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2
SOMMARIO
3
4
SCELTA DEI MATERIALI
Per gli alberi è stato scelto un Acciaio da Bonifica, in particolare il 42CrMo4 Bonificato.
3 7870
Densità [kg/m ]
5
DIMENSIONAMENTO GEOMETRICO/CINEMATICO
itot = 20
Si è deciso di suddividere il rapporto di trasmissione tra le due coppie di ruote dentate nel seguente
modo:
20
i1 = 6 i2 = = 3,33
6
Scegliamo per entrambe le coppie i seguenti angoli caratteristici:
P R IM O S T A D IO D I R ID U Z I O N E
Con gli angoli scelti il numero di denti minimo teorico intagliabile senza interferenza (riferito alla ruota
fittizia, taglio tramite creatore) è:
∗
2
zmin =
(sin 𝛼)2
∗
Da cui risulta che zmin = 17,1 che viene approssimato a 18. Mentre il numero di denti minimo di
funzionamento si calcola come:
∗
2
zmin =
√u2 + sin2 𝛼∗ (2u + 1) − u
z
Dove u = z2 = 6
1
∗
Il risultato del calcolo approssimato ad intero risulta zmin = 16. Passando ora da denti diritti a denti
elicoidali, attraverso la seguente formula:
∗
z = zmin ∗ cos𝛽
6
Di conseguenza è determinato il numero di denti z2 = 90.
Pignone Ruota
3 2 ∗ 𝑀𝑡 ∗ 𝑌𝐿 ∗ 𝑐𝑜𝑠𝛽
𝑚𝑛 ≥ √
λ ∗ z1 ∗ 𝜎𝑎𝑚𝑚
dove:
𝑏 𝑙𝑎𝑟𝑔ℎ𝑒𝑧𝑧𝑎 𝑑𝑖 𝑓𝑎𝑠𝑐𝑖𝑎
𝜆 = 12 è il rapporto
𝜆 = 𝑚 = ;
𝑓 𝑚𝑜𝑑𝑢𝑙𝑜 𝑓𝑟𝑜𝑛𝑡𝑎𝑙𝑒
𝑀𝑡 è il momento torcente;
YL è il fattore di Lewis (funzione di z ∗ );
Rp02
𝜎𝑎𝑚𝑚 = C.S. con 𝐶. 𝑆. = 2.
I fattori di Lewis si ricavano da tabella per i moduli considerati. Dal calcolo 𝑚𝑛 = 3,1 , da questo si
calcola
𝑚𝑛
𝑚𝑓 =
𝑐𝑜𝑠𝛽
risulta 𝑚𝑓 = 3,3, da cui si sceglie il modulo unificato più vicino 𝑚𝑓 = 4, con fattore di Lewis YL =
3,18.
Si riportano di seguito le principali caratteristiche geometriche delle due ruote dentate REALI:
7
Pignone Ruota
Numero denti 15 90
n 20°
f 21,173°
Addendum [mm] 4
Dedendum [mm] 5
Interasse 223,48
Tabella 3-Caratteristiche geometriche REALI 1° ingranaggio
Si definiscono inoltre le caratteristiche della coppia di ruote FITTIZIE (virtuali) a denti dritti associate
alle ruote reali in esame, di cui ci si servirà in seguito per alcuni calcoli:
Pignone Ruota
20°
Modulo [mm] 4
Addendum [mm] 4
Dedendum [mm] 5
8
Raggio di testa [mm] 42 232
Interasse 266
Per quanto riguarda i segmenti effettivi dei contatti, ricordando che vale la relazione
Confrontando i rispettivi valori si conclude che non c’è interferenza primaria in condizioni di
funzionamento.
La seconda caratteristica che si va a verificare è che siano bilanciati gli strisciamenti specifici. Di
seguito si riporta il diagramma ottenuto:
9
0
-15 -10 -5 0 5 10 15
9.114677566;
-1 -0.926477821
-2
-3
-4
Ks1
-5
Ks2
-6
-11.01925471;
-6.500999917
-7
δ
Il grafico è calcolato a partire da δ = 0 fino ai valori che questo assume nei punti estremi al segmento
degli effettivi contatti.
