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10
TRASMISSIONE
CON RUOTE
10.1 Caratteristiche
principali
DENTATE
della trasrnissione
Come stato gi detto nel Cap.9, la trasmissionecon ruote dentate presentadue caratteristichefondamentali: la possibilitdi trasmetterepotenze
molto elevatee l'assenzadi scorrimentotra le ruote del meccanismo.
Pertanto quando la trasmissionedel moto deve avvenirecon l'una o l'altra
o con entrambe le caratteristichesopra ricordate non si pu che ricorrere
alle ruote dentate.
Con questeruote infatti la trasmissionedella potenza avvieneper effetto
della spinta che i denti della ruota motrice esercitanosui denti della ruota
mossa,ed il rapporto di trasmissione univocamentedeterminato dal numero di denti delle ruote.
Si considerino,ad es., due ruote cilindriche1e 2 (v.fig.l0.1-1)a denti
diritti, ingrananti tra di loro e ruotanti intorno ad assi paralleli, di traccia
01 ed 02,corr velocit angolari {er1ed o2 rispettivamente;sia la ruota 1 la
motrice e la 2 la ruota mossa.
Durante la trasmissionedel moto il dente .[ della ruota motrice esercita
sul dente .I.I della ruota mossa una forza .lf diretta secondola normale
comune alle superfici a contatto dei due denti: il dente .|.[ reagiscecon una
forza uguale e contra,ria alla I.
Se non si tiene conto dell'attrito presentetra le superfici a contatto, la
f.orzaN rappresentala reazionemutua tra i due denti considerati.
116
1
r_.
_l
F i g .r 0 . r - 1
Alla forza N, esercitatadal dente 1, corrispondeun momento rispetto ad
Or, il cui modulo M1 vale:
ML
( 1 01 - 1 )
(10.r-2)
( 1 o1 - 3 )
LL7
Capitolo 10
suddetti valori.
pu
Poich per le ipotesi fatte la N la forza che sollecita i denti, si
in
denti
ed
i
ruote
delle
concludere che possibile dimensionare i raggi
maniera da trasmettere potenze comunqueelevate'
Per quanto riguarda la corrispondenzadelle posizioniangolari delle ruote,
,ron pu che essereunivoca, essendodeterminata dall'ingranamento
"rru
successivodei denti delle due ruote che, a meno di piccoli giochi, avviene
senzache si verifichi scorrimentorelativo tra le due ruote stesse.
Indicando cor21e z2 i denti della ruota motrice e della ruota mossa,denti
che supporremo uniformemente disposti sulla periferia delle due ruote, il
rapporto di trasmissionee (v. Norme uNI 4760, parte I), definito come il
della ruota motrice e quella ar2 della
,upporto tra la velocit angolarec,.r1
ruota condotta (o mossa), risulta dato da:
Q1
22
Q2
21
(10.1-4)
0z : 2rzy lt,
Pertanto risulta:
U)1
0L
Z2
{2
02
21
c-
(101-6)
118
119
Capitolo 1o
b)
a)
superficie di testa
superficie primitiva
superf icie di piede
F i g . 1 0. 2 - L
F i g . 1 0. 2 - 2
de n te d i ri tto
d e n t e e l i c o i d al e
L20
Fig. 10.2-4
T2I
Capitolo 10
I
I
Fig.10.2-6
Fig.10.2-5
Fig. 10.2-T
L22
llasmissione
lO.3 fngranaggi
cilindrici
123
Capitolo 10
F i g .1 0 . 3 - 1
Se si consideraun ingranaggio,detti pt e pz i passi delle due ruote ed
ed rn2 i moduli corrispondenti, deve risulta^re:
indicati con ?711
rU:fftr2:
Pt:Pz-P
rn
( 1 0 . 31
-)
(10.3-2)
l)p:kJLt:UJ2T2
":;
--
22
;:
(10.3-3)
a-n't
d-:
rrt
(10.3-4)
124
13
n't,
(10.3-5)
( 1 0 .3 - 6 )
La presenzadi questo gioco circonferenzialeconsentetra l'altro il montaggio dell'ingranaggioanche se I'interasserisulta, a causa delle tolleranze
di lavorazione,pitr piccolo del valore nominale.
Nel proporzionamentomodulare, supponendog : 0, risulta:
( 1 03 - 8 )
10.4 Studio
cinernatico
delle ruote
cilindriche
L25
Capitolo 10
a) PrcfrJ conugati
Perchuna coppia di ruote dentate sia in grado di trasmettereil moto con
rapporto di trasmissionecostante,i profili dei denti delle due ruote debbono
essereconiugati; considerato che il rapporto di trasmissione quello che
si realizza col rotolamento delle circonferenzeprimitive delle due ruote,
i profili dei denti debbono essereconiugati nel moto suddetto delle due
primitive.
