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STORIA
DELL’ARCHITETTURA 2
Prof.ssa Giovanna D’Amia
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INDICE:
Capitolo 1-Le porte di Milano [Parte Monografica] ……………………………….....… 4
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Modalità d’esame:
Sei domande su:
- un’ opera
- un autore
- un movimento.
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0.0 Premessa:
Il percorso con cui sarà sviluppata l’analisi non sarà
cronologico bensì sarà storico artistico. Verranno
analizzati i momenti più rilevanti nella storia della
città di Milano nel periodo napoleonico.
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1.0 Il sistema delle Porte:
La pianta del 1814 è molto rilevante in quanto riflette
i cambiamenti apportati nel periodo napoleonico.
• Porta Romana
• Porta Ticinese
• Porta Vercellina
• Porta Comasina
• Porta Nuova
• Porta Orientale
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Filippo II, sovrano spagnolo. Perciò secondo una
tradizione encomiastica di un ingresso trionfale fu
realizzata la porta. Lo spunto per la realizzazione di
questa porta erano gli archi Trionfali di Roma.
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Porta ticinese fu realizzata nel 1807 ma l’idea di
realizzarlo era già presente da molto anni.
Foto progetto
Foto prospetto
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Alla fine, fu scelto il progetto di Canonica, per cui fu
anche celebrata la prima posa. I lavori proseguirono
però a rilento rendendo la porta non disponibile per
l’ingresso trionfale del 1805 di Napoleone.
Foto disegno
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La realizzazione della porta fu comunque occasione
per una regolarizzazione del rettifilo.
Porta Orientale
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2.0 Alle radici dell’urbanistica moderna:
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2.1 Londra:
In Inghilterra per prima si avvia l’industrializzazione
in modo deciso. Londra nell’800 in soli cento anni
aumenta la propria popolazione di sei volte, diviene
quindi necessario riorganizzare la forma urbana. Le
periferie divengono ghetti, slums, dove le persone
vivono ammassate in lotti limitati, sottodimensionati,
poco illuminati e poco areati.
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2.3 Parigi:
La città si sviluppa attraverso una serie di politiche da parte
di Napoleone III che pensa di sfruttare l’urbanistica come
strumento di controllo del suolo e del consenso della
popolazione. Egli voleva sia poter mantenere l’ordine
pubblico che avere il sostegno dello stesso.
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2.4 Vienna:
Vienna è condizionata dalla presenza di mura di
fortificazione che contornavano la città medievale.
Intorno a queste mura si sviluppava la città. Il centro
rimane racchiuso da queste mura ed anche la
connessione con il tessuto esterno rimane limitato. Le
mura non avevano più la funzione protettiva, perciò nel
1857 l’imperatore indice un bando di concorso per il
ridisegno delle aree delle mura. Nel progetto venivano
abbattute per lasciare spazio a edifici pubblici. Ludving
Forster vince il concorso, ma il suo progetto è poi
modificato da Lohr che lavorava nel ministero. Questa
revisione era sugli edifici che si affacciavano sul nuovo
ring e sull’inserimento di nuovi spazi verdi, che erano
visti come pause rispetto al tessuto urbano. Questa
proposta di sviluppo urbano ispira la pianificazione di
città come Litzia o Copenaghen
2.5 Barcellona:
Barcellona subisce una serie di trasformazione da parte
dell’ingegnere Idelfonso Cerdà, che è lo stesso che
diede il nome urbanistica. Egli propone una Maglia
regolare che è interrotta solo da poche vie
trascendentales che organizzano lo sviluppo della città
e permettono un rapido deflusso del traffico.
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2.6 Progetti Utopici:
Questi quattro modelli d’insediamento riescono ad
ottenere una serie di risultati sul piano della gestione
del territorio e dei servizi, però non sono affrontate
le conseguenze sociali.
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continua i suoi studi e la sua critica verso il
capitalismo. La sua proposta vuole risanare i
problemi che insistono nel rapporto tra città e
campagna. La sua soluzione unisce il buono delle
due parti. È fissato un numero massimo di abitanti,
per ogni nucleo, che ha un centro verde, circondato
da edifici pubblici da cui dipartono dei Boulevard a
raggiera. Nell’anello più esterno sono situiate le
fabbriche e poi i campi coltivati. La città è servita da
ferrovie e da una strada ad ampio scorrimento.
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3.0 Dal Classico al Neoclassico:
Crisi del classicismo raggiunge un momento di
maturità nel 1700. La Messa in dubbio dei linguaggi
vitruviani porta alla formulazione di nuovi linguaggi.
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sostituiva le foglie d’acanto con i fiori di giglio
francesi.
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Jacques-Germain Soufflot. La chiesa ha una pianta
greca e rientra nel classicismo francese. Interessante
è la suddivisione delle navate in colonna libera, che
assume un ruolo primo; ma anche il sistema
costruttivo ed il rapporto con la storia, sono utilizzati
degli archetti rampanti, di origine gotica, per tenere
su la cupola. Questo fu anche uno dei primi cantieri
che adoperava il ferro per dare maggiore solidità alla
struttura in pietra. Interessante è come Soufflot
abbia rivalutato l’architettura Gotica.