Come si può notare gli strisciamenti specifici non sono bilanciati: pertanto si procederà con la
correzione dei denti.
Per determinare i fattori di correzione x ed x’ si utilizza un foglio di calcolo Excel procedendo per
iterazioni.
In questo modo si è potuto effettuare una serie di tentativi al fine di trovare i fattori di correzione tali da
garantire strisciamenti bilanciati, evitare l’interferenza primaria ed ottenere valori accettabili degli
spessori dei denti.
𝑥 = 0,547
𝑥′ =-0,368
Con questi valori di correzioni si arriva a convergenza, cioè il rapporto tra K s1 e K s2 è uguale a 1.
10
0.4
0.2
0
-10 -5 0 5 10 15
-0.2
-0.4
Ks1
-0.6
-0.8 Ks2
-1
-1.2
-1.6
δ
Si decide di effettuare una correzione simmetrica x = 0,4 , x ′ = −0,4, che consente di mantenere un
rapporto molto vicino all’unità, passando da:
𝐾𝑠2𝑖𝑛
= 0,1425
𝐾𝑠1𝑖𝑛
𝐾𝑠2𝑐𝑜𝑟𝑟
= 1,0085
𝐾𝑠1𝑐𝑜𝑟𝑟
Pignone Ruota
Numero denti 15 90
n 20°
f 21,173°
11
Modulo frontale [mm] 4,256
Interasse 223,48
Tabella 5-Caratteristiche geometriche 1°ingranaggio dopo correzione
Con le nuove caratteristiche delle due ruote si va ora a verificare che non ci sia interferenza in
condizioni di funzionamento. Riferendosi ai risultati ottenuti, si ha per i segmenti teorici ed effettivi dei
contatti:
δth
P = 12,99 mm
δR = 6,76 mm
δth
R = 77,98 mm
δR = 12,02 mm
Confrontando i valori dei segmenti teorici ed effettivi si conclude che non si ha interferenza primaria in
condizioni di funzionamento.
SECONDO S T A D IO D I R I D U Z IO N E
Per il dimensionamento del secondo stadio di riduzione si procederà in maniera del tutto analoga a
quanto fatto per il primo. Si è deciso di realizzare le ruote dell’ingranaggio con i seguenti numeri di
denti:
12
𝑧3 = 14
𝑧4 = 47
𝑖2 = 3,36
𝑖𝑡𝑜𝑡 = 20,14
Tale soluzione risulta accettabile dato che il rapporto di trasmissione totale differisce da quello
effettivamente richiesto solamente dello 0,71%: pertanto si procede con la progettazione. Il valore di z3
scelto è minore di quello minimo calcolato in precedenza, ma si prende comunque un valore più basso
poiché si eseguirà una correzione in seguito.
Pignone Ruota
Supponendo anche in questo caso una larghezza di fascia pari a 12 volte il modulo, tramite le formule
di Lewis si ricava proprio quest’ultimo, che verrà poi approssimato al valore unificato immediatamente
superiore.
mf = 8
mn = 7,52
Si riportano di seguito le principali caratteristiche geometriche delle due ruote dentate REALI:
13
Pignone Ruota
Numero denti 14 47
n 20°
f 21,173°
Addendum [mm] 8
Dedendum [mm] 10
Interasse 259,66
Tabella 7-Caratteristiche geometriche REALI 2° ingranaggio
Si definiscono inoltre le caratteristiche della coppia di ruote FITTIZIE a denti dritti associate alle
ruote reali in esame, di cui ci si servirà in seguito per alcuni calcoli:
Pignone Ruota
Numero denti 17 57
20°
Modulo [mm] 8
Addendum [mm] 8
14
Dedendum [mm] 10
Interasse 296
δth ∗
P = R ∙ sinαn = 23,26 mm
δth ∗
𝑅 = R ′ ∙ sinαn = 77,98 mm
Confrontando i rispettivi valori si conclude che non c’è interferenza primaria in condizioni di
funzionamento.
