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LA CITTÀ DEL

DISCEPOLO PREDILETTO
Nel capoluogo molisano si conserva il corpo di san Timoteo, sottoposto a recenti indagini
Il Duomo di ermoli si affaccia sul mare come una Eppure il tesoro custodito nella cattedrale rimase a
Termoli,
danneggiato più
volte da terremoti
e invasioni,
T vedetta. L’antico borgo sporge sulla cima di
un promontorio roccioso, dominato dal
massiccio Castello Svevo e circondato da un
dormire, indisturbato, nelle sue fondamenta:
il corpo di san Timoteo, cioè “colui che onora
Dio”, il discepolo e compagno di san Paolo.
labirinto di viuzze che custodiscono, nel suo cuore, E più ancora: il suo figlio «diletto», «carissimo»,
custodisce il corpo
di san Timoteo.
l’antica cattedrale. È un gioiello di architettura «genuino», come lo apostrofa più volte, ordinato
romanica del XII secolo, che conserva la sua «con l’imposizione delle mani da parte dei
austera eleganza nonostante secoli travagliati. presbiteri». San Timoteo è in questo modo il
Il terremoto del 1456 provocò la distruzione della testimone della continuità tra l’Anno Paolino e
parte superiore della facciata. Saccheggi e incendi l’Anno Sacerdotale: ne è convinto il vescovo di
accompagnarono le frequenti invasioni dal mare, Termoli-Larino, mons. Gianfranco De Luca, che
tra cui quelle turche del 1566. E i restauri non ha prolungato la solenne esposizione dell’urna
migliorarono le cose: nel XVIII secolo, per ottenere contente le reliquie di san Timoteo per altri dodici
la malta necessaria alle stuccature barocche, mesi. E ha voluto che egli fosse la figura sacerdotale
vennero polverizzate tutte le sculture che si di riferimento, a fianco di san Giovanni Maria
trovavano al suo Vianney, per la propria chiesa particolare.
interno. «Custodire l’urna che raccoglie i resti mortali del
discepolo prediletto dell’apostolo Paolo – ha scritto
papa Giovanni Paolo II –, davanti alla quale
anch’io ho sostato in preghiera nella mia visita
pastorale alla città di Termoli, rappresenta non solo
un grande privilegio, ma soprattutto un
programma, che impegna a guardare, nelle scelte
della pastorale diocesana, al suo luminoso esempio
di fedeltà e di amore a Cristo e ai fratelli»

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FOTO P. PEGORARO

(Messaggio autografo in occasione del 50°


anniversario del rinvenimento delle reliquie di san
Timoteo, 8 maggio 1995). E dire che si tratta di
una storia recente. Il corpo del santo, infatti, tornò
alla luce l’11 maggio 1945. Ed è, probabilmente,
il ritrovamento di reliquie più significativo
dell’ultimo secolo.
La memoria di san Timoteo in Termoli
Ma andiamo con ordine. Da secoli si conservava
presso la cattedrale il caput S. Timothei, un
reliquiario d’argento contenente la calotta cranica
del santo priva di mandibola. Oggetto di culto,
certo, ma non di particolare venerazione. Molto
più sentita era – e continua ad essere – la memoria
di san Basso, vescovo e martire locale, unico
patrono della città per molti secoli, festeggiato
il 3 e il 4 agosto con solenne processione della
statua via mare, trasportato su un peschereccio
agghindato a festa e “scortato” da altre diede ragione.
imbarcazioni. Il reliquiario del caput Timothei ha la Quando le restanti
forma di un cofanetto sigillato, su cui è praticata ossa del santo emersero
una finestrella bifora – simile a quelle arabescate dagli scavi nella cripta termolese,
così caratterische nei palazzi veneziani – munita di Schuster propose che le spoglie del discepolo
un corto piede. È di una bellezza sobria, del tutto fossero congiunte a quelle del suo maestro nella
privo di particolari ornamenti, se si eccettuano tre Basilica Ostiense. Ottenne solo un amabile rifiuto.
minuscoli medaglioni – nella parte superiore – con
figure di apostoli (due pressoché identici e un 11 maggio 1945: l’inaspettato Il rosone della
terzo, più giovane, posto sulla sinistra). In uno ritrovamento delle reliquie cattedrale di
studio del 1947, il gesuita Antonio Ferrua notò Dov’era conservato, dunque, il corpo del santo? Termoli ritrae i due
patroni della città:
acutamente «che proprio questa forma di pisside o La vicenda del suo rinvenimento ha
a sinistra san
ciborio, tanto per la custodia del Sacramento, dell’incredibile. L’allora vescovo, mons. Oddo Timoteo e, sulla
come per la custodia delle reliquie, cominciò ad Bernacchia, avviò un radicale restauro della destra, san Basso.
essere in uso nel secolo XIII»: prima, infatti, questo cattedrale, ricostruendo le capriate lignee della Nella foto sotto:
genere di custodie non erano munite di un navata centrale e procedendo allo sterro della cripta il reliquiario
supporto inferiore. Inoltre anche la forma posta al di sotto dell’abside, in modo da ricavare d’argento del XIII
essenziale del reliquiario, priva di uno spazio adatto all’esposizione delle secolo, contenente
decorazioni elaborate nonostante il reliquie patronali di san Basso per la il teschio di san
suo insigne contenuto, depone a venerazione dei fedeli. Durante i Timoteo, è oggi
favore di una fattura antica, lavori si scoprirono le tre absidi conservato nella
cappella
databile verso la prima metà di una chiesa più antica,
dell’episcopio.
del XIII secolo. Tra le prime arretrate di alcuni metri La forma “a
voci autorevoli rispetto alla muratura calice”, disadorna,
pronunciatesi a favore visibile. L’11 maggio e la bifora “alla
dell’autenticità della 1945 venne rinvenuto, veneziana”, sono
reliquia, vi fu l’abate sul lato esterno prove della sua
benedettino Ildefonso dell’abside di destra, un antichità.
Schuster. Visitando loculo di circa un metro
Termoli nella primavera del cubo, sigillato da una
1925, il futuro arcivescovo lastra di marmo (1,10x0,60
di Milano espresse il m.). Rimossa, la pietra si
proprio giudizio al rettore rivelò una lapide con la
del seminario e lo confermò seguente iscrizione latina sul
col fatto che nessuna chiesa, lato interno: in no(m)i(n)e
né dell’Oriente né Chr(ist)i a(mèn), anno
dell’Occidente, vantava di d(omi)ni MCCXXXVIIII. + hic
possedere reliquie requiescit corp(us) beati
significative di san Timoteo. Timothei discipuli Pauli
Vent’anni dopo, la storia gli ap(osto)li, reco(n)ditu(m) a

