Sei sulla pagina 1di 7

© Il Pensiero Scientifico Editore downloaded by AZ.OSP.UNIVERSITA' BOLOGNA IP 137.204.230.

5 Wed, 23 Jan 2013, 17:35:43

Modelli di organizzazione dell’assistenza: Contributi


ed esperienze
sono efficaci?

Paolo Barelli1
Le strategie per organizzare l’assistenza • il livello di autogestione degli infermieri o Gloria Pallaoro2
Il dibattito sui modelli organizzativi di erogazione l’autonomia gestionale del coordinatore; Serena Perli3
delle cure infermieristiche è molto vivace sia in • il grado con cui viene sviluppata la gestio- Silvia Strimmer4
Maria Luisa Zattoni5
letteratura che tra gli infermieri del nostro Pae- ne dei casi (case management);
se. Tuttavia, la terminologia utilizzata, talvolta im- • il grado di coinvolgimento dell’equipe.
1Dirigente Servizio
portata da sistemi infermieristici di altri paesi, co- Infermieristico
me ad esempio il Primary Nursing, oppure da I nuovi modelli sono stati sviluppati con l’o- Ospedale di Trento
linguaggi manageriali, come ad esempio lo Sha- biettivo di aumentare la soddisfazione degli in- 2Coordinatrice Cardiologia

Ospedale di Rovereto (Trento)


red Governance, ostacola una comprensione fermieri, trattenerli e produrre una maggiore ef- 3Tutor e Docente Corso
approfondita della tematica. Neisner et al1 in una ficienza; questi comprendono il modello pro- di Laurea in Infermieristica
revisione della letteratura sull’efficacia dei diversi fessionale, l’assistenza infermieristica differen- Università di Verona,
Polo di Trento
modelli organizzativi, propone una distinzione ziata, la gestione condivisa, l’assistenza infer- 4Infermiera Rianimazione
tra i sistemi tradizionali e i nuovi modelli. mieristica specializzata/ esperta (advanced Ospedale di Trento
5Coordinatrice Servizio
I sistemi organizzativi per l’erogazione dell’as- practice) ed il case management.
Psichiatrico di Diagnosi e Cura,
sistenza infermieristica sono centrati sui pazienti Esistono numerose varianti nei modelli descritti Ospedale di Trento
e i più descritti in letteratura sono: il team/func- che dipendono dai costi, dalla disponibilità di per-
tional nursing (assistenza per compiti/per pic- sonale per ciascun ruolo, dai bisogni di assistenza
cole équipe), il primary nursing (assistenza con dei pazienti e dalle preferenze dei singoli e del-
infermiere referente/responsabile), ed il patient- l’organizzazione. Pochi studi tuttavia, ne hanno
focused care (assistenza centrata sul paziente). esaminano l’efficacia. Molta letteratura, infatti, si
Oltre a questi modelli che hanno avuto una fun- limita a descrivere le esperienze, talvolta con ri-
zione storica rilevante, negli ultimi dieci anni sultati contraddittori. In particolare, non sembra
si sono sviluppati sistemi organizzativi centra- esistere alcuna relazione tra modelli e soddisfa-
ti sui professionisti e sui rapporti tra profes- zione del paziente, degli operatori, e riduzione
sionisti e organizzazione. Questi modelli si dif- degli eventi avversi. Va tuttavia riconosciuto che
ferenziano da quelli tradizionali per una o più probabilmente l’utilizzo di un unico modello
delle seguenti variabili: nelle organizzazioni complesse è poco efficace.
• il grado di autonomia/tipologia di attività di Nella Tabella 1 vengono definiti i principali mo-
ciascun infermiere, correlato al livello di for- delli organizzativi e nella Tabella 2 ne vengono
mazione acquisito o all’esperienza maturata; messe a confronto le principali caratteristiche.

Tabella 1 - Modelli organizzativi dell’assistenza e modelli di pratica professionale.


