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LE PEDAGOGIE DEL TOTALITARISMO, IL TOTALITARISMO DELLE PEDAGOGIE: UTOPIE O DISTOPIE IRRIPETIBILI? PERCORSO TRA STORIA, FILOSOFIA, PEDAGOGIA, PSICOLOGIA.

I. INTRODUZIONE Lassunto teorico, empiricamente fondato, che la pedagogia, intesa sia come scienza sia come praxis , non inerisca solo marginalmente, accidentalmente al totalitarismo, bens essa ne il fondamento profondo ( ur-grund), larchitrave che e pone in essere l anthropos effettuale, del quale si sostanzia ogni totalitarismo, e preforma l anthropos futuro il quale garantisca la conservazione delluniverso totalitario medesimo. In questo orizzonte interpretativo, la pedagogia si inscrive a pieno titolo nella pi estensiva dimensione della religione politica : nella fattispecie, questa la originalissima tesi argomentata dallo stesso prof. Emilio Gentile, secondo il quale in vigore il principio della politicit integrale dellesistenza, sia individuale sia collettiva, interpretata secondo le categorie, i miti e i valori di una ideologia istituzionalizzata nella forma di una religione politica, con il proposito di plasmare lindividuo e le masse attraverso una rivoluzione antropologica, per rigenerare lessere umano e creare un uomo nuovo ( corsivo nostro), dedito anima e corpo alla realizzazione di progetti rivoluzionari e imperialisti del partito totalitario, con lo scopo di creare una nuova civilt, a carattere sopranazionale [ E. Gentile, Le religioni della politica. Fra democrazie e totalitarismi, Bari, Laterza, 2001, cap III, La ecclesia del Leviathan, Totalitarismo: una definizione orientativa, p. 71 ]. La pedagogia diviene, dunque, anima del totalitarismo in quanto il totalitarismo medesimo lanima della pedagogia stessa: questo postulato non stupisca dacch Platone medesimo afferma che la polis lanthropos in grande e lanthropos la polis in piccolo . Ogni politeia ha una natura antropologica ; se non ch il pais deve ancora realizzarsi, compiersi come lanthropos che la polis esige, onde la imprescindibile necessit che vi sia una pedagogia che formi colui il quale sia a un tempo anthropos e polits : anthropos perch innanzitutto polits e mai polits perch originariamente anthropos. Si considereranno i grandi totalitarismi del XX secolo, fascismo, nazionalsocialismo, comunismo; segnatamente, i loro fondanti progetti pedagogici, secondo la seguente scansione didattica.

II. LA PEDAGOGIA DEL FASCISMO a) Il progetto della nuova gensis relativo sia al soma sia alla psych delluomo. b) La rigenerazione antropologica quale ideale prosecuzione dellopera risorgimentale: la costruzione del carattere individuale passa attraverso la purgatio, emendatio del carattere nazionale, incrostato da secoli di asservimento politico e dalla conseguente decadenza morale. c) Lo Stato fascista o meglio il regime fascista, cio luniversalit delle sue organizzazioni corporative, il grande psicagogo dellintero ciclo di vi ta, il quale educa i cittadini tutti, seguendoli in tutto il loro sviluppo, prima ancora della loro venuta alla luce, mai abbandonandoli. d) I fondamenti epistemologici della pedagogia totalitaria nelle medesime fonti primarie coeve; in particolare: 1. il concetto di educazione integrale del cittadino; 2. la pedagogia intensiva che plasma il carattere nazionale. e) Identificazione di idiotetico e nomotetico, privato e pubblico, uomo e soldato nel paradigma antropologico fascista: 1. l italiano nuovo nella Dottrina del fascismo i B. Mussolini e G. Gentile; 2 il cittadino soldato nella societ guerriera; 3. il legionario romano come prototipo del romano della modernit : ci che i Romani furono nel mondo antico, i Fascisti saranno in quello moderno. f) Lo Stato totalitario fascista come riedizione emendata della politeia platonica; nella fattispecie: 1. il principio della giustizia, dykaiosune, secondo il quale sussistono kosmos kai eiren nello Stato se ciascuno svolge il proprio compito ; 2. La strutturazione gerarchica dellumanit fascistizzata, in conformit con le funzioni dello Stato, da quelle inferiori a quelle superiori: la gerarchia antropologica riflette quella deontologica; 3. La differenziazione funzionale delluomo nuovo-soldato, cio i molti uomini nuovi i quali adempiono, secondo le proprie disposizioni, i molto compiti che la vita dello Stato esige; 4. La importanza pedagogica della donna nuova : la sposa e la madre non solo genera luomo, bens lo rigenera quale uomo nuovo, credente e combattente per lo Stato totalitario. g) Dalluomo nuovo italiano alluomo nuovo cosmopolitico: luomo nuovo cosmopolitico quale farmaco contro a) il comunista materialista b) e il demoliberale individualista nonch edonista nel periodo successivo alla crisi mondiale del 1929.

h) Il fallimento della rivoluzione antropologica e della pedagogia totalitaria nel discorso pronunciato da Bottai nel 1942 dinnanzi alla giovent del littorio: luomo nuovo prima fu incandescente, poi si raffredd, infine, si congel. III. LA PEDAGOGIA DEL NAZISMO Le origini filosofiche profonde. La filosofia hegeliana della storia postula la relazione dialettica la quale occorra tra Weltgeist, Spirito del mondo, e Volkgeist, Spirito di un popolo: lo spirito di un Popolo nullaltro se non il medesimo Welgeist, leterno Assoluto il quale si manifesta nella determinazione temporale dello Spirito di un Popolo, storicamente determinato. Eccellente quel Popolo il quale, meglio di ogni altro cos come materia indeterminata, si conformi quanto pi possibile alla forma eterna, lousia che gi da sempre lAssoluto. Ne discendono le seguenti significative risultanze pedagogico-filosofiche: a) Fondanti sia logicamente sia ontologicamente sono quegli enti che trascendono ogni individualit, vale a dire il metafisico, cosmico Spirito del mondo e limmanente, storicizzato, storico spirito del Popolo, trasposizione del primo sul piano storico-empirico. Ogni individualit, singolarit pertanto solo fenomenica, mai sostanziale in s e per s, bens funzionale solo alla realizzazione dellUniversale sostrato. b) Sebbene il Popolo si approssimi allorizzonte della individualit molto pi di quanto non accada allo Spirito del mondo, sempre da tenere a mente, tuttavia, che il Popolo medesimo una individualit fenomenica, cio la necessaria apparizione in forma unilaterale dellUniversale il quale si viene sviluppando, dispiegando, riflettendo secondo la sua Storia formale interiore . c) In seno al Popolo, il cui concetto stato in tal modo semanticamente contratto, luomo, come individuo, altro non se non determinazione astratta, unilaterale, in s, irriflessa, la quale ancora deve compiersi nel dialettico movimento spirituale che, gradualmente, eppure inesorabilmente, culminer nella verit secondo la quale la molteplicit, in realt, gi da sempre unit sostanziale che tale, per, si ri-conosce solo al termine del cammino fenomenologico. d) Questo uomo - determinazione gi necessitata al superamento di s nella metafisica unit sostanziale - seguir un iter pedagogico-deontologico conforme il quale si articoli in: Spirito soggettivo giuridico, Spirito
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soggettivo morale, Spirito soggettivo etico, Famiglia, Societ civile, infine, Stato come Spirito Oggettivo etico, unit risultante di tutti gli Spiriti soggettivi etici. e) Questa Weltanschauung postula, cos, che la pedagogia del Singolo sia il medesimo cammino fenomenologico dellUniversale, secondo le figure gi da sempre esistenti. Appurata la sostanziale identit di singolarit e universalit, lecito definire la pedagogia in termini di vera e propria autogogia , ossia sviluppo che lo Spirito compie di se stesso ad opera di se medesimo. Gli sviluppi nazional-patriottici della linea pedagogico-filosofica hegeliana nellopera di Paul Lagarde e Julius Langbehn: costoro sono gli epigoni, i padri fondatori della ideologia nazionale e patriottica la quale, grazie ad essi, assumer una veste sistematica e propagandistica tale da diffondersi capillarmente nella Germania wemeiriana, predisponendola profondamente alla assimilazione del nazionalsocialismo. Questa weltanschauung si compendia nei seguenti orizzonti semantici: a) La concezione del Volk quale Spirito del mondo incarnato, individualizzato, storicizzato nel materiale Spirito di un Popolo ( cfr. fondamento hegeliano mutuato dalla filosofia della storia ); b) lidentit del Volk con la Natura ove questultima sia intesa: 1. come unit di tutti gli enti nati, quindi, generati e perituri, in senso estensivo; 2. come nazione, in senso pi intensivo, cio in qualit di tutti gli uomini che sono nati in un determinato territorio e son mistica unit con quel medesimo territorio-paesaggio, con la lingua, gli usi e i costumi che le trascorse generazioni hanno nel corso delle ere generato, trasformandoli, cristallizzandoli, in un certo qual modo incorporandoli nel suolo natio medesimo heimat; c) la metafisica, mistica, panteistica fusione delluniversale e del particolare, del macrocosmico e del microcosmico, del divino e dellumano, dellUno e del molteplice, del Tutto e della parte; d) ne conseguono, ai fini della edificazione di una pedagogia nazionale e patriottica, i caratteri necessari, le virt civili e filogenetiche che luomo nuovo deve possedere: 1. luomo nuovo un microcosmo che riflette il macrocosmo: egli, infatti, perfettamente media in s Weltgeist, Volkgeist, Natura;
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2. luomo nuovo , perci, colui il quale assomma in s e la generazione presente e le generazioni tascorse, oramai incorporate nel suolo natio e, proprio per tale loro virt, capaci ancora di modellare, formare, educare coloro i quali risiedano in questa terra, lasciandosene compenetrare e vivificare; 3. luomo nuovo osserva innanzitutto il primo e unico comandamento della tavola delle leggi patriottiche: egli tenacemente si radica nel suolo natio, dal quale fluisce la linfa vitale della nazione; qualora se ne sia sradicati e ci avviene con linurbamento e la nascita delle istituzioni rappresentative luomo si dissecca come cenere, qualora si permanga tenacemente nella condizione del radicamento, si prospera, integrandosi perfettamente nel corpo nazionale metaidividuale.

Il coronamento delle linee pedagogiche hegeliane e nazional-patriottiche nel pensiero del padre del nazionalsocialismo, A. Hitler: il Mein Kampf come compendio della pedagogia che forger luomo nuovo nazista. Lantropogenesi nazionalsocialista esige la seguente gerarchia teleologica: a) Identit del Weltgeist millenario e del Volk tedesco. b) Superamento ( aufhebung ) della distinzione tra individuo e Stato: lo Stato lunit vivente degli uomini. c) Pedagogia di Stato: leducazione degli uomini non pu non competere allo Stato giacch, data lidentit dei due soggetti in questione, la pedagogia non nullaltro se non leducazione che lo Stato compie di s, attraverso se medesimo. d) Minima physica et moralia: ogni uomo sinolo di corpo e mente, perci entrambi vanno educati nel perseguimento delle loro specifiche virt; nella fattispecie: - Al corpo competono la salute, lefficienza e la bellezza in quanto funzionale alla perpetuazione della stirpe; - alla mente inerisce la costruzione del carattere che si sostanzia di virt quali fiducia in s come coscienza della superiorit della propria nazione, forza di volont, decisione, gioia della responsabilit, fedelt, abnegazione, taciturnit, infine, possesso di una conoscenza storica
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emendata come generatrice e promotrice di un incrollabile sentimento nazionale. e) Le modalit delleducazione. La formazione degli uomini, quindi, dello Stato si svolge cos come segue: 1. Identificazione statale del compito di ognuno: nello Stato ognuno deve svolgere il proprio compito, al quale predisposto per natura. Questo avviene nella cornice dellimperativo: unicuique suum il quale postula il funzionalismo platonico della politeia e il carattere innato della aret. 2. Selezione statale dei migliori mente e corpore. Edificazione di una aristocrazia intellettiva e fisica: lo stato ha lobbligo di estrarre, dopo averlo vagliato, con attenzione e diligenza estrema dalla totalit della popolazione, il materiale umano pi favorito dalla Natura e di impiegarlo al servizio della collettivit. 3. Perpetua rigenerazione dello Stato: lo Stato avr il compito di curare, nei suoi istituti di insegnamento, che abbia luogo un costante rinnovamento dei ceti intellettuali mediante linfusione di sangue fresco dei ceti inferiori. f) Tassonomia antropologica di ascendenza giacobina-rivoluzionaria ( cfr Costituzione francese del1791). Lo Stato nazionale ripartisce i suoi abitanti in tre classi: - Stranieri - Appartenenti allo Stato - Cittadino/ Soldato IV. LA PEDAGOGIA DEL COMUNISMO 1. Il fondatore Marx: lavoro e educazione sono tuttuno nella genesi delluomo nuovo: a) ogni educazione educazione dellintelletto, b) ogni educazione educazione fisica, c) ogni educazione educazione tecnica la quale sia informi dei principi della produzione sia consenta lutilizzo dei mezzi di produzione, sebbene ancora elementari durante linfanzia.

