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Libri
storici apocrifi
In quest'ultima pagina raccoglierò alcuni
testi che, pur pretendendo di raccontare eventi
"storici", in realtà
sono apocrifi, cioè estremamente tardivi e considerati non ispirati dalla
maggior parte delle chiese cristiane. Sono fioriti nella cosiddetta "epoca
intertestamentaria",
cioè nei secoli che intercorrono tra l'epoca maccabaica e quella del Nuovo Testamento, e per
lo più si tratta di testi
appartenenti, come il libro di Daniele, al genere
apocalittico, dal greco
"Rivelazione".
I
"Cieli chiusi"
Tra il II secolo a.C. e il I d.C. il Giudaismo produsse una letteratura
immensa, oggi conosciuta
come apocalittica. Per comprendere i motivi della
genesi di quest'immensa produzione
letteraria bisogna tenere presente che, in
quel periodo, il Giudaismo era politicamente
sconfitto, soggetto prima ai regni
ellenistici e poi all'impero romano; inoltre, il profetismo era
cessato
(Malachia è uno degli ultimi profeti che ci ha lasciato il suo testo di
predizioni) ed era
nato il mito negativo dei "Cieli chiusi": lo
Spirito santo, cioè,
non era più disceso su nessun
capo o profeta in Israele dopo il
ritorno definitivo dall'esilio. E, secondo la credenza comune,
senza Spirito
santo per Israele non esisteva più la possibilità di una storia; teoricamente,
Israele non esisteva nemmeno più. È in questo contesto di pensiero che l'autore
di 1
Maccabei, di fronte ai mali nazionali che seguirono la morte di Giuda
Maccabeo, scrive (9,
27):
« Infierì allora in
Israele una tale oppressione che non se ne era verificata una simile dal
giorno
in cui non si erano più visti profeti »
La
Bibbia è un'apocalisse?
Proprio perchè significa "Rivelazione", ogni Apocalisse si
struttura su due rivelazioni
fondamentali:
http://www.fmboschetto.it/religione/libri_storici/enoc.htm[27/04/2018 22:02:04]
Libri storici apocrifi
Le
fasi dell'apocalittica
Assodato che l'apocalittica è nata e
si è sviluppata parallelamente all'esperienza che Israele
fece della perdita
irreversibile della sua vocazione nazionale, siccome per gli Ebrei di
Palestina
i criteri della speranza erano da secoli uniti alle rivendicazioni politiche, ne
consegue che questo genere fiorì maggiormente nei periodi in cui gli Ebrei
percepirono che le
loro rivendicazioni politiche erano soffocate dalla grande
potenza di turno (le famose
"quattro bestie" del libro di Daniele). E
così, nella storia dell'apocalittica si possono
http://www.fmboschetto.it/religione/libri_storici/enoc.htm[27/04/2018 22:02:04]
Libri storici apocrifi
Caratteri
dell'apocalittica
Una
"scienza della storia"
Nella misura in cui rappresenta una produzione biblica originale (nel
senso che anche
all'intera Bibbia si può guardare come ad un'Apocalisse), l'apocalittica
si impone come
scienza della storia. La storia
concepita dal popolo ebraico infatti non è solo una serie di
avvenimenti: è un
tutto unico, un processo unitario che comincia con Adamo e con la nascita
http://www.fmboschetto.it/religione/libri_storici/enoc.htm[27/04/2018 22:02:04]
Libri storici apocrifi
del
mondo dal caos primordiale, e trova la sua fine in un atto decisivo che
riconduce il
mondo al suo inizio. In questo troviamo una concezione mitica del
tempo: l'inizio e la fine si
raggiungono per confondersi in un luogo ipotetico,
mitico per l'appunto.
Da qui nasce una delle più famose caratteristiche dell'Apocalittica, sia
giudaica che cristiana:
l'opposizione tra "questo mondo presente" (ho
aion outos) e "il mondo che viene" (ho aion
mellon);
naturalmente la morte del mondo presente rappresenta la condizione dell'apparire
di un sospirato mondo che viene, e questa dinamica assicura l'evoluzione del
cosmo e della
storia. Tutto questo costituisce ciò che noi chiamiamo l'escatologia
(dal greco eschata, « cose
ultime »), cioè tutto quanto
si riferisce agli « avvenimenti ultimi » dell'umanità e dell'intero
universo;
già per i Profeti scrittori d'Israele, come si è visto, essi coincideranno con
l'instaurazione finale del Regno di Dio.
