Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
Settimana 1.
Lezione 1. 21/09 ore 8.30-10.30
Riferimenti bibliografici:
Butterworth G., Harris M. (1998). Fondamenti di psicologia dello sviluppo. Cap 1
Riferimenti bibliografici:
Butterworth G., Harris M. (1998). Fondamenti di psicologia dello sviluppo. Cap 1
1
Domande Settimana 1:
Settimana 2.
Lezione 3. 26/09 ore 8.30-10.30
Riferimenti bibliografici:
Questi temi saranno ripresi nei successivi incontri e avranno riferimenti in tutti i testi desame.
Riferimenti bibliografici:
Butterworth G., Harris M. (1998). Fondamenti di psicologia dello sviluppo. Cap 1, cap. 2 pp.
29-34.
Aureli T., Perucchini P. (2014). Osservare e valutare il comportamento del bambino.
Bologna: Il Mulino. Cap. 2 p. 80 (oppure cap. 1 pp. 11-20 Camaioni, Aureli, Perucchini,
2004); questi temi saranno ripresi in lezioni successive.
Riferimenti bibliografici:
Butterworth G., Harris M. (1998). Fondamenti di psicologia dello sviluppo. Cap 1, cap. 2 pp.
29-34.
Aureli T., Perucchini P. (2014). Osservare e valutare il comportamento del bambino.
Bologna: Il Mulino. Cap. 2 p. 80 (oppure cap. 1 pp. 11-20 Camaioni, Aureli, Perucchini,
2004); questi temi saranno ripresi in lezioni successive.
Domande Settimana 2:
Settimana 3.
Lezione 6. 5/10 ore 8.30-10.30
Lepistemologia genetica.
Il modello costruttivista di Piaget e il concetto di adattamento.
Il metodo dellosservazione controllata quasi-sperimentale e luso del colloquio clinico.
La concezione stadiale dello sviluppo di Piaget: cambiamenti quantitativi e qualitativi.
Piaget: la trasformazione degli schemi interni mediante luso delle invarianti funzionali
(assimilazione e accomodamento) nel modello piagetiano di adattamento allambiente.
Piaget: lo stadio senso-motorio. La trasformazione dagli schemi interni: dai riflessi, agli
schemi di azione, alle rappresentazioni mentali.
Piaget: il ruolo dellesplorazione sensoriale e motoria e dellazione con gli oggetti nello
sviluppo delle rappresentazioni mentali.
Riconoscimento e rievocazione.
Piaget: lo stadio pre-operatorio.
Piaget: lo sviluppo della capacit simbolica. Esempi di espressioni della capacit simbolica
nel gioco, nel linguaggio, nei gesti e nel disegno.
Piaget: i limiti cognitivi del pensiero nel periodo pre-operatorio: legocentrismo e
lirreversibilit del pensiero.
4
Riferimenti bibliografici:
Butterworth G., Harris M. (1998). Fondamenti di psicologia dello sviluppo. Cap. 2
Aureli T., Perucchini P. (2014). Osservare e valutare il comportamento del bambino.
Bologna: Il Mulino. Cap. 2 pp. 56-58 (oppure Camaioni, Aureli, Perucchini, 2004 pp. 32-34)
Riferimenti bibliografici:
Butterworth G., Harris M. (1998). Fondamenti di psicologia dello sviluppo. Cap 2 e cap. 7 pp.
127-142 (i contenuti del cap. 7 saranno ripresi in successive lezioni).
Murray L. (2014). Le prime relazioni del bambino. Cap. 4 pp. 173-185 (i contenuti del cap. 4
saranno ripresi in successive lezioni).
Domande Settimana 3:
Settimana 4.
Lezione 8. 10/10 ore 8.30-10.30
Dallo stato iniziale (prenatale/neonatale) allo stato adulto: lo sviluppo come selezione e
costruzione.
Predisposizioni biologiche innate: orientamenti preferenziali verso stimoli specie-specifici.
Ruolo delle esperienze ambientali per lo sviluppo e il consolidamento dei comportamenti e
dei processi mentali.
Riferimenti bibliografici:
Butterworth G., Harris M. (1998). Fondamenti di psicologia dello sviluppo. Cap 2, 3
Murray L. (2014). Le prime relazioni del bambino. Cap. 4 pp. 173-176.
Effetti delle esperienze ambientali nei periodi sensibili sullo sviluppo fisico, cerebrale e
psicologico degli esseri umani.
