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STATO SOLIDO
Come ben sappiamo lo stato liquido e quello gassoso sono caratterizzati dal disordine, mentre
quello che andremo ora a vedere è lo stato con un livello molto elevato di ordine: lo stato solido.
In un corpo solido quindi le particelle occupano posti fissi creando una struttura detta cristallo, una
struttura molto organizzata. Al caso contrario possiamo trovare i solidi amorfi, come per esempio il
vetro, in cui le particelle sono passate molto velocemente dallo stato liquido a quello solido e
dunque non riuscendo ad organizzarsi in modo ordinato.
Atomi, ioni e molecole di un solido possono compiere i moti vibrazionali, dunque oscillare fra loro
e vibrare intorno a determinati punti, e a differenza degli altri due stati, i corpi allo stato solido non
possono compiere i moti rotazionali e i moti traslazionali.
Riscaldando un solido, le sue particelle assorbono energia e i moti delle particelle (atomi, molecole
e ioni) vengono amplificati. Dunque il riscaldamento di qualunque sostanza determina un aumento
dell’intensità dei moti delle particelle, che noi vediamo come un aumento della temperatura che
definiamo come l’indice dell’energia cinetica delle sue particelle.
Se riscaldiamo un solido fino ad una certa temperatura, detta temperatura di fusione o punto di
fusione, il solido si trasforma in liquido perdendo la sua forma e si può identificare la sostanza di
cui è costituito; Questo passaggio di stato è detto FUSIONE. Aumentando ancora la temperatura
dallo stato liquido passiamo ad uno aeriforme.
Nel processo inverso abbiamo invece il raffreddamento di un liquido, cioè una diminuzione
dell’energia cinetica delle particelle. In questo caso la temperatura in cui un liquido diventa solido
è detta temperatura o punto di solidificazione, dunque abbiamo un passaggio di stato detto
SOLIDIFICAZIONE.
Abbiamo poi il passaggio diretto da stato solido all’aeriforme che si chiama SUBLIMAZIONE (ex.
Iodio di sodio, canfora e naftalina), il passaggio inverso invece è il BRINAMENTO. (ex. Brina e
galaverna).
La sublimazione dei solidi dipende anche dalla pressione: ricordiamo che a solidi che a pressione
ordinaria non sublimano possono farlo se la pressione viene ridotta. Per esempio il ghiaccio può
sublimare se abbassiamo in modo evidente la sua pressione dunque non ci sarà un passaggio dallo
stato solido a liquido, bensì dal ghiaccio si passa direttamente al vapore acqueo. Questo fenomeno
viene sfruttato nelle industrie ambientali e farmaceutiche tramite al processo di liofilizzazione.
I TIPI DI SOLIDI
Come sappiamo i solidi hanno una forma e volume propri, ma abbiamo una differenza principali
per cui si distinguono due gruppi di solidi: i solidi cristallini e solidi amorfi. Se il raffreddamento del
liquido è avvenuto lentamente le particelle hanno avuto tempo a sufficienza per disporsi nello
stabilito ordine geometrico creando quello che è chiamato un solido cristallino, mentre nel caso in
cui il corpo dallo stato liquido a quello solido è passato troppo velocemente, dunque non
riuscendo a far disporre le particelle in modo organizzato e dunque è una struttura “disordinata” a
differenza di un cristallo. (ex. Vetro)
Tra lo stato solido e quello liquido abbiamo uno stato intermedio costituito dai cristalli liquidi,
formati da alcuni composti, di natura piuttosto complessa, e dato che sono caratterizzati da una
forma allungata, vengono rappresentati come dei bastoncini. Possono esser disposti in modo
ordinato e dunque creare una struttura ordinata oppure disordinata se distribuiti casuale. Sono
utilizzati nell’ambito elettronico, quindi per TV, pc, cellulari.
PROPRIETA’ DI SOLIDI
-MALLEABILITA’: è la capacità di un solido di lasciarsi ridurre in fogli sottili. Esempi di metalli
malleabili sono l’oro, l’alluminio e lo stagno.
-DUTTILITA’: è la capacità dei solidi di lasciarsi ridurre in fili sottili, un esempio di metallo duttile
può essere il rame o l’argento.
