Sei sulla pagina 1di 4

La scuola durante il periodo fascista

Quando il fascismo diventa regime comincia a controllare il sistema scolastico servendosi di esso per
legittimare il suo potere. Quindi vi un uso improprio del sistema scolastico che si riveler inefficiente negli
anni a seguire. Il controllo da parte del fascismo sulla scuola priv il sistema scolastico del suo fine istruttivo
ed educativo e questo si rivel controproducente per lo stesso fascismo. I principali danni recati da
unistruzione di questo tipo si sono visti soprattutto nelle generazioni successive, con professori con scarsa
capacit professionale e poca apertura mentale.
Rapporto con la chiesa
Anche sotto il fascismo la chiesa non ha voluto cedere il suo controllo sullistruzione. Di conseguenza, il
fascismo ha dovuto sempre accettare una certa influenza della chiesa. Questo fa s che sia concessa parit
giuridica allUniversit cattolica di Milano e alle molte altre scuole secondarie, e sia introdotto
linsegnamento religioso nelle scuole medie.
La riforma Gentile
Mussolini definisce la riforma Gentile la pi fascista delle riforme, ma in realt non laveva capita fino in
fondo. La riforma Gentile derivava dalla legge Casati e si fonda sullidea che la scuola soprattutto sforzo
intellettuale: il ginnasio viene considerato come la vera scuola, ed quello che deve essere frequentato dalla
futura classe dirigente; vorrebbe essere fortemente meritocratica ma alla fine si rivela solo fortemente
classista: in questo modo non aiuta il popolo e si oppone anche a quelli che sono i bisogni del regime fascista
che vorrebbe una scuola fondata sullindottrinamento. Per questo motivo non piace al fascismo e viene subito
ritoccata: sono istituite le scuole di lavoro per formare pi manodopera; si rendono gli esami del ginnasio pi
facile in modo che laristocrazia fascista possa superarli facilmente; gli insegnanti, i direttori e i presidi
diventano molto pi autoritari.
Il fascismo
Caratteristica principale del fascismo lessere totalitario: per la prima volta in Italia un partito si identifica
con lo Stato e amministra tutto. Questa caratteristica nasce dalla voglia di ristabilire lordine e dal desiderio
di avere un capo. Durante il fascismo italiano il vero capo fu Mussolini, tutto girava attorno alla sua figura. La
strategia adottata dal fascismo quella della provvisoriet: si riconosce valido tutto ci che porta un
vantaggio immediato e tangibile.
La scuola e il fascismo
Molti studiosi si sono domandati se sia effettivamente avvenuta una fascistizzazione degli insegnanti, ma non
potranno mai rispondere a una domanda simile non disponendo del materiale necessario a confermare
unipotesi di questo tipo: la scuola non conserva il suo passato eliminando i registri scolastici. Inoltre
esistevano molti tipi diversi di scuola in quel periodo ed difficile dire cosa accadeva a livello generale.
Il movimento fascista per passare da movimento a regime necessita della scuola come mezzo di propaganda,
cosa che ostacolata dalla riforma Gentile che per questo motivo viene ritoccata fin da subito:
Gli insegnanti per poter partecipare ai concorsi dovevano essere iscritti al partito
Dal 1938 in seguito allemanazione delle leggi razziali gli ebrei furono esclusi da tutte le scuole ( sia
come docenti che alunni )
Tutti i poteri passarono nelle mani del ministro dellEducazione nazionale: vengono sciolte tutte le
associazioni degli insegnanti, ad eccezione di quella fascista.
Lorganizzazione nazionale Balilla si occupa della gestione delle scuole elementari rurali, delle
attivit ricreative, assistenziali e pubblicistiche
Negli anni 30 si forma la SICED: societ italiana per la cinematografia educativa e didattica.
Il fascismo port a termine la statalizzazione degli insegnanti delle scuole elementari e delle scuole
elementari
I problemi che ostacolarono la fascistizzazione della scuola
Le riviste scolastiche del ministero dellEducazione nazionale (il ministro era Giuseppe Bottai) denunciavano
diversi problemi:
Il settore professionale tecnico e lavorativo era trascurato, mentre invece lItalia aveva forte bisogno
di esso
La selettivit di Gentile escludeva dalla scuola tantissimi giovani, che in questo modo erano sotratti
al controllo fascista
Anche le riviste di regime sono molto critiche: la rivista Critica fascista afferma che la scuola il punto
dolente della rivoluzione
Augusto Turati, il segretario del partito, afferma che non si pu fascistizzare la scuola senza prima
fascistizzare gli insegnanti: si cominci cos a controllare molto aspramente la scuola. Si poteva essere
licenziati per aver espresso opinioni contrarie a quelle del regime. Le scuole elementari erano quelle pi
sorvegliate.
