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ITALIANO STANDARD ITALIANO REGIONALE ITALIANO POPOLARE

• Forma dell’italiano che varia in • Forma dell’italiano che varia in base a: grado
• Forma base dell’italiano, di d’istruzione. Individuabile tra la fine dell’800 e gli
base all’area geografica.
massimo prestigio ed inizi ‘900 ma anche nel ‘400.
utilizzata per l’istruzione
• E’ una varietà diatopica (legata • E’ una varietà diastratica (legata alla diastratìa)
alla diatopia) Diastratìa = dia ‘attraverso’ + stratum ‘strato’
• Proviene dal dialetto
Diatopìa = dia ‘attraverso’ + topos
fiorentino (nello specifico ‘luogo’ • Teorizzato da Manlio Cortelazzo e Tullio De Mauro
dal: fiorentino letterario negli anni ’70. Secondo M. C.: «l’i. p. è quel tipo di
trecentesco) • L’aggettivo «regionale» non si italiano imperfettamente acquisito da chi ha avuto
riferisce alle vénti regioni per madrelingua il dialetto»
• Non è una varietà amministrative ma è sinonimo di
linguistica legata a «locale» • Noto anche come «italiano dei semicolti». I
dimensioni di variazione. semicolti sono quei parlanti che hanno ricevuto uno
L’italiano standard è una scarso livello d’istruzione della lingua italiana,
• Secondo Tullio Telmon: Gli i. r. tuttavia non sono completi analfabeti.
varietà neutra sono quelle forme di italiano che
si sono sviluppate a partire dalla • Nasce come una varietà prevalentemente parlata,
seconda dialettizzazione, quando raramente messa per iscritto. Tuttavia la scrittura
i parlanti italiani dialettofoni, nel dell’i. p. esiste ed è caratterizzata da un gran numero
1861, si avvicinarono di errori ortografici (sgrammatica); dall’influenza
gradualmente all’italiano. del dialetto e dalla poca pratica della scrittura. A tal
proposito, la scrittura dei semicolti altro non è che la
Vengono definiti anche «nuovi
riscrittura di ciò che viene detto ‘a voce’.
dialetti»
ITALIANO NEO-STANDARD Alcuni TRATTI «IN MOVIMENTO»
• Verso la seconda metà del ‘900 un gran numero
Fonetica
di tratti linguistici, precedentemente considerati
• Raddoppiamento fonosintattico: [kaf’fè ffreddo]
informali e di uso basso, sono entrati a far parte
• Ritrazione dell’accento: bocciòlo  bòcciolo
del lessico e della grammatica dell’italiano
• Generalizzazione di fonemi come la vocale [e] aperta e chiusa oppure
standard, caratterizzando un vero e proprio
come la fricativa alveolare sorda e sonora [s] e [z]:
processo di «RISTANDARDIZZAZIONE
[rosa] vs. [roza] / pèsca e pésca  pésca (sia per il frutto, sia per
DELL’ITALIANO. In cui lo standard vecchio,
attraverso l’espansione della lingua, viene l’attività)
sostituito progressivamente da un nuovo standard
che va a scalzare il precedente conservativo. Morfosintassi
• Pronome personale complemento «te» in funzione di soggetto: «Tu vieni
• Secondo il noto linguista Gaetano Berruto questa al cinema?»  «Te vieni al cinema?»
«nuova forma di italiano standard» prende il • Accusativo preposizionale: «Perché guardate tutti a me?»
nome di: ITALIANO NEO-STANDARD. • Sintassi frammentaria: preferenza della paratassi e dell’asindeto rispetto
all’ipotassi. Si preferisce legare le frasi spezzandole con un punto piuttosto
• Secondo Berruto, in merito all’italiano neo- di usare delle congiunzioni.
standard, tra le numerose varietà o forme
dell’italiano non esiste una distinzione netta, Lessico
bensì esiste un «continuum» nel quale i tratti di • Parole entrate nello strato d’uso frequente
una varietà possono rimanifestarsi in altre varietà • Prestiti e calchi dall’inglese: smart-working; brainstorming; consistente
o forme di italiano. Questi tratti, di fatto, (con significato di «coerente» dall’inglese consistent)
prendono il nome di TRATTI «IN • Estensioni di significato: piuttosto che con valore disgiuntivo come «o» e
MOVIMENTO». «oppure»; tipo (usato con significato di «per esempio»)
SCRITTURE DIGITALI INFORMALI Tratti delle scritture digitali informali
• Tachigrafia: tipo di scrittura veloce e ricca di errori
• Nel corso degli anni, grazie allo sviluppo di Internet e della
ortografici ed abbreviazioni (comune negli SMS)
comunicazione telematica via rete mediata attraverso social-network,
utilizzata per scrivere messaggi lunghi senza terminare i
app di messaggistica varie ed SMS c’è stata una vera e propria
caratteri (in quanto limitati): «km stai? io dv andr cmq»
rivoluzione nella scrittura, che ha portato alla nascita delle scritture
digitali e tra queste l’ITALIANO DIGITATO o E-TALIANO.
• Ripetizione di più grafemi in una parola con funzione
• L’italiano digitato (o e-taliano) è quella varietà scritta informale espressiva: «Noooo che palle!»
dell’italiano utilizzata per comunicare in rete.
• Scrittura in maiuscolo sinonimo di urlare: «BASTA!
• Dal punto di vista diamesico, l’italiano digitato è un mezzo di SEI UNO SCEMO!» = urlare
comunicazione SCRITTO-DIGITATO o TRASMESSO, in quanto
• Utilizzo di segni di interpunzione con funzione
è simile ad una conversazione orale, tuttavia mediata dalla
espressiva. Ad oggi sostituiti dalle più comuni emoji
digitazione di messaggi trasmessi in rete.
(o emoticon): :D :) :-) 😃 🙁 🤮
• L’italiano digitato, così come le scritture digitali in senso lato, sono
• Uso del ci attualizzante con verbo avere: «oggi
linguaggi complessi siccome caratterizzati dalla combinazione di più
c’abbiamo la lezione»
canali comunicativi: scritto, parlato, fonico, grafico, visivo, gestuali
tutti in uno.
• Frammentarietà e brevità generale dal punto di vista
• Tuttavia lo scritto-grafico non equivale allo scritto-digitato. Questo testuale: «bravi…tutti bravi siete.. Forti coi deboli e
deboli con i forti. Che schifo! 🤮»
implica che il mezzo di comunicazione per la redazione di libri, ossia
la scrittura in senso stretto, non equivale alla digitazione in rete.
• Errori di battitura
Come affermato da G. Antonelli: «saper digitare non equivale a
saper scrivere».
PA R L AT O - F O N I C O SCRITTO-GRAFICO
(Precisione minore, tempo di produzione e revisione (Precisione maggiore, tempo di produzione e revisione elevato)
limitato)
Fonetica
Presenza di aferesi, elisioni, forme abbreviate, trasformazioni di iati
in dittonghi, variazioni del timbro vocale.

