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Management Sanitario
Organizzazione → Unione di spazi e regole che possono favorire il raggiungimento degli obiettivi.
Management → Processo di pianificazione, organizzazione, guida e controllo degli sforzi dei membri di un’organizzazione e
l’impiego di tutte le altre risorse dell’organizzazione per il raggiungimento degli scopi definiti dall’organizzazione.
Il management ha l’obiettivo di raggiungere obiettivi con estrema efficacia.
Es. Obiettivi ospedalieri → Mantenimento della salute + Organizzazione lavorativa, delle risorse ed economica.
Il manager persegue i risultati pianificando, organizzando e controllando il lavoro di altre persone.
Tale processo ha lo scopo di creare e mantenere una struttura organizzativa razionale ed efficace per mezzo di politiche e
procedure.
Organizzazione
Le organizzazione sanitarie si fondano sulla Lgs. 30 dicembre 1992. D.Lgs. 7 dicembre 1993, n’ 517 - Nascita delle aziende
sanitarie.
Organizzazioni complesse sono inserite in un ambiente mutevole e soggette ad una domanda multiforme e variegata da parte
della popolazione. Ciò comporta una grande responsabilità in relazione all’organizzazione sanitaria. Se questa dovesse
risultare non efficace ci potrebbero essere danni, anche importanti.
Danno della mal organizzazione sanitaria → Durante il Covid gli esami di screening e diagnostici sono stati trascurati, con un
conseguente aumento del numero di neoplasie anche in pz giovani dovute alla trascuratezza e alla mancata diagnosi
precoce.
L’azienda del SSN fu diretta conseguenza dell’insostenibilità economica raggiunta dal sistema di rimborsi. Ogni tentativo viene
eseguito nel tentativo di riuscire nel più breve tempo possibile, tuttavia gli obiettivi non sempre vengono raggiunti nel minor
tempo possibile, comportando un aumento del dispendio delle risorse.
L’ottimizzazione dell’obiettivo si raggiunge nel momento in cui l’obiettivo viene raggiunto nel più breve tempo possibile con un
utilizzo preciso, definito e controllato di risorse. Le risorse economiche ultimamente sono sempre più limitate, ma vanno
utilizzate e sfruttate in allocazione corretta.
Es. Infermiere che la mattina “non sta bene” e manda malattia → Ciò comporta un costo; un costo ad un infermiere che deve
lavorare sul riposo, al sistema sanitario che deve pagare la malattia e la copertura del turno.
La responsabilità della distribuzione delle risorse e dell’organizzazione degli obiettivi spetta alle aziende.
Def. Efficacia → Effettivo raggiungimento dell’obiettivo. Viene vista come ottimizzazione del consumo delle risorse in funzione
al risultato.
Def. Appropriatezza → Intesa come erogazione della giusta prestazione, nel giusto modo, al giusto pz.
Def. Economicità → Intesa come efficienza sul piano economico
Def. Qualità → Intesa come bontà di un prodotto/servizio
Infermiere - Manager
L’infermiere manager contribuisce a rendere eque le scelte allocative, anche attraverso l’uso ottimale delle risorse; per
l’espletamento delle funzioni si avvale, ove necessario, dell’opera del personale di supporto. L’infermiere contribuisce a
rendere eque le scelte allocative, anche attraverso l’uso ottimale delle risorse.
• Capacità di organizzare le attività del turno
• L’utilizzo delle tecniche infermieristiche basate sulle prove di efficacia ed efficienza (best practice)
• L’adozione delle linee guida che consentano la standardizzazione dei processi e l’impiego ragionato delle risorse a disposizione
Es. Infermiere in SO → Non adeguata gestione dei materiali. In SO potrebbero essere aperti strumenti (molto costosi) che poi
non vengono usati/non hanno calibro o funzione adeguata all’intervento.
Sarà quindi necessario avere capacità di organizzazione tali da poter gestire le attività del turno.
L’attenzione deve essere totale: deve prendere in considerazione la cura delle persone, del materiale in termini economici e di
sprechi.
Analisi organizzativa
Macro organizzazione
➢ Dipartimenti
➢ Agenzia Tutela della Salute (ATS)
➢ Aziende Socio Sanitarie
➢ Territoriali (ASST)
➢ Piani di organizzazione Aziendale (POA)
Micro - organizzazione
➢ Nursing funzionale - L’erogazione dell’assistenza veniva divisa, spezzettata, effettuata da diverse persone per raggiungere
il medesimo obiettivo. Ognuno è specializzato nel piccolo settore. Questa sorta di “catena di montaggio” può essere
ottimale nelle industrie, ma non lo è allo stesso modo con le persone. Nel Nursing non funzionale servono più persone,
ma il lavoro è meno frustrante, più gratificante. → Lavorare per compiti (alienante). * VS
➢ Piccole Equipe
➢ Primary Nursing
➢ Case management
Analisi Organizzativa
* VS Lavorare per obiettivi → Il lavoro per obiettivi permette un’assistenza specializzata a meno pz, ma con più cura.
Ovviamente necessita di più personale formato e preparato.
Appropriatezza Organizzativa
Interventi relativi ai modelli Organizzativi infermieristici, sono in grado di migliorare alcuni outcomes dei pz. Interventi relativi ai
modelli organizzativi in ospedale, possono migliorare alcuni outcomes sul personale.
Lavorare bene può significare spendere più denaro inizialmente, comportando l'utilizzo di migliori materiali, più idonei, costosi,
ma efficaci. Questo utilizzo di materiale tuttavia, può migliorare l'assistenza, ridurre le infezioni, degli arrossamenti e degli
esami colturali. Cambiando il paradigma lavorativo è possibile migliorare l’assistenza, ridurre la degenza, garantire una
migliore assistenza alle persone e riducendo i costi visto la riduzione degli esami diagnostici, di laboratorio e riducendo la
degenza.