Ricordando che due profili sono coniugati se la normale comune nel punto
di contatto passa per il centro di istantanea rotazione, si deduce che la
normale comune ai due profili deve passareper il punto di tangenzadelle
due primitive.
Dette cy e c2 le primitive delle due ruote ed Or ed Oz i relativi centri
(v.fig.10.4-1),
sia C il punto di tangenzadelle due primitive; si supponga
inoltre che la ruota di centro O1 sia motrice ed antiorario il suo verso di
rotazione.
-/'
\
\
\
/
;
-l-
1C.\
_t_
.lFig. 10.4-I
126
( 1 0 . 41- )
(10.4-2)
U1 , , 2
f1
L27
Capitolo 10
ul
al
-T
\
J-
\
(t)t
+
/
>\\
\
/
/
L
Fig. 10.4-2
Il moto relativo risulta di puro rotolamento solo quando il punto di contatto P coincide con C.
Per limitare lo scorrimento,che produce una perdita di potenza per attrito, i denti sono disposti, come stato gi detto, a cavallodelle primitive.
b) Linea d'azione, Inea ed arco d eondotta
La normale comune n a due profili coniugati, a contatto in un punto P,
viene denominata "linea d'azione" o "rett,adi spinta" (v.fig.10.a-3).
Per ruote cilindriche a denti diritti tale retta rappresentala direzione
secondola quale si trasmette la reazionenormale tra i denti; essa costante,
come vedremo, nel caso di denti con profilo ad evolvente.
Se adesso analizziamo come procede il contatto tra due denti
(v.fig.10.4-4),
si riconosceche il primo punto di contatto (& i" fig.10.4-4,a)
appartieneal piede della ruota motrice 1 ed alla testa della ruota mossa2.
Col procederedel moto delle due ruote, il punto di contatto si sposta
lungo il fianco dei due denti, avvicinandosialle rispettive primitive, fino a
coinciderecon C (v.fig.10.4-4,b).
Oltre questo punto il contatto si sposta sulla testa del dente che appartiene alla ruota motrice e sul piede del dente della ruota mossa; I'ultimo
punto di contatto il punto P2, che situato (v.fig.10.4-4,c)all'estremitr
della testa del dente della motrice ed al quale corrispondeil punto di contatto pi interno del piede del dente della ruota mossa.
128
---l---
\\
I
/
"t'\
-N
orl
-TF ig. 10.4-3
129
Capitolo 10
a)
-rt-
, / ' \ .
/
l
-L
I
zit
l
-gI
Fig. 10.4-4
\
\
_i__
130
-\
\
\
\ \\
-r
{-+
tt,* 3r;
t= / /
Yt\
\ \
\ \
l I
o,l
r---
-r
C1
\\
\
/
A,
131
Capitolo 10
Si tracciano quindi i profili s', ed si del dente della ruota 1 passanti per Pt
e Pz: in figura, s', rappresentala posizionedel profilo all'inizio del contatto,
s! alla fine.
Dette A', ed A', le intersezionidi s" ed s', con la primitiva della ruota 1,
l'arco di primitiva A'rC A!" I'arco di condotta.
Infatti, perch il profilo del dente si porti dalla posiziones" alla sl, cio
dalla posizionedi inizio contatto a quella di fine contatto, necessarioche
la primitiva c1 ruoti di un arco A\C AL.
Se si procede nello stessomodo per il dente dell'altra ruota, si ottiene
l'arco AiCA!;, la cui lunghezzarisulta evidentementeuguale a quella dell'arco A\CAL.
La determinazionedella lunghezzaac dell'arco di condotta importante
per assicurarsiche ci sia continuit nella trasmissionedel moto, cio per
assicurarsiche prima che una coppia di denti abbia terminato il contatto,
la successivalo abbia gi iniziato.
Perchci avvenga, necessarioche la lunghezzadell'arco di condot'taa"
sia maggiore del passo;deve cio risultare:
ac
( 1 0. 4 - 4 )
L32
_l_
.
\
_j'
Gt,t
\B
.4>
s2
/
\
d_
9-
ct,z
Fig.10.4-7
1O.5 n profilo cicloidale
Teoricamente qualsiasi coppia di profili, purch coniugati, pu essereadoperata per i denti di ruote ingranantil in pratica i profili attualmente
usati sono due: quello cicloidale e quello ad evolvente.
Dei due profili, quello ad evolvente il pi diffuso; ci dovuto alla
semplicit di lavorazione e al fatto che questi profili restano coniugati per
valori dell'interasse delle ruote diversi da quello nominale.
Il profilo cicloidale viene generatofacendo rotolare una circonferenzasulle
circonferenzeprimitive delle due ruote.
Assegnatele circonferenzeprimitive c1 e cz delle due ruote (v.fig.10.5-1),
si assuma una circonfeenza "e", di raggio opportuno, interna alla c1 ed
inizialmente tangente alle due primitive in C.