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Originario di Listri, una colonia romana
nell’Asia Minore, Timoteo viene educato
alla fede da due donne giudee, sua
nonna Loide e la madre Eunice,
convertite al cristianesimo durante il
primo viaggio missionario di Paolo.
Quando l’Apostolo torna a Listri,
qualche anno dopo, ne riceve buona
testimonianza e lo prende con sé.
Sarà l’inizio di un intenso rapporto di
Il loculo in venerab(i)li Stepha(n)o ep(iscop)o T(er)mula(no) una discepolato nella fede e di fiducia reciproca.
muratura presso cu(m) capitulo. Ovvero: “Nel nome di Cristo, A Corinto, Timoteo firma con Paolo e Silvano le
cui furono amen! Nell’Anno del Signore 1239 qui riposa il due Lettere ai Tessalonicesi; durante il terzo
rinvenute le corpo del beato Timoteo, discepolo del beato viaggio, resta a Efeso per un anno e mezzo; da qui
reliquie del santo apostolo Paolo, nascosto dal venerabile Stefano col è inviato a Corinto; e Paolo lo associa nella stesura
e, qui sotto,
capitolo di Termoli”. All’interno della cripta vi era della Seconda lettera ai Corinzi. Quando Paolo è
l’attuale urna che
le raccoglie. Nella
una cassettina di legno, che si polverizzò a contatto imprigionato a Gerusalemme e condotto a
fascia in alto: con l’aria, contenente i frammenti ossei di uno Cesarea, Timoteo è al suo fianco. Sarebbe poi
corp(us) Beati scheletro. In seguito a un approfondito studio del rimasto a capo della Chiesa di Efeso per una
Timothei, dettaglio gesuita Antonio Ferrua – apparso poi su La Civiltà trentina d’anni, fino al 97 d.C., anno della sua
dell’iscrizione in Cattolica del 16 agosto 1947 – e al parere morte. E in Efeso le sue spoglie riposarono lì fino a
caratteri unciali favorevole della Commissione Storica, papa Pio quando la nuova capitale – Costantinopoli – non
riportata sulla XII insignì la cattedrale di Termoli del titolo di volle accrescere il proprio prestigio, temporale e
lastra di marmo Basilica Minore, elevando san Timoteo a secondo spirituale, radunando le reliquie degli apostoli.
che sigillava la patrono per la città e per la diocesi (Bolla del 25 L’imperatore Costanzo inviò il suo fiduciario
piccola cripta.
febbraio 1947). Ma come giunse il corpo di san Artemio a prelevare le reliquie da Efeso, per farle
Timoteo sulla costa molisana? e perché sarebbe poi entrare trionfalmente nella capitale il 24
stato occultato così bene da smarrirne la memoria? giugno 356. «Sotto il consolato di Costanzo
(l’ottavo) e di Giuliano Cesare fecero il loro
Le peregrinazioni di Timoteo, ingresso a Costantinopoli le reliquie dell’apostolo
in vita e in morte Timoteo» registrano i Consularia
Gli Atti degli Apostoli e le Lettere di Paolo ci Constantinopolitana (“Cronache consolari
permettono di ricostruire a grandi linee la storia costantinopolitane”). Le spoglie del
del discepolo prediletto dell’Apostolo. discepolo di Paolo, insieme
a quelle degli
apostoli Luca e Andrea, furono poste sotto l’altare sono correlabili all’età matura; altre, come il
d’argento della Basilica degli Apostoli, detta calcar achilleo e l’ipertrofia dell’omero destro,
Apostoleion. Lì rimasero per secoli, nonostante potrebbero derivare da uno «stile di vita
incendi e altri sconvolgimenti, come veniamo a “dinamico”, contraddistinto da attività fisiche».
sapere da testimonianze del VI e del XIII secolo. La riscoperta e il riappropriarsi del “nuovo” –
Ma il 12 aprile 1204 tutto è destinato a cambiare. eppure antico! – patrono della diocesi di Termoli è
