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Il Pensiero Giuridico Di Jacopo Da Revig
Il Pensiero Giuridico Di Jacopo Da Revig
TESINA
IL PENSIERO GIURIDICO
di
JACOPO DA REVIGNY
1230 c. - 1296
1
2
Finalità
attuali assetti del diritto contemporaneo, di cui Jacques Revigny rappresenta uno dei
massimi protagonisti.
Revigny era ‘tormentato’ dalle due sponde legislative della sua epoca: quella del
La legge, infatti, è un testo scritto che ha come origine, come fonte di produzione
di una determinata condotta; non essendo scritte possono essere soggette a variazioni
Il nesso tra potere politico e diritto, ossia il legame tra l'organizzazione ed i compiti
del sistema politico da un lato e le fonti del diritto dall'altro, è obbligatorio nella
del diritto nelle sue varie fasi, tra cui quelle greche e romane 1, ed è anche l’unico
1
Per approfondimenti vedi: ANNALISA TRIGGIANO, Le prove giudiziarie nel mondo antico -
Tra retorica e diritto, Canterano 2017
3
modo per tentare di restituire il diritto alla persona che vive in una società organizzata
e complessa.
A leggere alcuni atti giudiziari della fine dell’XI sec., si rimane colpiti dal cambio di
ai beni fondiari. Gli avvocati più abili, allegando le preziose leggi, riescono spesso a
vincere la causa, utilizzando tali fonti. A testi romani si rifanno anche notai eruditi,
preoccupati di giustificare l’utilità della scrittura per rendere stabili i diritti delle parti
o di far risultare la legittimità del loro operato. A Pavia 3, in una scuola in cui si
2
L’«officina della prassi» è l’officina nella quale operano gli interpreti del primo medioevo,
ovverosia, il giudice, il causidico (lo scrittore delle cancellerie laiche ed ecclesiastiche), il notaio
rogatario dei negozi.
3
Pavia nell'alto medioevo è la culla della cultura giuridica. Tra il X e XI secolo, Pavia si distingue
per la sua scuola di arti popolari, cui si affianca poi una Scuola professionale di diritto franco-
longobardo.
4
giudici, il diritto romano viene usato come legge generale per colmare le lacune degli
romana.
scriba ed il causidicus che, nella loro officina, affrontano i problemi legati alla prassi,
alla realtà, riprendendo gli schemi dei formulari giuridici romani, ma adattati e
modificati sulla base dei nuovi bisogni, tenendo in considerazione usi e consuetudini.
Fra l’XI e il XII secolo la fucina in cui si forgia il diritto non è più l’officina della
prassi, ma il laboratorio sapienziale, in cui lavorano i giuristi dediti allo studio delle
4
Nel laboratorio sapienziale, instancabilmente lavorano ogni giorno i giuristi chini sulle pagine del
Corpus iuris giustinianeo, intenzionati a mettere a punto soluzioni giuridiche nuove e ardite.
5
pagine del Corpus iuris giustinianeo5, nell’intento di creare soluzioni giuridiche
innovative.
L’ausilio del diritto giustinianeo si rivela indispensabile anche nella Curia romana per
Ed è proprio dal fervore della riforma gregoriana 7 che scaturisce la molla decisiva per
la ricerca del tesoro perduto. La riscoperta dei libri delle leggi è un aspetto della più
generale esigenza di appoggiarsi, nella disciplina dei fatti umani, a testi scritti di
particolare autorevolezza: necessità che ora non può ritenersi soddisfatta se non
ambizioso progetto editoriale, che tende a dare al testo romano volto certo e duraturo,
5
E’la raccolta di materiale normativo e materiale giurisprudenziale di diritto romano, voluta
dall'imperatore bizantino Giustiniano I (imperatore dal 527 al 565) per riordinare il sistema
giuridico dell'impero bizantino.
6
Da ricordare la Constitutum Constantini (Donazione di Costantino),documento utilizzato per
giustificare la nascita del potere temporale dei pontefici romani. Il filologo italiano Lorenzo Valla
nel 1440 dimostrò in modo inequivocabile che il documento era un falso, facendo notare che il testo
era scritto in un latino non riconducibile filologicamente a quello in uso nel corso del IV secolo.
7
Gregorio IX occupa una posizione di primo piano nella storia della Chiesa e del diritto
occidentale. Sulla linea degli immediati predecessori rafforzò, con una rigida dottrina teocratica, il
primato pontificio nello scacchiere politico dell’Europa duecentesca. Attento osservatore dei coevi
movimenti religiosi, protesse la nascita degli ordini mendicanti volgendoli contro le sette ereticali.