d) La pedagogia ha come scopo la oggettivazione delluomo, essa ha di mira, quindi, il lavoro che loggettivazione massima dela natura umana. e) Progressivo, sano, legittimo linserimento precoce del fanciullo nella struttura produttiva: solo cos egli diventer lavoratore-produttore, si realizzer pi pienamente come uomo libero. 2. Il discepolo e prosecutore Lenin: luomo nuovo comunista costruito con i mattoni rappresentati da istruzione, lavoro, educazione: a) listruzione strictu sensu, nella sua dimensione teoretica, b) il lavoro produttivo, nella sua dimensione tecnico-pragmatica, c) leducazione quale unit risultante delle dimensioni e teoretica e pragma tica insieme.

d) Il futuro uomo-lavoratore-cittadino forgiato nella scuola di classe la quale presenta i seguenti caratteri:

- essa pubblica, - essa conosce solo cittadini, - essa persegue solo linteresse della classe lavoratrice, - essa rifugge la memorizzazione meccanica, bens esige la critica, rielaborazione delle conoscenze apprese in modo che il comunismo non sia vuota formula, ma principio etico profondamente interiorizzato, autonomo, - essa istruisce, educa al lavoro produttivo, oggettivazione e realizzazione delluomo, - essa istruisce, educa al lavoro produttivo collettivo: infatti, ogni uomo non pu oggettivarsi se non nella reciproca relazione di produzione che lo
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lega insieme con gli altri nella struttura economica, bau; - Essendo la struttura economica fondata sullagricoltura e sullindustria, il lavoro produttivo colettivo dovr assumere un carattere tecnicoscientifico onnilaterale, politecnico cos che ogni lavoratore, conoscendo per intero e nel dettaglio la struttura produttiva, possa intervenire efficacemente su ciascun dominio, ciclo della stessa; - la scuola politecnica viene cos ad avere il compito di formare non gi lo specialista in senso ristretto, ma una persona che comprenda tutte le interconnessioni tra i vari settori della produzione, la funzione e la tendenza di sviluppo di ognuno di essi, di educare una persona che sappia ci che bisogna fare in ogni dato momento, educare cio il padrone della produzione, nel senso pi vero della parola; - La scuola che il potere sovietico aspira a fondare, soddisfa le esigenze del pi completo democratismo: essa uguale per tutti. Questa scuola soddisfa le esigenze dello sviluppo economico, favorendo la migliore preparazione della viva forza produttiva. Questa scuola soddisfa la pi acuta esigenza della classe operaia nel dato momento storico [ cio nella fase dialettica della dittatura del proletariato ]: favorisce la trasformazione della classe operaia, conquistatrice del potere, in padrone e organizzatore collettivo della produzione.

e) A modo di conclusione: - Lhomo novus del totalitarismo comunista come compiuta sintesi risultante di sovrastruttura e struttura marxiane, cio, rispettivamente conquistatore del potere e padrone collettivo della produzione che a tale potere deve corrispondere; - La pedagogia come antropopoiesi la quale si compia a pieno regime a rivoluzione politica gi realizzata: essa adeguer, conformer la
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dimensione produttiva-strutturale a quella politica-sovrastrutturale antropologica che gi il materialismo storico ha posto in essere.

V. IL TOTALITARISMO OGGI: DAVVERO IMPOSSIBILE? a) Verr visionata dai singoli alunni la pellicola di K. Musen e Gansen, Die Welle, Germania, 2008, dur. 107. Traduzione italiana LOnda . Essa mostra come lumana predisposizione al totalitarismo non sia mai sopita, ma latente attenda profeti e adepti i quali risveglino forze primordiali le quali sovente sfuggono ai loro stessi scopritori. E interessante notare come lesperimento totalitaristico in laboratorio nasca non a caso in una scuola, istituzione la cui dirompente funzione pedagogica, antropogenetica e ideologico-propagandistica mai stata trascurata da alcun totalitarismo. In classe, in seguito alla visione privata, verranno scelte e stigmatizzate alcune sequenze ad opera del docente stesso il quale commenter con i discenti, tramite interventi spontanei e stimolati. b) Avendo appurato che la propensione al totalitarismo solo endemica, latente e nel singolo e nei gruppi, sociologicamente considerati, si approfondir, quale presupposto logico e tematico, quanto in psicologia tecnicamente definito Effet to Lucifero , ossia la proclivit da parte di soggetti, i quali normalmente agiscano conformemente alla legge morale e civile, a compiere il male. Illuminante, nella divulgazione chiara e accattivante che ne propone il relatore, sar la visione di Philiph G. Zimbardo, The Lucifer effect: understanding how good people turn evil, Stanford, Wong auditorium, 2012, June 10th, 1:50:59 durata. Seguir dibattito e commento moderato dal docente. VI. UNA GIORNATA PARTICOLARE: IL TOTALITARISMO SULLA NOSTRA PELLE Senza ipocrisie morali, n pruderie ideologiche, n allarmismi di contro alla rinnovata corruttela della giovent, n intenti dittatoriali, ma semplicemente nello spirito sociologico e psicologico della full immersion , sulla scorta del valore didattico potenziante e esponenziale di qualunque esperienza non solo appresa, ma vissuta, certamente in vista di una sua rielaborazione critica sotto la guida di un docente, si pu proporre la simulazione in classe di un regime dittatoriale che duri larco di una mattinata cio circa quattro ore consecutive.
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Vigeranno queste regole: 1. Il docente sar il capo carismatico che decida ogni cosa. Egli metter in atto una leadership autoritaria. 2. Gli studenti indosseranno unidentica divisa, costituita da jeans e maglietta bianca; non saranno tollerate differenze, deviazioni dalla norma statuita. 3. Ogni studente che intenda intervenire, dovr alzare il braccio destro e attendere che il docente gli conceda la parola: qualora ci avvenga, lo studente si alzer in piedi e far precedere e seguire ogni sua affermazione dalla seguente formula: Signore nome del professore Signore . 4. Gli interventi degli studenti dovranno essere concisi ( non pi di quattro parole, se meno, ancora meglio), chiari, efficaci, altrimenti essi non verranno presi in considerazione. 5. Ogni cambio dora, allo squillo della campana, tutti gli studenti insieme marceranno sul posto, quanto pi allunisono sia possibile, per un periodo di due minuti. Il giorno seguente, sar previsto un tempo minimo di dure ore, durante le quali: - In circle time si liberer il vissuto esperienziale, relativo allesperimento, e si rifletter criticamente su di esso, nella preziosa interazione con i pari e con il docente. - Verranno date le consegne per la elaborazione di uno scritto in forma di saggio breve il quale metta a fuoco lesperienza totalitaria vissuta; infine, saranno indicati e forniti i brani delle fonti primarie utilizzate dal docente, in vista della preparazione per una verifica in forma di terza prova, tipologia B-C. VII. VERIFICA E VALUTAZIONE Saranno predisposte due tipologie di verifiche: a) La produzione di un elaborato scritto in forma di saggio breve o articolo di giornale, la cui modalit specifica ( articolo di giornale, articolo specialistico, saggio divulgativo etc. ) verr decisa dal discente stesso secondo il suo stile cognitivo; il titolo dellelaborato sar: Costruzione delluomo e costruzione dello Stato: pedagogia antropologica e pedagogia statale, utopica unione o distopica ibridazione? ( cfr. X Documenti: Saggio breve ). ( 4 ore ) b) Lo svolgimento di una verifica in classe, nella forma di simulazione di terza prova, tipologia B+C, domande aperte insieme con multiple choice con
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distrattore, la quale avr per oggetto lintera sezione documentaria affrontata dal docente a lezione. ( 120 minuti ) La valutazione avverr secondo i criteri stabiliti nella griglia ( cfr. XI. Griglia di valutazione del saggio breve) , codificata nella riunione di dipartimento e inclusa nel POF. Ciascun elaborato, sia il saggio breve sia la terza prova, verr vagliato secondo i seguenti descrittori: a) b) c) d) e) Aderenza alla traccia Argomentazione Espressione Coerenza testuale Personalizzazione/Originalit

Le valutazioni di ogni singola prova confluiranno, infine, insieme con una terza valutazione la quale verr compiuta dal docente sulla scorta dei seguenti criteri: a) Impegno e partecipazione durante lo svolgimento dellintera unit didattica b) Risposta a interventi sia spontanei sia stimolati dal docente

VIII. TABELLA DIDATTICA SINOTTICA Classe scelta: 20 alunni di una classe V del liceo delle Scienze Umane, buon profitto e ottimo clima di classe
SEZIONI FONTI DIDATTICHE TEMPI1 MODALITA METODO DI DISCIPLINE SVOLGIMENTO VERIFICA COINVOLT E come PREREQUIS ITE
Lezione frontale, lezione partecipata Lo svolgimento di una verifica in classe, nella forma di simulazione di terza prova, tipologia B+C, domande aperte insieme con multiple choice con distrattore, la quale avr per oggetto lintera sezione documentaria affrontata dal docente a lezione. La produzione di un elaborato scritto in forma di saggio breve, la cui modalit specifica ( articolo di giornale, articolo specialistico, articolo divulgativo etc. Pedagogia V anno Le connessioni ta sisem scolastico italiano e politiche di istruzione, la questione della formazione alla cittadinanza e delleducazione ai diritti civili, i media, le tecnologie e leducazione Psicologia II biennio Esercitazioni pratiche per esemplificare, attraverso una didattica attiva,

I Introduzione

E. Gentile, Le religioni della politica. Fra democrazie e totalitarismi, Bari, Laterza, 2001, cap III, La ecclesia del Leviathan, Totalitarismo: una definizione orientativa, p. 71

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) verr decisa dal discente stesso secondo il suo stile cognitivo; il titolo dellelaborato sar: Costruzione delluomo e costruzione dello Stato: pedagogia antropologica e pedagogia statale, utopica unione o distopica ibridazione? . ( cfr. X Documenti: Saggio breve ).

II Pedagogia del
fascismo

E. Gentile, Fascismo, Storia e interpretazione, Bari, Laerza, 2005, Cap X, Luomo nuovo del fascismo, Riflessioni su di un esperimento totalitario di rivoluzione antropologica, pp.235- 264

4 ore

Lezione frontale, lezione partecipata, lettura brani di fonti primarie, interventi spontanei e richiesti dal docente, mappe cognitive e semantiche elaborate dal docente e dai discenti insieme, rehearsing dei punti nodali, erogazione rinforzi primari e secondari.

Lo svolgimento di una verifica in classe, nella forma di simulazione di terza prova, tipologia B+C, domande aperte insieme con multiple choice con distrattore, la quale avr per oggetto lintera sezione documentaria affrontata dal docente a lezione. La produzione di un elaborato scritto in forma di saggio breve, la cui modalit specifica ( articolo di giornale, articolo specialistico, articolo divulgativo etc. ) verr decisa dal discente stesso secondo il suo stile cognitivo; il titolo dellelaborato sar: Costruzione delluomo e costruzione dello Stato: pedagogia antropologica e pedagogia statale, utopica unione o distopica ibridazione? . ( cfr. X Documenti: Saggio breve ).

III Pedagogia del


nazismo

L. Marino, I programmi filosofici di Hegel, Principato, Milano, 1988, Lezioni sulla filosofia della storia. La Ragione nella storia, pp. 193-212. G.Mosse, Le origini culturali del erzo Reich, Milano, Il saggiatore, 2008, Cap. I, Dal Romanticismo al Volk, pp.25-50, Cap II, Una fede germanica, pp5079, Cap III, Il neoromanticismo, pp. 79-101.

8 ore

Lezione frontale, lezione partecipata, lettura brani di fonti primarie, interventi spontanei e richiesti dal docente, mappe cognitive e semantiche elaborate dal docente e dai discenti insieme, rehearsing dei punti nodali, erogazione rinforzi primari e secondari.