Per giungere a questa teorizzazione della storia, gli autori apocalittici hanno
integrato nella
loro opera tutto un bagaglio culturale venuto dalla Grecia e
soprattutto dall'Oriente. Nelle
apocalissi si incontrano molte caratteristiche babilonesi, persiane e greche: il
ruolo e
l'importanza dell'angelologia e della demonologia sono, ad esempio, di
chiara provenienza
orientale. L'osmosi culturale tra l'Oriente e l'Occidente
dopo la conquista di Alessandro
Magno ha infatti riguardato in modo sensibile la
Palestina, terra di passaggio tra l'Egitto e il
Mediterraneo da un lato, e la
Siria e le terre d'Oriente dall'altro. Alcuni hanno adirittura
ipotizzato una
specie di "riimmersione nel mito" dell'escatologia a israelitica dalla
quale
sarebbe sorta l'apocalittica; così per esempio si esprime S. B. Frost
("Old Testament
Apocalyptic. Its
Origins and Growth"):
« Ciò che noi chiamiamo apocalittica è il prodotto della fusione del mito e dell'escatologia:
possiamo infatti definire l'apocalittica come la mitologia dell'escatologia »
Il
Libro-Testamento
Spesso e volentieri le apocalissi giudaiche hanno assunto la forma di un
"Testamento" inteso
come "discorso d'addio"
di un patriarca o di un profeta. Dopotutto già la Genesi (47, 29 - 50,
14)
contiene il celebre addio del patriarca Giacobbe al suoi figli; addirittura l'addio
di Mose ci
e noto occupa un libro intero, il Deuteronomio. Soprattutto nella
letteratura del tardo
giudaismo, divenne abituale rappresentare le grandi figure
di Israele che, prima della morte e
della loro ascesa al cielo, si rivolgono ai
familiari e al loro popolo. Questa abitudine confluì
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Libri storici apocrifi
« Mentre
era seduto sul monte degli Ulivi, di fronte al tempio, Pietro, Giacomo, Giovanni
e
Andrea lo interrogavano in disparte: "Dicci: quando accadrà questo, e
quale sarà il segno che
tutte queste cose staranno per compiersi?"
Gesù si mise a dire loro: "Guardate che nessuno
v'inganni! Molti
verranno in mio nome, dicendo: Sono io, e inganneranno molti. E quando
sentirete
parlare di guerre, non allarmatevi; bisogna infatti che ciò avvenga, ma non
sarà
ancora la fine (...) In
quei giorni, il sole
si oscurerà e la luna
non darà più il suo splendore; gli
astri si metteranno a cadere dal cielo
e le potenze che sono nei
cieli saranno sconvolte. Allora
vedranno il Figlio dell'uomo venire sulle nubi
con grande potenza e gloria..." » (Mc 13, 3-7 e
24-26)
Il
rapimento in cielo
Siccome si è detto che l'apocalittica è fiorita particolarmente in
epoche in cui i cieli erano
"chiusi" e le vicende politiche parevano
convergere nel totale fallimento della storia politica
di Israele come nazione,
era necessario affermare l'ispirazione divina di questi libri, onde
testimoniare
la costante attenzione di JHWH per il suo popolo anche in momenti di così forte
crisi. E così, in numerose apocalissi si è adottato lo stratagemma letterario
del « rapimento in
cielo » dei presunti autori. In
pratica, essendo i cieli chiusi, lo Spirito santo non scendeva più,
ma era
l'autore a salire verso di lui per leggere, scrivere e narrare (o meglio
ripensare) la
storia presente e futura. Questo artificio è attinto da culture
pagane, sia da quelle orientali che
da quella greca; dove si ritrovano almeno
tre concetti fondamentali presenti anche nelle
apocalissi giudaiche:
a) Il
dio scriba. Infatti il dio babilonese Nabu, figlio di Marduk, per la
festa dell'Anno Nuovo
si insediava sul « podio del destino » dove era decisa
la sorte dell'anno che iniziava. Scribi
degli déi erano anche l'egiziano Tot e
il greco Ermes.
b) I riti dionisiaci, dove la sacerdotessa poteva
parlare solo dopo aver bevuto del vino che
implicava la presenza stessa del dio,
e nell'ebbrezza era in grado di profetare, così come
nello stato di trance
indotto artificialmente nei veggenti presso altre religioni, soprattutto
sciamaniche.
c) Il mito delle età successive del mondo, che si
trova per la prima volta in Esiodo: il mondo
ha attraversato varie età,
passando da uno stato di quasi comunione con Dio (come nel
biblico Eden) sino
alla più completa corruzione del mondo presente, ormai vicino al tempo
http://www.fmboschetto.it/religione/libri_storici/enoc.htm[27/04/2018 22:02:04]
Libri storici apocrifi
della
sua completa dissoluzione. Questo disfacimento non significa però la morte
cosmica,
bensì la dolorosa ma necessaria condizione per l'instaurazione di un
mondo nuovo senza
dolore, né male, né morte.
