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EQUILIBRIO DI IMPRESA

Equilibrio di impresa: caratteri


- Gerarchia tra governo aziendale e area gestionale
- Equilibrio economico e finanziario
- Controllo di gestione cioè la verifica dopo la gestione aziendale del
raggiungimento degli obiettivi di reddito pianificati all'inizio
dell'attività dell'impresa ed eventualmente la modifica dei processi
produttivi e la rimozione delle aree di inefficienza in caso di non
raggiungimento degli obiettivi fissati
Gerarchia governo/area gestionale
• La gerarchia tra governo aziendale e area gestionale prevede l’individuazione di un
orientamento strategico fondamentale (OSF) con la definizione degli obbiettivi
reddituali e la selezione dei mercati in cui operare. Esso è determinato dal vertice
aziendale e presuppone una efficace comunicazione ai dipendenti delle direttive per
raggiungere quegli obbiettivi

• Il vertice aziendale è espressione dei soci e della loro volontà di individuare degli
scopi dell’attività e un certo valore del reddito che dovrà essere soddisfacente dal
punto di vista dell'imprenditore o/e dei soci tenendo conto del rischio imprenditoriale

• Il controllo di gestione consiste nella verifica del raggiungimento degli obbiettivi


aziendali sotto diversi punti di vista
Equilibrio economico e finanziario
• L’equilibrio economico di un’azienda si realizza con la copertura dei
costi con i ricavi ( U = R – C).
• Se si verificano delle perdite e queste si ripetono negli anni si può
erodere il patrimonio d’impresa fino, nei casi più gravi, a distruggerlo
determinando il fallimento dell’impresa
• L’equilibrio finanziario è dato dalla differenza delle uscite con le
entrate consentendo sempre la loro copertura ( A = P + N)
Equilibrio economico e finanziario
• L’equilibrio economico e finanziario sono collegati e costituiscono le
due «facce» di una stessa moneta.
• Se si sostengono dei costi si avranno contestualmente delle uscite
• Se si conseguono dei ricavi si avranno contestualmente delle entrate
• Gli aspetti economici maturano in un certo arco di tempo, mentre
quelli finanziari si hanno in un momento specifico
Break-even point
• Si può sintetizzare l’andamento economico e i riflessi finanziari
dell’attività di un’impresa con un diagramma cartesiano definito
«punto di pareggio» o «break even point» che individua sia la
quantità di prodotto da vendere che il tempo necessario per poterla
raggiungere e consentire il pareggio costi/ricavi
Break-even point
Break-even analysis
• I costi fissi sono individuati dalle immobilizzazioni, mentre quelli
variabili dalle materie prime per realizzare i prodotti

• I ricavi totali sono dati dal complesso di vendite effettuate in un certo


arco di tempo
Break-even analysis
• In una prima fase delle attività i costi totali (somma di costi fissi e variabili)
eccedono i ricavi delle vendite e si determina un’area di perdita iniziale
• In una seconda fase dopo un periodo di tempo variabile a seconda del
settore di attività considerato e delle caratteristiche specifiche di ciascuna
impresa i ricavi pareggiano i costi e si determina il «break even point»
• Nella terza fase i ricavi superano in valore i costi totali determinando l’area di
utile
• Si può ipotizzare una quarta fase che si verifica quando il guadagno ottenuto
diviene più consistente e considerato soddisfacente dall’imprenditore
Congruità del reddito
• Solo dopo un determinato punto che individua la soglia minima di
remunerazione del capitale investito dal soggetto economico l’utile
ottenuto potrà essere considerato congruo e in linea con le
aspettative del soggetto economico
• La determinazione della soglia sarà fatta mediante l’individuazione di
una particolare categoria di costi nascosti detta oneri figurativi
• Il punto di pareggio è più o meno agevole a seconda del settore
dell’azienda considerata. I costi fissi delle imprese industriali, ad
esempio, saranno superiori a quelli delle aziende di servizi.
Oneri figurativi
• Gli oneri figurativi sono costi virtuali dell’economia d’impresa, legati
alla remunerazione dell’imprenditore e non riconducibili alle due
categorie fondamentali dei costi fissi (CF) e dei costi variabili (CV), la
cui somma darà i costi totali (CT).
Classificazione degli oneri figurativi

• 1 – interesse di computo: è la remunerazione che spetta al soggetto


economico

• 2 – salario direzionale: è il compenso per l’attività direzionale svolta in


seno all’impresa

• Nelle società di capitali la remunerazione della gestione avviene con


la corresponsione degli stipendi ai managers. Diventa, quindi, un
costo variabile.
Il valore aggiunto
• «Il valore aggiunto consiste nella creazione di valore economico
conferito dall’impresa ad una massa di beni attinta dall’ambiente in
una determinata forma (materie prime) e restituita allo stesso in una
forma diversa (prodotti finiti)». Prof. Cassandro.

• Per poter ottenere il valore aggiunto i beni a disposizione dell’impresa


devono essere combinati in modo da poter realizzare l’attività fisico-
tecnica di trasformazione delle materie prime in prodotti e per poter
generare il beneficio economico.
Distribuzione del valore aggiunto
• Al soggetto economico spetta una quota dell’utile per remunerare
il capitale conferito e per avere un salario direzionale

• Ai dipendenti spettano i salari (operai) e gli stipendi (impiegati


e managers) a fronte dell’attività lavorativa prestata che consente
di ottenere i prodotti o amministrare l'impresa.

• Allo Stato viene devoluta una parte del valore aggiunto sotto forma
di prelievo fiscale (imposte e tasse fra cui IVA)
Il controllo di gestione
-Verificare il raggiungimento di un livello di reddito adeguato conforme
a quanto previsto dalla programmazione
-Verificare la correttezza della gestione aziendale e/o il corretto
funzionamento degli asset aziendali
-Verificare il corretto operare della componente personale
-Dare un supporto informativo per la presa delle decisioni strategiche
da parte del vertice aziendale fino alla modifica del processo produttivo
Tipologie di controllo
• Finanziario: mira a verificare il raggiungimento degli obbiettivi di
reddito e l’equilibrio finanziario e patrimoniale dell’impresa
• Funzionale: mira a verificare il corretto funzionamento di tutti i mezzi
a disposizione dell’impresa sia tecnici che personali
• Complessivo: riferito all’intera attività, compresa sia la performance
finanziaria che operativa
• altre forme di controllo: mirano a valutare il rapporto con gli
stakeholders
Collegamento tra pianificazione e controllo
• La programmazione ed il controllo sono collegati «naturalmente»,
mediante l’analisi degli scostamenti (differenza tra obbiettivi
pianificati e risultati conseguiti con evidenziazione delle eventuali
aree di inefficienza aziendale per rimuoverle).

• Si può effettuare un’analisi degli scostamenti anche su altri fattori di


carattere quantitativo (produttività) o sul corretto funzionamento dei
mezzi dell’impresa.
Modalità del controllo di gestione
• Livello strategico

• Livello manageriale
Classificazione del controllo di gestione
• Controllo antecedente (ex-ante)
• Controllo concomitante (in itinere)
• Controllo susseguente (ex-post)
• Controllo sul controllo (verifica dell’efficacia del controllo ed
eventuale revisione)
Classificazione del controllo di gestione
• Controllo interno – affidato a un soggetto interno all’impresa
preposto al controllo sull’efficacia e l’efficienza del processo
produttivo e sul corretto funzionamento del sistema fisico tecnico
• Controllo esterno – affidato in outsourcing ad un soggetto esterno
all’impresa e volto al controllo sulla corretta amministrazione e
sull’adozione di principi di sana gestione

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