La seconda caratteristica che si va a verificare è che siano bilanciati gli strisciamenti specifici. Di
seguito si riporta il diagramma ottenuto:
15
0
-25 -20 -15 -10 -5 0 5 10 15 20
-2
-4
-6
Ks2
-8
Ks1
-10
-12
-14
δ
Gli strisciamenti non sono bilanciati, pertanto si procederà anche in questo caso con la correzione della
dentatura. I fattori di correzione ottenuti sono:
𝑥 = 0,49
𝑥′ = −0,349
Si decide di effettuare una correzione simmetrica x = 0,4 , x ′ = −0,4, che consente di mantenere un
rapporto molto vicino all’unità, passando da:
𝐾𝑠2𝑖𝑛
= 0,107
𝐾𝑠1𝑖𝑛
𝐾𝑠2𝑐𝑜𝑟𝑟
= 1,12
𝐾𝑠1𝑐𝑜𝑟𝑟
16
0.5
0
-20 -15 -10 -5 0 5 10 15 20 25 30
-0.5
Ks2
-1
Ks1
-1.5
-2
-2.5
Pignone Ruota
Numero denti 14 57
n 20°
f 21,173°
17
Raggio di testa [mm] 70,79 204,87
Interasse 259,66
Tabella 9-Caratteristiche geometriche 2°ingranaggio dopo correzione
Con le nuove caratteristiche delle due ruote si va ora a verificare che non ci sia interferenza in
condizioni di funzionamento. Per quanto riguarda l’interferenza primaria, sempre riferendosi ai risultati
ottenuti, si ha per i segmenti teorici ed effettivi dei contatti:
δth
P = 23,26 mm
δR = 13,08 mm
δth
R = 77,98 mm
δR = 23,53 mm
Confrontando i valori dei segmenti teorici ed effettivi si conclude che non si ha interferenza primaria in
condizioni di funzionamento.
18
LIMITAZIONE DELLA MASSIMA PRESSIONE SPECIFICA
Si vuole ora valutare le pressioni specifiche di contatto, cioè le tensioni di tipo hertziano che si
instaurano localmente durante l’ingranamento, verificando che queste siano inferiori alla tensione
massima ammissibile del materiale.
Per il calcolo della tensione superficiale si fa riferimento alla teoria di Hertz, nel caso di due cilindri
premuti tra di loro da una forza F.
1 1
𝑅1 + 𝑅2
𝜎𝐻 = 0,59 ∙ √𝐹𝑛𝑢 ∙
1 1
𝐸1 + 𝐸2
Dove:
Fnu forza normale per unità di lunghezza;
R1 , R 2 raggi dei cilindri primitivi;
E1 , E2 moduli elastici delle ruote ingrananti.
𝐹𝑛 𝐹𝑡
𝐹𝑛𝑢 = =
𝑏 𝑏 ∙ 𝑐𝑜𝑠𝛼′
Il punto dove si va fare questa verifica è il punto di contatto delle circonferenze primitive (centro di
istantanea rotazione), in cui il valore di curvatura non è elevato, ma non si ha velocità relativa ed è
quindi nulla la lubrificazione.
Considerando stessi materiali a contatto, l’espressione della tensione massima diventa:
𝐸 ∙ (𝑟1 + 𝑟2 )
𝜎𝐻 = 0,417 ∙ √𝐹𝑛𝑢 ∙
𝑠𝑖𝑛𝛼 ∙ 𝑟1 𝑟2
Il valore di σH viene poi confrontato con un certo σ0 che viene assunto pari a:
𝜎0 = (2 ÷ 2,5)𝐻𝐵
Con questa verifica si va a stabilire un valore di larghezza di fascia che garantisca un valore di 𝜎𝐻 ≤
𝜎0 .
Svolgendo i calcoli si ottengono i seguenti valori per i due ingranaggi, considerando una
𝜎0 = 2 ∙ 𝐻𝐵 = 1308 𝑀𝑃𝑎
19
Ingranaggio 1 Ingranaggio 2
𝝀 17 17
𝒃 [mm] 68 136
Le verifiche di resistenza del dente a flessione e a pitting verranno effettuate seguendo la normativa
UNI 8862-67.