Alcuni
testi apocalittici
Da notare come i cristiani dei primi secoli fecero largo uso della
letteratura apocalittica,
utilizzandola nella propria catechesi talvolta alla
pari degli stessi testi biblici, come fa la
Lettera di Giuda con il Libro
di Enoc, e spesso correggendola a loro vantaggio.
Parallelamente gli Ebrei
della diaspora, nel definire il loro canone delle Scritture, rigettarono
ed
ignorarono poi totalmente questo tipo di letteratura. Questi libri insomma
devono la loro
sopravvivenza al solo cristianesimo, che, da parte sua, li
rigettò a sua volta e li relegò tra gli
apocrifi quando, a sua volta,
sistematizzò definitivamente i libri canonici della propria Bibbia.
I testi apocrifi di cui ora ci
occuperemo nel dettaglio sono:
Il Libro di Enoc
etiopico
Il Libro dei Segreti
di Enoc
Il Libro dei
Giubilei
Il Testamento dei
Dodici Patriarchi
L'Assunzione
di Mosè
L'Apocalisse
siriaca di Baruc
Il
Quarto Libro di Esdra
I
libri di Enoc
Il patriarca Enoc era il candidato ideale per assumere un ruolo importante nella letteratura
apocrifa fiorita negli ultimi secoli prima di Cristo e nel primo secolo dell'era cristiana. Oltre a
vantare un'indubbia antichità che lo fa vivere in un'epoca mitica e particolarmente
suggestiva, esso rappresenta anche il settimo patriarca antidiluviano, ad imitazione del
settimo re antidiluviano delta tradizione babilonese,
Emmeduranki, destinatario della
rivelazione de! segreti divini. E fu così che
Enoc si trasformò nel prototipo dell'iniziato ai
misteri celesti, diventando il prestanome di tutto un corpus di apocrifi a carattere sapienziale.
Di questo vasto corpus sono giunti fino a noi il Libro etiopico di
Enoc e il Libro slavo di Enoc.
http://www.fmboschetto.it/religione/libri_storici/enoc.htm[27/04/2018 22:02:04]
Libri storici apocrifi
Il
Libro di Enoc etiopico
Il libro etiopico di Enoc è stato definito « una delle maggiori apocalissi giudaiche ». È
composto da cinque parti e centocinquanta capitoli di esortazioni e profezie sulla fine dei
tempi. II suo nome deriva dall'unica versione in cui ci è pervenuto integro, grazie alla Bibbia
etiopica che lo considerava un libro ispirato; nell'antichità era già notissimo, tanto che gli
autori cristiani lo citano fin dal Nuovo Testamento.
Si ritiene che abbia un'origine palestinese, in un ambiente vicino al fariseismo. La sua lingua
originaria era l'ebraico o
l'aramaico: frammenti in queste due lingue sono stati trovati a
Qumran. Le parti più antiche (i primi trentadue capitoli) possono risalire alla prima metà del
II secolo a.C.; la stesura definitiva è probabilmente anteriore alla presa di Gerusalemme da
parte di Pompeo (63 a.C.). La traduzione greca, a partire dalla quale fu realizzata la versione
etiopica, nel V o VI secolo, è anteriore alla lettera di Giuda che la cita (14-15).
L'angelologia e
la demonologia occupano in questo testo un ruolo motto importante, tanto da anticipare
l'angelologia e la demonologia cristiane.
Suddivisione
del testo
Dopo i primi cinque capitoli che servono da introduzione generale, il
Libro etiopico di Enoc
viene di solito suddiviso in cinque Libri:
1) il Libro dei
Vigilanti (capitoli 6-36), che in termini estremamente drammatici
racconta la
caduta degli Angeli (chiamati in questi testi Vigilanti perchè
insonni ed eternamente
predisposti a vigilare sull'intera Creazione). Tutti i
peccati degli uomini sarebbero derivati da
questo loro "peccato
originale" di superbia. La dottrina cristiana della ribellione di Lucifero
e
della sua cacciata all'Inferno è certamente tributaria a questo libro. La
cacciata dei duecento
Vigilanti ribelli inizia (capitolo 9) con il ricorso di
tre angeli fedeli )Michele, Gabriele, Surian e
Urian) ad JHWH, affinché indichi
loro come comportarsi; allora il Signore incarica Raffaele e
Gabriele di punire
i capi degli angeli ribelli e i loro figli (capp. 10-11). Costoro incaricano
Enoc, il più giusto tra gli uomini, di annunciare il castigo ai Vigilanti
peccatori (cap. 12).