-DUREZZA: è la capacità di una sostanza di non farti scalfire, cioè di non farsi portare via delle
particelle dalla propria superficie. Un solido ha una durezza elevata quando i legami che uniscono
le particelle sono molto forti. Per la misura della durezza dei vari solidi viene utilizzata la scala di
Mohs, che ha 10 minerali come riferimento. Il primo ovvero il talco è il più tenero mentre
all'ultimo posto troviamo il diamante che è il più duro: un solido viene scalfito da quelli che hanno
grado superiore mentre scalfisce tutti quelli che hanno un grado di durezza inferiore. Alla durezza
si collega un'altra proprietà dei solidi che è la FRAGILITÀ, cioè la caratteristica di non resistere agli
urti. Quindi possiamo dire che sostanze molto dure possono essere dette anche molto fragili per
esempio il vetro si scalfisce con molta difficoltà però si rompe molto facilmente.
I POLIMERI
I polimeri sono composti macromolecolari ottenuti dall’unione in catena di molecole più piccole.
Queste molecole quindi si uniscono per creare più catene e a loro volta più catene unite insieme
formano i polimeri. Possono essere naturali oppure sintetici: naturali ovviamente si trovano in
natura, gomma di caucciù, resine come l’ambra, i polisaccaridi cioè amido e cellulosa, proteine e
acidi nucleici, DNA e RNA. I polimeri sintetici invece sono quelli creati dall’uomo ed il più utilizzato
è il polietilene: una sua molecola è semplicemente una catena di atomi di carbonio, con due atomi
di idrogeno legati a ciascun atomo di carbonio.
IL CALORE SPECIFICO
Il calore specifico è la quantità di calore che bisogna fornire a un grammo della sostanza per
aumentare la sua temperatura di un grado centigrado. Per esempio se noi prendiamo un kg di
acqua e un kg di etanolo alla stessa temperatura, li mettiamo all'interno di due contenitori e
iniziamo a riscaldare vediamo che, passato un po' di tempo, la temperatura dell'acqua è
aumentata di 10 gradi centigradi mentre quella dell'etanolo è aumentata del doppio, cioè 20 gradi
centigradi. Nel sistema internazionale il calore specifico si misura in joule per kg per kelvin, ma è
usato comunemente anche joule per grammo per grado centigrado. Tra tutti i componenti naturali
vediamo che l'acqua è quella con un calore specifico più elevato Infatti il suo calore specifico è
4,18. Prendendo invece in considerazione l'etanolo il cui calore specifico equivale a 2,43 possiamo
dire che l'acqua ha bisogno di una quantità di calore specifico inferiore rispetto all'etanolo per
passare ad un grado centigrado maggiore.
IL CALORE LATENTE
Il calore latente riguarda il processo di fusione e il processo di vaporizzazione, quindi parleremo di
calore latente di fusione e calore latente di vaporizzazione. Se noi forniamo calore a un
determinato corpo che si trova allo stato solido, la temperatura di quel solido aumenterà in base
al suo calore specifico fino a quando non si raggiunge la temperatura di fusione. Una volta
raggiunta questa temperatura il solido passa dallo stato solido allo stato liquido. Allo stesso tempo
una volta raggiunta la temperatura di fusione la temperatura resterà costante per tutto il processo
del passaggio dallo stato solido allo stato liquido quindi non aumenterà né diminuirà. Questo
processo prende il nome di stasi termica che avviene per un motivo: prima della fusione l'energia
termica, cioè il calore che noi forniamo, naturalmente serve per far aumentare quella che ha
l'energia cinetica delle particelle e con aumento del movimento ci sarà un aumento anche della
temperatura. Prima della fusione, il calore che noi forniamo, quindi l'energia termica, serve per far
aumentare la temperatura. Una volta raggiunta quella che è la temperatura di fusione il calore che
noi forniamo non serve per far aumentare la temperatura, ma serve per permettere alle particelle
di passare in questo caso dallo stato solido allo stato liquido quindi appunto c'è la stasi termica.
Parliamo dunque adesso di calore latente di fusione, cioè la quantità di calore che bisogna fornire
a un grammo di un solido alla temperatura di fusione per farlo fondere.
Si chiama invece il calore latente di vaporizzazione la quantità di calore che bisogna fornire a un
grammo di un liquido alla temperatura di ebollizione per farlo passare allo stato di vapore. Questo
processo può essere spiegato attraverso un grafico che è detto curva di riscaldamento di una
sostanza pura: riscaldiamo quindi una sostanza pura solida e riportiamo sul grafico i valori che
abbiamo ottenuto con x che indica il calore fornito mentre con y la temperatura e si verrà a creare
come detto questa curva che prende il nome di curva di riscaldamento di una sostanza.
