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18/05/2009

Ettore De Rosa In collaborazione con gli allievi TSRM e.derosa@usl11.toscana.it

Richiesta Prenotazione Preparazione Informazione con indicazione allesame tempistica Consenso informato Esecuzione dellesame Congedo informato Ritiro dellesame e del referto

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FARINGE (tecniche di studio )


A) esame diretto

B) esame contrastografico

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FARINGE
A)il paziente e situato sul tavolo radiologico ( apparecchio orto.clino anche tradizionale ) in ortostatismo Vie eseguita una pr Ap ed una LL ( devono essere eseguiti radiogrammi piuttosto molli in modo da realizzare maggior contrasto e possibilmente in apnea con manovra di Valsalva

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FARINGE
A) esame contrastografico ( paz in ortostatismo ,viene fatto ingerire piccolo sorso di bario ,poi sottoscopia Vengono scattate il piu velocemente possibile due o piu radiogrammi in AP e in LL

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faringe

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FARINGE

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ESOFAGO
Lesofago si estende dalla bocca di Killian ( livello C6) al Cardias Nella parte posteriore del mediastino davanti ai corpi vertebrali dosali Assume rapporti con La trachea,larco aortico,il grosso bronco di sn,il cuore

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ESOFAGO
Larco aortico ed il grosso bronco di sn inducono sulla marginale sn esofagea impronte piuo meno marcate ma sempre visibili ,a concavita esterna .

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ESOFAGO
Il seg retrocardiaco dellesofago e in stretto rapporto con latrio di sn che vi determina impronta a concavita anteriore ben visibile in LL e OADS e OASN

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ESOFAGO
Funzionalmente si distinguono due seg 1) sup o tubulare dotato di attivitapuramente peristalticache va dalla bocca di Killian al diaframma 2) inferiore o vestibolare che rappresenta la vera entita funzionale Nel vestibolo si distingue:
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ESOFAGO
a) Porzione sovradiaframmatica Troviano lampolla epifrenica delimitata in alto dallanello A e in basso dallo sfintere esofageo inferiore

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ESOFAGO
b)porzione sottodiaframmatica Lunga circa cm 3termina con lo sbocco cardiale ( qui troviamo la linea Z ,la mucosa esofagea Diventa gastrica ) La porz intraiatale eunita allo Iatus dalla membrana Fibroelastica di LAIMERBERTELLI
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ESOFAGO
Lo studio radiologico dellesofago puoessere mirato solo qundo la anamnesi e la clinica lo richiedono ( disfagia ,bruciori,dolori retrosternali ) Oppure rientra nello studio dellapparato digerente in toto nel primo caso la metodica di studio elesofagografia a DMC Nel secondo caso viene eseguita alla fine dellesame dello stomaco e del duodeno
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ESOFAGO
Obbligatoriamente 1)il paziente deve essere digiuno 2) pos.in ortostatismo sul tavolo radiologico (orto-clino ) 3)viene invitato ad ingerire polvere effervescente con un po di acqua 4)tutto viene eseguito sottoscopia il gas sviluppato distende il lume (si puosfruttare semplicemente anche laria ingerita con la deglutizione a narici chiuse ) 5) si fanno ingerire 50/100 ml di solfato di bario
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ESOFAGO
PROIEZIONI AP; OADS;e OASN ( viene dissociato lesofago dalla colonna e dal cuore ) LL ( per valutare la lesione ,ant o post , intrinseca od estrinseca ) Tali pr devono essere eseguite anche con il paz in decupito prono in pos clinostatica addirittura con la testa piu bassa dei piedi ( posizione di Trendelemburg )per dimostrare eventuali ernie iatali
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ESOFAGO
Con questa metodica viene usato solfato di bario ad alta viscosita per ottenere la verniciatura delle pareti e studiare cosi erosioni ,lesioni aggettanti e piccole ulcere Con minima quantita di bario a piccolo Riempimento si studiano le pliche esofagee

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ESOFAGO
ESOFAGOGRAFIA OPACA Viene usato solfato di bario semplice e basta senza contrasto gassoso Vengono somministrati ripetuti boli di bario per ottenere una rappresentazione a calco dellesofago Si evidenzia calibro , decorso e peristalsi PROIEZIONI : LE STESSE( AP,OADS,OASN ,LL IN ORTO E CLINOSTTISMO)

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ESOGAFO
Patologia Diverticoli Esofagite Ernie iatali Tumori Patologia infiammatorie
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APPARATO URINARIO Ripeti insieme

ANATOMIA
I reni sono organi situati ai lati della colonna vertebrale, nelle fosse lombari, in posizione retroperitoneale
Forma: a

fagiolo , con asse longitudinale obliquo dallalto in basso, dallinterno allesterno in adulto:12 cm; larghezza:6,5

Dimensioni: lunghezza media

cm rachide si estendono dalla 11 vertebra toracica alla 3 lombare; il rene destro pi basso del sinistro di 2 cm per il rapporto con il fegato netti e arrotondati (laspetto lobato caratteristico Contorni: del rene fetale e scompare nei primi anni di vita)
Posizione: rispetto al

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METODICHE DI STUDIO
PRIMA ISTANZA

ESAME DIRETTO UROGRAFIA ECOGRAFIA TC RM ANGIOGRAFIA


COMPLEMENTARI

PIELOGRAFIA CISTOGRAFIA

ESAME DIRETTO
Ombre renali:calcificazioni patologiche (es:calcoli) o
trasparenze patologiche (es: lipomatosi renale)

Decorso ureterale: calcificazioni patologiche (es:calcoli;


esiti flogistici: tbc); gas negli ureteri o intorno ad essi

Regione vescicale: opacit di densit tenue (apprezzabile se


distesa): calcoli

Margine esterno- muscoli grande psoas: mancato rilievo esterno(infiltrazione flogistica o neoplastica); prominenza: tumefazioni liquide o solide (emorragie,ascessi,tumori,aneurismi aortici)