→ Ciò significa lavorare con efficacia ed efficienza. E’ necessario dare la garanzia alle persone che entrano in ospedale di essere
curate e non acquisire infezioni, LDP o altre problematiche correlate ad un’assistenza efficace.
4. Modello organizzativo di Mintzberg - Tutte le startup utilizzano questo modello organizzativo, anche se
indirettamente.
Descrive le organizzazioni in questo modo:
• Vertice strategico - Gestione aziendale a livelli alti
• Linea intermedia - Trasferisce sul nucleo operativo la vision del vertice strategico
• Nucleo operativo - Tutte le figure dedite all’ottenimento del risultato finale
• Tecnostruttura - Servizi che collaborano nell’attività organizzativa (tribunale del malato, comitato etico)
• Staff di supporto - Ufficio legale, uff. comunicazione e marketing, amministrazione, uff. relazioni con il pubblico, farmacia,
ingegneria clinica ecc.
• Clima organizzativo e gestionale
Punti di forza → Minore impiego di risorse sia strumentali che umane; Minore stress per gli operatori perché basato sulla
ripetitività degli atti da compiere; Tempi di addestramento ridotti rispetto ad altri modelli; Controllo centralizzabile in un’unica
persona.
Punti di Debolezza →Minore gratificazione per gli operatori; Perdita di motivazione; Minore livello di attenzione ed aumento
del rischio clinico dovuto alla ripetitività degli atti/azioni; Perdita della visione globale dei bisogni della persona; Difficoltà del
paziente ad individuare le figure assistenziali di riferimento; Camuffa la malpractice.
Punti di Forza → SLIDE Un lavoro amato, un bell’ambiente di lavoro ed una buona equipe e soddisfazione dei pz comporta una
grande diminuzione delle malattie. Lavorare bene non solo migliora l’assistenza ma anche i costi aziendali e del SSN.
• Valorizzazione delle competenze del team leader
• Integrazione e qualità dell’assistenza
• Condivisione del piano assistenziale e delle decisioni
• Garanzia di continuità assistenziale
• Elevata soddisfazione delle persone assistite e del personale
• Assistenza infermieristica personalizzata e completa
• Assegnazione delle attività in funzione delle competenze, valorizzazione della professionalità di ogni lavoratore
Punti di debolezza → Es. Delegare il lavoro che non ci piace ad altri, magari meno competenti.
• Rischio reale che i team erogano assistenza funzionale nel
caso in cui i compiti prevaricano il piano assistenziale
• Necessità di maggiori risorse umane e materiali
• Aumento dei tempi di coordinamento e di comunicazione
• Carente formazione di base degli infermieri relativo alle dinamiche di gruppo, coordinamento e management del team
assistenziale.
C. Primary Nursing → L’infermiere ha in carico un certo numero di pz, la loro assistenza però viene effettuata da
altri colleghi, ma il referente rimane comunque responsabile e deve essere sempre reperibile.
• Costituisce un’evoluzione del modello team nursing
• Vede l’assistenza come pratica professionale centrata sul paziente
• Il paziente è soggetto alla guida continua di un primary nurse dal momento del ricovero alla dimissione
• La relazione dell’infermiere primario e dell’assistito costituisce il focus dell’assistenza professionale cui vengono associati gli
altri infermieri
• Grande responsabilità per il professionista primario
• Il numero dei pazienti di cui il professionista detiene la responsabilità varia in funzione della degenza, delle complessità
delle cure, della presenza o meno degli operatori di supporto, in base ai turni di lavoro
Punti di Forza → Lavoro eseguito al massimo delle proprie responsabilità. L’infermiere responsabile lavora in questo modo
proprio per il carico emotivo e di responsabilità che porta sulle spalle.
• Gli infermieri primari lavorano al massimo delle loro capacità
• La responsabilità dell’assistenza è accentrata sull’infermiere primario
• Maggiore autonomia professionale
• Elevata soddisfazione delle persone assistite e degli infermieri
• Assistenza infermieristica personalizzata e completa
Punti di Debolezza
• Reperibilità continua dell’infermiere primario
• Elevata competenza per elaborare il piano di assistenza
infermieristica
• Necessità di maggiori risorse umane
• Possibili conflitti tra infermiere primario e i medici
In Canada
Obiettivo del nursing case management è garantire la continuità intra ed extra ospedaliera (attivazione multidisciplinarietà);
Riduzione dei costi correlati ai trattamenti sanitari (riduzione spreco e ripetizione esami diagnostici);
Favorire educazione sanitaria al paziente e ai familiari per favorire compliance del trattamento;
Mantenere contatti attivi con pazienti e caregiver anche al termine del trattamento sanitario.
Leader → Potrebbero non avere nessuna competenza o formazione. Possono quindi essere positivi, ma anche molto negativi.
Essere attorniati da persone positive implica molto lavoro, ma più soddisfazione.
• Non ha necessariamente una nomina ufficiale;
• Riesce a far mettere in atto le sue decisioni nella misura in cui gli altri sono disposti ad accettarle;
• Influenza gli altri verso la realizzazione degli obiettivi in modo formale o informale;
• E’ disposto ad assumere rischi e interessato a esplorare nuove strade;
• Relaziona con gli altri sul piano personale in maniera tendenzialmente empatica;
• Si ritiene gratificato dalle proprie realizzazioni; può essere o non essere altrettanto bravo come manager.
Management Sanitario
Il servizio infermieristico è → L’insieme del personale, delle funzioni e delle prestazioni effettuate dal personale infermieristico
ai vari livelli di responsabilità e nei diversi ambiti aziendali.
Garantisce l’erogazione dell’assistenza infermieristica attraverso la gestione delle risorse umane e materiali in tutti gli ambiti in
cui si svolge.
La dicitura comunemente indica gli uffici in cui fisicamente lavora chi a livello aziendale organizza e dirige le attività
infermieristiche.