Care Delivery Models Nursing Practice Models
(Modelli di erogazione delle cure infermieristiche) (Modelli di assistenza infermieristica)
centrata sull’assistenza diretta al paziente centrata sui professionisti
• Team/functional (assistenza per equipe/per compiti) • Professional Nursing Practice (Modello Professionale)
• Primary Nursing (Infermiere referente/responsabile) • Differentiated nursing practice (Assistenza infermieristica
differenziata)
• Patient Focused Care (assistenza centrata sul paziente) • Shared Governance (governo condiviso)**
• Advanced Nursing Practice (Assistenza infermieristica
specializzata/esperta)
Case Management (gestione dei casi)
**si rimanda a separazione della linea assistenziale da quella clinica, pg. 212

Assistenza infermieristica e ricerca, 2006, 25, 1 35


Tabella 2 - Griglia di comparazione dei modelli di erogazione e di pratica professionale.

36
Modelli di Responsabile Lavoro in base Gestione della Decisioni Separazione della responsabilità Esiti sui Impatto sulla
Erogazione delle decisioni ai compiti o ai comunicazione accentrate o organizzativa e assistenziale pazienti soddisfazione
assistenziali pazienti sui pazienti decentrate del personale
Team/functional Infermiere responsabile Lavoro in base Di coordinamento e Decisioni accentrate Unificate nel team leader; Rapporto costo Maggiore
Contributi

Nursing dell’attività assistenziale ai compiti per delega delle attività nel team leader che ogni operatore è responsabile efficacia: risultati soddisfazione del
erogata ad un gruppo un gruppo di è l’infermiere della propria attività contrastanti e poca personale e miglior
di pazienti pazienti generalizzabilità per tasso di permanenza
ed esperienze

limiti metodologici degli infermieri con


il primary nursing;
Primary Nursing Primary nurse unico In base ai Gestita dal primary Decisioni accentrate Condivide la responsabilità Maggiore qualità
responsabile pazienti nurse assistenziale con altri infermieri dell’assistenza con il
durante la sua assenza. primary nursing
Assume la responsabilità
organizzativa
Patient Focused Condivisa nel gruppo Per gruppi Non dichiarata Decisioni decentrate Gli infermieri sono responsabili Riduzione degli errori, Risultati contrastanti
Care di pazienti della organizzazione di terapia; riduzione del tempo di ricovero per la soddisfazione
con la stessa dell’assistenza; non chiara la lavorativa degli
tipologia di responsabilità assistenziale, infermieri
problema sembra suddivisa nel gruppo.

Assistenza infermieristica e ricerca, 2006, 25, 1


Case Infermiere CM Centrata sul Non emerge Decisioni prese È prevalente l’aspetto Riduzione di: Aumento della
management coordina le decisioni paziente, su chiaramente la all’interno del gruppo, organizzativo rispetto a quello • durata della degenza; soddisfazione
dei singoli “specialisti” tipologie di modalità di con ruolo di clinico ma sono presenti • numero di ricoveri; degli infermieri e dei
percorsi di cura comunicazione. coordinamento da entrambi • giorni di degenza; medici
(critical path Enfasi generica sulla parte dell’infermiere • costi
per l’area collaborazione case manager Aumento della
ospedaliera) interdisciplinare soddisfazione dei
pazienti
Differentiated Non viene definito, ma Non emerge Non precisata Non precisato Il modello è centrato sulla Aumento della Soddisfazione
nursing practice sembra esserci una divisione del lavoro in base soddisfazione dei invariata o
responsabilizzazione alle competenze individuali pazienti; aumentata
progressiva legata alle Minor durata
competenze individuali della degenza;
(formazione + esperienza) Minori costi
Shared Non emerge chi decide Non emerge Non precisata Decisioni partecipate Sembra esistere una Non ci sono studi Risultati contrastanti:
Governance sul paziente, l’infermiere e decentrate separazione ma non è sembra che il senso
partecipa alle decisioni su dichiarata o affrontata di autonomia
ambiente di lavoro, percepita si riduca
sviluppo professionale col tempo
Advanced L’infermiere con Non emerge Non precisata Non precisato Non precisata Riduzione di: Migliora la
Nursing Practice competenze • costi; collaborazione con i
specializzate/esperte • durata della degenza; medici
decide sul paziente • numero di indagini
diagnostiche e
procedure non
necessarie
Prevenzione delle
© Il Pensiero Scientifico Editore downloaded by AZ.OSP.UNIVERSITA' BOLOGNA IP 137.204.230.5 Wed, 23 Jan 2013, 17:35:43