Parti scheletriche (ultime coste,colonna vertebrale):


mascheramento piccoli calcoli

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UROGRAFIA
Metodica radiologica contrastografica utilizzata:
In forma elettiva per studio analitico morfologico vie escretrici urinarie Informazioni valide parenchima corticale e midollare Situazione funzionale Dimostrazione panoramica vie urinarie in fase preprechirurgica iniezione e.v. a boloo per fleboclisi, MdC iodati idrosolubili urouro-angiografici

UROGRAFIA
Si distinguono 3 fasi principali: Fase nefrografica: aumento omogeneo e fugace (condizioni normali) tono dombra del parenchima renale; fase nefrografica totale: primi minuti dalliniezione; dura 101015. Aspetto disomogeneo: tumori, cisti, caverne, infarti; fase nefrografica persistente: diminuito apporto arterioso o uropatia ostruttiva Fase calicopielografica: visualizzazione calici (3,2,1 calicopielografica: ordine), ampolla, ureteri a 2-3 minuti circa da fine iniezione 2m.d.c. Fase cistografica:vescica ben opacizzata a circa 30 minuti cistografica: da fine iniezione m.d.c. Valutazione morfologia, difetti di riempimento e residuo urinario post-minzionale. post-

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Indicazioni elettive:

Ricerca causa ematuria Calcolosi reno-ureterale reno Studio lesioni calici indotte da affezioni parenchima renale (tubercolari; necrosi papillare e midollare) Ricerca anomalie congenite e acquisite (es: fase prepreoperatoria) Studio tumori uroteliali (individuazione lesione; definizione topografica pre-operatoria; esclusione prelocalizzazione multifocale) Studio interessamento secondario ureteri da parte di tumori (sigma-retto,ovaio etc..) (sigma Determinazione funzionalit rene controlaterale (es:trauma)

ECOGRAFIA
Indagine di prima istanza nello studio morfologico e flussimetrico del rene Studio ureteri ostacolato da decorso profondo e mancanza finestra acustica adeguata Vescica accuratamente esplorabile a lume disteso Esame eco- rene: piani di scansione longitudinale e eco- rene: trasversale; transduttori: 3,5-5 MHz; decubito supino o sul 3,5fianco; apnea inspiratoria. Scansione longitudinale:aspetto ovalare;zona centrale iperecogena (seno renale: vie escretrici);zona periferica anulare ipoecogena (porzione parenchimale). Analisi flussimetrica con eco-color-Doppler eco-color(arteria e vena renale;vasi segmentari, interlobari e arciformi)

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ECOGRAFIA
Indicazioni elettive eco- reni: eco-

Studio morfologico reni (displasie) Masse renali, calcoli, idronefrosi Studio rene escluso in corso di urografia Valutazione insufficienza renale acuta e cronica, ipertensione nefrovascolare Controllo trapianti renali

ECOGRAFIA
Esame eco vescica: via transaddominale; scansioni vescica: longitudinali e trasversali; vescica piena: parete ecogena, sottile,regolare; lume ad ecostruttura liquida;vescica vuota:pareti ipoecogene,spessore aumentato.
Indicazioni

Individuazione tumori vescicali(trasduttori endocavitari) endocavitari) Stadiazione (invasione parietale) Interessamento secondario da tumori pelvici Individuazione materiale endoluminale(calcoli) endoluminale(calcoli) Determinazione volume vescicale e residuo e residuo post-minzionale post-

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TC
Consente di documentare anatomia, rapporti topografici dei reni (spazi perirenali e pararenali), degli ureteri, della vescica e eventuali reperti patologici. Esame diretto (calcificazioni, aree emorragiche); esame contrastografico mediante iniezione di m.d.c. per e.v. Dopo m.d.c.: fase arteriosa (20 da inizio iniezione): buona impregnazione vascolare (arteria renale) e precoce impregnazione corticale; f.nefrografica (50-60) : aumento (50dei valori di attenuazione della midollare; fase calicopieloureterografica (60):opacizzazione vie escretrici e vescica (15-20 opacizzazione urina in vescica) (15-

TC
Indicazioni:

Studio traumi renali ( indagine di prima istanza!) Rene escluso (sede,causa, estensione dellostacolo al deflusso urinario) Masse renali ( invasione spazi peri- e paraperi- pararenali;linfoadenenomegalie paracavali;trombosi vena renale e v. cava inferiore,metastasi epatiche;follow-up epatiche;followpostpost-operatorio) Dislocazione vie urinarie (linfoadenopatie paraortiche,tumori retroperitoneali) Dislocazione vescica (tumori uterini o ovarici; linfoceli) Rene trapiantato (aree ischemiche;complicanze vascolari)

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ANATOMIA RADIOLOGICA

RM
Indagine alternativa alla TC nello studio di molti tipi di patologia renale e vescicale Sequenze T1 e T2 pesate nei piani trasversali, coronali e sagittali Reni: in T1 corticale con segnale pi intenso della midollare; ilo, ricco di tessuto adiposo, con segnale elevato (vasi renali privi di segnale); cavit calicopieliche non apprezzabili (solo se dilatate) (iperintense in T2); fascia di Gerota: basso segnale. Ureteri: visibili se distesi da urina (segnale basso T1, alto T2) Vescica: segnale basso in T1, alto in T2

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Indicazion i Caratterizzazione masse renali