Per poter svolgere adeguatamente le proprie funzioni il servizio infermieristico deve possedere due caratteristiche:
1. Autonomia, intesa come gestione diretta del servizio da parte di un infermiere
2. Riconoscimento formale da parte dell’azienda
*DGR 1998, dice che ci debbano essere x infermieri ogni N pz → Ancora in cors. Rispetto al 1998 quindi il carico di lavoro è
aumentato, poiché le persone hanno più patologie in concomitanza e quindi sono più complessi da seguire, quindi il personale
non risulta non più sufficiente.
Il servizio infermieristico conduce l’analisi del bisogno formativo → Valuta la necessità di introdurre corsi d’aggiornamento.
Effettua la progettazione del bisogno formativo di concerto con il servizio di formazione. → Vengono affrontate delle tematiche
dove si immagina che alcuni infermieri sono carenti. Chiaramente i corsi formativi hanno dei costi, tuttavia quei soldi verranno
risparmiati a livello delle cure, poiché con una migliore formazione riduce errori e migliora l’assistenza.
Importante è l’attuazione e valutazione dei piani di aggiornamento e formazione continua proprio per questo.
Il servizio infermieristico collabora all’attività didattica teorica e pratica nei corsi di laurea in infermieristica.
Offre consulenza professionale interna ed esterna all’azienda. Promuove, sviluppare ed attuare progetti di ricerca
infermieristica.
Quali sono i requisiti per diventare dirigente infermieristico? → Legge 10 Agosto 2000, n° 251.
Il Dirigente Infermieristico possiede una Laurea Magistrale.
Il dirigente infermieristico è il responsabile di:
1. Pianificazione
➢ Pianifica il raggiungimento degli obiettivi tramite un razionale impiego delle risorse disponibili
➢ Attuazione dei piani strategici triennali o quinquennali
➢ Piani operativi a livello dipartimentale oppure delle unità operative
➢ Stesura di progetti intesi come attività che esulano dalla routine
2. Organizzazione
➢ Definire una struttura organizzativa, l’organigramma e la descrizione delle posizioni.
➢ L’introduzione di modelli organizzativi ed assistenziali centrati sulla persona.
➢ Individuare le risorse e le azioni necessarie per il raggiungimento degli obiettivi
➢ Un piano del fabbisogno delle nuove unità → Infermieri, OSS, ecc.
➢ Lo sviluppo formativo e professionale dei dipendenti
➢ L’inserimento lavorativo, sistemi di comunicazione e responsabilità/autorità tra i membri del gruppo.
➢ Promuove e sviluppa progetti di ricerca e di sviluppo professionale. perseguendo la valorizzazione del personale
“esperto” e l’integrazione delle professionalità presenti nella struttura, e privilegiando le aree di sviluppo aziendale
alla cui individuazione partecipa.
➢ Promuove e sviluppa meccanismi operativi finalizzati alla definizione di indicatori di qualità dell’assistenza, e alla
precoce
➢ Rilevazione di eventi critici, secondo i criteri fissati dalla comunità scientifica, perseguendo obiettivi di eccellenza
dei contenuti professionali
➢ Collabora, per la parte di competenza, alla definizione degli standard domestico/alberghieri, assicurandone la
pertinenza ai bisogni degli utenti.
➢ Promuove e sviluppa progetti di ricerca e di sviluppo professionale, perseguendo la valorizzazione del personale
“esperto” e l’integrazione delle professionalità presenti nella struttura, e privilegiando le aree di sviluppo aziendale
alla cui individuazione partecipa.
➢ Promuove il monitoraggio di situazioni di disagio lavorativo al fine di attivare strumenti di supporto ai gruppi
coinvolti.
➢ Collabora alla definizione degli indirizzi concernenti l’applicazione del contratto e all’identificazione di sistemi
premianti e di un sistema di valutazione delle prestazioni/competenze, specifico per le risorse professionali gestite.
➢ Assicura, nel rispetto dei criteri concordati, il budget assegnato per la gestione dei sistemi premianti e delle
prestazioni aggiuntive.
4. Direzione
La direzione può essere esercitata in due forme diverse:
➢ In forma diretta → Comunicando di persona gli obiettivi
➢ In forma indiretta → Tramite regolamenti, procedure e simili
Il concetto della direzione è strettamente correlato a quello della Delega intesa come affidamento delle attività e conferimento
della relativa autorità.
NB → La forma indiretta è predominante nei livelli gerarchici più alti mentre la forma diretta lo è nei livelli più bassi dove
dirigente e sottoposti si trovano spesso a contatto diretto.
Il contratto di lavoro individuale è a tempo indeterminato o determinato è costituito e regolato da contratti individuali, secondo
le disposizioni di legge, della normativa comunitaria e del presente contratto collettivo.
Il Contratto di lavoro a tempo indeterminato e a tempo pieno costituisce la forma ordinaria di rapporto di lavoro per tutte
le Aziende ed Enti del SSN.
Nel contratto di lavoro individuale, per il quale è richiesta la forma scritta, sono comunque indicati:
1. Tipologia del rapporto di lavoro → Infermiere
2. Data di inizio del rapporto di lavoro
3. Categoria, profilo professionale e livello retributivo iniziale → Paga
4. Attribuzioni corrispondenti alla posizione funzionale di assunzione previste dalle vigenti disposizioni legislative e
regolamentari
5. Durata del periodo di prova → 6 mesi, nei primi 3 mesi non puoi essere licenziato se non in casi estremamente gravi.
6. Sede di prima destinazione dell’attività lavorativa. → Dove
7. Termine finale in caso di rapporto di lavoro a tempo determinato. → Determinato / indeterminato / fulltime / partime.
Il contratto individuale specifica che il rapporto di lavoro è regolato dai contratti collettivi nel tempo vigenti anche per le
cause di risoluzione del contratto di lavoro e per i termini di preavviso. E’, in ogni modo, condizione risolutiva del
contratto, senza obbligo di preavviso, l’intervenuto annullamento o revoca della procedura di reclutamento che
ne costituisce il presupposto.
