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MAYA

Francesco Mandòla, Luca


Palagini ,Giacomo Pucci, Edoardo
Fornari, Tommaso Chiacchieroni

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MAYA
La storia della civiltà Maya viene divisa in tre periodi principali: il preclassico, classico e postclassico.

Cronologia maya

Periodo Divisione Data

Primo preclassico 2000 – 1000 a.C.

Primo medio preclassico 1000 – 600 a.C.


Medio preclassico
Tardo medio preclassico 600 – 350 a.C.
Preclassico
Primo tardo preclassico 350 – 1 a.C.

Tardo preclassico Tardo tardo preclassico 1 a.C. – 159 d.C.

Ultimo preclassico 159 – 250 d.C.

Primo classico 250 – 550 d.C.

Classico Tardo classico 550 – 830 d.C.

Ultimo classico 830 – 950 d.C. INIZIO Intorno al 2000 a.C


Primo postclassico 950 – 1200 d.C.
Postclassico DOVE Mesoamerica nell’area meridionale del Messico,
Ultimo postclassico 1200 – 1539 d.C. nel Guatemala, El Salvador e nel Belize

Periodo di contatto 1511 – 1697 d.C.

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Periodo preclassico
Inizio sviluppo civiltà Maya. Massimo splendore: Nel periodo
Preclassico (2000 a.C – 250 d.C), i primi Maya si insediano
nella regione del Petén, Guatemala.

Tribu’ nomadi, agricoltori. Colture principali:


mais, fagioli, zucche e peperoncino. Verso la fine del periodo
medio preclassico (400 a.C) , i primi sovrani Maya
alzarono stele per celebrare i propri risultati e validare il
proprio diritto a governare

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Periodo preclassico
Nel tardo periodo preclassico la grande città di El Mirador è considerata
una delle prime capitali della civiltà maya e le paludi del bacino del
Mirador sono state fonte di attrazione per i primi abitanti della zona.

Nel 350 d.C. circa la città di Tikal, destinata a


diventare una delle più importanti del periodo
classico, rivestiva ruolo di grande centro
urbano anche se inferiore a El Mirador.

La fioritura culturale dell'era tardo preclassica crollò nel I


secolo d.C. e molte delle grandi città dell'epoca furono
abbandonate dagli abitanti; il motivo di ciò a oggi è ancora
sconosciuto

Edifici costruiti durante il periodo preclassico Gruppo TIM - Uso Interno - Tutti i diritti riservati.
Periodo classico
Con l'avvento delle costruzioni dei monumenti scolpiti con le date del lungo
computo (250 d.C) inizia il periodo classico. Fu nelle pianure centrali che la
civiltà Maya raggiunse il massimo splendore.

L’agricoltura intensiva e i floridi commerci (cacao, piume, giada, selce e


ossidiana, ceramica, cotone e stoffe) favorirono lo sviluppo degli agglomerati
urbani e il sorgere di un’organizzazione sociale al cui vertice stava la figura del
sovrano (ahau).

Attività commerciali: I Maya intrapresero attività commerciali su


lunga distanza, commerciando giada, ceramiche, piume di quetzal,
sale cacao e altri beni attraverso reti di rotte commerciali.

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Periodo classico
I monumenti più importanti, a testimonianza di questo periodo
storico, sono le piramidi mesoamericane e i palazzi. Si diffonde
l'uso della scrittura geroglifica che fornisce preziose
informazioni e la scultura sulle steli di pietra. Il principale
obiettivo di una stele era quello di glorificare il proprio re.

Le strutture più imponenti nelle città erano i centri cerimoniali. Le città erano anche
centro di attività politica e sede di mercati periodici, oltre a ospitare la nobiltà, il clero e
gran parte della popolazione dedita alle attività produttive. Le case di abitazione erano
in legno e fango con tetti di foglie, gli edifici pubblici erano in pietra, spesso rivestiti
d’intonaco e dipinti e ornati da rilievi a stucco, affreschi e bassorilievi.

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Periodo classico
I Maya svilupparono una civiltà cittadina centrata
● Tikal, Calakmul, Copán, Palenque e
Yaxchilán furono alcune delle città
sull’agricoltura intensiva costituita da numerose più importanti, con estesi sistemi di
città-stato indipendenti. alleanze e vassallaggi.

Influenza di Teotihuacan: La città esercitò


influenza sulla cultura Maya, condizionando
architettura, arte, ceramica e altri aspetti culturali.

Con il declino di Teotihuacán, la civiltà dei Maya subì


un breve periodo di stagnazione. Durante il tardo
classico (600-900 d.C.) essa conobbe il massimo
fulgore, cui seguì un improvviso quanto rapido declino.
Dopo la fine dell’VIII sec. ebbe inizio la fase di
decadenza.