Identificazione contenuto emorragico cisti semplici e cisti in rene policistico Complicanze post-operatorie nel trapianto renale post Stadiazione carcinoma renale (estensione trombosi venosa neoplastica) Stadiazione loco-regionale carcinoma vescicale loco(sconfinamento extraparietale, infiltrazione prostata e vescichette seminali, differenziazione fibrosi/recidiva dopo cistectomia)

Diagnostica radioisotopica

Consente con diverse tecniche: valutazione morfo-funzionale morfodel rene, studio dinamica svuotamento vescicale, individuazione reflusso vescico-ureterale. vescico Indicatori a fissazione corticale (Tc99 glucoeptonato)
Indicazioni:valutazione funzione renale residua in corso di nefropatie; pielonefriti acute; alterazioni focali corticale (es.infarti); studio malformazioni renali

Anticorpi monoclonali rene-specifici o anti-CEA: studio reneanti-CEA:


tumori renali

Indicatori a rapida eliminazione (Tc99 mercaptoacetilglicina o acido ortoiodoamminoippurico marcato con I 123): 123):
Valutazione: perfusione ematica renale, accumulo e trasporto radiofarmaco attraverso il parenchima, studio vie escretrici; funzione urodinamica della

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Angiografia
Lo studio inizia di norma con aortografia addominale e prosegue con cateterismo selettivo arterie renali. La flebografia selettiva utilizzata a fini di prelievo ematico (dosaggio renina, catecolamine es.tumori secernenti)
indicazioni

Analisi vascolarizzazione piccole lesioni di dubbia natura (neoplasie?) Diagnosi ipertensione nefrovascolare (ruolo terapeutico:angioplastica transluminale) Embolizzazione tumori e lesioni traumatiche renali

Pielografia
Introduzione diretta nelle vie escretrici,per via retrograda cistoscopica o per via anterograda,di m.d.c.opaco Pielografia retrograda:cateterismo di uno o entrambi ureteri; m.d.c.uroangiografici; radiogrammi a diverso grado di riempimento.

Indicazioni: Studio vie escretrici in caso di rene escluso Displasie ureterali Documentazione tragitti fistolosi

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Cistografia
Introduzione m.d.c. opaco o gassoso previo svuotamento e cateterismo transuretrale Documentazione radiografica (AP,oblique;LL) Reflussi vescico-ureterali, prolasso vescicale, patologia uretrale vescicoImportante per studio dinamica minzionale

Dismorfie
Fusione reni: mancata separazione primitiva massa
nefrogenica o coalescenza dei due blastemi durante la ascesa dalla pelvi alladdome

Anomalie di sede (ectopia e distopia): si realizzano per difetto di migrazione e rotazione - ectopia pelvica: totale mancanza di risalita del rene che rimane in sede pelvica - ectopia crociata: deviazione di rene e uretere verso il lato opposto durante la risalita

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Rene a ferro di cavallo Anomalia morfologica pi frequente che consiste


in un difetto di risalita associato a fusione
Poli inferiori uniti da istmo parenchimatoso (talvolta fibroso) posto davanti ad aorta e vena cava inferiore reni situati in basso; malrotazione Varianti: fusione porzione media (ad H); dei poli superiori (a ferro di cavallo invertito); ambedue i poli (a krapfen) Malformazioni cardiovascolari,GI, SN, aberrazioni cromosomiche Frequente in sindrome di Turner Maggiore incidenza tumore di Wilms

Malformazioni parenchimali
Agenesia: assenza Aplasia

completa del rene

rene presente ma con aspetto anomalo (masserellaparenchimatosa); privo di sistema escretore rene controlaterale ipertrofico, ectopico, malformato Bilateralit incompatibile con la vita
Ipoplasia renale

rene ridotto di dimensioni a profili regolari

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Displasie renali cistiche


Rene multicistico:
parenchima renale totalmente sostituito da formazioni cistiche; uretere atresico Unilaterale (rene controlaterale ipertrofico) Diagnosi: -ecografia -urografia -TC (migliore definizione morfologica)

Displasie renali cistiche


Rene policistico di tipo infantile

Grave malformazione congenita con morte per insufficienza renale, entro pochi giorni dalla nascita o nei primi mesi Trasmissione autosomica recessiva Bilaterale e simmetrico Malformazioni congenite (meningocele, sindattilia, anomalie oculari) Diagnosi:-ecografia (aumento dimensioni renali, Diagnosi: iperecogenicit, cisti multiple) -urografia

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Displasie renali cistiche


Rene policistico delladulto

trasmissione autosomica dominante degenerazione cistica di fegato e altri organi (pancreas, polmone, ovaio); aneurismi intracranici

Bilaterale; IV-V decade IV Evolve in insufficienza renale Diagnosi:-ecografia Diagnosi:-urografia (aspetto nefrografico a formaggio svizzero) -TC -RM (fenomeni emorragici intracistici) -arteriografia renale

RENE POLICISTICO ADULTO

Policistosi dominante: aumento delle dimensioni renali con presenza di grosse cisti multiple bilaterali.