complicanze
© Il Pensiero Scientifico Editore downloaded by AZ.OSP.UNIVERSITA' BOLOGNA IP 137.204.230.5 Wed, 23 Jan 2013, 17:35:43

P. Barelli, G. Pallaoro, S. Perli, S. Strimmer, M. L. Zattoni: Modelli di organizzazione dell’assistenza: sono efficaci?

1) Modelli organizzativi di erogazione ratori di supporto. Se un infermiere non può


dell’assistenza eseguire una valutazione o non è coinvolto in
decisioni cliniche importanti, si possono cor-
Modello di assistenza funzionale rere dei rischi. Se gli infermieri non sono as-
(Functional Nursing) segnati sempre allo stesso gruppo di pazienti
Si è affermato soprattutto durante la seconda si può verificare una mancanza di continuità
guerra mondiale, in un periodo in cui man- nell’assistenza.
cavano gli infermieri. Questo modello assi- Un vantaggio del modello per equipe è la col-
stenziale è centrato sul compito, non sul pa- laborazione tra componenti del gruppo. Que-
ziente. I compiti sono divisi tra gli infermieri, sto modello, inoltre, comporta un elevato livello
ed ogni infermiere è incaricato di un compi- di autonomia dell’infermiere capo equipe ed è
to specifico: ad esempio, l’igiene ed il cam- un esempio di processo decisionale applicato
bio delle medicazioni. In genere, un infermiere alla clinica.4
capo turno (o il coordinatore) assegna i com-
piti da eseguire in base alle qualifiche ed abi- Infermiere referente/responsabile
lità. Gli infermieri in questo modo diventano (Primary nursing)
molto competenti in quello che fanno2. Gli Il Primary nursing si è sviluppato a partire da-
svantaggi maggiori sono la mancata conti- gli anni settanta, come alternativa all’assistenza
nuità assistenziale, l’assenza di una visione glo- infermieristica di equipe o funzionale (per com-
bale del paziente e la possibilità che l’assistenza piti) e come un modo per migliorare la qualità
possa diventare meccanica. In altre parole, un dell’assistenza e il livello professionale degli in-
approccio focalizzato sul compito non assicura fermieri. Il Primary nursing è orientato alla con-
risposte continue e globali tra i turni. L’ap- tinuità dell’assistenza. Anche altri infermieri pos-
proccio orientato al compito ed una comuni- sono essere responsabili dell’assistenza quando
cazione inappropriata portano ad un’assi- la Primary Nurse è assente, ma gli operatori di
stenza frammentata ed all’insoddisfazione del supporto generalmente non sono coinvolti.
paziente.3 Nel Primary nursing (PN) l’infermiere si assu-
me la responsabilità di un certo numero di pa-
Modello di assistenza per equipe zienti: seleziona quelli da assistere, valuta le lo-
(Team Nursing) ro necessità, stende un piano di assistenza e
Si è sviluppato negli anni ‘70 per affrontare la prescrive gli interventi infermieristici. Il modello
grave carenza di infermieri. Un infermiere qua- consente la continuità assistenziale tra turni e
lificato ed esperto guida un’equipe composta può essere applicato a qualsiasi servizio sani-
da altri infermieri ed operatori di supporto. I tario. Quando l’infermiere referente non è di
membri dell’equipe assistono gruppi di pa- turno, gli infermieri seguono le indicazioni del
zienti sotto la direzione dell’infermiere capo piano, che viene via via ridefinito in base alle
equipe. L’equipe è composta prevalentemen- modificazioni delle condizioni cliniche. Una cri-
te da operatori di supporto: a questi ultimi ven- tica al Primary nursing è che non garantisce un
gono assegnati pazienti più che compiti spe- buon rapporto costo-efficacia/efficienza: dove
cifici. L’infermiere capo equipe (o team leader) è stato applicato gli infermieri erogano tutta l’as-
elabora i piani di assistenza, coordina il grup- sistenza anche quella di base, perché non so-
po ma lavora anche sul paziente, risolve i pro- no previsti operatori di supporto. L’assistenza
blemi in collaborazione con i medici e altri ope- prestata da un solo infermiere può ridurre i ri-
ratori ed assiste l’equipe nel valutare l’efficacia tardi terapeutici, migliorare la collaborazione
dell’assistenza. con altre figure professionali ed esaltare il rap-
Il limite principale di questo modello è il tem- porto paziente-infermiere. In questo modello,
po limitato che il capo equipe trascorre a di- l’infermiere ha un elevato livello di autonomia,
retto contatto con i pazienti. In base alla com- e miglior e collaborazione con i medici.
posizione dell’equipe (staff mix), un paziente Gli studi sulla relazione tra primary nursing e
può essere seguito poco da un infermiere esper- qualità dell’assistenza hanno dato risultati con-
to e gran parte dell’assistenza è affidata agli ope- trastanti. Uno studio longitudinale durato 5 an-

