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I FLUIDI

Per fluidi si intendono tutte le sostanze che possono scorrere da un punto all’altro
che non hanno una forma propria, ma assumono la forma del recipiente in cui sono
contenuti. I fluidi possono essere sia i liquidi che i gas. I liquidi sono
incomprimibili, cioè sono caratterizzati dal fatto che qualsiasi forza noi applichiamo, il
loro volume non diminuisce. Invece i gas sono fortemente comprimibili. Inoltre
mentre un gas riempie tutto il recipiente che lo contiene, il liquido può occuparne solo una
parte.
Si dice che un fluido è in equilibrio quando si trova in quiete nel suo complesso.
La superficie non a contatto con il recipiente è detta superficie libera.

LEGGE DI STEVINO
Per comprendere la legge di Stevino consideriamo un contenitore cilindrico
riempito con un fluido. La superficie superiore del fluido è soggetta alla pressione
atmosferica. Noi vogliamo determinare la pressione che si esercita in un punto P
qualsiasi di questo liquidò e supponiamo che questo punto si trovi a un’altezza H.
Quindi alla profondità H agisce una forza F diretta verso il basso più il peso del
fluido sovrastante.
Sapendo che, dalla seconda legge della dinamica, la forza peso è uguale a m per

g (dove m è massa e g è accelerazione di gravità). Sapendo che la densità è


uguale a m/v, dalla formula inversa ricaviamo che m=dV. Da questo possiamo
dire che m=dVg. Adesso, sapendo che il volume di un cilindro è area per
altezza, andando a sostituire otterremo che
IL PRINCIPIO DEI VASI COMUNICANTI
Il principio dei vasi comunicanti afferma che se abbiamo due recipienti, che sono
collegati tra di loro, e inseriamo all’interno lo stesso liquido, questo si andrà a
disporre alla stessa altezza e con la stessa pressione.
LIQUIDI NON MISCIBILI
Se invece riempiamo due vasi comunicanti con liquidi diversi, ovvero due liquidi
non miscibili, la situazione sarà diversa. Infatti i due liquidi avranno altezza e
densità diverse. Quindi, grazie alla legge di Stevino, possiamo dire che
LEGGE DI PASCAL
Pascal dice che se si ha un contenitore sferico, chiuso da un pistone nella parte
superiore e si applica sulla sommità una pressione esterna, questa si andrà a
distribuire uniformemente in tutta la superficie sferica. Infatti, se si mettono dei
manometri, ci accorgiamo che calcoleranno la stessa pressione in tutta la superficie.

TORCHIO IDRAULICO

Il torchio idraulico è un sollevatore formato da due cilindri, in cui uno è più grande
dell’altro. Per questo motivo possiamo indicarli come S1 ed S2, dove S1 è più piccolo
di S2. Sul cilindro S1 si esercita una forza F1, che provoca una pressione P1, che
tende a fare innalzare leggermente il liquido, generando una seconda forza che
agisce sul secondo cilindro, questa seconda forza la indichiamo con F2.

Quindi applicando una forza piccola nel primo cilindro, ne otteniamo una molto più
grande. Grazie al torchio idraulico quindi si riusciranno a sollevare pesi enormi con
forze molto piccole.
IL PRINCIPIO DI ARCHIMEDE
FLUIDI REALI E FLUIDI IDEALI
La parte della fisica che si occupa dello studio del moto dei fluidi si chiama
fluidodinamica.
Per spiegare al meglio i fluidi, generalmente si introduce il modello di fluido
ideale. Da un punto di vista statico fluidi reali e fluidi ideai si comportano allo
stesso modo; quindi la distinzione tra questi due tipi di fluidi è dal punto di vista
dinamico, quindi del loro moto. Un fluido ideale è incomprimibile, cioè il suo
volume non varia in seguito a una variazione di pressione, ed è non viscoso, cioè
le sue parti possono scorrere tra di loro senza viscosità. Invece i fluidi reali, per
quanto riguarda l’incomprimibilità, occorre distinguere liquidi e gas. I liquidi
sono incomprimibili, infatti qualsiasi forza noi applichiamo, il loro volume non
varia mai. I gas invece sono fortemente comprimibili. Inoltre i liquidi reali
sono viscosi.

EQUAZIONE DI CONTINUITA’
L’equazione di continuità è la relazione alla base della dinamica dei fluidi.
Tale equazione esprime il rapporto tra la portata volumica di un fluido, la sezione
che esso incontra mentre scorre e la sua velocità.

PORTATA
La portata volumica Q di un fluido è il volume di fluido che passa attraverso la
sezione di area A in un intervallo di tempo DELTAT. (area per volume= area metro
quadrato, volume m/s= m3/s)
Nel sistema internazionale la portata volumica si misura in metri cubi al
secondo.
CALORE E TEMPERATURA
Anticamente il calore era considerato un fluido, dal momento che come i
fluidi transitano da punti a livello maggiore verso punti a livello minore, fino al
raggiungimento del medesimo livello, così il calore transita da corpo a temperatura
maggiore verso corpo a temperatura minore, fino al raggiungimento della
medesima temperatura. Il principio zero della termologia afferma infatti
che, messi a contatto due corpi a temperatura differente, il calore
transiterà dal corpo più caldo al corpo più freddo, fino al raggiungimento
della stessa temperatura, ovvero dell’equilibrio termico. Prendiamo ad esempio
due corpi, uno di temperatura maggiore e uno di temperatura minore. Messi a
contatto il calore comincerà a transitare dal corpo a temperatura maggiore verso il
corpo a temperatura minore, e continuerà a transitare fino a quando in entrambi i
corpi non si sarà raggiunta la medesima temperatura.
Tuttavia, mentre i fluidi sono ponderabili, il calore non lo è. Possiamo
quindi affermare con certezza che il calore non è un fluido.
Immaginiamo di prendere un corpo con determinati volumi e temperature iniziali.
In seguito all’esposizione al sole, varierà sia la temperatura che il volume del corpo.
Ciò dimostra che l’energia del sole si è trasformata prima in calore e poi energia
meccanica, in sintonia con quanto affermato dal principio di conservazione
dell’energia, in base al quale l’energia non si crea, non si distrugge, ma si trasforma.
Pertanto si dimostra che il calore è energia in transito e che la sua unità di
misura è il joule.
Invece la temperatura rappresenta il livello di calore presente nei corpi, e
indica il grado di agitazione termica delle sue molecole. Essa di misura con
il termometro.
Immaginiamo di immergere il termometro all’interno di una sostanza. Man mano
che la temperatura della sostanza aumenta, aumenterà anche il livello del mercurio
contenuto nel termometro.

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