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Una sinfonia inconclusa.

Angiolo Mazzoni ingegnere italiano in


Colombia (1948-1963)

Bogot. Mostra Internazionale Angiolo Mazzoni. Ingegnere italiano in Colombia (1948-1963)


di Olimpia Niglio
A 54 anni dallesposizione Dos Artistas Italianos en Colombia. Angiolo Mazzoni Del
Grande e Giulio Corsini presso il Museo Nacional de Colombia in Bogot (marzo 1963), il
15 giugno scorso presso lUniversidad de Bogot Jorge Tadeo Lozano ha aperto la mostra
monografica internazionale Angiolo Mazzoni. Ingegnere italiano in Colombia (1948-
1963), curata dalla scrivente con lArchivio del 900 del Museo MART di Rovereto. La
rassegna ha offerto una importante opportunit per scrivere nuove pagine di storia
dellarchitettura colombiana, fino ad oggi del tutto sconosciute, e in cui il contributo della
cultura italiana non solo anfitrione ma trova radici ben pi lontane (Hernndez Molina,
Niglio 2016).
Angiolo Mazzoni nacque a Bologna il 21 maggio 1894 da Ciro ed Adalgisa Del Grande. I
suoi genitori erano originari della Toscana e pi precisamente senesi. Nel 1905 la famiglia
per impegni del lavoro paterno, funzionario presso il Ministero delle Comunicazioni, si
trasfer a Roma dove Angiolo continu i suoi studi e a partire dal 1910 frequent lIstituto
Tecnico Leonardo da Vinci. in questo istituto che inizi a produrre i primi bozzetti
architettonici conservati presso lArchivio del 900 del Museo Mart in Rovereto.
Si tratta di disegni a matita o a china, a volte acquerellati che richiamano chiaramente
quello stile secessionista della scuola viennese di Joseph Maria Olbrich e Joseph Hoffmann
che si era diffuso in Italia anche a seguito dellesposizione del padiglione dAustria
progettato da Hoffmann a Valle Giulia in Roma. Non meno significativi sono i riferimenti
anche ai disegni di Frank Lloyd Wright per lImperial Hotel a Tokyo (Giappone) che
ovviamente, a quei tempi, erano riproposti nelle pubblicazioni che analizzavano
larchitettura straniera ma che non erano tanto graditi allaccademia italiana di quegli anni.
Bruno Zevi annotava queste osservazioni in una lettera datata 7 maggio 1967 ed indirizzata
allo stesso Mazzoni, nella quale valorizzava la sua produzione giovanile se pur non
apprezzata dai suoi maestri, esaltandone in particolare le sue straordinarie doti analitiche e
di ricerca per nuovi linguaggi stilistici (Forti 1978: 28).
Nel 1914 Mazzoni entr nella Scuola dApplicazione per Ingegneri di Roma sotto la guida
dei maestri Gustavo Giovannoni, Giovan Battista Milani e Vincenzo Fasolo. In particolare
linsegnamento ricevuto da Gustavo Giovannoni (1873-1947), se pur cosciente della
importanza di un dialogo con la modernit, aveva indirizzato Mazzoni a considerare
lavanguardia come perdita di regole, frammentazione del sapere, distruzione dei valori
consolidati e sperimentazione ignara di ogni logica norma.
In realt Giovannoni conosceva molto bene i presupposti in cui si svolgeva la vicenda della
modernit e che non era possibile una ripetitivit del passato che aveva in ogni caso fino a
quei giorni permesso lo svolgersi di continuit storica delle esperienze architettoniche. Era
consapevole che il mondo aveva bisogno di concrete risposte a nuovi e complessi problemi
sociali ed urbani; tuttavia non condivideva, e questo lo differenzia dai pionieri del
movimento moderno occidentale, laccettazione di una crisi dellaccademia ed il
conseguente adeguamento ai nuovi modi di fare architettura. Gustavo Giovannoni cos
come Milani e Fasolo non si arresero di fronte al veloce avanzare dei nuovi modi di leggere
la realt edilizia e difesero, forse giustamente, una propria etica progettuale.

