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GEOSTORIA

La maggior parte del Nord America poggia sulla placca Nord-Americana, parte della
California e del Messico si trovano sul bordo con la placca pacifica dove le zolle principali si
incontrano lungo la faglia di Sant’Andrea. Tra la placca nord-americana e quella atlantica
abbiamo inoltre la placca di Juan de Puce, mentre ancora più in basso troviamo quella di
Cocos.
L’America centrale si trova quasi totalmente sulla placca caraibica.
L’America del Sud è situata su tre zolle: la placca Sudamericana, che occupa gran parte del
territorio, la placca di Nazca e la placca Scotia.
Negli USA tra il 1811 e il 1812 ci furono dei terremoti molto forti che raggiunsero valori al di
sopra dell’8 sulla scala Richter tantoché furono avvertiti a centinaia di miglia di distanza
dall’epicentro. Queste scosse erano provocate dalla faglia del New Madrid, adesso Missouri,
negli Stati Uniti. Le scosse furono talmente forti da cambiare anche il corso del Mississippi.
La zona sismica di Brawley (o zona di faglia di Brawley) è un’area caratterizzata da molti
sciami sismici, infatti, nel 2012 il territorio fu colpito da oltre 300 scosse con una magnitudo
massima di 5.5. eventi simili si erano verificati anche nel 1981 e nel 2005, dove le scosse
maggiori avevano una magnitudo non superiore al 5.8.
LA FAGLIA DI SANT’ANDREA: la faglia di sant’Andrea è una faglia di tipo trascorrente che fu
scoperta per la prima volta dal professore di geologia Andrew Lawson nel 1895. La
spaccatura attraversa la California per 1287 km e divide la placca pacifica da quella
nordamericana. Essa si è formata per via dei movimenti della zolla nord-americana che si è
scontrata con quella del pacifico in modo un po’ insolito: le due zolle scorrono l’una accanto
all’altra ma in direzioni opposte.
Questi continui movimenti hanno determinato la formazione di una serie di spaccature nella
crosta terrestre e numerosi terremoti nel corso dei secoli e ciò rende la California una zona
ad elevato rischio sismico. Si è anche notato che nell’ultimo secolo la faglia si è ingrossata di
5 metri, aumentando così anche la sua potenzialità accumulando energia, che verrà liberata
in un altro Big One. Con il termine The Big One (“quello grosso”), gli americani si riferiscono
a ogni grande terremoto in corrispondenza della faglia. I più grandi terremoti avvenuti in
California colpirono lungo la faglia di Sant’Andrea nel 1857 e nel 1906. Il 9 gennaio 1857
avvenne una violenta scossa con magnitudo 8 in prossimità della parte meridionale della
faglia, nei pressi di Fort Tejon. Si ruppe la parte meridionale della faglia di San Andreas per
una lunghezza di circa 225 miglia (350 chilometri).
Sisma con magnitudo di 8.6 il 18 aprile 1906 a San Francisco.
Ruppe la superficie per una lunghezza di 402 km, da San Juan Bautista fino a Capo
Mendocino.
Secondo l’opinione di molti sismologi, si stima che è questione di pochi decenni,
probabilmente prima del 2050.
La parte da dove potrebbe partire la scossa è quella del segmento meridionale della faglia,
nella zona di San Bernardino, dove non si hanno scosse grandi da quasi 200 anni ed ecco
perché qui è previsto il suo arrivo.
Il nuovo Big One potrebbe causare conseguenze peggiori rispetto al passato, quando a causa
del terremoto del 1906 di San Francisco la faglia scivolò di circa 6,4 metri.
Non sarà un terremoto con una magnitudo al di sopra di 9, ma la faglia di Sant’Andrea è in
grado di generare il terremoto più devastante nella storia americana.
IL MONTE SANT’ELENA
Il monte Sant’Elena è uno stratovulcano attivo che si trova nello Stato di Washington, negli
Stati Uniti, sulla costa pacifica.
Il 20 marzo 1980 i sismografi rilevarono una crescente attività sismica: il vulcano si stava
risvegliando dopo 123 anni di inattività. Due mesi dopo, il 18 maggio, avvenne l’eruzione
vulcanica più significativa degli USA del XX secolo.
KILAUEA
Il Kīlauea è un vulcano alto 1247 m situato sull'isola Hawaii ed è famoso in tutto il mondo
come il "vulcano più attivo del pianeta”. La sua ultima eruzione è avvenuta il 20 dicembre
2020, preceduta da un sisma con magnitudo 4.4. Nonostante non abbia causato molti danni,
resta il vulcano più minaccioso dell’America Settentrionale. Altre eruzioni violente
avvennero nel 1924 e nel 18 maggio 2018.
Altri vulcani che costituiscono una minaccia molto alta sono:
-Mount Rainier (Wash.)
-Redoubt vulcano (Alaska)
-Mount Shasta (California)
-Mount Hood (Oregon)
-Three Sisters (Oregon)
-Akutan Island (Alaska)
-Makushin vulcano (Alaska)
-Mount Spur (Alaska)
-Centro vulcanico di Lassen (California)
-Augustine vulcano (Alaska)
-Newberry (Oregon)
-Mount Baker (Wash.)
-Glacier Peak (Wash.)
-Mauna Loa (Hawaii)
-Crater Lake (Oregon)
-Long Valley Caldera (Calif.)
AMERICA CENTRALE TERREMOTI:
dato che in questa zona abbiamo lo scontro fra la placca di Cocos e quella caraibica,
abbiamo un territorio ad elevato rischio sismico.
A distanza di un mese esatto nello stato de El Salvador ci sono state due scosse di terremoto
molto violente:
13 gennaio: magnitudo 7.7
13 febbraio: magnitudo 6.6
I morti furono più di 1200 e i feriti circa 8000. Non molto tempo fa, fra il 22 e il 25 aprile,
terremoti con una magnitudo da 4.1 a 4.8 hanno colpito la zona del Guatemala, Messico, El
Salvador e in parte il Nicaragua.
I danni non sono molti, ma la cifra dei feriti si aggira intorno ai 50.
VULCANI:
L'arco vulcanico dell'America centrale (o arco vulcanico centroamericano) è una catena
lunga 1500 km di vulcani disposta in senso parallelo alla linea costiera dell'istmo
dell'America centrale e che si estende su Guatemala, El Salvador, Honduras, Nicaragua,
Costa Rica e la parte settentrionale di Panama. L'arco vulcanico centroamericano fa parte
della cintura di fuoco del Pacifico e include un centinaio di stratovulcani, duomi di lava e
coni di scorie. Alcuni di questi vulcani hanno prodotto grandi eruzioni esplosive, come quella
colossale del vulcano Santa Maria in Guatemala, nel 1902.
I vulcani più elevati del Centro-America si trovano in Guatemala e includono il Tajumulco e il
Tacaná che superano entrambi i 4.000 m di altezza.
Molti vulcani ancora in attività sono Arenal, Turrialba, Irazú, Poás e Rincon de la Vieja in
Costa Rica; Cerro Negro, San Cristóbal, Concepción in Nicaragua; Chaparrastique o San
Miguel, Ilamatepec o Santa Ana, Izalco in El Salvador; Santa Maria o Santiaguito, Pacaya,
Volcán de Fuego in Guatemala.
AMERICA MERIDIONALE TERREMOTI:
questa zona è a elevato rischio sismico dato che abbiamo la placca di nazca e la placca
sudamericana che si scontrano fra loro. Anche in questi giorni si stanno muovendo infatti
l’ultima scossa risale al 22 aprile con una magnitudo di 5.5, preceduta da molte altre con
potenza minore.

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