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Displasie renali cistiche


Cisti pielogeniche: una o pi formazioni cistiche
comunicanti mediante un sottile colletto con un calice normale (origine congenita)

Cisti sierosa renale:


Displasia congenita o pi spesso patologia acquisita Asintomatica Estremamente frequente (sopra i 50 anni si riscontrano in circa il 50 % dei soggetti) Aumentano di numero e/o di dimensioni Diagnosi: ecografia, TC, RM, urografia

Displasie renali cistiche


Cisti parapieliche:
Riscontro frequente Natura acquisita: origine linfatica Sede: seno renale Singola o multiple multiloculate

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CISTI RENALE

Displasie tubulo-midollari tubuloRene a spugna


Dilatazione tubulare diffusa che conferisce al rene aspetto microcistico spugnoso Raro, et adulta, sesso maschile Bilaterale Calcoli, coliche renali, ematuria Diagnosi:- urografia Diagnosi:- ecografia

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Displasie vie escretrici


Pelvi bifida Duplicazione completa via escretrice Bifidit ureterale Stenosi congenita giunto pielo-ureterale pieloStenosi giunto uretero-vescicale (megauretere ostruttivo primario) uretero-

tratto distale uretere dovuta a stenosi meato uretero-vescicale (aspetto a testa di ureterocobra allurografia)

ureterocele: dilatazione

Calcolosi urinaria
tipi di calcoli: calcio-ossalato e calcio-fosfato (80 %), acido calciocalciourico (5-8 %), cistina, struvite (5 Calcoli radiopachi: ossalato di calcio, fosfato di calcio, cistina, struvite; radiotrasparenti: acido urico, urati, xantina Approccio diagnostico: individuazione calcolo, sede, dimensioni, ripercussioni su vie escretrici e parenchima Indagini: - esame diretto radiografico (radiopachi) - ecografia (radiopachi e radiotrasparenti):visualizzazione calcolo (formazione iperecogena con cono dombra posteriore) - urografia (nefrogramma ostruttivo, ritardo opacizzazione vie escretrici, rene muto) -TC (complicanze renali e perirenali)

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Nefropatie interstiziali

m. immunologiche): processo flogistico interstiziale generalmente a patogenesi batterica, per via ascendente, che pu essere segmentario (focale) o diffuso Indagini: - ecografia (indice di resistenza aumentato per ledema interstiziale allanalisi flussimetrica) - urografia

Acute (infettive, farmaci,

Croniche (batteriche, da

ostruzione e reflusso, farmaci, m.

immunologiche) Indagini: - ecografia (rene di dimensioni ridotte, riduzione indice


corticale < 1 cm

- urografia (alterazioni morfologiche calici)

Nefropatie interstiziali
Necrosi della papilla

Eziologia: ischemica, infettiva, diabete, farmaci Complicazione di pielonefriti, diabete mellito, etc.. processo distruttivo che pu iniziare dalla base della papilla (necrosi papillare propriamente detta), erodendo i calici di 3 ordine o dal centro della papilla (necrosi midollare) Diagnosi: urografia

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Tubercolosi renale
Il sito pi frequente di tubercolosi extra-polmonare nelladulto il tratto urinario
disseminazione per via ematogena, generalmente in corso di infezione primaria mono o bilaterale; con o senza interessamento polmonare focolai granulomatosi con evoluzione fibrosa o caseosa (estensione verso la midollare con ulcerazione papillare) evoluzione:- diffusione alle strutture calico-pieliche, uretere e vescica (rottura focolaio nella pelvi renale) - evoluzione sclerotica (retrazioni, deformazioni calici, calcificazioni, rene mastice) Indicazioni: urografia, pielografia (in caso di rene escluso); ecografia

Ascesso Rappresenta spesso la complicanza di una nefrite renale


che pu evolvere coinvolgendo il sistema collettore e lo spazio perirenale. indagini: - ecografia: raccolta a contenuto liquido - TC : raccolta ipodensa nel cui contesto sono spesso rilevabili bolle gassose, dotata di orletto periferico di c.e. Ascesso pararenale: si realizza per estensione della flogosi allo spazio peri-pararenale o ai muscoli adiacenti.

TC: ispessimento e dislocazione fasce renali; tumefazione m. psoas

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Infarto renale
Consegue allocclusione dellarteria renale o di uno dei suoi rami
per fenomeni trombotici (ATS; arteriti; traumi) compressioni ab - esrinseco (neoplasie) emboli anemia falciforme

Totale o distrettuale; acuto o cronico TC: zona cuneiforme ipodensa dopo m.d.c.(fase acuta); in fase cronica: rene ridotto di volume e privo di c.e. dopo m.d.c.(rene grinzo post-infartuale)

Ipertensione nefro-vascolare nefro Ipertensione arteriosa da stenosi delle arterie renali Stenosi aterosclerotiche: sede prossimale (ostiale); aterosclerotiche: interessano il lume eccentricamente Stenosi fibrodisplastiche: tratto medio e distale delle fibrodisplastiche: arterie renali; aspetto a corona di rosario Eco-color Doppler: alterazioni spettro flussimetrico Eco Angio-RM arterie renali Angio Arteriografia renale Scintigrafia renale sequenziale con test al captopril Angioplastica transluminale: risultati pi favorevoli nelle stenosi fibrodisplastiche

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Traumi
Contusione:
edema interstiziale, piccoli stravasi di sangue. TC senza m.d.c.: focolai iperdensi (focolai emorragici) ecografia: area iperecogena la fase evolutiva (acuta: iperdenso allesame TC diretto, cronico: ipodensit di tipo idrico) Ematoma sottocapsulare: tipica configurazione a semiluna; possibile compressione del parenchima Ematomi peri e pararenali: secondari a rottura capsulare, i primi occupano lo spazio delimitato dalla fasia di Gerota, i secondi la superano Fratture renali: superficiali (corticale) e profonde (midollare, sistema collettore). Talvolta si ha sezione completa. TC diretto: immagine iperdensa (frattura); raccolte ipodense peri e pararenali (urinomi) Lesione peduncolo vascolare: da traumi gravi; rottura completa arteria renale (rara) TC diretto: ematoma peri-pararenale; aree di infarto Trombosi post-traumatica vena renale e fistola A-V: rari

Ematoma intrarenale: TC valore di attenuazione variabile secondo

EMATOMA PERI-RENALE TRAUMATICO PERI-

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Reflusso vescicovescicoureterale
causa danno renale (pielonefrite cronica) primitivo: difetto congenito del giunto uretero-vescicale Indagini:- cistoureterografia retrograda - scintigrafia renale - ureterocistoscintigrafia - eco con MDC

