La guida di una motocicletta è tutt’altro che intuitiva e richiede una discreta
esperienza. Ad esempio l’azione di rallentamento effettuata in una condizione limite è a volte difficilmente controllabile. Dopo averla iniziata ha infatti quasi sempre una evoluzione dinamica, che non può essere gestita mai con una reazione istintiva del pilota. Inoltre gli stili di frenata sono molti. C’è chi usa praticamente solo il freno anteriore delle moto sportive e si attacca a quello posteriore in casi “disperati”. Altri piloti usano entrambi i freni e sono in grado di agire sui comandi in modo da modulare e ripartire correttamente la frenata tra ruota anteriore e posteriore, ottenendo in questo modo un comportamento della moto più equilibrato. Rimane comunque vero il fatto che molti di noi, proprio perché poco esperti, sono rovinosamente caduti per causa di una manovra di rallentamento non gestita correttamente. I costruttori motociclistici hanno perciò sviluppato dei sistemi estremamente evoluti, capaci di effettuare automaticamente quelle azioni che rendono la frenata sicura. Questi sistemi sono applicati alle moto di larga diffusione e cioè sostanzialmente agli scooter, alle sport tourer, alle cruiser, mentre giustamente non appaiono sui mezzi specialistici (sportive e fuori strada), dove la leggerezza e la immediatezza o una specifica modulazione di intervento dell’impianto frenante, rappresentano fattori prioritari. Il principio di funzionamento dei sistemi di ausilio alla frenata, non è banale. Ad esempio il CBS (Combined Brake System) della Honda realizza una ripartizione “ragionata” sull’avantreno e sul retrotreno della moto. Il CBS prende il nome di Dual – CBS se sull’anteriore sono impiegati due dischi dei freni. Descriviamo in sintesi il CBS utilizzato sul maxi scooter Silver Wing della Honda. Il disco anteriore di questo mezzo ha un diametro di 276 mm e la pinza ad esso associata ha tre pistoncini ed è flottante. Questo significa che i pistoncini sono su un lato e perciò affacciati ad una sola pastiglia, mentre la parte opposta della pinza (senza attuatori idraulici) abbraccia l’altra pastiglia. Quando viene premuta la pompa dei freni e perciò si pressurizza l’olio nell’impianto, i pistoncini spingono sulla pastiglia e fanno scorrere la pinza su dei piccoli perni, in modo che il braccio della pinza stessa spinga la pastiglia opposta contro il disco. La pompa collegata alla leva destra del manubrio dello scooter agisce sui due pistoncini esterni della pinza anteriore. Quella sinistra controlla invece il freno posteriore ed anche il pistoncino centrale della pinza anteriore attraverso una valvola specifica, che è in grado di attivare l’azione di rallentamento sull’avantreno e retrotreno in tempi diversi e con una intensità crescente in modo lineare. Oltre al sistema CBS, il Silver Wing utilizza anche quello ABS. Il dispositivo globale prende perciò il nome di H-C ABS. Come tutti sappiamo l’antibloccaggio delle ruote durante la frenata (ABS) deve preservare l’aderenza tra terreno e pneumatico (senza di essa saremo sempre “sdraiati”). Dunque l’ABS è un sistema di controllo che aumenta notevolmente la sicurezza quando il terreno è viscido o nelle frenate di emergenza, durante le quali il pilota può provocare il bloccaggio delle ruote. In questi casi infatti i pneumatici scivolano sul suolo annullando completamente la stabilità del mezzo. L’ABS perciò regola l’azione frenante massimizzando il rallentamento ed ottimizzando gli spazi di arresto, fino al limite fisico determinato dal coefficiente di attrito del terreno. La forza di attrito tra pneumatico e asfalto è funzione del coefficiente di attrito e del peso (perpendicolare al terreno) applicato alla ruota. Il coefficiente di attrito cambia a seconda della condizione dell’asfalto: è elevato in presenza di asciutto e diminuisce quando il terreno è bagnato e scivoloso. Più è alto il coefficiente di attrito maggiore sarà la forza frenante che può essere applicata. Quando lo slittamento tra pneumatico e asfalto supera un valore di soglia variabile in funzione dell’aderenza, la forza di attrito inizia a decrescere e aumenta lo spazio necessario per fermare il veicolo. In queste condizioni la stabilità del mezzo è critica. Il sistema ABS agisce sull’impianto idraulico dei freni limitando lo slittamento entro valori per i quali è garantita la massima efficienza frenante. Attenzione però: l’ABS non riduce lo spazio di arresto rispetto a quello che si potrebbe ottenere con una frenata perfetta, anche se questa prestazione non è raggiungibile nemmeno con l’abilità del pilota più esperto. Analizziamo in sintesi quali sono gli elementi che compongono l’ABS utilizzato sui modelli della