Osservando il grafico dal punto A al punto B avviene un aumento della temperatura fino quando si
raggiunge il punto B. Dal punto B una volta raggiunta la temperatura di fusione questa resterà
costante fino a quando tutto il corpo allo stato solido è fuso quindi possiamo dire che dal punto B
al punto C avviene il passaggio del corpo dallo stato solido allo stato liquido. Poi viene fornito
dell'altro calore e naturalmente assumendo dell'altro calore, la temperatura aumenterà
nuovamente fino a quando non si raggiunge invece quella che ha la temperatura di ebollizione e
anche qui la temperatura resterà costante fino a quando tutto il corpo allo stato liquido è passata
quello che allo stato di vapore quindi dal punto D al punto e possiamo dire che avviene il passaggio
del corpo dallo stato liquido allo stato di vapore e una volta raggiunto il punto E, dato che viene
fornito dell'altro calore, dal punto E al punto F un punto ci sarà un costante aumento della
temperatura.
LE SOLUZIONI
La maggior parte dei corpi naturali è formata dai miscugli. I miscugli possono essere di due tipi
principali: miscugli eterogenei e miscugli omogenei. I miscugli omogenei prendono anche nome di
soluzioni e miscugli eterogenei mostrano delle proprietà diverse nelle differenti parti costituenti
quindi possiamo dire che i miscugli eterogenei sono facilmente separabili in quanto difatti due
costituenti e componenti non si uniranno mai ma appunto rimarranno sempre separati. Abbiamo
diversi esempi di miscugli eterogenei: le rocce che sono due o più aggregati cristallini differenti, le
emulsioni ovvero liquidi dispersi negli uni e negli altri come ad esempio l'olio e l'acqua, le
dispersioni colloidali, le sospensioni che presentano una fase solida e una fase liquida, infine le
schiume ovvero le bollicine di gas con il liquido, come il bagnoschiuma. Invece abbiamo quelli che
sono miscugli omogenei, le cosiddette soluzioni, che invece mostrano le stesse proprietà intensive
in ogni sua parte. Quindi i miscugli omogenei o soluzioni possono essere definite e considerate
delle miscele omogenee di due o più sostanze che dopo esser state unite e mescolate tra di loro
non possono più essere separate o meglio non è più possibile osservare ad occhio nudo i singoli
componenti di partenza. Un esempio molto semplice potrebbe appunto essere lo zucchero
disciolto all'interno dell'acqua. Le soluzioni sono molto diffusi in natura e possono essere solide
liquide e gassose. Un altro esempio di soluzione potrebbe essere il solfato rameico disciolto
all’interno dell'acqua altri esempi di miscugli eterogenei potrebbero essere il sangue ancora al
granito.
SISTEMA SOLARE
Spesso ci si confonde tra quelli che sono i concetti di universo o sistema solare. Essi però sono
concetti molto diversi dato che il sistema solare si è originato in seguito ad un'evoluzione, quindi
un'espansione. L'universo poi presenta dimensioni maggiori rispetto al sistema solare,
quest'ultimo presenta una minima parte di quello che è l'universo. Inoltre ricordiamo che il
sistema solare presenta al suo centro una stella, il sole. Il sole è una stella originata circa 4,6
miliardi di anni fa e come tutte le stelle si è formata tramite un'aggregazione di nubi cosmiche e
gas; i gas presenti erano due: idrogeno ed elio. Il Sole non si è formato molto rapidamente bensì si
è condensato attraverso un percorso graduale man mano che gli atomi di elio venivano attirati
verso il centro dalla forza di gravità. Man mano che questa nube diventava più intensa, gli atomi si
scontravano fra loro in maniera sempre più veloce e rapida entrando in collisione fra di loro. Con
un aumento di temperatura, queste collisioni sono diventate talmente tanto forti che gli atomi di
idrogeno si sono scontrati fra loro con tale forza da fondere i loro nuclei e originando nuovi atomi
di elio. Quindi queste reazioni termonucleari hanno permesso al Sole di accendersi e sono loro che
attualmente mantengono il Sole in vita e non lo fanno spegnere. Il materiale che ruotava intorno al
Sole si sono uniti fra di loro e quindi hanno originato i primi pianeti. Quando la terra ha iniziato a
raffreddarsi, si è venuta a creare una crosta esterna solida. Inizialmente sul nostro pianeta era
presente un'atmosfera primitiva e questa atmosfera era costituita da due gas: idrogeno ed elio.
Questi due gas erano molto leggeri e riuscirono a vincere la forza di gravità terrestre. In seguito
alle emissioni dei vulcani si è venuta a creare un secondo tipo di atmosfera: non conoscono la
composizione di questo tipo di atmosfera, però era priva di ossigeno e ricca di vapore acqueo,
creata dai gayser, che saliva verso l'alto, condensava e andò a creare i primi bacini oceanici, dove si
originò la vita.