Questi, ricevuto l'annuncio, implorano Enoc di intercedere
presso il Signore Dio scrivendo
http://www.fmboschetto.it/religione/libri_storici/enoc.htm[27/04/2018 22:02:04]
Libri storici apocrifi
« ...Come ho trovato
scritto nei libri dei miei padri, nelle parole di Enoc e in quelle di Noè... »
http://www.fmboschetto.it/religione/libri_storici/enoc.htm[27/04/2018 22:02:04]
Libri storici apocrifi
3) il Libro
dell'Astronomia (capitoli 72-82), secondo alcuni solo un riassunto di un
trattato ben
più vasto, risalente al III secolo a.C.: il più antico, dunque,
di tutto il vasto corpus enochico.
Esso spiega il calendario solare di 365
giorni in relazione alle fasi lunari.
4) il Libro dei
Sogni (capitoli 83-90). Esso contiene due visioni; la prima riguarda il
diluvio
universale, la seconda traccia un affresco universale della storia dalla
Creazione fino
all'avvento escatologico del Regno di Dio, e quindi è più
propriamente apocalittica. Come nel
libro di Daniele, anche in questo caso i
vari popoli che si succedono nella storia del mondo
sono rappresentati da
animali. Gli eventi narrati si concludono con l'epoca dei Maccabei, e
quindi è
a questa data che va fatta risalire la composizione del libro.
5) l'Epistola di
Enoc (capitoli 91-104). Si pensa risalga al I secolo a.C., riflettendo
forse le
diatribe tra i due principali partiti giudaici, i Farisei ed i Sadducei.
Ci sono alcuni punti di
contatto con un'altra opera apocrifa, i Salmi
di Salomone, risalenti allo stesso periodo. Questo
testo può essere
considerato un "Testamento di Enoc" sulla falsariga dei testi di addio
cui
abbiamo accennato prima, con varie
considerazioni morali sulla storia del Popolo Eletto.
Il
libro etiopico di Enoc e il Nuovo Testamento
Come si è detto, il libro di Enoc è esplicitamente citato dalla lettera
di Giuda, che rimanda più
volte ad esso parlando degli Angeli; ma vi sono molti
paralleli tra passi del Nuovo
Testamento e passi di questo libro. Ecco alcuni
esempi.
« Quando il
Figlio dell'uomo sarà assiso sul trono della Sua gloria » (Mt 19,
28) e « Nel
vedere questo Figlio di donna assiso sul
trono della Sua gloria » (Enoc 62, 5)
« Il fuoco
eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli » (Mt 25, 41) e
« Quelle
catene di ferro sono preparate per le
milizie di Azazel » (Enoc 54, 4-5)
« Sono come
angeli del Cielo » (Mc 12, 25) e « Saranno
tutti angeli del Cielo » (Enoc 51, 4)
« Camminiamo
nella luce » (Gv 1, 7) e « Camminare nella
luce eterna » (Enoc 92, 4)
« Allora
d'improvviso li colpirà la rovina, come le doglie d'una donna incinta »
(1 Tess 5,
3) e « Verrà su di loro l'afflizione come
di donna che sia nei dolori del parto » (Enoc 62,
4)
« L'albero della
Vita » sia in Apocalisse 2, 7 che in Enoc 25, 4-6
« Intorno al
trono c'erano quattro Esseri Viventi » (Ap 4, 6) e «
Vidi sotto le quattro ali del
Signore gli spiriti di quattro persone »
(Enoc 40, 2)
« Giorno e notte
non cessavano di ripetere... » (Ap 4, 6) e «
Non dormivano e stavano in
piedi dicendo... » (Enoc 39, 13)
http://www.fmboschetto.it/religione/libri_storici/enoc.htm[27/04/2018 22:02:04]
Libri storici apocrifi
« Il mare
restituì i morti che custodiva, e la morte e gli Inferi resero i morti da
loro
custoditi » (Ap 20, 13) e « In quei
giorni la terra e l'inferno restituiranno quel che è stato
loro affidato, e
il regno dei morti restituirà ciò che deve » (Enoc 51, 1)
Il
Libro dei Segreti di Enoc
Il libro slavo di Enoc (o Libro dei segreti di
Enoc) è un'opera tipicamente apocalittica, scritta in
greco nel I secolo dell'era cristiana, da un giudeo o da un giudeo-cristiano palestinese,
ma ce
ne è pervenuta solo una traduzione in slavo antico. Il testo è giunto a
noi in due versioni, una
detta "breve" e una "lunga"; M.