La riforma Gentile e il fascismo
Quando il fascismo giunse al potere non aveva un programma esauriente sul sistema scolastico, e per tale
motivo la riforma Gentile si rivel molto utile per sopperire a tale mancanza, nonostante ci fossero molti
aspetti che non agevolavano la consolidazione del regime. Oltre a ci, la riforma Gentile dette anche un
grande contributo teorico al fascismo, riconoscendo lautorit dello Stato e di Mussolini come mezzo di
liberazione e realizzazione dellindividuo, e pensando ad una scuola come mezzo per formare i capi, cio
coloro che pensano per s e per gli altri.
Le principali critiche che venivano rivolte alla riforma Gentile erano:
Eccessiva selettivit
Scarso controllo statale
Troppe concessioni alla religione
Le critiche provenivano principalmente da docenti universitari e da alcune riviste, mentre Mussolini,
consapevole dei vantaggi che aveva la riforma, mise da parte gli svantaggi e consider le critiche irrilevanti.
Soltanto le forze di opposizione, ovvero i socialisti e i protestanti, continuarono a denunciare aspramente la
riforma. Fascisti, liberali, clericali e popolari finiscono per accettarla. Grande importanza ha la visione della
chiesa che diventa linterlocutrice privilegiata di Mussolini: i cattolici infatti vedevano nella riforma Gentile
unapertura verso le loro richieste di un ruolo maggiore della chiesa nellistruzione privata.
La riforma soddisfava alcuni obiettivi immediati che si era posto il fascismo: poche scuole ma buone, pochi
docenti ma dlite. I principi fondamentali della riforma erano: disciplina, gerarchia e autorit.
La controriforma
Come abbiamo gi detto, la riforma Gentile fu ritoccata da subito, e i ritocchi furono talmente tanti che si
parl di Controriforma. Le modifiche fatte svuotarono la riforma dei suoi contenuti educativi pi validi: in
principio la riforma premiava tutti in base al merito, si cercava di selezionare studenti e docenti in base alle
loro capacit, ma questo ostacolava gli interessi immediati dei fascisti. Cos furono concesse pi sessioni
desame e fu avviata una vera e propria bonifica scolastica, ovvero tutti gli insegnanti furono scelti a
discrezione del ministro.



La carta della scuola di Bottai
La carta della scuola rappresenta uno dei documenti pi emblematici del fascismo ed testimonianza di
quanto la scuola asserv agli interessi della politica. Esprime la consapevolezza della necessit di una scuola
di massa, distinta e gerarchizzata al suo interno, per le esigenze dell'economia e del regime.
Gli scopi di questa carta erano principalmente:
Prolungamento della scuola per alleggerire il mercato del lavoro e diminuire la disoccupazione
Ampliamento degli impieghi del settore terziario per ripagare la piccola borghesia dellappoggio che
aveva dato al regime
Approfondimento del carattere reazionario di massa
Contenimento dellurbanizzazione
La preoccupazione principale di Bottai era quella di creare in tempi brevi un personale qualificato da
immettere nei sistemi della produzione e in possesso della consapevolezza di uomo, di cittadino e di fascista.
L obiettivo principale di Bottai era dare il primato allindustria e alla ruralizzazione, in modo da portare ad
un incremento demografico, visto come un antidoto alla disoccupazione e ai pericoli dellurbanizzazione.
La carta della scuola fallisce per tutti i suoi principali obiettivi, soprattutto quello di fascistizzare la scuola.
Un problema frequente fu il rapporto con gli insegnanti, che o non capivano cosa gli veniva chiesto, o non
avevano il coraggio di mettere in pratica ci che gli veniva chiesto, come ad esempio applicare le leggi razziali
(cosa che andava contro il loro pensiero).
La scuola materna
Con la riforma Gentile gli asili cominciano a chiamarsi scuole materne e costituiscono il primo grado
dellistruzione primaria, che durer 3 anni. La scuola materna conferma la sua caratteristica di non scuola
in quanto mancano del tutto finalit educative. La riforma non d alcun impulso innovativo.
Nascono le scuole di metodo (denominate anche scuole magistrali) che mirano a preparare il personale
docente: lo scopo principale quello di coltivare listinto materno, in quanto si pensa che per essere una
buona maestra servono le doti innate delle donne. Nascono molte scuole private sotto la tutela ecclesiastica.
La scuola materna risente molto dellimpotenza del regime a condurla sotto il proprio controllo. Anche a
livello amministrativo molto emarginata. Nella carta della scuola Bottai lascia intendere che la scuola
materna obbligatoria e statale, e che la famiglia deve avere un ruolo importante di collaborazione
nelleducazione dei figli. Questo mette in allarme il mondo cattolico, che vedono in pericolo il loro monopolio
sulla formazione delle maestre.
Nel periodo della Repubblica sociale italiana (considerata uno stato fantoccio della Germania nazista) Carlo
Alberto Biggini diventa il nuovo ministro dellEducazione nazionale, sostituendo Bottai. Biggini per non
sconfessare loperato del suo predecessore (Bottai) cerca di rifarsi allo spirito della riforma Gentile.
