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DEFINIZIONE MINERALE
Un minerale è definito come un solido naturale, avente una disposizione di atomi ordinata e una
composizione chimica definita (non sempre fissa).
Quasi tutti i minerali sono di origine inorganica (tranne minerali come la calcite, originata da depositi di
resti di molluschi e i loro gusci; o anche una forma di apatite, presente nelle nostre ossa e denti, che in
questo caso, è organica.)
// Un'altra eccezione è anche il mercurio, un raro minerale presente allo stato liquido a temperatura
ambiente. //
La disposizione di atomi ordinata richiede che la struttura interna dei minerali sia una sequenza
ordinata di atomi, anioni e cationi, tenuti assieme da vari legami chimici.
I tipi di legame dipendono dalla dai due elementi che formano il legame, in particolare dalla loro
elettronegatività.
Il legame che si formerà tra 2 elementi di simile elettronegatività sarà di tipo covalente (esempio
carbonio e ossigeno)
Invece, il legame che si formerà tra 2 elementi con forte differenza di elettronegatività sarà di tipo
ionico (attrazione di ioni di carica opposta, ad esempio il silicio e l’ossigeno.)
Per composizione chimica definita, ma non fissa, si intende che esistono minerali nel quale un elemento
può sostituire un altro ed essere chiamato comunque allo stesso modo; ad esempio, l’olivina, quale formula
(Mg, Fe)2 SiO4, il ferro e il magnesio possono sostituirsi nei loro spazi definiti (ad esempio, invece dell’atomo
di magnesio, posso trovarci il ferro.)
Al contrario poi, abbiamo il quarzo, che ha una composizione chimica fissa di Si02.
COMPOSIZIONE CHIMICA
I minerali sono composti da elementi chimici* presenti in natura, siano essi ioni (atomi caricati
elettricamente) o atomi.
*un elemento è una sostanza che non può essere scomposta in elementi più semplici da una reazione
chimica.
Le loro strutture cristalline rappresentano il loro aspetto più importante, e da esse derivano anche delle
diverse caratteristiche.
Atomi e ioni sono i costituenti fondamentali con cui sono costruite le strutture cristalline dei minerali. Il
modo in cui sono disposti dipende dalle loro dimensioni.
Ad esempio, c’è differenza tra la struttura cristallina di un elemento nativo (oro o argento) dove gli atomi
sono tutti dello stesso elemento e quindi della stessa dimensione e la struttura del quarzo SiO2, che è
costituita da 2 ioni differenti sia in tipo sia in grandezza;
Se si vuole quindi comprendere le varie modalità in cui sono strutturate le strutture interne dei minerali,
dobbiamo esaminare le dimensioni di ioni e atomi presenti nella struttura studiata.
Le dimensioni di atomi e ioni sono state determinate dai cristallografi, utilizzando specifiche tecniche di
diffrazione dei raggi x. Per ricavare un raggio ionico/atomico, un cristallo singolo perfetto viene irraggiato
da essi, e i dati della diffrazione ottenuti sono poi utilizzati per calcolare la distanza tra gli atomi e/o ioni.
I raggi atomici si ottengono dalla misurazione delle distanze tra gli atomi.
Il raggio di un atomo è la metà della lunghezza misurata nel caso di due atomi identici (assumendo gli atomi
abbiano una forma sferica).
Al contrario, però, la determinazione del raggio atomico in una struttura cristallina di ad esempio un silicato
è più complessa, visto che si hanno 2 differenti grandezze per il catione e l’anione (ossigeno, O2-).
In questo caso, quindi, se si vuole trovare un raggio atomico, è necessario conoscere l’altro raggio atomico.
È da notare però, che gli ioni non sono sfere rigide. Il numero di ioni che circondano lo ione centrale è
determinante della grandezza di quest’ultimo; infatti, lo ione centrale può espandersi o decrescere in
funzione del numero dei suoi ioni vicini. – Il raggio è quindi in funzione del numero di coordinazione. (NC)
Il numero di coordinazione è il numero di ioni primi vicini che circondano uno ione centrale. Ad esempio,
se un catione Fe2+ è circondato da 6 anioni di ossigeno O2-, si dice che ha numero di coordinazione VI (6).
Nel caso di C4+ circondato da 3 anioni di ossigeno O2-, si dice che ha numero di coordinazione III (3).
In una struttura stabile, il catione è al centro di una forma geometrica e la posizione degli anioni adiacenti
va a determinare quello che viene chiamato poliedro di coordinazione.
Il catione andrà a scegliere una coordinazione in base al valore del rapporto tra i raggi Rx (anione)/Ra
(catione).
Si ha una struttura lineare quando il catione è molto piccolo rispetto all’anione, e quindi il catione qui potrà
avere solo 2 anioni vicini (NC II). Il valore limite nella coordinazione lineare è 0.155, quindi il rapporto dovrà
essere:
Ra (Raggio catione)
≤ 0.155
Rx (Raggio anione)
Dopo la triangolare, avremo la tetraedrica (NC IV), poi la ottaedrica (NC VI), la cubica (NC VIII) e infine, se il
catione e l’anione hanno la stessa dimensione (Ra/Rx = 1) si hanno strutture chiamate IMPACCAMENTO
COMPATTO: il catione in questo caso ha 12 (NC XII) anioni attorno a sé. Questa disposizione è più frequente
nei metalli nativi (oro e argento) visto che gli atomi sono tutti di stessa dimensione.
Regole di Pauling
Linus Pauling, nel 1929, formulò 5 regole che forniscono ampie generalizzazioni sulla struttura dei solidi,
specialmente quelle con i legami ionici. Generalmente vengono rispettate in ogni struttura cristallina
stabile.
1) Il principio di coordinazione – I numeri di coordinazione dei cationi sono determinati dal rapporto
raggio del catione/raggio dell’anione, la distanza catione/anione è uguale alla somma dei loro raggi
efficaci.
2) Principio della valenza elettrostatica – In una struttura cristallina stabile, la forza di un legame
ionico, definita come il rapporto fra la carica dello ione e il suo numero di coordinazione deve
essere uguale alla carica dello ione cambiata di segno.
4) Condivisione degli elementi del poliedro (2) – Cationi con alta valenza (si intende alta carica) e
piccolo numero di coordinazione tendono a non condividere elementi del poliedro di coordinazione
con altri cationi della stessa specie.
Isomorfismo e Polimorfismo
Isomorfismo