Sei sulla pagina 1di 1

Con liberty a Milano si usa indicare l'esperienza del suddetto stile diffusosi ne

lla citt ambrosiana tra i primi anni del Novecento e lo scoppio della prima guerr
a mondiale. Fu infatti nel capoluogo lombardo che lo stile liberty trov, grazie a
llo stretto legame con la rampante borghesia industriale dell'epoca, un fertile
terreno per un rapido sviluppo che lo vide spaziare dalle influenze dell'art nou
veau floreale francese allo Jugendstil tedesco e all'eclettismo[2].
on l'Esposizione Nazionale del 1881, a vent'anni dall'Unit della nazione, la citt
di Milano si consacr definitivamente come il principale polo industriale italiano
. La citt vide la formazione di una nuova classe borghese emergente legata all'in
dustria e al commercio e formata da capimastri, possidenti e imprenditori che in
pochi decenni avrebbe affiancato in agiatezza e importanza l'antica nobilt citta
dina[3].
All'inizio del XX secolo quindi la classe borghese, ormai divenuta padrona della
vita sociale ed economica della citt, trov nello stile liberty, novit proveniente
dalla Francia ed introdotta in Italia nell'Esposizione di Torino del 1902, il pr
oprio specifico status symbol e l'occasione per mostrare la propria potenza e ne
llo stesso tempo sottolineare il netto distacco dalla classe nobiliare e dalle s
ue dimore neoclassiche e barocche[4]: questo legame quasi esclusivo fra la nuova
classe dominante e il nuovo stile architettonico e il netto distacco dai modell
i architettonici della "vecchia" classe aristocratica appaiono quantomai evident
i quando si osservi che, mentre la nuova borghesia innalzava dimore la page segu
endo i nuovi dettami del liberty, nello stesso periodo le tradizionali e pi conse
rvatrici committenze legate al vecchio mondo finanziario ed ecclesiastico su tut
te spiccano le nuove sedi bancarie nella zona di piazza Cordusio rimanevano inve
ce legate all'ormai decadente e pi conservatore stile eclettico in voga nell'Otto
cento[5].
Particolare di casa Donzelli
A dare un'ulteriore spinta allo sviluppo del liberty fu l'Esposizione internazio
nale milanese del 1906 che vide nascere in stile decine di padiglioni nella sede
della mostra e costruzioni pubbliche e non che l'esposizione contribu a erigere,
decretando cos la definitiva consacrazione del liberty a stile artistico dominan
te[6]. Sebbene molto articolata e differenziata, l'esperienza liberty milanese m
ostra nel suo complesso alcuni punti e novit comuni: ricorrente la decorazione de
ll'edificio, in ferro battuto o cemento decorativo, a tema floreale o del mondo
animale; mentre a livello strutturale si segnala l'uso del calcestruzzo armato.
Comune invece il ricorso alla pittura sulle pareti degli edifici, spesso con pia
strelle in ceramica, e di cariatidi ed erme mutuate dall'architettura dei palazz
i nobiliari milanesi[7]. Al contrario, nonostante un ricchissimo campionario di
arti applicate liberty sviluppatesi in citt, l'architettura e la decorazione d'in
terni stentarono ad uniformarsi al nuovo stile e salvo rari episodi furono comun
que dominati da stilemi tardo eclettici[8].
Raggiunto il suo culmine nel 1906, il liberty milanese vide le prime contaminazi
oni con l'architettura eclettica, che divennero sempre pi forti fino agli anni de
lla prima guerra mondiale, dopo i quali il liberty sopravvisse solo in piccole i
nfluenze nell'edilizia minore, mentre il gusto della borghesia industriale confl
u spontaneamente verso l'art dco[9][10].

Potrebbero piacerti anche