Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
Come fare...
L’ABC del controllo
di gestione
di Francesco Manca
Concetto e definizioni
Scopi e funzioni
Caratteristiche
Documenti utilizzati
Relazioni tra dimensione
aziendale e controllo
Introduzione in azienda
del controllo di gestione
Utilizzo direzionale
della contabilità generale
Costi fissi e costi variabili
Costi diretti e costi indiretti
Costruzione del budget
Fase del controllo
QUESTO EBOOK È UN'ANTEPRIMA
GRATUITA
ISBN: 978-88-217-4762-5
PROFILO DELL’AUTORE
Francesco Manca
È un esperto di controllo di gestione, sia dal punto di vista teorico che
pratico e applicativo. È autore di svariate monografie in materia di con-
trollo di gestione sia nei suoi tratti generali e metodologici, sia nella sua
applicazione alle imprese, in particolare quelle del settore edile e turisti-
co-ricettivo; e di numerosi articoli sempre sui temi del controllo di ge-
stione. Ricopre la cattedra di Economia aziendale presso la Università
degli studi di Sassari dove tiene il corso di economia aziendale e dove ha
tenuto per molti anni quello di Programmazione e controllo.
Da molti anni svolge attività di formazione, sia in aula che presso le a-
ziende, non solo sul controllo di gestione ma anche in materia di contabi-
lità, bilancio e tecnica professionale. Ha partecipato a numerosi progetti
svolti mediante lo strumento della formazione finanziata, sia direttamen-
te con le aziende che attraverso associazioni di categoria.
È consulente di aziende private in materia di controllo di gestione, occu-
pandosi non solo della fase propedeutica all’installazione dei sistemi di
programmazione e controllo, ma anche della loro introduzione e del suc-
cessivo funzionamento.
È autore per IPSOA di numerosi articoli e delle seguenti monografie:
Il controllo di gestione nelle imprese che operano su commessa, IPSOA, 2007 (in
collaborazione con S. Fotzi)
Il controllo di gestione nelle imprese soggette a stagionalità, IPSOA, 2009
Il controllo della liquidità nelle PMI, II Edizione, IPSOA, 2013
Il controllo di gestione nelle imprese alberghiere, IPSOA, 2013
È possibile contattare Francesco Manca al seguente indirizzo:
f.manca65@gmail.com
PRESENTAZIONE
Il controllo di gestione è una materia piuttosto articolata e complessa di cui pochi cono-
scono la portata, soprattutto a livello di applicazioni pratiche, ma che risulta sovente
di notevole utilità per la vita di un’impresa; si è dunque ritenuto opportuno fornire un
quadro di base di facile comprensione che potesse aiutare a mettere ordine là dove forse
troppo spesso si sentono e leggono cose inesatte se non gravemente fuorvianti.
Per affrontare in modo opportuno questa tematica e poterla conseguentemente tradurre
in strumenti di ausilio alla gestione aziendale, è necessario conoscerne in modo accetta-
bile la filosofia di fondo e l’approccio metodologico che la caratterizzano, in modo che
ogni trasferimento dalla teoria alla pratica sia fatto nel modo corretto e sortisca pertan-
to gli effetti sperati.
Per comprendere il significato del controllo di gestione e sfruttarne le potenzialità che
possiede è opportuno non solo sapere cosa esso sia, ma anche cosa esso non sia o cosa
non debba diventare; solo in questo modo, difatti, sarà possibile adottare gli strumenti
giusti per agevolare il processo decisionale dell’impresa anziché renderlo ancora più
complesso di quanto già da solo non sia. In termini molto generali, si tratta di un in-
sieme di strumenti di varia natura (tecnico-contabile, organizzativa, procedurale, ecc.)
che combinati fra loro consentono all’imprenditore di beneficiare di un importante au-
silio nella formazione delle decisioni; questo perché permette di guardare avanti trac-
ciando le linee d’azione della gestione futura e, al tempo stesso, di verificare se una vol-
ta eseguite le varie operazioni stabilite i risultati che ne derivano siano o meno confor-
mi alle previsioni e individuare il motivo di eventuali scostamenti.
La conoscenza degli strumenti contabili e no utilizzabili per eseguire il controllo di ge-
stione è essenziale per comprendere la portata delle attività che è possibile effettuare
sulle diverse aree aziendali singolarmente intese, oppure su tutta l’impresa nel suo
complesso; non esiste, in merito, una soluzione univocamente valida per ogni tipo di
azienda suddivisa per complessità operativa, dimensione e settore di appartenenza, ma
bisogna di volta in volta cercare la soluzione più adatta al caso di specie.
Il controllo di gestione va introdotto in azienda preparando adeguatamente il terreno
attraverso un’opera di condivisione, oltre che di convincimento, con tutte le risorse u-
mane che operano in azienda le quali, in ultima analisi, sono le vere responsabili del
successo o dell’insuccesso delle iniziative che si intraprendono quotidianamente nel con-
testo della gestione aziendale; diversamente agendo, si potrebbero creare inefficienze,
conflitti e diffusa repulsione per questo strumento, finendo per limitarne l’efficacia se
non rendendolo inutile o addirittura dannoso.
