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Simbolismo

La poesia torna ad occupare un posto importante nel primo novecento.


Il periodo degli anni ’10 del 1900 in Russia, per quanto riguarda la cultura e l’arte, viene detto “eta d’argento” (quella “d’oro”
ovviamente è l’era puškiniana). In questo contesto si sviluppa il modernismo russo. Tempo prima, infatti, prevaleva il pensiero
positivista, a cui fa seguito la sterzata verso l’irrazionale del modernismo russo. Questo movimento (non solo letterario) è
caratterizzato da tre sottoinsiemi: simbolismo russo, avanguardie russe, acmeismo.
Il modernismo si puo avvire fino a 1934, quando nel primo Congresso dei scrittori il realismo socialista é stato fatto canone del
socialismo

Il punto centrale a cui fanno capo tutte le correnti del modernismo russo è, il concetto di irrazionale. In questo periodo gli
intellettuali comprendono che il mondo è complesso e quindi incomprensibile razionalmente: tutto diventa più barocco, l’arte è il
vertice di ogni attività umana e in quanto taole è la cosa che più ci avvicina a Dio. Abbiamo una profonda indagine delle sfere in cui
la ragione non ha accesso, ossia Dio, la morte, ecc.

Il primo dei movimenti del modernismo russo è il simbolismo. L’arte per i simbolisti risulta essere la finestra verso altri mondi: i
simboli sono ciò che si trova a metà tra il nostro mondo e un qualcosa di superiore. Dobbiamo, infatti, tenere conto che simbolo e
metafora sono due cose totalmente diverse: il simbolo ha infiniti significati, non è l’accostamento di un oggetto ad un altro come la
metafora, ma, grazie al simbolo, la lingua diventa un qualcosa di eternamente creativo. Il principale poeta del simbolismo russo è
Aleksandr Alesandrovič Blok. Un elemento fondamentale nelle sue poesie è la figura della “prekrasnaja Dama”, “la Dama gentile”,
ovvero quella figura femminile che è un simbolo nel vero senso della parola. Essa e contemporaneamente la fidanzata dell’autore,
una presenza divina, una regina fiabesca, una vera e propria donna angelo.

Nel 1892 – Dmitrij Merežovskij pubblica l’articolo “Sulle cause della decadenza e sulle nuove correnti della letteratura russa”
Siamo a metá 1890, quando simbolismo ancora non veniva usato molto. Questa opera rappresenta ormail il declino del realismo,
movimento attivo in russia dal 1840, nel quale abbiamo anche Dostoevskij e Tolstoj. Duranto Realismo vediamo l’ascesa della novella
russa. Nell’articolo viene per la prima volta usato quello che in segiuto verra chiamato il simbolismo russo. L’articolo diventa il loro
manifesto.

I simbolisti sostenevano l’autonomia della poesia. Erano orientati al libero flusso dei significati e alla musicalitá di una poesia. La
parola per loro era musicalitá da sfruttare a allontanarsi dal mondo concreto e giungere al transcendente. Si tratta di un periodo
estremamente libero.
Per i simbolisti, l’arte per eccelenza era la musica.

Il movimento simbolista si puó dividere in due parti – Vecchi e Giovani simbolisti.

Vecchi Simbolisti
In tutta l'Europa si creava arte basata sulla concezione di simbolo (estetismo..). Era un ambiente culturale che accomuna tutti gli stili
letterari. Si riverberano anche nell'ambito strettamente letterario. Questa generazione di scrittori sono la prima generazione di
simbolisti russi (starshie simvolisti) che si avvicina alla concezione del decadentismo. Hanno una visione apocalittica della
storia,accento visionario, sistema di riferimenti filosofici e fiducia in Dio. Attraverso il simbolo riescono a raggiungere Dio. Tutti i
simbolisti si muovono nel piano spirituale.

Ci appartengoono poeti come Brjusov, Bal’mont, Gippius – essi intendono il simbolismo in senso puramente estetico. Per loro l’arte
é fine a se stessa. Sono grandi sperimentatori sul piano formale.
I temi principali somo l’occutismo, misicitá interpretati in chiave russa. Comprendono anche il piano extra-letterario – la scena
biografica degli scrittori diventa opera d’arte – Zhiznetvaričestva.
Merežovskij, che appartiene ai vecchi simbolisti, rinnova la interpretazione di Gogol e altri. Su Gogal scrive il libro "Gogol e diavolo" e
"Tolstoj e Dostoevskij" che mette a confronto questi due come primo.

Skrjabin – Inaugura una teoria sostenuta da questo autore poneva in stretta relazione i colori alle note musicali: lui stesso suonava
addirittura su una tastiera per luci con i tasti opportunamente colorati di tinte diverse, intrecciando melodie al di fuori del senso
comune, lasciandosi trascinare da questo o quel colore e non dalla nota in sé.

La grande innovazione è presente nella poetica. Bolmontov e Brindzov rinnovano anche la forma della poesia, fanno degli
esperimenti sul piano formale della versificazione e propongono delle nuove forme.
I primi simbolisti recuperano anche il sonetto.

