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Alexander Pope

Nasce a Londra nel 1688; figlio di un ricco mercante cattolico, studiò privatamente. Soffriva di
tubercolosi ossea e l'eccesso di studio compromise ulteriormente la sua salute.
Era un gran conoscitore della tradizione letteraria classica e anche moderna, ciò lo si rivede nella
sue opere; fu inoltre traduttore delle opere di Omero, l'Iliade e l'Odissea.
In "Essay on Criticism" (1711) riassume la teoria letteraria neoclassica, ispirata da Aristotele, dove
il concetto principale è quello dell'imitazione della Natura.
Uno dei suoi generi prediletti era la Poesia Pastorale, un genere antico diffuso in epoca romana da
Virgilio, di cui tra le caratteristiche principali c'era la rappresentazione di paesaggi bucolici in cui
governa la pace e la tranquillità, e dove i protagonisti sono persone semplici come i pastori;
ambientazione che secondo Pope rappresentava il mondo ideale nel quale vivere. La sua opera più
importante di questo genere fu Windsor Forest dove viene raccontato di un futuro utopico che si
apre con la fine di una lunga guerra, conclusasi con la pace di Utrecht, e in cui di celebra la regina
Anna perché una delle artefici della pace.
La sua opera più famosa però, fu probabilmente "The Rape of the Lock" (1712), dove presenta
un'elaborazione e una trasformazione dei modelli classici. L'opera narra la vicenda del furto di un
ricciolo di Miss Arabella Fermor, chiamata Belinda, e delle sue conseguenze tragicomiche.
Nell'opera vengono fatti numerosi riferimenti a tutti i generi classici: ci sono riferimenti all'Eneide,
il gioco delle carte richiama il gioco degli eroi dell'epica, il viaggio alla Grotta della Malinconia
ricorda la discesa agli inferi, e altro ancora.
Questo nuovo genere viene definito "poema eroicomico", con il quale Pope rappresentava,
attraverso la narrazione di follia, quella che è la società dipinta, basata sulla rappresentazione
dell'Inconscio.
In futuro, passò dal circolo di Addison, a quello di Swift, lo Scribelus Club, che si occupava di satira
sociale. Tra le sue opere più rilevanti di questo genere, "The Dunciad", poema ispirato
principalmente da Lewis Theobald, che in una sua opera aveva mosso delle critiche all'edizione
delle opere di Shakespeare curate da Pope. L'autore nell'opera di Pope veniva rappresentato come
figlio prediletto della dea dell'ottusità. Secondo Bertinetti Pope attacca fortemente Theobald, non
soltanto perché lo reputa padre della stupidità, ma soprattutto per le idee contrastanti riguardo le
opere di Shakespeare.

Jonathan Swift
Nasce nel 1667 a Dublino. Membro dello Scriblerus Club, definisce lo stile satirico del gruppo, stile
che usa principalmente per "addolcire" le sue denunce nei confronti della propria patria.
L'opera che lo rese famoso fu "The Battle of the books" in cui scrive della controversia tra antichi e
moderni e presenta gli antichi come superiori.
In "A Tale of a Tub" invece svolge una satira sulle controversie politico-religiose, tra cattolico,
protestanti e anglicani dopo la Glorious Revolution.
In "A Modest Proposal" propone con sarcasmo che i genitori poveri vendano i propri figli come
cibo per i ricchi; con ciò costruisce una provocazione sulla povertà dell'Irlanda.
L'opera più importante e famosa di Swift è "Gulliver's Travels", dove mescola vari generi: il viaggio,
la narrazione utopica, il commento critico e la satira, accompagnati da una visione cupa e amara
del mondo e dell'umanità. Nel libro, Gulliver è un medico che viaggia su un mercantile e racconta
del suo naufragio sull'isola di Lilliput, abitata da esseri minuscoli; il mondo dei lillipuziani è una
satira nei confronti della vita politica inglese e delle controversie tra i partiti politici.
Nella seconda parte del libro, Gulliver è lasciato per caso sulla spiaggia di Brobdingnag, dove gli
abitanti e tutto ciò che vi si trova, sono di proporzioni esagerate. Nella terza parte, visita l'isola di
Laputa, dove attraverso la descrizione degli abitanti, esprime una satira nei confronti di filosofi,
storici e scienziati, e ridicolizza le loro elucubrazioni e i loro esperimenti.
Nell'ultima parte, gli abitanti del paese sono cavalli dotati di ragione, con un mondo ordinato e
pulito, messo in contrasto con quello sporco e brutale di esseri in forma umana, ma in realtà
disgustosi animali, nei quali Gulliver riconosce i vizi e le cattiverie dell'umanità a cui lui stesso
appartiene, tanto da non riuscire più a vivere una volta tornato a casa neanche con la propria
famiglia.
L'incipit di questo romanzo è importante perché con la narrativa di viaggio, si affronta il "Novel",
un nuovo genere letterario, in prosa, nato dopo la scoperta dell'America, grazie alla quale iniziano i
traffici commerciali e una serie di racconti di quelle terre.
Swift scrive altre opere satiriche contro le donne, dovuti a una sua quasi patologica misoginia;
nonostante ciò, ci sono in realtà molte sue raccolte ispirate a sensibilità e delicatezza, tra cui
"Journal to Stella", una raccolta di lettere scritte in forma di diario in cui si rivolge proprio ad una
donna, oggetto d'amore.

I GENERI CLASSICI RIVISITATI


Nella produzione poetica settecentesca appare accentuata la rielaborazione dei generi; in modo
particolare i privilegiati sono due: il modello pastorale e la satira, il cui successo è dovuto
maggiormente al fine sociale e all'intento di moralizzare della poesia.
Altri generi sono l'elegia, volto ad esprimere meditazioni con rimpianto e nostalgia; genere spesso
scelto dalle poetesse perché vi possono esprimere i loro sentimenti; l'ode pindarica, di stile
elevato e forma metrica variabile, di argomento prevalentemente lirico-amoroso o civile-morale.

LE POETESSE
La poesia femminile è parte essenziale del processo di trasformazione e di evoluzione letteraria e
culturale del secolo.
Le donne durante questo secolo non avevano la possibilità di studiare, avevano scarsa educazione
e vivevano in famiglie in cui non avevano diritti e la loro posizione sociale era subordinata ai
maschi e alla cura della casa; alzarono la testa proprio attraverso la cultura, iniziando a scrivere per
combattere la discriminazione.
Nonostante la difficoltà a pubblicare i propri scritti, le donne hanno lasciato una grande quantità di
testi significativi, con una nuova sensibilità, che anticipano i toni della poesia romantica.
Mary Wortley Montagu, appartenente ad una famiglia nobile che le permise di ricevere
un'educazione raffinata, frequentante di salotti e organizzatrice di incontri, era invece del pensiero
che una ragazza dovesse nascondere la propria cultura, se non voleva suscitare l'odio delle
persone sciocche. Nonostante il suo pensiero, fu un esempio significativo della partecipazione e
del contributo femminile della cultura dell'epoca, conobbe infatti numerosi letterati e iniziò anche
a collaborare con alcuni, tra cui Pope, con il quale però poi il rapporto deteriorò, al punto tale
dall'essere inclusa nella Dunciad.
Molto conosciuto nella seconda metà del settecento, fu il circolo letterario delle Bluestocking
Ladies, fondato da Elizabeth Montagu. L'importanza di questo circolo provocò una reazione
negativa da parte di molti letterati maschi, che iniziarono ad utilizzare il termine in modo
dispregiativo. Alcune donne, nonostante talentuose, erano limitate dal controllo sociale e dalla
responsabilità familiare, e furono costrette a dipendere dagli uomini per la pubblicazione delle
proprie opere.

I PERIODICI
 "‌ The Gentleman's Magazine", fondato da Edward Cave, é uno dei numerosi periodici
dell'epoca, con pubblicazioni settimanali e mensili, aveva lo scopo di trarre da numerosi
quotidiani e settimanali, notizie, saggi, aneddoti e informazioni.
 ‌"The Grub Street Journal", settimanale satirico a cui contribuirono Theobald, Cibber e
Pope.
 ‌"The Monthly Review", specializzato in recensioni letterarie, affidate a Sheridan, Burney e
Goldsmith.
 ‌in contrapposizione al precedente, uscì "The Critical Review" di tendenza Tory, apprezzato
da Johnson, con il contributo di Smollet.
 ‌"The Rambler" redatta da Johnson con l'aiuto delle letterate dell'epoca.
 ‌"The Tatler".
 ‌"The Spectator".
La diffusione dei periodici è legata alla fortuna delle Coffee-Houses, centri dove circolavano
giornali e riviste appunto, e dove molti letterati e uomini di cultura si riunivano a discutere. Tra le
più famose: Will's, frequentata da Addison, e Al Turk's Head, a Soho, frequentata da Johnson,
Burke, Sheridan e Garrick.

RICHARD STEELE
Fondò "The Tatler", con lo scopo di riformare i costumi e il teatro; infatti con la rivista attacca
quelle che considerava l'immoralità della commedia della Restaurazione. Con "The Tatler" delinea
il ritratto ideale del gentiluomo settecentesco, che si distingue per la sua razionalità e il suo
controllo; si esalta la vita matrimoniale e si affermano i valori e i principi di una società nuova,
onesta e laboriosa, colta, raffinata, che si identifica con il meglio della classe borghese.
Successivamente fondò assieme a Addison "The Spectator", che usciva quotidianamente, e
diventò subito popolare presso la borghesia, perché vivacizzava con spirito e ironia la moralità. La
rivista era volta a migliorare il gusto dei lettori, principio che caratterizza l'empirismo inglese grazie
al quale si definisce il concetto di bellezza.

JOSEPH ADDISON
Nasce a Mileston nel 1672, e diventa un raffinato studioso e conoscitore dei classici.
Scrive "Remarks on Several Parts of Italy" riguardo al suo viaggio sul continente, alla ricerca dei
luoghi collegati alla poesia latina. Altra sua opera importante fu "Cato", una tragedia, che tratta di
una storia d'amore e che presenta riferimenti storico-politici e allusioni alla contemporaneità.
Tra i meriti principali di Addison, quello di plasmare il gusto dei lettori, e di portare la filosofia,
maggiormente le idee di Locke, nei luoghi d'incontro, nei salotti, nelle Coffee-Houses, secondo il
criterio della secolarizzazione del gusto.
La prosa di Addison fu definita un modello di stile medio, perché caratterizzata da chiarezza e
armonia, di fondamentale importanza per l'influenza sui lettori.

DOTTOR SAMUEL JOHNSON


Fu una delle personalità più importanti della cultura inglese della seconda metà del settecento;
figlio di un libraio, studio ad Oxford, dove però non riuscì a laurearsi. Visse un periodo di difficoltà
economica in seguito alla morte del padre, contornato da insuccessi e delusioni, finché non si
stabilì a Londra nel 1940, ed iniziò a scrivere per "The Gentleman's Magazine". In seguito scrisse
"The Life of Richard Savage", biografia di un autore di drammi, odi, satire, che condusse una vita
tormentata; questa biografia fu importante per l'evoluzione del genere.
Scrisse poi una tragedia, "Irene" che fu rappresentata al teatro da Garrick, un suo allievo.
Altre opere per il quale deve la sua fama sono "the Dictionary of the English Language" grazie al
quale gli fu poi conferita la laurea da Oxford, e l'edizione del teatro di Shakespeare "The Lives of
the English Poets", con cui la concezione di "classico inglese" cominciò a prendere forma.