Disegni giovanili per la citt di Bologna


Le intuizioni architettoniche di Giovannoni, le grandi visioni territoriali e le interpretazioni
delle trasformazioni organiche delledilizia storica sono tutti aspetti che costituirono una
forte base di riferimento culturale nella formazione del giovane Mazzoni e che soprattutto
in Italia si ripercossero pi tardi poi nelle teorizzazioni e nelle opere di Saverio Muratori e
di Giancarlo Caniggia (Giovannoni 1945: 248; Strappa 2003; Muratori 1990). Gli
insegnamenti di Giovannoni avevano cos indotto il giovane Mazzoni a leggere, in quella
separazione tra modernit funzionale e costruzione eclettica, il metodo che caratterizz in
modo incisivo la sua produzione architettonica ed artistica principalmente in Colombia.
Nel 1921 Mazzoni fu assunto nelle Ferrovie dello Stato a Milano e pochi mesi dopo
trasferito a Bologna dove si spos con Maria Bozzato. Lanno successivo consegu anche il
diploma in Architettura presso lAccademia di Belle Arti e partecip molto attivamente ai
dibattiti culturali su progetti per la citt di Bologna nonch si interess dei movimenti
doltralpe come quelli della Scuola del Bauhaus di Walter Gropius a Weimar in Germania,
la cui influenza fu particolarmente evidente nei suoi progetti di interior design per le
stazioni ferroviarie e per i palazzi postali (Klaus Koenig G. 1995: 15-24).
Nel 1924, con lunificazione delle Poste e Telegrafi e delle Ferrovie dello Stato, Mazzoni fu
trasferito a Roma dove lavor al fianco di Roberto Narducci per numerosi progetti di
stazioni ferroviarie ed edifici postali (AA.VV. 2003). Negli anni che seguirono si occup
molto dei suoi progetti per le stazioni di Roma Termini, Trento, Messina, Reggio Calabria e
Villa S. Giovanni e nel 1938 fu anche promosso Ispettore Capo Superiore del Ministero
(Gay 2006).Tuttavia la sua attivit progettuale non sempre fu incoraggiata e sostenuta e
questo traspare chiaramente nella ricca corrispondenza che Mazzoni intratteneva con
funzionari del Governo dalle cui lettere si percepisce chiaramente che la sua era una
posizione di totale subalternit e che da questi alti funzionari dello Stato lui stesso
richiedeva stima e sostegno non sempre corrisposto.
Purtroppo la sua posizione professionale allinterno del Ministero non fu alquanto facile e
agli insuccessi incise anche la sua personalit insicura e poco determinata. Se da un lato si
dimostr sempre disponibile ad accettare ed assecondare le posizioni che gli venivano
assegnate, dallaltro fu costretto a sottostare ai voleri altrui: una condizione inevitabile per
un professionista che cercava incarichi ma allo stesso tempo anche per un funzionario
ministeriale che intendeva fare carriera allinterno di un governo non certamente fondato
su principi di democrazia.
Le accuse che spesso investirono Mazzoni furono rafforzate, subito dopo la guerra, da una
triste vicenda giudiziaria, che proprio nel 1945 lo epur dal suo incarico presso il Ministero
dei Trasporti per abusi gravissimi nelle decisioni degli appalti professionali, tanto che in
tempi brevi fu costretto a valutare lespatrio con tutta la sua famiglia.