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Anche se la rivoluzione avviene nell’architettura
ideale più che in quella costruita. Le forme usate
sono razionalizzate e le decorazioni vengono ridotte.
Lo spunto è il trattato di Laugier. Molto interessante
di questi progetti è che spesso sono grandi edifici
pubblici, scelta risultante la cultura ed il pensiero
illuminista che pone al centro lo spazio pubblico.
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Ledoux nella barriera riprende il bugnato di Serlio ma
lo estrae dal contesto. Anche nella barriera della Fer
stupisce utilizzando dei sostegni per il timpano, che
sostituiscono la trabeazione.
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3.1 Neoclassicismo
Jean Nicolas Durand fa un’operazione di
razionalizzazione in due testi, in cui analizza le
architetture per tipologie.
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Anche James Stuart e Nicholas Revett avevano
l’obiettivo di studiare le rovine e rimproveravano
Leroy di aver fatto un’analisi approssimativa per
bruciarli sul tempo. Il testo di Stuart e Revett è molto
più accurato, ed anche il loro volume ha un taglio
narrativo con viste pittoriche.
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L’antico non è più qualcosa di monolitico, inizia a
divenire gli antichi, Romani, Greci, Etruschi. La
storiografia dell’arte nasce proprio in questo periodo
nel 1764 grazie all’operato di Winckelmann che
scrive il primo testo di storia dell’arte. Nel testo W.
Distingueva quattro periodi e leggeva la storia in un
senso di circolarità, insomma innestava un metodo di
lettura, ovvero una storiografia.
Modelli perseguiti:
• Piranesi, Roma
• Winckelmann, Pericle
• Leroy, Grecia classica
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Questa libertà di scelta viene sostenuta soprattutto
nel campo dell’arredo, non si può pensare di fare una
chiesa neogotica. Ma in campi minori si comincia ad
avere una libertà maggiore. Esempio di questa
tendenza è il manuale Diverse maniere di adornare i
camini (1769) in cui sono presentati camini di tutti i
tipi anche in stile neo-egizio. In questo periodo nasce
un interesse per l’Egitto che avrà poi il suo culmine
con la campagna napoleonica in Egitto.
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3.2 La diffusione del Neoclassicismo:
Vedi Slide
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4.0 Foro Bonaparte:
Il castello sforzesco all’inizio dell’età Napoleonica era
circondato da delle fortificazioni che vengono
distrutte nel 1800, data che coincide con la
riconquista napoleonica della città.
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venivano demoliti i bastioni, vediamo infatti i fumi
dei bastioni. Particolarità del progetto è che non
veniva stabilito un sito preciso.
• Colonna tradizionale;
• Un monumento.
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Il foro d’impianto centrale a pianta circolare con solo
due accessi. Si raccordava sul nuovo corso
Sempione, realizzato per volere di Napoleone. Il
corso realizzato subito dopo la vittoria di Marengo
era molto importante poiché collegava Parigi e
Milano. La strada del Sempione richiede quindi
anche la presenza di una nuova barriera d’ingresso
monumentale, la barriera del Sempione
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4.1 Attrezzature spettacolari:
In attesa che si definisse cosa fare dell’area del foro
questa era comunque una delle aree al centro delle
feste spettacolari, feste che avevano un importante
valore simbolico. Considerata come celebrazione
della repubblica o dell’impero, le feste erano anche
un momento per racimolare consenso.
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4.2 La Barriera del Sempione:
La barriera del Sempione era uno snodo molto
importante in quanto Sempione legame tra Parigi e
Milano.
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Il progetto subisce piccole variazioni rispetto alla
versione effimera, le formici divengono tre sempre
con colonne in ordine corinzio.
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colonna di Marengo anche nel caso della
riconfigurazione della foro P. sarà un osteggiatore
della proposta di Antolini. Secondo P. il progetto
doveva essere al centro della città e di forma
rettangolare o quadrata. Lui ipotizza quindi un sorta
di foro in piazza duomo. I disegni delle proposte di P.
non sono datati quindi risulta difficile risalire alla
sequenzialità delle proposte. In una delle prime
proposte il foro era amministrativo, quindi ospitava
funzioni pubbliche, nella seconda serie di progetti
varia la funzione ma non il disegno formale.
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Un’ ultima soluzione è a pianta quadrata, con spazi
commerciali al piano terra, che non si ispira tanto ai
modelli romani o greci quanto al rinascimento.
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5.0 L’architettura del ferro:
In Europa tra la fine del ‘700 e la prima dell’800,
quindi in concomitanza con la rivoluzione
industriale, vi sono numerose innovazioni
tecnologiche, tra queste anche l’utilizzo di nuovi
materiali.
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I progettisti di queste nuove architetture del ferro
erano ancora molto legati alle architetture antiche.
Esempio sono le Gallerie come quella della Vivienne.
Questa era tradizionale per l’uso degli ordini ma
innovava nella copertura vetrata. Il primo caso di
illuminazione zenitale in un ambiente museale si era
vista al Louvre.
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Altro momento in cui il ferro assume un ruolo primo
è in occasione delle esposizioni universali.
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5.1 Scuola di Chicago:
Siamo nell’800 negli stati uniti, dove abbondano i
materiali ma scarseggia la mano d’opera “studiata”.
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Emblematici sono anche i magazzini Carson, Pirie
and Scott, che cercava di essere sobrio per non
oscurare la merce esposta.