Lo svolgimento di una verifica in classe, nella forma di simulazione di terza prova, tipologia B+C, domande aperte insieme con multiple choice con distrattore, la quale avr per oggetto lintera sezione documentaria affrontata dal docente a lezione. La produzione di un elaborato scritto in forma di saggio breve, la cui modalit specifica ( articolo di giornale, articolo specialistico, articolo divulgativo etc. ) verr decisa dal discente stesso secondo il suo stile cognitivo; il titolo dellelaborato

nozioni e concetti; Erickson e la prospettiva del ciclo di vita e della educazione permanente Sociologia V anno La comunicazion e i mezzi di comunicazine di massa, la societ totalitaria Storia V anno I totalitarismi del XIX secolo Filosofia IV anno Hegel Pedagogia V anno Le connessioni ta sisem scolastico italiano e politiche di istruzione, la questione della formazione alla cittadinanza e delleducazione ai diritti civili, i media, le tecnologie e leducazione Psicologia II biennio Esercitazioni pratiche per esemplificare, attraverso una didattica attiva, nozioni e concetti; Erickson e la prospettiva del ciclo di vita e della educazione permanente Sociologia V anno La comunicazion e i mezzi di comunicazine di massa, la societ totalitaria Storia V anno I totalitarismi del XIX secolo Filosofia IV anno Hegel Pedagogia V anno Le connessioni ta sisem scolastico italiano e politiche di istruzione, la questione della formazione alla cittadinanza e delleducazione ai diritti civili, i media, le tecnologie e leducazione Psicologia II biennio Esercitazioni pratiche per esemplificare, attraverso una didattica attiva, nozioni e concetti; Erickson e la prospettiva del ciclo di vita e della

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A. Hitler, Mein Kampf, Milano, Bompiani, 1934, Cap I, Concezine del mondo e partito pp. 5-12, Cap II Lo Stato, pp.12-37, Cap III, Membri dello Stato e cittadini, pp-37-39.

sar: Costruzione delluomo e costruzione dello Stato: pedagogia antropologica e pedagogia statale, utopica unione o distopica ibridazione? . ( cfr. X Documenti: Saggio breve ).

IV Pedagogia del
comunismo

N.K. Krupskaja, Scritti di Pedagogia, Mosca, Edizioni progress, 1978, pp.10-20.

5 ore

Lezione frontale, lezione partecipata, lettura brani di fonti primarie, interventi spontanei e richiesti dal docente, mappe cognitive e semantiche elaborate dal docente e dai discenti insieme, rehearsing dei punti nodali, erogazione rinforzi primari e secondari.

Lo svolgimento di una verifica in classe, nella forma di simulazione di terza prova, tipologia B+C, domande aperte insieme con multiple choice con distrattore, la quale avr per oggetto lintera sezione documentaria affrontata dal docente a lezione. La produzione di un elaborato scritto in forma di saggio breve, la cui modalit specifica ( articolo di giornale, articolo specialistico, articolo divulgativo etc. ) verr decisa dal discente stesso secondo il suo stile cognitivo; il titolo dellelaborato sar: Costruzione delluomo e costruzione dello Stato: pedagogia antropologica e pedagogia statale, utopica unione o distopica ibridazione? . ( cfr. X Documenti: Saggio breve ).

Totalitarismo oggi: davvero impossibile?

K. Musen e Gansen, Die Welle, Germania, 2008, dur. 107. Traduzione italiana LOnda Philiph G. Zimbardo, The Lucifer effect: understanding how good people turn evil, Stanford, Wong auditorium, 2012, June 10th, 1:50:59 durata

5 ore

Lezione frontale, lezione partecipata, lettura brani di fonti primarie, interventi spontanei e richiesti dal docente, mappe cognitive e semantiche elaborate dal docente e dai discenti insieme, rehearsing dei punti nodali, erogazione rinforzi primari e secondari.

Lo svolgimento di una verifica in classe, nella forma di simulazione di terza prova, tipologia B+C, domande aperte insieme con multiple choice con distrattore, la quale avr per oggetto lintera sezione documentaria. La produzione di un elaborato scritto in forma di saggio breve, la cui modalit specifica ( articolo di giornale, articolo specialistico, articolo divulgativo etc. ) verr decisa dal discente stesso secondo il suo stile cognitivo; il titolo dellelaborato sar: Costruzione delluomo e costruzione dello Stato: pedagogia antropologica e pedagogia statale, utopica unione o

educazione permanente Sociologia V anno La comunicazion e i mezzi di comunicazine di massa, la societ totalitaria Storia V anno I totalitarismi del XIX secolo Filosofia IV anno Hegel Pedagogia V anno Le connessioni ta sisem scolastico italiano e politiche di istruzione, la questione della formazione alla cittadinanza e delleducazione ai diritti civili, i media, le tecnologie e leducazione Psicologia II biennio Esercitazioni pratiche per esemplificare, attraverso una didattica attiva, nozioni e concetti; Erickson e la prospettiva del ciclo di vita e della educazione permanente Sociologia V anno La comunicazion e i mezzi di comunicazine di massa, la societ totalitaria Storia V anno I totalitarismi del XIX secolo Filosofia IV anno Hegel Pedagogia V anno Le connessioni ta sisem scolastico italiano e politiche di istruzione, la questione della formazione alla cittadinanza e delleducazione ai diritti civili, i media, le tecnologie e leducazione Psicologia II biennio Esercitazioni pratiche per esemplificare, attraverso una didattica attiva, nozioni e concetti; Erickson e la prospettiva del ciclo di vita e della educazione permanente Sociologia V anno La comunicazion e i

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distopica ibridazione? . ( cfr. X Documenti: Saggio breve ).

mezzi di comunicazine di massa, la societ totalitaria Storia V anno I totalitarismi del XIX secolo Filosofia IV anno Hegel

VI

Una giornata particolare: il totalitarismo sulla nostra pelle

R. James, The third wave, New York, Columbia University press, 1973.

5 ore

Vedansi regole della simulazione nella sezione VI.

La produzione di un elaborato scritto in forma di saggio breve, la cui modalit specifica ( articolo di giornale, articolo specialistico, articolo divulgativo etc. ) verr decisa dal discente stesso secondo il suo stile cognitivo; il titolo dellelaborato sar: Costruzione delluomo e costruzione dello Stato: pedagogia antropologica e pedagogia statale, utopica unione o distopica ibridazione? ( cfr. X Documenti: Saggio breve ). Lo svolgimento di una verifica in classe, nella forma di simulazione di terza prova, tipologia B+C, domande aperte insieme con multiple choice con distrattore, la quale avr per oggetto lintera sezione documentaria. 120 min. La produzione di un elaborato scritto in forma di saggio breve, la cui modalit specifica ( articolo di giornale, articolo specialistico, articolo divulgativo etc. ) verr decisa dal discente stesso secondo il suo stile cognitivo; il titolo dellelaborato sar: Costruzione delluomo e costruzione dello Stato: pedagogia antropologica e pedagogia statale, utopica unione o distopica ibridazione? . ( cfr. X Documenti: Saggio breve ). 4 ore

VII

Verifica valutazione

120 min. + 4 ore

NB. Quanto ai tempi, il monte ore pu essere agevolmente dimezzato in quanto, in qualit di progetto, si pu prevedere: Lo svolgimento delle attivit filmiche e lattivit di piccolo esperimento totalitario ( punti V. e VI.) pu avvenire durante il pomeriggio, nellambito di un progetto approvato e retributo dal Dirigente scolastico. b) I punti dall I. al IV. possono prevedere lalternanza dei docenti delle discipline coinvolte ( filosofia, storia, psicologia, pedagogia ) cos da creare una vera e propria polifonia didattica, cos da non gravare per intero sul monte ore di un solo docente, ma distribuendo equamente i carichi didattici e cronologici. a)

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IX. APPENDICE: FONTI DOCUMENTARIE PRIMARIE COEVE

I. FASCISMO Creeremo litaliano nuovo, un italiano che non rassomiglier a quello di ieri. Poi verranno le generazioni di coloro che noi educhiamo oggi e creiamo a nostra immagine e somiglianza: le legioni dei balilla e degli avanguardisti 1. Noi dobbiamo scrostare e polverizzare, nel carattere e nella mentalit degli italiani, i sedimenti depostivi da quei terribili secoli di decadenza politica, militare, morale, che vanno dal 1600 al sorgere di Napoleone. E una fatica grandiosa. Il Risorgimento no stato che linizio, perch fu lopera di troppo esigue minoranze; la guerra mondiale fu invece profonamente educativa. Si tratta di continuare, giorno per giorno, in questa opera di rifacimento del carattere degli italiani 1. Solo quando questo costume italiano e fascista avr permeato la maggioranza degli italiani nuovi o rinnovati, e solo quando tutta la vita nazionale, politica, amministrativa, sindacale e produttiva sar inquadrata da una classe dirigente che posseder tutte le virt di quel costume, solo allora avremo assicurato durevomente il consolidamento della vittoria politica fascista, la continuit sempre pi perfetta del suo Regime, la fondazione storica insomma di una civilt fascista in una Italia saldissima nella sua unit e realisticamente fiduciosa in una sua crescente potenza 1. Tutta la vita nazionale italiana ora ed stata nellultimo decennio organizzata in ogni direzione: il popolo stato disciplinato ad un grado che ha pochi confronti nel mondo moderno, e questa disciplina stata accettata nel complesso volentieri: dallet di otto anni in poi un enorme numero di italiani di entrambi i sessi assoggettato a duna pedagogia intensiva che gi riuscita a plasmare e per certi aspetti a modificare il carattere nazionale; sacrifici sono stati chiesti e ottenuti da tutte le classi. Il risultato stato che gli italiani sono orgogliosi di essere italiani, oggi, mentre ci si sarebbe difficilmente potuto dire una decina di anni fa. Il lavoro di rigenerazione procede ad un

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passo che si accelera ogni anno, e in dieci, quindici o ventanni, chi pu dire? I governanti del paese potranno ben ritenere che il lavoro di rigenerazione stato completato 1. L'uomo del fascismo individuo che nazione e patria, legge morale che stringe insieme individui e generazioni in una tradizione e in una missione, che sopprime l'istinto della vita chiusa nel breve giro del piacere per instaurare nel dovere una vita superiore libera da limiti di tempo e di spazio: una vita in cui lindividuo, attraverso l'abnegazione di s, il sacrifizio dei suoi interessi particolari, la stessa morte, realizza quell'esistenza tutta spirituale in cui il suo valore di uomo[]Il fascismo vuole l'uomo attivo e impegnato nell'azione con tutte le sue energie. Lo vuole virilmente consapevole delle difficolt che ci sono, e pronto ad affrontarle. Concepisce la vita come lotta pensando che spetti all'uomo conquistarsi quella che sia veramente degna di lui, creando prima di tutto in s stesso lo strumento (fisico, morale, intellettuale) per edificarla. []per il fascista, tutto nello Stato, e nulla di umano o spirituale esiste, e tanto meno ha valore, fuori dello Stato. In tal senso il fascismo totalitario, e lo Stato fascista, sintesi e unit di ogni valore, interpreta, sviluppa e potenzia tutta la vita del popolo 1. Portando nella vita tutto quello che sarebbe grave errore di confinare nella politica, noi creeremo, attraverso unopera di selezione ostinata e tenace, la nuova generazione, e nella nuova generazione ognuno avr un compito definito. Talvolta mi sorride lidea delle generazioni di laboratorio: creare cio la classe dei guerrieri, che sempre pronta a morire; la classe degli inventori, che persegue il segreto del mistero; la classe dei giudici, la classe dei grandi capitani di industria, dei grandi esploratori, dei grandi governatori. Ed attraverso questa selezione metodica che si creano le grandi categorie, le quali a loro volta creeranno lImpero. Certo questo sogno superbo, ma io vedo che a poco a poco sta diventando realt 1. Luomo, secondo il Fascismo, uomo intiero nella famiglia, nel gruppo professionale, nella corporazione economica, nella nazione, nello Stato; uomo integrale nella regola che sopprime larbitrio, nella soggezione che d un senso concreto alla libert, nella gerarchia che riconosce ed esalta la funzione classificatrice dello spirito. Luomo fascista tutto indirizzato alla totalit, risale dal proprio particolare allunit dello Stato; e in questa ascesa, nonch lasciare lembi della sua libert per i gradi intermedi, acquista consapevolezza di s, della sua personalit 1. Il mito della giovinezza ha per un altro significato: il primato delluomo sullistituzione. Listituzione, quando decade, diviene una maschera di vecchi ideali. La maschera permane anche
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quando lideale morto. [] Quando si cerca la solidariet dei giovani, si pone nelle loro mani una torcia, la quale presto o tardi incendier e ridurr in cenere listituzione. In codesto atto , appunto, la fede nel primato degli uomini sulle istituzioni, dellidea ad essere se stessa, ad interpretare pi da vicino la volont dello spirito, con maggiore fedelt, in un mondo, che prima fu incandescente; poi, si raffredd; e, infine, si congel 1.
1. Tutte le fonti citate sono contenute nel testo seguente: E. Gentile, Fascismo, Storia e interpretazione, Bari, Laerza, 2005, Cap X, Luomo nuovo del fascismo, Riflessioni su di un esperimento totalitario di rivoluzione antropologica, pp.235- 264