Angiomiolipoma

Tumori renali

tumore benigno; forme sporadiche o sindromiche (sclerosi tuberosa) singoli o multipli; intraparenchimali o esofitici vasi sanguigni, cellule muscolari e tessuto adiposo possibile coinvolgimento vena renale e v. cava inferiore aree di necrosi, emorragia, raramente calcificazioni sintomatologia acuta in caso di emorragia da rottura terapia: inferiore a 5 cm : monitoraggio ecografico; > 5 cm: intervento chirurgico; sanguinante: embolizzazione mediante cateterismo angiografico Ecografia: lesione iperecogena TC: valori densitometrici negativi di tipo adiposo (da 40 a 120) RM: iperintensit in T1; caduta del segnale dopo Fat Saturation

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Oncocitoma
tumore benigno caratterizzato dalla presenza degli oncociti (voluminose cellule eosinofile) lesione rotondeggiante con caratteristica cicatrice centrale pi frequente nel sesso maschile asintomatico o reperto di massa palpabile TC: presenza di scar centrale o cicatrice di aspetto stellare (ipodensa o con enhancement tardivo) nel contesto di lesione omogenea con componente periferica che presenta significativo enhancement dopo m.d.c. DD: adenocarcinoma renale con ipodensit centrale (necrosi) che pu simulare la scar Terapia: tumorectomia

Adenoma
lesione singola o multipla a sede frequentemente sottocapsulare generalmente di dimensioni inferiori al cm terapia: intervento chirurgico TC: massa solida con aspetto densitometrico avascolare, ipovascolare o ipervascolare con rispettivamente assente, lieve o marcato aumento di densit dopo m.d.c. DD: adenocarcinoma renale (probabilmente ladenoma una forma pre-maligna o a bassa malignit)

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Adenocarcinom a
V-VII decade; pi frequente nel sesso maschile lesione espansiva con aree emorragiche, necrotiche e cistiche associate talvolta ad aree di tessuto fibrotico e calcificazioni variet a cellule chiare (70 %) Lesioni multiple: malattia di von Hippel Lindau (vHL) (40(4055% dei pazienti con vHL) Spesso associati a cisti Ematuria, dolore al fianco, massa palpabile

Carcinoma a cellule chiare -ecografia: identificazione lesione e natura (cistica o ecografia:


solida): lesioni iso, ipo, iperecogene o complesse, talvolta calcificazioni -TC (valutazione spazio peri e pararenale, strutture adiacenti, mm. psoas, surreni; strutture vasali, vena renale e v. cava inferiore e dei linfonodi periaortocavali): senza mdc: mdc: lesioni iso, ipo o iperdense; dopo mdc: intenso mdc: contrast enhancement generalmente disomogeneo e inferiore rispetto al parenchima renale sano, necrosi pressoch costantemente presente; metastasi ipervascolari -RM: valutazione componente necrotica, coinvolgimento RM: vascolare -angiografia: dimostrazione tumori ipervascolari (80%), angiografia:

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VIE BILIARI

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Mezzi di Contrasto

Mezzi di Contrasto
Utilizzati per aumentare o modificare il contrasto naturale fra le diverse strutture e tessuti

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MEZZI DI CONTRASTO
CONTRASTOGRAFIA NATURALE SFRUTTA LE NATURALI
DIFFERENZE DI ASSORBIMENTO AI RAGGI X DEI TESSUTI ORGANICI IN RAPPORTO AL LORO DIVERSO SPESSORE E ALLA COMPOSIZIONE CHIMICA.
POSSIBILITA BUONE IN PRESENZA DI CALCIO E/O ARIA MA LIMITATE NELLA DIFFERENZAZIONE DEI PARENCHIMI

ARIA

MEZZI DI CONTRASTO
Nell immagine radiografica possono essere riconosciuti 5 tipi di densit principali:
1. 2. 3. 4. 5. 6. Aria Grasso Tessuti molli Fluidi Osso MEZZI DI CONTRASTO

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Mdc Artificiali

Utilizzati quando il contrasto naturale non sufficiente

CLASSIFICAZIONE DEI M.D.C.


CONTRASTOGRAFIA ARTIFICIALE
UTILIZZA SOSTANZE

ESTRANEE ATTE A MODIFICARE LASSORBIMENTOAI RAGGI X DI ORGANI O TESSUTI CHE SONO SIMILI PER COMPOSIZIONE E/O SPESSORE RISPETTO AD ORGANI ED APPARATI CIRCOSTANTI.

M.D.C. NEGATIVI ASSORBIMENTO DELLE RADIAZIONI INFERIORE


A QUELLO DEGLI ORGANI O APPARATI IN CUI VENGONO INTRODOTTI

M.D.C. POSITIVI ASSORBIMENTO DELLE RADIAZIONI SUPERIORE


A QUELLO DEGLI ORGANI O APPARATI IN CUI VENGONO INTRODOTTI

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MEZZI DI CONTRASTO NEGATIVI


M.D.C. NEGATIVI SOSTANZE ALLO STATO GASSOSO, CON
MOLECOLE RAREFATTE, A DENSITA SCARSA, COMPOSTE DA ELEMENTI A BASSO NUMERO ATOMICO.

ARIA OSSIGENO ANIDRIDE CARBONICA ESEMPI:


- ESAME A DOPPIO CONTRASTO DELLE VIE DIGESTIVE.

BARIO E ARIA

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MEZZI DI CONTRASTO POSITIVI


M.D.C. POSITIVI SONO SOSTANZE CHE DANNO LUOGO AD UN
ASSORBIMENTO DELLE RADIAZIONI SUPERIORE A QUELLO DEGLI ORGANI O TESSUTI NEI QUALI VENGONO INTRODOTTI.