Proprio per rendere meno traumatica l’introduzione in azienda del controllo di gestio-
ne e tenendo presente che esso implica in molti casi un cambiamento radicale nel modo
di fare impresa, si rivela solitamente opportuno operare un inserimento graduale che
permetta di prendere confidenza con uno strumento così complesso e allo stesso tempo
potente e di aumentarne via via l’ampiezza e la profondità di azione.
Per sapere quale tipo di controllo di gestione adottare nella pratica è opportuno farlo
precedere da un check-up dell’azienda, mediante il quale far emergere il fabbisogno
specifico della realtà esaminata, individuare una gerarchia degli interventi possibili e
decidere infine, d’accordo con l’imprenditore e tenendo conto delle possibilità finanziarie
dell’impresa, quali azioni intraprendere in concreto e con quale ordine.
L’obiettivo del presente lavoro, in linea con il titolo che porta, è di trasmettere al lettore
un percorso improntato a praticità e logica aziendale che possa aiutarlo a comprendere
il reale significato del controllo di gestione, la sua portata e utilità e il modo per intro-
durlo in azienda; ma allo stesso tempo anche le controindicazioni che porta inevita-
bilmente con sé e i pericoli legati ad una sua non corretta (per tempi, modi e costi) in-
troduzione.
Va tuttavia sottolineato, a dispetto di ogni discussione di natura teorica e metodologi-
ca o pratica e procedurale, che in assenza di un allineamento (già di fatto presente a
priori o altrimenti da creare strada facendo) tra la mentalità con cui viene guidata una
impresa e la filosofia del controllo di gestione, ogni tentativo di adottarlo in azienda è
destinato a fallire, o nella migliore delle ipotesi a dare risultati assai scarsi rispetto
all’impegno profuso e comunque ben al di sotto delle potenzialità di questo strumento;
il quale, laddove utilizzato in modo opportuno, dispiega tutte le sue potenzialità e
permette il raggiungimento di obiettivi a volte neanche immaginabili prima della sua
introduzione.
Francesco Manca
Definizione
Per organizzazione si intende l’insieme coordinato di persone la cui attività è
finalizzata al raggiungimento degli scopi aziendali; è fondamentale compren-
derne il ruolo perché è su di essa che va a influire il sistema di programmazione
e controllo.
Proprio perché riferito nello specifico alla gestione delle risorse umane, il
controllo di gestione fa parte dei sistemi operativi (cioè l’insieme delle re-
gole, procedure e altri strumenti che consentono il buon funzionamento della struttura
organizzativa) assieme al sistema informativo e al sistema di gestione del
personale, ad esso intimamente legati; non a caso viene spesso utilizzata
come sinonimo la definizione di sistema di programmazione e con-
trollo.
Il sistema è dunque costituito da risorse tecniche, principalmente di na-
tura informatica (soprattutto software), e umane, in genere soggetti do-
tati di competenze specifiche sui temi della gestione amministrativa a-
ziendale; a queste vanno aggiunte tutte le regole, le procedure e ogni al-
tro elemento di natura relazionale che sia funzionale a migliorare la
conduzione dell’azienda.
Indipendentemente dall’estensione, dal grado di invasività, dalla profon-
dità che assume il controllo di gestione, ciò che può decretarne il succes-
so (o l’insuccesso) è il fatto che i suoi strumenti siano concepiti, utilizzati
e interpretati come parte di un sistema, cioè elementi fra loro correlati,
coordinati e finalizzati al conseguimento degli scopi per cui è stato crea-
to. Laddove non si riesca in simile intento, si finirebbe per non ottenere i
risultati sperati o, nei casi peggiori, per provocare seri danni all’azienda (a
causa delle scelte scorrette che informazioni incomplete o errate potreb-
bero causare); con molta probabilità il denaro investito a tale scopo non
produrrebbe i rendimenti desiderati, laddove non risultasse addirittura
perso.
Fasi Descrizione
Si stabilisce un risultato da ottenere, si raccolgono le
informazioni necessarie, si valutano le diverse opzioni
Processo decisionale
disponibili e si scelgono risorse, tempi e modalità per
raggiungere quel risultato, pervenendo alla decisione
La decisione viene comunicata a chi è stato scelto per
Processo esecutivo svolgere concretamente le operazioni necessarie a dare
attuazione alle scelte compiute nella fase precedente
Vengono rilevati i risultati scaturiti dalle azioni intra-
prese, li si sottopone a vaglio critico per capire se siano
Processo di controllo
in linea con quanto previsto in sede di decisione e, so-
prattutto, il perché di eventuali scostamenti
Si prende atto di quanto avvenuto, si comprendono i
Meccanismo di retroazione motivi sottostanti e si programmano le nuove azioni
(feedback) tenendo conto di quelle passate onde evitare di com-
mettere nuovamente i medesimi errori