Con l’emanazione del Liber extra (che seguiva a distanza di un secolo quella del Decretum di
Graziano), egli inaugurò la serie dei pontefici promotori delle raccolte ufficiali di decretali che, nel
loro insieme, formeranno il Corpus iuris canonici, vigente fino al 1918. Così costituito, il diritto
canonico dette vita, in simbiosi con il diritto romano giustinianeo, a quel ius commune (utrumque
ius) sul quale si è eretta la civiltà giuridica europea.
6
Le leggi servono a soddisfare bisogni concreti e non di mera conservazione di un
Nel XII secolo inizia a cambiare la società, in un mondo nel quale l’economia è
lanciata nel pieno del suo sviluppo, grazie soprattutto all’affermarsi di intensi traffici
In questo clima, i Glossatori9, come si vedrà, sono coloro che offrono alla società
I due momenti, Alto e Basso Medioevo, sono intesi come un’unica costruzione, in
Il compito del giurista, pertanto, è legato anche all’interpretazione del diritto grazie
allo studio e alla conoscenza del materiale normativo. Ogni decisione giuridica va
8
I Comuni nacquero inizialmente come associazioni private tra cittadini (mercanti, artigiani, liberi
proprietari terrieri residenti in città, notai, medici) che stipulavano giuramenti per affermare le loro
rivendicazioni nei confronti dei signori (laici ed ecclesiastici). In seguito si svilupparono fino a
ottenere il riconoscimento da parte dell’autorità superiore: il signore stesso, il re, l’imperatore, il
papa.
9
Il fondatore della scuola di Bologna, operante tra il 1112 e il 1125, fu Irnerio che ha svolto una
straordinaria attività di interpretazione della compilazione giustinianea (Digesto, Codice, Istituzioni,
Novelle).
Irnerio esegue tre operazioni principali sui testi: allega al codice delle annotazioni, dette glosse, che
chiarivano in brevi proposizioni il significato del testo; le mette in relazione con altri passi paralleli;
discute delle applicazioni previste.
Con questo metodo nasce la scuola dei glossatori portata avanti da alcuni allievi di Irnerio; tra
questi Bulgaro è colui che lascia un’impronta più significativa, scrivendo un breve trattato di
procedura e discutendo in classe una serie di questioni legali.
7
JACQUES DE REVIGNY – BIOGRAFIA
apprendono da Friedrich Karl Von Savigny, nella sua Storia del Diritto romano nel
medio evo10.
Orléansfu il più eminente insegnante di diritto romano della sua epoca. Chiamato più
rappresentante del metodo dialettico applicato allo studio del diritto, che dette in
Italia, nel secolo seguente, i frutti più cospicui con l'indirizzo dei Commentatori 15.
Cino da Pistoia disse di Jacques che non c'era al mondo un polemista più intelligente.
Della sua opera ci sono giunti solo frammenti: scrisse Repetitiones al Digesto, al
10
FRIEDRICH KARL VON SAVIGNY, Storia del Diritto romano nel medio evo - Volume 2 –
1857, pp. 548-552.
11
Note attinte dall’enciclopedia online Treccani. Alcuni lo fanno morire a Ferentino, città della
Ciociaria (Manus online), ma sicuramente si tratta di Ferento, antica città etrusca a nord di Roma.
12
E’ stato un giurista italiano del Medioevo, facente parte della Scuola di Bologna.
13
Uditore di Rota è il termine che designa i prelati che compongono il tribunale ecclesiastico della
Sacra Rota Romana.
romanistica sulle basi della scolastica. Insegnò con gran successo negli studi di Tolosa e di Orléans.
Recandosi a Roma per il giubileo nel 1300, tenne un'applaudita lezione a Bologna.
15
La scuola dei commentatori indica un gruppo di giuristi attivi nella penisola italiana tra il XIII ed
il XIV secolo, che raccolse l'eredità della scuola bolognese dei glossatori.
8
Codice, alle Istituzioni, un Dizionario legale16, una Summa de feudis, varie
Disputationes.
Oggi il paese conta poco più di tremila abitanti. Ai suoi tempi doveva essere ancora
più piccolo. Jacques studiò legge ad Orléans, dopo aver conseguito il diploma di
I suoi insegnanti erano tutti francesi anche se uno di loro aveva conseguito il
dottorato a Bologna. Come ancora bacalareo 18, Revigny divenne noto come la
persona che aveva messo all'angolo il professor Francesco, figlio del glossatore
16
Vedi: D’AMELIO G., Il Dictionarium Iuris di Jacques de Revigny, in TR 40 (1972) 43-68: IX,
nt. 29.
17
Magister artium era il titolo accademico conferito a partire dal Medioevo a chi terminava con
successo gli studi presso la facoltà delle arti.