L’assunzione può avvenire con rapporto di lavoro a tempo pieno o a tempo parziale.
L’azienda, prima di procedere alla stipulazione del contratto di lavoro invita il destinatario, anche in via telematica, a presentare
la documentazione prescritta dalle disposizioni regolanti l’accesso al rapporto di lavoro, indicata nel bando di concorso o
selezione, assegnandogli un termine non inferiore a trenta giorni. Su richiesta dell’interessato, il termine assegnato dall’azienda
può essere prorogato di ulteriori 15 giorni per comprovato impedimento.
Il destinatario, sotto la sua responsabilità, deve dichiarare, di non avere altri rapporti di impiego pubblico o privato e di non
trovarsi in nessuna delle situazioni di incompatibilità. In caso contrario, unitamente ai documenti, deve essere espressamente
presentata la dichiarazione di opzione per la nuova azienda o ente.
Periodo di prova
Il dipendente assunto in servizio a tempo indeterminato è soggetto ad un periodo di prova, la cui durata è stabilita come segue:
a. 2 mesi per i dipendenti inquadrati nella categoria A e B;
b. 6 mesi per le restanti categorie.
Ai fini del compimento del suddetto periodo di prova si tiene conto del solo servizio effettivamente prestato
➢ Il periodo di prova è sospeso in caso di assenza per malattia.
➢ In tal caso il dipendente ha diritto alla conservazione del posto per un periodo massimo di sei mesi, decorso il quale il
rapporto è risolto. In tale periodo, al dipendente compete lo stesso trattamento economico previsto per il personale non
in prova.
➢ In caso di infortunio sul lavoro, malattia professionale o malattia per causa di servizio si applica l’art. 44 (18 mesi + altri
18).
➢ Decorsa la metà del periodo di prova, nel restante periodo ciascuna delle parti può recedere dal rapporto in qualsiasi
momento senza obbligo di preavviso né di indennità sostitutiva del preavviso, fatti salvi i casi di sospensione dovuti a
malattia o infortunio.
➢ Il recesso opera dal momento della comunicazione alla controparte.
➢ Il periodo di prova non può essere rinnovato o prorogato alla scadenza.
Orario di lavoro
➢ L’orario di lavoro ordinario è di 36 ore settimanali ed è funzionale all’orario di servizio e di apertura al pubblico.
➢ Ai sensi di quanto disposto dalle disposizioni legislative vigenti, l’orario di lavoro è articolato su cinque o sei giorni, con
orario convenzionale rispettivamente di 7 ore e 12 minuti e di 6 ore.
➢ Orario di lavoro articolato, con il ricorso alla programmazione di calendari di lavoro plurisettimanali ed annuali con orari
inferiori alle 36 ore settimanali.
➢ In tal caso, nel rispetto del monte ore annuale, potranno essere previsti periodi con orari di lavoro settimanale, fino ad
un minimo di 28 ore e, corrispettivamente, periodi fino a quattro mesi all’anno, con orario di lavoro settimanale fino ad
un massimo di 44 ore settimanali.
➢ La durata media dell'orario di lavoro non può in ogni caso superare, per ogni periodo di sette giorni, le quarantotto ore,
➢ comprese le ore di lavoro straordinario.
➢ La previsione, nel caso di lavoro articolato in turni continuativi sulle 24 ore, di periodi di riposo tra i turni, per consentire
il recupero psico-fisico;
➢ Una durata della prestazione non superiore alle dodici ore continuative a qualsiasi titolo prestate, laddove l’attuale
➢ articolazione del turno fosse superiore;
➢ Il lavoratore ha diritto ad un periodo di riposo consecutivo giornaliero non inferiore a 11 ore per il recupero delle energie
psicofisiche.
➢ Il lavoratore ha diritto ogni sette giorni a un periodo di riposo di almeno ventiquattro ore consecutive, di regola in
coincidenza con la domenica, da cumulare con le ore di riposo giornaliero - tot 35 ore.
➢ E' in ogni caso vietato adibire le donne al lavoro, dalle ore 24 alle ore 6, dall'accertamento dello stato di gravidanza fino
al compimento di un anno di età del bambino.
➢ Non sono inoltre obbligati a prestare lavoro notturno:
a) La lavoratrice madre di un figlio di età inferiore a tre anni o, in alternativa, il lavoratore padre convivente con la stessa;
b) La lavoratrice o il lavoratore che sia l'unico genitore affidatario di un figlio convivente di età inferiore a dodici anni;
c) La lavoratrice o il lavoratore che abbia a proprio carico un soggetto disabile ai sensi della legge 5 febbraio 1992, n. 104,
e successive modificazioni.
Su richiesta del dipendente, le prestazioni di lavoro straordinario, debitamente autorizzate, possono dare luogo al
corrispondente riposo compensativo, da fruirsi entro il termine massimo di 4 mesi, compatibilmente con le esigenze
organizzative e di servizio. La disciplina si applica ai lavoratori che non abbiano aderito alla banca delle ore.
→ La maggiorazione è pari al 15% per lavoro straordinario diurno, al 30% per lavoro straordinario prestato nei giorni festivi o in
orario notturno (dalle ore 24 alle ore 6 del giorno successivo) ed al 50% per quello prestato in orario notturno festivo.
Ferie e recupero festività soppresse
In caso di distribuzione dell’orario settimanale di lavoro su cinque giorni, in cui il sabato è considerato non lavorativo, la durata
delle ferie è di 28 giorni lavorativi. (28x7,2) = 201.6H.
Per i dipendenti che invece hanno un’articolazione oraria su sei giorni, la durata delle ferie è di 32 giorni lavorativi. (32x6) =
192h.