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Fine periodo classico
IX secolo d.C.: i Maya della regione centrale andarono incontro ad un
grave collasso politico, segnato dall'abbandono delle città. Alla fine
dell'VIII secolo, le continue guerre avevano messo a ferro e fuoco la
regione Petexbatún di Petén, con un conseguente spopolamento. Le
città scomparvero.

L’organizzazione sociale dei Maya era basata sull'autorità del sovrano


sui riti religiosi, piuttosto che sul controllo del commercio e della
distribuzione alimentare. Questo modello non è in grado di rispondere
ai cambiamenti. I governanti reagirono alla crisi intensificando attività
come l'edilizia, i rituali e la guerra; azioni controproducenti
aumentarono i problemi esistenti.

Con il finire del IX sec., le città furono tutte abbandonate, ma il motivo


non è ben chiaro: forse per terremoti, modificazioni del clima, epidemie,
guerre civili. Dal X sec. i Maya non costruirono più monumenti; in
questa età ha termine il periodo di massimo splendore.

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Periodo postclassico
Il periodo Postclassico, vede il centro della civiltà dei Maya spostarsi più a Nord,
nella regione dello Yucatàn.

Le grandi città, caddero in rovina intorno al X secolo d.C. Una significativa


presenza Maya rimase anche negli anni successivi dopo l'abbandono delle
principali città; la popolazione si concentrò particolarmente in prossimità delle
fonti d'acqua permanenti. Le attività si spostarono verso le pianure del nord e negli
altopiani.

Nell’VIII secolo d.C., la città di Chichen Itza, iniziò a crescere di


prestigio, diventando quella che fu la più grande, la più potente e la più cosmopolita
di tutte le città maya. Durante l'XI secolo, Chichen Itza e i suoi insediamenti
caddero in declino. La regione dei Maya non possedeva più un'entità dominante e
ciò si protrasse fino alla nascita della città di Mayapan nel XII secolo.

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Periodo postclassico
Mayapan fu abbandonata intorno al 1448, dopo un periodo forti turbolenze politiche, sociali e
ambientali che per molti aspetti ricordarono il crollo del periodo classico avvenuto nella
regione meridionale.

L'abbandono delle città fu seguito, nella penisola dello Yucatán, da


un lungo periodo di guerra, che si concluse solo poco prima
dell'arrivo degli spagnoli nel 1511. Anche se non vi fu una capitale
regionale dominante, i primi esploratori spagnoli descrissero le
città costiere come ricche e con fiorenti mercati.

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Periodo di contatto e conquista
spagnola
Nel 1511, una caravella spagnola naufragò nei Caraibi e circa una dozzina di sopravvissuti approdarono sulla costa dello Yucatán. I sopravvissuti furono
fatti prigionieri; quasi tutti furono sacrificati, ma due furono risparmiati fra cui Hernàn Cotès.

 1517 al 1519 tre spedizioni spagnole esplorarono la costa dello Yucatán; battaglie con gli abitanti autoctoni.
 Nel 1521 che la capitale Tenochtitlán cadde in mano degli spagnoli.
 Nel 1524 la capitale del k'iche’, O’umarkai, si arrese agli spagnoli.
 Poco dopo, gli spagnoli furono inviati a Iximche. La città fu abbandonata dopo pochi mesi.
 1525, caduta di Zaculeu e la capitale Mam Maya.
 A partire dal 1527 Francisco de Montejo e suo figlio, intrapresero campagne contro i regni della Penisola dello Yucatán: conquistarono la parte
settentrionale nel 1546.
 1697, Martin de Ursùa assalì la capitale Itza Tayasal, l'ultima rimanente città indipendente Maya, che capitolò ben presto.
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Sistema politico
I Maya furono caratterizzati da un insieme di città-stato e piccoli regni. Le prime unità di potere consolidato si formarono intorno al IX sec. a.C. nelle basse
pianure. Nel tardo periodo preclassico, il sistema politico assunse i connotati di una teocrazia ( ideologia elitaria giustificava l'autorità del sovrano). Il re,
considerato di natura divina, fu il centro del potere, esercitando il massimo controllo sulle funzioni amministrative, economiche, giudiziarie e militari. Nel
tardo classico, alcune città instaurarono un lungo periodo di dominio su altre città.

Le città dominanti esigevano tributi


sotto forma di beni di lusso dai centri a
loro sottomessi; il potere politico Maya
si rafforzava grazie alla predominanza
militare e alla cattura e all'umiliazione
di guerrieri vinti.

