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Belmonte Uscita EUR 3

Quindi passiamo a uno degli elementi più importanti di questo quartiere, ovvero il palazzo della civiltà
italiana; una piccola introduzione E42 perché l'esposizione del 1942, l'acronimo EUR vuol dire esposizione
universale di Roma. L'idea di questo progetto si pensa che sia stata di Mussolini o che pure gli sia stata
consigliata diretta dall'allora governatore di Roma che era Giuseppe Bottai, siamo intorno al 1935, si sarebbe
dovuto svolgere comunque questo evento nel 41 però si penso di farlo coincidere con la marcia su Roma
però per motivi di guerra purtroppo non ci fu mai. Come progettista viene chiamato Marcello piacentini che
era il capo dell'urbanistica e dell'architettura, l'obiettivo comunque era richiamare sull'Italia fascista
l'attenzione internazionale proprio per via di questo progetto ma abbiamo detto già prima che questo
quartiere quindi si allunga verso il mare quindi da quella parte abbiamo per esempio la parte di Ostia, poi la
Cristoforo Colombo una volta era chiamata via imperiale che verrà inaugurata da Mussolini infatti nel ‘38 e
poi cambierà nome. Sappiamo quindi che Roma diventa capitale d'Italia 21 gennaio 1871 in questo momento
quindi la zona si estendeva intanto fino a Trastevere quindi a Trastevere c'erano le abitazioni tutto il restante
erano campagna, stagni e quant'altro infatti qui ci fu tutta una riabilitazione. Passiamo quindi alla seconda
slide dove ho voluto mettere il passaggio verso la via del mare; qual è la cosa importante? Questo è il
secondo progetto della Roma fascista, il secondo più importante quindi se noi ci spingiamo verso Ostia che
prima cosa fu creata la ferrovia Roma-Ostia dopodiché nascono di conseguenza le linee Civitavecchia, per
Viterbo e con lo sviluppo si creano quindi anche quartieri quartiere del Testaccio, la Garbatella sono i più
antichi di Roma infatti poi c'è lo sviluppo della Roma Ostia e infine nel 28 Mussolini la battezza con via
imperiale che oggi sarebbe la Cristoforo Colombo che è la seconda autostrada romana. Nel ‘36 però era stato
creato l'ente autonomo dell'esposizione proprio per cercare un posto dove creare questa esposizione, viene
scelta quindi questa zona però la prima cosa viene fatto un sondaggio del terreno essendoci campagna, stagni
o quant'altro bisognava vedere se era la zona molto stabile. Qui ho voluto mettere: lo sviluppo verso il mare,
quindi lo sviluppo verso il port; seconda cosa importante siamo a 6 km dal centro di Roma, quindi la loro
idea è che ci fosse una continuità con le vestigia classiche, partendo dal centro si sviluppava andando sempre
verso il mare e poi ho voluto mettere una curiosità: perché si chiama Tre Fontane? Perché sembra che
quando l’apostolo Paolo fu decapitato dal rimbalzo delle sue teste nacquero queste tre fontane. E poi qui
abbiamo Mussolini intento a scavare, questi sono i primissimi pini piantati a Roma e sembrerebbe che lui
piantò il primo pino, nel ’37, non so dove si trovano. Il primissimo lo piantò lui si dice.
Studente: mia madre raccontava sempre che con la scuola li portavano qui all’EUR a piantare i pini.
Prof: vorrei soffermarmi su questa foto di Mussolini che pianta i pini, ieri parlavamo del fatto della Meloni di
fare una selezione quindi la Meloni si rappresenta con i bambini, lì ovviamente un'immagine totalmente
costruita di Mussolini come capo dell'Italia e che comunque quest'idea della civiltà del lavoro e anche i
dipinti murali Sironi tipo legati a quest'idea del costruire e quindi lui in prima persona si mette in gioco.
Studente: qui abbiamo un'immagine aerea quindi della struttura dell’EUR, qui ci sono soltanto gli edifici
quelli bianchi E42 città bianca quindi solo edifici bianchi, noi ci troviamo qui, perché poi per via della guerra
si ferma poi riprende tutto nel dopoguerra anzi il palazzo viene abbandonato anche per più di quarant'anni.
Le sculture di 3,40 m dagli anni Cinquanta vengono collocate poi il palazzo viene abbandonato per circa
quarant'anni, nel 2000 si sveglia l'EUR decidono di restaurarlo per 12 anni poi ci pensa Fendi
Prof: quindi fino al 2000 è stato in stato di abbandono?