IL TEATRO - SHAKESPEARE E LA TEORIA DEL GENIO


Nel periodo della Restaurazione, Shakespeare è considerato la figura chiave della tradizione
letteraria inglese, che abbia una trasformazione nel contesto culturale:

 l‌'anglicizzazione delle regole classiche;


 ‌spostamento verso concezioni che privilegiano il genio e le passioni.
La teoria del genio è per la prima volta espressa in Inghilterra nell'"Essay on Genius" di Alexander
Gerard, dove il genio è associato all'immaginazione, possiede gusto, giudizio, conoscenza,
proprietà naturali che finalizzata l'invenzione.
Negli scritti di Shakespeare, la teoria del genio viene frenata dalla considerazione di controllo,
decoro e adesione alle regole. Chi attori aumentano i trattati sulla teoria del mimo e del dramma,
con una serie di regole ispirate a quel controllo e quella misura che garantiscono realismo e
naturalezza nella rappresentazione delle passioni. Queste regole trasformano il testo
Shakespeariano in senso passionale e sentimentale. Uno fra i grandi innovatori del tempo è David
Garrick, che debuttò come Riccardo lll. Nel 1747 diviene condirettore del Dury Lane, rappresenta
molti drammi di Shakespeare e trasmette un'immagine romantica del poeta, come creatore,
profeta e eroe nazionale.

LA TRAGEDIA
Alla fine del 600 il protagonista della tragedia non è più l'eroico guerriero, bensì la donna
sventurata.
All'inizio del Settecento il pubblico preferiva gli heroic plays, dai canoni neoclassici, con argomenti
e ambientazione greci o romani, ma che alludevano anche alla realtà contemporanea, infatti
l'argomento "classico" si legava alle lotte tra Whigs e tories, celebrava la grandezza d'animo e i
nobili principi stabilendo una sorta di identificazione tra la Roma Augustea e l'Inghilterra
settecentesca.
Il pubblico poi preferisce la domestic tragedy; l'attenzione si sposta sempre più sul patetico, il
sentimentale, il privato. L'esempio più famoso è "The London Merchant" di George Lillo, che ha
come oggetto al posto di tragedie e sventure di re e regine, i drammi privati di personaggi modesti
e dei quali si celebrano le virtù. Lillo pone al centro del suo racconto i valori che
contraddistinguono la classe borghese; aderisce alla cultura della Sensibility, valorizzando
sentimenti ed emozioni come compassione e amore nei rapporti tra gli esseri umani. In particolare
la donna rappresenta questi ideali, ponendosi come modello di virtù, castità, dolcezza e
delicatezza, cosa che suscita l'interesse da parte della classe borghese.

LA COMMEDIA
Nei primi anni del settecento si afferma sempre di più un tipo di commedia che quasi bandisce
ogni tipo di comicità per ispirarsi ai principi espressi da Richard Steel, secondo il quale, un autore
deve suscitare nel pubblico una "generosa compassione", la commedia deve essere usata come
strumento didattico per castigare i cattivi costumi e celebrare le virtù, evidenziare la supremazia
morale della società borghese in confronto all'aristocrazia corrotta.
Nella metà del secolo poi, oltre la commedia sentimental-moraleggiante si afferma sempre di più
la commedia di carattere satirico e parodico, di cui tra gli autori principali ricordiamo Henry
Fielding, che fa parodie dell'heroic tragedy e crea opere di critica sociale e politica, che gli
costarono la carriera teatrale, interrotta dal primo ministro Walpole e dal conseguente Licensing
Act, con cui si stabiliva che ogni testo doveva subire una censura preventiva da parte delle
autorità.
Viene creata poi la ballad opera, di cui il massimo rappresentante è John Gray, membro dello
Scriblerus Club, autore di farse e di parodie, raccolse il suggerimento di Swift di "scoronare" il
genere pastorale e di sostituire pastori e scene di pace bucolica con ladri, delinquenti, prostitute
nel malfamato quartiere di Newgate, all'ombra della terribile prigione londinese. Lo spettacolo in
tre atti, era composto da canzoni e si basava sul procedimento parodico dell'inversione o
rovesciamento, infatti invece di nobili, gli eroi sono banditi, al posto delle virtuose eroine ci sono
delle prostitute, gli imbroglioni sono rappresentati da personaggi borghesi, le situazioni eroiche
sono sostituite da furfanterie e azioni criminose.
Nella seconda metà del secolo la commedia satirico-parodica, lascia sempre più spazio a quella
sentimentale inaugurata da Steele, caratterizzata dal susseguirsi di scene di dolore e di gioia.
L'intento moralistico di queste commedie viene trasmesso attraverso l'affermazione della
generosità e della benevolenza degli uomini, della verginità e compassione nelle donne, della
tenerezza del cuore e della delicata sensibilità in entrambi. La malvagità presente in alcuni
personaggi viene riformata dalla bontà dei virtuosi. Si riaffermano i legami familiari sia tra genitori
e figli, sia tra coniugi.

OLIVER GOLDSMITH
Nacque in Irlanda nel 1728, e inizia la carriera letteraria nel 1756 come traduttore e collaboratore
di periodici, fonderà poi "The Club" il circolo letterario più esclusivo e influente di Londra. Scrive
opere di generi diversi, si dedica anche al teatro.
Goldsmith di personalità eclettica, bizzarra, ironica e trasgressiva, impersona tutte le
contraddizioni della cultura settecentesca, poiché di concezioni illuminstiche e intuizioni di
carattere già romantico che si riflettono nella mescolanza di ironia e malinconica, di sentimento e
Sensibility, nei suoi scritti.
Goldsmith sostiene la necessità di un ritorno alla vera commedia, basata su situazioni e personaggi
comici, in contrapposizione alle lacrime e ai sospiri e alla generale atmosfera della sentimental
comedy. Le sue opere sono fondate su equivoci, travestimenti, scherzi, situazioni tratte dalla farsa,
ma dove i tanti elementi comici vengono fusi ed equilibrati in un innovativo testo drammatico.

RICHARD SHERIDAN
Figlio di un uomo di teatro e di una nota scrittrice, ottiene il primo successo teatrale con "The
Rivals". Come Goldsmith, anche Sheridan fa parte del "The Club", nel quale entra a far parte su
invito di Johnson, per poi diventare comproprietario del "Dury Lane" con Garrick.
Sheridan non indulge a sentimentalismi e al culto della Sensibility diffusi nel teatro
contemporaneo, ma privilegia l'aspetto comico.

IL ROMANZO
È il genere con cui viene identificato il Settecento. Il termine Novel, era originariamente associato
a un racconto breve di argomento amoroso affermatosi alla fine del secolo, per poi designare una
lunga narrazione in prosa di invenzione fantastica ma con personaggi realistici, situazioni
quotidiane ed eventi plausibili. Il termine deriva da vari modelli narrativi in cui spesso si incrociano
le due tendenze del romance, di carattere fantastico, e della history, sulla realtà e sull'esperienza
comune.
Per l'equilibrio tra fittizio e reale, è necessario ricordare l'opera di Cervantes, "Don Quijote", in cui
mantiene viva l'idea del romance proprio attraverso il realismo e la contrapposizione tra coerenza
visionaria del suo eroe, e la dura realtà della Spagna del 600'.
La narrativa inglese fino all'inizio del secolo si preoccupava principalmente di cosa significhi essere
persona, del valore dell'esperienza e dell' agire del singolo individuo e di quale tipo di comunità
possa rispondere meglio alle sue esigenze per sostenerlo. Nei romanzi di quest'epoca il singolo si
sente da una parte schiacciato dalla struttura sociale ed economica, e dall'altra spinto a migliorare
un mondo in trasformazione e a far vedere i propri meriti e le proprie qualità.
Romance: narrazione fittizia in prosa o versi il cui interesse si rivolge a eventi meravigliosi e non
comuni.

 ‌oggetti della narrazione: amore costante, coraggio invincibile;


 ‌soggetti della narrazione: eroi, eroine, re, regine;
 ‌contesti della narrazione: contingenze miracolose, performance impossibili;
 ‌linguaggio della narrazione: elevato
 ‌Effetto della narrazione: stupore
Novel: narrazione fittizia diversa dal romance perché gli eventi sono comuni.

 ‌oggetti della narrazione: intrighi, incidenti, eventi strani;


 ‌contesto della narrazione: di natura familiare;
 ‌effetto della narrazione: portare piacere, gioia.

BIOGRAFI, STORICI E VIAGGIATORI


Il romanzo attinge da vari generi di prosa narrativa, in particolare dalla biografia, genere
privilegiato da Johnson, con radici neoclassiche. A livello epistemico intervengono le
trasformazioni sconvolgenti che caratterizzano il 700, segnato da tre rivoluzioni che portano a
riflettere sulla storia e sul ruolo che vi svolge ogni singolo individuo.
Un altro genere del 700 è il racconto di viaggio, maggiori esponenti Fielding, Smollet e Sterne, che
si collega al mutamento della cultura settecentesca: il viaggio come esplorazione e comunicazione,
comporta la trasmissione del pensiero e della cultura. Inoltre è uno dei segni del passaggio dalla
stasi, legata allo spirito classico, al movimento, che è caratteristico della trasformazione epistemica
che caratterizza il romanticismo. L'attraversamento materiale dei luoghi contribuisce a una poetica
dell’immaginazione, il mezzo adatto tra ragione e sensibilità. Il viaggio conduce alla esplorazione
della natura e alla scoperta della parte sconosciuta e oscura dell'individuo. Il racconto di viaggio è
spesso collegato al grand Tour (un lungo viaggio d'istruzione effettuato dai ricchi giovani
dell'aristocrazia europea che volevano perfezionare la propria educazione, attraversando luoghi
come Italia e Grecia, culle della cultura classica).