Nel 1945 il governo Badoglio emana i nuovi Programmi, istruzioni e modelli per le scuole elementari e
materne, che continuano per a dare poco spazio alla scuola dellinfanzia, denominata ancora scuola
materna. Questi programmi si ricollegano alla riforma Gentile e sottolineano ancora una volta limportanza
della famiglia nella prima educazione, non ponendo troppa attenzione al ruolo dellinsegnante.
La scuola elementare
I principi autoritari della riforma Gentile si ripercuotono sul modo di educare, incentrato sugli insegnanti.
Per Gentile, linsegnante deve porsi in modo autoritario. Inoltre per Gentile la scuola deve formare dei
bambini destinati soltanto ad obbedire, e la religione e la filosofia devono aiutare a dare un senso alla vita.
Lobbligo scolastico innalzato fino allet di 14 anni. Lombardo Radice contribu alla parte della riforma
riguardante la scuola elementare e mostr una certa attenzione alla didattica; lascer poi per il suo posto di
direttore generale dellIstruzione elementare, quando si accorse delle reali intenzioni del fascismo nei
confronti della scuola. Lombardo Radice aveva cercato di dare un carattere antidogmatico allinsegnamento
della religione nella scuola elementare, ma il suo intento non ebbe esiti positivi: il ministro Belluzzo, infatti,
si accord con lautorit ecclesiastica, affinch fossero loro a designare gli insegnanti e i libri di religione per
la scuola pubblica e vigilassero sullinsegnamento elementare con dei sacerdoti. Il calendario scolastico non
sub variazioni significative.
La scuola elementare: una situazione disastrosa
La scuola elementare non ebbe per un vero impulso per diversi motivi:
1. La riforma Gentile rappresenta sempre la linea guida per le riforme scolastiche
2. Le modifiche apportate dal fascismo rovinano la scuola
3. La guerra
Quindi la scuola elementare si rivela una scuola non funzionale, e anche insoddisfacente agli scopi del regime
(perch inefficiente).
Ogni anno ci sono molti studenti ripetenti, e quelli che invece superano lanno hanno conoscenze scarsissime.
Vi un grande problema per quanto riguarda i locali scolastici. La maggior parte degli studenti lascia presto
gli studi. Nelle aree rurali del sud e delle isole la maggior parte degli studenti abbandona gli studi dopo soli
due anni. La selezione spietata. Nascono le classi per i ripetenti che per verranno poi eliminate perch si
riveleranno inutili e dannose. In alcune relazioni si parla di scuole inadatte e superaffollate, frequentate da
bambini poverissimi. Lalfabetizzazione peggiora.
Gli insegnanti avevano una media di 35 anni (avevano quindi studiato prima del fascismo). Il fascismo
avrebbe quindi voluto sostituirli, ma non cera a sufficienza nuovo personale per sostituirli. Vi una forte
diminuzione del numero di docenti abilitati e di iscritti agli istituti magistrali. La preparazione dei nuovi
maestri avviene sempre pi negli istituti privati, in gran parte controllati dai cattolici. Inoltre la riforma
Gentile non fornisce strumenti pedagogici per linsegnamento e contribuisce a generare pi confusione. Gli
stipendi diminuiscono e aumentano i maestri che fuggono: tutto ci contribuisce alla femminilizzazione della
professione di insegnante, contro il volere fascista.
La scuola secondaria
Fu quella a ricevere maggiori innovazioni dalla riforma Gentile. Il numero delle scuole superiori fu ridotto
tantissimo (Croce diceva: poche scuole ma buone); questo port enormi benefici alla scuola privata. Anche le
scuole normali furono diminuite, e furono denominate istituti magistrali. Il liceo classico rimaneva la
scuola considerata migliore, e tutte le materie insegnate nel liceo classico ruotavano attorno alla filosofia.
Laccesso al liceo classico fu reso sempre pi difficile in modo da mantenerla una scuola per pochi.
La scuola tecnica (che era quella per il popolo pi basso) fu soppressa e sostituita dalla scuola
complementare, che per registr un forte crollo delle frequenze.
Fu creato il liceo femminile che per dur poco, in quanto si rivel piuttosto inutile ai fini della qualificazione
professionale extradomestica delle donne.
Le scuole classiche erano le uniche a consentire laccesso alluniversit.
Gentile era convinto che la scuola dovesse selezionare gli studenti migliori ed essere quindi per pochi.
Bottai vedeva nel latino il mezzo migliore per selezionare gli studenti migliori. Il latino lo si studiava nelle
scuole medie, e in questo modo solo gli studenti pi bravi potevano accedere agli studi superiori.
In generale, la scuola rest un settore marginale. Linsegnante era considerato solo uno strumento del regime.

Potrebbero piacerti anche