Studente: le dico inerente ai miei genitori che lavorano qui all'EUR loro lavorano qui da più di trent'anni e
loro potevano parcheggiarsi qui sotto la scalinata fino al 98-99, dopo hanno messo il muro, dentro era tutto
abbandonato. Infatti prima degli anni 2000 posso dirvi che sono stati messi i muri di ferro e hanno
cominciato i lavori e da allora anche il parcheggio.
Prof: al momento essere presenti qui rispetto a guardare sul libro ci permette di capire anche questa
recinzione, come cambia lo spazio, la fruizione rispetto alla città, come diventa un luogo chiuso, da luogo
abbandonato a sede centrale di una multinazionale.
Studente: a livello generale: al primo piano zona dell'esposizione se ci sono esposizioni; dal secondo fino
all'ultimo piano ci sono tutti gli uffici, vicepresidente e l'ultimo piano è quello delle pelletterie e poi ci
sarebbe il settimo piano se vogliamo che è quello dentro l’insegna perché lì ci sono le scale che portano
direttamente a terra.
Prof: c'è una sorta di terrazza e due artisti tedeschi, non sono tedeschi, lavorano in Germania e hanno
nazionalità diverse 7.41 hanno creato una videoinstallazione nel 2017 in collaborazione con la sezione
architettura del MAXXI e questo video si compone di tre parti e riflette sulla composizione dell’EUR e
hanno invitato una scuola, non è una cosa del tutto costruita; sono venuti a filmare questo spazio e hanno
incontrato una scuola in visita, tutti bambini di colore e quindi questi bambini hanno firmato tutti questa
classe di bambini che saliva fino a su e intonava con una melodia che faceva parte della loro tradizione
questa iscrizione “siamo un popolo di poeti” come se fosse però riferito a loro quindi questa litania che si
ripete con tutti questi bambini di colore messi sulla terrazza che è molto toccante, quindi solo per far
riferimento al fatto che comunque anche se non ci sono degli interventi di arte contemporanea
immediatamente correlati in situ, in realtà altri gli artisti contemporanei stanno riflettendo tantissimo su
questo aspetto e anche la video installazione al MAXXI che comunque è un museo di arte contemporanea,
crea una relazione, crea un processo di decostruzione del mito fascista.
Studente: inizialmente uno dei progetti che sto cercando ancora sul retro che volessero creare due scale che
partendo dal soffitto portavano direttamente il pubblico sotto e viceversa, non furono mai realizzati; stessa
cosa davanti alla scalinata volevano creare una colonna di vetro luminosa, anche quella mai realizzata.
Tornando quindi al Colosseo quadrato la foto che vi ho messo qui degli anni Cinquanta/Sessanta, sappiamo
che il palazzo è il simbolo del partito fascista italiano; l’idea della sua creazione siamo nel ’36-‘37 perché in
quel periodo abbiamo mussolini che si trovava in connessione con la campagna contro l’Etiopia infatti siamo
nel ‘35-‘36 quando l’Italia combatte contro l’Etiopia e ci fu la vittoria con la conquista dell’Abissinia. In
conseguenza di furono anche delle conseguenze, infatti sembrerebbe che uno dei discorsi di Mussolini fosse
inerente ai discorsi contro le Nazioni Unite e poi ci furono le sanzioni economiche che furono levate l’anno
dopo, nel 1936.
prof: l’impero etiope faceva parte della società delle nazioni, questo accordo internazionale prevedeva che
chi faceva parte della società delle nazioni non poteva essere attaccato, quindi Mussolini fa una cosa assurda,
va ad attaccare uno stato che aveva una forte credibilità e aveva dei rapporti diplomatici con l’EURopa e si
attira le ire della società delle nazioni, quindi rompe uno schema molto rigido.
Studente: arriviamo al 1936, il progetto è avviato e quindi si può partire con i lavori del Colosseo quadrato.
Arriviamo poi al ’37, il concorso nazionale, dove vengono presentati più di 53 progetti, di questi ne vincerà
soltanto uno, di tre architetti Guarini, Lapadula e Romano e anche loro fanno parte di tutto lo staff tecnico.
La costruzione inizierà comunque nel luglio del 1938 e ci fu l'inaugurazione il 30 novembre del 1940 ma
l’edificio era ancora incompleto per quanto riguarda le sculture e altri lavori, è stato accelerato tempo
mancavano ancora le allegorie e altri lavori poi verrà terminato dopo.