II. NAZIONALSOCIALISMO Lo Stato deve, con l'educazione, insegnare agli individui che l'essere malati e deboli non una vergogna, ma solo una disgrazia meritevole di compassione, e che delitto e vergogna il disonorarsi e il dar prova d'egoismo imponendo la malattia e la debolezza a creature innocenti. p.20 Se riconosciamo quale prima missione dello Stato al servizio e per il bene del popolo la conservazione, la cura e lo sviluppo dei migliori elementi della razza, naturale che le provvidenze statali debbano estendersi fino alla nascita del piccolo rampollo della nazione e della razza e che lo Stato debba altres fare, con l'educazione, del giovanetto un prezioso elemento della ulteriore propagazione della stirpe . [A. Hitler, Mein Kampf, Milano, Bompiani, 1934, Cap I, Concezine del mondo e partito pp. 5-12, Cap II
Lo Stato, pp.12-37, Cap III, Membri dello Stato e cittadini, pp-37-39.P.22]

Lo Stato nazionale deve, in questo riconoscimento, dirigere il suo complessivo lavoro di educazione, in prima linea non ad inculcare semplici cognizioni ma ad allevare corpi sani. Solo dopo, in seconda linea, viene lo sviluppo delle capacit spirituali. E qui deve essere posto in cima allo sviluppo del carattere, deve essere favorita la forza della volont e della decisione, e l'educazione deve insegnare la gioia della responsabilit: ultima deve venire l'istruzione scientifica. Dunque, lo Stato nazionale deve partire dalla premessa che un uomo di minor cultura scientifica ma di corpo sano, di carattere buono e saldo, lietamente deciso e volitivo, ha per la comunit nazionale maggior pregio che un debole intelligente e raffinato. [A. Hitler, Mein Kampf, Milano, Bompiani, 1934,
Cap I, Concezine del mondo e partito pp. 5-12, Cap II Lo Stato, pp.12-37, Cap III, Membri dello Stato e cittadini, pp-37-39.Ibidem]

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Quindi, l'educazione fisica del corpo non nello Stato nazionale compito dell'individuo, n affare riguardante in prima linea i genitori e solo in seconda o terza linea la generalit ; una esigenza della conservazione del popolo, rappresentato e protetto dallo Stato . [ A. Hitler, Mein Kampf, Milano, Bompiani,
1934, Cap I, Concezine del mondo e partito pp. 5-12, Cap II Lo Stato, pp.12-37, Cap III, Membri dello Stato e cittadini, pp-37-39.Ibidem]

Ma la fiducia in s deve venire infusa fin dall'infanzia nel giovane cittadino. La sua istruzione e la sua educazione debbono tendere a infondergli la convinzione della sua assoluta superiorit sugli altri. Il giovane deve ricuperare, nella sua forza e agilit fisica, la fede nell'invincibilit della sua nazione intiera. Perch ci che un giorno condusse l'esercito tedesco alla vittoria fu la somma della fiducia che ciascun soldato nutriva in s e tutti insieme nutrivano nei loro capi. [A. Hitler, Mein Kampf, Milano, Bompiani,
1934, Cap I, Concezine del mondo e partito pp. 5-12, Cap II Lo Stato, pp.12-37, Cap III, Membri dello Stato e cittadini, pp-37-39.P.24]

Precisamente nei giovani l'abbigliamento deve essere posto al servizio dell'educazione. Il giovane che d'estate va in giro con lunghi calzoni, avviluppato negli abiti fino al collo, perde gi nel suo vestire un impulso all'educazione fisica. Perch bisogna servirsi anche dell'ambizione e, diciamo pure, della vanit. Non della vanit di portare abiti belli che non tutti possono comprarsi, ma della vanit di possedere un corpo bello, ben formato, che ognuno pu cercare di foggiarsi. Ci utile anche pi tardi. La fanciulla deve imparare a conoscere il suo cavaliere. Se oggi la perfezione corporea non fosse respinta in seconda linea dalla nostra moda trascurata, non sarebbe possibile che centinaia di migliaia di ragazze fossero sedotte da ripugnanti bastardi ebrei dalle gambe storte. E' nell'interesse della nazione anche questo, che i corpi pi belli si trovino, e collaborino a donare nuova bellezza alla nazione. Il successo si deve cercare non solo nell'educazione dell'individuo ma anche nell'influenza che questa esercita sui reciproci rapporti fra i due sessi . [A. Hitler, Mein Kampf, Milano, Bompiani, 1934, Cap I, Concezine
del mondo e partito pp. 5-12, Cap II Lo Stato, pp.12-37, Cap III, Membri dello Stato e cittadini, pp-37-39.P.25]

E' assurdo credere che quando finiscono gli anni di scuola cessi senz'altro il diritto dello Stato alla sorveglianza dei suoi giovani cittadini, e ricominci solo col servizio militare. Questo diritto un dovere, e come tale sussiste sempre. Lo Stato odierno, che non ha interesse all'uomo sano, ha criminosamente trascurato questo dovere. Esso lascia che la giovent si corrompa nelle strade o nei bordelli, invece di prenderla per le briglie
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e formare il corpo affinch un giorno si sviluppino da essa uomini sani e donne sane. [A. Hitler, Mein
Kampf, Milano, Bompiani, 1934, Cap I, Concezine del mondo e partito pp. 5-12, Cap II Lo Stato, pp.12-37, Cap III, Membri dello Stato e cittadini, pp-37-39.P.25]

Fedelt, abnegazione, taciturnit sono virt di cui un grande popolo ha necessit: l'insegnarle e il perfezionarle nella scuola pi importante di molte cose che oggi riempiono i nostri programmi scolastici. [A. Hitler, Mein Kampf, Milano, Bompiani, 1934, Cap I, Concezine del mondo e partito pp. 5-12, Cap II Lo Stato, pp.12-37, Cap III,
Membri dello Stato e cittadini, pp-37-39.P.26]

Cos lo Stato nazionale, nel suo lavoro di educazione, deve attribuire grandissimo valore, accanto all'educazione del corpo, a quella del carattere. Numerosi acciacchi morali che oggi il corpo della nazione porta in s possono essere eliminati o molto mitigati da una educazione cos orientata. [A.
Hitler, Mein Kampf, Milano, Bompiani, 1934, Cap I, Concezine del mondo e partito pp. 5-12, Cap II Lo Stato, pp.12-37, Cap III, Membri dello Stato e cittadini, pp-37-39,P.27]

Lo Stato nazionale, come dovr un giorno dedicare l'attenzione pi alta all'educare la volont e la forza di decisione, cos dovr infondere gi nei cuori dei piccini la gioia della responsabilit e il coraggio della schietta e aperta confessione. Solo se riconoscer in tutto il suo valore questa necessit, otterr, dopo un secolare lavoro educativo, un corpo nazionale non pi soggetto a quelle debolezze che oggi contribuirono, in modo cos funesto, al nostro tramonto. [A. Hitler, Mein Kampf, Milano,
Bompiani, 1934, Cap I, Concezine del mondo e partito pp. 5-12, Cap II Lo Stato, pp.12-37, Cap III, Membri dello Stato e cittadini, pp-37-39,.Ibidem]

Anzitutto, il cervello dei giovani, in generale, non deve pi essere gravato di cose che, nella proporzione di 95 su 100, non servono loro e che perci essi dimenticano. Soprattutto nell'insegnamento della storia necessario cambiare i metodi finora in uso. Nessun popolo dovrebbe pi del popolo tedesco imparare la storia: ma esso ne fa pessimo impiego. Tutto l'essenziale, quello che in realt importa, in genere non viene insegnato; resta abbandonato alle disposizioni pi o meno geniali dei singoli il ricavare dal diluvio di date e dalla serie degli

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avvenimenti le ragioni profonde di questi. [A. Hitler, Mein Kampf, Milano, Bompiani, 1934, Cap I, Concezine del mondo e
partito pp. 5-12, Cap II Lo Stato, pp.12-37, Cap III, Membri dello Stato e cittadini, pp-37-39.P.30]

Appunto nell'insegnamento della storia bisogna abbreviare la materia. Il valore principale risiede nel riconoscere le grandi linee dello sviluppo storico. Quanto pi l'insegnamento viene limitato a questo, tanto pi si pu sperare che il singolo trovi in seguito vantaggio nella sua erudizione, e tutti questi vantaggi sommati insieme giovano alla comunit. Perch non s'impara la storia solo per sapere quello che successo ma per trovare in essa una maestra dell'avvenire e della conservazione del proprio popolo. Questo lo scopo, e l'insegnamento della storia solo un mezzo per raggiungerlo. Del resto, dovere dello Stato nazionale il provvedere perch venga finalmente scritta una storia del mondo dove il problema delle razze occupi la posizione dominante. [A.
Hitler, Mein Kampf, Milano, Bompiani, 1934, Cap I, Concezine del mondo e partito pp. 5-12, Cap II Lo Stato, pp.12-37, Cap III, Membri dello Stato e cittadini, pp-37-39.Ibidem]

Questa cultura, all'opposto, deve sempre essere ideale. Deve fondarsi pi sulle discipline umanistiche Anche qui si deve imprimersi in mente la massima che industria e tecnica, commercio e artigianato possono solo fiorire se una comunit nazionale idealistica offre i presupposti necessari. E questi non si trovano nel materialismo egoistico ma nell'abnegazione e nella gioia della rinunzia. [A. Hitler, Mein Kampf, Milano, Bompiani, 1934, Cap I, Concezine del mondo e partito pp. 5-12, Cap II Lo
Stato, pp.12-37, Cap III, Membri dello Stato e cittadini, pp-37-39.Ibidem]

Anche nella scienza lo Stato nazionale deve ravvisare un mezzo per promuovere l'orgoglio nazionale. Non la sola storia del mondo, ma tutta la storia della civilt deve essere insegnata da questo punto di vista. Un inventore deve apparire grande non solo quale inventore ma, ancor pi, quale membro della nazione. L'ammirazione d'ogni grande gesto deve rifondersi in fierezza del fatto che chi l'ha compiuto appartiene al nostro popolo. Ma dagli innumerevoli grandi nomi della
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storia tedesca se ne debbono estrarre i sommi per imprimerli talmente nello spirito della giovent,che diventino i pilastri d'un incrollabile sentimento nazionale. [A.
Hitler, Mein Kampf, Milano, Bompiani, 1934, Cap I, Concezine del mondo e partito pp. 5-12, Cap II Lo Stato, pp.12-37, Cap III, Membri dello Stato e cittadini, pp-37-39.Ibidem]

II complessivo lavoro d'istruzione e d'educazione dello Stato nazionale deve trovare il suo coronamento nell'infondere, nel cuore e nel cervello della giovent a lui affidata, il senso e il sentimento di razza, conforme all'istinto e alla ragione. Nessun ragazzo, nessuna ragazza develasciare la scuola senza essere giunta a conoscere alla perfezione l'essenza e la necessit della purezza del sangue. [A. Hitler, Mein Kampf, Milano, Bompiani, 1934, Cap I, Concezine del mondo e partito pp. 5-12, Cap II Lo Stato,
pp.12-37, Cap III, Membri dello Stato e cittadini, pp-37-39.Ibidem]

In uno Stato ragionevole si deve fare in modo che all'individuo venga assegnata quella attivit che risponde alle sue facolt; o, in altre parole, i capaci debbono essere educati al lavoro loro spettante, ma la capacit non pu essere infusa, deve essere innata. Come il genere dell'educazione fisica e morale avr grande importanza nello Stato nazionale, cos avr grande importanza per esso la selezione degli uomini. [A. Hitler, Mein Kampf, Milano, Bompiani, 1934, Cap I,
Concezine del mondo e partito pp. 5-12, Cap II Lo Stato, pp.12-37, Cap III, Membri dello Stato e cittadini, pp-37-39.P.32]

Anche qui dovr intervenire seriamente lo Stato nazionale. Non suo compito rassicurare un'influenza decisiva ad una data classe sociale, ma l'estrarre dalla totalit dei membri della,nazione le teste pi capaci e portarle agli impieghi e alle cariche. [A.
Hitler, Mein Kampf, Milano, Bompiani, 1934, Cap I, Concezine del mondo e partito pp. 5-12, Cap II Lo Stato, pp.12-37, Cap III, Membri dello Stato e cittadini, pp-37-39.P.32]