Assistenza infermieristica e ricerca, 2006, 25, 1 37


© Il Pensiero Scientifico Editore downloaded by AZ.OSP.UNIVERSITA' BOLOGNA IP 137.204.230.5 Wed, 23 Jan 2013, 17:35:43

Contributi
ed esperienze

ni e condotto alla fine degli anni ‘80 ha con- deguati, le risorse infermieristiche vengono uti-
frontato reparti organizzati con il modello pri- lizzate in modo inappropriato.10-11
mary nursing e con il team nursing. L’assisten- Le prime valutazioni dell’assistenza centrata
za nei reparti con primary nursing era di qua- sul paziente hanno documentato un aumen-
lità più elevata, gli infermieri erano più soddi- to della soddisfazione fra gli infermieri, i pa-
sfatti del lavoro, c’era minore turnover e costi zienti ed i medici. Si è ridotto significativa-
più bassi per giornata di degenza.5 mente il tempo di accettazione per il ricove-
Uno studio britannico del 1996, ha indagato se ro da una media di 448 a una di 23 minuti.
i pazienti assistiti secondo il primary nursing Occorre meno personale (riduzione del 9%),
riuscivano ad identificare un infermiere come ma aumenta il tempo dedicato dagli infermieri
il loro referente e erano, per questo, più sod- all’assistenza diretta e diminuisce la durata del-
disfatti.6 Sono state osservate differenze molto la degenza.12
piccole per la percezione degli infermieri e de- Uno studio successivo13 ha osservato alcuni esi-
gli operatori di supporto nel sostegno nel la- ti prima e dopo l’introduzione del modello di
voro, supervisione, autonomia e pressione del assistenza centrato sui pazienti: sono diminui-
lavoro a favore del primary nursing rispetto al ti gli errori di terapia ma non c’è stata nessuna
team-nursing7. differenza per le cadute, le lesioni da decubi-
Kangas et al.8 hanno esaminato tre ospedali do- to e la soddisfazione dei pazienti, né un au-
ve si attuavano rispettivamente modelli di team mento di ore dedicate all’assistenza. In contrasto
nursing, case management e primary nursing con i precedenti, questo studio ha anche rile-
senza osservare differenze nella soddisfazione vato un aumento nella insoddisfazione del la-
degli infermieri e dei pazienti. voro fra gli infermieri, scarsa collaborazione fra
i medici e i manager e minore soddisfazione
Assistenza centrata sul paziente anche tra il personale di supporto, che perce-
(patient focused nursing) piva minor discrezionalità nel lavoro.
Il modello di Assistenza centrata sul paziente
