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LEGNO:

caratteristiche fisiche e meccaniche

Alessandra Marini
Università di Bergamo

alessandra.marini@unibg.it
LEGNO

Le prestazioni meccaniche del


legno sono intimamente
connesse all’origine naturale
del materiale

La fibra legnosa può essere assimilata ad un composito con MATRICE (lignina) in


cui sono disposti gli ELEMENTI FIBROSI ad alta resistenza meccanica
(microfobrille) disposti parallelamente all’asse delle fibre.
2
LEGNO
STRUTTURA INTERNA

Ref. [1]

3
LEGNO

4
LEGNO
STRUTTURA INTERNA

Ref.5[1]
LEGNO
STRUTTURA INTERNA

Ref. [5]
LEGNO
CONIFERE E LATIFOGLIE
Legno di conifera (pino) Legno di latifoglia (quercia)

Ref. [3]

Proprietà del materiale in funzione degli anelli di accrescimento:


Conifera: anello ampio  + legno primaverile  materiale cedevole
Latifoglia: anello ampio  + legno tardivo  materiale + resistente 7
LEGNO
CONIFERE E LATIFOGLIE

Legno primaverile

Legno autunnale

Conifera: pino marittimo Latifoglia: rovere

Individuazione specie: colore, sezione e fianchi del segato con valutazione


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della conformazione degli anelli di accrescimento.
LEGNO
MATERIALE CON DIFETTI
- Nodi (rami rimasti inclusi)
- Cipollature (fessure anulari)
- Deviazione fibrature (spiralate o torte a causa del vento)
- Fessure da ritiro (per riduzione di umidità)
- Tasche di resina (cavità schiacciate tra due anelli)

Ref. [2]
LEGNO
MATERIALE CON DIFETTI
- Nodi (rami rimasti inclusi)
- Cipollature (fessure anulari)
- Deviazione fibrature (spiralate o torte a causa del vento)
- Fessure da ritiro (per riduzione di umidità)
- Tasche di resina (cavità schiacciate tra due anelli)

Ref. [2] Ref. [5]


LEGNO
MATERIALE CON DIFETTI
- Nodi (rami rimasti inclusi)
- Cipollature (fessure anulari)
- Deviazione fibrature (spiralate o torte a causa del vento)
- Fessure da ritiro (per riduzione di umidità)
- Tasche di resina (cavità schiacciate tra due anelli)

Ref. [2]
LEGNO
MATERIALE CON DIFETTI
- Nodi (rami rimasti inclusi)
- Cipollature (fessure anulari)
- Deviazione fibrature (spiralate o torte a causa del vento)
- Fessure da ritiro (per riduzione di umidità)
- Tasche di resina (cavità schiacciate tra due anelli)

Ref. [2]
LEGNO
CLASSIFICAZIONE

Ref. [3]
Classificazione a vista (UNI EN 518)
- dimensione e distribuzione nodi, cipollature, smussi e deformazioni
- densità, spessore degli anelli, inclinazione fibratura
Classificazione a macchina (UNI EN 519)
- massa volumica
- modulo di elasticità 13
- ispezione a vista supplementare
LEGNO
CLASSIFICAZIONE

Eseguendo prove su numerosi campioni di legno della stessa specie e


provenienza si ottiene grande dispersione dei risultati. È allora fondamentale
selezionare gli elementi migliori da quelli peggiori. In particolare si possono
differenziare i campioni: peggiori (a), intermedi (b), migliori (c). 14
PROPRIETA’ DEL MATERIALE
Per gli impieghi strutturali il legno offre:
+ Ottimo rapporto Resistenza/Peso specifico
+ Strutture leggere = buone prestazioni in zona sismica
+ Buona resistenza al fuoco
+/- Resistenza funzione della durata del carico
Si devono tuttavia considerare:
- Variabilità delle resistenze anche per la stessa specie legnosa
- Materiale ortotropo: proprietà meccaniche funzione dell’orientazione
delle fibre
- Materiale igroscopico: risente di DMC e T, UR
- Materiale fortemente viscoso: deformazione prodotta dai carichi
permanenti cresce nel tempo
- Durabile solo se ben protetto
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- Difficoltosa realizzazione delle giunzioni
PROPRIETA’ DEL MATERIALE
Ottimo rapporto Resistenza (Rw)/Massa volumica (rw)
Strutture leggere = Buone prestazioni in zona sismica

Legno di conifera vs calcestruzzo:


rw = 500 kg/mc (1/5 rcls )
resistenze paragonabili (il legno offre resistenza anche a trazione)
Rw / rw  5 (Rcls / rcls)  Rs / rs

A parità di luci, carichi e schema statico: le sezioni di legno di hanno


dimensioni paragonabili a quelle delle strutture in c.a., ed una massa
totale paragonabile a quella della corrispondente struttura in acciaio.
Modulo elastico Ew = 8000÷13000MPa = 1/3 Ecls

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PROPRIETA’ DEL MATERIALE
Buona resistenza al fuoco: il legno è un materiale combustibile; tuttavia
le strutture di legno possiedono resistenza e risultano meno vulnerabili al
fuoco rispetto alle quelle di acciaio o di calcestruzzo armato.

