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Due agosto 1980: nella criminale esplosione alla stazione di Bologna, attentato che si inseriva nella
strategia della tensione allora in pieno sviluppo in Italia, veniva ucciso anche Pietro Galassi,
professore di matematica e fisica, che era stato Preside del Liceo Ginnasio Giosuè Carducci di
Viareggio negli anni '60 e '70 fino alla sua pensione.
Abitava a Viareggio, ma essendo originario di San Marino, quella maledetta mattina era in viaggio
per andare a trovare sua sorella.
Scompariva così uno dei personaggi che avevano avuto un certo ruolo, quale esponente delle
istituzioni scolastiche, nelle vicende che caratterizzarono la nascita del movimento studentesco a
Viareggio.
Si deve dunque tornare indietro nel tempo, al 2 marzo 1966, quando nel Liceo Classico venne
convocata una specie di Costituente per dare vita all'Associazione Studentesca Carducciana. L'idea
era nata da un gruppo di studenti che più sentivano l'esigenza di collegarsi al movimento
studentesco che si stava sviluppando in particolare nelle università con la lotta contro la “2314”,
vale a dire la legge di riforma universitaria presentata nel 1965 dall'allora Ministro democristiano
Gui e fortemente contrastata dagli studenti. Queste lotte portarono poi nel 1969 all'approvazione
della legge 910, proposta dal socialista Tristano Codignola che, fra l'altro, liberalizzò l'accesso
all'università, fino ad allora rigidamente chiusa ed elitaria.
Si era poi nel pieno dello scandalo de La Zanzara, organo dell'Associazione Studentesca Pariniana
dell'omonimo Liceo di Milano, che aveva visto mandare sotto processo tre suoi redattori (Marco
De Poli, Claudia Beltramo Ceppi e Marco Sassano) solo perché avevano pubblicato un'inchiesta dal
titolo “Cosa pensano le ragazze d'oggi? Un dibattito sulla posizione della donna nella nostra
società” cercando di esaminare i problemi del matrimonio, del lavoro femminile e del sesso. I tre,
denunciati dal movimento cattolico Gioventù Studentesca furono sottoposti addirittura ad una
ispezione corporale per verificare l'esistenza di “tare fisiche e psicologiche”, sulla base di una legge
del 1934. Ne seguì un'esplosione di indignazione in tutta Italia con manifestazioni degli studenti e
con l'attivarsi di centinaia di giornali studenteschi nati nelle scuole medie superiori. Nel drammatico
processo che ne seguì, caratterizzato anche da scontri frontali fra il Presidente del Tribunale e il
Pubblico Ministero, i tre studenti furono poi assolti.
Nel Liceo Giosuè Carducci, a Viareggio, poi, era da poco arrivato uno studente di provenienza
milanese (proprio dal Liceo Parini), Guido Jellersitz, che diffondeva La Zanzara e riceveva sempre
notizie fresche sull' associazionismo studentesco e sul suo svilupparsi, e tutto ciò non faceva che
alimentare la voglia degli studenti di impegnarsi, di “fare qualcosa” per la riforma della scuola.
L'idea di costituire l' Associazione Studentesca Carducciana venne ben accolta dal Preside Pietro
Galassi, in nome di un suo moderato riformismo, e di una disponibilità al dialogo, ovviamente
nell'ambito e nei limiti della struttura scolastica di quegli anni, come si vide poi nel suo
comportamento il 3 febbraio 1967. Va ricordato che , una volta andato in pensione, il prof. Galassi
si avvicinò al Partito Socialista.
Vennero così autorizzate le elezioni all'interno delle classi e fu eletta una Costituente composta da
due delegati per ogni classe del Ginnasio e da tre delegati per ogni classe del Liceo. In totale i
componenti eletti furono 32.
Fra gli eletti possono essere ricordati: Alberto Ponsi e Daniela Tedeschi (IV B Ginnasio), Roberto
Pertici e Marcello Ciccuto (IV C ), Milziade Caprili e Simona Sbrana (V B) , Sauro Agostini ,
Patrizia Baldi e Lirio Landi (I A Liceo), Raffaello Cecchetti, Giorgio Menchini e Sandra Giusti (I
B), Giovanni Flora, Guido Jellersitz, Claudio Santucci (II A), Dante Santini, Enrico Poiago e
Ghiselli ((II B), Loris Famigli, Mario Luporini, e Paolo Maschietto (III B). Mi scuso per i molti che
ho trascurato; comunque l'elenco completo degli eletti è a disposizione.
L'assemblea approvò lo Statuto, si trasformò in Consiglio Direttivo ed elesse Presidente Loris
Famigli (III B Liceo), Vice Presidente Dante Santini (II B Liceo) e Segretario Lirio Landi (I A
Liceo). Com'è logico che fosse, i Liceali facevano le parte del leone e i Ginnasiali seguivano.