Studente: da quanto ho capito le inaugurazioni era degli eventi pubblici importantissimi per la propaganda,
tant'è che il museo coloniale ha tipo tre inaugurazioni nel giro di un anno e mezzo
Studente: passiamo quindi all'edificio, qui ho messo un assonometria e qui invece vedo un'immagine potete
vedere l'edificio che è alto 61 m x 6 piani, il 7 comprende l’iscrizione, sono 54 archi per ogni facciata e sono
suddivisi 9 orizzontale e 6 verticale e come abbiamo detto prima riprende il Colosseo; per quanto riguarda la
struttura è completamente in cemento armato rivestita con travertino di marmo bianco; nel 1938 ci furono
anche delle sanzioni per quanto riguarda il divieto dell'utilizzo del cemento e del ferro anche per far vedere
che l'Italia vuole utilizzare la propria pietra locale anche inerente ai riferimenti del passato, sempre per
quanto riguarda l'antica Roma. Passiamo agli elementi decorativi: i dioscuri che potete vedere alle vostre
spalle e poi abbiamo un'altra coppia dall'altro lato; nella mitologia greca sono i figli di Zeus e Leda ovvero
Castore e Polluce, il miglior domatore di cavalli il miglior pugile sembrerebbero essere associati alla
costellazione dei gemelli -è una delle tante ipotesi- quindi a quattro angoli del basamento quindi abbiamo i
dioscuri, la cosa importante è che furono chiamati per la loro realizzazione Publio Morbiducci e Alberto
Felci; per il primo gruppo che vedete alle vostre spalle partiamo nel 1940, vengono commissionati a
Morbiducci che si ispira ai Dioscuri del Quirinale, il cavallo stesso poggia su un'armatura così come i
Dioscuri che possiamo trovare al Quirinale mentre inizialmente sotto ai Dioscuri 14.19. per quanto riguarda
invece la seconda coppia che è dall'altra parte dell'edificio vennero realizzati da Felci; nell'ottobre del ‘41
abbiamo il bozzetto preparatorio e vengono realizzati dalla ditta Rossi, per i dioscuri sono stati usati 47
blocchi di travertino, nel ‘42 viene finito il primo gruppo, nel ‘43 siamo a 1/3 del secondo gruppo nel ‘44
fine viene terminato anche il secondo gruppo quindi Dioscuri fra il ‘42 e il ‘44 vengono ultimati. Questo è un
progetto tutto in legno. Dopodiché passiamo alle allegorie che sono presenti in tutto l'edificio che
rappresentano quindi i valori del genio italiano, alte 3,40 m e sono fatte in marmo di Carrara e per la loro
creazione sono stati chiamati 26 scultori che provengono da 8 ditte specializzati nella lavorazione del marmo
di Carrara e poi questi scultori sono fedeli al sogno di Efisioppo che allora era il vicepresidente e
sovrintendente all'organizzazione delle mostre, degli eventi e dell'arte quindi lui stesso considerava l’E42 una
grande esposizione d'arte contemporanea. Per quanto riguarda la messa in opera sappiamo che le prime 16
vengono collocate fra il ‘40 e il ‘42 mentre le restanti nel dopoguerra sempre per motivi dovuti all'evento;
sono suddivisi sei che guardano via della civiltà del lavoro, altre sei che guardano la scalinata dall'altra parte,
8 verso la collina e altre 8 verso la discesa della Confindustria; partendo dall'entrata principale sulla sinistra
in senso orario ho voluto inserire i loro nomi quindi l'eroismo, la musica, l'artigianato, il genio politico
l'agricoltura ognuna ha un elemento che la contraddistingue, quindi l'agricoltura ha lascia per l'agricoltura, il
pescatore 16.10
prof: questo aspetto, la visione tridimensionale dell'edificio doveva essere recepito proprio circolando
intorno, non c'è una facciata principale, potremmo pensare che ogni facciata. L’iscrizione si ripete in tutte le
facciate
Studente: in modo tale che da lontano si potesse vedere, si trova sulla collina. Nel ’53 ci fu l'esposizione
internazionale dell'agricoltura qui all'EUR non c'entra niente il colosso quadrato però l'ho voluto inserire
perché in quell'occasione per la prima volta il Colosseo guardato apre le porte al pubblico e fu un'occasione
per mostrare le potenzialità sia del quartiere ma anche dell'edificio stesso. durante la Guerra i tedeschi per
diversi mesi hanno alloggiato qui dentro, e poi durante la guerra fu anche semidistrutto dai bombardamenti,
era in costruzione però i bombardamenti hanno colpito tutta Roma quindi anche qui è arrivato, purtroppo non
ci sono i segni. Quindi vedete che il concorso per il palazzo fu bandito esattamente il 15 luglio del ‘37 e il 15
ottobre dello stesso anno bisognava consegnare i progetti e soprattutto nel ‘38 vengono fatti i sondaggi del
terreno per verificare la stabilità della zona, se si potesse edificare. L'obiettivo del palazzo è dare l'orgoglio,
la sintesi della civiltà italiana dall'origine fino ad oggi. Non ci sono vincoli di forma e altezza, gli architetti
possono progettare, non hanno una regola, poteva anche essere un edificio di 50 piani. Gli viene chiesto di
creare un risalto alla civiltà italiana in quel momento visto i progressi che c'erano volevano un risalto alla
stessa tecnologia di allora, alla civiltà stessa, alla tecnica, un'esaltazione, noi siamo cittadini romani siamo
qua dobbiamo far vedere che siamo i migliori.