FLESSIONE
Per la verifica a flessione si confronta la tensione di lavoro con quella ammissibile. La tensione di
lavoro a flessione vale:
𝐹𝑡
𝜎𝐹 = ∙ 𝑌 ∙ 𝑌 ∙ 𝑌 ∙ 𝑌 ∙ (𝐾𝐴 ∙ 𝐾𝑉 ∙ 𝐾𝐹𝛽 ∙ 𝐹𝐹𝛼 )
𝑏 ∙ 𝑚𝑛 𝐹𝑎 𝑆𝑎 𝜖 𝛽
Nel caso in esame si considerano l’utilizzatore e il motore soggetti a leggeri sovraccarichi: quindi, per
entrambi gli stadi, si ottiene un valore di 𝐾𝐴 pari a:
𝐾𝐴 = 1,5
Essendo il pignone più sollecitato, la verifica verrà eseguita solamente su di esso per entrambi gli
ingranaggi. La classe di tolleranza delle ruote considerata è la 6. Si riportano, in tabella, i fattori
necessari alla verifica:
20
DATI PER IL CALCOLO DELLA TENSIONE DI LAVORO
γ 0,036 0,016
a 27 27
b 13 13
k 0,4 0,5
fma [μm] 8 10
21
Di seguito si riportano i risultati ottenuti:
Le formule utilizzate per il calcolo dei coefficienti sono riportate in AppendiceCalcolo coefficienti
resistenza a flessione(pagina ).
P IT T IN G
Ft ∙ (u ± 1)
σH = ZH ∙ ZE ∙ Zε ∙ Zβ ∙ √ ∙ √K A ∙ K V ∙ K Hβ ∙ K Hα
b ∙ d1 ∙ u
Si sceglie un olio lubrificante EP “API DT 150” per ruote e cuscinetti con gradazione ISO VG 150. Si
riportano di seguito le caratteristiche di tale olio:
22
Figura 5-Caratteristiche olio lubrificante
Con tale olio si effettua il calcolo dei coefficienti necessari alla verifica: tali parametri sono ricavati
seguendo i procedimenti illustrati nella norma UNI 8862.
𝐙𝛆 0,813 0,821
𝐙𝛃 0,969 0,969
𝐊𝐀 1,5
𝐊𝐕 1,017 1,007
𝐊 𝐇𝛃 1,511 1,662
𝐊 𝐇𝛂 1,304 1,221
𝐅𝐭 [N] 10296 33064
𝐛 [mm] 68 136
𝐝 [mm] 63,85 119,19
𝐮 6 3,357
Tabella 14-Dati calcolo della tensione di lavoro a pitting
23
DATI PER IL CALCOLO DELLA TENSIONE AMMISSIBILE
Coefficienti Primo Stadio Secondo Stadio
𝒁𝑵 1 1
𝒁𝑳 0,98 0,98
𝒁𝑹 1,1 1,1
𝒁𝑽 0,96 0,94
𝒁𝑾 1 1
𝒁𝑿 1 1
Tabella 15-Dati calcolo della tensione ammissibile a pitting
Il valore di SHmin utilizzato è di 1,4, poiché la progettazione viene svolta a vita infinita per le ruote. Le
procedure di calcolo dei coefficienti sono riportate in AppendiceCalcolo coefficienti resistenza a
pitting (pagina ).
24
DIMENSIONAMENTO DEGLI ALBERI E SCELTA DEI CUSCINETTI
Si riportano di seguito gli schemi statici e le verifiche di resistenza statica e a fatica per i tre alberi.
Per quanto riguarda i diagrammi di sollecitazione verranno omessi gli andamenti del momento torcente
e dello sforzo normale poiché hanno andamento speculare per tutti e tre gli alberi.
ALBERO D’INGRESSO
Verifica statica
Verifica a fatica
Cuscinetti
25
ALBERO INTERMEDIO
Verifica statica
Verifica a fatica
Cuscinetti
26
ALBERO D’USCITA
Verifica statica
Verifica a fatica
Cuscinetti
27
VERIFICA DEGLI ORGANI DI CALETTAMENTO
La scelta delle linguette (e il loro dimensionamento) è stata operata in riferimento alla norma UNI 6604.
L’analisi per il dimensionamento di tali linguette riguarda il calettamento delle ruote condotte
sull’albero intermedio e su quello in uscita. Il materiale ritenuto più consono per questa applicazione, è:
l’acciaio C45 per la linguetta della ruota 1, mentre per le altre l’acciaio 39CrMo3.