Qui la chiesa cattolica pu offrirci un esempio molto istruttivo. In causa del celibato dei preti, necessario scegliere i sacerdoti futuri non dalle file del clero ma dalla vasta massa del popolo. Ma
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appunto questo significato del celibato non riconosciuto dai pi. Esso la causa della forza sempre fresca che vige in quell'antichissima istituzione. Perch, per il fatto che questo gigantesco esercito di dignitari ecclesiastici si integra senza posa sugli strati pi bassi del popolo, la Chiesa si conserva l'istintivo collegamento col mondo di sentimenti del popolo, e si assicura una somma di energie che solo presente, in tal forma, nella vasta massa popolare. Di qui deriva la sorprendente giovinezza di quel colossale organismo, la sua flessibilit spirituale e la ferrea forza di volont. Lo Stato nazionale avr il compito di curare, nei suoi istituti d'insegnamento, che abbia luogo uncostante rinnovamento dei ceti intellettuali mediante l'infusione di sangue fresco dei ceti inferiori. [A. Hitler, Mein Kampf, Milano, Bompiani, 1934, Cap I, Concezine del mondo e partito pp. 5-12, Cap II Lo Stato, pp.12-37, Cap III,
Membri dello Stato e cittadini, pp-37-39.Ibidem]

Lo Stato ha l'obbligo di estrarre, dopo averlo vagliato, con attenzione e diligenza estrema dalla totalit della popolazione il materiale umano pi favorito dalla Natura e di impiegarlo al servizio della collettivit. Perch Stato e funzionari statali non esistono per rendere possibile il sostentamento a singole classi ma per soddisfare i compiti loro spettanti. E ci sar solo possibile se, per incarnare lo Stato, verranno educate, per principio, solo persone capaci e di forte volont. E ci vale non solo per tutti i funzionari, ma anche per la direzione spirituale della nazione in tutti i campi. Un fattore della grandezza d'una nazione pure riposto in questo, che si riesca a sceverare ed educare i migliori per le funzioni loro spettanti e a metterli al servizio della comunit nazionale. Se due popoli gareggiano fra loro, aventi eguali qualit e disposizioni, vincer quelloche nella sua direzione spirituale trova rappresentati i suoi migliori ingegni, e perder quello il cui governo rappresenta solo una grande greppia comune per certe classi o ceti, senza riguardo alle capacit innate dei singoli governanti. [A. Hitler, Mein Kampf, Milano, Bompiani, 1934, Cap I, Concezine del mondo e partito pp. 5-12, Cap II
Lo Stato, pp.12-37, Cap III, Membri dello Stato e cittadini, pp-37-39.PP.33-34]

In uno Stato ragionevole si deve fare in modo che all'individuo venga assegnata quella attivit che risponde alle sue facolt; o, in altre parole, i capaci debbono essere educati al lavoro loro spettante, ma la capacit non pu essere infusa, deve essere innata, poich essa dono della Natura e non un merito dell'uomo. [A. Hitler, Mein Kampf, Milano, Bompiani, 1934, Cap I, Concezine del mondo e partito pp. 5-12, Cap II Lo Stato, pp.1237, Cap III, Membri dello Stato e cittadini, pp-37-39.P.34]

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Perch l'eguaglianza non riposa n pu riposare sulle prestazioni dei singoli in s; ed solo possibile nella forma in cui ciascuno adempie i suoi particolari doveri. [A.
Hitler, Mein Kampf, Milano, Bompiani, 1934, Cap I, Concezine del mondo e partito pp. 5-12, Cap II Lo Stato, pp.12-37, Cap III, Membri dello Stato e cittadini, pp-37-39.P.35]

Lo Stato nazionale ripartisce i suoi abitanti in tre classi: cittadini, appartenenti allo Stato, e stranieri. La nascita conferisce solo l'appartenenza allo Stato. Questa, per s, non rende capaci di coprire cariche pubbliche n di esercitare un'attivit politica partecipando alle elezioni. In ogni appartenente allo Stato si deve, in linea di principio, stabilire la razza e la nazionalit. L'appartenente allo Stato pu sempre rinunziare a questa appartenenza e diventare cittadino dello Stato la cui nazionalit risponde alla sua. Lo straniero si distingue dall'appartenente allo Stato solo in questo, che appartiene anche ad uno Stato estero. Il giovane di nazionalit tedesca, appartenente allo Stato, ha l'obbligo di compiere l'educazione scolastica prescritta ad ogni Tedesco. Cos si assoggetta all'educazione necessaria a diventare un membro del popolo avente coscienza della razza e della nazionalit. Dovr pi tardi adempiere le esercitazioni fisiche ordinate dallo Stato e infine entrare nell'esercito. La educazione nell'esercito generale: deve comprendere ogni singolo Tedesco e renderlo idoneo ad impiegare le sue facolt fisiche e intellettuali ad usi militari. Quando il giovane, sano e virtuoso, ha terminato il servizio militare, gli viene conferito il diritto di cittadinanza. E' questo il pi prezioso documento per la sua vita terrena. Con esso assume tutti i diritti del cittadino e ne gode tutti i vantaggi. Perch lo Stato deve fare netta distinzione fra quelli che, in qualit di membri del popolo, sono artefici e portatori della sua esistenza e della sua grandezza, e quelli che soggiornano entro i confini d'un Stato unicamente per farvi i loro guadagni. Il certificato di cittadinanza deve essere conferito con un solenne giuramento da prestare alla comunit nazionale e allo Stato. Questo documento deve essere come un legame allacciante tutti i ceti e varcante tutti gli abissi. [A. Hitler, Mein Kampf, Milano, Bompiani, 1934, Cap I, Concezine del mondo e partito pp. 5-12, Cap
II Lo Stato, pp.12-37, Cap III, Membri dello Stato e cittadini, pp-37-39.PP.37-38]

La fanciulla tedesca appartenente allo Stato; solo il matrimonio la rende cittadina. [A. Hitler, Mein
Kampf, Milano, Bompiani, 1934, Cap I, Concezine del mondo e partito pp. 5-12, Cap II Lo Stato, pp.12-37, Cap III, Membri dello Stato e cittadini, pp-37-39.P.38]

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III. COMUNISMO

C.Marx, Discorso di Marx al I Congresso Internazionale del 1866 a Ginevra Noi riteniamo che la tendenza dell'industria moderna ad attrarre i bambini e gli adolescenti di ambo i sessi alla grande causa della produzione sociale, bench nell'ordinamento capitalistico abbia assunto delle forme mostruose, sia una tendenza progressista, sana e legittima. In un ordinamento sociale razionale ogni ragazzo dall'et di nove anni deve di-ventare un lavoratore produttore cosi come ogni adulto idoneo al lavoro deve sottostare alla legge generale della natura e cio per mangiare deve lavorare e lavorare non solo con l'intelletto ma anche con le mani... Da quanto premesso noi diciamo che ai genitori e agli imprenditori in nessun caso dovr essere permesso ricorrere al lavoro dei bambini e degli adolescenti qualora non sia accoppiato all'educazione. Per educazione noi intendiamo tre cose : In primo luogo : educazione dell'intelletto. In secondo luogo : educazione fisica come viene data dalle scuole di ginnastica e dagli esercizi militari. In terzo luogo : insegnamento tecnico che faccia cono scere i principi fondamentali di tutti i processi della produzione e dia nel contempo al bambino e all'adolescente la perizia necessaria a servirsi degli strumenti di produzione pi elementari1. V.I.Lenin, Perle della progettomania populista ... Non si pu concepire l'ideale di una societ futura senza unire l'istruzione al lavoro produttivo della giovane generazione: n l'istruzione e l'educazione avulse da un lavoro produttivo, n il lavoro produttivo avulso dall'istruzione e dall'educazione potrebbero essere posti all'altezza richiesta dall'attuale livello della tecnica e dal presente stato delle cognizioni scientifiche . La scuola di casta esige che l'allievo appartenga a una determinata casta. La scuola di classe ignora le caste, conosce soltanto dei cittadini. Essa chiede a tutti gli studenti una cosa sola: che paghino per la loro istruzione. La scuola di classe non ha affatto bisogno di programmi diversi per i ricchi e per i poveri, perch coloro che non hanno i mezzi per pagare le tasse scolastiche, per acquistare i libri di testo, per mantenere l'allievo durante tutto il periodo scolastico, sono semplicemente esclusi dall'istruzione media. La scuola di classe non presuppone l'esclusivit di classe: al contrario, a differenza delle caste, le classi consentono sempre il libero passaggio di singoli individui da una classe all'altra.

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... La scuola di classe, se viene organizzata in modo coerente, ossia se stata liberata da ogni residuo di spirito di casta, presuppone necessariamente un unico tipo generale di scuola 1.

Vladimir Ilic, nel suo Discorso del 28 agosto 1918 al I Congresso dell'istruzione anche la nostra scuola sar di classe, ma perseguir esclusivamente gli interessi dei ceti lavoratori della popolazione necessario applicare tutte le forze, l'energia e le conoscenze per edificare al pi presto l'edificio della nostra futura scuola del lavoro, l'unica che sapr tutelarci da qualsiasi altro scontro mondiale e macello 1.

Vladimir Ilic Lenin, Discorso al III Congresso della giovent comunista di tutta la Russia del 2 ottobre 1920 La vecchia scuola dichiarava di voler creare un uomo con una cultura completa, di voler insegnare le scienze in generale. Sappiamo che questo era falso da cima a fondo, perch tutta la societ era fondata e si reggeva sulla divisione degli uomini in classi, in sfruttatori e in oppressi. naturale che tutta la vecchia scuola, imbevuta di spirito di classe, impartisse il sapere soltanto ai figli della borghesia. Ogni sua parola veniva adeguata agli interessi della borghesia. In queste scuole, la giovane generazione degli operai e dei contadini non era tanto educata quanto ammaestrata nell'interesse della borghesia. Veniva istruita in modo da poter fornire a essa servi idonei, capaci di procurarle il profitto e che al tempo stesso non turbassero la sua quiete e il suo ozio. Pertanto, nel rinnegare la vecchia scuola, ci siamo proposti di derivare da essa soltanto quello che ci serve per ottenere un'effettiva formazione comunista 1.

Quando sentiamo attaccare la vecchia scuola, spesso da parte dei rappresentanti della giovent e anche da alcuni sostenitori della nuova educazione, quando sentiamo dire che nella vecchia scuola si studiava meccanicamente, diciamo che bisogna prendere da essa quel che c'era di buono. Non dobbiamo imitare la vecchia scuola, ingombrando la mente del giovane con una gran mole di nozioni, per nove decimi inutili e per un decimo travisate, ma questo non significa che possiamo limitarci alle deduzioni comuniste e imparare soltanto le parole d'ordine comuniste. Non si crea cosi il comunismo. Si pu diventare comunisti soltanto se si arricchisce la propria memoria con la conoscenza di tutti i tesori che l'umanit ha creato.
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Non abbiamo bisogno d'un apprendimento mnemonico, ma abbiamo necessit di sviluppare e perfezionare la memoria di ogni studente attraverso la conoscenza dei fatti fondamentali, perch il comunismo si trasformer altrimenti in una parola vuota, in una semplice insegna, e il comunista non sar altro che un millantatore, se nella sua coscienza non saranno rielaborate tutte le cognizioni ricevute. Queste cognizioni non dovete solo impararle, ma impararle in modo da assumere verso di esse un atteggiamento critico, da non infarcire la vostra mente con un ciarpame inutile 1. ... Dobbiamo - egli ripeteva - far proprio tutto l'insieme delle conoscenze umane e impadronirci di esso in modo che il comunismo non sia, tra voi, qualcosa che stato imparato meccanicamente, ma qualcosa che avete meditato voi stessi e che consista nelle stesse conclusioni che sono inevitabili sul piano della cultura moderna 1. Dinanzi a voi sta il compito della rinascita economica del paese, il compito di riorganizzare e ricostruire l'agricoltura e l'industria su una base moderna, che poggia a sua volta sulla scienza, sulla tecnica e sull'elettricit. Voi capite benissimo che con gli analfabeti non si pu giungere all'elettrificazione e che non basta saper leggere e scrivere. Non basta capire che cos' l'elettricit: bisogna sapere come applicarla tecnicamente all'industria e all'agricoltura e ai singoli rami industriali e agricoli. Dobbiamo impararlo noi stessi, dobbiamo insegnarlo a tutta la nuova generazione lavoratrice Non avremmo fiducia nello studio, nell'educazione e nella formazione, se fossero confinati esclusivamente nella scuola e avulsi dalla vita tempestosa... Durante gli anni di studio la scuola deve fare dei giovani i combattenti per l'emancipazione dagli sfruttatori 1.