Ref. [5]

- Il legno brucia lentamente, la carbonizzazione procede dall’esterno verso


l’interno della sezione.
- Il legno non carbonizzato è efficiente dal punto di vista meccanico anche
se la sua temperatura è aumentata;
- la perdita di efficienza di una struttura di legno avviene per riduzione
della sezione e non per decadimento delle caratteristiche meccaniche.
PROPRIETA’ DEL MATERIALE
Buona resistenza al fuoco: il legno è un materiale combustibile; tuttavia
le strutture di legno possiedono resistenza e risultano meno vulnerabili al
fuoco rispetto alle quelle di acciaio o di calcestruzzo armato.

Legno di conifera
esposto al fuoco
su tre lati: la
porzione centrale
è ancora integra

Ref. [5]
PROPRIETA’ DEL MATERIALE
RESISTENZA FUNZIONE DELLA DURATA DEL CARICO
+ resistenza funzione della durata del carico
+ migliori prestazioni per carichi dinamici
- meno performante per carichi statici di lunga durata

La resistenza del
materiale varia al
variare in funzione
della durata del
carico:
se ne tiene conto
considerando la
CLASSE di
DURATA DEL
CARICO
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PROPRIETA’ DEL MATERIALE
MATERIALE ORTOTROPO
Proprietà meccaniche funzione dell’orientazione delle fibre
Direzioni principali rispetto all’orientazione delle fibre:
- parallela alle fibre // - longitudinale (L)
- ortogonale alle fibre  - radiale (R )
- tangenziale (T o C)

Ref. [3]

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PROPRIETA’ DEL MATERIALE
MATERIALE ORTOTROPO
Modello cannucce affiancate: - Le resistenze in direzione  alle
fibre
fibre sono molto più basse di
quelle in direzione //.
Compressione // e  - Le verifiche devono essere svolte
separatamente per le tensioni
agenti nelle due direzioni
ortogonali principali.
- Occorre comunque tener conto
dell’inclinazione delle tensioni
Trazione // e  alle fibre
rispetto alla direzione delle fibre.
- Le tensioni di trazione  alla fibre
sono da evitare. Qualora non si
possano evitare, vanno
considerate con attenzione e
Taglio mantenute a valori molto bassi
(ex: travi curve, a doppia
rastremazione, fori, intagli agli
appoggi).
Ref. [2]
PROPRIETA’ DEL MATERIALE

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PROPRIETA’ DEL MATERIALE
MATERIALE ORTOTROPO
Legno NETTO (piccole dimensioni, scevre da difettosità) di conifera:

Effetto
SCALA

(a) resistenza a trazione // e


(b) a compressione // alle fibre;
(c) resistenza a trazione  e
(d) a compressione  alle fibre.

23
Ref. [1]
PROPRIETA’ DEL MATERIALE
INFLUENZA DELLE DIMENSIONI DEGLI ELEMENTI
Legno per OPERE STRUTTURALI (incremento dimensioni)
 perdita di duttilità e resistenza.

Ref. [1]

24Ref. [5]
PROPRIETA’ DEL MATERIALE
INFLUENZA DELLE DIMENSIONI DEGLI ELEMENTI

Ref. [1]

Legno massiccio: caratteristiche meccaniche in funzione delle dimensioni


dell’elemento strutturale.