La trasmissione della potenza tra la linguetta e la cava della ruota avviene tramite le facce laterali della
linguetta stessa, dove si genera una pressione p che si suppone uniformemente distribuita; le forze che
si generano sulle due facce laterali sono pari a:
ℎ
𝐹 = 𝑙 ∙ ∙𝑝
2 𝑚𝑎𝑥
𝑝𝑚𝑎𝑥 ∙ 𝑙 ∙ ℎ ∙ 𝑑
𝑀𝑡 =
4
dove 𝑙 è la lunghezza della linguetta, 𝑏 la sua larghezza e ℎ la sua altezza. La relazione utilizzata per il
dimensionamento è la seguente:
4 ∙ 𝑀𝑡
𝑙=
𝑑 ∙ ℎ ∙ 𝑝𝑚𝑎𝑥
Il valore di 𝑝𝑚𝑎𝑥 viene calcolato a partire dalla tensione di snervamento del materiale (𝑅𝑝02 ), secondo il
seguente calcolo:
𝑅𝑝02
𝑝𝑚𝑎𝑥 =
√3
ALBERO D ’ IN G R E S S O
Per un diametro dell’albero da 32 mm la norma prescrive l’impiego di una classe di linguette “A” con
valori 𝑏𝑥ℎ pari a 10x8. Usando la precedente relazione per il dimensionamento si ottiene una lunghezza
attiva minima della linguetta. La lunghezza effettiva sarà superiore a quella trovata per aver un certo
margine di sicurezza.
28
RUOTA 1
2 305
Sigma rottura [N/mm ]
2 176,1
Pressione ammissibile 𝒑𝒎𝒂𝒙 [N/mm ]
𝒃 [mm]
𝒉 [mm]
Lunghezza 𝒍 [mm]
2
Pressione d’esercizio [N/mm ]
VERIFICA OK
ALBERO IN T E R M E D IO
RUOTA 2
2 785
Sigma rottura [N/mm ]
2 453,2
Pressione ammissibile 𝒑𝒎𝒂𝒙 [N/mm ]
𝒃 [mm]
29
𝒉 [mm]
Lunghezza 𝒍 [mm]
2
Pressione d’esercizio [N/mm ]
VERIFICA OK
RUOTA 3
2 785
Sigma rottura [N/mm ]
2 453,2
Pressione ammissibile 𝒑𝒎𝒂𝒙 [N/mm ]
𝒃 [mm]
𝒉 [mm]
Lunghezza 𝒍 [mm]
2
Pressione d’esercizio [N/mm ]
VERIFICA OK
ALBERO D ’ U S C IT A
La procedura di calcolo è analoga alle precedenti.
RUOTA 4
30
LINGUETTE
A 12x8x63 UNI 6609-69
2 785
Sigma rottura [N/mm ]
2 453,2
Pressione ammissibile 𝒑𝒎𝒂𝒙 [N/mm ]
𝒃 [mm]
𝒉 [mm]
Lunghezza 𝒍 [mm]
2
Pressione d’esercizio [N/mm ]
VERIFICA OK
31
REALIZZAZIONE DELLA CASSA
Il materiale previsto per la realizzazione del carter è la ghisa grigia non legata per getti colati in sabbia
(UNI 5330). Tale scelta è motivata dal fatto che non essendo sottoposto a elevate sollecitazioni
dinamiche e lavorando in una postazione fissa non è necessario utilizzare un materiale leggero e troppo
pregiato. Si è dunque cercato di realizzare un carter che sia un compromesso tecnico economico
accettabile per le applicazioni richieste.
Il centraggio delle due metà della cassa è favorito dalla presenza di opportune spine, mentre il
collegamento è realizzato tramite viti passanti M10x40 classe 8.8 sulle flange di accoppiamento.
Per limitare la fuoriuscita dell’olio dal carter sono montate sui tappi delle tenute ISO 6194/1 di tipo 1.
Inoltre si prevede una guarnizione tra basamento e testata al fine di sigillare correttamente le due metà
del carter.