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6.0 Dal Romanticismo all’ecletticismo:
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S. aveva un ruolo ufficiale, era consigliere
dell’imperatore rispetto all’edilizia di Berlino.
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permettono di avere grandi aperture che illuminano la
merce.
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6.1 Dal gotico pittoresco al Gothic revival:
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Westminster (1840-60). Il vecchio parlamento era
stato distrutto in un incendio nel 1834, e nel bando si
chiedeva esplicitamente che il progetto facesse
riferimento allo stile gotico o meglio Elisabettiano, si
riconosceva in esso uno stile nazionale. Il concorso è
vinto da Charles Barry aiutato da Augustus Pugin. Il
cantiere fu molto lungo e questo porto a dei
cambiamenti, ma il progetto rimase coerente con il
progetto iniziale.
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Altro grande caso, questa volta a scala urbana, è il
restauro della cinta fortificata di Carcassone (1852-
79) che già nelle tavole grafiche mostra la visione che
V. aveva per il periodo medievale.
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L’Avenue de l’opera è un esempio di asse
Haussmanniano e culmina con l’opera de Paris di
Garner, simbolo della tradizione eclettica. È un
eclettismo che unisce più suggestioni. L’Opera
diviene un edificio noto in tutt’Europa.
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La Basilica del sacro cuore e Montmarte di Paul
Abaide è un altro esempio di chiesa eclettica che fa
riferimento all’architettura pre-gotica.
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7.0 Il completamento della facciata
del Duomo:
Piazza Duomo negli anni napoleonici era ancora
irregolare caratterizzata da edifici medievali. Il
duomo, la cui costruzione era iniziata nel 1387 con i
visconti, negli anni napoleonici non era ancora stata
ultimata.
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laicizzazione che porta all’avversione della chiesa
verso Napoleone.
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ovvero su due corti una delle quali era dedicata al
mercato. Notiamo in rosso le poche trasformazioni
realizzate per poter ospitare la municipalità.
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Landriani. Landriani era scenografo del teatro alla
Scala.
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7.4 Corso di Porta Orientale:
Corso di porta orientale era un asse di particolare
spessore, che aveva però il problema di un percorso
non perfettamente rettilineo, la Commissione di
Ornato aveva ipotizzato una correzione di ciò,
facendo sfociare il corso su piazza Fontana. Non fu
mai però realizzato.
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Anche negli anni successivi quest’area mantiene una
funzione prima. Nel 1805 il vecchio chiostro delle
Carcanine viene ripensato dal Canonica come un
palazzo delle Feste. Illuminato zenitalmente ed
arricchito lateralmente da edifici con funzioni
complementari.
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in gusto neoclassico della facciata, che non troverà
però mai attuazione.
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Il progetto di Cagnola, più esteso prevedeva
anch’esso un edificio adibito a museo ma anche delle
aree ad uso agricolo sperimentale. Il progetto Di
cagnola fu eletto vincitore, ma non fu mai realizzato.
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8.0 Produzione industriali e i movimenti
di rivolta delle Arti applicate:
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un contribuito teorico che viene raccolto da William
Morris, legato ai preraffaeliti.
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Morris Nel 1861 da Vita alla società Morris, Marshall,
Faulcker & Co che aveva come obbiettivo il produrre
elementi di arredo artigianali di elevata qualità. Dal
1875 si parla solo di Morris & Co. In questi anni la
posizione di M. è chiaramente opposta alla
produzione industriale. Nella sua società erano
prodotti vetrate connesse con piombo. Esempio di
una vetrata è un omaggio a Geoffre Chocer, noto
letterato medievale. Un altro campo in cui Morris si
impegna sono le tele e le carte da parati. I Tessuti di
arredamento permettevano di rispondere al
desiderio di avere i muri affrescati. Morris è uno dei
grandi fautori del mito del medioevo,
un’idealizzazione che propone un modello altro per
criticare le condizioni attuali. Morris nel 1890 Scrive
un romanzo Fantapolitico News from Nowhere or an
Epoch of Rest ambientato nel 2100.
70
L’art Nouveau è un’arte nuova, poiché rifiuta i
modelli del passato e desidera di confrontarsi con la
modernità con un nuovo linguaggio. Henry Van de
Velde, Belga ammira Morris ma ambisce a fare un
altro passo verso la modernità. L’art Nouveau
raccoglie da Ruskin e da Morris il desiderio per
l’onestà.
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9.0 Il Piano di Cerdà:
Cerdà catalano, si formò alla scuola catalana, e da
molti è considerato il padre dell’urbanistica
moderna. Egli fu il primo ad approcciare
scientificamente la progettazione alla scala urbana.
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elemento fortemente costrittivo. La densità era
altissima all’interno delle mura. Alla fine, il governo
accettò la demolizione delle cinta murarie.
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Gli architetti come Gaudì o Montaner furono i
maestri di questo periodo.
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9.2 Antoni Gaudì:
Nato a Reus nel 1852 morì investito da un tram
mentre seguiva il cantiere della Sagrada Familia.
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Dal gotico la razionalità strutturale. La sua ricerca
continua sta nell’unicità delle sue opere, facendo
riferimento dalle forme naturali. Egli era interessato
anche da forme animali, come si vede per gli
elementi decorativi di casa Batlò.
