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La maggior parte dei giovani vissuti tra gli anni 60 e 70 dell’800 specialmente al

Nord Italia, sono accomunati dal senso di insofferenza e s ducia nei confronti
della generazione precedente. Vedono i limiti della classe politica liberale, sentono il
peso delle tasse, dif dando dal progresso di affaristi e banchieri spregiudicati ma
guardando con interesse le scoperte della scienza e delle nuove tecniche e della
trasformazione del paesaggio urbano. Tentano di vivere dedicandosi unicamente
all’arte ma le condizioni economiche precarie li condannavano spesso anche
all’emarginazione totale. Non prendono posizioni politiche bensì evidenziano la
loro diversità rispetto ai modelli apprezzati dai borghesi e dalla nobiltà.
Assumono talvolta posizioni irreligiose e blasfeme, opponendosi alle istituzione
dell’ormai Regno d’Italia (post 1861). Esprimono una volontà di rottura da quelli
che ormai erano i padri della patria dando voce all’inquietudine, al disagio
esistenziale e all’impossibilità di raggiungere i propri sogni. Molti artisti
manifestano la loro inquietudine vivendo in modo sregolato ed anticonformista, ad
esempio Emilio Braga morì per accesso di alcool a 36 anni. Cletto Arrighi
de nisce questo gente scapigliati, affermando che la scapigliatura sia una casta e
afferma che i francesi la de nivano già da tempo boehme. Indica uno stile di vota
sregolato e fuori dalle convenzioni sociali, in cui non si hanno scrupoli etici, in
cui si è disposti a vivere di espedienti pur di seguire le proprie inclinazioni etiche,
sono accomunati dalla giovane età. Un’ulteriore caratteristica è l’impazienza per la
quale si sentono pronti anche a sovvertire le regole.
In Francia, già a partire dagli anni 30 dell’800, si era abbandonato l’irrazionalismo
romantico attribuendo uno sguardo sull’oggettività ed in particolare sul racconto
realista. I precursori di questo movimento sono Honorè de Balzac e Sthendal
autori di centinaia di romanzi di carattere realista in cui compaiono quasi 2000
personaggi di ogni classe sociale che costituiscono nell’insieme la comediè
humaine. Un secondo autore vicino a questo movimento è Flaubert, nelle sue
opere raf gura personaggi fortemente condizionati dal carattere e dalla classe
sociali, elementi che vengono evidenziati per la realizzazione di un componimento
realista. Il Naturalismo è una corrente realista che si sviluppa in Francia negli
anni 60 dell’ottocento il cui principale teorico è Emile Zolà, nato a Parigi nel
1840. Il principio è basato sull’applicazione del metodo scienti co anche sulla
letteratura. Identi ca la ripresa del razionalismo, che domina in Francia nella
seconda metà del 1800 che vive di grande prosperità.
Il successo di Zolà ebbe origine dalla pubblicazione nel 1867 del romanzo
“Therese Raquin” , in cui Zolà evidenzia lo studio dei caratteri della società
suscitando però le critiche del popolo che considerò l’opera piuttosto cruda, ai
limiti della pornogra a. Nel 1871 si impegnò nella realizzazione di un progetto
importante riguardante una serie di 20 romanzi realisti incentrati sulle vicende
della famiglia Rugon Macquart. Lo tenne impegnato dal 1871 al 1893 circa
pubblicando quasi 1 romanzo all’anno. Il successo dei romanzi mise Zolà nelle
condizioni di percepire un reddito mensile e soprattutto popolarità in Francia
nonostante le critiche da parte della società erano costanti soprattutto dopo la
pubblicazione dell’ Assemoir e del Germinal in cui è descritta la vita dei
lavoratori in miniera e la loro organizzazione politica e sindacale. Il reddito
percepito permise Zola di comprare una casa in campagna a Medàn in cui si
organizzavano riunioni tra più scritturi tra cui Paul Cezanne. Nel 1880 diedero
origine a un progetto chiamato “Les soirees de Medàn”(le serate di Medàn)
riguardante una serie di romanzi realisti. Il ne era quello di dimostrare che il
portavoce del Naturalismo non fosse solo Zola, ma più scrittori coesi. Tuttavia il
successo di Zolà è dimostrato dal grande successo del nono romanzo di Rugon
Macquart, intitolato “Nanà” pubblicato nel 1880. Il primo giorno di
pubblicazione registrò la vendita di 50 mila copie. Il romanzo tratta la vita di una
prostituta in ambiente borghese.
Nel 1885 il gruppo di scritture si allontanò a partire da Cezanne, ma Zolà continuò
il suo progetto no al 1893 con la pubblicazione del ventesimo ed ultimo romanzo.
La pubblicazione del quindicesimo romanzo intitolato “Terra” nel 1887 era
caratterizzato da una cruda ed estrema descrizione della realtà contadina. Tutto ciò
suscitò le polemiche dei benpensanti delle accademie rmando un manifesto di
protesta. In particolare criticavano i temi di Zola che contrastavano i ni pensieri
degli accademici. Infatti, dal 1890, la candidatura di Zolà all’Acadèmie
française L’ultimo romanzo fu pubblicato nel 1893 intitolato “il dottor
Pascal”, studioso delle leggi dell’ereditarietà, che rappresenta l’alter ego di Zola
promuovendo il progresso e i valori della scienza. Tuttavia con il passare del tempo
il pensiero naturalista di Zola venne meno, con la progressione di uno stile più
lirico. Tra il 1894 e il 1898 pubblicò una raccolta di romanzi lirici intitolati “le 3
città” chiamati Roma, Parigi e Lourdes. Nel 1899 pubblicò in ne una raccolta di
romanzi rimasta incompleta, intitolata “i Quattro vangeli”. Seguì con interesse
l’avvenimento del caso Dreyfus, un uf ciale ebreo dell’esercito francese, che fu
accusato ingiustamente di spionaggio. Scrisse pure una lettera chiamata “J’accuse”
in cui prende posizioni a favore dell’uf ciale. In questa lettera Zolà è difensore della
giustizia e della libertà usando la stampa come strumento di diffusione dei propri
principi. La stampa in Francia, infatti, ha un ruolo cardine per orientare l’opinione
pubblica. Zolà fu arrestato per vilipendio e multato di 3000 franchi; ma volendo
evitare la prigione, andò in esilio a Londra.
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