32
APPENDICE
CALCOLO C O E F F IC I E N T I R E S I S T E N ZA A F L E S S IO N E
Di seguito vengono presentate le modalità di calcolo dei coefficienti relativi alla valutazione della
resistenza a flessione del dente secondo la normativa UNI 8862-67. Verranno indicati i valori relativi
alla Ruota 1 con il pedice 1, mentre quelli relativi alla ruota 3 avranno pedice 3.
𝐾𝐴
Il fattore di applicazione 𝐾𝐴 tiene conto dei sovraccarichi dinamici dovuti a cause esterne
all’ingranaggio.
Per il calcolo ci si riferisce alla tabella presente sulla normativa, scegliendo come valore di
𝐾𝐴1 = K A 3 = 1,5
prevedendo dei piccoli sovraccarichi da parte dell’utilizzatore sia da parte del motore.
𝐾𝑉
Fattore dinamico.
𝐹
Per 𝑧1 < 50 e 𝑡 < 150 𝑁/𝑚𝑚 si calcola:
𝑏
𝐾𝑉 = 1 + 𝐵𝐴
B = 0,1 ∙ (0,7)9−𝐺
𝑣𝑧1
Mentre 𝐴 = 100
𝑚
Nel nostro caso 𝐺 = 6 B1 = B3 = 0,0343, 𝐴1 = 0,737 𝑠 ; 𝐴3 = 0,214
Da cui risulta
𝐾𝑉1 = 1,016 ; 𝐾𝑉3 = 1,007
33
𝐾𝐻𝛽
Ft ∙ K A ∙ K V
> 0,5
𝑏 ∙ F𝛽y ∙ cγ
il valore del fattore di distribuzione del carico si calcola:
F𝛽y ∙ cγ
𝐾𝐻𝛽 = 1 +
2 ∙ Ft ∙ K A ∙ K V
𝑏
Il disallineamento F𝛽y è dato da:
F𝛽y = F𝛽x − 𝑦𝛽
in cui F𝛽x = |𝑓𝑠ℎ + 𝑓𝑚𝑎 |
dove
- 𝑓𝑠ℎ è la componente di disallineamento sul piano primitivo dovuta a giochi e deformazioni elastiche;
- 𝑓𝑚𝑎 è la componente di disallineamento sul piano primitivo dovuta a errori di costruzione;
_ 𝑦𝛽 è la diminuzione del disallineamento dovuta al rodaggio che si ha durante il funzionamento.
Per acciai cementati si calcola con la seguente relazione:
𝑦𝛽 = 0,15 ∙ F𝛽y
34
𝐴𝐵
εα =
𝑝𝑏
2 2 2 2
dove AB = √𝑅𝑒1 − 𝑅𝑏1 + √𝑅𝑒2 − 𝑅𝑏2 − (𝑅1 + 𝑅2 ) ∙ sinαt .
Il valore di 𝑞 invece viene calcolato come:
𝐶2 𝐶3 x1 x2
𝑞 = 𝐶1 + + + 𝐶4 ∙ x1 + 𝐶5 ∙ + 𝐶6 ∙ x2 + 𝐶7 ∙ + 𝐶8 ∙ x12 + 𝐶9 ∙ x22
𝑍𝑣1 𝑍𝑣2 𝑍𝑣1 𝑍𝑣2
I coefficienti 𝐶𝑖 sono riportati nella seguente tabella:
Di seguito viene riportata una tabella riassuntiva con i valori calcolati per entrambe le ruote verificate.
