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DISPENSE :
“ORGANIZZAZIONE AZIENDALE E
MANAGEMENT SANITARIO”
Docente : Dott. Roberto Prosperi
ARGOMENTI:
PARTE GENERALE:
- Concetto di Organizzazione;
- I diversi tipi di Organizzazione;
- L’Organizzazione Aziendale;
- Un po’ di storia: le principali correnti di pensiero sull’Organizzazione Aziendale: Taylor, Fayol, Mayo, Simon;
- L’Organizzazione e Struttura Organizzativa;
- L’Organigramma.
PARTE COMPORTAMENTALE:
- La “Leader-ship”;
- Capacità e livelli di management: dallo Specialista al Dirigente;
- Le Capacità dello Specialista;
- Le Capacità del Dirigente;
- Le Tappe del “Processo Decisionale”;
- Cenni sul “management innovativo”: “vision” e “mission” aziendale.
L’Azienda è il complesso dei beni e delle risorse organizzate dall’imprenditore per l’esercizio
dell’impresa.
A seguito della Rivoluzione Industriale che ha cambiato il volto dell’Europa e dell’America, dopo
la prima metà dell’800 partirono i primi studi di Direzione ed Organizzazione Aziendale. Vanno
così affermandosi le seguenti tre scuole di pensiero:
- teoria Classica;
- teoria Psicologica e Motivazionale;
- teoria Sistemica.
VANTAGGI:
SVANTAGGI.
Secondo tale teoria, in ogni struttura aziendale ai livelli piu’ bassi devono corrispondere mansioni
esecutive, per le quali è richiesta poca capacità direttiva ed organizzativa; mano a mano che si sale
diminuisce la manualità a vantaggio del coordinamento e della supervisione.
Secondo Fayol la funzione direttiva è quella di maggior rilievo e deve tener conto della ripartizione
del lavoro, occorre ripartire e specializzare il personale in base alle singole attitudini, alla
professionalità posseduta, all’abilità così da contemplare, contemporaneamente esigenze aziendali
di produttività con logiche di motivazione del personale.
Sia Taylor che Fayol, l’uno con l’organizzazione scientifica del lavoro e l’altro con la teoria
dell’amministrazione generale dell’impresa, di fatto, non valorizzano il fattore umano nell’ambito
dell’Organizzazione Aziendale. Il Lavoratore era visto alla stregua di uno strumento, una risorsa da
utilizzare, “sfruttare” al meglio, per le esigenze operative e gerarchiche dell’organizzazione.
ELTON MAYO, afferma invece che il rendimento di un lavoratore non è funzione solo della
retribuzione (come fino ad allora si era sempre sostenuto) ma anche funzione di:
- l’interesse mostrato dai superiori verso il lavoro dei subordinati (stima e apprezzamento proprio
operato);
- ambiente di lavoro;
- riconoscimento esigenze associative;
- rispetto caratteristiche psicologiche.
Il lavoratore motivato assume un atteggiamento partecipativo che lo porta a collaborare con i propri
superiori,; si sente partecipe e ne condivide le scelte.
Concepire l’Azienda come “sistema” e cioè insieme di elementi fra loro interdipendenti e legati al
mondo esterno, finalizzati ciascuno ad uno scopo. Tutto è basato sui “processi decisori” che ciascun
elemento deve assumere.
- MARKETING;
- ORGANIZZAZIONE;
- ECONOMICA;
- PERSONALE;
- SVILUPPO;
- DEI PREZZI;
- INVESTIMENTI;
- FINANZIARIA.
SIMON puntualizza infatti l’importanza sui “processi decisori” attraverso i quali ciascun membro
dell’organizzazione è chiamato ad assumere affinchè le scelte organizzative relative alla
distribuzione-assegnazione dei compiti siano atte a favorire il funzionamento di una rete di
comunicazioni e relazioni.