è diventato popolare negli anni 90, era della 2) Modelli professionali
reingienerizzazione degli ospedali.9 Coinvolge La relativa scarsità di ricerche sull’efficacia dei
un gruppo di operatori di diverse professio- diversi modelli organizzativi, rende difficile ca-
nalità: obiettivo è quello di raggruppare i pa- pire quale scegliere. La modifica di numeri, ti-
zienti per gruppi omogenei, strutturare servizi pologie, ruoli e collocazione degli operatori che
in grado di dare risposte efficaci, decentrare le erogano assistenza non sembrerebbe dare ri-
cure, delegare agli operatori le scelte e garan- sultati migliori per gli esiti sui pazienti e sul per-
tire continuità nell’assistenza. sonale.14
I quattro principi guida del modello sono: sem- Gli studi più attuali hanno spostato l’attenzio-
plificazione dei processi, raggruppamento omo- ne sulla cultura degli ospedali e dei reparti, sul-
geneo di pazienti, avvicinamento dei servizi ai la composizione quali-quantitativa del gruppo
pazienti e allargamento delle competenze del assistenziale, sul ruolo dei manager.
personale attraverso la formazione degli ope- Alcuni ricercatori ritengono che il coordinato-
ratori. Questo modello è stato disegnato per mi- re infermieristico del reparto o servizio abbia
gliorare la qualità dell’assistenza, creare un am- il più grosso impatto sul turnover di infermie-
biente di lavoro attraente e che favorisca la per- ri e che il rapporto tra i coordinatori e la loro
manenza degli operatori, e ridurre i costi. equipe dovrebbe essere studiato come una
L’assistenza centrata sul paziente riconosce strategia per trattenere gli infermieri in servi-
esplicitamente l’importanza dei sistemi di sup- zio. Da questo filone di studi è derivato un nuo-
porto che comprendono: la distribuzione del- vo orientamento sui modelli orientati al pro-
le terapie direttamente dalla farmacia ai pazienti, fessionista (modelli professionali) che stanno
sistemi che garantiscono la biancheria dalla la- ricevendo la maggiore attenzione perché ven-
vanderia direttamente nelle stanze di degenza; gono utilizzati negli ospedali magnete (si ri-
oppure sistemi centralizzati di trasporto dei pa- manda a pag. 186), e sono basati su una filo-
zienti. Purtroppo quando questi servizi sono ina- sofia comune: coinvolgere e condividere le

38 Assistenza infermieristica e ricerca, 2006, 25, 1


© Il Pensiero Scientifico Editore downloaded by AZ.OSP.UNIVERSITA' BOLOGNA IP 137.204.230.5 Wed, 23 Jan 2013, 17:35:43

