Uno stesso liquido versato in un sistema di vasi comunicanti raggiunge lo stesso livello in tutti i recipienti (purché
siano abbastanza ampi).
VASI COMUNICANTI CON DUE LIQUIDI diversi, di densità d1 e d2 che non si mescolano. Es mercurio e acqua
All’equilibrio il mercurio, che ha densità maggiore dell’acqua, raggiunge una altezza minore. Se si trascura il
mercurio che è sotto la superficie di separazione con l’acqua (è in equilibrio già di per sé), il sistema è in equilibrio se
le due pressioni esercitate dalle due colonne di liquido sono uguali.
ℎ1 𝑑2
Infatti vale la relazione ℎ2
= 𝑑1 le altezze a cui si portano i due liquidi in un tubo a U sono inversamente
proporzionai alle loro densità.
LA SPINTA DI ARCHIMEDE
La legge di Archimede afferma che un corpo immerso in un liquido subisce una forza diretta verso l’alto, di
intensità (forza) uguale al peso del liquido spostato.
𝐹𝐴 = 𝑔𝑑𝑉
Forza di Arch: in N
Costante g (N/kg)
3
V: volume del liquido spostato (m )
3
d:densità del liquido (kg/ m )
nella formula, il prodotto dV è la massa del liquido spostato che, moltiplicata per g dà il suo peso.
Quanto più grande è il volume del corpo immerso, tanto maggiore è la spinta verso l’alto, perché più grande il V
dell’acqua spostato.
La legge di Archimede vale anche per i gas: è la spinta di Archimede a far salire una mongolfiera o un palloncino
riempito di elio.
ES Un palloncino pieno d’acqua immerso in un contenitore pieno di acqua è in equilibrio: la forza peso è
controbilanciata da una forza di uguale intensità e verso opposto.
La forza equilibrante è data dalla somma di tutte le forze di superficie, dovute all’acqua circostante, che agiscono sul
palloncino (la spinta di Archimede è la somma vettoriale di tutte le forze che agiscono sul palloncino).
L’acqua esercita sul palloncino immerso una forza verso l’alto, chiamata spinta di Archimede. Poiché il
palloncino è in equilibrio, questa forza è uguale in modulo al peso dell’acqua che sta dentro il palloncino.
La spinta di Archimede è quindi uguale al peso dell’acqua che il palloncino ha spostato una volta immerso.
IL GALLEGGIAMENTO DEI CORPI
Una nave in mare né sale né scende, perché il suo peso ha la stessa intensità della spinta di Arch.
Se il peso > spinta di Archimede, il corpo affonda (es ancora in mare)
Se il peso < spinta di Archimede, il corpo sale
Un corpo affonda, rimane fermo o sale a galla quando la sua densità è rispettivamente maggiore, uguale o minore di
quella del liquido in cui è immerso.
LA CORRENTE DI UN FLUIDO è un movimento ordinato di un liquido o di un gas (es movimento H2O fiume).
La conduttura è un tubo in cui scorre un gas/liquido, oppure letto in cui scorre il fiume.
La PORTATA di una conduttura è una grandezza fisica che descrive quanto è intensa la corrente di un fluido.
∆𝑽
𝒒= , dove q è la portata (m3/s), ∆𝑉 è il Volume e ∆𝑡 è l’intervallo di tempo (s) = la portata è definita dal rapporto
∆𝒕
tra il volume di un fluido che in un intervallo di tempo attraversa una sezione trasversale della conduttura e
l’intervallo ∆𝑡 stesso.
Una corrente è detta STAZIONARIA quando la sua portata, attraverso qualunque sezione della conduttura, è
costante nel tempo. Quindi, se nel letto di un torrente in un certo momento passano 150m3 di acqua al secondo e
la corrente è stazionaria, anche dopo un’ora passeranno 150m3 di acqua al secondo.
DA COSA DIPENDE LA PORTATA? La portata dipende, oltre che dall’Area S della sezione trasversale della conduttura,
anche dal modulo v della velocità con cui il fluido vi scorre. Se v è lo stesso in tutti i punti della sezione, vale la
formula:𝒒 = 𝑺 × 𝒗
Dove S m2 e vm/s
Dunque la portata è direttamente proporzionale all’area della sezione trasversale della conduttura e alla velocità del
liquido.