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I materiali utilizzati sono principalmente quattro, il
laterizio, la pietra Folvoca, il Ferro e la ceramica. Ogni
materiale ha il proprio utilizzo, la pietra per esempio
naturalizza i passaggi viari. La composizione tipica
degli edifici del parco è già esplicitata nel muro di
cinta. La recinzione che aveva scopo difensivo,
essendo l’area isolata, era alto circa 4 m era
contraddistinto da tre bande, l’ultima in ceramica e
convessa. Questa banda superiore è suddivisa in
rettangoli che ne enfatizzano i volumi.
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monotonia del bianco sono inseriti dei medaglioni
decorati in ceramica colorato.
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I rivestimenti, chiari permettevano di diffondere
l’illuminazione zenitale, che però veniva smorzata
dalle pareti e dalle ceramiche sfumate per evitare
fenomeni di abbagliamento. Le finestre di
dimensioni e sagome varie che dipendono dal piano
hanno dei sistemi di ventilazione che evitano di
dovere tenere le finestre spalancate.
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10.0 Le residenze del regno d’Italia:
La corte di Milano, la corte Napoleonica.
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Essendo il palazzo rifunzionalizzato a palazzo
imperiale esso doveva essere rifunzionalizzato per
rispondere a delle necessità. I palazzi reali francesi
avevano infatti una rigida etichetta. L’etichetta
prescriveva che I palazzi imperiali avessero tre
appartamenti.
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rappresentava vittorie e l’apoteosi di Napoleone su
disegno dell’Appiani. Anche questa sala è stata
fortemente danneggiata dalla guerra. La sala del
trono comprendeva anche un baldacchino, ricamato
a finta pelle d’ermellino.
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10.1 Le regge reali, La villa di Monza
Il cantiere della villa di Monza ha avuto due fasi ben
distinte, nella prima fase è costruita la reggia, e nella
seconda sono costruiti i giardini all’inglese. Il Giardino
viene perciò trattato come un paesaggio.
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11.0 L’Art Nouveau, Francia:
L’art Nouveau è disposta a partire dalle nuove
tecniche anche superando gli stili storici, prendendo
come esempio soprattutto la natura.
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La Maison Colliot a Lille con una facciata dal gusto
chiaramente A. N. con utilizzo di ferro ed ornamenti
naturalistici. La casa, di un produttore di ceramiche
esponeva in facciata proprio questo materiale.
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Questo gruppo di artisti, nominati the Four si
impegnano inizialmente nel campo delle arti
applicate, in linea con la tradizione Morrissiana.
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Nella sua prima Villa (1895) notiamo ancora un forte
legame al classicismo, l’impianto è chiaramente
palladiano. Ma dopo che Wagner fu chiamato ad
insegnare nella scuola di Architettura di Vienna,
iniziò una riflessione rispetto all’architettura
moderna. Scrive un libro in cui enuncia le direzioni
utili al raggiungimento di un’ architettura moderna.
Queste sono due:
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non esibendola apertamente. Essendo una banca W.
Non poteva certo esibire una struttura in ferro
tamponata in vetro in quanto una banca deve
esprimere solidità. W. Decide allora di rivestire la
struttura metallica con lastre in marmo, ma si pone il
problema di enunciare in facciata la struttura. Questo
lo fa con una maglia in ferro a vista che definisce la
facciata ed esprime onestà strutturale. I decori sono
concentrati in alcune parti di particolare rilievo
dell’edificio, come nell’attico. Il quale è adornato anche
da due statue della vittoria. Questa può essere definita
come un’architettura moderna. W. Inizia a depurare gli
elementi decorativi, e questo si percepisce nell’ingresso
della banca. Interessante è anche la soluzione di W. Di
utilizzare una pavimentazione vetrata sostenuta
anch’essa da una struttura metallica.
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11.3 La Secessione Viennese:
Nel 1897 a Vienna si fonda la Wiener Secession,
fortemente influenzata da Wagner ma anche da una
mostra di Mackintosh (1900. La secessione si
riconosce in questo linearismo astratto tipico della
scuola di Glasgow.
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Il tema della colonia d’artisti è un tema molto
importante, che si diffonde molto in Europa. Una
delle più importanti è proprio questa progettata da
Olbrich per volere dell’amministrazione. Olbrich è
incaricato di progettare la Ernst-Ludwig Haus la
sede dei laboratori degli artisti, che denuncia la
propria vocazione centrale, con un ingresso però
molto enfatizzato.
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decorativo quasi totalmente assente consiste solo di
una cornice che segna il perimetro di ogni elemento.
100
colpito in quanto esperienza molto diversa da quella
europea. Tornato in Austria nel 1903 pubblica il
primo numero della rivista Das Andre, non
interamente incentrata sull’architettura. Che cerca di
rifondare la vita quotidiana.
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L’appello di Loos non è un appello alla nudità
dell’edificio bensì all’eliminazione della decorazione
superflua. Ancora più evidente la semplificazione dei
decori è evidente nella parte residenziale
dell’edificio.
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12.0 Le residenze reali, Brescia e
Modena:
Anche Brescia e Modena furono due città rilevanti
nel periodo napoleonico, furono sede infatti di due
corti napoleoniche. Importante è il tema della corte
imperiale/ reale nel periodo Napoleonico.