P. Barelli, G. Pallaoro, S. Perli, S. Strimmer, M. L. Zattoni: Modelli di organizzazione dell’assistenza: sono efficaci?

scelte con gli infermieri. Gli ospedali nei qua- ziente, garantire il valore della formazione com-
li gli infermieri partecipano formalmente alle plementare e dell’esperienza clinica, della col-
decisioni hanno meno carenza di infermieri ed laborazione interdisciplinare e assicurare una
un minor tasso di turn-over.15 differenziazione stipendiale in base al contri-
buto di ciascun infermiere. Gli obiettivi di que-
Nursing case management (NCM) sto modello sono:
Il nursing case management viene proposto per • assistenza infermieristica pertinente ai biso-
controllare i costi dell’assistenza migliorando gni dei pazienti, erogata da infermieri com-
la qualità attraverso una collaborazione inter- petenti;
disciplinare. Il NCM si orienta su una specifica • uso efficace ed efficiente delle limitate risorse
popolazione di pazienti, che segue durante l’in- infermieristiche disponibili;
tero percorso di cura. In letteratura si trovano • equo compenso;
due categorie di NCM: quelle centrate sugli • progressione di carriera degli infermieri;
ospedali e quelle sul territorio. In ambito ospe- • lealtà verso l’azienda (senso di appartenen-
daliero, il NCM garantisce la fluidità e conti- za all’azienda);
nuità del percorso di cura dall’ingresso alla di- • prestigio della professione infermieristica.
missione. Il NCM centrato sulla comunità, è sta-
to sviluppato in risposta alla frammentazione Gli studi pubblicati riportano una migliore sod-
dei servizi, anche per ridurre l’ospedalizzazio- disfazione dei pazienti, una riduzione della
ne e le riammissioni. In ospedale l’infermiere durata della degenza e dei costi. La maggior
agisce come tutore del paziente, ne valuta quo- parte degli autori riportano effetti positivi o as-
tidianamente i progressi, modifica l’assistenza senza di differenze sulla soddisfazione degli in-
in base alla valutazione e prepara il paziente fermieri17.
alla dimissione. Gli obiettivi del case manage-
ment infermieristico includono: la riduzione del- Governo condiviso (Shared governance)
la frammentazione delle cure, il miglioramen- Il governo condiviso è una filosofia resa po-
to dell’autocura del paziente e della qualità di polare da O’Grady18: è stata studiata per crea-
vita, l’ottimizzazione dell’uso delle risorse e la re strutture organizzative orientate a ridurre
riduzione dei costi.16 l’elevato turnover e l’insoddisfazione del per-
Seago9 nella sua revisione per valutare l’effi- sonale infermieristico. Utilizza un approccio
cacia del case management su esiti clinici ed partecipato e decentrato. Il personale infer-
economici sottolinea come aumenta la sod- mieristico partecipa alle decisioni che hanno
disfazione degli infermieri, dei pazienti, dei un impatto sul lavoro, sull’ambiente organiz-
medici e migliora la qualità dell’assistenza, si zativo e sullo sviluppo professionale. Questo
riduce la degenza e, di conseguenza, i costi. contrasta con la tradizionale forma di gestio-
Nella sua revisione, cita uno studio su pazienti ne gerarchica e burocratica dove un caposa-
sottoposti ad intervento di protesi d’anca e con la pianifica, organizza e controlla la gestione
patologie polmonari, che ha documentato dell’unità operativa e del personale. Le ricer-
una riduzione della degenza rispettivamente che sull’efficacia di questo approccio danno
di 2.1 e 3.5 giorni. Un altro studio che ha com- risultati contrastanti: molti studi hanno docu-
parato più di 700 pazienti assistiti con case mentato una maggiore soddisfazione degli in-
management dimostra una riduzione dei ri- fermieri, ma non è stato ancora valutato l’ef-
coveri (53 in meno), delle giornate di ricove- fetto a lungo termine della maggiore autono-
ro (895 in meno) e della durata della degen- mia decisionale né l’impatto di questo modello
za (1.73 giorni più bassa) rispetto ai pazienti sugli esiti clinici.9
seguiti di routine.
Modelli di assistenza infermieristica specia-
Assistenza infermieristica differenziata lizzata/esperta (Advanced Practice Nursing)
in base alle competenze I modelli di Advanced Nursing Practice (APN)
Questo modello si basa sulla divisione del la- si basano infermieri esperti e con competen-
voro impostata per soddisfare i bisogni del pa- ze cliniche specifiche (con un master).