𝐅𝐭 ∙ 𝐊 𝐀 ∙ 𝐊 𝐕 1,023 1,324
𝒇𝒂𝟏 =
𝒃 ∙ 𝐅𝜷𝐲 ∙ 𝐜𝛄
𝒇𝒎𝒂 [m] 8 10
𝒚𝜷 1,683 2,241
𝒇𝒔𝒉 3,226 4,945
𝐟𝐬𝐡𝟎 0,013 0,013
a 27
b 13
𝛄 0,036 0,017
K 0,4 0,5
l 126,25 278,75
s 10,875 40,625
𝐜𝛄 23,655 21,851
35
𝒄′ 17,99 16,88
𝝃 1
𝒒 0,055 0,059
𝒁𝒗𝟏 19 17
𝒁𝒗𝟐 109 57
𝒙𝟏 0,4
𝒙𝟐 -0,4
𝑲𝑯𝜷 1,511 1,661
𝐾𝐻𝛼 = 𝐾𝐹𝛼
εγ b ∙ cγ ( 𝑓𝑝𝑏 − 𝑦𝛼 ) 2(εγ − 1)
𝐾𝐻𝛼 = 𝐾𝐹𝛼 = ∙ [0,9 + 0,4 ]∙√
2 𝐹𝑡 𝐾𝐴 𝐾𝑉 𝐾𝐻𝛽 εγ
Dove:
- 𝑓𝑝𝑏 è il più grande degli errori di passo base del pignone, espresso in micrometri;
- 𝑦𝛼 è la riduzione ammessa di errore di passo base, espressa in micrometri, per effetto del rodaggio
naturale dovuto al normale funzionamento delle dentature;
-cγ è la rigidezza totale media.
Per un acciaio cementato:
𝑦𝛼 = 0,075 ∙ 𝑓𝑝𝑏
Il rapporto di condotta totale invece è dato dalla somma di:
εγ = ε𝛽 + ε𝛼
I valori ottenuti sono riportati di seguito.
𝛆𝜶 1,510 1,481
𝛆𝜷 1,851 1,851
𝛆𝛄 3,362 3,332
𝒇𝒑𝒃 8 10
𝒚𝜶 0,6 0,75
𝑲𝑯𝜶 = 𝑲𝑭𝜶 1,304 1,221
𝑌𝐹𝑎
36
Tiene conto dell’influenza della forma del dente sulla tensione nominale di flessione.
ℎ
6 ∙ ( 𝑚𝐹𝑎 ) ∙ 𝑐𝑜𝑠𝛼𝑎𝑛
𝑛
𝑌𝐹𝑎 = 2
𝑠
( 𝑚𝐹𝑛 ) ∙ 𝑐𝑜𝑠𝛼𝑛
𝑛
Nel caso di dentature elicoidali si utilizzano il numero di denti virtuali, in quanto il fattore di forma
viene determinato sulla sezione normale della ruota.
-Determinazione della corda al piede del dente:
𝜋 𝐺 𝜚𝑎0
𝑠𝐹𝑛 = 𝑚𝑛 ∙ [𝑧𝑣 ∙ 𝑠𝑖𝑛 ( − 𝜃) + √3 ∙ ( − )]
3 𝑐𝑜𝑠𝜃 𝑚𝑛
𝜚𝑎0 ℎ𝑎0
𝐺= − +𝑥
𝑚𝑛 𝑚 𝑛
𝟐 𝝅 𝑬 𝝅
𝑯= ( − )−
𝒛𝒗 𝟐 𝒎 𝒏 𝟑
𝜋 𝜚𝑎0
𝐸= ∙ 𝑚𝑛 − ℎ𝑎0 ∙ 𝑡𝑎𝑛𝛼𝑛 − (1 − sin 𝛼𝑛 ) ∙
4 𝑐𝑜𝑠𝛼𝑛
2𝐺
𝜃= ∙ 𝑡𝑎𝑛𝜃 − 𝐻
𝑧𝑣
𝑧 𝑐𝑜𝑠𝛼𝑡 𝜋 𝐺 𝜚𝑎0
[ − 1] + 𝑧𝑣 [1 − 𝑐𝑜𝑠 ( — 𝜃)] − +
𝑐𝑜𝑠𝛽 𝑐𝑜𝑠𝛼𝑡𝑎 3 cos 𝜃 𝑚𝑛
𝑚𝑛 𝑧 𝑐𝑜𝑠𝛼𝑡 𝜋 𝐺 𝜚𝑎0
ℎ𝐹𝑎 = ∙{ [ − 1] + 𝑧𝑣 [1 − 𝑐𝑜𝑠 ( — 𝜃)] − + }
2 𝑐𝑜𝑠𝛽 𝑐𝑜𝑠𝛼𝑡𝑎 3 cos 𝜃 𝑚𝑛
𝑑𝑏
𝛼𝑎 = 𝑎𝑟𝑐 cos ( )
𝑑𝑎
1 𝜋
𝛾 = ∙ ( + 2𝑥 ∙ 𝑡𝑎𝑛𝛼𝑛 ) + 𝑖𝑛𝑣 𝛼𝑡 − 𝑖𝑛𝑣 𝛼𝑎
𝑧 2
𝛼𝑡𝑎 = 𝛼𝑎 − 𝛾
37
𝛼𝑎𝑛 = 𝑎𝑟𝑐 tan(tan 𝛼𝑡𝑎∙ 𝑐𝑜𝑠𝛽𝑎 )
𝑌𝑆𝑎
𝑌𝜖
38
Fattore del rapporto di condotta.