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Napoleone giunse per la prima volta a Brescia nel
1796, ospitato nel monastero di Sant Aufenia.
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Il palazzo B. situato su via Matteotti era stato
costruito da una delle famiglie più insigni del
Bresciano. L'edificio costruito su di una persistenza
Ebbe una lunghissima gestazione, fu acquistato a
metà 700 da una rinomata famiglia bresciana e non
era ancora stato ultimato.
106
Importante mancanza osservata da Canonica nel
redigere l’analisi era l’impossibilità di attraversare
internamente i due corpi edificati. Altra grande
carenza era la scuderia.
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La reggia di Modena era molto importante già da
quando era stata ricostruita da Francesco d’Este.
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La scuola di artiglieria è l’unica scuola fatta
sull’impronta dell’école politecniche. I libri, prodotti
unicamente per la scuola di Modena
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13.0 Il Deustcher Werkbund.
tra i tanti movimenti simili all’art Nouveau ci sono anche
movimenti che superano l’art N. Razionalizzando la
forma architettonica.
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di vendita e dei manifesti pubblicitari, per evolversi poi
in un vero e proprio sistema di Corporate Identity.
113
dell’artista. Il progetto di Velde è depurato da sfarzi
decorativi, ma nasce a partire dai volumi mossi
riconosciamo una scultura. L’edificio organizzato
secondo rigidi assi geometrici ed intorno ad una sala
rettangolare si articola come un insieme di volumi
scultorei smussati che sfugge ad ogni inquadramento e
si muove alla ricerca di uno “stile” come passo
essenziale prima della definizione di un canone.
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13.2 il romanticismo nordico:
Detto anche romanticismo Scandinavo, essendo
questo periodo caratterizzato dalla costruzione di
un’identità nazionale. Processo che passa attraverso
l’architettura.
116
All’interno la chiesa è tradizionale nell’impianto
tipologico, tre navate. Gli archi acuti fanno
riferimento alla tradizione gotica francese.
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puntiforme, che si ispira al funzionamento statico dei
ponti. Perret rivede il progetto perché pensava che
l’edifico dovesse essere esito della sua struttura.
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14.0 Le avanguardie artistiche:
Nel 1907 il licenziamento d Les Demoiselles
d’Avignon di Picasso oltre che sancire la nascita del
cubismo costituisce un momento di rottura con il
passato.
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il quadro è quindi una realtà indipendente, non è
esito di un processo mimetico.
120
contemporanea ad una mostra milanese, La città
nuova. I disegni qui presentati erano utopici, ed
erano realizzati da Sant’Elia e chiattoni. Il manifesto
Muoveva una lucida denuncia dello stato di
confusione dell’archiettura del suo tempo,
proponendo una visione delle possibilità offerte
dall’innovazione.
122
Per il padiglione di vetro di Bruno Taut la cupola in
vetro rimanda ad un‘idea di una forma intatta, quella
del diamante. Ma anche lo stesso vetro è un
materiale dal forte valore simbolico. Taut pose molta
enfasi sull’architettura del vetro.
124
A partire dal 1923 con il consolidarsi della Repubblica
di Weimar l’avvio della ripresa economica,
l’espressionismo tedescon tende ad esaurirsi.
Tuttavia, la ricerca espressionista non si esaurirà
completamente, ma resterà elemento costitutivo
degli esordi del movimento moderno.
125
dall’idea che gli artisti nella nuova società non
debbano rimanere nella loro torre d’avorio ma
debbano dare un contributo alla costruzione di essa.
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separavano le arti. L. è anche attento alla grafica
come in Spezza il bianco con il Cuneo Rosso (1919)
che nella sua semplicità è molto espressiva e capace
di veicolare immagini fortemente simboliche.
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14.1 Il Neoplasticismo:
Fondato nel 1918 con la fondazione di una rivista
nello stesso anno. Anche il Des Stijl è un’avanguardia
che vuole riformare il linguaggio, la figura più di
spicco è Piet Mondrian, il cui percorso astrattivo è
molto interessante. Secondo M. è importante la
scomposizione in piani e la riduzione della palette
cromatica.
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Altro architetto di spicco nel gruppo è Pieter Oud che
nel Cafè Die Unie concepisce la facciata come un
quadro di Mondrian.
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15.0 Le regge reali; Bologna:
Bologna è la città antagonista a Milano, quando nel 1805
vengono mappate le regge è inevitabile, perciò, che
questa città sia luogo di una reggia. Inizialmente non viene
però stabilito un progetto di rifunzionalizzazione, ma si
ipotizza la costruzione di una reggia ex-novo.
Bizzarri era anche i labirinti, uno dei quali era ad acqua. Nel
disegno sembrano quindi compendiarsi un pastices di
citazioni.
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Nel secondo progetto si nota un ridimensionamento ed
un rifiuto dei giochi idraulici.
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15.1 Le regge reali, Mantova:
Il Palazzo ducale ha una lunga tradizione residenziale, fu
dei Bonaccorsi e poi dei Gonzaga. Dal 1707 fu una delle
residenze degli Asburgo, e poi dal 1805 divenne palazzo
reale.