Il periodo prenatale: lo stadio germinale, lo stadio embrionale, lo stadio fetale.
Effetti degli agenti teratogeni sullo sviluppo fisico e cerebrale.
Lo sviluppo del cervello nel periodo prenatale e postnatale.
Lo sviluppo del sistema motorio nel periodo prenatale.
Relazione tra sviluppo motorio e sviluppo cerebrale.
Suzione nutritiva e suzione non nutritiva.
Gli stati comportamentali di sonno (attivo e calmo), di veglia (calma, agitata) e di pianto.
Lorganizzazione del ciclo sonno-veglia nel periodo prenatale, post-natale e nei primi anni
di vita.
Continuit nello sviluppo motorio e nellorganizzazione degli stati comportamentali dal
periodo prenatale al periodo postnatale.
Lo sviluppo dei sistemi sensoriali tattile, uditivo, olfattivo, gustativo, visivo nel periodo
prenatale e continuit con il periodo post-natale.
I processi percettivi: reattivit, abituazione, discriminazione, preferenza e riconoscimento.
Lo sviluppo dei sistemi sensoriali tattile, uditivo, olfattivo, gustativo, visivo nel periodo
neonatale e nei primi mesi di vita.
Ruolo degli stimoli sociali specie-specifici (volto e voce umana) per lapprendimento.
Le coordinazioni intersensoriali: visivo-uditivo, tattile-visivo, motorio-visivo.
Limitazione neonatale.
I segnali comunicativi neonatali e nei primi mesi di vita: pianto, sguardo, sorriso, vocalizzi.
7
Lo sviluppo del sorriso: sorriso endogeno, sorriso esogeno, sorriso sociale e sorriso
selettivo.
Il turn-taking durante lallattamento e i primi scambi comunicativi faccia-a-faccia.
Domande Settimana 4:
Spiega i diversi tipi di sorriso (endogeno, esogeno, sociale, selettivo), quando compaiono e
quali fattori ne determinano lo sviluppo.
Come avviene il turn-taking durante lallattamento?
Settimana 5.
Lezione 11. 17/10 ore 8.30-10.30
Visione di filmati sui riflessi neonatali e sullo sviluppo grosso-motorio e fine-motorio nel primo
anno di vita.
Riferimenti bibliografici:
Butterworth G., Harris M. (1998). Fondamenti di psicologia dello sviluppo. Cap 5.
Murray L. (2014). Le prime relazioni del bambino. Cap. 4 pp. 175-180.
Gli studi di Tronick: interazioni precoci madre-bambino e esperimento del volto immobile
(still face)
Visioni di filmati relativi a interazioni precoci madre-bambino e agli studi sperimentali con la still
face
Riferimenti bibliografici:
Murray L. (2014). Le prime relazioni del bambino. Cap. 1 pp. 7-20, cap. 2pp. 79-95, cap. 3
pp. 127-135, pp. 160-167 e cap. 4 pp. 193-199.
Sansavini A., Zavagli V. (2012). Interazione madre-bambino e sviluppo comunicativolinguistico tipico e atipico. Il ruolo della funzione comunicativa materna e della coregolazione diadica. Infanzia, 4-5, pp. 293-298+(327-330 bibliografia).
Riferimenti bibliografici:
Butterworth G., Harris M. (1998). Fondamenti di psicologia dello sviluppo. cap. 7.
Sansavini A. (2015). Costruzione e comunicazione dei significati nei contesti interattivi nella
prima infanzia. Infanzia, 2, 110-113.
Domande Settimana 5:
Settimana 6.
Lezioni 15-16. 24/10 ore 9-12:30 (Seminario con la partecipazione del prof. Luigi
Girolametto).
Ritardi e disturbi del linguaggio: definizioni rispetto ai criteri dei manuali e della letteratura
internazionale.
Indicatori di ritardo di linguaggio tra i 24 e i 30 mesi di et.
Gli interventi rivolti a genitori con bambini parlatori tardivi tra i 2 e i 3 anni di et.
Il modello socio-interazionista per lo sviluppo del linguaggio.
La zona di sviluppo prossimale per lo sviluppo del linguaggio.
La lettura condivisa come condizione per supportare lo sviluppo del linguaggio.
Strategie per la lettura condivisa: ascolto, interazione, input linguistico.
La lettura condivisa: scelta dei libri in funzione dellet e del livello cognitivo e
comunicativo dei bambini e degli obiettivi scelti.