18
Bacalareo, studente che ha conseguito il primo grado accademico.
19
Accursio fu allievo a Bologna di Azzone e Iacopo di Balduino, e maestro lui stesso (1213-53) di
diritto civile. Ebbe quattro figli, di cui tre, Francesco, Cervotto e Guglielmo, anch'essi giuristi.
9
A partire dal 1265 iniziò, con grande successo, la sua carriera come professore di
In ogni caso, deve essere stato prima del 1289, perché in quell'anno tornò in Lorena
come vescovo di Verdun, città a circa quaranta chilometri dal suo paese natio. La sua
Infatti, cittadini, signorotti e potentati locali,resero la sua vita una battaglia continua
per sostenere e difendere i diritti giuridici della Chiesa 20. Alla fine, decise di recarsi a
Roma per risolvere alcune delle controversie legali che aveva con i suoi avversari.
I disguidi legali nella curia vescovile di Verdun continuarono anche dopo la morte di
Revigny.
Ciò che ha lasciato alla città di Verdun è stata una «carta»di diritto per i suoi
cittadini.
conferenze che ha tenuto sul corpo del diritto romano. Purtroppo per lui, la
20
Vedi nota n. 6 sulla Donazione di Costantino.
10
conoscenza di questi documenta svanirono dopo il XIV secolo, il che portò a una
quasi totale dimenticanza di Revigny; questo fino alla fine del XIX secolo, quando
Fu il lavoro dello storico legale olandese Meijers 21, tuttavia, a riportare Orléans sulla
Non è ancora stato completato uno studio approfondito sulla distinzione tra le idee di
Revigny e quelle del suo allievo Belleperche, uno dei motivi per cui le ricerche in
questo settore sono ancora gratificanti; tra i due Revigny risulta essere la mente
originale.
La legislazione reale era grezza, rudimentale; altresì la legge statutaria delle città non
ebbe molta possibilità di svilupparsi sotto gli occhi degli ufficiali del re francese, che
21
Eduard Maurits Meijers (den Helder, 10 gennaio 1880 - Piombo, 25 giugno 1954) era un olandese
giurista e fondatore dell'attuale (nuovo) Codice civile. Meijers è cresciuto in una benestante
famiglia ebraica, in quanto figlio dei medici navali Isidor Meijers e Julie Wolff.
11
Revigny menziona i costumi e le tradizioni “giuridiche” delle regioni, delle contee,
delle città e di vari luoghi, generalmente senza alcuna indicazione precisa del
territorio.
determinato territorio.
che qui viene menzionato il nome di questa sacra icona della storia giuridica francese:
il suo tempo sarebbe arrivato più tardi, quando Revigny aveva già esposto le sue
L'opzione più estrema sarebbe stata quella di rifiutare qualsiasi legge che non
22
Philippe de Beaumanoir chiamato anche Philippe di Rémi (1252/54 – 7 giugno 1296) è stato un
giurista francese. È considerato come uno dei più grandi giuristi del diritto consuetudinario
medievale francese. Fu l'autore del Coutumes de Beauvaisis, un’opera sul diritto francese medievale
in prosa francese antico.
12
Questo approccio antiquario poteva attrarre alcuni degli studenti del professor
Revigny, intrisi della tradizione classica di Chartres 23, ma la maggior parte di loro
l'avrebbero considerata del tutto impraticabile. D'altra parte, il diritto romano non era
Doveva essere scelta una via di mezzo, realistica e critica allo stesso tempo.
Revigny lo sapeva molto bene e non affermò mai che una particolare usanza giuridica
In verità, non ci sono molte consuetudini giuridiche da lui bollate come corrotte.
1. che nei tribunali laici la parte soccombente non dovesse pagare i costi del
La procedura nei tribunali laici era molto più breve e meno costosa della
2. che il tutore, di solito un parente, non fosse obbligato a rendere conto delle entrate
godute;
3. che il diritto inglese assegnasse solo al figlio maggiore l'intera eredità del padre
23
La scuola della Cattedrale di Chartres raccoglie nel secolo XII alcuni fra i più celebri maestri
giuridici del tempo. In essa si trovano le caratteristiche principali della rinascita culturale del XII
secolo, caratterizzati dalla preferenza per gli antichi e soprattutto per l'opera di Platone.
13
non furono d'accordo che questa prassi consuetudinaria fosse pericolosa per
l'anima del figlio primogenito. Revigny considerava questa norma una cattiva
abitudine.
Revigny suggerì che questo figlio privilegiato dovesse dare almeno alle sue
vassallo del re francese per gran parte del Midi, il sud della Francia.