V. I. Lenin, Discorso alla Conferenza delle organizzazioni proletarie culturali ed educative

L'ambiente esercita un'enorme influenza sull'educazione dell'uomo e perci ai fini dell'educazione enorme il significato della riorganizzazione dell'ordinamento sociale. Noi per parleremo dell'educazione in una accezione pi limitata, presumendo l'influenza educativa da esercitare sulla nostra giovane generazione in modo organizzato. I giovani devono avere un'ampia educazione sociale e pertanto le scuole devono essere pubbliche. L'idea dell'egemonia della classe operaia gi ora investe profondamente le giovani generazioni. Abbiamo visto a Pietrogrado i giovani adunarsi al Campo di Marte e dire che l'egemonia appartiene alla classe operaia. A dire queste cose erano spesso ragazzi di 13-14 anni, ed era evidente che quelle idee avevano su di loro una forte presa. Educare significa agire in modo programmato sulle giovani generazioni al fine di ottenere un
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tipo determinato di persona umana. Certo, gli ideali dell'educazione si differenziano assai in funzione dell'evoluzione della vita, ed possibile individuare le modificazioni intervenute in questi ideali, ma ci non rientra nel mio compito. Indicher soltanto che oggi diventano sempre pi pressanti le idee dell'educazione sociale socialista... Converr ricordare che la borghesia organizzava l'educazione sociale in modo tale da impartire ai suoi figli un'educazione che essa riteneva conveniente; e alla classe operaia, un'educazione completamente diversa. Se guardiamo alle scuole esistenti nell'Europa occidentale vedremo che l'educazione riveste un chiaro carattere di classe. Vi sono scuole per ragazzi di sangue blu e per i ragazzi di sangue comune. Tutte le scuole aperte all'enorme massa dei lavoratori sono enti educativi chiamati ad educare dei sudditi obbedienti, cio quelle persone di cui la borghesia ha bisogno. La borghesia ha capito da tempo che attraverso l'istruzione generale obbligatoria essa viene ad avere a sua disposizione tutti i figli del proletariato. Il noto pedagogista Kerschensteiner dice con molta franchezza che non la somma delle conoscenze impartite dalla scuola elementare ad essere importante ma il fatto che la scuola possa educare degli operai. necessario inculcare al bambino il senso dell'obbedienza incondizionata, perch sappia eseguire in modo preciso e accurato i compiti affidatigli. necessario insegnargli ad esser servizievole... ... Ne consegue quindi che la scuola, per otto anni, non fornisce delle vere e proprie nozioni, ma addomestica i ragazzi. Si tratta di una specie di enti d'ammaestramento. In primo piano viene posto il principio dell'obbedienza; se il ragazzo non obbedisce ciecamente, intervengono le percosse. La scuola borghese si pone l'obiettivo di educare delle determinate concezioni. Vediamo, per esempio, che durante le lezioni di storia il corso delle civilt viene rappresentato come una sequela di guerre nelle quali si distinguono gli eroi nazionali che vengono elogiati e si educa ad odiare gli altri popoli. Questo lo si fa alle lezioni di storia e alle lezioni di morale alle quali il maestro, conversando con gli allievi, si sforza di inculcare in loro concezioni borghesi. In poche parole, la scuola fa fede al suo compito: instilla il suo spirito. Lev Tolstoj racconta che voleva accogliere nella sua scuola il figlio di un mercante di bestiame, ma questi gli rispose: Non posso darvi mio figlio perch devo instillargli il mio spirito . Per l'appunto cosi vengono educati i figli dei lavoratori. Obiettivi completamente diversi persegue la borghesia nell'educare i suoi figli. Se prendiamo le scuole diffusesi negli ultimi tempi, i cosiddetti ginnasi educativi rurali, vediamo che queste scuole, dotate di tutte le comodit, rispondono agli ultimi dettami della scienza. I ragazzi vivono in mezzo alla natura, distaccati dalla vita quotidiana, nelle condizioni in cui non possono osservare le miserie della vita, come se si trovassero sotto vetro. I ragazzi fanno tutte le materie. C' anche il lavoro, ma un lavoro per gioco: il figlio del ricco borghese pianta cavoli, li cura e poi li vende alla cuoca per qualche copeco. E questo si chiama lavoro pedagogico, bench non abbia nulla di educativo. La scuola fondata dalla borghesia un
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derivato del regime borghese. In essa un abisso passa tra la scienza, ovvero il lavoro intellettuale, e il lavoro manuale. Gi Lassalle indicava la necessit di collegare il lavoro con la scienza. La borghesia invece si arrovella per fare il contrario. Le masse lavoratrici ricevono soltanto gli avanzi della scienza, mentre coloro che non hanno mai lavorato manualmente stanno nelle Universit, nelle accademie ed elaborano vari problemi scientifici. Nella scuola il lavoro manuale privo di significato o riveste un qualche significato pedagogico e igienico. Nei programmi dei ginnasi rurali detto: Queste scuole sono destinate a coloro che dovranno esercitare una funzione determinata nella grande industria e nel commercio, essere amministratori in India, gestori in qualche lontana colonia . In altre parole qui vengono educati uomini di carattere, con un serio bagaglio intellettuale, ma coscientemente tagliati fuori dalle ampie masse lavoratrici, lontani dalla vita. Le cosiddette scuole medie esistenti nell'Europa occidentale si ripropongono di educare i quadri della burocrazia. Il pedagogista Paulsen ha scritto: II nostro ginnasio ha lo scopo di educare l'impiegato, il subalterno, che per dirigenti principali avranno i giovani della borghesia educati in istituti e scuole privilegiate e per esecutori e aiutanti i licenziati delle scuole medie. Cosi fatta l'i struzione popolare nei paesi borghesi, e per di pi bisogna tener presente che gli insegnanti vengono educati in uno spirito borghese. Gli insegnanti vengono severamente selezionati dimodocch nella scuola popolare non possano capitare maestri dalle menti aperte, maestri socialisti... Ora, se prendiamo in considerazione gli ideali socialisti dell'educazione, vediamo che essi sono diametralmente opposti a quelli borghesi. necessario educare i giovani nello spirito socialista perch oggi ci troviamo alla vigilia della rivoluzione socialista mondiale. Nel Manifesto del Partito comunista Marx ed Engeis scrissero che lo spettro rosso della rivoluzione vagava sull'Europa. Ora questo diventato ancor pi reale... Per erigere un nuovo ordinamento bisogna educare una nuova generazione. In Francia si usa dire: I morti acchiappano i vivi, ed ecco che questo morto regime acchiappa il nuovo, gli impedisce di dispiegarsi, di costruire in modo nuovo una nuova vita. Nelle sue scuole, e nelle scuole popolari la borghesia, come ho gi indicato, usava buttare il lavoro fuori bordo. Oggi invece il momento di porre il lavoro collettivo al centro dell'attenzione. L'educazione deve consistere nell'organizzare la vita dei ragazzi in modo tale che alla sua base vi sia il lavoro collettivo e vario, illuminato dalla luce della scienza. Questo sar il lavoro che educher tra i ragazzi dei socialisti. La borghesia organizzava le scuole professionali. Le fabbriche e le officine avevano bisogno di operai addestrati e quindi la borghesia organizzava le scuole professionali. Ma quale insegnamento veniva col impartito? Capitava di frequente che dopo aver finito la scuola e perso parecchi anni e acquisito una grande abilit nel proprio campo gli allievi rimanevano senza un tozzo di pane quando
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il progresso tecnico creava delle macchine nuove. La borghesia impartiva agli operai delle anguste cognizioni specialistiche, non forniva un'ampia istruzione politecnica che facesse conoscere le varie branche della produzione. Prima la macchina compiva soltanto il movimento principale e l'uomo era quelle braccia che aiutavano la macchina a compiere tutta una serie di movimenti supplementari. Adesso la tecnica si sviluppa in una diversa direzione e la macchina compie non soltanto il movimento principale ma anche quelli supplementari. Con le nuove macchine ci vogliono meno operai, che per devono essere meglio addestrati. Per effetto del progresso tecnico si contrae il numero degli operai non addestrati, mentre richiesto un numero maggiore di operai qualificati, a conoscenza di tutta una serie di specializzazioni Prendiamo per esempio la composizione tipografica. Prima vi era soltanto la composizione a mano, e quindi bastava saper leggere; oggi la composizione a macchina esige che il lavoratore sappia scrivere a macchina, conosca la tecnica, l'elettrotecnica. Dal tipografo oggi si esigono tutte queste conoscenze, tutta una serie di cognizioni di nuovo tipo. Marx dedicava molto tempo ai problemi dell'educazione, indicava che il nesso tra istruzione e lavoro produttivo la leva capace di capovolgere e trasformare la societ moderna: tale educazione politecnica la condizione necessaria dell'istruzione onnilaterale . Nelle nostre scuole non insegneremo una branca di lavoro specifica, ma punteremo a impartire un'istruzione politecnica. Nel paese borghese vigeva una netta divisione tra citt e campagna. Nel socialismo tale divisione non deve esserci, pertanto nell'ambito dell'istruzione politecnica noi introduciamo la conoscenza dell'agricoltura. Noi concepiamo una scuola che in estate andr a stabilirsi in qualche comune agricola, ove gli allievi, in seno alla natura, studieranno le scienze agrarie, mentre d'inverno nelle fabbriche potranno apprendere i processi produttivi . Nel primo ciclo, nelle prime classi elementari, si dovr studiare ci che pi vicino alla vita quotidiana, per esempio varie cognizioni artigianali; nelle classi superiori invece bisogner studiare tutto ci in modo generale, ma ancor pi importante per che lo studio non sia meccanico. Bisogna che il lavoro sia illuminato dalla luce della scienza e fornisca la comprensione della produzione nel suo complesso, la comprensione della vita sociale. Pertanto molto profondo il legame tra l'istruzione e le nozioni scientifiche. La scuola deve diventare scuola del lavoro produttivo. Nella scuola borghese si sempre cercato di dividere gli alunni tra di loro. Il noto pedagogista francese Cusinet scrisse che, qualora non si riuscisse a dividere gli alunni, il maestro si troverebbe ad aver di fronte la massa compatta della scolaresca contro la quale sar impotente. Il maestro quindi deve far di tutto per dividere gli allievi. Dalla massa egli deve isolare alcuni alunni e allora

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riuscir ad avere la meglio sulla scolaresca. Tale metodo repellente soltanto la borghesia poteva inventarlo. Nella scuola socialista non pu esserci nulla di simile. Questa scuola si pone lo scopo di educare negli alunni gli istinti sociali, modificare l'ambiente della scuola in modo tale da soffocare gli istinti individualistici. Il lavoro stesso deve essere organizzato in modo da soddisfare gli istinti sociali. Lo sviluppo degli istinti sociali deve attraversare come un filo rosso tutta la vita della scuola. Nel regime borghese all'operaio viene indicato un determinato lavoro che lui deve eseguire. Nel socialismo, quando gli operai stessi sono padroni della vita, essi devono imparare l'organizzazione. L'elemento peculiare della scuola socialista nell'organizzazione pianificata; il socialismo un genere particolare di organizzazione e quindi estremamente importante fornire ai ragazzi nella scuola la possibilit di acquisire una certa esperienza organizzativa. Nella scuola in cui gli allievi sono obbligati a rispondere ci che hanno appreso dai libri questa esperienza non c'; nella scuola in cui il lavoro produttivo assolve invece una funzione primaria, si svilupper anche l'esperienza organizzativa. necessario presentare il lavoro in modo tale che i ragazzi stessi prendano parte alla sua organizzazione e allora l'abitudine all'organizzazione del lavoro avr un significato enorme. Il compito immenso dell'organizzazione della vita avanza lentamente per la carenza di abitudini organizzative, abitudini che per l'appunto daranno alle masse operaie la possibilit di organizzare la produzione effettivamente negli interessi dei lavoratori. Il lavoro riveste ancora un altro significato educativo. Nella scuola borghese tutto si regge sulla disciplina esteriore, mentre proprio la partecipazione al processo creativo e specialmente al lavoro, quando sono in tanti ad operare, conferisce all'educazione una disciplina interiore. Se non semini in tempo non raccoglierai niente. la forza stessa delle cose che educa il ragazzo, lo costringe a dominare la stanchezza, la scarsa volont, giacch evidente la finalit per cui si opera. Se il senso della disciplina viene educato nel lavoro, allora la disciplina smette di essere esteriore. Certo, sarebbe impossibile vivere in nessuna societ se gli uomini fossero privi di autodisciplina, ma importante che la disciplina sorga non dall'esterno ma dalla coscienza dell'uomo. Nella scuola socialista molto importante sviluppare questa disciplina inferiore. Inoltre l'attivit produttiva insegner al ragazzo a conoscere se stesso, a misurare le proprie forze, le proprie capacit. molto importante per l'educazione che il ragazzo possa sviluppare le sue capacit in vari campi. Nella scuola spesso si sviluppa soltanto la memoria: leggere, raccontare, imparare a memoria. Spesso, invece, un bimbo di scarse capacit mnemoniche pu essere molto sviluppato e dotato. Il regime socialista si pone il compito di rendere il lavoro meno monotono e gravoso. Se il ragazzo riuscir a sviluppare tutte le sue doti, gli sar molto pi agevole scegliere la professione a lui pi confacente e
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allora il lavoro non gli sar faticoso. Nello stesso modo il lavoro collettivo educa tutta una serie di doti preziose. Il fanciullo impara a far buon uso del tempo, ad organizzare il proprio lavoro. Il capitale usava organizzare il lavoro in modo determinato: esigeva di intensificare il lavoro, guardava alle braccia del lavoratore come ad un oggetto di sfruttamento e organizzava il lavoro operaio soltanto nei propri interessi. Anche in un paese socialista l'operaio dovr interessarsi a che il suo lavoro sia produttivo. Dovr saper sviluppare le sue forze, aver cura e far buon uso del tempo. In un paese socialista ci sar organizzato dal punto di vista del risparmio delle forze dell'uomo. Il carattere della nostra scuola socialista determina tutta una serie di qualit necessarie all'operaio che intende abolire la societ capitalistica... 1.