Progetto per la stazione ferroviaria di Trieste


Dagli Appennini alle Ande
Nel marzo del 1948 Mazzoni e la sua famiglia si trasferirono in Colombia. Le amicizie
strette con il mondo politico colombiano gi a partire dai primi anni 30 del XX secolo gli
avevano consentito di valutare una prospettiva di espatrio, se pur temporanea, dove poter
soggiornare e lavorare. Certo che il Fascismo per molti professionisti come Mazzoni era
stato un vero e proprio gioco dazzardo, tanto pericoloso che, se pur li aveva messi nelle
condizioni di essere impegnati in prima linea, allo stesso tempo li aveva anche illusi di
essere intoccabili. Lo stesso Mazzoni era stato burattino e burattinaio, giocatore ed arbitro,
martire e desposta. Certo che nellampia produzione architettonica elaborata tra il 1920
ed il 1945 in Italia non ebbe certo modo di manifestare ed esprimere apertamente le sue
attitudini creative n tanto meno i suoi interessi per il movimento moderno che
timidamente si manifestarono soprattutto nelle sue eleganti soluzioni di design.
Differentemente la Colombia gli fu prospettata come un luogo dove poter manifestare
liberamente le proprie idee perch era un Paese in corso di modernizzazione, tutto era da
fare e da proporre e la sua notoriet era gi diffusa, proprio per la sua intensa attivit
svolta in Italia. Non gli rest quindi che arrivare in Colombia ed iniziare a lavorare prima
come professore presso lUniversidad Nacional de Colombia, poi come direttore dellufficio
di architettura del Ministero delle Opere Pubbliche e progettista libero professionale
(Niglio, 2017a).
Certamente la ricca documentazione progettuale colombiana conservata presso larchivio
del 900 del Museo MART di Rovereto testimonia la copiosa produzione che lingegnere
italiano elabor in 15 anni di permanenza nel continente latino americano. Fu
particolarmente impegnato in progetti di restauro architettonico come il caso della chiesa
di S. Francesco dAssisi in Bogot, in proposte di nuove chiese tra cui certamente emerge
quello per la Cattedrale Metropolitana della citt di Barranquilla, in studi di pianificazione
urbana di cui meritevole la proposta per la nuova citt di Melgar, ma anche in importanti
e monumentali progetti come la Plaza de los Hroes in Bogot (Niglio, 2017b. Cfr.
Appendice a cura di Carlo Prosser).

Progetto per la Cattedrale Metropolitana di Barranquilla


La ricca produzione colombiana caratterizzata da oltre 60 proposte progettuali ha
consentito di mettere inevidenza una personalit poliedrica e fortemente creativa ma
ancora una volta oppressa e non valorizzata a causa di un ambiente politico e sociale
sudamericano molto chiuso, non certo favorevole agli stranieri n tanto meno ad una
personalit complessa come quella del Mazzoni che ancora una volta si trov a soccombere
ai voleri dei tanti governi che si susseguirono tra il 1948 ed il 1963, contrariamente a
quanto gli era stato prospettato prima del suo arrivo in Colombia.
Tuttavia il prolifico soggiorno colombiano, caratterizzato per da una meno intensa vita
pubblica e sociale, aveva consentito a Mazzoni di dare inizio ad un importante lavoro di
catalogazione ed archiviazione di tutto il suo percorso progettuale che lo aveva visto
impegnato sin dagli anni 20 in Italia fino a tutto il 1963, anno in cui ritorn
definitivamente in patria. Questo certosino lavoro quanto oggi si conserva presso
lArchivio del 900 nel Fondo Angiolo Mazzoni e che consente a studiosi di tutto il mondo
di analizzare e approfondire la poliedrica attivit progettuale dellingegnere bolognese, sia
in Italia come in Colombia.
La mostra internazionale Angiolo Mazzoni. Ingegnere italiano in Colombia (1948-
1963)(15 giugno -29 luglio 2017), risultato di un lungo lavoro di ricerca iniziato nel 2012
tra Italia e Colombia, ha consentito di mettere a confronto i differenti e numerosi archivi
storici tra i due Paesi in cui sono custoditi documenti inerenti lattivit mazzoniana.