- PRODOTTO;
- POLITICA COMM.LE COSTI/PREZZI;
- POLITICA PERSONALE (INQUADRAMENTO, RETR.NE, INCENTIVAZIONE,..);
- POLITICA ORGANIZZATIVA COMMERCIALE;
- POLITICA PUBBLICHE RELAZIONI;
- POLITICA RELAZIONI SINDACALI.
E’ evidente che al giorno d’oggi l’intuito dell’imprenditore non basta piu’, ma il management dovrà
determinare con cognizione di causa gli obiettivi conseguibili nel b/m/l periodo e gli strumenti
idonei al raggiungimento.
- LINEARE;
- FUNZIONALE.
VANTAGGI:
- UNICITA’ DEL COMANDO: ogni persona dell’organizzazione riceve ordini dal diretto
superiore così da non verificarsi confusioni e contraddizioni;
- MANTENIMENTO DELLA DISCIPLINA: c’e un rigido e diretto rapporto fra superiore e
subordinato;
- CHIAREZZA NEI COMPITI E RESPONSABILITA’;
- SEMPLIFICAZIONE RAPPORTI ORGANI “LINE”.
SVANTAGGI:
DIRETTORE
GENERALE
DIRETTORE
SANITARIO
DIRETTORE
AMM.VO
MODELLO FUNZIONALE
In questo modello organizzativo viene privilegiata la Specializzazione alla gerarchia, ed i compiti
dirigenziali vengono ripartiti fra i vari organi di pari grado subordinati e dipendenti dall’organo
volitivo. Tale struttura è tipica delle grandi aziende in quanto stante la loro complessità, la piramide
che si sviluppa verticalmente deve anche allargarsi orizzontalmente stante inserimento degli
specialisti. In questo modello viene meno l’unitarietà del comando perché un lavoratore può
ricevere ordini da piu’ persone specializzate e preposte alle diverse funzioni.
VANTAGGI:
SVANTAGGI:
- “PIRAMIDALE”: o Verticale, esprime in forma chiara i rapporti gerarchici. Al vertice D.G., poi
le direzioni funzionali, i responsabili dei reparti, ed infine gli esecutori;
- “ORIZZONTALE”: i rapporti gerarchici sono tenuti orizzontalmente, le posizioni gerarchiche
piu’ elevate a sx, via via decrescendo verso dx fino ai livelli piu’ bassi;
- “AD ALBERO”: combina i due modelli prcedenti;
- “CIRCOLARE”: la struttura organizzativa dell’azienda è a forma radiale a cerchi concentrici
con al centro la Direzione Generale e mano a mano che ci si allontana dal centro si trovano le
posizioni subordinate.
Spetta la fissazione degli obiettivi, l’individuazione delle modalità per raggiungerli, il controllo dei
risultati ottenuti, l’analisi degli scostamenti, la riprogrammazione degli obiettivi stessi.
1) PREVISIONE;
2) PROGRAMMAZIONE;
3) ORGANIZZAZIONE;
4) COORDINAMENTO E COMANDO;
5) CONTROLLO E VALUTAZIONE.
1)PREVISIONE:
2) PROGRAMMAZIONE:
E’ l’attività tipica del management che consiste nella elaborazione dei piani programmatici di
gestione quali:
a) ELABORAZIONE PIANO :
- analisi della situazione (analisi sistemica della realtà aziendale interna ed esterna);
- determinazione degli obiettivi (e cioè i traguardi che l’azienda dovrà raggiungere nel periodo
oggetto di programmazione);
- scelta strategie (modalità di perseguimento degli obiettivi);
- quantificazione economica-finanziaria (fase della elaborazione e scelta mezzi da impegare).
E’ complementare alla fase della programmazione. E’ il momento del controllo sul livello (grado di
raggiungimento degli obiettivi) è qui che occorre confrontare e misurare lo scostamento fra
previsione e risultati dell’attività prodotta.