IL PRECAMBRIANO
Il precambiarno è un eone, cioè un arco temporale che va da 4,6 mlrd di anni fa (quando nasce la
Terra) fino a circa 541 milioni di anni fa. Non si hanno delle testimonianze relative alla presenza di
esseri viventi sul nostro pianeta, però ricordiamo che intorno ai 3,8 miliardi di anni fa sul nostro
pianeta sono apparse le prime forme di vita nei bacini oceanici, dove abbiamo i primi organismi
unicellulari, ovvero costituiti da una sola cellula. Del precambiano quindi i fossili sono scarsi. Del
cambriano, cioè l'eone che segue il precambiano, abbiamo molti più reperti fossili. Poi abbiamo il
fanerozoico che comprende 3 ere geologiche: paleozoico, mesozoico e il cenozoico. Sempre
durante il cambriano avvenne un'esplosione che ricordiamo con il nome di "esplosione cambriana"
che avvenne circa 530 milioni di anni fa e ha portato alla rapida comparsa di tutti gli organismi
viventi che sono gli antenati delle odierne forme di vita.
Abbiamo quindi il paleozoico (541 milioni di anni fa - 245 milioni di anni fa), dove sono stati
ritrovati fossili nelle montagne del Canada occidentale, cioè primi reperti ritrovati appartenenti a
530 milioni di anni fa, dotati sia di un corpo molle che di una conchiglia esterna, quindi un
esoscheletro (uno scheletro esterno). Nel paleozoico si moltiplicarono le forme di vita marina e
aumentarono le piante terrestri e i primi vertebrati. Avverrà la colonizzazione delle terre emerse
da parte degli insetti e anfibi e infine comparvero le forme di vita rettili. Il paleozoico terminò in
seguito ad un avvenimento catastrofico e le cause sono ancora discusse fra gli scienziati di oggi che
però hanno ipotizzato 3 possibili cause:
1 causa-cambiamento climatico, cioè una glaciazione che ha portato ad un abbassamento del
livello dei mari e oceani
2 ipotesi- l'esplosione di un vulcano in Siberia
3 ipotesi - caduta di un meteorite nell'attuale Cina Meridionale
Questo ha portato ad un'estinzione dell'85/90% di tutti gli organismi ed esseri viventi che durante
quel periodo popolavano il nostro pianeta, colpendo soprattutto le forme di vita marine.
Il mesozoico è la seconda era geologica che fa patye del fanerozoico e va da 245 mln a 65 mln di
anni fa. Può essere diviso in tre lunghi periodi: triassico, giurassico e cretaceo.
Nel mesozoico abbiamo un clima molto più caldo e più secco senza umidità e le terre sono
popolate sia da piante (conifere) e dai rettili. Dal giurassico poi comparvero i primi dinosauri e i
primi rettili volanti, le specie più dominanti. Successivamente apparvero i primi piccoli mammiferi
e uccelli; riguardo a questi sono stati ritrovati reperti dell'archeopteryx. Il mesozoico, come il
paleozoico, è terminato in seguito ad un evento catastrofico avvenuto circa 65 milioni di anni fa
che determinò l'estinzione dei dinosauri. Si pensò che ci sia stato un cambiamento climatico e di
conseguenza ha portato ad un abbassamento della temperatura per un lungo lasso di tempo.
Questa catastrofe ambientale è stata causata da due eventi: caduta di un meteorite, che ha
generato un cratere nell'attuale Yucatan, in Messico e poi si pensa che ci siano state molte
eruzioni vulcaniche nella regione del Decan, in India.
Il cenozoico, che è la terza era geologica del fanerozoico, va da 65 milioni di anni fa fino ad oggi. Di
questa era sono stato rinvenuti molti reperti fossili. Il cenozoico può essere suddiviso in 2 lunghi
periodi: il paleogene e il neogene, ma anche in diverse epoche: dal paleocene all'olecene. A
differenza del mesozoico, in cui il clima era molto caldo, nel cenozoico abbiamo un clima molto più
freddo che porterà alla nascita di nuovi ambienti naturali. In questo periodo si diffusero le
angiosperme, ovvero le piante con i fiori, comparvero poi nuovi tipi di insetti, pesci e uccelli.
Sempre nel cenozoico abbiamo la diversificazione dei mammiferi e in seguito alle numerose
glaciazioni si estinsero molti di loro, soprattutto quelli di grandi dimensioni.