DANIEL DEFOE
Nacque nel 1660 a Londra, da famiglia modesta, il padre era un fabbricante di candele, dopo studi
regolari inizio a lavorare come intermediario tra i fabbricanti e i negozi di articoli di vestiario. Si
sposò ed ebbe 7 figli. Quando Guglielmo lll divenne re di Inghilterra, Defoe che era un suo
partigiano, ottenne vari incarichi nel governo, intraprese la carriera come scrittore e poeta, ma
continuò a mantenere l'attività imprenditoriale. Tuttavia fece bancarotta, venne imprigionato, ma
poi riuscì a ripagare i suoi creditori. Quando Guglielmo lll morì, succedette la regina Anna, che
decise di rafforzare le leggi contro i dissidenti; Defoe quindi decise di pubblicare uno scritto di
carattere polemico, che non fu apprezzato dal governo, infatti fu messo alla gogna, fallì di nuovo e
fu di nuovo messo in carcere; fu liberato grazie all'aiuto di Robert Harley, un ministro Tory che
voleva sfruttare il suo talento di scrittore. In generale fu un autore di grande versatilità, pubblicò
anche "The River", un giornale di opinione che usciva tre volte a settimana, ma la sua fama è
dovuta a sei suoi romanzi, di cui il primo "Robinson Crusoe", primo esempio di racconto di viaggio.
Il romanzo è ambientato nella seconda metà del XVII secolo, è narrato in prima persona ed
incentrato sulla figura di Robinson Crusoe, ispirato nella realtà da Alexander Selkirk. Il protagonista
del romanzo è un ragazzo inglese della classe media che decide di prendere la via del mare contro i
desideri del padre. La nave fa subito naufragio ma egli non si scoraggia e si imbarca per una
seconda volta, con un altro esito infelice, infatti Robinson è catturato da alcuni pirati e preso come
schiavo in Africa. Dopo due anni fugge e viene recuperato dal capitano portoghese di una nave,
che lo porta in Brasile dove fonda una piantagione da canna da zucchero. Dopo alcuni anni si
rimette per mare e dopo un altro naufragio si ritrova su un'isola deserta che chiamerà l'Isola della
Disperazione, ma in cui, grazie ad alcuni attrezzi recuperati dalla nave naufragata, riesce a
costruirsi un'abitazione, tiene un diario, si fabbrica un rudimentale calendario, comincia a coltivare
e allevare; con ciò dimostra come con ingegno, razionalità e spirito di intraprendenza si possano
superare le difficoltà più intense. Durante attacco di febbre in cui ha un sogno rivelatore, egli
scopre anche la fede. Dopo alcuni anni di totale solitudine Robinson scopre di non essere solo
infatti sull'isola c'è anche un gruppo di cannibali che è solito sacrificare le proprie vittime, di cui
riesce a salvarne una, che poi chiama Venerdì, in onore del giorno della settimana in cui
quest'ultimo è stato liberato. Venerdì è un ragazzo gentile e intelligente e presto si affeziona a
Crusoe, con il quale riesce a liberare altre due vittime, tra cui il padre, e un marinaio spagnolo.
Sopraggiunge poi una nave inglese di ammutinati che vogliono abbandonare a riva il comandante,
con cui però Robinson si accorda e sbaraglia gli ammutinati lasciandoli sull'isola e impadronendosi
della nave con cui salpa per Inghilterra, e una volta giunto dalla famiglia scopre di essere
ricchissimo, infatti le sue piantagioni erano diventate molto produttive. Sempre seguito dal fedele
Venerdì, il protagonista si scontra sui Pirenei con un branco di lupi affamati; egli poi vende la
piantagione, si sposa, ha tre figli, diventa per un breve periodo governatore dell'isola che lo
ospitato per quasi 30 anni e infine si ritira a vita privata in Inghilterra. La storia venne pubblicata in
tre volumi, che però non furono mai considerati una trilogia, in quanto solo il primo volume ebbe
successo. La storia di Crusoe sembra ripercorrere il progresso storico dell'adattamento dell'uomo
all'ambiente; dopo fallimenti e molti successi, Robinson trae una rassicurante morale: chiunque
può col tempo diventare padrone di qualunque mestiere. Quest'opera stimolò Defoe a ribadire la
supremazia della morale sulla materia, infatti l'autore afferma che non sono le morali ad essere
scritte per le favole, ma viceversa; nonostante ciò, non si sa con precisione cosa l'autore volesse
trasmettere, l'unica affermazione certa, è che il libro è di crescita morale e religiosa. Robinson
grazie al duro e incessante lavoro riesce ad esaudire i suoi sogni, proprio per questo si potrebbe
pensare la morale è la popolarità del mito si fondino proprio sulla dignità del lavoro.

SAMUEL RICHARDSON
Il romanzo si afferma definitivamente come genere grazie all'opera narrativa di Samuel Richardson
"Pamela o la virtù ricompensata". Samuel Richardson è un apprendista a Londra presso un
tipografo che poi diventò suo suocero. Dopo la morte dei figli e della prima moglie, Richardson si
risposa e rimette su famiglia, e inizia anche la sua attività di scrittore; accetta l'incarico di
compilare una serie di lettere su circostanze stereotipe che sarebbero servite come esempi di
espressione corretta e imitabile per una clientela insicura della propria penna; una di queste
lettere diventerà poi opera autonoma, la storia di una giovane domestica insidiata dal padrone. Il
romanzo consiste di lettere e di una sorta di diario di cui Richardson si presenta come curatore,
raccontando le vicende di una graziosa servetta sedicenne insidiata giovane padrone e infine
premiata con il matrimonio per la sua virtuosa resistenza. I corrispondenti del romanzo sono 6, e si
esprimono con stili diversi e da diversi punti di vista, a Pamela però è affidata la maggior parte del
racconto, parla dei tentativi di seduzione di Mr. B, il quale prova un misto di attrazione e pulsione
a causa della sua condotta e morale e delle sue molestie.
A causa del suo successo, il romanzo fu tradotto in altre lingue e fu il primo ad essere pubblicato in
America, che spinse l'autore a scrivere un seguito in cui Pamela è presentata nella sua veste di
sposa e madre perfetta, espressione dell'ideologia della nuova borghesia mercantile di fede
religiosa. Pamela rappresenta per i lettori borghesi la spinta al miglioramento e all'ascesa sociale
ed economica mediante la virtù e l'operosità. Furono apprezzate le chiare e dettagliate istruzioni
su come gestire alcune situazioni della vita sociale. La narrazione è avvincente, mai noiosa e ricca
di suspense. Nonostante il libro fu amato e apprezzato ricevette anche forti critiche, come quelle
dall'ex autore teatrale Henry Fielding, che pubblicò "Shamela Andrews", un libro dotato della
stessa storia solo rivisitata in chiave diversa, satirica e ironica.
La forma epistolare si ripete in "Clarissa", secondo romanzo di Richardson, di 8 volumi, strutturato
attraverso lo scambio di lettere tra una ventina di corrispondenti, che lui definì romanzo religioso,
focalizzato sempre su una donna è su un tentativo di seduzione; stavolta però il finale è ben
diverso, infatti la protagonista è vittima di stupro e infine il seduttore ha la meglio su di lei
uccidendola.
Persone morì nel 1731, e "Pamela" rimase la sua più grande opera. Il libro risulta essere così
interessante perché presenta testimonianze sulla vita quotidiana e sugli usi del tempo. Per quanto
riguarda i contenuti, Richardson fu rivoluzionario, prima di lui nessuno aveva costruito un
protagonista, ammirevole, lavoratore, donna, impegnata in una battaglia volta a dimostrare il
proprio diritto a conservare la proprietà di sé stessa, una battaglia che sembra essere persa in
partenza tenendo conto che chiunque le parlasse le suggeriva di arrendersi; questa è appunto una
critica nei confronti della società che permette consente questo tipo di comportamenti. Un'altra
componente importante è una novità rispetto a Defoe, ovvero l'analisi psicologica che la
protagonista si pone con l'intento di capire le proprie reazioni a ciò che le accade intorno.

HENRY FIELDING
Le sue prime opere "Shamela" e "Joseph Andrews" nascono come parodie di Pamela. In
"Shamela", già il nome della protagonista è una fusione di "shame" che rimanda alla falsità,
vergogna in assonanza con il nome Pamela, smonta le degenerazioni del romance sentimentale,
ridicolizzando la forma epistolare, evidenziando l'ipocrisia e la falsità del personaggio principale,
non una fanciulla che resiste alle insidie per virtù, ma una spudorata sgualdrina che cerca di farsi
sposare seducendo un uomo ricco.
In "Joseph Andrews" invece, il protagonista è il fratello della Pamela di Richardson, servitore
presso la zia di Mr. B, che viene insidiato da questa e dalla orrenda cameriera, di cui rifiuta le
avances e viene cacciato dal servizio. In viaggio di ritorno verso l'umile dimora dei genitori,
incontra il parroco Adams, insieme al quale ha una serie di avventure tragicomiche: il salvataggio
della fanciulla amata Fanny, l'incontro con un certo mr. Wilson, l'arresto per false accuse, fino
all'agnizione finale. La forma narrativa è quella del poema epico in prosa. Fielding accentua la
natura di history nella sua narrazione, che però concilia con gli elementi del romance, come la
storia d'amore e l'avventura.
Scrisse poi "Tom Jones", storia di un trovatello che poi si rivelerà nipote del signore che
amorevolmente lo accoglie, il quale, attraverso una serie di avventure e di errori dovuti alla sua
natura imprudente, si salverà dalle situazioni pericolose in cui si ritrova, verrà reintegrato dalla sua
famiglia, e sposerà la fanciulla amata. Il processo e la maturazione dell'individuo centrale del
romanzo vengono narrati mediante le forme del romance favolistico, del picaresco, presentato
come un dialogo tra l'autore e i lettori con accenni di satira sociale e di commento moralistico. I
commenti critici e ironici che precedono i vari libri di cui il romanzo si compone, denunciano la
consapevolezza e la finzione, e si configurano come l'enunciazione di una teoria del romanzo.
"Amelia", l'ultimo romanzo di Fielding, e suo prediletto, e invece di genere sentimentale, ha la
stessa ambientazione della terza parte di "Tom Jones", e racconta di una moglie e madre lasciata
sola in miseria e in una situazione pericolosa del marito infedele. Oscilla tra le forme del racconto
di derivazione epico-picaresca e la storia sentimentale centrale sulla virtù femminile in difficoltà.
Termina poi con un lieto fine determinato da l'intervento di uno ricco benefattore, di un'eredità
inattesa e con il ritorno della famiglia a una sana pace borghese in campagna.

TOBIAS SMOLLET
Fu uno scrittore dalla vita avventurosa. Autore polemico e controverso.
Iniziò la professione medica e operò sulle navi, percorrendo mari e affrontando avventure. Nel
1714 partecipo a una spedizione contro gli spagnoli e assistí alla sconfitta di Cartagena, che
raccontò in "Roderick Random", romanzo narrato in prima persona da un giovane energico e
generoso, che ricorda lo scrittore; dopo varie avventure ritorna in patria e si sposa con la sua
amata Narcissa, godendo poi di prosperità economica.
Smollett al ritorno da uno dei suoi viaggi in Europa pubblica "The adventures of Peregrine Pickle",
dove le scrive il percorso del protagonista attraverso una serie di avventure e di errori dovuti al
suo carattere ribelle e irascibile, fino al pentimento e al lieto fine con il matrimonio, l'eredità
paterna e le ritorno della quiete della campagna. Il racconto era di tipo erotico e patetico-
sentimentale molto diffuso e popolare all'epoca. Con "Ferdinand Count Fathom" riafferma la
centralità di un personaggio giocatore e truffatore, libertino e vizioso, che dopo aver raggirato e
rovinato una serie di vittime ingenue e innocenti, pur mostrando qualche lieve segno di
pentimento, viene alla fine punito. Il romanzo è costruito sul modello delle storie e biografie di
criminali.
La carriera di romanziere di Smollett si conclude con "Humphrey Clinker", vado in forma epistolare
sui membri di una stessa famiglia, escluso il personaggio di Clinker, che si scambiano una serie di
lettere in cui riferiscono le impressioni e le emozioni provate durante un viaggio in Inghilterra,
Scozia e Galles, durante il quale nascono amori, si fanno avventure, incontri e si raccontano
vicende e che si conclude con un lieto fine.