L’organizzazione dei Maya: concentrata in un potere in cui il re era capo


supremo, sommo sacerdote e possedeva uno status di divinità in quanto era
considerato il mediatore tra il regno mortale e quello degli dei. I re Maya
venivano identificati con Hunahpu dio sole e uno dei due gemelli. Per i maya la
successione reale era patrilineare e il potere reale passava al figlio maggiore. Il
governo era gerarchico, e le cariche ufficiali erano sostenute da membri di
rango superiore dell’aristocrazia.
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La società

A partire dal primo periodo preclassico, la società Maya


era nettamente divisa tra élite e cittadini comuni. Nel
Tardo Classico, il ceto più ricco della società si era
ampliato. Venne a svilupparsi anche una classe media,
che comprendeva: artigiani, sacerdoti di bassa levatura,
funzionari, mercanti e soldati. I cittadini comuni
comprendevano: agricoltori, servi, operai e schiavi.

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La scrittura
Le prime iscrizioni identificabili come originarie della civiltà Maya sono
databili intorno al 300-200 a.C. La maggior parte dei testi maya
precolombiani risale al periodo classico e si trovano in iscrizioni su pietra,
come stele o vasi in ceramica. Altri supporti contenenti codici sono: facciate
con stucchi, affreschi, architravi in legno, pareti delle grotte e manufatti
realizzati in una varietà di materiali, tra cui: l'osso, la conchiglia, l’ossidiana
e la giada. Il sistema di scrittura Maya (chiamato geroglifico per una
superficiale somiglianza alla scrittura egiziana antica) è un sistema
logosillabico, che combina un sillabario di segni fonetici che rappresentano le
sillabe con un logogramma che rappresenta le parole intere. La scrittura
Maya era in uso fino all'arrivo degli europei e il suo utilizzo maggiore si ebbe
durante il periodo classico.

L'unità di base del testo geroglifico Maya è costituito dal blocco dei glifi, che trascrive
una parola o una frase. Il blocco è composto da uno o più glifi singoli attaccati l'uno
all'altro per formare il blocco. I blocchi generalmente sono separati da uno spazio e di
solito sono disposti secondo un modello di griglia. Blocchi glifi individuali possono
essere composti da una serie di elementi. Questi consistono del segno principale e
nelle eventuali affissi. Alcuni segni principali sono astratti, alcuni sono
rappresentazioni grafiche dell'oggetto che rappresentano e altri sono "varianti di testa",
personificazioni della parola.

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Il commercio
Il commercio fu un elemento fondamentale nello sviluppo della civiltà maya. Le città
diventarono il più importante accesso controllato ai beni commerciali e alle vie di trasporto.
Città come Kaminaljuyu e Q’umarkaj negli altopiani del Guatemala e Chalchuapa presso El
Salvador, controllarono l'approvvigionamento di ossidiana. Le città più importanti dello
Yucatán avevano il controllo sul sale. Nel periodo postclassico, i Maya si dedicavano al
commercio di schiavi. Le rotte commerciali più lunghe si focalizzavano principalmente sul
Messico centrale e sulla costa del Golfo. Il commercio su lunghe tratte, sia di beni di lusso, sia
utilitaristici, probabilmente era controllato dalla famiglia reale. Le rotte commerciali non solo
fornivano le città di beni fisici, ma facilitarono la circolazione delle persone e delle idee in
tutto il Mesoamerica.

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Agricoltura e allevamento
Il mais era alla base dell'alimentazione Maya. Gli antichi Maya conoscevano
diversi e sofisticati metodi per la produzione alimentare. Inizialmente si era
creduto che essi utilizzassero prevalentemente la tecnica della shifting
cultivatiom (taglia e brucia), ma ad oggi si pensa che ricorressero
prevalentemente a terrazzamenti, alla coltivazione intensiva, ai giardini
forestali e al riposo a maggese, tecniche fondamentali per sostenere le
numerose popolazioni che caratterizzarono il periodo classico. Gli alimenti
alla base della dieta dei Maya erano il mais, i fagioli e le zucche. I Maya
coltivavano anche le colture di prestigio come il cotone, il cacao e la vaniglia.
I Maya possedevano pochi animali domestici; i cani, l’anatra muta i tacchini
ocellati.

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Lingua
Prima del 2000 a.C., i Maya parlavano una sola lingua, chiamata proto-maya dai linguisti. Il linguaggio di quasi tutti i testi classici maya in tutta l'area è
stato identificato come il Ch'olan. Per il periodo postclassico, lo yucateco si è trovato scritto nei codici maya insieme allo Ch'olan.