Assistenza infermieristica e ricerca, 2006, 25, 1 39


© Il Pensiero Scientifico Editore downloaded by AZ.OSP.UNIVERSITA' BOLOGNA IP 137.204.230.5 Wed, 23 Jan 2013, 17:35:43

Contributi
ed esperienze

L’infermiere clinico specializzato (CNS) lavora L’assistenza infermieristica in Italia è organiz-


sia con i pazienti ambulatoriali che ricoverati. zata secondo modelli classici che responsabi-
Le sue competenze “core” si basano sull’espe- lizzano gli infermieri su gruppi di pazienti.
rienza clinica, la collaborazione, la consulen- Questo orientamento va arricchito con modelli
za, l’educazione, la ricerca e le attività di ge- più articolati. È necessario lavorare su due pia-
stione. Gli infermieri clinici specializzati sono ni: capire come erogare meglio l’assistenza, e
impegnati per particolari tipologie di pazienti, come organizzare i processi di lavoro di un
in condizioni complicate, gravi o croniche. reparto. Gli esiti misurati sono la soddisfazione
Quando i pazienti sono seguiti da questi in- del paziente, le cadute, le lesioni da decubi-
fermieri, aumenta la qualità delle cure, si ri- to; i costi, l’efficienza (riduzione del tempo de-
ducono i costi, la durata della degenza, il ri- dicato a particolari attività, ad esempio accet-
corso ai test diagnostici e a procedure non ne- tazione dei pazienti); la riduzione delle riam-
cessarie, si prevengono le complicanze e mi- missione, la soddisfazione e stabilità dell’e-
gliora la collaborazione con i medici.19 quipe infermieristica. Il filo conduttore che
emerge dalla sperimentazione di questi mo-
Dibattito critico delli è orientato a restituire agli infermieri cli-
Anche se non è ancora possibile capire quale nici l’autorità di influenzare le decisioni, di
modello dia i migliori risultati, la revisione del- condividere le logiche e priorità gestionali e
la letteratura suggerisce che: di partecipare a pieno titolo alle scelte orga-
• la qualità dell’assistenza ai pazienti si rag- nizzative. Il dibattito professionale ed orga-
giunge in ambienti in cui c’è un elevato gra- nizzativo in Italia, invece, tende ad essere
do di soddisfazione di pazienti, medici e in- concentrato a delineare livelli di coordina-
fermieri. mento e direzione, di potere e di decisione,
• negli ambienti con modelli assistenziali orien- richiamando continuamente ad una struttura
tati alla presa in carico del paziente si per- verticale di produzione delle decisioni. In let-
cepiscono maggiore autonomia, controllo teratura non emerge un modello organizzati-
sulla pratica, soddisfazione sul lavoro degli vo esemplare verso cui orientarsi, ma piutto-
infermieri, c’è meno turnover e migliori ri- sto la ricerca e l’integrazione di diverse solu-
sultati sui pazienti. zioni adatte a quel contesto, a quei pazienti e
• modelli di professionali innovativi quali l’in- gruppo infermieristico.
troduzione di infermieri specializzati/esper-
ti, case manager hanno un effetto su costi, Suggerimenti per approfondire
soddisfazione del paziente e coordinamen-
to dell’assistenza. PAROLE CHIAVE
Care Delivery Models, Nursing Practice Models,
È importante continuare ad esaminare le rela- Team/functional, Primary Nursing, Patient Fo-
zioni fra numero di infermieri e qualità del- cused Care, Professional Nursing Practice, Dif-
l’assistenza. L’assistenza è più efficace se ero- ferentiated nursing practice, Shared Gover-
gata da un gruppo la cui composizione varia nance, Advanced Nursing Practice.
in relazione ai bisogni del paziente, all’acuzie,
alla tipologia dei casi. Un maggior numero di
infermieri non è sempre la soluzione, ma esi-
ste un’ampia evidenza che un adeguato numero
di personale e una più ricca presenza infer-
mieristica nella composizione dell’equipe han- Bibliografia
no un effetto positivo sugli esiti dei pazienti e 1 Neisner J, Brian R. Nurse staffing and care de-
sulla soddisfazione sia dei pazienti che degli livery models: a review of the evidence.
infermieri. Gli infermieri dirigenti devono co- Kaiser Permanent Institute for Health Policy,
2002.
noscere le soglie sotto le quali la qualità del- 2 Krapohl, G.L, Larson, E. The Impact of unlicen-
l’assistenza è inaccettabile o sopra le quali il sed assistive personnel on nursing care delivery.
Nurs Econ 1996; 14: 99.
miglioramento è limitato.