IL ROMANZO FEMMINILE
La quantità di romanzi scritti da donne aumenta sempre di più a partire dagli anni attorno al 1740,
e l'atteggiamento nei confronti di questo fenomeno è ambiguo. Il romanzo promuove la
trasformazione in senso femminile della cultura inglese esprimendo e diffondendo quel culto della
sensibility che si afferma all'interno di mutamenti sociali ed economici e che fa emergere desideri,
bisogni, fantasie femminili, secondo una nuova visione di rapporti interpersonali.
Frances Burney, figlia di un famoso musicista e per matrimonio introdotta all'ambiente
aristocratico, fu una dei maggiori letterati del settecento e inoltre fece parte del Bluestocking
Circle. I suoi romanzi, di grande successo, "Evelina", "Cecilia", "Camilla", hanno come protagoniste
fanciulle dotate di bellezza e di intelligenza che fanno il loro ingresso in società, dove loro
carattere si forma attraverso prove, intrighi, e complicate vicende. Sul piano formale vi è un
allontanamento dal romance tradizionale, vista la presenza di nuovi valori e nuove forme
narrative. Dopo la metà del secolo, l'immagine di dolcezza associata una figura femminile passiva,
lascia il posto a personaggi più complessi e problematici: la figura centrale diventa sempre più
quella di una donna sofferente, offesa, minacciata, a disagio, in un mondo maschile; tra le opere
da ricordare di questi tipo quella di Frances Sheridan, narra della storia patetica di una sposa
tradita e abbandonata dal marito, uno dei documenti più sofferenti del destino femminile in una
società contraddittoria e ambigua riguardo al ruolo e alla condizione della donna. Vengono scritti
però anche altri racconti di questo tipo ma con un tono più lieve e ironico, e rappresentano
sempre personaggio femminile che vive la realtà domestica di una triste dimora aristocratica, che
si immedesima in fantasie come gesto di indipendenza.
Costante è il tema dell'amicizia e quello del rapporto di un uomo capace di provare sentimenti e di
animo delicato e sensibile con un mondo ostile e spietato dominato dall' egoismo, dove la
mascolinità si associa all'intraprendenza, aggressività, durezza e cinismo. I racconti di questo tipo
evidenziano le contraddizioni di una comunità sociale, che da un lato aspira alla solidarietà e alla
comunanza, e dall'altro, a egoismo, competitività e materialismo.

LAURENCE STERNE
È lui che viene associato il termine "sentimentale". Nonostante ciò risulta ambigua la sua adesione
al culto della sensibility e al sentimentalismo, perché precedentemente, più razionale. È discutibile
anche l'ironia attraverso cui sono filtrate le storie sentimentali che appaiono nei suoi libri, e la
malizia delle continue allusioni erotiche che non si conciliavano con l'esaltazione della castitá e
della delicatezza predicate come essenziali in un particolare contesto culturale.
A rendere famoso l'autore furono il primo e il secondo volume di "Tristan Shandy", nonostante
criticati da letterati di un certo calibro. Fu precursore del romanzo moderno, inoltre rielabora in
modo originale le varie forme della narrativa settecentesca: la trama costantemente interrotta da
digressioni; la relatività del tempo dell'esperienza umana viene evidenziata dalla continua
frantumazione delle sequenze; espedienti tipografici quali asterischi, linee, presenza di pagine
bianche che contribuiscono a diffondere il senso del reale.
Sterne rielabora la narrativa precedente si appropria dei codici narrativi e contemporaneamente li
contesta il infrange, affermando una nuova visione soggettiva in cui l'idea dell'interezza e della
compattezza dell'uomo e del suo mondo, è ironicamente sconfitta dal predominio del particolare
dell'imprevedibile, e dove la gerarchia dei valori viene rivoluzionata.
Altra opera grande di Sterne, "A sentimental journey through France and Italy", che introduce
l'uso comune dell'aggettivo "Sentimental".

IL ROMANZO GOTICO
Anche questo genere si collega alla rivalutazione progressiva del sentimento e dell'emozione, alla
liberazione della fantasia, all'attrazione per il mistero, presenti in tutta la cultura settecentesca. Il
gusto per il pittoresco e il sublime, è presente nei paesaggi e nelle scene naturali che fanno da
sfondo alle vicende narrate, fughe da pericoli da parte di fanciulle. La conclusione di questi
romanzi è quasi sempre un forzato lieto fine, nonostante ciò però, vi è sempre l'emozione del
sublime, accompagnata da quella dello stupore, che fanno perdere al soggetto ogni capacità
razionale.
Precursore del romanzo gotico è "The Castle of Otranto" di Walpole, un intellettuale stravagante e
geniale, interessato all'arte e alla letteratura, viaggiatore curioso e autore di un affascinante
epistolario. Nel castello italiano si articola una complessa vicenda piena di spettri, fenomeni
soprannaturali, giganti, fughe in cripte sotterranee, apparizioni misteriose, storie d'amore e di
morte. Con questi romanzi Walpole crea un nuovo genere attraverso nuovi elementi, motivi e
forme narrative, traendo dalla favola, dal picaresco, dalla ballata, dal romanzo cavalleresco, dal
dramma, dal racconto orientale, in una rielaborazione del romance antico e moderno.
Il romanzo gotico si distingue in "sentimentale", "storico", "orientaleggiante", "orrifico".
Un vero e proprio capolavoro è "The Monk" di Matthew Gregory Lewis. Un'opera influenzata da
macabri romanzi tedeschi del terrore e dagli elementi contenuti in questi, ispirati allo Sturm und
Drang e tratti dalla letteratura popolare, dalle ballate, le storie di spettri e dai racconti di magia
nera. Figure demoniache e spettri agghiaccianti popolano il romanzo in cui prevalgono gli elementi
sensazionali e inquietanti.
Saggio Premessa de Il Monaco
Matthew Gregory Lewis nacque a Londra nel 1775. Di famiglia agiata, Lewis compì studi alla
Westminster school e molti viaggi nel continente, soprattutto in Germania. Destinato dai genitori
alla carriera diplomatica ricopre a metà degli anni 90’ il ruolo di attaché presso l’ambasciata
britannica. Intanto comincia a stendere il suo romanzo più celebre: Il Monaco. Lo termina in soli
dieci settimana, si licenzia dal suo impiego e tornato a Londra chiede all’editore Joseph Bell di
pubblicarlo. Fu stampato il 1° marzo del 1796, in tre volumi,
The Monk: a romance ottiene un successo strepitoso e diventa immediatamente scandalo. Il
giovane Lewis che intanto ha compiuto vent’anni entra in parlamento. Esaurita la prima edizione,
Lewis ne fa uscire una seconda, che reca in frontespizio oltre al suo cognome la qualifica che
ricopre: M.P (Member of Parlament). Lo scandalo accresce e il romanzo verrà alleggerito; Lewis
taglia, censura, cambia titolo: Ambrosio; or The Monk. Il romanzo continua a vendersi, mentre
sottobanco l’editore smercia ai clienti più fidati le copie bloccate della seconda edizione. Lewis
scrive anche poesie, canzoni, melodrammi in musica; mentre, per il teatro compone The Castle
Spectre e riesce a farlo mettere in scena al Dury Lane. Come scrittore non riesce a staccarsi dal
romanzo dell’esordio, ciò che scrive continua ad essere un rifacimento de Il Monaco. La morte del
padre, nel 1812, gli consegna una fortuna enorme, fatta di terre e schiavi in Giamaica. Due volte
andrà nelle Indie Occidentali, la prima all’inizio del 1816. La condizione disumana degli schiavi lo
sconvolge e cercherà di provi rimedio. Si reca sul lago di Ginevra, dove a villa Diodati, incontra
Shelley, Byron, Polidori che stanno costruendo i loro romanzi, dopo un viaggio in Italia si reimbarca
per il secondo viaggio in Giamaica. Durane la traversata di ritorno, il 14 maggio 1817, muore di
febbre gialla.
David Punter afferma nel suo The Literatur of Terror che la narrativa gotica da una parte rifiuta la
versione che il realismo da del mondo, essa cerca di esprimere la verità tramite l’uso di altri mezzi
e generi – la prosa poetica, il recupero della tragedia, la scrittura espressionista, il revival delle
leggende; la formazione di qualcosa di simile al mito – allo scopo di mostrare che il coinvolgimento
dell’individuo nei confronti del mondo non è semplicemente lineare ma si compone di momenti
dotati di risonanze e profondità che possono essere catturati solamente mediante il potere
dirompente della metafora diffusa e del simbolismo. Quella gotica è essenzialmente una
letteratura che non deve convincere, ma deve meravigliare.
Le regole del romanzo gotico impongono che la trama ruoti intorno ad un misterioso delitto di
solito connesso con un amore illecito o incestuoso, e perpetrato da un ecclesiastico, un malvagio
(di regalo italiano o spagnolo) che si è dato al demonio, il quale alla fine lo scaraventa nell’abisso;
così ha affermato Lundbland, studiosa del romanzo gotico. A queste regole Lewis nel suo romanzo
non si sottrae, o meglio: in parte le detta e in parte le subisce. Il romanzo ruota intorno alla figura
di Ambrosio, un monaco severo, famoso in tutta Madrid per i suoi splendidi sermoni. Nell’abbazia
che lo ospita, il suo ammiratore più fedele e devoto, l’allievo a pronto a raccogliere i suoi
insegnamenti si rivela essere una splendida donna di nome Matilda. Proverà a sedurlo e ci riuscirà
coinvolgendolo in una giostra di passioni violente, in un vortice di voluttà e abiezione. E quando il
suo amore carnale gli diventerà noia e ripetizione chiederà a Matilda di aiutarlo a sedurre una
giovane fanciulla, Antonia, da poco arrivata in città. Matilda con arti demoniache lo farà. Ambrosio
in preda ad un desiderio ed una follia omicida sarà costretto ad uccidere la madre di Antonia, che
ne ha scoperto la sua vera natura, a rapire la ragazza, procurandole una temporanea morte per poi
violentarla selvaggiamante in una remota cripta, nascosta nell’abbazia. Alla coppia Ambrosio-
Matilda fanno da controcanto nel romanzo: Raymond e Agnes. Agnes è la vittima di una grande
famiglia che l’ha destinata, contro il suo volere, ad una vita di clausura; Raymond l’innamorato che
la cerca disperatamente, che vuol rapirla per convolare a nozze. Si incontrano clandestinamente, il
loro progetto di fuga viene smascherato e la povera Agnes fatta rinchiudere, su istigazione di
Ambrosio, dalla Badessa in una orribile prigione. Solo una violenta e anticlericale insurrezione del
popolo di Madrid restituirà alla luce Agnes e farà scoprire i misfatti di Ambrosio-Matilda. E Matilda
per salvarlo dal processo dell’Inquisizione gli proporrò l’ultimo e più terribile patto: vendere, in
cambio della libertà, l’anima al diavolo. Ambrosio accetterà e il diavolo lo ripagherà con un’ultima
atroce beffa.
Negli anni 30’ quando Artaud deciderà non di tradurre, né di adattare, ma di fare “una sorta di
copia francese del teso originale” di Lewis per il suo amico editore Denoël, aveva già alle spalle una
ricca esperienza di uomo di teatro, cinema e letteratura. Eliminerà pause e sbavature di Lewis, ne
riscriverà alcune scene, quella de
“La monaca sanguinosa” e dell’“Ebreo Errante”, farà saltare molti dei passaggi più lenti fra un
colpo di scena e l’altro. Ed è in questa “versione” che la leggiamo oggi in italiano.
"Frankenstein", di Mary Shelley, romanzo in forma epistolare, racconta come uno scienziato,
Victor Frankenstein, decide di costruire un essere umano dai cadaveri e di dargli vita. La creatura
dall'aspetto orribile, dotata di forza sovrannaturale, è così spaventosa che lo stesso Frankenstein la
rifiuta con raccapriccio, scatenandone la terribile vendetta. La vicenda viene narrata
separatamente da Frankenstein e dal capitano Walton, che li incontra tra i ghiacci dell'Artico
mentre sta navigando. Nella scena finale il Mostro, dopo aver ucciso Frankenstein, assicura a
Walton che non farà più vittime, e si allontana per togliersi la vita in solitudine.
LAURA CARETTI – FRANKENSTEIN (OR THE MODERN PROMETHEUS)
Nella prima parte del saggio l’autrice ci mostra la situazione durante la quale Mary Shelley iniziò la
sua opera alludendo alla sera in cui si trovava in una tenuta di Ginevra insieme al marito, a Byron e
Polidori. In una notte piovosa Byron propose di scrivere una storia tra il gotico e il romantico per
passare il tempo, ma mentre gli altri dopo quella notte abbandonarono il progetto, la Shelley si
dedicò alla scrittura di quella storia con molta dedizione.
La Caretti ci spiega anche come la storia di Frankenstein sia in qualche modo collegata alla storia
della stessa Mary Shelley, giudicati dall’opinione pubblica come mostri in seguito ad una serie di
morti in strane circostanze e suicidi che afflissero la sua famiglia e quella del marito. La critica poi
ci descrive gli effetti che il racconto e le sue rappresentazioni teatrali ebbero sugli spettatori. Le
rappresentazioni teatrali non sono del tutto fedeli al libro perché partono direttamente con la
figura di questo mostro descritto come un criminale assassino, mentre il libro parte con delle
lettere da parte di un certo capitano Walton che incontra il Dr. Victor Frankenstein al polo nord
durante una spedizione e quest ultimo gli racconterà la sua storia. Inoltre la creatura nel libro
viene descritta come un essere dotato di ragione, che si accultura con il tempo e che vorrebbe
soltanto essere trattato con rispetto, ascoltato e amato. Il capitano Walton da narratore e scrittore
delle lettere passa la narrazione a Victor Frankenstein, lasciandogli raccontare tutta la sua storia
ascoltando.
La Caretti ci evidenzia anche come la Shelley avesse già immaginato la creatura protagonista del
suo romanzo già mentre il marito e Lord Byron parlavano di filosofia naturale. Da lì ha come un
incubo, una visione che dà vita al romanzo.
La struttura narrativa del romanzo è come una scatola cinese: abbiamo all’esterno la forma
epistolare di Robert Walton, poi arriva il dottor
Frankenstein che racconta la sua storia, ad un certo punto troviamo lo stesso mostro che in un
flashback racconta la sua. I tre narratori si alternano e le vicende si intersecano.
La Caretti vede in Frankenstein e nella sua creatura un antenato del Dottor Jekyll e Mr. Hyde di
Stevenson. Frankenstein, un giovane studioso appassionato e sognatore si sdoppia in colui che è
stato in grado di creale una creatura demoniaca da materia inanimata. Anche il mostro ha una
doppia natura: dietro all’aspetto orribile che lo porta ad essere allontanato da tutti si cela una
vittima che non chiede altro di essere ascoltato senza essere disprezzato per la sua apparenza.
Alla base della storia Mary Shelley vuole confermare come in un’epoca illuministica i privilegi e le
diseguagliante siano ancora così potenti. La creatura rivendica l’uguaglianza e una volta che gli
viene negata risponde con la violenza a tutte le ingiustizie subite.
Infatti la creatura comincia a commettere i suoi crimini soltanto dopo essere stato rifiutato più
volte da tutti. Non perché fosse nella sua natura, ma come risposta ai torti subiti. Il mostro non fa
altro che privare Victor di tutti gli affetti che a lui erano stati negati. (il fratello, la moglie, il migliore
amico).
Alla fine del romanzo è il Dr. Frankenstein che assume il ruolo del vendicatore, partendo per un
viaggio all’inseguimento della creatura: così tutto ciò da cui era sempre fuggito era diventato il
desiderio del suo avvistamento.