Queste cattive abitudini giuridiche hanno in comune il fatto che Revigny non era
semplicemente cadevano fuori dal suo mondo legale per mancanza di una ragione
adeguata.
testamento.
14
Pertanto il testo sull'incompetenza delle donne non è applicabile alle ultime
Va notato che anche nel sud della Francia, dove il diritto romano aveva una forte
presenza, le persone usavano spesso il codicillo più semplice per disporre delle
loro proprietà.
2. L'usanza del retrait lignager (ritiro del lignaggio) era comune a gran parte della
Francia.
modello ben noto di frode. Era intollerabile per Revigny poiché vedeva il retrait
lignager come un'usanza con una buona ragione giuridica, cioè quella di garantire
Allora, come si può usare il diritto romano, che non ha familiarità con questa
una proprietà, passibile di retrait lignager, è come un pegno, situazione in cui c'è
15
una buona possibilità che il pegno debba essere restituito all’avente diritto che non
l'esercizio del diritto di retrait lignager. Si deve sottolineare che Revigny è stato il
primo giurista accademico che ha prestato molta attenzione a questa usanza, una
tradizione che è stata protratta sino alla fine del periodo delloius commune.
Un ex servo del capitolo della cattedrale di Chartres, che si era arricchito e liberato
dalla sua schiavitù, aveva, così si narra, offeso il decano del capitolo durante una
riunione. Il preside voleva che fosse ridotto in schiavitù, come prevedeva la legge
poteva essere applicata a questo caso specifico in quanto i servi del capitolo di
Chartres non erano veri schiavi nel senso romano; potevano fare testamento,
non era uno schiavo nel senso del diritto romano, la punizione del diritto romano
16
Nel capitolo c'era persino qualcuno, ignaro del diritto romano, - dice Revigny -,
Anche Revigny potrebbe essersi sentito così, perché potrebbe essere stato un
Tuttavia, tali argomenti non gli piacevano perché non avevano una solida base nei
4. L'ultimo esempio riguarda una disputa accademica che mostra come a Orléans,
lunga durata.
bacalareo24, intorno al 1275, Revigny presiedeva una disputa accademica per la quale
“Una persona ha un debito di denaro. Muore, lasciando due eredi. Secondo la legge
romana, ciascuno degli eredi deve la metà dell'importo perché è un debito divisibile.
Il controversia, tuttavia, prese una piega diversa. Solo uno degli eredi si offrì di
24
Bacalareo, lo studente che ha conseguito il primo grado accademico.
17
Revigny difese l'opinione che non lo è. Sostenne che il debitore originario non fu in
grado di pagare totalmente il suo debito, a meno che questo non fosse stato
concordato, e che la posizione del creditore si fosse deteriorata, avendo ora due
un'opinione contraria al diritto romano. Era una regola del diritto consuetudinario che
i debiti dovevano essere pagati con beni mobili (les meubles sont le siège des dettes).
Quindi il pagamento dei debiti dovevano essere estinto tra gli eredi.
Revigny sostennela tesi che colui che ha pagato un debito per suo fratello può
CONCLUSIONI
Prima di formulare alcune conclusioni, credo sia necessario sottolineare che la cultura
giuridica di Revigny conteneva più degli argomenti presentati finora. Infatti Revigny
utilizzò la logica aristotelica, soprattutto quando voleva analizzare frasi poco chiare
18
Più importante, per Revigny, è il concetto di ‘linguaggio comune’ (usus communis
intendeva proprietà immobiliare. Quindi, non nel senso del diritto romano.
Un altro modo per tenere conto dei modi locali era considerare la posizione sociale
informazioni diverse: più informazioni sulla sua merce a un semplice studente; meno
Revigny utilizza questo argomento in particolare nel contesto del diritto pubblico.
del diritto romano, non ci si dovrebbe stupire che questo presunto imperatore agisca
come se fosse un vero imperatore e assumesse i poteri a lui concessi dal diritto
romano.
Revigny non ha usato il diritto romano per il suo significato intrinseco. Non era un
semplice filologo che voleva scoprire come esattamente gli antichi romani avevano
organizzato la loro società. In diversi casi, ha voluto mostrare come i testi di diritto
romano potrebbero essere utilizzati per difendere le regole, a volte molto diverse, del
19
I romanisti giuridici classici vedevano questo come un abuso dei testi sacri del diritto
romano. Era un tentativo di creare spazio per un mondo legale che non poteva essere
ignorato.
Gli argomenti utilizzati da Revigny per legittimare il diritto francese non formavano
impedito che alcune istituzioni del diritto francese consuetudinarie resistessero con
Alla fine di questa piccola ricerca si può affermare che l’opera giuridica di Jacques
consuetudine, ha lasciato un segno indelebile nella storia del diritto medioevale del
20
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