Il tempo
La cronologia dei Maya era calcolata da un punto fisso del passato. Il loro calendario (il Lungo computo) è ancorato a una data, l'11 agosto 3113 a.C.

Il calendario
Il Calendario Maya è l’ordinamento sulla datazione delle epoche
che veniva utilizzato dai Maya e da altri popoli dell’ America
Centrale (Atzechi e Toltechi). Si tratta di un calendario molto
elaborato, basato su più cicli di durata diversa: il
ciclo Tzolkin aveva una durata di 260 giorni; il ciclo Haab aveva
una durata di 360 giorni, più i "cinque giorni fuori dal tempo";
il Lungo computo indicava il numero di giorni dall'inizio dell'era
maya.

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RELIGIONE E MITOLOGIA
I Maya credevano in un regno soprannaturale abitato da una serie di potenti
divinità, le quali dovevano essere placate con offerte cerimoniali e pratiche
rituali. L'universo maya, era travagliato dalla perenne lotta fra le potenze del
male e del bene. Il bene portava la pioggia, la fertilità e l'abbondanza; il male
portava la siccità, gli uragani e le guerre. Al centro della pratica religiosa maya
vi fu il culto degli antenati defunti, ovvero coloro che avrebbero agito da
intermediari tra i loro discendenti viventi con gli abitanti del regno
sovrannaturale.

Religione Credenze sulle forze soprannaturali influenzavano ogni aspetto della vita dei
Maya, dalle più semplici attività giornaliere, come la preparazione dei cibi,
alle attività commerciali, alla politica e alle attività dedicate all'élite. Le
divinità maya disciplinavano tutti gli aspetti del mondo, visibili e invisibili.

La religione dei Maya era politeista: gli dei maggiori erano una dozzina, raffigurati con tratti antropozoomorfici. La religione era un
elemento importante della vita quotidiana e per secoli i Maya si impegnarono nel costruire monumenti e palazzi in onore di divinità della natura che
favorissero la loro felicità. I Maya pensavano che il loro mondo fosse un intermezzo tra il Cielo delle divinità e l'Inferno, dimora di mostri
spaventosi che portavano siccità e carestie.

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IL SACRIFICIO UMANO
Il sangue era considerato una potente fonte di nutrimento per le divinità
Maya e un fatto necessario affinché si mantenesse l'equilibrio del
cosmo, pertanto il sacrificio di una creatura vivente era un'importante
offerta di sangue. Per estensione, il sacrificio di una vita umana poteva
essere l'offerta definitiva di sangue agli dei. Solitamente venivano
sacrificati solo prigionieri di guerra di alto rango sociale, mentre i
prigionieri di più basso lignaggio erano destinati al lavoro come schiavi.
Nel corso del periodo postclassico, la forma più comune di sacrificio
umano consisteva nell'estrazione del cuore. Tale rituale solitamente
aveva luogo nel cortile di un tempio o sulla cima di una piramide .
MORTE
Dalle fonti arrivate fino a noi è difficile immaginare cosa il popolo maya
antico pensasse riguardo alla morte. Si ritiene che vivessero tale evento con
una certa preoccupazione ed angoscia; immaginando che l'anima del defunto
fosse destinata a transitare per un certo tempo in un luogo, da cui nessuno
avrebbe più fatto ritorno, sotterraneo, buio e senza una prospettiva di vita
ultraterrena, prima di scomparire per sempre. I riti funerari potevano
prevedere o l'inumazione o la cremazione e solitamente i resti mortali
venivano seppelliti sotto i pavimenti delle loro case, insieme ad offerte
adeguate per lo status sociale della famiglia.

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Il crollo della civilta’ Maya
Nel corso del IX e X secolo d.C la maggior parte dei centri Maya iniziò a
crollare: i rapporti tra le città si inasprirono, il commercio diminuì e le guerre
e il tasso di mortalità aumentarono.

Esistono varie teorie sulla scomparsa di questa civiltà. Un’ipotesi afferma che
a provocare il disastro sia stata una lunga siccità che, combinata a tecniche
agricole di fertilizzazione del terreno come l’addebbiatura (che consiste
nell’incendiare i resti delle colture o della vegetazione) avrebbero distrutto le
foreste su cui i Maya facevano affidamento.

Sebbene il popolo Maya non fosse scomparso completamente, la popolazione


rimasta fu resa più vulnerabile dal crollo della civiltà, soprattutto di fronte
alle pressioni che a partire dal 1500 furono esercitate della colonizzazione
europea. Quando poi nel 1524 la Spagna conquistò completamente i Maya, la
maggior parte delle città più importanti era già stata abbandonata.

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