BARITATI (Ba SO4) D. GASTROENTEROLOGICA

IODATI - IDROSOLUBILI - LIPOSOLUBILI

URO-ANGIO-MIELOGRAFICI

IONICI NON IONICI


ORALI

COLECISTO-COLANGIOGRAFICI ENDOVENOSI

MEZZI DI CONTRASTO POSITIVI


CARATTERISTICHE GENERALI RICHIESTE AD UN BUON M.D.C. POSITIVO:
ELEVATA RADIO-OPACITA
- GARANTITA DAL CONTENUTO IN ELEMENTI AD ALTO
NUMERO ATOMICO = ELEVATO ASOORBIMENTO DI RAGGI X

BUONA TOLLERABILITA
-IL M.D.C. IDEALE DOVREBBE AVERE TOSSICITA NULLA

ASSENZA DI ATTIVITA FARMACOLOGICA


-LA FUNZIONALITA DI ORGANI E/O APPARATI NON DEVE ESSERE MODIFICATA DALLINTRODUZIONE NELLORGANISMO DI M.D.C. (ATTIVITA FARMACODINAMICA VICINO A ZERO)

RAPIDA E TOTALE ELIMINAZIONE

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MEZZI DI CONTRASTO BARITATI


SI TRATTA DI UN UNICO COMPOSTO INORGANICO CHE SFRUTTA LALTO NUMERO ATOMICO DEL BARIO Z=56. IL COMPOSTO IN OGGETTO E IL SOLFATO DI BARIO (IL BARIO LIBERO E ALTAMENTE TOSSICO)

IL SUO IMPIEGO E PRATICAMENTE LIMITATO ALLA DIAGNOSTICA GASTROENTEROLOGICA (clisma opaco, pasto frazionato, clisma tenue).

+ SO4

MEZZI DI CONTRASTO BARITATI

CARATTERISTICHE:

Ba(SO4)

A DIFFERENZA DI ALTRI SALI DELLO STESSO Ba, E INSOLUBILE IN ACQUA E NEI LIQUIDI INORGANICI (NON E ASSORBITO DAL TUBO GASTROENTERICO) ED E FACILMENTE ELIMINATO HA ELEVATA RADIO-OPACITA (Z=56) HA ELEVATA TOLLERABILITA (SE SI ECCETTUA UN LIEVE EFFETTO COSTIPANTE NEI SOGGETTI ANZIANI) HA ASSENZA DI ATTIVITA FARMACODINAMICA (SI COMPORTA DA SOSTANZA INERTE) HA RAPIDA E TOTALE ELIMINAZIONE (NON E ASSORBITO)

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MEZZI DI CONTRASTO BARITATI


IMPIEGO DEI MEZZI DI CONTRASTO BARITATI:
1) STUDIO A CALCO DEL VISCERE 2) STUDIO A DOPPIO CONTRASTO DELLE VIE DIGESTIVE REQUISITI PER UN BUON VERNICIAMENTO DI PARETE NELLO STUDIO A DOPPIO CONTRASTO: UNIFORMITA DELLA PELLICOLA ASSENZA DI CREPATURE DELLA PELLICOLA STRATO DELLA PELLICOLA SUFFICIENTEMENTE SOTTILE RESISTENZA AGLI EFFETTI DINAMICI DI ROTTURA ADEGUATA RADIO-OPACITA

MEZZI DI CONTRASTO BARITATI

ESAMI A DOPPIO CONTRASTO


TECNICA CHE SI AVVALE SIA DEL M.D.C. POSITIVO CHE DI QUELLO NEGATIVO, ASSOCIATI PER EVIDENZIARE UN ORGANO CAVO (TUBO DIGERENTE).

E UN ESAME CHE STUDIA LA SUPERFICIE INTERNA DELLORGANO CAVO, CHE VIENE PITTURATA DAL M.D.C.POSITIVO E DISTESA DAL M.D.C. NEGATIVO (in associazione ad ipotonizzanti: atropina e buscopan)

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MEZZI DI CONTRASTO BARITATI


PROBLEMI DEI MEZZI DI CONTRASTO BARITATI
SEDIMENTAZIONE FLOCCULAZIONE SCARSA ADESIVITA ALLA PARETE SEGMENTAZIONE DELLA COLONNA BARITATA FORMAZIONE DI SCHIUMA

MEZZI DI CONTRASTO BARITATI


CONTROINDICAZIONI

SOSPETTA OCCLUSIONE INTESTINALE: ristagno a monte dellostruzione, riassorbimento acqua e formazione baritomi

SOSPETTA PERFORAZIONE INTESTINALE: rischio di peritonite

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MEZZI DI CONTRASTO IODATI

MEZZI DI CONTRASTO IODATI:


IL POTERE CONTRASTOGRAFICO E LEGATO ANCHE IN QUESTE SOSTANZE ALLA PRESENZA DI UN ELEMENTO (LO IODIO) CON NUMERO ATOMICO ELEVATO (Z=53)

I COMPOSTI DELLO IODIO SONO NUMEROSI E DIVERSI PER CARATTERISTICHE CHIMICHE E PER SETTORI DI IMPIEGO. CIO CHE DIFFERENZIA I DIVERSI M.D.C. IODATI E LA COMPOSIZIONE CHIMICA DELLA MOLECOLA CHE LEGA LO IODIO.