Solokov, che ha pubblicato il maggior numero dei manoscritti
http://www.fmboschetto.it/religione/libri_storici/enoc.htm[27/04/2018 22:02:04]
Libri storici apocrifi
contenenti questo
testo, ritiene originaria la versione "lunga". Invece N. Schmidt nel
1921
sostenne la maggiore antichità della versione "breve"; secondo
lui il manoscritto greco poi
tradotto in paleoslavo nella versione
"breve" sarebbe a sua volta la traduzione di un'opera
ebraica o
aramaica compilata in Palalestina prima del 70 d.C.; l'originale greco della
traduzione "lunga" sarebbe invece posteriore, opera di un ebreo
alessandrino che ampliò
notevolmente il libro che stava copiando, aggiungendovi
motivi caratteristici del pensiero
giudaico-ellenistico egiziano. Alcuni pronomi
paleoslavi più arcaici (es. nikŭtože, "nessuno")
deporrebbero a
favore della maggiore antichità della versione "breve". Comunque la
traduzione paleoslava deve essere stata effettuata in Macedonia nei secoli X o
XI della nostra
era, come indica l'analisi linguistica. Il più antico
manoscritto del Libro dei Segreti di Enoc
però risale solo al XIV secolo.
In questo libro il patriarca Enoc compie un viaggio attraverso i sette cieli e riceve una serie di
rivelazioni; in particolare gli viene descritta la creazione del mondo e gli sono svelati i segreti
dell'avvenire.
Come si vede, siamo nel pieno del genere del "rapimento in cielo" al
quale si è
accennato in quel che precede. Già nel capitolo
1 si descrive come, giunto al suo 365° anno di
vita (il testo riprende
dunque Genesi 5, 23-24), al patriarca appaiono due angeli, che gli
annunciano
l'assunzione in Paradiso:
capitoli 4-6:
il Primo Cielo e i fenomeni atmosferici
capitolo 7:
il Secondo Cielo e gli Angeli Apostati
capitoli 8-10:
il Terzo Cielo con il Paradiso preparato per i giusti e gli afflitti, e
l'Inferno
preparato per i sacrileghi
capitoli 11-17:
il Quarto Cielo e il moto degli astri
capitolo 18:
il Quinto Cielo e gli angeli Egrigori (traduzione dall'ebraico
"Vigilanti"), forse
gli stessi duecento che avevano abbandonato il
Cielo nel Libro di Enoc etiopico, capitolo
9
capitolo 19:
il Sesto Cielo e i sette arcangeli preposti alla vita del cosmo e al loro
perfetto
funzionamento, come i controllori di un immenso orologio
capitoli 20-23:
il Settimo Cielo con il Signore assiso in mezzo alla corte celeste (forse a
questo passo si è ispirato Dionigi l'Areopagita, che poi a sua volta ha
influenzato Dante
Alighieri)
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Libri storici apocrifi
http://www.fmboschetto.it/religione/libri_storici/enoc.htm[27/04/2018 22:02:04]
Libri storici apocrifi
Il
libro dei Giubilei
Il Libro dei Giubilei è un libro apocrifo importantissimo per via della sua impostazione
cronologica, che suddivide le ere del mondo in "giubilei", ognuno dei quali è un periodo di
quarantanove anni.
La serie degli avvenimenti narrati va dal capitolo 1 della Genesi fino al capitolo 12 dell'Esodo.
Ogni giubileo è a sua volta diviso in sette serie di sette anni ciascuno. La presentazione di un
simile calendario, derivato a sua volta da quello in uso in Palestina, indica il carattere
normativo tipico dell'opera
(''halakah''). L'istituzione di un calendario giubilare garantiva
l'osservanza delle feste religiose e dei giorni sacri nelle loro date precise, e doveva ribadire
l'unicità di Israele in mezzo a tutti gli altri popoli in quanto popolo dell'Alleanza.
Quest'opera è conosciuta anche con il nome di ''Piccola Genesi'', perché parafrasa gran parte
della Genesi e dell'Esodo, con inserzioni apocrife riguardanti alcuni episodi. Assai importanti
sono però le informazioni e gli espedienti con le quali si tenta di spiegare le origini delle
prescrizioni rituali e dei costumi giudaici contemporanei all'autore. L'opera attribuisce
un'origine più antica alla Legge Mosaica e a un gran numero di prescrizioni legali del
Levitico: sostiene infatti che i patriarchi della Genesi osservavano già le leggi e le festività
giudaiche, come la festa di
''Sukkot'' o delle Capanne, che in realtà fu istituita solo in epoca
più tarda. Questo serve a conferire maggior sacralità alle festività stesse. È lo stesso
procedimento in base al quale, in Gen 2,2-3, l'istituzione del Sabato (una festa tipicamente
ebraica) è fatta risalire addirittura al settimo giorno della Creazione. Così, nel Libro dei
Giubilei si trova nominata per la prima volta l'utilizzo del vino nel pasto pasquale ebraico.
Nella sua forma definitiva, il Libro dei Giubilei fu scritto probabilmente verso l'anno 100 a.C.,
ma secondo alcuni anche prima; tuttavia fa sue tradizioni assai più antiche. La sua
preoccupazione di conservatorismo religioso e il suo isolazionismo nella fedeltà ad JHWH
hanno fatto si che fosse utilizzato dagli Esseni di
Qumran: lo si trova infatti citato nel
''Documento di Damasco'', una delle loro opere maggiori; inoltre numerosi frammenti della
sua primitiva versione ebraica sono stati trovati nella biblioteca scoperta a
Qumran.