Il problema dell'educazione comunista

I problemi dell'educazione cambiano a seconda degli obiettivi che essa si prefigge. Volendo fare dei propri figli dei guerrieri duri, impavidi, crudeli, irresistibili, gli spartani impartivano loro un'educazione di eccezionale severit, li tempravano tisicamente, li rendevano specialisti delle arti marziali ai quali sconosciuta era qualsiasi altra forma d'attivit. Sin dalla prima infanzia inculcavano loro inoltre una particolare concezione del mondo che li portava a disprezzare la vita pacifica, le sue gioie e il lavoro, a odiare implacabilmente lo straniero. Nell'Antica Grecia schiavista l'educazione doveva rendere l'uomo capace di godere nel modo pi completo dei piaceri della vita. La ginnastica, i giochi, la musica, la scultura tendevano ad un fine edonistico. L'educazione fisica ed estetica si accompagnava all'educazione di quella particolare cecit morale che faceva ritenere fenomeni normali l'esistenza della schiavit e il comportamento pi duro nei confronti degli schiavi. E l'educazione dello schiavo? Le punizioni corporali, che dovevano portare ad una obbedienza cieca e indiscussa, l'addestramento alla fatica dell'animale da soma, l'insegnamento di un mestiere.. . Il problema dell'educazione, cosi come la Chiesa l'ha affrontato in tutti i tempi, consisteva nel rendere l'uomo servo di Dio, timoroso di guardare e di vedere, incapace di un qualsivoglia giudizio... I padri della Chiesa hanno sempre tentato di uccidere nel bambino il pensiero autonomo, la sete di sapere, la gioia della vita. Non terribile - mi scrisse una volta un allievo delle scuole serali, operaio specializzato - non terribile essere schiavo dell'uomo. Si capisce che bisogna lottare. Essere invece servo di Dio di gran lunga peggiore, perch alla lotta nemmeno pensarci. ... La borghesia educa i suoi figli in scuole speciali, dove vengono educati i padroni della vita, gli uomini che in avvenire dovranno comandare e godere dei beni della vita. Nelle scuole popolari invece, nelle scuole dove studiano i figli degli operai e dei contadini, si assiste ad un sistematico
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annebbiamento dello spirito. L vengono educati i servi sottomessi del capitale... Quando nell'ottobre del 1917, in Russia, i lavoratori presero il potere, essi conquistarono la possibilit di educare le giovani generazioni come ritenevano necessario. Gli organi dell'istruzione vennero a trovarsi dinanzi a tutta una serie di nuovi compiti educativi. Abbattendo il potere dell'agrario e del capitalista la Rivoluzione d'Ottobre pose inizio alla liquidazione della societ divisa in classi e alla trasformazione di tutta la popolazione in repubblica dei lavoratori. naturale che nella Repubblica sovietica non pu esserci posto per due sistemi educativi, uno per l'educazione dei padroni e l'altro per l'educazione dei subordinati. Ecco perch il primo atto del Commissariato del popolo per l'istruzione (26) stata la proclamazione di un sistema unico di educazione, di una scuola unica, gratuita, che, divisa in due gradini, fornisca una seria preparazione alla vita e al lavoro. Rendere effettivamente accessibile ad ogni ragazzo la scuola novennale biciclica il primo problema che nel campo dell'istruzione si trovi ad affrontare la Russia sovietica. La guerra e il dissesto economico ci hanno impedito finora di portare a soluzione questo problema dell'educazione comunista. La Rivoluzione di febbraio (28) proclam l'uguaglianza giuridica dell'uomo e della donna; il potere sovietico fa tutto il possibile per trasformare questa uguaglianza giuridica in uguaglianza effettiva. Si comprende quindi perch il Commissariato del popolo all'istruzione tenti di rendere la scuola, in tutti i suoi gradi, analogamente accessibile alla popolazione femminile e a quella maschile. Ragazzi e ragazze studiano nella stessa scuola, dagli stessi insegnanti, con gli stessi programmi, sugli stessi libri di testo. Vuoi dire che anche a questo riguardo disponiamo di un sistema educativo unico. Un tempo i bambini andavano a scuola soltanto per studiare, ma ora che la guerra ha strappato dalle famiglie milioni di padri, che l'economia dissestata, la vita impongono la pi ampia partecipazione al lavoro delle madri, delle sorelle maggiori, la scuola viene ad assumere molte funzioni che un tempo spettavano alla famiglia. Nella Russia sovietica la scuola si impegna sempre pi a che i ragazzi siano sazi, calzati e vestiti e non manchi loro il necessario. La miseria e il dissesto economico pongono gravi ostacoli alla nostra politica scolastica, ma ci nondimeno la refezione e la fornitura agli scolari di indumenti e calzature sono diventate un fenomeno regolare. venuto cosi ad assumere una forma precisa il compito che il potere sovietico si trova ad affrontare: attraverso la scuola il potere sovietico deve assumersi l'onere del mantenimento di tutti gli allievi. Anche un'altra funzione della famiglia passa sempre di pi alla scuola: prima la famiglia forniva al ragazzo una generica educazione al lavoro, gli insegnava cio a lavorare; ora che l'attivit lavorativa si svolge sempre di pi fuori delle mura domestiche, pure questa funzione deve essere assunta dalla scuola. La scuola di insegnamento diventa economicamente inconcepibile. Qualora trascuri lo sviluppo della laboriosit delle giovani generazioni la scuola riduce la somma generale delle forze produttive del paese. Ecco perch pure in paesi borghesi come l'America e la Germania si incomincia a
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pensare a come trasformare la scuola dell'insegnamento in scuola del lavoro. Il comunismo propone una organizzazione pianificata e razionale della produzione in cui non deve andare dispersa nessuna forza, nessuna capacit. L'utilizzazione razionale delle forze presuppone una loro opportuna educazione pianificata. La preparazione delle giovani generazioni alla produzione comunista costituisce uno dei pi importanti problemi del comunismo. Ecco perch il Commissario del popolo all'istruzione si posto il compito di fondare per l'appunto la scuola unica del lavoro. Per c' scuola del lavoro e scuola del lavoro. Essa pu rivestire un carattere grettamente artigianale, da economia domestica, pu coltivare nei ragazzi la laboriosit, la diligenza, la pazienza. D'altro canto la scuola del lavoro pu avere un carattere politecnico. Ma questo carattere politecnico non deve significare che il ragazzo abbia da imparare alcuni mestieri, come vorrebbero alcuni pedagogisti. La scuola politecnica deve fornire un'immagine della vita economica del paese nel suo insieme, far conoscere l'agricoltura, l'industria estrattiva e quella di trasformazione con le sue branche principali: metalmeccanica, tessile e chimica. Questa conoscenza deve essere fornita attraverso libri di testi, illustrazioni, cinematografo, visitando musei, mostre, fabbriche e partecipando alla produzione. Quest'ultima circostanza particolarmente importante. Soltanto lavorando su un determinato materiale l'adolescente impara a conoscerlo. Il metodo lavorativo il metodo d'insegnamento migliore. Nel processo produttivo l'allievo studia nella maniera migliore la fisica, la chimica, le leggi della meccanica. Egli impara ad osservare, a controllare le sue osservazioni attraverso l'esperimento, impara a servirsi del libro come di uno strumento di lavoro, impara ad applicare i dati scientifici al lavoro quotidiano. Soltanto dopo aver imparato a lavorare un materiale l'adolescente avr coscienza dei problemi produttivi che insorgono nel lavoro. La storia di ogni branca economica studiata acquister per l'adolescente che vi lavora un significato del tutto nuovo; egli comprender il senso del progresso in quel dato settore e la funzione, in quella produzione specifica, del vapore, dell'elettricit, comprender la colossale funzione della scienza nella produzione moderna. La scuola politecnica viene cosi ad avere il compito di formare non gi lo specialista in senso ristretto, ma una persona che comprenda tutte le interconnessioni tra i vari settori della produzione, la funzione e le tendenze di sviluppo di ognuno di essi, di educare una persona che sappia ci che bisogna fare in ogni dato momento, educare cio il padrone della produzione nel senso pi vero della parola. Questo da una parte. Dall'altra, la scuola politecnica deve fare dell'allievo un partecipe attivo di quella produzione, deve cio munirlo della capacit di affrontare in modo giusto ogni lavoro, di imparare nel corso del lavoro, di lavorare in modo cosciente, creativo, di sapersi orientare rapidamente sul lavoro. La scuola politecnica non fornisce uno specialista finito ma da la possibilit all'allievo di imparare rapidamente e a fondo il mestiere prescelto, elimina il danno della
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specializzazione angusta, agevola il passaggio da un mestiere all'altro, ma ci che pi importante essa dischiude l'orizzonte necessario per edificare la nuova vita. La scuola politecnica prepara al lavoro, per essa deve preparare a lavorare non solo individualmente ma collettivamente e qui risulta importantissima la capacit di organizzarsi per il lavoro. Nel regime feudale l'organizzatore del lavoro era il feudatario o il suo gerente. Nel capitalismo, erano il capitalista e soprattutto l'ingegnere, il direttore di fabbrica, ecc. ad organizzare il lavoro degli operai all'interno della fabbrica, ma sempre negli interessi del capitalista. Da noi, nella Russia sovietica, la vecchia organizzazione capitalista del lavoro si disgregata. Gli operai che si sono scrollati di dosso il giogo del capitale si trovano ad affrontare un compito di straordinaria difficolt e importanza: organizzare il lavoro negli interessi di tutta la societ comunista non solo in singole fabbriche, ma in tutto il paese. Conquistato il potere, i comunisti affrontano ora il problema dell'organizzazione e della divisione del lavoro. A questo proposito vediamo ad ogni passo la deficienza di consuetudini organizzative. Soltanto uomini eccezionalmente dotati risultano all'altezza della situazione, e per il resto ci imbattiamo continuamente nell'insulsaggine, nell'ignoranza dell'abc della scienza dell'organizzazione... Perch da noi, nella Russia sovietica, cresce cosi rigoglioso il burocratismo? Quale ne la causa? La nostra incapacit di organizzare la propria attivit. Perch mai - diranno i nemici del potere sovietico - gli operai hanno preso il potere se poi non sanno organizzare niente? Si, per la scienza si paga, e gli operai della Russia si trovano a pagare caro per apprendere l'arte dell'organizzazione. E hanno dovuto impararla non gi in pensioni per giovinette nobili, ma nel pieno della guerra, in mezzo alle distruzioni, quando ogni errore comportava gravi conseguenze. Ma non c'era nessuna altra alternativa. In caso contrario saremmo rimasti schiavi del capitale. La capacit d'organizzazione acquista un significato di particolare importanza nel dato momento storico. Base del comunismo infatti il lavoro sociale meravigliosamente, razionalmente organizzato nell'interesse di tutta la collettivit. Ecco perch la scuola politecnica insieme all'avviamento al lavoro deve infondere negli allievi anche delle qualit organizzative. Ci significa che l'addestramento al lavoro deve svolgersi in circostanze aperta all'iniziativa organizzativa dei lavoratori. Il modo migliore sarebbe quello in cui i compiti di lavoro verranno assegnati a singoli gruppi di allievi, gruppi che inoltre dovranno crescere di numero e assumere compiti sempre pi difficili. Vi sono anche giochi specifici che favoriscono lo sviluppo delle capacit organizzative. Il capitalismo comprese il significato del gioco nella vita infantile e lo trasform in strumento per fare delle giovani generazioni dei servi del capitalismo imbevuti di ideologia borghese. Il movimento dei boy scout, alimentando l'iniziativa puerile e il libero esprimersi delle doti fisiche e spirituali dei giovani, ha reso al regime borghese un servigio non indifferente. Indipendentemente dalla sua volont l'adolescente si trovava ad essere imbevuto di sciovinismo, in lui si sviluppava
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l'ammirazione per la casta militare, per la forza bruta, per il potere, egli recepiva delle idee prettamente borghesi praticamente su tutti i fenomeni della vita sociale. Possiamo per utilizzare l'esperienza del movimento dei boy scout, infondergli uno spirito completamente diverso, un nuovo contenuto, renderlo uno strumento per educare una concezione del mondo comunista. Non possiamo ignorare uno strumento importante di educazione di abitudini e d'azione comune, uno strumento di sviluppo delle capacit organizzative come il gioco. L'autogestione scolastica agisce nella stessa direziono. La scuola che il potere sovietico aspira a fondare, soddisfa le esigenze del pi completo democratismo: essa uguale per tutti. Questa scuola soddisfa le esigenze dello sviluppo economico favorendo la migliore preparazione delle vive forze produttive. Questa scuola soddisfa la pi acuta esigenza della classe operaia nel dato momento storico: favorisce la trasformazione della classe operaia conquistatrice del potere in padrone e organizzatore collettivo della produzione 1.
1. Tutti i documenti citati si trovano nel seguente testo: N.K. Krupskaja, Scritti di Pedagogia, Mosca, Edizioni progress, 1978, pp.10-20.