Honda. Un sensore ad effetto Hall rileva la velocità della ruota. Quando questa velocità è quasi nulla significa che è prossimo il bloccaggio (la ruota slitta sul terreno). Una unità idraulica contiene una pompa elettrica e delle elettrovalvole che modulano la pressione del liquido nel circuito frenante, per mantenere la condizione limite dell’azione di rallentamento permessa dall’attrito presente tra pneumatico ed asfalto. La centralina elettronica integrata nella unità idraulica, riceve i segnali dai sensori velocità ruote e modula conseguentemente l’azionamento della pompa elettrica e delle elettrovalvole, inoltre svolge continue verifiche sul perfetto funzionamento di tutti i dispositivi dell’impianto ed anche sulla correttezza di calcolo dei suoi componenti logici. In caso di malfunzionamento, il sistema si autoesclude ed emette una segnalazione visiva sul quadro strumenti di bordo della moto. I freni diventano perciò convenzionali ed è comunque garantita la loro normale efficienza. I sensori ad effetto Hall, affacciati ad una specifica ruota fonica (un anello con dei dentini), emettono un segnale elettrico con forma d’onda quadra. La frequenza di questo segnale aumenta all’aumentare della velocità della ruota e viceversa. In sintesi l’ABS utilizzato dalla Honda ha le seguenti fasi di intervento. Quando viene avvertito il bloccaggio della ruota, la centralina scarica la pressione nel circuito idraulico aprendo una elettrovalvola (l’olio viene recuperato in un apposito serbatoio). Contemporaneamente chiude un’altra elettrovalvola che evita l’ingresso dell’olio nella pinza del freno. Viene in seguito chiusa anche l’elettrovalvola che abilita la diminuzione della pressione, mantenendo quest’ultima costante. La ruota smette così di slittare e inizia a muoversi liberamente. Appena si verifica questa condizione (rilevata sempre dai sensori ad effetto Hall), viene riaperta la valvola che permette l’ingresso dell’olio nella pinza e dunque la pressione nel circuito idraulico inizia a risalire raggiungendo ancora la condizione limite del bloccaggio. In questa fase la pompa elettrica della unità idraulica dell’ABS riporta in circolo anche l’olio che era stato accumulato nel serbatoio ausiliario durante la prima fase. Questi azionamenti si ripetono nel tempo con dinamiche che durano frazioni di secondo e perciò in modo estremamente veloce. La ruota è dunque sempre al limite dell’aderenza garantendo la massima prestazione frenante. Infine citiamo sinteticamente le caratteristiche del Dual – CBS utilizzato sulla Honda VFR, che deve garantire un comportamento sportivo non richiesto agli scooter. La VFR è equipaggiata con il Dual – CBS dal 1998 e sul modello 2002 il sistema è stato evoluto, per assicurare un intervento che assecondi ancora di più uno stile di guida dinamico, che ben si addice a questa moto. E’ possibile avere sul VFR anche il sistema ABS con Dual - CBS. Il freno anteriore agisce sui due pistoncini esterni della pinza sinistra (flottante), su tutti quelli della pinza anteriore destra (flottante) e su quello centrale della pinza posteriore (flottante). Quest’ultimo è azionato tramite una pompa secondaria attivata dal movimento della stessa pinza anteriore sinistra montata su un supporto mobile. Il pedale del freno posteriore invece agisce su due pistoncini esterni della pinza associata ed unicamente su quello centrale della pinza anteriore sinistra. In questo modo la frenata è ripartita in modo preponderante sull’asse posteriore se è stata azionata la pompa a pedale, o sull’asse anteriore se è stata azionata la pompa a leva sul manubrio. Questa attivazione più selettiva si sposa ovviamente con uno stile di guida sportivo. La valvola PCV garantisce l’azionamento lineare e graduale della pinza anteriore o posteriore, in funzione della pompa che viene attivata dal pilota. Più la frenata è violenta più aumenta la ripartizione e dunque migliora la distribuzione dei carichi sulle ruote della moto, garantendo la massima stabilità del mezzo. Anche la BMW utilizza dal 1988 su alcune sue moto, il sistema ABS (le prime applicazioni furono fatte sulla serie K 100). L’evoluzione che ha subito questo dispositivo permette oggi di controllare lo slittamento delle ruote, con tempi di depressurizzazione dell’impianto idraulico molto brevi. Tale risultato è stato ottenuto ottimizzando le dimensioni dei singoli componenti dell’unità idraulica, che vengono perciò azionati più rapidamente e con un minor assorbimento di energia elettrica. L’integral ABS utilizzato da BMW svolge anche la funzione di servofreno sfruttando l’azione della pompa elettrica dell’unità idraulica e cioè permette di ridurre lo sforzo che deve essere applicato alle