II Libro dei Giubilei è stato conservato integralmente solo in una traduzione etiopica, perchè
con il
Libro di Enoc figurava come testo sacro nella Bibbia etiopica. Delle versioni ebraica e
greca si possiedono solo frammenti.
Il
Testamento dei Dodici Patriarchi
Si tratta di una vasta raccolta di dodici discorsi « testamentari » messi in
bocca ai figli di
Giacobbe e indirizzati ai loro discendenti, con l'intento di
esortarli alla pietà e alla giustizia;
essi evocano le benedizioni di Giacobbe
(Gen 49). Nella sua forma attuale ogni Testamento
segue uno stesso schema
letterario:
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Libri storici apocrifi
una
tesi è quella delle interpolazioni cristiane in un'opera giudaica
precristiana;
secondo la tesi cristiana, un
giudeo-cristiano avrebbe messo insieme la raccolta a partire
dall'uno o dall'altro
Testamento esistente;
una
terza tesi vuole che questa raccolta sia un'opera degli Esseni.
È
necessario attribuire grande importanza allo sfondo giudaico, a causa
dell'obbligo imposto a
tutte le tribù di sottomettersi a Levi e a Giuda,
risalente ad una data situata tra il 130 e il 63
a.C., in un'epoca in cui gli
Asmonei, sacerdoti o re, detenevano o rivendicavano il potere.
Indubbie sono
comunque le interpolazioni, i ritocchi e le modifiche cristiane apportate nel II
secolo d.C., che si ritrovano nell'ultima redazione o nella traduzione in greco
dell'originale
semitico, aramaico o ebraico.
Assunzione
di Mosè
Si chiama cosi quella che probabilmente era soltanto una parte di
un'opera più vasta, che in
origine doveva comprendere due libri distinti: il Testamento di Mosè e l'Assunzione di Mosè.
Il solo testo che noi oggi
possediamo appartiene al genere del « testamento
», e
presumibilmente va
identificato con la prima delle due opere originarie. L'Assunzione di
Mosè che
noi possediamo contiene una profezia di tipo apocalittico; Mosè l'avrebbe
redatta e
lasciata al suo successore, Giosuè, prima di incamminarsi sul monte
Nebo e morirvi dopo
aver contemplato di lontano la Terra Promessa (Deuteronomio
34).
L'Assunzione descrive la storia del Popolo Eletto, dall'entrata nella Terra di
Canaan fino alla
fine del tempi, ma in realtà fino
al periodo in cui è vissuto l'autore dell'opera. Questo testo
viene di solito
fatto risalire all'inizio del I secolo d.C., e precisamente tra il 4 a.C. (Erode
il
Grande è già morto e il capitolo 3 contiene un riassunto della sua vita e
un severo giudizio su
di essa) e il 30 d.C. (il Tempio di Gerusalemme e ancora
in piedi). Risulta dunque
contemporaneo alla vita di Gesù Cristo; è stato
composto probabilmente in ambiente
farisaico, visto che vi si leggono ostilità
verso i Sadducei ed un vivo nazionalismo. Redatta in
ebraico o in aramaico,
quest'opera ci è rimasta in una traduzione latina, eseguita a sua volta
su una
versione greca di cui si trovano tracce nei Padri greci (ad es. Origene).
http://www.fmboschetto.it/religione/libri_storici/enoc.htm[27/04/2018 22:02:04]
Libri storici apocrifi
Questo testo riflette le credenze popolari relative a Mosè in circolazione nel
tardo giudaismo.
Per gli Ebrei, infatti, Mose era l'unico rivelatore della
Parola di Dio agli uomini; anzi, a lui era
attribuita ogni scrittura e
tradizione, e talora anche ogni traduzione. Era inoltre l'unico
profeta, fonte
di tutti i profeti che lo seguirono, ed il cui compito fu quello di trasmettere
e di
interpretare le sue parole e i suoi scritti. Di qui si deduce che l'evento
della morte di Mosè,
padre della Torah e dell'ebraismo, segnava agli occhi
dell'ebreo una specie di rottura radicale
della storia, un po' come per i
cristiani è l'avvento nel mondo di Gesù (a.C. e d.C.). Questa
rottura si
ricollegava ad un'altra che Israele vedeva verificata nella sua storia: la
perdita delle
basi nazionali e dell'indipendenza politica, considerata parte
integrante delle promesse
messianiche al re Davide. Per avere un'idea del
carattere apocalittico del suddetto
Testamento, si legga questo brano del suo
capitolo X e ultimo, e lo si confronti con il capitolo
13
del Vangelo di Marco:
« Allora il Suo
regno si manifesterà su tutta la creazione.