L'EQUAZIONE DI CONTINUITÀ in fluidodinamica stabilisce che la portata attraverso un tubo di sezione variabile resta
costante, cosicché al diminuire della sezione aumenta la velocità del fluido, e viceversa all'aumentare della sezione
diminuisce la velocità. 𝑆𝐴 𝑣𝐴 = 𝑆𝐵 𝑣𝐵
L'EQUAZIONE DI BERNOULLI riguarda tutti i fluidi ideali, privi di attrito interno e incomprimibili, che si muovono
in moto stazionario (ossia un moto in cui tutti i fluidi presenti in una sezione del condotto si muovono alla stessa
velocità anche se questa può cambiare in punti invece diversi del condotto). Tale legge afferma che la somma tra
pressione del fluido P + il prodotto tra densità del fluido, l’accelerazione di gravità e la quota (dgh) +la metà del
prodotto tra la densità del fluido e la velocità al quadrato è costante lungo tutto il percorso del condotto.
1
𝑝 + 𝑑𝑣 2 + 𝑑𝑔ℎ = 𝑐𝑜𝑠𝑡𝑎𝑛𝑡𝑒
2
L’equazione ha la forma della legge di conservazione, come quella dell’en. Mec e della quantità di moto.
In una zona A della conduttura, pressione, velocità e quota del fluido hanno i valori pA, vA e hA.
Quando il fluido giunge in una seconda zona B, queste grandezze fisiche possono aver cambiato tutti i loro
valori, rispettivamente in pB, vB e hB.; tuttavia, l’espressione al primo membro dell’equazione rimane
costante. Si avrà quindi:
1 1
𝑝𝐴 + 𝑑𝑣 2 𝐴 + 𝑑𝑔ℎ𝐴 = 𝑝𝐵 + 𝑑𝑣 2 𝐵 + 𝑑𝑔ℎ𝐵
2 2
La viscosità di un fluido si oppone al moto degli oggetti che sono immersi nel fluido e ostacola lo scorrimento del
fluido stesso.
La lamina di fluido a contatto con
Nel caso in cui un fluido scorra in una conduttura in modo regolare e con la parete della conduttura risente
velocità bassa da non creare vortici, si parla di regime laminare: in questo di una forza di attrito che la
regime il fluido si muove come se fosse formato da sottili lamine fluide che rallenta molto. Questo
scivolano l’una sull’altra. rallentamento si tramette per
attrito a tutto il fluido, strato per
La forza lineare per mantener uno strato di fluido in moto laminare con una strato, ma diventa sempre meno
velocità costante è 𝑭 = 𝜼 𝑺𝒗, dove eta (𝑃𝑎 × 𝑠) è il coefficiente di viscosità evidente all’aumentare della
𝒅
(dipende dal tipo di fluido e dalla sua temperatura ed è tanto maggiore distanza dalla parete fissa.
quanto più grandi sono le forze di attrito interne al fluido) e d è la distanza
(m).
La LEGGE DI STOKES è basata sul fatto che quanto più il liquido è viscoso, tanto più è bassa la velocità di una sfera
lasciata cadere liberamente in tale liquido.
Nel caso di una sfera immersa in acqua: 𝑭𝒗 = 𝟔𝝅𝜼𝒓𝒗
𝑭𝒗 = Forza di attrito viscoso (N) e v= velocità
LA CADUTA IN UN FLUIDO Paracadutista che si lancia da aereo non cade in MUA. Su di esso non agisce solo la
forza peso (rivolta verso il basso), ma anche la forza di attrito con l’aria (che si oppone al moto di caduta verso
l’alto). Il moto del paracadutista è determinato dalla risultante di queste due forze.
La forza di attrito con l’aria aumenta all’aumentare della velocità del paracadutista, finché non raggiunge la stessa
intensità della forza peso. Da questo istante in poi le due forze sono uguali e opposte e la loro risultante è uguale a
zero (𝐹𝑡𝑜𝑡 = 𝐹𝑃 + 𝐹𝑣 = 0).
Per il principio di inerzia allora, il paracadutista scende con velocità costante, detta anche velocità limite
LA VELOCITÀ LIMITE PER UNA SFERA che cade in un fluido. Visto che i due vettori 𝐹𝑃 𝑒 𝐹𝑣 hanno versi opposti,
l’intensità 𝐹𝑡𝑜𝑡 è data dalla differenza tra le intensità di 𝐹𝑃 𝑒 𝐹𝑣 , cioè: 𝐹𝑡𝑜𝑡 = 𝐹𝑃 − 𝐹𝑣 .
𝐦𝐠
Se il flusso è laminare, la velocità limite della sfera non è troppo elevata ed è data dalla formula 𝐯 = 𝟔𝛑𝛈𝐫
Se il moto è stazionario le particelle conduttura hanno tutte la stessa velocità si può utilizzare l’equazione di
bernoulli
1) si dice mole una quantità di materia di una certa sostanza che in grammi è numericamente uguale alla massa
atomica della sostanza