leve del freno, per ottenere la massima forza di rallentamento. Specifiche elettrovalvole interposte nel circuito idraulico che parte dalla pompa azionata dal pilota e arriva alle pinze dei freni, sono in grado di controllare la pressione dell’olio sulle pinze stesse, eliminando la possibilità di bloccaggio delle ruote. Queste ultime hanno la velocità di rotazione monitorata sempre con sensori affacciati a ruote foniche montate sul mozzo del cerchio. La funzione Integral consente invece di ripartire in modo equilibrato la forza frenante sull’asse anteriore e su quello posteriore, quando si aziona la leva sul manubrio o il pedale. Un diverso schema dell’Integral ABS diversamente permette di attivare il freno anteriore in combinazione col posteriore quando si agisce sulla leva al manubrio e solo quello posteriore quando si agisce sul pedale. Questo secondo funzionamento consente una guida più sportiva della moto. La percentuale di ripartizione dell’azione di rallentamento tra avantreno e retrotreno è memorizzata nella centralina, per la condizione di moto scarica. E’ attuata sfruttando l’azione delle elettrovalvole presenti nell’unità idraulica dell’ABS e quando cambiano le condizioni di carico del veicolo, è modificata monitorando costantemente la velocità di rallentamento delle ruote. Nel sistema di controllo della frenata utilizzato dalla Ducati sulla ST4sABS, l’azione della leva del freno al manubrio e quella del pedale rimangono separate. Non c’è perciò una azione di ripartizione al fine di assicurare il perfetto comportamento sportivo dell’impianto. Anche in questo caso esiste un’unità idraulica che ospita il calcolatore di controllo, le elettrovalvole e la pompa elettrica. Il suo funzionamento può essere brevemente riassunto nel seguente modo: durante la prima fase del processo di regolazione, il sistema isola la pinza del freno dalla relativa pompa (azionata dal pilota), evitando un ulteriore innalzamento della pressione dell’olio idraulico e quindi dello slittamento. Se persiste la condizione di bloccaggio il dispositivo attua la seconda fase del processo di regolazione, durante la quale viene aperta un’altra valvola che depressurizza il circuito idraulico del freno. In questo modo la ruota, sottoposta a minore azione frenante, ripristina il contatto ideale con l’asfalto consentendo al pneumatico di recuperare aderenza. Nella terza fase viene ristabilito il normale collegamento tra pompa e pinza, con un conseguente aumento della forza frenate. La pompa elettrica nell’unità idraulica, fa in modo che durante la seconda fase il fluido che esce dalla pinza, venga mandato verso un accumulatore (integrato nel gruppo idraulico) e anche verso la pompa azionata dal pilota. Come accade per tutti gli altri sistemi appena descritti, il ciclo si ripete decine di volte al secondo in modo da massimizzare il rallentamento, evitando la perdita di aderenza. Sull’ABS utilizzato per la Ducati ST4sABS le dinamiche dei dispositivi dell’unità idraulica sono velocissime. Il pilota può quindi frenare al limite, senza peraltro provocare interventi troppo “cautelativi” del sistema antibloccaggio. Im 01 Questa è la pinza sinistra della nuova Honda VFR. Come si nota è montata su un supporto mobile che ruota attorno al suo perno di fissaggio (in basso). Quando si frena la pinza e il supporto si spostano in senso antiorario, attivando la piccola pompa ausiliaria montata nella zona alta del supporto stesso. In questo modo viene mandato in pressione il circuito idraulico del pistoncino centrale della pinza posteriore. Im 02 Schema di funzionamento del Dual CBS della Honda VFR. Come si nota la pompa secondaria (installata sul supporto della pinza anteriore sinistra), aziona in caso di frenata con la ruota anteriore il pistoncino centrale della pinza posteriore tramite valvola PCV. La pompa al manubrio aziona invece completamente la pinza anteriore destra e i due pistoncini esterni di quella anteriore sinistra. La pompa del freno posteriore aziona i due pistoncini esterni della pinza posteriore e quello centrale della pinza anteriore sinistra. Anche in questo caso è presente la valvola PCV. Im 03 In questa immagine è visibile il sensore ad effetto Hall affacciato alla ruota fonica, che rileva la velocità della ruota anteriore della VFR ABS. Questa informazione è inviata alla centralina elettronica di controllo ed è sfruttata per verificare quando si approssima la condizione di bloccaggio. Im 05 Schema del circuito idraulico del H-C ABS dello scooter Silver Wing della Honda. La pompa sulla leva destra (circuito verde) attraverso l’unità ABS, agisce sui due pistoncini esterni della pinza anteriore. La pompa sulla leva sinistra (circuito rosso) attraverso l’unità ABS, agisce sui pistoncini della pinza posteriore e tramite la valvola modulatrice su quello centrale della pinza anteriore. Im 07 Queste immagini realizzate con il CAD durante le fasi di progettazione, mostrano per il Silver Wing l’alloggiamento dell’H-C ABS (unità idraulica ed elettronica integrata) e la pinza del freno anteriore con il sensore di velocità. Come si nota la disposizione ottimale di questi elementi su un veicolo a due ruote, è tutt’altro che semplice. Im 08 Componenti e fasi del funzionamento dell’ABS Honda. 