Resistenza a trazione e compressione “apparente” e duttilità penalizzate per la


presenza dei nodi e difetti in generale.
25
La NT2008 fa riferimento a un legame costitutivo elastico lineare fino a rottura.
PROPRIETA’ DEL MATERIALE
MATERIALE IGROSCOPICO
- Il materiale risente delle variazioni igrotermiche stagionali

6% (ANIDRO) < MC < 10÷12÷14< 22% (VERDE)


condizioni standard:
26
T=20°C, UR=65%  MC=12%
PROPRIETA’ DEL MATERIALE
MATERIALE IGROSCOPICO
- Condizioni di equilibrio igroscopico
Contenuto d’acqua, MC [%]

Umidità relativa ambientale [%] Ref. [1]

27
PROPRIETA’ DEL MATERIALE
MATERIALE IGROSCOPICO
- Variazioni d’acqua si traducono nella formazione di fenditure:

NB: Le dilatazioni
aL= 0.1÷0.4% termiche sono poco
rilevanti se
aR= 3.0÷6.0% confrontate con le
variazioni
aT= 6.0÷10.0% dimensionali indotte
da variazioni di MC.
Materiale NON stagionato
Materiale stagionato 28
PROPRIETA’ DEL MATERIALE
MATERIALE IGROSCOPICO

Ref [3]
aL= 0.1÷0.4%
aR= 3.0÷6.0%
aT= 6.0÷10.0%

Poiché la contrazione tangenziale aTRef. è [5]


maggiore di quella radiale aR, la distorsione
subita dall’elemento strutturale sarà differente
in funzione del punto di prelievo
29
PROPRIETA’ DEL MATERIALE
MATERIALE IGROSCOPICO

Ref. [1]
DV  DV̂(MC)
u  ˆ u (MC)
E  Ê(MC) 30
PROPRIETA’ DEL MATERIALE
MATERIALE IGROSCOPICO
Resistenza funzione del contenuto d’acqua (oltre che dell’orientazione
delle fibre e della durata del carico)
Ref. [1]

Ref. [3]
La resistenza del materiale varia al
variare del contenuto d’acqua (MC):
se ne tiene conto considerando la
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CLASSE di SERVIZIO
PROPRIETA’ DEL MATERIALE
VISCOSITÀ
Deformazione prodotta a lungo termine dai carichi permanenti.

NB: Il legno non ha


“memoria”: soggetto a
significative variazioni
del contenuto d’acqua,
la deformazione riparte
come su materiale
vergine. 32
PROPRIETA’ DEL MATERIALE
VISCOSITÀ
Se il legno è sollecitato a tensioni inferiori alla metà dei limiti consentiti da
normativa, il problema della viscosità è meno rilevante.

Ref. [3]

se g  il legno risente poco della viscosità


se g  grandi deformazioni viscose: possibili
danni a divisori e pavimenti fragili. 33
PROPRIETA’ DEL MATERIALE
VISCOSITÀ
Se il legno è sollecitato a tensioni inferiori alla metà dei limiti consentiti da
normativa, il problema della viscosità è meno rilevante.

Per contenere la
deformazione viscosa è
consigliabile limitare gli
sforzi in esercizio prodotti
dai carichi permanenti. Il
concetto, ripreso dalle
Regles francesi, NON viene
considerato dalle NT2008!

Ref. [3] La massima sollecitazione in


NB. Problema della viscosità delle connessioni esercizio può essere scelta
che vedono la concentrazione degli sforzi! in funzione della
se g  il legno risente poco della viscosità destinazione d’uso e del sito
(ex. Il carico da neve in
se g  grandi deformazioni viscose: possibili
montagna è carico
danni a divisori e pavimenti fragili.
permanente) 34
IL LEGNO NELLE
STRUTTURE ESISTENTI
35
COPERTURE

36
COPERTURE

37
COPERTURE
COPERTURE

nodo tra puntoni e monaco particolare dell’appoggio

nodo tra saettoni e monaco nodo tra saettoni e puntoni


IMPALCATI
CATENE

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LEGNO E MATERIALI A BASE DI LEGNO
LEGNO e materiali a base di legno

LEGNO MASSICCIO

Ref [6]

Ref [1]
LEGNO e materiali a base di legno

LEGNO LAMELLARE

Elementi costituiti da segati sovrapposti o affiancati (spessore in


genere <50mm) che vengono uniti per mezzo di adesivi in
grado di garantire resistenza e durabilità

Elemento di trave lignea con difetto


e sua ricomposizione casuale
LEGNO e materiali a base di legno
LEGNO LAMELLARE

Realizzazione di elementi a sezione


variabile e/o curvi

Giunti a dita

Ref. [6]
LEGNO e materiali a base di legno
CROSS LAMINATED PANELS (XLAM)
Sono un’estensione bidimensionale delle travi in legno lamellare. I pannelli sono ottenuti
sovrapponendo incrociati e incollando diversi strati di assi di legno, in genere abete rosso. La
disposizione incrociata delle lamelle longitudinali e trasversali permette di ridurre a valori
trascurabili i fenomeni di rigonfiamento e ritiro del pannello, aumentandone notevolmente la
resistenza statica e la stabilità dimensionale.
Si possono raggiungere dimensioni notevoli: 3m x 16m con spessori di 250mm