Tiene conto del fatto che nelle condizioni di massima tensione al piede del dente, il carico non è
applicato in testa al dente.
0,75
𝑌𝜖 = 0,25 +
ε𝛼
Dal calcolo:
𝑌𝜖1 = 0,661 𝑌𝜖3 = 0,674
𝑌𝛽
𝑌𝛿𝑟𝑒𝑙𝑇
39
𝑌𝑅𝑟𝑒𝑙𝑇
𝑌𝑋
Fattore di dimensione.
Tiene conto della diminuzione della resistenza all’aumentare delle dimensioni.
Per acciai cementati, con modulo normale inferiore a 30, vale:
𝑌𝑋 = 1,05 − 0,01𝑚𝑛
Dal calcolo:
𝑌𝑋1 = 1 𝑌𝑋3 = 0,93
𝑌𝑁𝑇
Fattore di durata.
Tiene conto del fatto che per un numero di cicli abbastanza basso la tensione al piede del dente può
essere più elevata.
Per vita infinita si assume uguale a 1.
𝑌𝑁𝑇1 = 𝑌𝑁𝑇3 = 1
CALCOLO C O E F F IC I E N T I R E S I S T E N ZA A P IT T IN G
𝑍𝐻
Fattore di zona.
Tiene conto dell’influenza che la curvatura relativa dei fianchi dei denti, nel punto primitivo di
ingranamento, ha sulla pressione di Hertz:
𝑐𝑜𝑠𝛽𝑏 ∙ 𝑐𝑜𝑠𝛼𝑡′
𝑍𝐻 = √2
cos 2 𝛼𝑡 ∙ 𝑠𝑖𝑛𝛼𝑡′
40
𝑍𝐻1 = 𝑍𝐻3 = 2,371
𝑍𝐸
𝑍𝜖
𝑍𝛽 = √𝑐𝑜𝑠𝛽
𝑍𝐿
41
𝑍𝑉
Fattore di velocità.
Tiene conto dell’influenza che la velocità periferica primitiva di ingranamento ha sulle condizioni di
lubrificazione e quindi sulla resistenza al
pitting.
Valori ottenuti da grafico.
𝑍𝑅
Fattore di rugosità.
Tiene conto dell’influenza che la finitura della superfice dei fianchi attivi ha sulla resistenza al pitting.
Valori ottenuti da grafico, considerando la rugosità massima in base al grado di finitura scelto (6), cioè
𝑅𝑎𝑚𝑎𝑥 = 1,25 𝜇𝑚
42
𝑍𝑅1 = 𝑍𝑅3 = 1,1
𝑍𝑊
𝑍𝑋
Fattore di dimensione.
Tiene conto dell’influenza che le dimensioni del dente hanno sulla pressione di contatto ammissibile.
Di regola si assume uguale a 1 se il tipo di acciaio è adatto alle dimensioni dell’ingranaggio.
𝑍𝑋1 = 𝑍𝑋3 = 1
𝑍𝑁
Fattore di durata.
Per acciai cementati, considerando una progettazione a vita infinita, si assume uguale a 1.
𝑍𝑁1 = 𝑍𝑁3 = 1
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INDICE TABELLE
Tabella 1-Materiali utilizzati ..................................................................................................................... 5
Tabella 10-Valori larghezza di fascia dopo verifica con teoria di Hertz ................................................ 20
44
INDICE FIGURE
Figura 1-Strisciamento specifico 1°Ingranaggio..................................................................................... 10
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