prof: tra l'altro si collega anche proprio a quella che era la narrazione delle esposizioni, perché anche gli
studenti dell'Ottocento rappresentavano il progresso tecnologico, la scienza, l’artigianato quindi si lega anche
a questa tradizione.
Studente: poi siamo nel ‘41 quando sempre gli stessi tre architetti viene chiesto anche di organizzare
l'allestimento della mostra della civiltà italiana che ovviamente non fu mai creata; inoltre ho trovato anche le
spese di costruzione per il palazzo dopo la spesa l'ammontare è di 20 milioni di lire, tutto viene firmato il 13
maggio del ‘38 quindi abbiamo la conferma del pagamento e poi comunque nel ‘39 è un anno di un partito il
progetto abbiamo lo scheletro che è fatto in cemento armato quindi con i telai quindi sta cominciando a
prendere forma, comunque lo scheletro è completo nel ’39. Si dice che il numero delle arcate, delle logge
verticale orizzontale corrisponderebbe al nome di Benito Mussolini, si dice la stessa cosa anche delle
colonne dell'EUR posso dirvi che del Palazzo dei Congressi non è così perché ho controllato e anche di altri
edifici. Ho messo la famosa che abbiamo detto prima che si trova su tutti i quattro lati e fa parte di una
citazione di un discorso di Mussolini che era nel 1935 in opposizione contro le Nazioni Unite per l'attacco
che c'era stato all’Abissinia.
prof: più che in opposizione, a giustificazione dell’attacco. Il discorso lui lo fa per giustificare l’attacco
all’Etiopia visto che aveva avuto delle sanzioni, cerca di giustificare, poi questo stralcio del discorso viene
preso preso, quindi è un discorso che resta impresso nella memoria degli italiani, viene utilizzato questo
stralcio e inserito qui come decorazione del palazzo.
Studente: che poi le sanzioni economiche furono solo di un anno, però questo è proprio il succo del discorso,
è proprio alla fine. Ho voluto inserire un pezzetto: EUR e cinema siamo nel 1962 Fellini sceglie questo
quartiere per realizzare alcune delle sue opere abbiamo quindi Boccaccio 70 con dell’episodio delle
tentazioni del dottor Antonio, è famoso perché c’è Anita Gigante che insegue il dottor Antonio in questo
quartiere minuscolo. Il Colosseo quadrato comunque anche oggi così come allora è stato soggetto ad altri
film nell’83 per esempio acqua e sapone un paio di scene qui davanti cioè nel 2016 internamente con Ben
Stiller. Poi ho voluto inserire comunque brevemente i materiali e le tecniche costruttive: lo scheletro che è
fatto in cemento armato col travertino poi ci sono di questi telai di ferro che fanno da perno quindi che
bloccano la struttura in sé le volte a crociera che sono bloccati in mattoni un intonaco che sono ottenuti
raschiando un pò di gesso un colorante pietrificante e poi investimenti e pavimentazione travertino e il
marmo rosso antico e quello trovate lo internamente però l'edificio ha avuto anche dei problemi. Noi
sappiamo comunque che le architetture moderne sono più invecchiate più velocemente rispetto a quelle
antiche si pensa che i motivi possono essere l'assenza di elementi decorativi, materiali sperimentali o anche
acque meteoriche quindi le piogge di oggi o oppure i pluviali interni.