Ai dipendenti assunti per la prima volta in una pubblica amministrazione per i primi tre anni di servizio, comprensivi anche dei
periodi lavorati presso altre pubbliche amministrazioni, spettano 26 giorni di ferie in caso di articolazione dell’orario di
lavoro su cinque giorni, oppure 30 giorni di ferie in caso di articolazione dell’orario di lavoro su 5 giorni, oppure 30 giorni di
ferie in caso di articolazione dell’orario di lavoro sui 6 giorni.
Dopo 3 anni si equipara al comparto pubblico.
A tutti i dipendenti sono altresì attribuite 4 giornate di riposo ex festività soppresse da fruire nell’anno solare.
E’ considerata giorno festivo la ricorrenza del Santo Patrono della località in cui il dipendente presta servizio, purché ricadente
in giorno lavorativo.
Le ferie sono un diritto irrinunciabile e non sono monetizzabili.
Esse sono fruite, previa autorizzazione, nel corso di ciascun anno solare, in periodi compatibili con le esigenze di servizio, tenuto
conto delle richieste del dipendente.
L’azienda o ente pianifica le ferie dei dipendenti al fine di garantire le fruizioni delle stesse nel termini previsti dalle disposizioni
contrattuali.
A tutti i dipendenti sono altresì attribuite 4 giornate di riposo ex festività soppresse da fruire nell’anno solare.
E’ considerata giorno festivo la ricorrenza del Santo Patrono della località in cui il dipendente presta servizio, purché ricadente
in giorno lavorativo.
Le ferie sono un diritto irrinunciabile e non sono monetizzabili.
Esse sono fruite, previa autorizzazione, nel corso di ciascun anno solare, in periodi compatibili con le esigenze di servizio, tenuto
conto delle richieste del dipendente.
L’Azienda o Ente pianifica le ferie dei dipendenti al fine di garantire la fruizione delle stesse nel termini previsti dalle disposizioni
contrattuali vigenti.
Le ferie maturate e non godute per esigenze di servizio sono monetizzabili solo nell’atto della cessazione del rapporto di lavoro,
nei limiti delle vigenti norme di legge e delle relative disposizioni applicative.
La fruizione delle ferie dovrà avvenire nel rispetto dei turni di ferie prestabiliti, assicurando comunque al dipendente che ne
abbia fatto richiesta il godimento di almeno 15 giorni continuativi di ferie nel periodo 1 giugno - 30 settembre o,
alternativamente, in caso di dipendenti con figli in età compresa nel periodo dell’obbligo scolastico che ne abbiano fatto
richiesta, nel periodo 15 giugno-15 settembre al fine di promuovere la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro.
In caso di indifferibili esigenze di servizio o personali che non abbiano reso possibile il godimento delle ferie dell’anno, le ferie
dovranno essere fruite entro il primo semestre dell’anno successivo. → Molto spesso
Le ferie sono sospese da malattie adeguatamente e debitamente documentate che si siano protratte per più di 3 giorni o
abbiano dato luogo a ricovero ospedaliero, da eventi luttuosi.
Le assenze per malattia o infortunio non riducono il periodo di ferie spettanti, anche se tali si siano protratte per l’intero anno
solare.
Su base volontaria ed a titolo gratuito, il dipendente può cedere le ferie, in tutto o in parte, ad altro dipendente della stessa
azienda o ente che abbia necessità di prestare assistenza a figli minori che necessitano di cure costanti per particolari
condizioni di salute.
Le giornate di ferie nella propria disponibilità eccedenti le quattro settimane annuali di cui il lavoratore deve necessariamente
fruire.
Le ferie obbligatorie da fare sono quantificate in 20 giorni in caso di articolazione dell’orario di lavoro settimanale su
cinque giorni in 24 giorni in caso di articolazione dell’orario settimanale di lavoro su sei giorni.
Le quattro giornate di riposo per le festività soppresse.
Al dipendente, possono essere concesse, a domanda, compatibilmente con le esigenze di servizio, 18 ore di permesso retribuito
nell’anno solare per particolari motivi personali o familiari.
I dipendenti hanno diritto, ove ne ricorrano le condizioni, a fruire dei tre giorni di permesso di cui all’art. 33, comma 3, della
legge 5 febbraio 1992, n. 104. Tali permessi sono utili ai fini della maturazione delle ferie e della tredicesima mensilità.
+ Permessi per i donatori di sangue e di midollo osseo.
Ai lavoratori sono riconosciute 18 ore annuali permessi specifici per l’espletamento di visite, terapie, prestazioni specialistiche
ed esami diagnostici, fruibili su base sia giornaliera che oraria, comprensive anche dei tempi di percorrenza da e per la sede
di lavoro.
Il dipendente non in prova, assente per malattia, ha diritto alla conservazione del posto per un periodo di 18 mesi.
Ai fini della maturazione del predetto periodo, si sommano tutte le assenze per la malattia intervenute nei tre anni precedenti
l'ultimo episodio morboso in corso.
Diritto allo studio → Ai dipendenti sono concessi - anche in aggiunta alle attività formative programmate all’Azienda o Ente -
permessi retribuiti, nella misura massima individuale di 150 ore per ciascun anno solare e nel limite massimo, arrotondato
all’unità superiore, del 3% del personale in servizio a tempo indeterminato presso ciascuna Azienda o Ente all’inizio di ogni
anno.
L’azienda e L’ente garantiscono l’acquisizione dei crediti formativi previsti dalle vigenti disposizioni da parte del personale
interessato nell’ambito della formazione obbligatoria.
Il personale che vi partecipa è considerato in servizio a tutti gli effetti ed i relativi oneri sono a carico dell’Azienda o Ente.
Art. 54 → Il dipendente si comporta in modo tale da favorire l’instaurazione di rapporti di fiducia e collaborazione tra l'azienda
di rapporti di fiducia e collaborazione tra l’azienda o ente e cittadini.