MEZZI DI CONTRASTO IODATI

MEZZI DI CONTRASTO IODATI:


CARATTERISTICHE DELLA MOLECOLA CHELANTE LO I

LO IODIO COME IL BARIO HA UNA NOTEVOLE TOSSICITA, PER QUESTO DOVRA ESSERE SEMPRE SUPPORTATO DA MOLECOLE DI SICURA STABILITA. LO IODIO E SCARSAMENTE SOLUBILE PER CUI LA MOLECOLA CHE LO INTEGRA DOVRA GARANTIRNE LA SOLUBILITA. LA MOLECOLA DOVRA POSSEDERE AFFINITA PER GLI ORGANI E APPARATI CHE SONO OGGETTO DI INDAGINE RADIOLOGICA

GRANDE NUMERO DI COMPOSTI UTILIZZATI

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MEZZI DI CONTRASTO IODATI


LIPOSOLUBILI
OLI IODATI IN CUI LO IODIO E LEGATO AD ACIDI GRASSI INSATURI DI OLI VEGETALI. SONO SOSTANZE INSOLUBILI IN ACQUA E NEI LIQUIDI ORGANICI PER CUI NON SONO UTILIZZATI ENDOVENA. SI UTILIZZANO PER INDAGINI LINFOGRAFICHE, BRONCOGRAFICHE, MIELOGRAFICHE ED ISTEROSALPINGOGRAFICHE

IDROSOLUBILI
STRAGRANDE MAGGIORANZA DI TUTTE LE PREPARAZIONI CONTRASTOGRAFICHE CONTENENTI IODIO. IL LORO IMPIEGO E VASTISSIMO: DALLO STUDIO MORFOLOGICO E FUNZIONALE DELLE VIE BILIARI ED URINARIE, ALLARTROGRAFIA, ALLOPACIZZAZIONE DEI VASI E DELLE CAVITA CARDIACHE, ALLA MIELOGRAFIA, ECC.

MEZZI DI CONTRASTO IODATI


IMPIEGO DEI MEZZI DI CONTRASTO IODATI
COLECISTOGRAFIA ORALE (EPATOTROPISMO ELETTIVO) COLANGIOGRAFIA ENDOVENOSA UROGRAFIA (M.D.C. BIIODATI TRIIODATI IDROSOLUBILI) ANGIOGRAFIA

CARATTERISTICHE DEI M.D.C. IODATI


GARANTIRE LINDISSOLUBILITA DEL LEGAME DELLO IODIO (ALRIMENTI TOSSICO) GARANTIRE LA SOLUBILITA DELLA MOLECOLA (LIPO-IDRO) POSSEDERE AFFINITA (TROPISMO) PER ORGANI E/O APPARATI SOGGETTI ALLO STUDIO

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MEZZI DI CONTRASTO IODATI


M.D.C. COLECISTO - COLANGIOGRAFICI

COLECISTOGRAFICI ORALI:
COMPOSTI CHE SOMMINISTRATI PER VIA ORALE SI CONCENTRANO NELLE VIE VILIARI E NELLA COLECISTI

CARATTERISTICHE:
ASSORBIMENTO INTESTINALE FAVORITO DAI GRUPPI LIPOFILI PRESENTI IN QUESTI COMPOSTI EPATOTROPISMO ELETTIVO UNA VOLTA GIUNTI PER VIA PORTALE AL FEGATO VENGONO GLICURONO CONIUGATI E RESI IDROSOLUBILI (TRASFORMAZIONE DA LIPOFILI A IDROFILI) MESSI IN CIRCOLO E RICAPTATI DAGLI EPATOCITI, CHE LI CONCENTRANO NELLA BILE.

MEZZI DI CONTRASTO IODATI


M.D.C. COLECISTO - COLANGIOGRAFICI
COLECISTO COLANGIOGRAFICI ENDOVENOSI:
M.D.C. CHE INTRODOTTI PER VIA PARENTERALE VENGONO ESCRETI DALLEMUNTORIO EPATICO, CONSENTENDO LOPACIZZAZIONE DELLE VIE BILIARI.

VANTAGGI RISPETTO AI COLANGIOGRAFICI ORALI:


CONSENTONO OLTRE LOPACIZZAZIONE DELLA COLECISTI ANCHE LOPACIZZAZIONE DELLE VIE BILIARI EXTRAEPATICHE EVITANO PROBLEMI RIGUARDANTI LO SCARSO ASSORBIMENTO INTESTINALE SECONDARIO A DISCINESIE O MALASSORBIMENTI.

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MEZZI DI CONTRASTO IODATI


M.D.C. URO-ANGIOGRAFICI
CH2
UROANGIOGRAFIGI MONO - BIIODATI (I GENERAZIONE)

COOH

I I

O
ACIDO DIIODOPIRIDONACETICO

UROANGIOGRAFIGI TRIIODATI (II GENERAZIONE) I I

COOH
ACIDO TRIIODOBENZOICO

ORGANOIODATI IONICI
ANELLO BENZENICO TRIIODATO GRUPPO CARBOSSILICO salificato con Na R1 e R2 CATENE LATERALI IDROFILE INFLUENZANO LA DINAMICA ESCRETORIA

I R2 R1 I I

COOH
ACIDO TRIIODOBENZOICO

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ATTENZIONE: sono monomeri ad elevata


osmolarit (7 volte quella plasmatica) ALTA TOSSICITA

OSMOLALITA: misura della concentrazione osmotica attiva nellunit di volume;


23 1 Osm =6 X 10

particelle disciolte e completamente attive nellunit di volume (Mosm/litro).

