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8.3.

La trasmissione del moto tra alberi paralleli,


realizzata con ruote dentate cilindriche
a dentatura diritta
8.3.7. I rotismi
Quando il rapporto di trasmissione è superiore a 6 (nei meccanismi riduttori di velocità) o
inferiore a 1/6 (nei moltiplicatori) si ricorre o ad accoppiamenti particolari (ad esempio
l’accoppiamento «vite senza fine-ruota dentata a dentatura elicoidale») o a rotismi («ordi-
nari» ed «epicicloidali»).
Occupandoci dei soli rotismi ordinari, essi sono costituiti da «treni di ingranaggi», ovvero
da un complesso di ruote dentate ingrananti l’una con l’altra e disposte in modo tale che
dal moto di una derivi il movimento di tutte le altre (Figura 1).
Il rapporto di trasmissione (iglobale) di un rotismo risulta essere il prodotto dei rapporti di
trasmissione dei singoli ingranaggi componenti il rotismo stesso. Nel caso di Figura 1 si
avrà:
iglobale  iab · icd

Così, ad esempio, se il rapporto di trasmissione è i  20 si può ricorrere a due ingranaggi


come ab e cd aventi rapporti di trasmissione parziali:
iab  5; icd  4
Risulta infatti:
iab · icd  5 · 4  20  iglobale

Non bisogna comunque eccedere nella determinazione del numero degli ingranaggi, an-
che perché potrebbe diminuire considerevolmente il rendimento globale (hglobale) della tra-
smissione; quest’ultimo vale infatti il prodotto dei rendimenti dei singoli ingranaggi. Nel
nostro caso si avrebbe:
hglobale  hab · hcd

Supponendo ad esempio che sia:


hab  0,98; hcd  0,99
si avrebbe:
hglobale  0,98 · 0,99 ⬵ 0,97

ruota motrice dellʼingranaggio ab ruota condotta


dellʼingranaggio cd
d
a
albero motore
(albero di ingresso) albero di uscita

ruota motrice
ruota condotta c dellʼingranaggio cd
dellʼingranaggio ab b
FIGURA 1 albero di rinvio
Rotismo
ordinario.

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Come si può notare, il rendimento complessivo risulta sempre inferiore a quello dei sin-
goli ingranaggi. Non sarebbe perciò conveniente sostituire il precedente rotismo, costitui-
to da 2 ingranaggi, con un rotismo costituito da 3 ingranaggi (i rapporti di trasmissione di
quest’ultimo sarebbero potuti essere: i1  5; i2  2; i3  2).
Dalla relazione, valida per un accoppiamento di due ruote dentate:
z cond
i
z motr

ove zcond, zmotr sono rispettivamente il numero di denti della ruota condotta e quello della
ruota motrice, si ricava una analoga espressione del rapporto di trasmissione di un roti-
smo (iglobale), costituita da una frazione nella quale al numeratore compare il prodotto dei
numeri di denti delle ruote condotte che fanno parte del rotismo stesso, mentre al denomi-
natore vi è il prodotto dei numeri di denti delle ruote motrici. Nell’esempio di Figura 8.5
si avrebbe perciò:
zb ⋅ zd ⎛ zb z ⎞
i  ⎜ ⋅ d  i ab ⋅ i cd ⎟
globale za ⋅ zc ⎝ za zc ⎠

Le ruote potrebbero avere i seguenti numeri di denti, se si vuole mantenere un rapporto di


trasmissione pari a 20:
za  18; zb  90
zc  20; zd  80

Risulta infatti:
zb z 90 80
i  ⋅ d  ⋅  5 ⋅ 4  20
globale za zc 18 20

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ESERCIZI

Esercizi svolti
Esercizio 1 Si progetti una trasmissione mediante rotismi ordinari sapendo che il rapporto di trasmis-
sione globale vale 60.

Soluzione Innanzitutto è da escludersi l’eventualità di risolvere il problema utilizzando due soli in-
granaggi (e quindi un solo albero di rinvio), in quanto ciò equivarrebbe ad adottare un
rapporto di trasmissione parziale superiore a 6 (il che è sconveniente dal punto di vista
dell’ingombro). Utilizzando perciò tre ingranaggi, è immediato porre:
iab  5; icd  4; ief  3
e di conseguenza impiegare sei ruote dentate aventi ad esempio i seguenti numeri di den-
ti:
za  20; zb  100
zc  22; zd  88
ze  22; zf  66

Pertanto risulta:
zb ⋅ zd ⋅ zf 100 88 66
i 5⋅4⋅3   ⋅ ⋅  60
globale za ⋅ zc ⋅ ze 20 22 22

Lo schema del rotismo è riportato in Figura 2.

zd = 88
2° albero di rinvio
za = 20 ze = 22
a d e
albero motore
(albero di ingresso) albero
di uscita

b c f

1° albero di rinvio
zc = 22
zf = 66
zb = 100

FIGURA 2

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Esercitazioni proposte

1 Determinare i numeri di denti degli ingranaggi costituenti un rotismo ordinario, sa-
pendo che l’albero motore, in ingresso, ruota a 1 600 giri/min e l’albero condotto,
in uscita dal rotismo, ha una velocità di rotazione pari a 100 giri/min.

[iglobale  16; iab  4; icd  4; i numeri di denti potrebbero essere: za  20; zb  80;
zc  20; zd  80]


2 Un rotismo ordinario deve ridurre la velocità di rotazione da 2 160 rpm (revolutions
per minute  giri/min) a 320 rpm. Determinare i numeri di denti degli ingranaggi che
lo compongono.

[iglobale  6,75; iab  3; icd  2,25; i numeri di denti potrebbero essere: za  20;
zb  60; zc  20; zd  45]

Quesiti
Interponendo tra due ruote dentate, caratterizzate da un determinato rapporto di trasmis-
sione, una terza ruota (detta «oziosa»):
a si modifica il rapporto di trasmissione del rotismo, ma non il senso di rotazione
dell’ultima ruota condotta;
b il rapporto di trasmissione del rotismo resta inalterato, ma viene invertito il senso di
rotazione dell’ultima ruota condotta;
c non viene modificato né il rapporto di trasmissione né il senso di rotazione dell’ultima
ruota condotta.

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