Diversamente dalle travi in legno


lamellare, le tavole sovrapposte
sono disposte perpendicolarmente
una all’altra. Le tavole possono
essere incollate o giuntate con
connettori metallici.
TIPOLOGIE STRUTTURALI

Ref. [6]
LEGNO e materiali a base di legno
MICROLAMELLARE O LAMINATED
VENEER LUMBER (LVL)
Sono ottenuti incollando fogli di legno di spessore compreso tra 2 e 4mm ottenuti
mediante una sfogliatrice da tronchi ammorbiditi a vapore.
Si possono ottenere elementi strutturali con buone proprietà perché i difetti sono piccoli e
sparsi in tutto il volume. I difetti sono così un problema meno critico rispetto al legno
massiccio.

Ref. [6]
LEGNO e materiali a base di legno
PLYWOOD (Legno compensato)
Simile a LVL, ma i fogli sovrapposti vengono disposti in maniera che l’andamento delle fibre di
ognuno sia perpendicolare a quello del successivo. Nella disposizione incrociata, il limitato
rigonfiamento longitudinale di un foglio impedisce il rigonfiamento nel piano trasversale dei fogli
adiacenti (da cui l’espressione compensato). Le caratteristiche del pannello dipendono dalla
specie legnosa, ma anche dallo spessore e dal numero di fogli. A differenza del LVL, Il Plywood
presenta caratteristiche meccaniche nel piano confrontabili nelle due direzioni. E’
principalmente usato per elementi piani, come impalcati e pareti portanti.

Ref. [6]
LEGNO e materiali a base di legno

PANNELLI DI FIBRE o PARTICELLE

OSB MDF
Oriented Strand Board Medium Density Fibreboard
Costituiti da particelle/scaglie lunghe nella (elementi non strutturali)
direzione della fibratura, da 100 a 150mm, larghe
da 6 a 50mm e spesse 0.38 a 0.7mm Il legno viene disaggregato in fibre o
particelle di piccole dimensioni
DURABILITA’
DURABILITÀ
In relazione alla classe di servizio della struttura e alle condizioni di
carico, dovrà essere predisposto in sede progettuale un programma delle
operazioni di manutenzione e di controllo da effettuarsi durante
l’esercizio della struttura.
 Adottare nel progetto idonei provvedimenti per la protezione dei
materiali.
 Protezione delle testate delle travi.
 Evitare contatto con materiali umidi.

 Applicazione di protettivi.

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DURABILITA’
Funghi cromogeni: penetrano nel legno dove si nutrono di sostanze che si insediano
nei raggi midollari dell'alburno di latifoglie e di conifere. Impartiscono al legno una colorazione
blu nerastra. Non influenzano le proprietà meccaniche del legno ma riducono il suo valore
commerciale. Si insediano su legno molto umido (MC > 30%).

I funghi da carie demoliscono i costituenti principali della parete cellulare del legno. Un
legno presenta modificazioni nel colore e nelle proprietà chimiche, fisiche e meccaniche.
Riguardo al colore il legno può diventare chiaro (caso di carie bianca che attacca la lignina)
oppure più scuro (carie bruna che attacca la cellulosa).
Il legno attaccato diventa più leggero, può presentare fessurazioni sia in senso longitudinale
che trasversale, diventare friabile al tatto o può disgregarsi in lamelle verticali. Attacchi da
funghi da carie si riscontrano prevalentemente in travi di sotto tetti, a causa di infiltrazioni di
acqua che hanno reso il legno idoneo allo sviluppo di questi organismi.

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DURABILITA’
Gli insetti che si nutrono di legno vengono
indicati come xilofagi. I più comuni sono:

Tarlo (Capricorno delle case –


Coleotteri): Le larve svolgono la loro attività
in gallerie di grosso diametro all’interno del
manufatto, a qualche cm dalla superficie.
Se ne riconosce la presenza dalla comparsa di
rosume attorno a fori di sfarfallamento
perfettamente circolari. In alcuni casi il rosume
rimane all’interno delle gallerie, che si intasano.
Il legno molto indebolito è in grado di spezzarsi
e sbriciolarsi anche sotto l’effetto di una minima
pressione

Termiti (Isotteri): Ataccano il legno


primaverile. L’attacco termitico viene di solito
avvertito in ritardo poichè questi insetti, che
rifuggono la luce, attaccano tutta la sezione del
legno risparmiando la pellicola superficiale. 53

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