Sei sulla pagina 1di 1

Risorgimebnto

Dopo lo scoppio della Rivoluzione francese in Italia si formarono gruppi di giacobini con finalità'
rivoluzionarie: Filippo Buonarroti tentò senza successo una sollevazione in Toscana che portò al suo
arresto e all'espulsione in Francia; a Napoli nel dicembre del 1792 si formò una società patriottica, i
cui membri vennero scoperti e tre di loro, Emanuele De Deo, Vincenzo Galiani e Vincenzo
Vitaliani, nel 1794 furono processati e impiccati per dare un monito a chi si volesse ribellare[47]
[48].

Lo stesso anno altri club rivoluzionari patriottici furono scoperti con le conseguenti impiccagioni: a
Torino di Francesco Junod e Giovanni Chantel, a Biella di Francesco de Stefanis. Nel 1794 a
Bologna vi fu il tentativo di rivolta di Luigi Zamboni e Giovanni Battista De Rolandis terminato
anch'esso con la morte dei due cospiratori che, secondo i sostenitori dell'ipotesi bolognese, furono
gli ideatori del tricolore italiano, che sarebbe stato usato in questa occasione per la prima volta.

Non fu che alla fine del XVIII secolo, con l'arrivo delle truppe napoleoniche nella penisola, che
cominciò a diffondersi presso strati sempre più ampi di popolazione un sentimento nazionale
italiano[49], fino ad allora percepito soltanto da una ristretta cerchia di intellettuali, aristocratici e
borghesi già esposti alle idee dell'Illuminismo, che aveva trovato in Napoli il suo maggior centro di
studio accademico. Un'eredità ancora ben presente, a testimonianza dell'influsso "francese", è data
dalla origine del tricolore italiano inizialmente adottato nelle piccole ed effimere repubbliche create
da Napoleone Bonaparte nell'Italia centro settentrionale e, quindi divenuto bandiera nazionale
italiana; risale sempre a Napoleone la coniazione della prima moneta, dopo l'antichità classica,
recante la parola "Italia": si tratta del marengo d'oro da 20 franchi coniato nel 1801 dalla Repubblica
Subalpina per celebrare la vittoria alla Battaglia di Marengo contro gli austriaci recante la dicitura:
L'Italie délivrée à Marengo (L'Italia liberata a Marengo)[50].

Rovesciati i sovrani preesistenti, i francesi, stabilmente insediati in buona parte dell'Italia


settentrionale, crearono repubbliche su modello francese (le cosiddette repubbliche sorelle),
rivoluzionando la vita del tempo e portando idee nuove, ma facendone anche ricadere il costo sulle
popolazioni locali, deludendo così le speranze dei patrioti giacobini italiani, sino a generare episodi
di rivolta come le cosiddette "Pasque veronesi".[51]

Melchiorre Gioia nel 1796 vinse il concorso bandito dalla Società di Pubblica Istruzione di Milano
sul tema "Quale dei governi liberi meglio convenga alla felicità d'Italia", con una dissertazione in
cui sostenne la tesi di un'Italia libera, repubblicana, retta da istituzioni democratiche, indivisibile per
i suoi vincoli geografici, linguistici, storici e culturali[52][53].

Durante il tramonto dell'era napoleonica, questi nuovi se

Potrebbero piacerti anche