Collaborare con diligenza, osservando le norme contrattuali, le disposizioni per l'esecuzione e la disciplina del lavoro impartite
dall’azienda o ente anche anche in relazione alle norme vigenti in materia di sicurezza e di ambiente di lavoro;
Rispettare il segreto d'ufficio nei casi e nei modi previsti dalle norme dell’ordinamento ai sensi dell'art.24 della legge n.
241/1990. Non utilizzare a fini privati le informazioni di cui disponga per ragioni d'ufficio.
Rispettare l’orario di lavoro, adempiere alle formalità previste per la rilevazione delle presenze e non assentarsi dal luogo di
lavoro senza l’autorizzazione del dirigente o del responsabile preposto.
Durante l’orario di lavoro, mantenere nei rapporti interpersonali e con gli utenti condotta adeguata ai principi di correttezza ed
astenersi da comportamenti lesivi della dignità della persona.
Non attendere ad occupazioni estranee al servizio e ad attività che ritardino il recupero psicofisico nel periodo di malattia od
infortunio.
Eseguire le disposizioni inerenti l’espletamento delle proprie funzioni o mansioni che gli siano impartite dai superiori.
Se ritiene che l’ordine sia palesemente illegittimo, il dipendente deve farne rimostranza a chi lo ha impartito, dichiarandone le
ragioni.
Se l’ordine è rinnovato per iscritto ha il dovere di darvi esecuzione.
Il dipendente non deve, comunque, eseguire l’orgine quando l’atto sia vietato dalle legge o costituisca illecito amministrativo.
Vigilare sul corretto espletamento dell'attività del personale subordinato ove tale compito rientri nelle proprie responsabilità;
Avere cura dei locali, mobili, oggetti, macchinari, attrezzi, strumenti ed automezzi a lui affidati; non valersi di quanto è di
proprietà dell'Azienda o Ente per ragioni che non siano di servizio; non chiedere né accettare, a qualsiasi titolo, compensi,
regali o altre utilità in connessione con la prestazione lavorativa, salvo i casi di cui all’art. 4, comma 2 del D.P.R. n. 62/2013;
Comunicare all'Azienda o Ente la propria residenza e, ove non coincidente, la dimora temporanea, nonché ogni successivo
mutamento delle stesse; in caso di malattia, dare tempestivo avviso all'ufficio di appartenenza salvo comprovato impedimento;
Astenersi dal partecipare all'adozione di decisioni o ad attività che possano coinvolgere direttamente o indirettamente
interessi finanziari o non finanziari propri, del coniuge, di conviventi, di parenti, di affini entro il secondo grado;
Comunicare all’Azienda o Ente la sussistenza di provvedimenti di rinvio a giudizio in procedimenti penali.
Sanzioni Disciplinari
Le violazioni da parte dei lavoratori, degli obblighi danno luogo, secondo la gravità dell’infrazione, all’applicazione delle seguenti
sanzioni disciplinari previo provvedimento disciplinare:
a) rimprovero verbale;
b) rimprovero scritto (censura);
c) multa di importo variabile fino ad un massimo di quattro ore di retribuzione;
d) sospensione dal servizio con privazione della retribuzione fino a dieci giorni;
e) sospensione dal servizio con privazione della retribuzione da 11 giorni fino ad un massimo di sei mesi;
f) licenziamento con preavviso;
g) licenziamento senza preavviso.
La sanzione disciplinare, dal minimo del rimprovero verbale o scritto al massimo della multa di importo pari a quattro re di
retribuzione, si applica, graduando l’entità delle sanzioni per:
a. Inosservanza delle disposizioni di servizio, anche in tema di assenze per malattia, nonché dell’orario di lavoro.
b. Condotta non conforme, nell’ambiente di lavoro, a principi di correttezza verso superiori o altri
c. Negligenza nell'esecuzione dei compiti assegnati, nella cura dei locali e dei beni mobili o strumenti a lui affidati o sui quali, in
relazione alle sue responsabilità, debba espletare attività di custodia o vigilanza;
d. Inosservanza degli obblighi in materia di prevenzione degli infortuni e di sicurezza sul lavoro ove non ne sia derivato danno o
pregiudizio al servizio o agli interessi dell’azienda o ente e di terzi.
e. Rifiuto di assoggettarsi a visite personali disposte a tutela del patrimonio dell’azienda o ente, nel rispetto di quanto previsto
dall’art. 6 della legge 300/19070.
f. Insufficiente rendimento nell’assolvimento dei compiti.
Periodo di prova:
L’assunzione a tempo indeterminato prevede un periodo di
prova: In caso di assunzione a tempo determinato il periodo di
1. Tre mesi di calendario per le categorie A e B prova:
2. Sei mesi di calendario per le altre categorie 1. Un mese di calendario per le categorie A e B
2. Tre mesi di calendario per le altre categorie
Orario di lavoro:
➢ L’orario di lavoro settimanale è fissato in 36 ore per le categorie da A a DS3
➢ Per la categoria DS4 e tutte le altre l’orario di lavoro settimanale è fissato in 38 ore
➢ l’orario di lavoro di norma si articola su 6 giorni e laddove l’organizzazione lo consente può essere articolato su 5 giorni
➢ I criteri della formulazione dei turni, l’orario di lavoro e la relativa distribuzione sono stabiliti di regola entro il primo
trimestre di ogni anno
➢ La durata media di lavoro non può superare in ogni caso le 48 ore settimanali comprese le ore di straordinario
➢ Il lavoratore ha diritto di un periodo di riposo consecutivo giornaliero non inferiore alle 11 ore.
➢ Tutti i lavoratori hanno diritto ad un riposo settimanale in un giorno che normalmente deve coincidere con la
domenica
➢ Il riposo settimanale non potrà essere monetizzabile
Festività:
• Capodanno 1° gennaio • Assunzione della Madonna 15 agosto
• Epifania 6 gennaio • Ognisanti 1° novembre
• Anniversario della liberazione 25 aprile • Immacolata concezione 8 dicembre
• Lunedi di Pasqua • Natale 25 dicembre
• Festa del lavoro 1° maggio • Santo Stefano 26 dicembre
• Festa della repubblica 2 giugno • Santo patrono
Ferie:
➢ Tutti i lavoratori hanno diritto di un periodo di ferie di 30 giorni lavorativi per anno solare.