JANE AUSTEN
Le sue prime opere sono delle parodie del romanzo sentimentale in forma epistolare, e
"Northanger Abbey" é una parodia anche del romanzo gotico. Austen coglie l'incrocio tra questi
due generi, rilevandone i molti punti di contattato, ma anche le differenze. Del romanzo
sentimentale vengono fatti oggetto di parodia gli eccessi legati all'ostentazione della Sensibility;
mentre del romanzo gotico l'autrice segnala il pericolo dello scatenarsi di fantasie morbose nella
mente di lettori e soprattutto delle lettrici. Evidenzia i rapporti tra realtà e finzione. I suoi romanzi
disegnano il percorso interiore e la maturazione di personaggi femminili attraverso il confronto
con il contesto sociale in tutta la sua complessità e ambiguità. Sul piano formale compie un
percorso innovativo, fondendo i modelli narrativi che si sono affermati nella seconda metà del
700'; rielabora e rivaluta il romanzo sentimentale femminile, restituendogli dignità e valore. Le
contrapposizioni che si evidenziano nei romanzi di Austen, vengono trasmesse attraverso strutture
dialogiche che contribuiscono alla loro dimensione realistica, in modo da esprimere linguaggi e
registri diversi, e di caratterizzare i personaggi e la loro appartenenza a gruppi, tipologie e sistemi
di valori. Una dialogica contraddistingue anche il flusso dei pensieri e degli stati d'animo delle
protagoniste, in un'anticipazione del monologo interiore tipico del romanzo moderno, come nel
suo romanzo "Emma". Con questo tipo di monologo interiore, Austen dà uno spazio all'interiorità
femminile, all'espressione dei pensieri, dei sentimenti, dei bisogni delle donne, alla loro visione del
mondo. Il suo romanzo presenta una protagonista sempre più consapevole, che si fa soggetto del
proprio discorso, che sottopone i fatti oggettivi a un'attenta riflessione e valutazione, che domina
emozione e sentimento pur provandoli.
IL PREROMANTICISMO - DA YOUNG A GRAY-
Il preromanticismo, caratterizzato dalle tre grandi rivoluzioni (industriale, americana e francese)
copre gli ultimi trent'anni del Settecento. Le sue caratteristiche sono l'antirazionalismo e
l'irrazionalismo.
EDWARD YOUNG
Famoso principalmente grazie a "Night Thoughts on Life, Death and Immortality", un poema
religioso formati da nove libri di ambientazione notturna, centrato sul rifiuto del poeta di ogni
lusinga terrena e sull'aspirazione alla consolazione eterna. La Morte viene invocata da Young come
"grande consigliere", capace di ispirare all'uomo i pensieri più nobili e gli atti più generosi. È la
morte che assolve l'esistenza, dando un senso ai tumulti dell'animo, alle speranze, alle virtù e si
dolori. Young introduce anche un altro concetto, secondo il quale è la consapevolezza
dell'esistenza della morte che permette agli uomini di sopportare i tormenti della vita terrena.
Utilizza scenari poetici che poi andranno di moda, come cimiteri, tombe, rovine, paesaggi scabri e
spogli, cieli oscuri e nuvolosi; inoltre iniziò il processo di coinvolgimento diretto dell'io del poeta
nella scrittura in versi.
L'espansione del movimento metodista contribuì a rafforzare la reazione contro la ragione e il
buon senso, infatti in Gran Bretagna si diffuse l'irrazionalismo a contrasto contro i principi
dell'illuminismo.
WILLIAM COLLINS
Con "Ode to Fear" dichiara di voler suscitare nel lettore "un calore selvaggio ed entusiasta". Altre
sue odi sono dedicate alla pietà, alla sera, alla musica, al carattere poetico, alle superstizioni
popolari scozzesi.

Il poeta più caratteristico della "scuola sepolcrale" è THOMAS GRAY, viaggiatore, pensatore e
scrittore in versi; la sua poesia di maggiore rilievo fu "Elegy Written in a Country Churchyard",
scritta in 128 versi eleganti suddivisi in quartine a rima alternata, dove descrive la desolata
esistenza di una comunità rurale, ma ebbe successo grazie all'intonazione poetica, insieme
malinconica e misteriosa. Tratta del bisogno di solitudine: la necessità per l'uomo di meditare in
silenzio per ritrovare sé stesso.
In quest'ode la sua polemica è rivolta contro la gente abbiente che abita in città e irride i contadini
e la campagna. La moralità della vita semplice contadina viene contrapposta alla frivolezza delle
classi nobiliari e borghesi.

MACPHERSON, CHATTERTON E BURNS


Verso la fine del secolo in Inghilterra il gusto per il gotico, l'ombroso, il medievale, l'arcano
produce fenomeno di mistificazione letteraria ad alto valore "romantico".
JAMES MACPHERSON pubblica tre poemi che raccoglie in un unico volume intitolato "The Works
of Ossian", che dice di aver scritto grazie al ritrovamento di manoscritti altomedievali, cosa che fu
smentita, l'autore aveva scritto i testi ispirandosi ad antichi testi poetici e leggende, ma
nonostante ciò ebbe molto successo. Ciò che affascinava delle sue opere oltre l'ambientazione
arcaica, nordica, erano le storie di giovani ed eroici cavalieri che combattevano coraggiosamente e
soffrivano le pene dell'amore nel segno della lealtà.
Furono vari gli scrittori che seguirono la forma del "revival", ma non a tutti andò bene, infatti
THOMAS CHATTERTON si suicidò dopo essere stato smascherato come autore, e non traduttore
come aveva voluto fare credere, di poemi che insinuava essere di proprietà Thomas Rowley, che
non era altro che un personaggio in realtà inventato da lui.