Allora sarà proprio finita per il diavolo, e, insieme a lui, per la tristezza.
Allora ci sarà
1'investitura dell'inviato che nei cieli e stato stabilito;
subito egli li vendicherà dei loro nemici.
Poiché dal suo Trono regale si
alzerà il Celeste e uscirà dalla sua santa Dimora, infiammato di
collera per
amore dei suoi figli. E la terra tremerà, fino alle sue estremità sarà
scossa, e le alte
montagne saranno abbassate, saranno scosse e sprofonderanno
nelle valli.
II sole cesserà di dare la sua luce; tenebre diverranno i corni della luna:
essi saranno spezzati
e la luna si muterà tutta in sangue; sconvolta sarà
1'orbita delle stelle.
Il mare si ritirerà fino all'abisso, le sorgenti d'acqua si inaridiranno e i
fiumi si
prosciugheranno interamente. Poiché si alzerà il Dio Altissimo, lui
solo eterno; e apparirà per
punire le nazioni e distruggere tutti i loro idoli.
Allora, Israele, tu sarai beato! Sulla
nuca e sulle ali dell'aquila salirai, ed esse si
allargheranno. E Dio ti solleverà;
nel cielo delle stelle, egli ti porrà nel luogo della loro
dimora. E guardando
dall'alto tu vedrai i tuoi nemici sulla terra e ti rallegrerai
riconoscendoli.
E, rendendo grazie a Lui, lo confesserai il tuo creatore.
E tu, Giosue, figlio di Nave, conserva queste parole e questo libro; poiché
dopo che io sarò
accolto nella morte fino alla sua venuta ci saranno
duecentocinquanta tempi. Ma io sto per
andare a dormire con i miei padri... »
http://www.fmboschetto.it/religione/libri_storici/enoc.htm[27/04/2018 22:02:04]
Libri storici apocrifi
Apocalisse
siriaca di Baruc
Come Enoc,
Mosè ed Esdra, anche Baruc, figlio di
Neri e segretario di Geremia, fu nel
giudaismo immediatamente precristiano il
protagonista e l'ispiratore di tutta una serie di
opere letterarie apocrife,
poiché anche su questo personaggio gli Ebrei tramandavano un
insieme di
significative leggende. Tra di esse, va ricordata soprattutto l'Apocalisse
siriaca di
Baruc, la quale deve il suo titolo al fatto che fu conservato solo in
lingua siriaca in un
manoscritto della Peschitto (la Bibbia siriaca) del VI
secolo. Questa traduzione siriaca, fatta su
una versione greca di cui si
possiedono solo pochi frammenti, risale certamente al III o IV
secolo d.C.
La lingua originaria di questa apocalisse era l'ebraico o l'aramaico. La mentalità
che vi è
riflessa è farisaica, di ispirazione messianica ed escatologica. La
data di composizione va
situata tra il 75 e il 100 d.C., dato che la distruzione
del Tempio (70 d.C.) è evocata in molte
pagine.
Il libro comprende sette parti. Inizia con questa domanda preoccupante: perché il
popolo di
Dio soffre, mentre i suoi nemici prosperano? In tutta risposta Dio
rivela a Baruc che il mondo
futuro sarà riservato ai giusti, e che la
distruzione di Sion affretterà l'avvento del mondo
futuro.
L'autore descrive tutti i disastri che precedono la venuta dell'era messianica.
L'ultimo dei
quattro imperi mondiali citati nel libro di
Daniele, che secondo l'autore del libro è l'Impero
Romano, apparirà e sarà
distrutto, e verrà sostituito dal Regno dei Messia che durerà per
sempre. Stretta
è la parentela tra quest'opera e il Quarto Libro di
Esdra: i punti di contatto
tra
di essi sono evidenti, così come le concordanze con il Nuovo Testamento: si
possono
riscontrare dei paralleli con la dottrina escatologica di San Paolo, ed
a sorpresa si ritrovano
anche accenni che ricordano i racconti evangelici del
battesimo di Gesù (i « cieli aperti » e la «
voce dei cielo ») o della
tentazione net deserto (il dono della manna attraverso il Messia e
l'immagine
dei Messia che contempla la terra dall'alto della montagna). L'origine di questi
punti di convergenza è tuttora oggetto di vivaci discussioni.
http://www.fmboschetto.it/religione/libri_storici/enoc.htm[27/04/2018 22:02:04]
Libri storici apocrifi
Quarto
Libro di Esdra
Tra le opere dell'abbondante
letteratura che il giudaismo attribuì a Esdra va sottolineato il
cosiddetto
Quarto Libro pervenutoci sotto il suo nome, probabilmente l'opera giudaica non
biblica più diffusa e utilizzata negli ambienti cristiani primitivi. La sua
parentela con
l'Apocalisse siriaca di
Baruc, come detto, è davvero stretta.