➢ Nei casi in cui l’orario di servizio non sia distribuito su sei giorni lavorativi settimanali, il computo dei giorni delle ferie
deve essere sempre effettuato con riferimento a giornate lavorative di sei ore. (30x6=180 ore di ferie)
➢ Oltre alle ferie il lavoratore ha diritto di altre quattro giornate di ferie da usufruire entro l’anno solare
➢ Le organizzazioni hanno il dovere di garantire al dipendente che ne abbia fatto richiesta il godimento di almeno 15
giorni consecutivi di ferie nel periodo 15 giugno-15 settembre.
➢ Le rimanenti ferie devono essere godute e possono essere assegnate dalla struttura in qualunque momento entro i
limiti della legge, valutando anche le eventuali richiesta del lavoratore.
➢ Non è ammessa la rinuncia sia tacita che esplicita del godimento annuale delle ferie
Permessi retribuiti:
• Per matrimonio, giorni 15 da usufruirsi entro 45 giorni dal matrimonio
• Per sostenere esami attinenti ai corsi di studio in scuole di istruzione primaria, secondaria e di qualificazione professionale,
statali parificate e legalmente riconosciute, master e corsi universitari limitatamente ai giorni per sostenere le prove stesse
• Il lavoratore donatore di sangue e di midollo osseo, di organi ai fini umanitari
• Partecipazione all’espletamento delle funzioni elettorali
• Per particolari motivi personali e familiari per un massimo di 18 ore
• Per i dipendenti extracomunitari per il rinnovo del permesso di soggiorno massimo 1 giorno
• Permessi per la protezione civile (30 giorni continuativi e fino a 90 giorni anno solare)
Alcuni fattori che influenzano l’organizzazione e la gestione dei turni (fattori connessi al tipo di turno) sono:
➢ Discontinuo o continuo
➢ Numero di notti complessive
➢ Lunghezza del ciclo dei turni
➢ Orario di cambio turno
➢ Weekend liberi
Il contesto contrattuale
➢ Monte ore anno → 36h x settimane annue. E’ una guida di massima come ci possiamo comportare ogni mese
➢ Durata della prestazione non superiore a 12 ore continuative
➢ Limite ore straordinarie → Max 180 aumentabili a 250 anno. Questo limite di ore sono uno strumento che ti permette
di capire se vi è la mancanza di personale
➢ Pronta disponibilità
➢ Fruizione dei riposi compensativi
➢ Identità per particolari condizioni di rischio (es. Radiologico) e/o disagio (2 turni/3 turni).
Calcolo del Minutaggio Assistenziale → Unità di misura dell’assistenza infermieristica è il minuto/paziente/die.
I min/pz/die da garantire in relazione all’intensità delle cure sono i seguenti:
• Specialità di base 120
• Specialità di media assistenza 180
• Riabilitazione 160 – assistenza fisioterapisti =125 minuti
• Lungodegenza 140
• Specialità di elevata assistenza 240
• Specialità dell’area sub-intensiva 300
• Specialità dell’area intensiva 600
Nelle unità operative di riabilitazione è consentito, in alternativa al personale infermieristico, l’impiego di tecnici di
riabilitazione per un terzo dei minuti di assistenza previsti.
→ Non esiste però una regola che proporzioni gli infermieri agli OSS ma si deve sempre tenere conto
che per ogni turno devono esserci almeno 2 infermieri.
Minutaggio assistenziale
Unità di misura dell’assistenza infermieristica è il minuto/paziente/die. I min/pz/die da garantire in relazione all’intensità
delle cure sono i seguenti:
• Specialità di base 120
• Specialità di media assistenza 180
• Riabilitazione 160 – assistenza fisioterapisti =125 minuti
• Lungodegenza 140
• Specialità di elevata assistenza 240
• Specialità dell’area sub-intensiva 300
• Specialità dell’area intensiva 600
Nelle unità operative di riabilitazione è consentito, in alternativa al personale infermieristico, l’impiego di tecnici di
riabilitazione per un terzo dei minuti di assistenza previsti
Da un punto di vista tecnico la gestione delle risorse umane si sviluppa in una serie di fasi:
1. Acquisizione delle persone → Pianificazione del personale, reclutamento, selezione, accoglimento,
inserimento.
2. Integrazione e sviluppo delle persone → Il sistema di valutazione, la formazione del personale, la
programmazione delle carriere, il sistema di incentivazione, l’organizzazione del lavoro.
Pianificazione
Quali sono le risorse di cui si dispone e quali delle di cui si dovrebbe disporre per conseguire meglio i risultati?
Quali sono le competenze presenti e da acquisire?
Quali capacità manageriali deve possedere la linea intermedia e la direzione per indirizzare le risorse e collaborare al
raggiungimento degli obiettivi?
Quali comportamenti organizzativi è necessario realizzare per raggiungere i risultati attesi?
In che modo si gestiscono oggi le risorse umane → Con quali strumenti e quali metodi?
Pianificare vuol dire prevedere in termini qualitativi e quantitativi la necessità di personale. Si devono quindi analizzare quali
risorse sono presenti in azienda rispetto a quelle che servono e come si presenta l’offerta dell’esterno.
Reclutamento
Consiste nella ricerca, sulla base di determinate esigenze dell’azienda, di un certo numero di persone in possesso di un
minimo di requisiti tali da soddisfare le esigenze dell’organizzazione. Ogni programma di reclutamento deve essere
preceduto:
➢ Da una accurata analisi delle posizioni offerte;
➢ Da una descrizione dei compiti ad esse inerenti;
➢ Da una precisa definizione dei requisiti desiderati in coloro che li dovranno eseguire.
