Sei sulla pagina 1di 3

See discussions, stats, and author profiles for this publication at: https://www.researchgate.

net/publication/236344280

Il “Modello Bifocale della Pratica Clinica” di Carpenito-Moyet quale


presupposto paradigmatico del See & Treat.

Conference Paper · March 2013

CITATIONS READS

0 7,405

1 author:

Nicola Ramacciati
Università della Calabria
153 PUBLICATIONS 533 CITATIONS

SEE PROFILE

Some of the authors of this publication are also working on these related projects:

Slow Medicine / Choosing Wisely Italy recommendations in nursing settings View project

Violence towards Emergency Nurses. The 2016 Italian National Survey View project

All content following this page was uploaded by Nicola Ramacciati on 11 March 2015.

The user has requested enhancement of the downloaded file.


TITOLO:

Il “Modello Bifocale della Pratica Clinica” di Carpenito-Moyet quale presupposto


paradigmatico del See & Treat.

AUTORI
Nicola Ramacciati

ISTITUTO DI APPARTENENZA
Infermiere Coordinatore SC di Pronto Soccorso – Accettazione – OBI;
Azienda Ospedaliera di Perugia

TESTO
PREMESSA
L’infermieristica è entrata in una nuova epoca di utilizzazione delle filosofie, dei modelli o
delle teorie nella pratica. Marth Raile Alligood e Ann Marriner Tomey, due tra le maggiori
esperte internazionali di teoria infermieristica, sostengono che vi sono prove sufficienti di
tale pratica perché “si possa dichiarare che siamo nell’epoca dell’utilizzazione della teoria”
o più sinteticamente, che siamo ormai di fronte ad una “pratica infermieristica fondata sulla
teoria”.

PROBLEMA
In Italia è ancora accesissimo il dibattito sul sistema See & Treat, attuato con successo in
molti paesi europei, negli Stati Uniti e attualmente sperimentato in Toscana come “modello
di risposta assistenziale alle urgenze minori”. E non sono mancate durissime prese di
posizione di una parte importante del mondo medico, che hanno innescato forti
contrapposizioni tra professionisti.

DISCUSSIONE
Questo contributo vuole umilmente inserirsi nel dibattito, proponendo la visione sottesa al
paradigma infermieristico di Linda J. Carpenito-Moyet, conosciuta in Italia e in moti paesi
latini - come la Spagna e il Brasile - per le sue pubblicazioni sull’applicazione del processo
infermieristico basato sulle Diagnosi Infermieristiche. Nel suo “Modello Bifocale della
Pratica Clinica”, l’infermieristica viene proposta, seguendo la definizione datane dall’A.N.A.
(American Nurses Association), come “la diagnosi e il trattamento della risposta umana ai
problemi di salute/processi vitali attuali o potenziali dell’individuo, famiglia e collettività”.
L’Infermieristica quindi possiede due focus: quello del riconoscimento clinico dei “bisogni”
dell’assistito che l’infermiere può “autonomamente” individuare (diagnosi infermieristica),
trattare con interventi infermieristici finalizzati al raggiungimento (verificabile) di obiettivi
assistenziali (outcomes), ovvero quello dei Problemi Collaborativi presenti in quelle
situazioni cliniche che Carpenito-Moyet chiama Complicanze Potenziali correlate a quadri
patologici che l’Infermiere tratta in stretta collaborazione – principalmente - con il medico.
Ecco, quindi, configurarsi non una prevaricazione ed un’invasione dell’infermieristica in
territori propri della medicina, bensì un’appropriazione lecita di un campo di azione dove
l’infermiere può farsi carico di risposte efficaci ed efficienti per gli assistiti con problemi di
salute di carattere assistenziale, che non necessitano di diagnosi e trattamenti medici. Il
Gruppo di Lavoro Regionale della Toscana ha svolto un encomiabile lavoro di elencazione
delle “Patologie appropriate al trattamento in Area See & Treat” individuando tra queste
106 motivi di presentazione suddivisi per Tipologie (per organo o apparato). L’E.N.A.
(Emergency Nurses Association) già da moltissimi anni prevede, invece, nel Core
Curriculum degli infermieri di pronto soccorso l’uso alternativo delle Diagnosi
Infermieristiche e dei Problemi Collaborativi per ogni tipologia di emergenza
clinico/assistenziale. Diagnosi e Problemi che molto spesso sono associati a quadri clinici
patologici che necessitano di essere affrontati dal tandem medico-infermiere, forte delle
specifiche competenze. Fondare la prassi assistenziale su solide basi teorico/disciplinari
può far diventare grandi gli infermieri, senza far temere (giustamente) ad altri di volerci
trasformare in piccoli medici.

BIBLIOGRAFIA

Alligood M.R., Marriner-Tomey A., La teoria del nursing. Utilizzazione e applicazione, 3


ed., McGraw-Hill, Milano 2007.
Carpenito-Moyet L.J., Diagnosi Infermieristiche. Applicazione alla pratica clinica, 4° ed.
CEA, 2010.
Deliberazione 17 dicembre 2007, n. 958 Proposta di sperimentazione del modello “See
and Treat” in Pronto Soccorso come modello di risposta assistenziale alle urgenze minori.
Approvazione documento. 2.1.2008 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE
TOSCANA - N. 1.
ENA. Emergency Nursing Core Curriculum. 6th ed. S.Louis: Saunders. 2007.

View publication stats

Potrebbero piacerti anche