Studente: io avevo studiato scrittura per due anni e solitamente si vede che quando c'è una costruzione che
viene rivestita è destinata a durare pochissimo cioè comunque bisogna continuamente intervenire perché le
infiltrazioni si staccano
Studente: a parte il cantiere che era un cantiere mobile che occupa un quarto delle facciate non è stato un
crollo dell’edificio, il primo problema è stata l'assenza di impermeabilizzazione delle strutture portanti e
infiltrazioni d’acqua dal tetto fino al basamento. Per quanto riguarda le facciate è stato fatto un trattamento
speciale sulle lastre quindi ovviamente le lastre esposte al sole pomeridiano quindi più o meno queste di
facciata e sulle laterali sono quelli più soggetti anche loro a intervento di risanamento e sono stati sostituiti
anche i perni che le sostengono per l'ossidazione; poi abbiamo le superfici di edifici e segue delle sculture
sono state sottoposte a un a un idropulitura di tipo jos a pressione, è un macchinario che si usa oggi per pulire
i monumenti e i palazzi perché utilizza acqua, carbonato di calcio e altre miscele particolari, potenza dai 400
ai 1000 al minuto. Poi lo smaltimento delle acque meteoriche come abbiamo detto prima che ha colpito tutto
l’edificio, è stato migliorato il sistema di illuminazione della volta; per quanto riguarda il basamento anche il
basamento ha avuto problemi di infiltrazioni con conseguente sistemazione e risanamento delle lastre. Poi ho
voluto inserire all'interno delle mostre, ho messo le più recenti: la mostra Amatrice nel 2017 con le opere di
Giuseppe Penone, prende il nome da una delle opere che era in esposizione, un tronco con diversi tipi di
ferro che era collocata esattamente in quella stanza; infatti qui l'artista combina vari elementi della natura
quindi comunque abbiamo il legno, la cera, la pelle, il marmo rappresenta le forze trasformative della natura,
ho gli elementi ma li posso trasformare come voglio, li posso elaborare. Mostra più recente del 2021-22 che
la mostra Hand in Hand che riguarda le borse baguette le borse quelle a spalla di Fendi, ne vengono
realizzate più di 20 anche qui sempre nel piano terra e fa vedere il genio in questo caso delle botteghe
dell'Italia.
prof: vedete come è pericoloso il concetto di genio che viene riutilizzato, quindi sembra veramente voler
inserirsi in questa continuità, come se fosse l’ennesima volta che ci inseriamo in questo contesto.
Studente: io non penso che sia in questo senso perché il concetto questo da un punto di vista di una
tradizione fascista ha sicuramente però qui sta parlando di fini economici
prof: nel momento in cui scelgo la mia rappresentazione
Studente: vuoi lauto tedesca, ma i vestiti italiani cioè nel senso che ogni stato ha la sua
prof: quindi stiamo dicendo che in Italia sente di potersi rappresentare col fascismo
Studente: non col fascismo, nel senso la moda ha una matrice italiana
prof: quindi per proporre la moda abbiamo necessità di creare una comunità con la storia e questa storia con
la quale creare la comunità è comunque il fascismo; siamo sicuri che è superficialità? Potrebbe anche essere
un contrasto nel senso potrebbe dire: diamo ad una casa di moda questo edificio in maniera che si riscrive
anche la storia dell’edificio, allora ci potremmo aspettare Fendi, o un marchio che punta tutto sulla
transculturalità, su una moda attuale una moda molto internazionale che prende spunto da diverse culture, per
dire ora non mi viene in mente un marchio. Allora questo marchio comincia a fare mostre tutte che
decostruiscono l’idea del genio italiano e puntano invece a dire: invece del genio italiano, pensiamo a
qualcosa che transculturale, ogni marchio si rappresenta. Io personalmente vado sempre a leggere quale è la
filosofia di ogni marchio che compro, cioè se mi piace un marchio che vuole la filosofia che lo ispira, ora se
comunque buona giornata simboli ancora questo concetto di genio. 30.06 ci si può rappresentare in tanti
modi, vuol dire che sente di incarnare la conservazione di un certo concetto genio allora non è che lo
dobbiamo accusare, dobbiamo prendere atto con moda quindi è neutrale.