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Tra gli arredi figurava un busto di Napoleone proveniente
da Milano.
La sala detta ora degli arcieri. È stato poi negli anni ’50
restaurata eliminando molti decori.
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15.2 Palazzo Te, Mantova:
Palazzo Te rappresenta una caso del tutto unico, esso era
tradizionalmente a Giulio Romano. Ma comunque la storia
del Palazzo vede grandissimi cambiamenti fino ad una sua
rifunzionalizzazione a Museo.
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16.0 Gli esordi del Movimento
Moderno:
Dopo la Guerra vi è un tentativo di fare sintesi di un
nuovo linguaggio condiviso, non individuale, che possa
quindi rappresentare la modernità.
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L’edificio utilitario è costituito da diversi nuclei, una più
produttiva lasciata nuda, esponendo la struttura. G. si
concentra invece sulla palazzina di testata, dove la
proposta è sempre molto funzionale. Il Movimento
inizialmente in Germania si autoproclamava
Funzionalismus. L’edificio è concepito come una
grande vetrata, interessante è come G. arretri la
struttura per dar rilievo agli elementi orizzontali.
1
W. Gropius 1919
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La prima produzione di Gropius era molto vicina
all’espressionismo. Nella Casa Sommerfeld importante
è il materiale, il legno, che però non pregiudica la
modernità della sua architettura. La vicinanza di
Gropius alle avanguardie la vediamo anche nel
Monumento ai caduti di marzo (1922) dove le forme,
plastiche richiamano cubofuturismo ed
espressionismo. La scultura in cemento armato prende
infatti la forma di una saetta rivolta verso il cielo, a
ricordare il sacrificio dei rivoluzionari spartachisti.
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16.2 Mies van der Rohe:
L’altro protagonista di questo periodo e Mies, anche lui
allievo di Behrens, anche lui praticante nello studio di
Behrens.
Villa Tugendhat
16.2 Le Corbusier:
È un architetto che esce da un percorso formativo
incentrato sulle arti applicate. Percorso antiaccademico, in
un momento in cui si sta definendo una normativa per la
definizione della professione di architetto, che esce da
architettura o ingegneria, ma anche attraverso altre
modalità come i viaggi e il confronto diretto con
l’architettura. In queste immagini derivate dal suo viaggio
in Italia egli mostra particolare attenzione verso
l’architettura bizantina, sottolineando l’esperienza diretta
con l’architettura. Le Corbusier in realtà è un soprannome
che si è dato lui in omaggio al proprio maestro. Nasce in
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Svizzera e dal 1902 frequenta la scuola di arti applicate
della sua città, dove incontra il suo maestro che lo invita in
un viaggio formativo in Italia nel 1907-8 e gli offre una
borsa di studio nel 1910 che lo porta a fare una ricerca
sulle arti applicate in Germania, così entra in contatto con
il contesto tedesco. Il primo garande viaggio è quello in
Italia, di cui abbiamo il carnet di voyage, che mostra
l’attenzione per tutta l’architettura, non solo per gli
elementi stilistici e decorativi, in favore di una grande
attenzione alla sintesi, agli aspetti plastici e volumetrici
dell’architettura. “L’architettura è costituita da volumi pure
sotto la luce”. Andrà poi a Parigi a lavorare nello studio
dell’amico Perret, che lavora con l’architettura del
cemento armato. Parteciperà poi al concorso di Vermouth
nel 1910 in Germania e come ultima esperienza formativa
farà un viaggio in Oriente, partendo da Vienna e andando
in Grecia dove studia l’architettura classica, poi va in
Turchia, Italia, per poi tornare in Svizzera.
142
Fonda una rivista, dove comincia a ragionare su un nuovo
tipo di architettura. Una delle sue prime architetture fu la
casa di Ozenfant (1923), che comprendeva anche l’atelier
vetrato a doppia altezza. Un’architettura dove è
importante la semplificazione volumetrica che si sorregge
sui rapporti tra i volumi plastici; adotta il cemento armato
che permette l’inserimento della grande vetrata con un
gioco libero delle architetture. Non vuole lasciare la
struttura del cemento a vista e anche per proteggerlo lo
intonaca di bianco (semplificazione cromatica) e lo
uniforma.
146
17.0 Frank Lloyd Wright:
Frank Lloyd Wright nasce in Wisconsin nel 1867. È
considerato uno dei padri de movimento moderno, e lui è
l’unica figura d’origine americana. La sua produzione è
esito della cultura americana, ma non perciò non ha
influenze sul resto del mondo. Egli stesso influenza le
avanguardie. Nel 1910 a Berlino è dedicata una Mostra alla
sua figura, a soli 41 anni era già un architetto spessore.
Questa mostra è fondamentale per i giovani architetti
europei che ricercano un nuovo linguaggio.
148
coperture a spiovente. I materiali utilizzati da Wright sono
del luogo, a testimoniare il legame con la natura. Anche in
questa il camino è il fulcro dell’edificio. La dependance è
costruita seguentemente ma è comunque in forte sintonia
con il complesso architettonico. I mobili, disegnati ad hoc
per la casa, sono coerenti con l’architettura ed i materiali. I
vetri in W. Sono spesso opacizzati o addirittura decorati, in
linea con l’idea di uno spazio familiare interno fortemente
privato.