Tuttavia l'anno successivo fu modificato lo Statuto rendendo uguale la rappresentanza delle classi
liceali rispetto a quella delle ginnasiali, due delegati per classe.
Lo Statuto indicava quale scopo dell' A.S.C. “la mutua comprensione, l'amicizia e l'unità di
intendimenti tra gli alunni del Carducci. L'A.S.C. patrocinerà ogni iniziativa volta alla discussione
e alla migliore conoscenza dei problemi scolastici, promuovendo inoltre quelle iniziative culturali,
ricreative, sportive, che più sembrano opportune ed adatte nell'ambito della disciplina scolastica dei
vigenti regolamenti, e di un bene inteso rispetto per le Autorità scolastiche e per il Corpo
insegnante. Essa si propone inoltre di mantenersi estranea dall'effettuare qualsiasi manifestazione
legata ad interessi politici o di partiti o di associazioni ad essi consimili”. Letti con gli occhi di oggi
questi obiettivi e questa logica appaiono minimali e fanno quasi tenerezza, venati come sono di
paternalismo, ma in quel 1966, in una scuola autoritaria e gerarchizzata, il solo fatto di poter
costituire un'Associazione rappresentativa degli studenti, legittimata dalle Autorità scolastiche, era
un fatto quasi rivoluzionario.
L'adesione all'Associazione era volontaria, ma in realtà invalse l'uso di far comunque partecipare
tutti gli studenti all'elezione del Comitato Direttivo. Il Preside Galassi concesse l'uso di una stanza
all'Associazione (la più piccola, al terzo piano dell'edificio), un' albo per l'affissione dei comunicati,
e accolse favorevolmente il fatto che l'A.S.C. iniziasse a pubblicare un proprio giornaletto
denominato “Voci”. Fu fatta una colletta e anche i genitori di diversi studenti versarono dei
contributi in danaro. Capo redattore fu designato Giogio Menchini; dal 1966 al 1968 ne uscirono
una decina di numeri.
La costituzione dell' A.S.C. fu di stimolo per le altre scuole e anche per le associazioni giovanili dei
partiti, in ispecie per la Federazione Giovanile Comunista.
Cosicché, su ispirazione di questa, il 7 maggio 1966 in un'Assemblea tenutasi nel salone
dell'Arengo presso la allora Camera del Lavoro, fu costituto un Comitato Interstudentesco per dare
vita ad un Sindacato Studentesco: alla presenza anche di alcuni professori (Casagrande, Carignani, e
Palmerini) fu eletto un organismo provvisorio composto da Paolo Maschietto, Tiziano Domenici e
Marco Timpano per il Liceo Classico, Roberto Mencarini, Elio Chelini e Gianfranco Olivieri per il
Liceo Scientifico, Giovanni Bertacca, Luca Anselmi e Silvano Tartarini per il Tecnico. Ad essi si
aggiunse poi Fabio Barbetti per il Professionale .
Come si vede erano quasi tutti esponenti comunisti, o socialisti, anche se non mancavano alcuni
liberali.
Inizialmente ci fu una certa ostilità fra l'A.S.C. che si sentiva legittima rappresentante degli studenti
del Ginnasio Liceo e il nuovo Sindacato Studentesco, così che il C.D. dell'Associazione si
pronunciò per un organismo inter studentesco eletto a suffragio universale . Il contrasto venne poi
superato dall'adozione dello Statuto del Sindacato Studentesco che lo definiva “organismo unitario,
democratico, autonomo e apartitico che tutela direttamente gli interessi e le aspirazioni di tutti gli
studenti viareggini” proponendosi “di creare un movimento di lotta all'interno e all'esterno degli
istituti scolastici per un impegno diretto degli studenti nei riguardi della scuola e della società”,
mediante l' organizzazione di “dibattiti pubblici e democratici su tutti i problemi che si pongono
sotto il profilo scolastico, sociale , economico, culturale , morale e ricreativo”.
Veniva previsto un sistema elettorale a suffragio universale (per la verità assai complicato, che di
fatto non ebbe che parziale applicazione) e venne decisa la pubblicazione di un giornalino
denominato “Lo Studente”. Ne uscirono , credo, due numeri.
Il contrasto che avrebbe poi caratterizzato in maniera radicale il movimento studentesco nel 196 ,
fra rappresentanza e spontaneismo, fra organi eletti e assemblee, era ancora all'inizio e nel caso
viareggino, era stato facilmente superato.
Il resto del 1966 e l'inizio del 1967 furono caratterizzati dalla crescita del movimento, da una sua
dialettica interna che si stava estendendo, e soprattutto dall'influenza delle lotte degli universitari
pisani che crescevano e si sviluppavano, e che inevitabilmente si riverberavano sulla scuole medie
superiori.