Tipologie di libri: sensoriali, descrittivi e narrativi. Potenzialit e limiti di ogni tipologia.
Esercitazione: tipologia di libri e modalit di lettura con un bambino parlatore tardivo.
Esercitazione: osservazione di una lettura condivisa tra educatrice e bambini e uso di uno
strumento per losservazione delle strategie di lettura.
Il questionario il Primo Vocabolario del Bambino.
Caratteristiche della comunicazione linguistica e gestuale delle educatrici durante la lettura
condivisa.
12
Visione di filmati di lettura condivisa tra pari al nido e osservazione dei comportamenti
comunicativi, espressivi e relazionali dei bambini.
Butterworth G., Harris M. (1998). Fondamenti di psicologia dello sviluppo. Cap 7.
Murray L. (2014). Le prime relazioni del bambino. Cap. 4 pp. 201-229.
Sansavini A., Zavagli V. (2012). Interazione madre-bambino e sviluppo comunicativolinguistico tipico e atipico. Il ruolo della funzione comunicativa materna e della coregolazione diadica. Infanzia, 4-5, pp. 293-298+(327-330).
Sansavini A. (2015). Costruzione e comunicazione dei significati nei contesti interattivi nella
prima infanzia. Infanzia, 2, 110-113.
Riferimenti bibliografici:
Butterworth G., Harris M. (1998). Fondamenti di psicologia dello sviluppo. Cap 6 pp. 113123 e cap 7.
Murray L. (2014). Le prime relazioni del bambino. Cap. 4 pp. 201-229.
Domande Settimana 6:
Settimana 7.
Lezione 19. 2/11 ore 8.30-10.30
Riferimenti bibliografici:
Butterworth G., Harris M. (1998). Fondamenti di psicologia dello sviluppo. Cap 6 pp. 98-105
e pp. 113-122, e cap. 8 pp. 160-163.
Murray L. (2014). Le prime relazioni del bambino. Cap. 2 pp. 63-97.
Caratteristiche e comportamenti osservabili in bambini con legame di attaccamento insicuroambivalente (resistente) e in bambini con legame di attaccamento insicuro-disorganizzato.
Losservazione controllata in laboratorio: la procedura della Strange Situation.
Struttura della procedura della Strange Situation e comportamenti del bambino osservati di
fronte allestraneo, alla separazione dalla madre e al ricongiungimento con essa.
Le differenze individuali nellattaccamento osservabili durante la Strange Situation.
Visione di un filmato esempio di Strange Situation: osservazione del comportamento del
bambino nei momenti di interazione con la madre, di interazione con lestraneo, di
separazione dalla madre e di ricongiungimento con essa.
Alcuni limiti/criticit della Strange Situation.
Osservazione occasionale e osservazione sistematica.
Losservazione sistematica: definizione e caratteristiche.
Funzioni dellosservazione in un contesto educativo: strumento di conoscenza, di riflessione
e di cambiamento.
Introduzione storica allosservazione: Darwin, Montessori, Lorenz, Piaget.
Losservazione come tecnica di rilevazione del comportamento (osservazione qualitativa).
Losservazione come strumento di misura del comportamento (osservazione quantitativa).
Osservazione sistematica naturalistica e osservazione sistematica controllata.
15
Riferimenti bibliografici:
Butterworth G., Harris M. (1998). Fondamenti di psicologia dello sviluppo. Cap 6 pp. 113122
Murray L. (2014). Le prime relazioni del bambino. Cap. 2.
Aureli T., Perucchini P. (2014). Osservare e valutare il comportamento del bambino.
Bologna: Il Mulino. Cap. 1 pp. 13-43 e 2 (oppure cap. 1 pp. 11-22 e pp. 37-39 e cap. 2 pp.
57-62 Camaioni, Aureli, Perucchini, 2004)
Domande Settimana 7:
16
Lezione 21. 7/11 ore 8.30-10.30 (Seminario con la partecipazione della dott.ssa Rossana Dalla
Stella).
Riferimenti bibliografici:
Aureli T., Perucchini P. (2014). Osservare e valutare il comportamento del bambino.
Bologna: Il Mulino. Cap. 1 pp. 48-52 (oppure cap. 1 pp. 28-32 Camaioni, Aureli, Perucchini,
2004)
Per gli studenti interessati ad approfondimenti:
Fiz Prez F. J., Dalla Stella R. (2014). Pensieri in gioco. Scenari educativi e dinamiche di
sviluppo. Bologna: Persiani Editore.