Studente: è un concetto molto espresso all'interno del fascismo però se io oggi dico che l'Italia ha un genio in
qualcosa
prof: senza volerlo stai utilizzando una retorica che è una retorica rettamente fascista. Arriva fino a noi in
maniera inconsapevole, solo se andiamo a riflettere sul concetto della civiltà, di genio allora riusciamo a
capire che c'è una storia dietro le immagini, dietro la propaganda di Fendi. Sarebbe interessante, ma non l’ho
fatto, vedere che tipo di campagna fotografica che promuovono, come utilizzati per esempio il palazzo
all'interno di questi contesti pubblicitari per promuovere le collezioni.
Studente: siamo arrivati quindi ai tempi più moderni nel 2013 quando ci fu un accordo fra EUR Spa e il polo
francese che possiede Fendi per utilizzare l'edificio in 15 anni quindi la scadenza del contratto è per il 2028 e
ovviamente in questo caso viene chiamato un architetto che è Marzo Costanzi è un architetto con lo stesso
Fendi ha utilizzato per la sua sede a Dubai, poi usato dalla Rinascente, Gucci, dolce e Gabbana quindi
sembrerebbe che sia un architetto utilizzato proprio per i brand di moda a livelli mondiali internazionali. Poi
invece per quanto riguarda la luce se ne occupa quello che viene chiamato il genio della luce Marco Nanni e
alla fine di tutto il 23 ottobre 2015 ci fu l'inaugurazione del quartier generale di Fendi. Alla fine un collage
del Colosseo quadrato come è tutt'oggi dopo i continui restauri che sono stati fatti dallo stesso Fendi che ha
fatto i restauri interni ed esterni dove ha messo gli ascensori, gli uffici ecc; sappiamo comunque che nel 2004
e il 2008, nel 2006 nel 2010 nel 2012 EUR spa con il ministero per i beni culturali ha avviato una campagna
di restauro totale, infatti l'edificio non è solo merito di Fendi sono tutti i lavori che hanno fatto 10 anni,
quindi è come se il palazzo fosse tornato il suo antico splendore perché nelle giornate belle di luce il palazzo
è bianco.
Studente: volevo un attimo tornare su una foto questo sarebbe il pavimento in marmo rosso
Studente: ho fatto una ricerca sull'uso del porfido e ho scoperto che imperiale il legame con la Roma
imperiale
prof: bisognava riflettere su questa materialità. Perché lei ha fatto una presentazione sul volto di donna
africana realizzato con il porfido, quindi utilizzo di un materiale per rappresentare l’identità e il colore della
pelle di un individuo. Abbiamo fatto una piccola parte dell'EUR però mi sembra che sono emerse veramente
tante riflessioni, è stato molto proficuo mi sembra che le discussioni vengono fuori per bene e soprattutto
queste presentazioni si sono dimostrate molto coerenti, sono venute fuori un po’ per l'interesse di qualcuno
un po’ per i temi che avevo dato io però mi sembra che tutto stia trovando un'energia positiva.
Studente: avevo trovato una foto; qua è l’EUR visto dall'alto, ho trovato dei riferimenti al foro di Pompei e
un riferimento al foro di Traiano non è la stessa cosa ovviamente però visto dall'alto
Prof: messi in relazione o li ha pensati lei?
Studente: sono state fatte delle correlazioni, la distanza non è la stessa però importanza, inizio Colosseo
inizio palazzo dei congressi, con questo edificio che sarebbe l'esedra quello che trovate dietro l'inps
praticamente i semicerchi, quindi avevo trovato questa cosa interessante.
Prof: avete i testi a scelta, anche sul fascismo, quindi chi ha un interesse magari più sul campo, però come
succede sempre nei corsi universitari non riusciamo a fare un programma anche magari altre parti, mi sembra
anche giusto perché ci siamo soffermati sui temi che poi sono necessari per comprendere, ora voi avete gli
strumenti per leggere questi testi in maniera critica, siete preparati se fossimo andati più veloce
probabilmente non vi sarebbe rimasta proprio la metodologia per entrare nell'argomento
Studente: poi è una parte molto meno esplorata la parte che ha approfondito lei
Prof: ho preferito partire dall'ottocento quindi dalle radici di questa cultura visiva e non andare molto
velocemente avanti perché comunque altrimenti sarebbe sembrato che tutto partiva dal fascismo ed è proprio
quello che volevo evitare perché vedete il fascismo lo stiamo trattando in diversi modi anche attraverso le
tesine ai temi che ho segnalato, vengono fuori le discussioni non riusciamo ad affrontare questa questione
dell’arte contemporanea cercherò di inserirla man mano quando vengono fuori le discussioni.

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