Costantinopoli è assaltata dai guerrieri della quarta un processo ancora in atto, nonostante i segni della
crociata e il saccheggio non risparmia né le chiese, sua promozione non manchino. Durante il
né il sepolcro degli apostoli. La preziosissima mensa trascorso Anno Paolino, ad esempio, è stata
mystica della Basilica degli Apostoli viene animata una Settimana Biblica, conclusasi con la
depredata, come pure le reliquie sottostanti. presentazione della Traduzione Letteraria Ecumenica
A conferma della manomissione del corpo di san delle Lettere a Timoteo e a Tito (Editrice
Timoteo, veniamo a sapere che nel 1205 il Domenicana italiana 2009). Presenti personalità
cappellano dell’imperatore latino di Costantinopoli quali il pastore Daniele Garrone, Presidente della
dona varie reliquie a un monastero di Soissons, tra
cui duo dentes sancti Timothei, discipuli sancti
Pauli Apostoli. Non è improbabile che il corpo del
santo, quasi come “porzione di bottino”, sia
andato a un cavaliere o barone termolese che lo
destinò alla sua diocesi. Qui una parte della
reliquia fu conservata per la venerazione del
popolo – il reliquiario d’argento del XIII secolo
contenente il caput S. Timothei – mentre il resto
del corpo venne occultato. Ma perché
nasconderlo? La pratica non era infrequente nel
Medioevo, per timore di ulteriori rapimenti.
Non va inoltre dimenticata la frequenza con cui
Termoli veniva attaccata dal mare, non ultimo
dalle scorrerie marittime dei turchi: basti ricordare
che ancora oggi, appena fuori città, ci s’imbatte
nella località “Torre Saracena”.
Il significato del culto delle reliquie
L’attendibilità storica delle reliquie di san Timoteo
è quindi elevatissima: da alcuni documenti
sappiamo che erano venerate a Costantinopoli
fino al sacco del 1204, dopo di che eccole Società Biblica in Italia, e l’Arcivescovo Metropolita Pannello bronzeo
riapparire – attestate da una lapide dell’anno 1239 ortodosso d’Italia e Malta, Gennadios Zervos. che commemora
– nella cattedrale di Termoli. Il “vuoto” da colmare Ma il culto delle reliquie può ancora a parlare il ritrovamento
è di appena 35 anni. E come ulteriore testimone si a una sensibilità tanto mutata, come quella delle reliquie
aggiunga il coevo reliquiario del capo (metà del contemporanea? Sì, secondo mons. Gabriele durante i lavori
nella cattedrale,
XIII secolo). Le reliquie consistono in frammenti Mascilongo, parroco della cattedrale, «nella misura diretti dall’ing.
ossei incompleti della colonna vertebrale, della in cui guardiamo ad esse per ciò che rappresentano, Galileo Sciaretta.
gabbia toracica, delle ossa lunghe degli arti cioè la testimonianza di una fede incrollabile perché Ospedale di San
superiori e inferiori, oltre che delle mani e dei piedi, ben fondata». E continua: «La maggior parte delle Timoteo, Termoli.
e la calotta cranica. La più recente relazione reliquie sono di martiri: nella cultura dei segni,
scientifica (18 luglio 2009) le attribuisce a un anche le reliquie sono un segno visibile della e per
medesimo individuo di sesso maschile e dell’età di la fede. Negli ultimi decenni abbiamo riscoperto
quasi 48 anni alla morte: un uomo anziano, il valore del corpo. Ed ecco che anche il corpo
dunque, per i parametri dell’epoca. Alcune dei santi, onorato e venerato fino ai nostri giorni,
patologie, come l’artrosi della colonna vertebrale, torna a parlarci». Paolo Pegoraro

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