Il risveglio di interesse per il passato medievale, per le antiche radici delle lingue, le forme
sintattiche e lessicali arcaiche, favorì, particolarmente in Scozia, la pubblicazione di opere in
dialetto e in lingua scozzese; ricordiamo in modo particolare quelle di ROBERT BURNS, poeta
contadino diventato poeta nazionale in Scozia, che scrisse le sue opere ispirandosi a Robert
Fergusson; morì molto precocemente a causa di una vita di eccessi, in particolare per l'alcool, ma
le sue opere continuarono ad avere successo grazie ad altri autori (James e George Thomson) che
curarono le sue raccolte poetico-musicali.
Tra le opere che ricordiamo "To a Mouse", una poesia lirica dedicata a un topo, che scrisse dopo
avergli distrutto per sbaglio la tana con un aratro; anticipa così la Lyrical Ballad, dove il linguaggio
poetico deve essere semplice, vicino a quello del parlato dagli uomini comuni, la natura non deve
essere idealizzata e ciò che conta è l'osservazione attenta e soprattutto la partecipazione, perché
mentre si crede di star descrivendo la natura in realtà si sta parlando senza veli dell' essenza stessa
della vita umana.
WILLIAM BLAKE
L'ultimo grande poeta preromantico, che nelle sue opere ricorre alla mediazione simbolica. Oltre
essere poeta, fu anche pittore e incisore, e solo tenendo presenti le sue opere artistiche è possibile
cogliere il senso profondo della sua poesia.
Burke aveva teorizzato varie categorie di "sublime" cioè di emozioni che l'uomo prova in stato di
eccitazione. Tre sono le sue fondamentali raccolte di poesie, di cui in "Sings of Innocence" e "Songs
of experience" rappresenta i due opposti stati dell'avventura umana sulla terra: il primo che
guarda agli uomini e al mondo con una fondamentale fiducia, freschezza, ingenuità e purezza; il
secondo che vede l'umanità nella sua violenta lotta per la sopravvivenza basata sull' inganno, sulla
prepotenza, sulla forza. Dualismo costante che diventa importante anche per le correnti future.
Blake è convinto che il positivo sia innato, mentre venga inflitto dalle leggi e dalle istituzioni
corrotte degli uomini, tematica che tratta in "The Lamb" e "The Tiger".
Blake utilizza elementi simboli che rendono la scrittura più contraddittoria, a tratti evocativa e
affascinante. Afferma che il bene è l'elemento passivo che obbedisce alla ragione, mentre il male è
l'elemento attivo che scaturisce dall'energia.

LA PRIMA GENERAZIONE ROMANTICA


In Inghilterra la perdita delle colonie americane e i termini del trattato di Versailles, giocarono un
grande fermento politico e civile; ci fu il rafforzamento di due pensieri opposti, uno pro monarchia
e uno socialdemocratico, che sfociò nella sconfitta parlamentare e l'approvazione del Reform Act.
Anche dal punto di vista letterario c'è un anticipazione cronologica rispetto ad altri paesi europei, il
romanticismo raggiunge il suo culmine già con le Lyrical Ballads di Wordsworth e Coleridge nel
1798.
Nell'ambito del Romanticismo inglese si distinguono tre generazioni poetiche:

 l‌a prima con a capo Wordsworth e Coleridge;


 ‌la seconda con Byron, Shelley e Keats;
 ‌la terza dai contorni più sfumati, per mancanza sia di grandi successi sia di vera genialità
poetica.

WILLIAM WORDSWORTH E SAMUEL COLERIDGE


Nonostante la loro collaborazione, i loro caratteri erano completamente diversi, infatti le
differenze emersero in seguito fino alla rottura di ogni rapporto. Nonostante ciò, durante gli anni
giovanili furono in grado di realizzare una nuova estetica del testo poetico insieme, con la
premessa del "Manifesto" detto "Preface"; teoria riassunta da Coleridge in una sua opera dove
ricorda come lui e Wordsworth, avessero lunghe conversazioni circa due cardinal points della
poesia: il suscitare la Sympathy del lettore attraverso una completa fedeltà alle verità della natura,
e il potere di conferire alla narrazione in versi l'interesse della cosa nuova attraverso i modifying
colours dell'immaginazione. Il primo obiettivo è quello di risvegliare l'attenzione della mente del
lettore dal "letargo delle abitudini", e dirigerla verso la bellezza e le meraviglie del mondo che ci
circonda. La prima specie di composizioni, doveva incentrarsi su "Incidents and agents", in parte
sovrannaturali per suscitare quelle emozioni, che tali situazioni, se vissute realmente avrebbero
suscitato qualcosa in qualsiasi uomo; così Coleridge scrisse "The Rime of the Ancient Mariner". Per
la seconda specie di composizioni, di Wordsworth, i soggetti, personaggi ed eventi dovevano
essere scelti nella ordinary life. Tra le numerose composizioni di Wordswoth alcune vennero
cancellate dalle Lyrical Ballads, perché troppo rivoluzionarie.
Un secondo gruppo di composizioni potrebbe essere definito del “candore miracoloso”in quanto il
poeta riesce a compiere il miracolo della scrittura poetica indelebile, scavando nella psicologia dei
più umili, dei semplice dei bambini. Ma la poesia senz’altro più bella è “Tintern Abbey”, 159 versi
per descrivere come viene considerata la natura. La natura viene vista come una fonte di
conoscenza dei misteri dell’uomo e di Dio, in grado di educare l’uomo attraverso l'osservazione dei
più piccoli fenomeni naturali. The Rime of Ancient Mariner” è senza dubbio il contributo più
grande alle Lyrical Ballads. Essa è una ballata divisa in sette parti con finale moraleggiante. Fu
dotata di glosse esplicative a margine solo nell’edizione del 1817 quando i rapporti con Coleridge
si erano già consumati, anche a causa di un'accusa che venne fatta nei suoi confronti, secondo la
quale Wordsworth lo aveva aiutato facendogli correggere l'opera dalle strofe troppo "oscure",
cosa che secondo lui era la causa dell'iniziale insuccesso dell'opera.
Saggio introduzione
La Ballata del vecchio marinaio è divisa in sette sezioni, che seguono le “tappe” del viaggio del
vecchio marinaio e della sua maledizione.
Parte 1: Un vecchio marinaio incontra tre ospiti che si stanno recando a un matrimonio e ne ferma
uno per narrargli la propria storia. Gli racconta di come la nave su cui si trovava, una volta
superato l’Equatore, fu condotta dalle tempeste ad incagliarsi tra i ghiacci del Polo Sud.
Improvvisamente, attraverso la nebbia, arriva un uccello bianco, un albatro, salutato dalla ciurma
come portatore di fortuna. Il Marinaio però uccide l’uccello senza alcuna ragione.
Parte 2: Da questo momento un maleficio cade sulla nave, che viene spinta oltre l’Equatore e poi
rimane ferma nella bonaccia. L’equipaggio della nave, prima consenziente in maniera ambigua, ora
accusa apertamente il Marinaio per il suo delitto, apponendogli al collo il cadavere dell’albatross.
Parte 3: I marinai iniziano a morire di sete quando improvvisamente appare un’altra nave: è una
nave fantasma condotta dalla Morte e dalla Vita-nella-morte che si giocano a dadi le vite dei
marinai. La Morte vince i compagni del Marinaio, che quindi muoiono uno dopo l’altro, mentre la
Vita-nella-morte vince il Marinaio, che è quindi l’unico a sopravvivere.
Parte 4: Il vecchio marinaio è perseguitato dal ricordo dei compagni morti e vede agitarsi nel mare
degli enormi serpenti marini. Poiché il Marinaio è ormai pentito del suo errore, l’albatross si stacca
dal suo collo e precipita in mare.
Parte 5: L’incantesimo malvagio è rotto, come simboleggiato dalla pioggia che scende sulla nave e
dal ritorno in vita dei compagni. Davanti agli occhi del Marinaio compaiono degli spiriti, simili ad
angeli, che emettono strani suoni e conducono la nave a una velocità incredibile. Tra questi si
distingue lo “Spirito del Polo sud”. Il marinaio sviene.
Parte 6: Durante la trance, il Marinaio sente due spiriti, compagni dello Spirito Polare che ha
vendicato l’albatro, discutere della sua colpa e della necessità dell’espiazione prima del perdono
divino. Nel frattempo, la nave fa rotta verso la terra natale del marinaio.
Parte 7: Giunta a destinazione, la nave affonda, mentre il Marinaio salta sulla scialuppa di un
eremita, al quale il Marinaio chiede di confessarsi. Egli può così trovare la pace. Il suo compito ora
è quello di girare per il mondo e narrare la propria vicenda, per insegnare agli uomini, attraverso
l’esempio, ad amare e rispettare le creature di Dio.
In molti bestiari medievali all’albatro si associa la qualità dell’intoccabilità, e la sua uccisione è
equiparata alla rottura di un tabù sacro. I principali temi della Rime sono lo studio psicologico della
colpa, della sofferenza e dell’espiazione umana. Da qui hanno avuto origine interpretazioni della
Ballata di carattere religioso, che vedono nell’uccisione dell’albatro una sorta di peccato contro
Natura e quindi contro Dio. Per questo motivo il Marinaio per raggiungere la salvezza, ovvero il
ritorno al proprio paese, deve passare dal fuoco del Purgatorio.
..

WALTER SCOTT
Scozzese esordi pubblicando tre volumi di ballate dell'antica tradizione scozzese. Il suo destino di
poeta venne interrotto con l'apparizione dei primi due canti di Lord Byron, che lo superò. Scott
continuò ancora per qualche anno a pubblicare ballate, fino a chiudere del tutto con la poesia per
dedicarsi al romanzo storico. In questo campo divenne il più grande narratore romantico di lingua
inglese. Il suo esordio fu con "Waverly". Il pubblico fu immediatamente catturato dalla sua energia
creativa, dalla freschezza e della credibilità dei suoi racconti, in cui raccontava con entusiasmo ciò
che conosceva bene, racconti che aveva udito da ragazzo, descritti in luoghi dove aveva sempre
vissuto. La costruzione scottiana non mira l'elaborazione di forti psicologie, ma alla descrizione
storico-intimistica di un preciso ambiente ben noto all'autore in ogni dettaglio. Il messaggio finale
di ogni romanzo di Scott ruota attorno al concetto che le avventure del passato sono esaltanti, ma
compito del presente è quello di pianificare, in stile tory, un futuro di pace di prosperità per le
generazioni future.
SOUTHEY, ROGERS E LANDOR
Robert Southey fu amico intimo di Coleridge; genitori belle affascinato dalle idee rivoluzionarie e
libertarie. Si dedicò in poesia alla ricerca mitologica la sua grande ambizione era quella di scrivere
di tutte le grandi mitologie della storia dell'umanità. La sua poesia manca di una poetica personale.
La visione dell'epoca è interessante ricordare la polemica per "a Vision of Judgement", una sua
opera in onore di re Giorgio III, dove immaginava l'arrivo del sovrano in paradiso e la sublime
accoglienza riservatagli fino al ricongiungimento con gli altri monarchi della casa di Hannover.
Giorgio III elogiato da Southey come un genio della politica e un condottiero valoroso, viene
scolpito da Byron, che scritte "The Vision of Judgement", come era in realtà: un povero vecchio
incapace di cogliere la portata storica degli eventi coi quali si trovava interagire. Tutte le situazioni
descritte da Southey, vengono ribaltate in feroce satira da Byron.