Testualità Testualità
Sintassi frammentaria, poca coerenza e coesione, semplicità Sintassi ben curata, molta coerenza e coesione: presenza di
sintattica, tante ripetizioni, andamento epicicloidale, poca revisione. numerose catene anaforiche e connettivi, molta revisione.
Pragmatica
Presenza di numerosi elementi linguistici contestuali come deittici
temporali, personali e spaziali e di segnali discorsivi
DEMARCATIVI (insomma, ecco) e FATICI (guarda, capito?).
Lessico Lessico
Lessico poco ricercato (semplice), utilizzo di strutture poco Lessico forbito e ricercato, utilizzo di strutture complesse, uso di
complesse, forte uso di parole passe-partout e genericismi elementi paratestuali: titoli, paragrafi, glosse, capoversi…
(es: roba, cosa, coso…).

Gestualità
Presenza di un linguaggio non verbale mediato da gesti.
I gesti possono essere COVERBALI e AUTONOMI. Note importanti:
• Coverbali: accompagnano il linguaggio verbale (es: gesto del Storicamente la scrittura si è sviluppata dopo l’oralità (parlato) per
conteggio quando si enumera un qualcosa) bisogni legati all’educazione, al commercio e al calcolo.
• Autonomi: designano significato senza l’oralità Inoltre, a differenza del parlato che si sviluppa come una facoltà
(es: gesto della mano a pigna) mentale, la scrittura viene acquisita con l’educazione scolastica.
PERCORSO STORICO DELL’ITALIANO
Latino Latino volgare Volgare Fiorentino Italiano Italiano
volgare scritto fiorentino dell’Uso standard neostandard
(fiorentino
affermazione del letterario Proposto da Forma finale Nuova forma
forma orale del volgare scritto a trecentesco) Manzoni in merito dell’italiano. dell’italiano standard
latino parlata da partire dal IX sec. E’ la forma di che si è creata a
alla questione della
tutte le classi d.C. lingua italiana, massimo seguito del processo
miglioramento delle
sociali Prima secondo la quale, era prestigio di
strutture lessicali e
testimonianza: grammaticali del necessaria una lingua dell’italiano che «ristandardizzazione»
«Placito capuano» volgare fiorentino unitaria sia per il viene insegnata che ha subìto
del 960 d.C. scritto, popolo sia per gli nelle scuole ed è l’italiano a partire
grazie all’operato di: scrittori che nel XIX utilizzata nei dagli anni ’70.
Dante, Petrarca e secolo faticavano a Nel quale tutta quella
contesti
Boccaccio (Le tre trovare una lingua serie di tratti ritenuti
scolastici.
Modello bembiano corone) che andranno stabile e precedentemente
Modello proposto nel 1525 da Pietro Bembo nella a rivoluzionare il comprensibile per informali sono entrati
sua opera «Prose della vulgar lingua» nella quale a far parte dell’uso
volgare, sviluppando tutti.
egli sostenne che il modello perfetto di lingua
unitaria, doveva essere il fiorentino letterario il fiorentino formale.
trecentesco di Petrarca e Boccaccio. letterario
*Secondo Bembo, il volgare di Dante era troppo
pluristilistico, dunque non idoneo.
trecentesco.

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