133
Capitolo 10
, / Il \
!0t
c,,,
t, ''+
/
ct,z
l
%L
Cgrz
Fig. 10.5-1
L34
\ s
\
\
F i g . 1 0 . 0 I-
n'
135
Capitolo 10
F i g .1 0 . 6 - 2
Indicato con A il punto di tangenzacon la circonferenzabase della normale n all'evolventein P, e detti a e B gli angoli che la OP forma rispettivamente con OA e con OB, si pu scrivere:
;;
g:n"
6
-a;
AB=AP--OA 'tano:rbtancr;r:OP:OAf
cosa
136
-tanaf6
( 1 0 . 6t-)
COS CI
/
a
Fig. 10.6-3
137
Capitolo 10
T1
OrA,
OzC
otAt
otC
e quindi:
fb,2
fO.r
-\,
y
ti2
(10.6-2)
21
COSd
Ta.z
(10.6-3)
138
"
139
Capitolo 10
,/
/
", o,./"
----,-1
I
I
i/'
rJ -"j
I
a1
\\ \
t
\
i
F i g .1 0 . 6 - 5
Da quanto detto risulta che per le ruote dentate con denti aventi profilo
ad evolvente,le primitive sono definite soltanto all'atto del montaggio.
La caratteristicasopra indicata delle ruote con denti con profilo ad evolvente molto importante dal punto di vista pratico, in quanto permette il
montaggiodelle ruote con requisiti di minor precisione(per quanto riguarda
l'interasse)rispetto ad ingranaggicon denti a profilo cicloidale.
Per questi ultimi infatti i profili dei denti risultano coniugati soltanto se le
primitive di funzionamento coincidono esattamentecon quelle di riferimento
delle singoleruote.
Si consideri adessoche, assegnatele circonferenzeprimitive c1 e c2 e
le circonferenzebase b1 e b2 (v.fig.10.6-6),possibiletracciare per C due
140
6r, Mf
/^
t\
lFig. 10.6-6
la dentiera
base
L4L
Capitolo 10
Gtrt
O-aF' l
i
I
I
c,,t
c2 --
l'ig. 10.6-7
Si osservi che I'angolo di spinta 6 dato dall'angolo che il profilo rettilineo della dentiera forma con la normale alla sua primitiva c2; quindi nel
caso dell'accoppiamento rocchetto-dentiera, a differenza di quanto avviene
nell'accoppiamento tra due ruote, I'angolo di spinta ed il centro di istantanea rotazione C non cambiano al variare dell'interassee sono univocamente
definiti dall'inclinazione del profilo del dente rispetto all'asse di simmetria
del dente stesso. Spostando,I'uno rispetto all'altro, rocchetto e dentiera,
varia soltanto la lunghezzadella linea di condotta e quindi la lunghezza
dell'arco di condotta.
L42
22
" _G _ ,
risulta infinito; in questo caso la relazione che lega la velocit angolare a;1
del rocchetto alla velocit u2 di traslazionedella dentiera risulta essere:
U2 :
U)tTt
( 1o.6-4)
d ent iera
Fig. 10.6-8
L43
Capitolo 10
e) Lnea d condotta,
areo d condotta
, // l l \ -
A\
F i g .1 0 . 6 - 9
Con i simboli riportati in figura ed indicati con r1,1ed r1,2i raggi delle
circonferenzedi testa delle due ruote, la lunghezzal" del segmentoPtPz
data da:
C A z + PrAr - CAl l " - P 1P 2 - P t A z
: Tt,2sin 6r,, * rt,1 sin 6r,t - 12 sin 6 - 11 sin - ft,Lsin6r,, * rt,2sin 6r,z (tt * rz) sin 6
(10.6-b)
L44
I valori degli angoli 6r,, e 6r,, che compaiono nella (10.C5) si calcolano
osservando che, nel caso di proporzionamento modulare:
02P1:
f t,2
O1P2:
ft,L
cos 6r,,
cos r.r.
Risulta pertanto:
6t.t -
arccos
to,t
\rr * m/
(10.6-6)
6r,z
to,'
\rz *m/
PrP,
a; n',
t
T1
A,I B'I
Tb,L
da cui:
A't B't
r1
t b,L
At, Bt,
1
COS
L45
Capitolo 10
Ct,t
A,\
Ctrz
C b,z
Fig. 10.6-10
Si pu infine scrivere che la lunghezza o, dell'arco di condotta data da:
I"
a c :
(10 6-7)
COS
153
Capitolo70
meno di quanto non sporga il dente del rocchetto rispetto alla primitiva c1i
risulta cio or > oz.
ML
L
11
IT
(10.6-e)
cos
154
' t I' - l
\
c,,,
@trM,
I
c - ,- /
F i g .r 0 . 6 - 1 6
sollecitazionedei denti e dei cuscinetti delle due ruote opportuno che
I'angolo di spinta sia piccolo (1b" + 20").