Sei sulla pagina 1di 2

“La Concezione di Stato di Platone: L'Armonia tra Filosofia e Governo"

La concezione di stato di Platone è un tema centrale nel suo lavoro filosofico, esposto principalmente
nella sua opera "La Repubblica" in cui descrive un'utopia politica in cui ogni individuo vive in armonia
e raggiunge il pieno potenziale.
Platone visse in un periodo affascinante della storia greca antica. Il suo contesto storico era dominato
dal vibrante mondo delle città-stato e delle colonie occidentali. Un aspetto centrale dell'opera di
Platone riguarda la questione del fondamento oggettivo della conoscenza e dei legami intrinseci tra
la conoscenza stessa e la verità. Ciò che rende il rapporto tra politica e filosofia così intimo e vitale
in Platone è la profonda partecipazione di Platone al dramma vissuto da Socrate. Socrate diventa
quasi un simbolo della crisi che affligge non solo Atene, ma l'intero mondo politico greco. Questa
crisi è vissuta con grande passione da Platone, e si riflette nel suo pensiero filosofico e politico.
Nello Stato ideale di Platone, la società è suddivisa in tre classi: i governanti filosofi, i guardiani e i
produttori. I governanti filosofi sono i più saggi e guidano lo Stato con la loro conoscenza e saggezza.
I guardiani, addestrati fin dalla nascita, sono responsabili della difesa e della sicurezza dello Stato. I
produttori sono gli artigiani, gli agricoltori e i commercianti che forniscono i beni materiali necessari.
La struttura sociale è stabilita in base alle abilità e alle capacità individuali, assicurando che ogni
membro della società svolga il proprio ruolo in modo efficiente.
La giustizia è il principio fondamentale dello Stato ideale di Platone. Secondo lui, la giustizia si realizza
quando ogni individuo svolge il proprio ruolo nella società e si dedica al bene comune anziché al
proprio interesse personale. I governanti, in particolare, devono agire con saggezza e perseguire
l'interesse della società nel suo complesso. Solo attraverso la giustizia e l'armonia si può raggiungere
la stabilità e il benessere della comunità.
Inoltre secondo Platone, l'educazione è di fondamentale importanza per lo sviluppo e la formazione
di individui virtuosi. Nello Stato ideale, l'istruzione è finalizzata a sviluppare le facoltà mentali e
morali dei cittadini. I giovani sono sottoposti a un rigoroso processo educativo che include studi
filosofici, allenamento fisico e formazione morale. Solo coloro che dimostrano di essere dotati di
intelligenza e virtù possono avanzare nella gerarchia sociale e diventare governanti. L'obiettivo finale
dell'educazione è coltivare la virtù e la saggezza necessarie per governare giustamente.
La concezione di Platone riguardo allo stato ideale è strettamente collegata al concetto delle forme.
Nel suo pensiero filosofico, Platone sostenne l'esistenza di un mondo delle idee, una realtà superiore
e immutabile di cui il mondo sensibile è solo una riflessione imperfetta. Infatti secondo Platone, il
mondo fisico che percepiamo con i nostri sensi è solo una copia imperfetta e transitoria delle forme
o idee reali, che esistono in un reame trascendente e immutabile. Le forme, per Platone, sono entità
astratte e universali che rappresentano l'essenza di ogni cosa esistente. Egli sosteneva che lo stato
ideale, o la "città ideale", dovrebbe essere governato da filosofi-re, proprio perché, secondo lui, sono
coloro che hanno compreso le forme o le idee in modo più completo e sono in grado di governare
in base a questa comprensione. Platone credeva che solo i filosofi, attraverso la loro conoscenza
delle forme, potessero comprendere il bene supremo e il modo migliore di organizzare la società.
Nel suo stato ideale, le persone sarebbero assegnate alle loro posizioni nella società in base alle loro
abilità e talenti intrinseci, determinati dalla loro relazione con le forme.
In sintesi egli ha sviluppato un'ideologia politica che ha suscitato dibattiti e riflessioni fino ai giorni
nostri.

Potrebbero piacerti anche