149
secondarie. W. Studia molto la distribuzione degli spazi
interni, le sedute sono disposte perimetralmente e
l’illuminazione è zenitale, l’ambiente è quindi raccolto ed
ovattato. Aspetto che cambia nel secondo blocco. Qui W.
Reinterpreta la tradizione classica in un modo del tutto
nuovo.
150
Sempre a questo periodo risale uno studio di W. Sulla
prefabbricazione. Secondo W. Non disdegna l’utilizzo di
elementi prefabbricati, ma essenziale è che la macchina sia
soggiogata, e che non sia esito di architetture stampino.
La Fase Usoniana
151
stesso vale per la Jacobs House I dove è usato un modulo
regolatore. I materiali sono il mattone ed il legno.
152
l’edificio è rifinito in rame. Secondo w. Il grattacielo è forte
se è un emergenza.
153
18.0 Le regge Reali; Venezia, Ancona:
Queste entrano a far parte del patrimonio della
corona solo dopo la pace del Prespurgo. I territorio
del veneto erano infatti stati ceduti
precedentemente.
154
Il fabbricato si raccordava ad altri edifici, di pari
pregio. Questi edifici sono parte della renovatio urbis
del ‘500 Veneziano.
156
facciata ed inserisce un bacino di attracco,
sottolineando la tradizione veneziana, molto legata
agli spostamenti marittimi. Il bacino, di enormi
dimensioni era cinto da edifici ad emiciclo. Nel 1808
Antolini fu allontanato dal cantiere, sostituito da suo
genero, Mezzani, Ignorante rispetto ai metodi
costruttivi veneziani L’edificio soffrì di problemi
statici e fu quindi anche lui allontanato. G. M. Soli è
incaricato quindi di risolvere i problemi venuti a galla.
157
18.2 Villa Pisani, Stra:
Costruita su un’ansa del Brenta, in un’area dal forte
valore paesaggistico. Il complesso relativamente
recente, Una prima forma risale infatti al 1700.
158
18.3 Il Palazzo Reale di Ancona:
Il palazzo di Ancona è l’ultimo ad entrare a far parte del
patrimonio della corona, ma poi passa all’appannaggio
di Boarine anche dopo la caduta del regno
napoleonico.
159
19.0 L’esperienza del Weissenhof:
Nel 1927 il Werkbund decise di tenere una seconda
esposizione a Stoccarda, ma non realizzando un
villaggio espositivo, bensì una Siedlung quindi
realizzando un vero e proprio quartiere.
• La tecnica Moderna
• La standardizzazione, e la tipizzazione;
• La stretta connessione tra Architettura e Urbanistica;
• Il rapporto tra stato ed archiettura; L’idea che
l’architettura moderna come nuova architettura di
stato.
• L’educazione dei giovani.
161
19.2 Il tema della casa popolare:
Il problema dell’acceso alla casa per le classi percorre il
dibattito sulla città nel corso dell’Ottocento, ma le
soluzioni nell’ambito del socialismo utopico hanno solo
riscontri marginali. Più interessanti sono Gli esiti del
dopo guerra. La forte motivazione sociale che spinge il
movimento moderno porta alla ricerca di soluzioni
molto innovative.
162
di questo è proprio I metodi costruttivi razionali :case
basse medie ed alte:
163
Il programma incentrato su Vienna prevede la
costruzione di Hofe, isolati compatti di più pia ni dotati
di servizi comuni e scuole. Peculiare è la scelta di
posizionarli nei pressi del centro. Gli edifici basati su
delle corti centrali, riprendendo la tradizione Viennese.
Nel 1931 il CIRPAC scrive una lettere a Stalin, che però non
rispose mai. Il IV congresso fu quindi organizzato in forma
di viaggio su di una crociera tra Marsiglia ed Atene (1933)
I congressi CIAM aveva sottolineato l’importanza di una
moderna pianificazione urbana fin dalla loro prima
164
riunione di La Sarraz. È però in occasione del IV CIAM che
il dialogo è interamente dedicato a questa. Nella sede
“Itinerante” Del congresso sono studiate e confrontate 32
città di diversa dimensione e funzione, il dibattito è acceso
e non semplice. Il congresso non riesce infatti a redigere
un testo approvato da tutti i partecipanti. Nel ’43 Le
Corbusier pubblica in forma anonima a Parigi le
conclusioni del Congresso con il titolo “Urbanisme des
CIAM la Charte d’Athènes”, ritenuta manifesto
dell’urbanistica moderna.
1. Osservazioni Generali;
2. Lo stato attuale della città;
3. Critiche e rimedi.
• Abitazione
• Tempo libero
• Lavoro
• Circolazione
2
Sì, scrivo le parole in inglese a caso per poi poter mettere le note
a piè di pagina perché sono fighe:
166
Questo è l ‘ultimo congresso prima della guerra. Si
ipotizzava un altro CIAM nel 1939 ma non si tenne per
ovvi motivi. Negli anni della guerra il ruolo del CIAM
rimane latente, per poi essere ripresa nel dopoguerra
fino agli anni ’50.
167
168
20.0 L’archiettura ed i regimi:
La lettura storiografica della seconda metà del ‘900
vedeva nel movimento moderno il principale, se non
unico, protagonista dell’architettura del ‘900.