Versificazione
La poesia ebbe di fatto un doppio inizio: è opinione comune che la letteratura colta della Russ antica non abbia conosciuto la poesia,
tuttavia la mancanza di forme strutturate di poesia non comporta la totale assenza di poesia in quanto ritmo, e questa forma
rudimentale di poesia era molto diffusa. Si prende il modello di versificazione polacca o e lo si elabora: il modello era sillabico (perché
il polacco è una lingua ad accento fisso, in cui cade sempre sulla penultima sillaba) per cui presentava un numero prestabilito di
sillabe e aveva la chiusa del verso con rime baciate e femminile (= parole con accento sulla penultima, parossitone invece quelle
maschili, ossitone, sono accentate sull'ultima).
Nella seconda metà del 600 Simeon Polocki porta a compimento il processo di codificazione del verso russo creando la poesia
sillabica russa.

In Russia, la versificazione sil abotonica fu teoricamente istituita intorno al 1730 da V. K. Trediakovskii e M. V. Lomonosov e
introdotta nella poesia allo stesso tempo. Ha sostituito il sistema di versificazione sil abica utilizzato dalla metà del XVII secolo.
Il sistema sillabo-tonico si basa sulla distribuzione dei accenti e numero delle sil abe. Il metro di misura convenzionale é il piede,
costituito da 2 o 3 sillabe.
Sistema di 2 sillabe – binario, puó essere di tipo jamb o trochej.
Nel tipo jambico, l’accento cade sulla sillaba pari. Questo é il tipo utilizzato di piú.
Nel tipo trochaico, l’accento cade sempre sulla sil aba dispari

Giovani simbolisti
Corrisponde al vero simbolismo, un simbolismo religioso. Abbandonano i toni apocalittici e si concentrano sul rapporto
poeta/simbolo/Dio. Si rifanno a un filosofo Vladimir Salaviof dell’800 che aveva recuperato il principio dell’eterno femminino –
Sofia, che avrebbe rappresentato la salvezza del mondo.

Il loro linguaggio é carico di una grande forza estetica, essenziale é la parola, molto spesso ermetica, chiusa e di difficile
interpretazione, con costanti riferimenti teologici. Si riferiscono alla grecia classica, valori di bellezza e giustizia riaffondano nella
classicitá greca. Il rapporto dei simbolisti giovani e la politica é positivo. Accoglievano bene le rivoluzioni, riconoscono la molla
attraverso cui la Russia si sarebbe potura rifare e salvare spiritualmente.

Vjachislav Ivanav – teorico del simbolismo, amante della letteratura italiana. Elabora teoria con lo slogan “Dal reale al piu reale”. Per
Ivanov il piano della realtá diventa piu reale quando si sposta su un’altro piano di esistenza – il mondo spirituale
Nel 1910 dichiara conclusa la esperienza simbolista – ricerca che andava oltre il mondo fisico e che portava parole vuote, prive di
significato. In realtitá, simbolismo non era ancora concluso.

Andrej Belij
Innovatore della prosa, inventa la prosa ritmica/ornamentale. Applica la distribuzione degli accenti alla prosa. Spezza la frase con
puntini . . Ripete parole e frasi che diventano leitmotiv come se ascoltassimo musica. Si vede per esempio nel poema Pietroburgo.
Anche i nomi dei due protagonisti hanno una cadenza volutamente musicale.

Tutti questi aiutano al lettore. Utilizza l'armamento dei simbolisti - colori, fa paralleli con gemme preziose, colori. Utilizza tutte le
figure poetiche, effetti acustici, frasi spezzate, disintegra linguaggio. É ovvio che il lettore ci deve mettere un po di impegno. I
flashback cronologici, il monologo interiore, salti tematici, la punteggiatura che segna il caos, la stilizzazione. Usa molti neologismi e
paragone con animali e immagini non belli, non si poteva scrivere cosí.
Lo stile di Belij - prosa ornamentale era diventata talmente importante che anche scrittori successivi non possono farne a meno.
Uno degli eredi é Evgenij Zamjatin con romanzo “My” che sará vietato.

Anticipa i formalisti, usa il metodo statistico per studiare le opere. Le opere ricordano l’andamento delle opere di Gogol, ma usa i
colori in maniera diversa da lui. Il piano estetico diventa piano metafisico. I colori sono dei simboli per eccelenza, al vertice della
gerarchia sono bianco, oro e azzurro.

Alexandr Blok
Condivide lo spirito simbolista con Belij, poi si stacca per la rivoluzione, la preoccupazione maggiore era per il destino della Russia.
Fatti revoluzionari non possono essere ignoriati e non c’é tempo per fatti simbolici.
Nel poema Dvenadsať trasforma la “prekrasnaja dama” in una prostituta.

I suoi versi sono molto musicali e ricchi nel suono. Suoi poemi sono spesso basati sul conflitto tra la visione platonical della bellezza e
la realtá deludente della disgustosa periferia industriale.

Simbolismo negli anni avanzati


Il contenuto mistico va perduto. Blok é andato in un’altra direzione, ma continua ad usare gli elementi simbolisti.
Al simbolismo non spetta la fine, si tratta solo di una fase di simbolismo diversa da quella iniziale. Dopo la dichiarazione di Ivanav
prendono parola artisti contraposti ai simbolisti.

Gli Acmeisti che seguono criticano i simbolisti, perché la loro poesia é diventata troppo incomprensibile, Ma riconosconon di essersi
formati da essi

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