MEZZI DI CONTRASTO IODATI


IPERTONICITA
CAUSA DELLA MAGGIOR PARTE DEGLI EFFETTI INDESIDERATI

SINTESI DI COMPOSTI CHE NELLA LORO MOLECOLA AVESSERO PIU DI TRE ATOMI DI I: STESSO EFFETTO CONTRASTOGRAFICO A CONCENTRAZIONI PIU BASSE SINTESI DI SOSTANZE NON ELETTROLITI: COMPOSTI CHE PUR CONTENENDO LO STESSO NUMERO DI ATOMI DI I DEI TRIIODATI, NON SUBISCONO LA DISSOCIAZIONE ELETTROLITICA, CON CONSEGUENTE DRASTICA DIMINUZIONE DELLOSMOLALITA (pi vicina a quella plasmatica)

URO-ANGIOGRAFICI DI III

GENERAZIONE

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UROURO-ANGIOGRAFICI DI III GENERAZIONE


COMPOSTI CHE NELLA MOLECOLA CONTENGONO UN NUMERO DI ATOMI DI I SUPERIORE A QUELLO DEI TRIIODATI: - DIMERI BIACIDI - DIMERI MONOACIDI COMPOSTI NON IONICI: COMPOSTI CHE PUR POSSEDENDO UNA ALTA SOLUBILITA NON IONIZZANO. PER LA CARATTERISTICA DI ENTRARE IN SOLUZIONE SENZA IONIZZARSI SI DEFINISCONO NON IONICI.

MDC NON IONICI

I M.D.C NON IONICI HANNO, RISPETTO AGLI IONICI: BASSA OSMOLARITA - NON SUBISCONO LA DISSOCIAZIONE ELETTROLITICA CHEMIOTOSSICITA RIDOTTA - FRUTTO, IN PARTE DELLELIMINAZIONE DALLA MOLECOLA DEL CATIONE, IN PARTE DELLINTIMA STRUTTURA MOLECOLARE DI OGNI SINGOLO COMPOSTO

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PROBLEMI DEI MDC ORGANOIODATI

REAZIONI ALLERGICHE ANAFILATTOIDI LEGAME CON PROTEINE PLASMATICHE IPERBILIRUBINEMIA TRANSITORIA AGGRAVAMENTO DI UNINSUFFICIENZA RENALE

REAZIONI ALLERGICHE ANAFILATTOIDI

Sono determinate da attivazione dei mastociti Sono reazioni che avvengono immediatamente dopo liniezione del mdc

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REAZIONI ALLERGICHE ANAFILATTOIDI

LIEVI MEDIE GRAVI:

congestione nasale orticaria broncospasmo edema laringeo shock anafilattico

REAZIONI ALLERGICHE ANAFILATTOIDI

TERAPIA DELLO SHOCK


ADRENALINA SOTTOCUTE 1:1000 ( 0.3- 0.5 ml 0.3nelladulto, eventualmente ripetibile ogni 20 min.); ADRENALINA E.V. 1:10000 ( 1-3 ml con 1diluizione fino a 10 cc in sol. Fisiologica e iniezione lenta) ANTISTAMINICI E.V. (trimeton) Ossigeno, ventilazione assistita con eventualmente intubazione, assistenza cardiocircolatoria.

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REAZIONI ALLERGICHE ANAFILATTOIDI


PREPARAZIONE FARMACOLOGICA NEI SOGGETTI ALLERGICI

Viene fatta 12-18 ore prima dellesame 121. CORTISONE E.V. (flebocortid 100-300 E.V. 100mg) 2. ANTISTAMINICO E.V. eventualmente prima dellesame 3. IDRATAZIONE

OSMOLARITA ELEVATA TOSSICITA MOLECOLARE

LESIONI DEL MICROCIRCOLO LESIONI GLOMERULARI LESIONI TUBULO-INTERSTIZIALI TUBULO-

NEFROTOSSICITA

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METODICHE DI INDAGINE RADIOLOGICA

ESAMI RADIOLOGICI CON MEZZO DI CONTRASTO

METODICHE DI INDAGINE RADIOLOGICA

ESAMI RADIOLOGICI CON MDC DELLAPPARATO DIGERENTE

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METODICHE DI INDAGINE RADIOLOGICA


ESAMI CON CONTRASTO DELLAPPARATO DIGERENTE:
RAZIONALE: Necessit di visualizzare la superficie interna del viscere per poterne apprezzare lo stato. Valutazione funzionale del viscere Non si visualizza:
LO SPESSORE DELLA PARETE LE MASSE EXTRALUMINALI SONO VISUALIZZATE PER I SEGNI COMPRESSIVI CHE ESSE ESERCITANO

Si riesce a valutare:
IMMAGINI DI PLUS IMMAGINI DI MINUS STENOSI FISTOLE MOTILITA

METODICHE DI INDAGINE RADIOLOGICA


CLISMA DEL TENUE

REQUISITI Pulizia intestinale MDC Aria per il doppio contrasto (Acido tartarico e bicarbonato)

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METODICHE DI INDAGINE RADIOLOGICA


CLISMA OPACO A DOPPIO CONTRASTO DEL COLON
REQUISITI Pulizia intestinale MDC Aria per il doppio contrasto (Acido tartarico e bicarbonato)

METODICHE DI INDAGINE RADIOLOGICA

ESAMI RADIOLOGICI CON MDC DELLAPPARATO URINARIO

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METODICHE DI INDAGINE RADIOLOGICA

UROGRAFIA

METODICHE DI INDAGINE RADIOLOGICA

ESAMI RADIOLOGICI CON MDC DELLAPPARATO VASCOLARE E RADIOLOGIA INTERVENTISTICA

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METODICHE DI INDAGINE RADIOLOGICA


ANGIOGRAFIA:
IMMISSIONE DI M.D.C. IN UN VASO

ARTERIOSO = ARTERIOGRAFIA VENOSO = FLEBOGRAFIA LINFATICO = LINFOGRAFIA

ARTROGRAFIA:
INIEZIONE DI M.D.C. INTRAARTICOLARE.

MIELOGRAFIA:
INIEZIONE DI M.D.C. NEL SACCO DURALE.

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fine

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