EVOLUZIONE PREBIOLOGICA
Secondo Oparin poi queste biomolecole sarebbero via via diventate più numerose all'interno dei
mari e degli oceani e si sarebbero quindi avvicinate e combinate, portando alla formazione e alla
nascita di piccoli sistemi. Quindi da un'evoluzione chimica si passa ad un'evoluzione prebiologica.
Questi sistemi complessi non erano del tutto viventi e presero il nome di coacerbati, formati da
sostanze oleose che non si disperdevano in acqua. Nel 1956 lo statunitense Fox presentò l'ipotesi
dei proteinoidi, aggregati proteici che si formavano spontaneamente tramite riscaldamento e
questi aggregati proteici avrebbero potuto mostrare un primo esempio di quello che è il
metabolismo, che può essere definito come l'insieme di tutte le reazioni che avvengono all'interno
delle cellule. Grazie a questo metabolismo Fox riuscì a spiegare come i primi organismi viventi
ottenessero sia l'energia che i materiali per crescere, in quanto come sappiamo queste reazioni
che avvengono nelle cellule portano ad una crescita del corpo. Lui non riuscì a spiegarsi come
questi organismi si riproducevano e le proteine possono essere considerate come i mattoncini del
metabolismo. Quindi le cellule hanno bisogno di un "libretto delle istruzioni" che li guidi, cioè il
DNA. Possiamo dire che proteine e DNA sono sostanze indissolubili, ovvero una componente ha
bisogno dell'altra. La soluzione a questo dilemma fu presentata nel 1967 e nel 1968, rielaborata
poi in seguito, ed è l'ipotesi del mondo a RNA. Questa ipotesi prevedeva che i sistemi chimici da
dove si era originata la vita fossero basati su quella che era la molecola di RNA. L'RNA è l'acido
ribonucleico, uno dei due acidi nucleici presenti all'interno delle cellule. L'altro come è il DNA,
l'acido desossiribonucleico. La molecola di RNA si sarebbe formata per via non biologica nella terra
primordiale e avrebbe svolto due funzioni: la funzione di catalizzatore e di memoria genetica. Le
proteine e il DNA svolgono queste funzioni nelle cellule attuali. Le proteine fungono da
catalizzatore e il DNA da memoria genetica. Le proteine e il DNA avrebbero avuto origine nella fase
successiva, l'evoluzione biochimica. Essa comprende due ipotesi: l'ipotesi del mondo a RNA e
l'ipotesi del mondo a DNA, ovvero le cellule. Intorno a 3,5 miliardi sono apparse le prime cellule
procariotiche che sono molto più semplici rispetto a quelle eucariotiche apparse circa due miliardi
di anni dopo, molto più complesse.
IL MICROSCOPIO
Nel 1600 in seguito all'invenzione dei microscopi, grazie a Galileo Galilei e a Cartesio, ci si rese
conto dell'esistenza di piccoli microorganismi che erano invisibili ad occhio nudo. Le prime
osservazioni sono state effettuate da un matematico, fisico e naturalista inglese che è stato Hook.
Robert Hook è stato l'autore nel 1665 del trattato di microscopia che prende il nome di micrografia
nella quale erano presenti diversi tipi di cellule. Robert Hook si interessò soprattutto allo studio
delle cellule di sughero. I primi microscopi causavano delle alterazioni alle immagini che venivano
presentate all'occhio, infatti le lenti ebbero uno sviluppo più elevato alle fine del 1700. Senza
l'utilizzo di uno strumento ottico il nostro occhio è in grado di distinguere due oggetti distanti tra
loro non meno distanti di 1/10 di millimetro. 1/10 di millimetro corrisponde a 100 micrometri. La
capacità di mostrare come separare due oggetti vicini prende il nome di potere di risoluzione. Per
esempio se noi abbiamo due punti o due linee distanti fra loro di 0,1 millimetro noi ad occhio nudo
non riusciremo a distinguere le due linee o i due punti, bensì ci appariranno o come una linea più
spessa o come un unico punto. Mentre se questi si presentano ad una distanza di 120 millimetri,
anche ad occhio nudo saranno facilmente distinguibili.
Le cellule eucariotiche presentano un diametro dai 10 ai 30 micrometri, circa 3 volte al di sotto del
potere di risoluzione dell'occhio umano. Dato che le cellule procariotiche sono più semplici e più
piccole, per studiare la cellula e il suo interno, abbiamo bisogno di strumenti che aumentino il
potere di risoluzione del nostro occhio.