169
Proprio con questo approccio si muovono le proposte
del Gruppo Novecento Guidato da Giovanni Muzio che
con Ca’ brutta esprime in modo chiaro la volontà di
ritornare alle atmosfere neoclassiche
reinterpretandole, e semplificandoli secondo le surreali
influenze della metafisica. Vi è il tentativo di un ritorno
all’ordine, una figuratività che ricerca non nella pura
mimesi ma nella purezza geometrica le propria
fondamenta.
170
20.2 Gruppo 7
Mussolini in un suo discorso dichiarava “ […]Un’arte
dev’essere tradizionalista e al tempo stesso moderna
[…] Noi dobbiamo creare un patrimonio da porre
accanto a quello antico, dobbiamo creare un’arte
nuova, un’arte dei nostri tempi, un’arte fascista” 3
3
Mussolini 1926
171
Nel primo dopo guerra non si sa cosa fare delle
residenze reali quindi Guido Marangoni si fa promotore
delle Biennali di Monza, inizialmente con centro sulle
arti decorative, ma comunque dando spazio
all’architettura.
172
Domus, rivista fondata da Gio Ponti quindi legata al
movimento novecentesco, ma molto aperta a tutte le
esperienze. In questo periodo nasce anche La Casa
Bella, con la direzione di Guido Marangoni, rivista che
anche lei si occupava inizialmente di architettura degli
interni.
173
contrappone all’internazionalismo dell’architettura
moderna.
Nel 1933 viene fondata una nuova rivista che durerà per
tre anni, la rivista quadrante, animata dal gruppo
Milanese e comasco, diretta da Pietro Maria Bardi. Che
si dichiara una rivista della tendenza nella tendenza.
174
Interessante è che anche Le Corbusier lavorava in
contemporanea sul tema della regolarizzazione
mediante moduli. La casa del fascio si basa sul
rettangolo Aureo. L’edificio presentava al suo interno
edifici diversi, tra cui una grande sala per adunanza
disposta centralmente coperta da una copertura in
vetro cemento.
175
Fonda e Dirige la Rivista “Architettura ed arti
decorative” che nel ’31 diviene “Architettura” organo
nazionale fascista architetti. Insignito accademico
d’Italia, le sue opere esprimono una costante adesione
alla ricerca tecnologica e formale della modernità , ma
sempre permeata dalla lezione della tradizione, come si
riscontra in palazzo della giustizia a Milano (1933-41).
176
cemento armato non aveva nessuna necessità di archi
che hanno solo funzione decorativa.
177
21.0 Il movimento moderno nel
secondo dopoguerra:
Il panorama che si apre dopo la fine della Seconda
guerra mondiale è un panorama non solo
caratterizzato da perdite umane ma anche perdite del
patrimonio architettonico-urbanistico.
21.1 Le Corbusier:
L’architetto svizzero negli anni della guerra continua a
lavorare sul suo monumento, una serie di libri che
descrivevano i suoi progetti, contribuendo quindi alla
sua stessa mitografia.
178
politico. Questi sono gli anni in cui Le Corbusier teorizza
il Modulor, un sistema proporzionale che regoli le
dimensioni. Così era anche l’archiettura classica basata
però sul capitello della colonna, Le Corbusier invece
parte dalla forma umana. Im Modulor diviene un
Vademecum per gli architetti di tutto il mondo.
179
con il suo percorso. Dove non vi era il vincolo della
replica lui lavorava su forme plastiche, oggetti a
reazione poetica, così aveva fatto sulle coperture di
Villa Savoy e dell’unite d’Habitation.
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Dalla pianta spiccano anche i percorsi, Il chiostro era nel
convento il centro, Le Corbusier lavora anche su questi,
creano percorsi coperti.
181
ha due caratteristiche particolari che lo rendono un
punto di riferimento:
182
Viene anche ripreso il dialogo sull’urbanistica, importante è il tema della città, in
Inghilterra che era stata largamente distrutta si parlava di ricostruzioni.
A questo congresso fa seguito l’VIII congresso sempre in Gran Bretagna che ha come
tema il centro identificativo della città. Si acquisisce la coscienza del fatto che non
bastano i fattori numerici ma servono anche i fattori psicologici alla base
dell’archiettura. Si scontra quindi l’idea di aver soluzioni universalmente valide, il
CIAM entra quindi in crisi.
Nel IX CIAM la crisi peggiora, il tema della carta dell’abitato, diventa difficile trovare
soluzioni molto differente visto la scala internazionale del CIAM. In questo emerge
anche lo scontro tra le generazioni. Le nuove generazioni criticano Il CIAM di essere
troppo rigido, questo gruppo il Team Ten è incaricato di organizzare il X CIAM.
Di questo gruppo sono parte Giancarlo de Carlo ed altri architetti Inglesi e francesi.
Il X CIAM ad Otterlo ha come tema l’abitato e vede uno scontro tra vecchie e nuove
generazioni. La torre Velasca diviene uno dei temi dello scontro, esso è moderno ma
vuole anche programmaticamente inserirsi in un contesto storico e geografico.
Alcuni parlano di tradimento all’architettura moderna.
Sulla base di questa opposizione Il CIAM si conclude nel 1959 con il suo X ed ultimo
CIAM.
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