La data della sua composizione è generalmente fatta risalire agli ultimi anni del primo secolo
d.C. L'autore, senza dubbio fariseo, può non essere necessariamente stato un Palestinese: i
suoi personaggi fanno frequenti riferimenti a soggiorni all'estero. La presa di Gerusalemme
da parte di Tito ha un posto molto importante nelle visioni narrate dal libro: si comprende
facilmente come l'anonimo autore abbia scelto come protagonista e firmatario non uno degli
antichi patriarchi di Israele stile Mosè ed Enoc, ma un personaggio come Esdra che visse
dopo la prima distruzione di Gerusalemme da parte dei Caldei nel 587 a.C., disastro simile a
quello di cui egli stesso è stato
testimone net 70 d.C.
Di questo libro si possiedono almeno sei traduzioni. Esse sono state eseguite su
una versione
greca, oggi del tutto scomparsa, dell'originale ebraico o aramaico.
La migliore è la traduzione
latina: la si trova in appendice a diverse edizioni
della Vulgata, a testimonianza del fatto che i
primi cristiani avevano
ipotizzato che potesse trattarsi di un libro ispirato.
Questa Apocalisse è composta da sette visioni. Nella prima e nella terza sono
affrontati i
problemi dei peccato e della salvezza, e vi si riscontrano affinità
con l'epistolario paolino.
Nella quinta si legge una reinterpretazione della
visione dei capitolo 7 del libro di Daniele:
l'aquila a tre teste che esce dal
mare diventa simbolo di Roma, rappresenta forse i tre sovrani
della dinastia
Flavia responsabile dell'incendio del Tempio (Vespasiano, Tito e Domiziano) e,
se è così, aiuta a datare l'opera. Nella sesta visione (capitolo 13) si vede
il Messia che appare
come un Uomo che sale dal mare, schiaccia le potenze
nemiche, cosmiche e terrestri, e libera
gli eletti: si può vedervi forse il «
Figlio dell'Uomo » di Daniele 7, 13, un titolo questo che
anche Gesù attribuì
a sé stesso.
Ecco un brano significativo di questo testo:
http://www.fmboschetto.it/religione/libri_storici/enoc.htm[27/04/2018 22:02:04]
Libri storici apocrifi
« Egli mi rispose e
disse: "Va' e raduna il popolo! Tu gli dirai di non cercarti per quaranta
giorni.i In quanto a te, prepara un gran numero di tavolette, prendi con te
Seraia, Debaria,
Selemia, Elkana e Asiele: tutti e cinque conoscono bene la scrittura
crittografica; poi vieni qui.
Io accenderò net tuo cuore la luce delta sapienza
ed essa non si spegnerà prima che sia
concluso ciò che lo devi scrivere!
Quando sarà terminata, una parte la dirai in pubblico e una
parte, in segreto,
ai sapienti." (...) Allora io
presi i cinque uomini, come l'Angelo aveva
ordinato. Arrivammo in un campo e lì
ci fermammo. Il giorno dopo giunse una voce che mi
chlamò e disse: "Esdra!
Esdra!" Alla mia risposta: "Eccomi", riprese: "Apri la bocca
e bevi ciò
che voglio farti bere." Aprendo la bocca, vidi che mi veniva
offerto un calice che sembrava
ripieno d'acqua colore del fuoco. Lo presi e lo
bevvi. Mentre lo bevevo il mio cuore faceva
sgorgare l'intelligenza e il mio
seno scaturire la saggezza. (...) I cinque uomini si misero a
scrivere in
caratteri crittografici ciò che dicevo: le lettere di questa scrittura nessuno
le
conosce. Rimanemmo lì quaranta giorni e furono scritti novantaquattro libri.
Quando furono
trascorsi i quaranta giorni, l'Altissimo mi parlò e disse:
"I ventiquattro libri che sono stati
scritti per primi tu li svelerai in
modo che tutti possano leggerli, sapienti e persone per nulla
sapienti. Gli
altri settanta libri tu li velerai e li trasmetterai solo ai sapienti del Popolo.
In essi
infatti si trova la sorgente dell'intelligenza e la fontana della
saggezza, canale dei ricordi e
fiumi di scienza". E cosi io feci » (IV
Libro di Esdra 14)
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Libri storici apocrifi
« Non
ci sarà alcun rimedio contro il male »
« Io
custodisco i tuoi insegnamenti e
li amo sopra ogni cosa. Osservo i tuoi decreti e i tuoi
insegnamenti: davanti
a te sono tutte le mie vie. »
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Libri storici apocrifi
http://www.fmboschetto.it/religione/libri_storici/enoc.htm[27/04/2018 22:02:04]