Tra gli altri poeti romantici della prima generazione ci furono anche Samuel Rogers e Walter
Savage Londor. L'opera più matura di Rogers è "Italy", scritta in versi sciolti. Il poeta viaggia
attraverso l'intera penisola descrivendo con Grazia a ciò che lo incuriosisce, in alcuni casi
diventando un ottimo narratore di racconti italiani anche per gli stessi italiani. Come nel caso della
romantica è tragica storia della Nobile fanciulla Modenese Ginevra promessa sposa di un Orsini, e
morta per uno scherzo del destino il giorno stesso delle nozze.
Landor trascorse gran parte della sua vita adulta in Italia tra Firenze, Como e Pisa. Un
epigrammista e compose drammi in versi di imitazione alferiana. Grande latinista compose vari
poemi anche in lingua latina.

SECONDA GENERAZIONE ROMANTICA


LORD BYRON
Nasce da una famiglia scozzese nobile ma non facoltosa e trascorre l'infanzia in balia di una madre
psicolabile e di una governante fanatica calvinista. Studia in Scozia dopo avere ereditato il titolo di
lorda l'età di 10 anni, per poi finire a Cambridge. Pubblica la sua prima raccolta di versi che venne
duramente criticata dalla autorevole "Edinburgh Review", critica alla quale Byron rispose con un
poema satirico dimostrando subito di essere un grande polemista. Estende il proprio sarcasmo ai
grandi poeti romantici della prima generazione menzionando di esplicitamente e deridendo in
ciascuno l'atrofizzazione dell'impulso creativo iniziale.
Compie il Grand Tour viaggiando attraverso Portogallo, Spagna, Grecia, Albania e vicino Oriente.
Subito dopo componi i due canti dell'opera che l'avrebbe reso famoso "Childe Harold's
Pilgrimage", una specie di diario in versi che racconta dei suoi vagabondaggi attraverso i paesi
mediterranei. In seguito compone altri due canti per quest'opera, di cui l'ultimo si sofferma
sull'Italia. Mostra in questa opera un grande gusto per il gotico, l’oscuro il malinconico. Scrisse
anche alcuni racconti in versi in cui diede sfogo a una vena lirico- intimistica.
Nonostante la sua prima opera satirica, critichi i presupposti del movimento romantico, fino a
questo punto della sua produzione poetica Byron dimostrai di non averli superati come poeta in
proprio.
A causa del successo fu imprudente circa alcuni suoi atteggiamenti pubblici come il radicalismo
politico, e certi costumi privati come la pratica dell' omosessualità e dell'incesto. Il fallimento del
matrimonio con Anne Milbanke, dopo meno di un anno di unione completò il quadro, e il poeta
dovete lasciare in fretta e per sempre l'Inghilterra rifugiandosi prima in Svizzera e poi in Italia. In
Svizzera ebbe il sodalizio con Shelley, sua moglie Mary e la cognata Claire, da cui avrà una figlia. Da
questo sodalizio nasce la famosa scommessa che portò alla composizione di alcune delle storie
metafisiche più famose, tra cui Frankenstein di Mary Shelley. Poi si rifugio a Venezia dove prese
l'abitudine di recarsi sull'isola di San Lazzaro, in un convento, dove i padri lo accoglievano
volentieri e gli insegnavano la loro lingua. Legò particolarmente con un padre che diventò anche
protagonista di una sua opera che però non fu mai pubblicata. Grazie alla riscoperta del
patrimonio settecentesco inglese scrive opere epico-satiriche come "Don Juan", che però lascia
incompleta a causa della sua morte. L'opera è incentrata sulle molteplici avventure e disavventure
che accadono al giovane nobile spagnolo in varie zone del Mediterraneo e della Russia. Negli ultimi
canti è presente una satira politica alle istituzioni britanniche.
Durante la sua vita, grazie a delle sue relazioni, entra in contatto con gli ambienti carbonari e
comincia ad essere controllato dalla polizia papalina, per la quale è costretto a scappare a Pisa
dove riprende il sodalizio con Shelley, e fonda il periodico "The Liberal", che però ha vita breve.
L'irrequietezza di Byron si manifesta sempre più palesemente dopo la morte per annegamento di
Shelley, avvenuta nell'estate del 1822, anno in cui il poeta parla solo di coraggio e di atti estremi. A
seguito si trasferisce a Cefalonia, dove conosce l'ultimo grande amore (infelice) della sua vita, il
quindicenne Lukas Chalandritsanos, con il quale si stabilisce a Missolungi, nonostante l'amore non
sia corrisposto, dove le sue condizioni di salute peggiorano a cuasa del rifiuto del poeta di
prendere precauzioni e di curarsi come dovrebbe. Byron muore in seguito a un violento attacco di
febbre reumatica.
PERCY SHELLEY
Nasce da famiglia nobile e mostra predilezione per le materie scientifiche in quanto attratto da
fenomeni quale l'elettricità o il magnetismo. Iscritto ad Oxford viene espulso dopo solo un anno di
frequenza, per aver composto, su istigazione di un amico, un libello dal titolo "The Necessity of
Atheism". Il padre sdegnato rifiuta di accoglierlo in famiglia, ed egli, senza mezzi sposa la
sedicenne Harriet Westbrook, dalla quale avrà due figli. Diventa appassionato discepolo di
Godwin, e sotto la sua influenza radicalizza la propria posizione di ateo nelle questioni religiose, e
di estremista anarchico-libertario in quelle politiche. Nel frattempo si innamora di Mary, la figlia, la
quale scappa in Svizzera abbandonando definitivamente Harriet, la quale si suicida.
Ritorna in Inghilterra alla morte del nonno nel 1815, e eredita una discreta somma che gli
permetterà di godere di una discreta rendita. L'anno successivo avviene il famoso incontro con
Byron, con il quale non si piace profondamente, perché Byron gli risultava troppo "aristocratico", e
a lui, Shelley troppo "filosofo". Si ritroveranno però poi in Italia, dove Shelley inizia la
composizione del dramma lirico in quattro atti "Prometheus Unbound", dove esprime i suoi alti
ideali di rigenerazione umana, attraverso un'ostinata ribellione intellettuale, morale e sociale. Il
poeta racconta del trionfo di Prometeo su Giove, che usa come metafora per il trionfo della libertà
e della ragione contro la tirannide e l'odio.
Shelley soggiornò a lungo anche a Napoli, in quanto sperava in un miglioramento fisico grazie al
clima favorevole, dove fu ispirato dalla proclamazione della costituzione del 1820 e scrisse l"Ode
to Naples", dove è presente una contemplazione di una natura dolcissima ma malinconica chi si
avvia al tramonto del giorno.
Il giorno 8 luglio 1822, non ancora trentenne, Percy Shelley muore annegato al largo di La Spezia
durante un nubifragio.
JOHN KEATS
Nasce in un paesino presso Londra nel 1795 da una modesta famiglia. Viene cresciuto in una
tenuta agricola di proprietà dei nonni materni poiché la madre e il fratello muoiono di tubercolosi;
non frequenta l'università e ottiene solo un diploma di chirurgo abilitato esercitare sulle navi,
tuttavia non praticherà mai alcun mestiere riuscendo a sopravvivere grazie a un'eredità materna.
Keats era molto affascinato dall’arte greca la quale influenzò profondamente la sua poesia. Alla
fine del 1815 Keats trova l’ideale punto di riferimento letterario e umano nella redazione di “The
Examiner”, il periodico di impostazione radicale diretto da Leigh Hunt, scrittore, poeta, giornalista
e grande organizzatore culturale, che fu una figura chiave nella Londra del 1820.
Fu proprio a casa di Hunt che nel 1816 Keats compose la sua prima poesia-capolavoro, “On First
Looking Into Chapman’s Homer”. Non avendo studiato greco, il poeta conosceva Omero solo nella
traduzione neoclassica di Pope. A casa di Hunt scoprì la rozza e vigorosa versione dell’elisabettiano
Chapman.
Pubblica altre opere nel corso dei due anni successivi, finché non si rende conto di essere in
pessime condizioni finanziarie, ottiene solo recensioni negative dovute all'altezzosità dei fogli tory.
Si manifestano i primi sintomi del male che in pochi anni lo distruggerà, ma grazie ai quali matura
la sua poesia più bella e grande "La belle dame sans merci”, ballata incentrata su mitologie e
teorie. Il poeta sentiva la morte incombere su di lui e trovò consolazione nella poesia e nell’arte,
infatti, affermò di non poter “esistere senza la poesia” che considerava come “qualcosa di
assoluto”, l’unico modo per sconfiggere la morte e vivere eternamente. Secondo Keats, la poesia
nasce dal profondo dell’anima, supera la fugacità della vita e diventa immortale. Essa non deve
trasmettere un messaggio ai suoi lettori, è dettata dall’Immaginazione e ciò che colpiva
l’immaginazione del poeta più di ogni altra cosa era la bellezza. Keats bramava la bellezza che per
lui era fonte di gioia, credeva fermamente nell’importanza della ricerca delle sensazioni, ricerca in
cui erano coinvolti tutti i sensi e da cui derivavano tutti i piaceri. Keats formulò una teoria che
chiamò capacità negativa (negative capability) cioè l’abilità del poeta di annullare la propria
identità quando osserva un oggetto per lui fonte d’ispirazione in modo da identificarsi con esso. In
questo modo è in grado di ricercare sensazioni e attraverso l’immaginazione, che considera più
potente della ragione, può vedere la bellezza delle cose e creare poesia.
HEMANS E CLARE
La prima fu famosissima sia in Inghilterra che negli Stati Uniti. Il suo pathos poetico fu riconosciuto
più sentimentale e superficiale che profondo e consapevole, profondamente religiosa mostra i
propri limiti in una poesia quale “Lo scettico”. Non può essere comunque dimenticata la sua
ballata Casabianca (1829), dedicata a un fanciullo, figlio del capitano della nave in fiamme, che si
immola sulla plancia di comando al posto del padre.
John Clare è ricordato per il suo spirito negletto, fu rinchiuso in manicomio dove trascorse gli
ultimi trent’anni della sua vita.
L'ETÀ VITTORIANA - CULTURA E SOCIETÀ -
Per età vittoriana si intende il periodo compreso nel regno della regina Vittoria, durato dal 1837 al
1901. Per l'Inghilterra il periodo vittoriano fu un periodo di rapida espansione
economica,territoriale e demografica. La moderna economia urbana dell’industria manifatturiera e
del commercio internazionale presero il posto della vecchia economia agricola. Si formarono
grandi città come Liverpool, Manchester, Birmingham, Bristol, Leeds che accoglievano grandi
fabbriche. La grande fortuna di questo periodo fu dovuta anche al grande numero di colonie che la
Gran Bretagna potè conquistare. Con l’avvento di un ritorno dell’attività rivoluzionaria in Europa,
le grandi e povere masse urbane furono percepite come potenzialmente pericolose all’ordine
costituito, così’ furono gradualmente incorporate in working classes (proletariato) grazie a una
serie di riforme e interventi politici mentre la borghesia mercantile e imprenditoriale potè
prendere il posto della vecchia nobiltà terriera.
Dopo gli anni della Rivoluzione Francese e le diverse chiamate a una riforma in senso democratico,
l’Inghilterra, sconvolta dagli anni del Terrore e dall’assalto alla Bastiglia, tornò ad una politica