1 pompa freno azionata dal pilota, 2 elettrovalvola per sezionare il circuito di mandata alla pinza freno, 3 motore elettrico nella unità idraulica, 4 pompa nella unità idraulica azionata dal motore elettrico, 5 elettrovalvola sul circuito di depresurizzazione, 6 serbatoio di accumulo nella unità elettroidraulica, 7 pinza del freno, 8 pressione sulla pinza del freno, 9 tempo, 10 andamento della pressione nella pinza del freno. Frenata normale: la pressione nella pinza aumenta fino al raggiungimento della condizione di bloccaggio della ruota. Pressione in diminuzione: l’elettrovalvola 2 seziona il circuito di mandata alla pinza, quella 5 apre il circuito di depresurizzazione, il serbatoio 6 accumula l’olio scaricato. Pressione costante: Le due elettrovalvole 2 e 5 isolano la pinza dei freni (la ruota si è sbloccata). Pressione in aumento: si apre l’elettrovalvola 2 per pressurizzare con la pompa 1 il circuito diretto alla pinza, la pompa 4 rimette in circolo l’olio accumulato nel serbatoio 6 (la ruota inizia ancora ad essere frenata). Im 09 Nello schema idraulico di base del sistema Dual CBS si notano le due valvole modulatrici o ritardanti (una vicina al disco del freno posteriore). La pinza del freno anteriore destra è montata sul supporto mobile che aziona la pompa secondaria. Secondo questo schema le due pinze dei freni anteriori hanno l’azionamento separato sui pistoncini esterni rispetto quello centrale. Così accade anche per la pinza del freno posteriore. In questo modo è possibile attuare sfruttando l’azione delle valvole ritardanti, una maggiore ripartizione della frenata tra anteriore e posteriore della moto. Im 10 Il maxi scooter Silver Wing della Honda utilizza il sistema per il controllo della frenatura denominato H-C ABS, nel quale è integrato il sistema CBS della frenata combinata tra anteriore e posteriore e il sistema ABS per l’anti bloccaggio delle ruote. Im 11 Vista nuda della VFR, grande esercizio di ingegneria messo normalmente in produzione dalla casa motociclistica Honda. L’unità idraulica è ben visibile nella parte anteriore del telaio. Questa moto è disponibile con il solo Dual - CBS, o anche con l’ABS. Im 12 Questa immagine mostra la disposizione dei componenti dell’Integral ABS, montato sulla BMW R1100S. L’unità idraulica è posizionata sotto la sella. Sulle ruote sono posizionati i sensori per il controllo della velocità. Le linee rosse indicano il circuito idraulico (dalle pompe all’unità idraulica e dall’unità idraulica alle pinze dei freni), quelle blu i segnali elettrici di controllo (dai sensori di velocità), quelle gialle dagli interruttori montati su ciascuna pompa. Im 13 Con l’Integral ABS della BMW nella versione totalmente integrale, agendo sulla leva del freno anteriore e sul pedale e sfruttando l’azione delle elettrovalvole inserite nell’unità idraulica, si attivano le pinze dei freni anteriori (circuito rosso) e quella del freno posteriore (circuito blu). Im 14 Questa immagine mostra una sezione dell’unità idraulica utilizzata nel sistema Integral ABS della BMW. La centralina elettronica di controllo è integrata nell’unità (posizione alta dell’immagine). E’ visibile anche una elettrovalvola che controlla la pressione dell’olio nei circuiti idraulici. Im 15 Il diagramma mostra chiaramente come diminuisce lo sforzo sulla leva di azionamento del freno, con l’impiego dell’Integral ABS. La retta gialla si riferisce ad una K 1200 LT con ABS II senza effetto servofreno, mentre quella blu è per la stessa moto con Integral ABS. Si nota ad esempio che per avere una decelerazione di 3 m/sec2 lo sforzo sulla leva passa da 80 N (retta gialla) a 60 N (retta blu). (m/sec va letto come m/sec2). Im 16 In questa specifica versione dell’Integral ABS azionando la leva al manubrio si attiva il freno anteriore e quello posteriore (attraverso l’elettrovalvola). Diversamente quella a pedale agisce solo sul freno posteriore. Il funzionamento dell’impianto si adatta perciò ad una guida più sportiva.
Esercizi di fisica 1: meccanica, cinematica, dinamica, piano inclinato, vettori, gravitazione, forze di attrito, forza elastica, leggi di conservazione, moto armonico, corpo rigido