Piano urbanistico e piazza centrale per la nuova citt di Melgar


In dettaglio lintensa produzione progettuale colombiana ha rilevato una spiccata
ecletticit e innovativit formale di Mazzoni che la ricerca archivista ha inteso valorizzare e
mostrare in tutte le sue peculiarit. Infatti il vasto repertorio colombiano, per la variegata
elaborazione di opere, ha reso necessaria una distinzione tematica nonch temporale. Il
grande lavoro di ricerca stato quindi possibile grazie allarmonico connubio tra ricerca
scientifica, ricognizione archivistica e diretti riscontri sul territorio di indagine. Il risultato
perseguito certamente ha messo a confronto discipline e mondi culturali differenti e ha
saputo dimostrare, allo stesso tempo, il grande valore degli archivi di architettura e le
potenzialit affidate al dialogo tra archivi strutturati in modo differente ma il cui
denominatore comune costituito dalla valorizzazione del documento custodito. Si
proceduto cos a scrivere nuove pagine di storia dellarchitettura colombiana grazie ai
numerosi documenti che prima Mazzoni e poi gli archivi depositari hanno conservato e
saputo trasmettere alle generazioni future. Questo lavoro di ricerca ha inteso, anche
attraverso la mostra internazionale, riscattare e valorizzare limpegno progettuale e
professionale di Mazzoni in Colombia, fino a questi giorni del tutto sconosciuto.
La causa delloblio in cui caduta totalmente la memoria delle sue opere in Colombia va
tuttavia individuata allinterno dello scarso riconoscimento delle attitudini progettuali di
Angiolo Mazzoni in un ambiente professionale colombiano non certo disponibile a
riconoscere nel prossimo, nonch negli stranieri, un valore qualitativo ed innovativo.
Proprio questo il tema fondamentale ed oggetto di un articolo pubblicato in Colombia sul
quotidiano El Espectador il 29 febbraio 1976, ben 13 anni dopo il rientro di Mazzoni in
Italia. Larticolo scritto a due mani dalla giornalista Nohra Ramirz da Bogot e dal collega
Carlos Salgar, corrispondente da Roma, rielabora una interessante analisi dei progetti
mazzoniani dal titolo De Arquitecto del Duce a Planificador de Bogot. La dettagliata
descrizione inizia per con una sintesi che non lascia commenti se non il chiaro destino di
quanto la Colombia gli aveva riservato: Una sinfonia Inconclusa. Los proyectos de
Mazzoni. Un notable profesor italiano, Angiolo Mazzoni, que fue arquitecto de Mussolini,
vivi 15 aos en Colombia e hizo fantsticos proyectos que se realizaron solo en mnima
parte.
Dialoghi Mediterranei, n.26 luglio 2017
Riferimenti bibliografici
AA.VV., 2003, Angiolo Mazzoni (1894-1979): architetto ingegnere del Ministero delle comunicazioni, Skyra,
Milano.
Forti A., 1978, Angiolo Mazzoni : architetto fra fascismo e libert, Edam, Firenze.
Gay F., 2006, Le stazioni di Angiolo Mazzoni 1931-43: anatomia di unarchitettura moderna, S.I., Genova.
Giovannoni G., 1945, Il momento attuale dellarchitettura, in G. Giovannoni, Architetture di pensiero e
pensieri sullarchitettura, Apollon, Roma.
Hernndez Molina R., Niglio O., 2016, Ingenieros y arquitectositalianos en Colombia, Aracne, Roma.
Klaus Koenig G., 1995, Due note sul design di Angiolo Mazzoni, in catalogo della mostra Angiolo Mazzoni
(1894-1979) Architetto nellItalia tra le due guerre, Bologna.
Muratori S., 1990,Da Schinkel ad Asplund. Lezioni di architettura moderna. 1959-1960 , pubblicato a cura
di G. Cataldi e G. Marinucci, Universit degli Studi, Firenze.
Niglio O. (a cura di), 2017a,Angiolo Mazzoni. Acercamiento de la cultura arquitectnica italiana en
Colombia (1948-1963), In riga edizioni, Bologna.
Niglio O. (a cura di), 2017b, Angiolo Mazzoni, ingegnere e architetto italiano in Colombia (1948-
1963), Quaderni di Architettura, Volume n.7, Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e
Rovereto, Rovereto.
Strappa G., 2003, La nozione caniggiana di organismo e leredit della scuola di architettura di Roma, in
Maffei G. L. (a cura di), Gianfranco Caniggia architetto, Alinea, Firenze.
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Olimpia Niglio, architetto, PhD e Post PhD in Conservazione dei Beni Architettonici, docente titolare di
Storia e Restauro dellArchitettura comparata allUniversidad de Bogot Jorge Tadeo Lozano (Colombia).
Follower researcher presso la Kyoto University, Graduate School of Human and Environmental
Studies in Giappone. Dal 2016 in qualit di docente incaricato svolge i corsi Architettura sacra e
valorizzazione presso lIstituto Superiore di Scienze Religiose Santa Maria di Monte Berico della Pontificia
Facolt Teologica Marianum con sede in Vicenza, Italia.
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