3) FUNZIONE ORGANIZZAZIONE:
Il Management aziendale nell’espletamento delle proprie funzioni dovrà prima pianificare e poi per
conseguire gli obiettivi organizzare così da renderli idonei allo scopo previsto.
4)COMANDO:
E’ la funzione tipica del management che garantisce l’attuazione dei programmi agendo
sull’elemento sociale dell’azienda, sugli uomini, vincolandoli a specifici comportamenti. Il
comando è il potere riconosciuto ad un elemento dell’organizzazione nell’imporre specifiche linee
di comportamento, condotta verso altri soggetti dell’organizzazione stessa.
Il COMANDO è prerogativa dell’organo di “line” connesso con la posizione gerarchica che occupa.
Ne deriva che chi esercita il COMANDO deve essere investito dell’autorità formale di chi prescrive
tali comportamenti.
5)IL COORDINAMENTO:
Il Management, quando progetta una struttura organizzativa deve anche pensare al suo
coordinamento. La DIVISIONE e la PARCELLIZZAZIONE del LAVORO implica la
distribuzione dei compiti e delle attività tra i vari ruoli organizzatori. In azienda tutte le varie fasi
della struttura organizzativa devono muoversi in sintonia attraverso un efficace coordinamento
affinchè i suoi organi consentano di :
- conseguire il risultato sperato;
- effettuare le procedure previste;
- nei tempi previsti;
- alla combinazione piu’ efficiente.
6) CONTROLLO E VALUTAZIONE:
E’ quel processo attraverso il quale i responsabili delle diverse unità organizzative aziendali ai
diversi livelli della struttura verifichino che le risorse siano utilizzate con efficacia ed efficienza in
relazione agli obiettivi prefissati. Controllo e valutazione sono le fasi finali del processo
decisionale. Il controllo va fatto in maniera concomitante e non susseguente, così da poter
intervenire in caso di comprovati scostamenti. Ciò rende necessario che sia disponibile a livello
direzionale una efficace rete di informazioni su tutte le variabili aziendali (livello produttivo,
vendite, scorte,..).
7) DECENTRAMENTO E DELEGA:
Nell’organizzare una struttura organizzativa si è visto che la distribuzione dei compiti sul piano
verticale determina anche una analoga distribuzione delle autorità e cioè del poter direzionale
attraverso un processo di decentramento in base al quale individuare le attività che vanno accentrate
rispetto a quelle invece da decentrare in base al principio della DELEGA DI AUTORITA’.
Con la DELEGA si determina la “mappa” del potere decisionale pervenendo alla verticalizzazione
della struttura organizzativa individuando anche procedure di coordinamento.
La delega sarà tanto piu’ efficace quanto piu’ i compiti vengono accettati e condivisi dal delegato,
quasi a dire che la delega diventa un riconoscimento reciproco di responsabilità fra delegante e
delegato. La responsabilità del delegato è direttamente proporzionale al grado di autorità che
esercita in virtu’ della delega ricevuta.
La Responsabilità e l’Autorità vanno di pari passo, in quanto il soggetto delegato deve essere messo
in condizione di svolgere le mansioni delegate autonomamente e dece anche avere autorità per
imporsi verso i propri subordinati in relazione alla delega avuta.
Per coinvolgere ancor piu’ il delegato occorre comunicare : MOTIVAZIONI; FINALITA’ DELLA
DELEGA. ESSA PUO’ ESSERE PERMANENTE (L’ASSOLVIMENTO DELLE ATTIVITA’ E’
DURATURA NEL TEMPO,ES: INCARICO A TEMPO INDETERMINATO DELLA
RESPONSABILITA’ DI UN REPARTO), O TEMPORANEO (L’ATTIVITA’ VIENE
CONFERITA PER UN PERIODO DI TEMPO PREDETERMINATO E LIMITATO,
RELATIVAMENTE ALL’ESERCIZIO DI UN’ATTIVITA’ SPECIFICA).