Dalla Stella R. (2009). Scene educative nellasilo nido. Roma: Editori Magi.
www.centrostudimarthaharris.org
Esempi di protocolli di osservazione da analizzare sono inseriti nella piattaforma e-learning
Riferimenti bibliografici:
Aureli T., Perucchini P. (2014). Osservare e valutare il comportamento del bambino.
Bologna: Il Mulino. Cap. 1 e 2 (oppure cap. 1 e 2 Camaioni, Aureli, Perucchini, 2004)
17
Riferimenti bibliografici:
Aureli T., Perucchini P. (2014). Osservare e valutare il comportamento del bambino.
Bologna: Il Mulino. Cap. 1 e 2 (oppure cap. 1 e 2 Camaioni, Aureli, Perucchini, 2004)
Murray L. (2014). Le prime relazioni del bambino. Il volume contiene in ogni capitolo per
ogni argomenti esempi di osservazione narrativa qualitativa basata sulluso di fotogrammi
di filmati.
Domande Settimana 8:
Settimana 9.
Lezione 24. 14/11 ore 8.30-10.30
Riferimenti bibliografici:
Aureli T., Perucchini P. (2014). Osservare e valutare il comportamento del bambino.
Bologna: Il Mulino. Cap. 1 e 2 (oppure cap. 1 e 2 Camaioni, Aureli, Perucchini, 2004)
Murray L. (2014). Le prime relazioni del bambino. Cap 1 pp. 53-61.
Riferimenti bibliografici:
Butterworth G., Harris M. (1998). Fondamenti di psicologia dello sviluppo. Cap 6 e 8.
Murray L. (2014). Le prime relazioni del bambino. Cap. 4 pp. 173-185.
Aureli T., Perucchini P. (2014). Osservare e valutare il comportamento del bambino.
Bologna: Il Mulino. Cap. 1 e 2 (oppure cap. 1 e 2 Camaioni, Aureli, Perucchini, 2004)
Riferimenti bibliografici:
Butterworth G., Harris M. (1998). Fondamenti di psicologia dello sviluppo. Cap 8 e 9.
Murray L. (2014). Le prime relazioni del bambino. Cap. 1 pp. 34-61, 2, 3, 4.
Domande Settimana 9:
Spiega quali sono le caratteristiche del gioco senso-motorio, del gioco funzionale, del gioco
simbolico, del gioco di ruoli.
Quali sono le caratteristiche dellosservazione controllata effettuata da Piaget?
Illustra le caratteristiche dello sviluppo cognitivo nel periodo dello stadio senso-motorio nel
modello di Piaget.
Illustra le caratteristiche dei sei sotto-stadi dello stadio senso-motorio: schemi riflessi,
reazioni circolari primarie, reazioni circolari secondarie, coordinazione delle reazioni
circolari secondarie, reazioni circolari terziarie, rappresentazioni mentali.
Spiega che cos la permanenza delloggetto, quali osservazioni controllate ha condotto
Piaget per studiarla e quali errori ha osservato nei sei sotto-stadi dello stadio sensomotorio.
Illustra gli studi pi recenti sullo sviluppo delle rappresentazioni mentali con luso di
metodologie diverse da quelle di Piaget e spiega il ruolo della memoria di lavoro.
Spiega che cos la capacit simbolica e come si manifesta.
Illustra lo sviluppo del disegno con riferimento al modello stadiale di Luquet.
Quali sono le caratteristiche dello stadio del realismo fortuito?
Quali sono le caratteristiche dello stadio del realismo intellettuale?
Come viene rappresentata la figura umana allinizio dello stadio del realismo intellettuale?
Quali sono le caratteristiche dello stadio del realismo visivo?
Quali fattori influenzano lo sviluppo del disegno?
Quali sono le caratteristiche del pensiero nel periodo preoperatorio nel modello di Piaget?
Che cos legocentrismo?
Che cos lanimismo?
Che cos il finalismo?
Che cos lartificialismo?
Illustra lesperimento del plastico con le tre montagne di Piaget e la teoria di Piaget
sullegocentrismo.
Illustra gli studi sperimentali pi recenti: lesperimento del plastico con le bambole
poliziotto e lesperimento della falsa credenza con Anne e Sally.
Cosa dimostrano gli studi pi recenti e le osservazioni in contesti naturali sullegocentrismo
in et prescolare?
21