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P= C*OMEGA
P=POTENZA [W]
C=COPPIA [N*m]
OMEGA=VELOCITA’ DI ROTAZIONE [rad/s]
m=massa
g=9.81 m/s^2 (accelerazione di gravità terrestre)
N1/N2=T2/T1
L’evoluzione della tecnologia del cambio ha portato all’utilizzo del CAMBIO A INGRANAGGI
FISSI (CONSTANT MESH TRANSMISSION O CAMBIO SINCRONIZZATO), con tutte le
ruote dentate sempre ingranate tra loro.
La prima differenza che salta all’occhio rispetto al cambio a ingranaggi scorrevoli è proprio
che tutte le coppie di ruote dentate sono SEMPRE ingranate tra loro. ad essere scollegato,
quando il cambio è a folle, è l’albero di uscita.
Un’altra evidente differenza è il tipo di ruote dentate montato nel cambio: ora sono tutte
RUOTE DENTATE CILINDRICHE A DENTATURA ELICOIDALE, cioè con i denti inclinati di
un certo angolo (di elica) rispetto all’asse di rotazione della ruota. (questo tipo di dentatura è
più uniforme e silenzioso nella trasmissione.
Questa inclinazione non rende possibile lo scorrimento assiale delle ruote tra loro ingranate.
Le ruote dentate principali hanno, oltre ai denti elicoidali, anche un elemento sincronizzatore
conico a dentatura frontale . c’è in aggiunta anche un mozzo dentato (cilindrico a dentatura
esterna a denti dritti)fissato (e bloccato) sull’albero di uscita. c’è anche un manicotto che
all’interno ha una dentatura a denti dritti che ingrana con quella esterna del mozzo e che può
scorrere sul mozzo stesso.
L’albero di uscita ruota insieme all’ingranaggio di una marcia se il manicotto viene fatto
scorrere fino ad ingranare i propri denti interni sia con la dentatura frontale aggiunta
all’ingranaggio della marcia sia con i denti esterni del mozzo.
Se si dovesse inserire la dentatura interna del manicotto direttamente nella dentatura
frontale dell’ingranaggio di una marcia, il processo di inserimento marcia sarebbe difficoltoso
a causa delle diverse velocità di rotazione degli elementi da collegare. Per ridurre gli urti e le
difficoltà del processo di cambio marcia si inserisce anche un ANELLO
SINCRONIZZATORE.
CAMBIO AUTOMATICO
Alla base della struttura interna del cambio, invece ci sono una serie di ingranaggi
epicicloidali.
INGRANAGGIO EPICICLOIDALE
le particolarità di questo ingranaggio lo rendono utile per realizzare la struttura interna del
cambio automatico:
- ha 3 ingressi/uscite del moto (e non 2 come gli altri ingranaggi ordinari). le tre
possibili vie di ingresso/uscita sono solare, portatreno, corona dentata.
- bloccando uno degli elementi che fanno da ingresso/uscita (o vincolandone due tra
loro) cambia di molto il rapporto di trasmissione
https://www.youtube.com/watch?v=DmDiWHGZdKA
https://www.youtube.com/watch?v=u_y1S8C0Hmc
L’albero di ingresso è collegato a quello di uscita attraverso un albero intermedio. tra l’albero
di ingresso e quello intermedio c’è una frizione (C1) che solo se chiusa consente la
trasmissione della coppia motrice all’albero intermedio.
per inserire la PRIMA MARCIA bisogna chiudere le frizioni C1 e C5. così l’ingranaggio
epicicloidale avrà l’ingresso del moto dal SOLARE, la CORONA FISSA e l’USCITA dal
PORTATRENO ruoterà con una velocità molto ridotta.
quindi quando sono chiuse le frizioni C1 e C4 la corona del primo ingranaggio gira e il suo
portatreno girerà ad una velocità più alta di prima. in questo caso la trasmissione sta in
SECONDA MARCIA.
c’è anche un’ulteriore frizione che può collegare direttamente l’albero di ingresso a quello di
uscita (C2).
quando sono chiuse le frizioni c1 e c2 l’albero di uscita e quello d’ingresso ruotano alla
stessa velocità (presa diretta).
viene anche inserito un terzo ingranaggio per ottenere i restanti rapporti di trasmissione. il
solare di questo terzo ingranaggio è sempre collegato all’albero di ingresso e l’uscita del suo
moto (il portatreno) è sempre collegata alla corona del secondo ingranaggio. anche sulla
corona del terzo ingranaggio c’è una frizione che può collegarla alla scatola del cambio
bloccandola (C3).
la terza marcia si ottiene chiudendo C1 e C3.
la QUINTA marcia si ottiene chiudendo C3 e C2.