40 Assistenza infermieristica e ricerca, 2006, 25, 1


© Il Pensiero Scientifico Editore downloaded by AZ.OSP.UNIVERSITA' BOLOGNA IP 137.204.230.5 Wed, 23 Jan 2013, 17:35:43

P. Barelli, G. Pallaoro, S. Perli, S. Strimmer, M. L. Zattoni: Modelli di organizzazione dell’assistenza: sono efficaci?

3 Archibong, U. Evaluating the impact of primary to restructuring. Hosp Health Serv Adm 1993;
nursing practice on the quality of nursing care: a 38(4): 4.
nigerian study. Issues and Innovations in Nursing 12 Seago JA. Evaluation of a hospital work redesi-
Practice 1999; 29:680-9. gn: patient-focused care. J Nurs Adm 1999;
4 Shukla, RK, Turner WE. Patients perception of 29(11):31-8.
care under primary and team nursing. Res Nurs 13 Havens DS, Aiken LH. Shaping systems to promo-
Health 1984; 7:93-9. te desired outcomes: the Magnet Hospital Model.
5 Gardner KG, Tilbury M. A longitudinal cost analy- J Nurs Adm 1999; 29:14-20.
sis of primary nursing and team nursing. Nur Econ 14 Lynn MR, Kelley B. Effects of case management
1991; 9:97-104. on the nursing context-perceived quality of care,
6 Thomas L, McColl E, Priest J, Bond S. The impact work satisfaction, and control over practice.
of primary nursing on patient satisfaction. Nurs Image J Nurs Sch 1997; 29:237-41.
Times 1996; 92(22):36-8. 15 Baker CM. Differentiated nursing practice: as-
7 Potter P, Barr N. Identifying nurse staffing and pa- sessing the state-of-the-science. Nur Econ 1997;
tient outcome relationships: a guide for change in 15:253.
care delivery. Nurs Econ 2003; 21:158-66. 16 Stumpf LR. A comparison of governance types
8 Kangas S, Kee C, McKee-Waddle, R. Organizatio- and patient satisfaction outcomes. J Nurs Adm
nal factors, nurses’ job satisfaction, and patient sa- 2001; 31:196-202.
tisfaction with nursing care. J Nurs Adm 1999; 17 U.S Department of Health and Human Services.
29:32-42. Federal Support for the Preparation of the Clinical
9 McManus SM, Pearson JV. Nursing at a crossroads: Nurse Specialist Workforce Through Title VIII.
managing without facts. Health Care Manage Rev USA, 1999.
2003;18(1): 79. 18 O’Grady TP. Shared Governance imple-
10 Seago JA. Nurse staffing, models of care delivery, mentation manual. St. Louis MO: Mosby Year
and interventions in evidence report/technology Book, 1992.
assessment No. 43. Making health care safer: a cri- 19 Lynn MM, Achtmeyer C, Chavez C, Zicafoose B,
tical analysis of patient safety practices. USA: Therien J. The evolving role of advanced practi-
AHRQ Publication No. 01-E058, 2003. ce nursing within the new veteran’s health admi-
11 Moffitt GK, Daly PB, Tracey L, Galloway M, nistration. Health Care Manage Rev 1999; 24(4):
Tinstman TC. Patient-Focused care: key principles 80-93.

Assistenza infermieristica e ricerca, 2006, 25, 1 41

Potrebbero piacerti anche