conservatrice. La riforma politica era inevitabile ma sia Conservatori che Liberali erano
inizialmente estremamente spaventati dall’estendere il voto alle masse. Il primo Reform Bill del
1832, con l’insistenza sulla proprietà privata, escludeva completamente le classi operaie; ciò
scaturì il movimento caritista, di cui le richieste però furono respinte dal Parlamento; il movimento
si dissolve nel 1848, stesso anno della pubblicazione del Manifesto comunista che denunciava le
condizioni dei lavoratori, grazie al quale si rafforzarono le organizzazioni sindacali (Trade Union).
La metà del IXX sec fu anche un periodo di grande innovazione tecnologica. L’invenzione della
macchina a vapore rivoluzionò completamente sia il settore dell’industria che quello dei trasporti
che grazie allo sviluppo della strada ferrata divennero sempre più efficienti consentendo rapidi
spostamenti di persone e cose.
Riassumendo, va notato in particolare come la società vittoriana è divisa in due: da una parte i
benestanti, con le loro ricchezze e la loro possibilità di successo, con il loro pensiero liberale,
dall’altra i poveri che lottano contro le Corn Laws e molte altre misure repressive e che vivono
all’interno delle workhouses.
L’epoca vittoriana è talmente lunga da rendere impossibile una sua trattazione omogenea o
onnicomprensiva tanto che sono state date diverse periodizzazioni. Oltre al 1851, è da ricordare il
1870, l’anno della guerra franco-prussiana, da cui emerge una nuova potenza, il reich tedesco
proclamato nel 1871, in grado di sfidare la supremazia inglese in ambito tecnologico-industriale e
militare, sia perché vede l’approvazione dell’Education Act, che innalza il livello di alfabetizzazione.
La cultura si apre a una letteratura d’evasione o a quella che mescola sensazionalismo e impegno
politico, inoltre si accentua la diffusione dei periodici e dei domenicali (che riportano sempre più
linguaggi e contenuti sensazionalistici) grazie all’abolizione della tassa sui giornali del 1855 e al
perfezionamento delle tecniche tipografiche.
IL ROMANZO -CARATTERISTICHE DEL NOVEL-
Il romanzo è la forma letteraria per eccellenza dell'epoca vittoriana, la sua principale funzione è di
intrattenimento ed educazione dei ceti borghesi dello stato industriale. Il romanziere vittoriano
rivendica la figura femminile, indaga sui centri urbani emarginati.
Il romanzo vittoriano non rinuncia mai a dialogare con i suoi lettori e con le stesse istituzioni
(funzione morale e pedagogica). Tutti i grandi romanzieri vittoriani si avvalgono della tecnica del
narratore onnisciente, che guida l'esistenza dei suoi personaggi, trasformandosi spesso in
personaggio; che usa digressioni che possono riguardare la politica, la morale, ecc.. Investito da un
potere quasi divino l'autore si rivolge spesso al lettore con "dear reader". I romanzieri sono tutelati
almeno fino agli anni 80 da biblioteche private, che garantiscono l'acquisto di un certo numero di
copie, date poi in prestito tramite l'esborso di una tassa.
Solitamente i romanzi erano composti da 3 volumi, ma in alternativa, si sviluppa anche la
pubblicazione a puntate, in mensili o settimanali. Questo sistema porta un contatto più diretto con
il pubblico, e all'intrecciarsi di una trama che si fa via via sempre più complessa per motivi di
suspense. Mentre i romanzi tendono a farsi meno prolissi, acquista un maggiore rilievo letterario,
il genere della short story o romanzo breve; romanzi riguardo la rivelazione dell'universo interiore
della conoscenza.
CHARLES DICKENS
Esordisce con "Sketches By Boz", pubblicati in puntate sul giornale per il quale lavorava. In queste
opere appare la vita della grande metropoli londinese con le sue storie (tragiche, buffe o bizzarre).
Poi con "Pickwick Papers", la vicenda di un ingenuo e innocente ragazzo che finisce in prigione a
causa di una subdola arpia. Il romanzo offre l'occasione per denunciare l'ingiustizia dell'apparato
legale durante il periodo vittoriano. Nel libro i valori sono quelli di un Inghilterra rurale che sta per
lasciare il posto alle dinamiche dello sviluppo industriale. Il tono è estremamente ironico e spesso
sconfina nella parodia e nel grottesco, infatti Dickens, viene accusato di mancanza di serietà e di
superficialità nella composizione.
"Hard Times" è l'opera che si avvicina di più al mondo industriale ma esorcizza l'aridità e lo
squallore dei meccanismi utilitaristici e le ingiustizie sociali. Il romanzo è stato criticato soprattutto
per l'atteggiamento critico nei confronti di sindacati e per il suo pessimo riguardo al divario tra
proprietari di industrie capitalistiche e sottopagati operai. Fu pubblicato sulla rivista settimanale
"Household Words" di proprietà dello stesso Dickens.
TRACKERAY E TROLLOPE
Entrambi scelgono il Novel con una forte impronta realistico-didascalica e spesso via qualche
intonazione e satirica. Entrambi tentano la strada della politica, senza successo.
La fama di Trollope è dovuta principalmente a due cicli narrativi, chi mettono in luce i conflitti e i
problemi di vita provinciale e clericale di un immaginaria cittadina.
Il maggior successo per Trackeray fu "Vanity Fair", pubblicato a puntate. La storia di due figure
femminili emblematiche: l'angelica Amelia e la sua povera amica spregiudicata Becky, pronta a
tutto pur di compiere la sua scalata sociale e dunque a mettere in gioco il valore sacro della
sessualità. La parte centrale della storia è occupata dalla battaglia di Waterloo, dove le due donne
aspettano di sapere cosa è accaduto ai loro uomini. Le ultime scene sono cariche di pathos, Amelia
prega per il marito, senza sapere che egli è già morto, ma lei ritroverà la felicità con un altro uomo,
mentre Becky continua a cercare la sua scalata sociale fino ad accasarsi con il fratello di Amelia, e a
ereditare il patrimonio dopo la sua sospetta morte prematura. Le due amiche si incontrano ancora
una volta: Amelia realizzata come madre e moglie, l'altra abbandonata dal figlio avuto, e rimasta
sola, impegnata a recitare il ruolo della pia donna. Amelia e Becky sono allora i due volti
complementari dell'immaginario maschile dell'epoca: l'angelo della casa è il demone della
sessualità.
Entrambi gli scrittori rievocano la rivoluzione francese; evitando di farsi coinvolgere dalle
dinamiche industriali puntano l'attenzione su paesaggi più tradizionali, come quelli rurali. Entrambi
hanno un atteggiamento antiromantico; calano il lettore nel mondo della mediocrità umana dove i
valori si identificano con il denaro.
GEORGE ELLIOT
Romanziera, traduttrice e critica letteraria, interessata problematiche religiose e filosofiche, Maria
Evans, che pubblicò con il suo pseudonimo maschile, è una figura dominante della narrativa
vittoriana. Impone la sua personale interpretazione del romanzo in cui l'attenzione al quotidiano
diventa fondamentale.
In una sua opera, Eliot rimprovera gli scrittori inglesi, soprattutto Dickens, di non aver saputo
dipingere fedelmente le classi inferiori, in particolare quelle contadine. Si occupa dei radicali
cambiamenti della vita quotidiana della rivoluzione industriale, concentrandosi sulle comunità di
provincia, legate all'economia di terra, che subiscono di rimbalzo l'effetto destabilizzante di
fenomeni industriali. Il capolavoro di Eliot è Middlemarch, che tratta le vicende, animate da
tensione morale, di Dorothea Brooke, un’orfana ben educata affidata allo zio che nulla fa per
impedire il suo matrimonio con il reverendo Casaubon, un arido intellettuale.
Ciò che emerge è il senso della complessità delle relazioni interpersonali, l’impossibilità a seguire
degli schemi prefissati e viene ribadita la necessità di difendere la propria integrità morale.
Dorothea dovrà rinunciare al patrimonio del marito per potersi risposare. Gli errori e le sofferenze
di Dorothea vengono riscattati alla luce di forti principi religiosi e della consapevolezza che i tempi
moderni non consentono più l’eroismo di grandi figure femminili.
BROWNING
La poetica di Browning si rifà al monologo dei drammi elisabettiani che consente di indagare nella
psicologia di personaggi emblematici. Ciò che ne deriva è un forte senso di ambiguità e
l’impossibilità di non poter dare risposte assolute. La pittura, la musica, la religione divengono temi
poetici che, personificati attraverso determinati personaggi del passato, suggeriscono con un
voluto effetto ironico la soggettività di un’identità fittizia perché filtrata attraverso la soggettività
del poeta e attraverso i modelli culturali dell’epoca.
Usa la dislocazione del poeta, ovvero, parla dall'esterno sia per le sue idee democratiche poco
gradite in patria sia per il suo travagliato matrimonio. Che l’Italia e la sua storia fossero al centro
dell’ispirazione di Browning lo mostrano i suoi monologhi drammatici come My last Duchess, che
parla di un ritratto rinascimentale alla corte degli estensi, raffigurante una donna che sembra viva.
IL TEATRO
La cultura degli anni ’90 tende alla spettacolarizzazione, quindi il teatro diventa lo strumento
espressivo più importante per restituire compattezza al pubblico ormai diviso. Nell’ultima parte
del secolo si afferma un genere di operetta che trova la sua massima espressione in Gibert e
Arthur Sullivan.
Acquista importanza sociale la figura dell’attore. Si riscoprono le opere di Shakespeare. I
dominatori della scena inglese di fine secolo furono Henry Arthur Jones e Arthur Wing Pinero,
artigiani del teatro e artefici del ‘society drama’ ambientato nell’alta società. A questa appartiene
anche Wilde che adopera un impianto ottocentesco ma lo trasforma attraverso il dialogo che si
muove tra ironia ed elementi grotteschi. Il linguaggio dei suoi personaggi è finzione e pura forma
senza contenuti etici.
BERNARD SHAW
Il contributo più innovativo in ambito teatrale è fornito da Bernard Shaw, di origine irlandese,
critico musicale. Debutta nel 1892 con Widower’s House, in cui attacca l’ipocrisia dei benpensanti
(il contrasto tra due innamorati si risolve con la speculazione finanziaria da compiere di comune
accordo sulle case affittate ai poveri).
Ancora più trasgressivo è La professione della signora Warren, una tenutaria di bordelli, in cui vi è
il conflitto tra morale pubblica e morale privata. È importante sottolineare il carattere polemico del
teatro di Shaw. Nel teatro inglese della fine dell’800 il suo linguaggio teatrale costituisce una voce
rivoluzionaria e capace di paradossalità.
Con la prima guerra mondiale la forza della sua invenzione teatrale venne meno. Dal dopoguerra
in poi Shaw ripiegò su vicende ambientate in un lontano passato o in un ipotetico futuro che gli
consentivano di agitare sulla scena i suoi polemici intenti, senza dover fare i conti con il presente.

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