➢ Job title: titolo che viene assegnato.
➢ Job description: definisce per ogni figura professionale la descrizione di quello che sarà poi il lavoro
(professionalità che la persona dovrà portare all’interno dell’azienda)
La selezione → Consiste nell’individuare le qualità e i requisiti necessari per svolgere determinati compiti; nell’individuare
e misurare le qualità attuali e potenziali, le caratteristiche della personalità, gli interessi, le aspirazioni dei vari individui
presi in esame. Ed infine nello scegliere gli individui che possiedono tali qualità, caratteristiche ecc., ad un livello
sufficiente per svolgere i compiti assegnati con soddisfazione propria e del “datore di lavoro”.
Inserimento
Complesso di iniziative e azioni di informazione e di assistenza formativa programmate per seguire il nuovo assunto (o neo
inserito) nel primo periodo di attività aziendale.
Addestramento
Processo mediante il quale a persone adulte in un’attività lavorativa, vengono fornite quelle conoscenze e quelle abilità
manuali e concettuali (metodi, nozioni, norme, regole) che consentono al lavoratore di svolgere una mansione di tipo
prevalentemente operativo.
Formazione
Processo attraverso il quale fornisce la comprensione di fenomeni complessi, la formazione di opinioni individuali, lo
sviluppo di capacità di rapporti interpersonali.
Principio dell’affidamento
➢ Consiste nell’affidamento che ogni componente dell’equipe presta nel corretto e diligente adempimento verso gli
altri componenti.
➢ Ogni membro del gruppo può fare affidamento sul fatto che i propri colleghi osserveranno quelle regole di
diligenza, prudenza e di perizia proprie di quel tipo di attività e ciò in virtù di una valutazione sociale secondo cui
ognuno confida nel fatto che anche gli altri osserveranno le regole di cautela prescritte per il caso concreto.
E’ individuata la figura professionale dell’OSS che a seguito, dell’attestato di qualifica conseguito al termine di soecifica
formazione professionale, svolge attività indirizzata a soddisfare i bisogni primari della persona, nell’ambito delle
proprie aree di competenza, in un contesto sociale che sanitario: Favorire quindi il benessere e l’autnomia dell’Utente.
L’OSS svolge attività in tutti i servizi del settore sociale e sanitario, di tipo socio assistenziale e socio sanitario, residenziale
e semiresidenziali, in ambiente ospedaliero e al domicilio dell’utente.
Svolge la sua attività in collaborazione con gli altri operatori professionali preposti all’assistenza sanitaria e a quella sociale
secondo il criterio del lavoro multi professionale centrato sulla relazione di aiuto, nel quale l’OSS trova idonea
collocazione.
Profilo Professionale dell’OSS. Accordo Stato - Regioni del 22 febbraio 2001. Ambiti di lavoro e competenze.
Competenze tecniche
In sostituzione e appoggio dei famigliari su indicazione del personale preposto, l’OSS è in grado di:
➢ Aiutare la corretta assunzione dei farmaci prescritti e per il corretto uso di apparecchi medicali di semplice uso
➢ Osservare, riconoscere e riferire alcuni dei più comuni sintomi di allarme che l’utente può presentare (Pallore,
sudorazione, …)
➢ Attuare interventi di primo soccorso;
➢ Effettuare piccole medicazioni o cambio delle stesse;
➢ Controllare e assistere la somministrazione delle diete;
+ Aiutare nelle attività di animazione e che favoriscano la socializzazione, il recupero e il mantenimento di capacità
cognitive e manuali
➢ Collaborare a educare al movimento e favorire movimenti di mobilizzazione semplici su singoli e gruppi;
➢ Provvedere al trasporto di utenti, anche allettati, in barella - carrozzina;
➢ Collaborare alla composizione della salma e a provvedere al suo trasferimento;
➢ Utilizzare specifici protocolli per mantenere la sicurezza dell’utente, riducendo al massimo il rischio;
➢ Svolgere attività di formazione sui servizi del territorio e curare il disbrigo di pratiche burocratiche;
➢ Accompagnare l’utente per l’accesso ai servizi.
Competenze relazionali
Responsabilità dell’infermiere:
Supervisione e coordinazione, responsabile dell’organizzazione e pianificazione dell’assistenza generale alla persona.
Stabilisce di volta in volta, in relazione alla complessità assistenziale, le attività e il livello di autonomia dell’OSS.
L’integrazione di questo Operatore di supporto sconvolge gli schemi organizzativi dell’attività infermieristica, dedita
ed allenata ad una assistenza personalizzata sul paziente/utente e comporta la responsabilità individuale diretta (etica,
civile e penale).
Cambiamenti organizzativi per l’inserimento ottimale della figura dell’OSS
L’integrazione dell’OSS rende necessaria una riorganizzazione dell’assistenza al fine di garantire qualità e sicurezza. A tale
scopo si ritengono irrinunciabili e prioritarie le seguenti condizioni organizzative:
Rivedere il piano di attività;
Utilizzare strumenti di documentazione del processo
Assistenziale (cartella infermieristica, registro
Consegne/rapporto, ecc...) sia per documentare il passaggio di Informazioni fra l’infermiere e l’OSS;
Utilizzare e rivedere, alla luce di questa nuova figura, linee guida, procedure e protocolli.
Tipologie di riunioni
Riunione gerarchica
Riunione Mista
Riunione di coordinamento
CON CHI: il management + i capi settore
Si tratta di un briefing organizzativo per coordinare le attività settimanali.
PERCHÉ: Qui si definiscono i PIANI DI LAVORO ovvero si tramuta in concretezza ciò che è stato definito nella riunione
strategica. Qui quindi si definisce chi fa cosa e quando. Si tratta di un passaggio fondamentale senza il quale gli obiettivi
resterebbero solo nella tua mente.