X. SAGGIO BREVE

TIPOLOGIA B - REDAZIONE DI UN SAGGIO BREVE O DI UN ARTICOLO DI GIORNALE CONSEGNE Sviluppa largomento scelto o in forma di saggio breve o di articolo di giornale, utilizzando, in tutto o in parte, e nei modi che ritieni opportuni, i documenti e i dati forniti. Se scegli la forma del saggio breve argomenta la tua trattazione, anche con opportuni riferimenti alle tue conoscenze ed esperienze di studio. Premetti al saggio un titolo coerente e, se vuoi, suddividilo in paragrafi. Se scegli la forma dellarticolo di giornale, indica il titolo dellarticolo e il tipo di giornale sul quale pensi che larticolo debba essere pubblicato. Per entrambe le forme di scrittura non superare cinque colonne di met di foglio protocollo.

ARGOMENTO: Costruzione delluomo e costruzione dello Stato: pedagogia antropologica e pedagogia statale, utopica unione o distopica ibridazione?

I L'uomo del fascismo individuo che nazione e patria, legge morale che stringe insieme individui e generazioni in una tradizione e in una missione, che sopprime l'istinto della vita chiusa nel breve
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giro del piacere per instaurare nel dovere una vita superiore libera da limiti di tempo e di spazio: una vita in cui lindividuo, attraverso l'abnegazione di s, il sacrifizio dei suoi interessi particolari, la stessa morte, realizza quell'esistenza tutta spirituale in cui il suo valore di uomo[]Il fascismo vuole l'uomo attivo e impegnato nell'azione con tutte le sue energie. Lo vuole virilmente consapevole delle difficolt che ci sono, e pronto ad affrontarle. Concepisce la vita come lotta pensando che spetti all'uomo conquistarsi quella che sia veramente degna di lui, creando prima di tutto in s stesso lo strumento (fisico, morale, intellettuale) per edificarla. []per il fascista, tutto nello Stato, e nulla di umano o spirituale esiste, e tanto meno ha valore, fuori dello Stato. In tal senso il fascismo totalitario, e lo Stato fascista, sintesi e unit di ogni valore, interpreta, sviluppa e potenzia tutta la vita del popolo . [Mussolini B. Gentile G., Fascismo in E. Gentile, Fascismo, Storia e interpretazione, Bari,
Laterza, 2005, Cap X, Luomo nuovo del fascismo, Riflessioni su di un esperimento totalitario di rivoluzione antropologica, p p.235- 264 ]

II Luomo, secondo il Fascismo, uomo intiero nella famiglia, nel gruppo professionale, nella corporazione economica, nella nazione, nello Stato; uomo integrale nella regola che sopprime larbitrio, nella soggezione che d un senso concreto alla libert, nella gerarchia che riconosce ed esalta la funzione classificatrice dello spirito. Luomo fascista tutto indirizzato alla totalit, risale dal proprio particolare allunit dello Stato; e in questa ascesa, nonch lasciare lembi della sua libert per i gradi intermedi, acquista consapevolezza di s, della sua personalit .[Mussolini B. Gentile G.,
Fascismo in E. Gentile, Fascismo, Storia e interpretazione, Bari, Laterza, 2005, Cap X, Luomo nuovo del fascismo, Riflession i su di un esperimento totalitario di rivoluzione antropologica, pp.235- 264 ]

III Lo Stato nazionale deve, in questo riconoscimento, dirigere il suo complessivo lavoro di educazione, in prima linea non ad inculcare semplici cognizioni ma ad allevare corpi sani. Solo dopo, in seconda linea, viene lo sviluppo delle capacit spirituali. E qui deve essere posto in cima allo sviluppo del carattere, deve essere favorita la forza della volont e della decisione, e l'educazione deve insegnare la gioia della responsabilit: ultima deve venire l'istruzione scientifica. Dunque, lo Stato nazionale deve partire dalla premessa che un uomo di minor cultura scientifica ma di corpo sano, di carattere buono e saldo, lietamente deciso e volitivo, ha per la comunit nazionale maggior pregio che un debole intelligente e raffinato. [A. Hitler, Mein Kampf, Milano, Bompiani, 1934,
Cap I, Concezine del mondo e partito pp. 5-12, Cap II Lo Stato, pp.12-37, Cap III, Membri dello Stato e cittadini, pp-37-39.Ibidem]

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IV Lo Stato ha l'obbligo di estrarre, dopo averlo vagliato, con attenzione e diligenza estrema dalla totalit della popolazione il materiale umano pi favorito dalla Natura e di impiegarlo al servizio della collettivit. Perch Stato e funzionari statali non esistono per rendere possibile il sostentamento a singole classi ma per soddisfare i compiti loro spettanti. E ci sar solo possibile se, per incarnare lo Stato, verranno educate, per principio, solo persone capaci e di forte volont. E ci vale non solo per tutti i funzionari, ma anche per la direzione spirituale della nazione in tutti i campi. Un fattore della grandezza d'una nazione pure riposto in questo, che si riesca a sceverare ed educare i migliori per le funzioni loro spettanti e a metterli al servizio della comunit nazionale. Se due popoli gareggiano fra loro, aventi eguali qualit e disposizioni, vincer quelloche nella sua direzione spirituale trova rappresentati i suoi migliori ingegni, e perder quello il cui governo rappresenta solo una grande greppia comune per certe classi o ceti, senza riguardo alle capacit innate dei singoli governanti. [A. Hitler, Mein Kampf, Milano, Bompiani, 1934, Cap I, Concezine del mondo e partito pp. 5-12, Cap II
Lo Stato, pp.12-37, Cap III, Membri dello Stato e cittadini, pp-37-39.PP.33-34]

V ... Non si pu concepire l'ideale di una societ futura senza unire l'istruzione al lavoro produttivo della giovane generazione: n l'istruzione e l'educazione avulse da un lavoro produttivo, n il lavoro produttivo avulso dall'istruzione e dall'educazione potrebbero essere posti all'altezza richiesta dall'attuale livello della tecnica e dal presente stato delle cognizioni scientifiche . [V.I.Lenin, Perle della
progettomania populista in N.K. Krupskaja, Scritti di Pedagogia, Mosca, Edizioni progress, 1978, pp.10-20.]

VI La scuola che il potere sovietico aspira a fondare, soddisfa le esigenze del pi completo democratismo: essa uguale per tutti. Questa scuola soddisfa le esigenze dello sviluppo economico favorendo la migliore preparazione delle vive forze produttive. Questa scuola soddisfa la pi acuta esigenza della classe operaia nel dato momento storico: favorisce la trasformazione della classe operaia conquistatrice del potere in padrone e organizzatore collettivo della produzione .[V.I.Lenin,
Il problema dell'educazione comunista in N.K. Krupskaja, Scritti di Pedagogia, Mosca, Edizioni progress, 1978, pp.10-20.]

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XI. GRIGLIA DI VALUTAZIONE DELLA PRIMA PROVA SCRITTA DI ITALIANO, TIPOLOGIA B, SAGGIO BREVE/ARTICOLO DI GIORNALE GRIGLIA DI VALUTAZIONE DELLA PRIMA PROVA SCRITTA DI ITALIANO TIPOLOGIA B: Saggio breve /Articolo di giornale
ALUNNO/A ______________________________________________ CLASSE ___________ DATA________

1. Lelaborato risponde alle consegne:

in modo completo e pertinente in modo non del tutto pertinente in modo non pertinente

1.5 1 0

2. Le argomentazioni risultano:

ampie e originali corrette adeguate essenziali scarse e superficiali

4 3 2 1.5 1

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3. La struttura del testo risulta:

coerente e coesa ordinata, ma non pienamente coerente frammentaria

3 2 1

4. Lutilizzo dei documenti risulta:

sicuro e approfondito appropriato essenziale inadeguato

2 1.5 1 0.5

5. Lesposizione (ortografia, morfologia, sintassi ) risulta:

corretta e pertinente corretta, ma con qualche imprecisione non sempre corretta scarsamente adeguata, con errori fortemente scorretta

3 2.5 2 1 0

1. Il lessico risulta:

appropriato ed efficace essenziale povero

1.5 1 0.5

PUNTEGGIO: _____________ /15 39

XII. OBIETTIVI: PREREQUISITI, COMPETENZE DI RIFERIMENTO, OBIETTIVI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO, OBIETTIVI DI ECCELLENZA, OBIETTIVI MINIMI
Prerequisiti:

capacit di comprendere e utilizzare una grammatica emotiva di base; capacit di effettuare inferenze induttive e deduttive; capacit di analisi e sintesi; capacit di contestualizzare storicamente i testi storico-filosofico-pedagogici; conoscenza dei punti nodali delle discipline coinvolte ( storia, filosofia, psicologia, pedagogia, sociologia) capacit di riflettere in forma metacognitiva.

Competenze di riferimento: acquisire consapevolezza del significato della riflessione pedagogica come chiave di lettura di questioni antropologiche universali; acquisire consapevolezza della doppia valenza storica e potenzialmente universalistica delle diverse risposte filosofiche al problema della felicit; orientarsi sul rapporto fra etica, pedagogia, filosofia, deontologia; utilizzare in maniera corretta e autonoma il lessico e le categorie specifiche delle discipline; sviluppare la riflessione razionale, il giudizio critico, lattitudine allapprofondimento, la capacit di argomentare una tesi.

Obiettivi specifici di apprendimento: padroneggiare lorizzonte culturale del XX secolo e dei suoi snodi storico-storiografici fondanti; conoscere le linee fondamentali del pensiero degli autori considerati, sul piano eticoantropologico-sociale, pedagogico e politico comprendere e analizzare le tesi esposte nei testi considerati produrre inferenze di tipo etico-filosofico a partire da tali tesi costruire confronti di tipo discorsivo e schematico
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Obiettivi di eccellenza: interpretare criticamente i testi letti; arricchire il tema con un approccio interdisciplinare e/o con riferimenti a testi attuali; argomentare una tesi in maniera autonoma, critica, consapevole e originale;

Obiettivi minimi:

conoscere gli aspetti essenziali del pensiero di alcuni degli autori proposti, saper riconoscere le principali tesi esposte nei testi; sviluppare analisi e riflessioni personali con attivit guidate.

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INDICE I. II. III. IV. V. VI. INTRODUZIONE PEDAGOGIA DEL FASCISMO PEDAGOGIA DEL NAZISMO PEDAGOGIA DEL COMUNISMO TOTALITARISMO OGGI: DAVVERO IMPOSSIBILE UNA GIORNATA PARTICOLARE: IL TOTALITARISMO SULLA NOSTRA PELLE VII. VERIFICA E VALUTAZIONE VIII. TABELLA DIDATTICA SINOTTICA IX. X. XI. APPENDICE: FONTI DOCUMENTARIE PRIMARIE E COEVE SAGGIO BREVE GRIGLIA DI VALUTAZIONE DEL SAGGIO BREVE

XII. OBIETTIVI: PREREQUISITI, COMPETENZE DI RIFERIMENTO, OBIETTIVI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO, OBIETTIVI DI

ECCELLENZA, OBIETTIVI MINIMI.

Corso TFA A036 Insegnamento: Pedagogia Tirocinante prof. Giovanni Caruso

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