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Cronologia maya
Edifici costruiti durante il periodo preclassico Gruppo TIM - Uso Interno - Tutti i diritti riservati.
Periodo classico
Con l'avvento delle costruzioni dei monumenti scolpiti con le date del lungo
computo (250 d.C) inizia il periodo classico. Fu nelle pianure centrali che la
civiltà Maya raggiunse il massimo splendore.
Le strutture più imponenti nelle città erano i centri cerimoniali. Le città erano anche
centro di attività politica e sede di mercati periodici, oltre a ospitare la nobiltà, il clero e
gran parte della popolazione dedita alle attività produttive. Le case di abitazione erano
in legno e fango con tetti di foglie, gli edifici pubblici erano in pietra, spesso rivestiti
d’intonaco e dipinti e ornati da rilievi a stucco, affreschi e bassorilievi.
1517 al 1519 tre spedizioni spagnole esplorarono la costa dello Yucatán; battaglie con gli abitanti autoctoni.
Nel 1521 che la capitale Tenochtitlán cadde in mano degli spagnoli.
Nel 1524 la capitale del k'iche’, O’umarkai, si arrese agli spagnoli.
Poco dopo, gli spagnoli furono inviati a Iximche. La città fu abbandonata dopo pochi mesi.
1525, caduta di Zaculeu e la capitale Mam Maya.
A partire dal 1527 Francisco de Montejo e suo figlio, intrapresero campagne contro i regni della Penisola dello Yucatán: conquistarono la parte
settentrionale nel 1546.
1697, Martin de Ursùa assalì la capitale Itza Tayasal, l'ultima rimanente città indipendente Maya, che capitolò ben presto.
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Sistema politico
I Maya furono caratterizzati da un insieme di città-stato e piccoli regni. Le prime unità di potere consolidato si formarono intorno al IX sec. a.C. nelle basse
pianure. Nel tardo periodo preclassico, il sistema politico assunse i connotati di una teocrazia ( ideologia elitaria giustificava l'autorità del sovrano). Il re,
considerato di natura divina, fu il centro del potere, esercitando il massimo controllo sulle funzioni amministrative, economiche, giudiziarie e militari. Nel
tardo classico, alcune città instaurarono un lungo periodo di dominio su altre città.
L'unità di base del testo geroglifico Maya è costituito dal blocco dei glifi, che trascrive
una parola o una frase. Il blocco è composto da uno o più glifi singoli attaccati l'uno
all'altro per formare il blocco. I blocchi generalmente sono separati da uno spazio e di
solito sono disposti secondo un modello di griglia. Blocchi glifi individuali possono
essere composti da una serie di elementi. Questi consistono del segno principale e
nelle eventuali affissi. Alcuni segni principali sono astratti, alcuni sono
rappresentazioni grafiche dell'oggetto che rappresentano e altri sono "varianti di testa",
personificazioni della parola.
Il tempo
La cronologia dei Maya era calcolata da un punto fisso del passato. Il loro calendario (il Lungo computo) è ancorato a una data, l'11 agosto 3113 a.C.
Il calendario
Il Calendario Maya è l’ordinamento sulla datazione delle epoche
che veniva utilizzato dai Maya e da altri popoli dell’ America
Centrale (Atzechi e Toltechi). Si tratta di un calendario molto
elaborato, basato su più cicli di durata diversa: il
ciclo Tzolkin aveva una durata di 260 giorni; il ciclo Haab aveva
una durata di 360 giorni, più i "cinque giorni fuori dal tempo";
il Lungo computo indicava il numero di giorni dall'inizio dell'era
maya.
Religione Credenze sulle forze soprannaturali influenzavano ogni aspetto della vita dei
Maya, dalle più semplici attività giornaliere, come la preparazione dei cibi,
alle attività commerciali, alla politica e alle attività dedicate all'élite. Le
divinità maya disciplinavano tutti gli aspetti del mondo, visibili e invisibili.
La religione dei Maya era politeista: gli dei maggiori erano una dozzina, raffigurati con tratti antropozoomorfici. La religione era un
elemento importante della vita quotidiana e per secoli i Maya si impegnarono nel costruire monumenti e palazzi in onore di divinità della natura che
favorissero la loro felicità. I Maya pensavano che il loro mondo fosse un intermezzo tra il Cielo delle divinità e l'Inferno, dimora di mostri
spaventosi che portavano siccità e carestie.
Esistono varie teorie sulla scomparsa di questa civiltà. Un’ipotesi afferma che
a provocare il disastro sia stata una lunga siccità che, combinata a tecniche
agricole di fertilizzazione del terreno come l’addebbiatura (che consiste
nell’incendiare i resti delle colture o della vegetazione) avrebbero distrutto le
foreste su cui i Maya facevano affidamento.