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MUSCOLO LISCIO

I muscoli lisci formano le pareti degli organi cavi e dei vasi (arterie, vene, canale digerente,
bronchi, vescica, utero); in particolare:
• nell’apparato vascolare, costituiscono la parete dei vasi sanguigni e regola il calibro di
questi;
• nell’apparato gastrointestinale, promuovono la propulsione e il rimescolamento del
cibo;
• nell’apparato urinario, costituiscono la vescica urinaria e gli ureteri, e controllano la
minzione;
• nell’apparato respiratorio, regolano il calibro delle vie aeree;
• nell’apparato riproduttivo, regolano le funzioni dell’apparato genitale maschile e
femminile;
• nell’apparato oculare, regolano il diametro della pupilla.

I muscoli lisci sono privi della striatura trasversale, con lamenti sottili e spessi organizzati
in unità contrattili simili ai sarcomeri, ma con composizione proteica di erente riguardo
alcune proteine. In particolare, riconosciamo tre tipi di erenti di lamenti:
• i lamenti sottili possiedono actina e tropomiosina ma mancano la troponina e
nebulina; al loro posto ci sono il caldesmone e la calponina, con la stessa struttura e
composizione presente nel muscolo striato;
• i lamenti spessi sono costituiti dalla miosina del muscolo liscio che di erisce in
composizione amminoacidica dalla miosina del muscolo scheletrico, in quanto le
teste ricoprono interamente la loro super cie consentendo ai lamenti di actina di
scorrere lungo la miosina per lunghe distanze. Questa proprietà è importante per gli
organi il cui volume luminale può variare come stomaco, intestino, vescica, utero.
• i lamenti intermedi di desmina, non contrattili, che ancorano tra loro i corpi densi e le
aree dense formando la rete del citoscheletro.
L’actina e la miosina sono organizzate in modo lasso intorno alla periferia della cellula e
sono tenute in posizione dai corpi densi di forma ellissoidale, che sostituiscono le linee
Z mancanti. L’organizzazione delle bre fa sì che la cellula diventi globulare quando si
contrae.
Le cellule muscolari lisce sono piccole, fusiformi, mononucleate in cui il nucleo è
centrale, i mio lamenti sono disposti in maniera
irregolare e il reticolo sarcoplasmatico è piuttosto
rudimentale e sprovvisto dei tubuli T; il
plasmalemma, però, contiene piccole formazioni
a sacco, dette caveole, dove sono maggiormente
concentrate le proteine che contribuiscono alla
regolazione intracellulare del Ca2+. A livello delle
caveole sono presenti canali al calcio VD di tipo L
e l’antiporto 3Na+-1Ca++. Il RS presenta recettori
RYR e i canali del calcio regolati dall’inositolo
1,4,5-trifosfato; caveole e il sottostante RS
contribuiscono, quindi, alla regolazione della
concentrazione di calcio. La rimozione di calcio,
invece, avviene mediante la pompa SERCA, l’antiporto 3Na+-1Ca++ e una Ca-ATPasi
sarcolemmale. Le cellule sono in comunicazione o tramite legami meccanici, le giunzioni
aderenti, dette anche placche di adesione, attraversate dai lamenti sottili, consentendo
la trasmissione della forza contrattile da una cellula all’altra, o tramite vie di comunicazioni
intercellulari, le giunzioni comunicanti, che formano vie a bassa resistenza tra cellule
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attraverso cui si propaga facilmente l’onda di depolarizzazione; le gap junctions possono
anche consentire comunicazioni chimiche per di usione di molecole a basso peso
molecolare.
Non è attaccato a strutture ossee e non è innervato da motoneuroni (involontario), ma
può essere sotto il controllo del sistema nervoso autonomo.

UNITARIO O MULTIUNITARIO
In base al tipo di accoppiamento tra le cellule, il muscolo liscio può essere unitario, in cui
le cellule sono elettricamente accoppiate attraverso giunzioni comunicanti e si
contraggono come unità coordinate, o multiunitario, in cui le cellule non sono
accoppiate elettricamente e ciascuna cellula muscolare può contrarsi in modo autonomo.
• La maggior parte dei muscoli lisci sono del tipo unitario. Il muscolo liscio unitario è
anche chiamato muscolo liscio viscerale, perché
è nella costituzione delle pareti dei visceri, come il
tratto intestinale. Le cellule del muscolo unitario
sono dotate di automatismo, quindi attività
pacemaker; perciò le terminazioni nervose sono
poco numerose e l’attività elettrica può essere
modulabile in frequenza da segnali nervosi o
chimici. Poiché in seguito a una stimolazione tutte
le cellule si contraggono, al contrario del muscolo
scheletrico, l'aumento della forza di contrazione
non è legato all'aumento del reclutamento delle
bre. È la quantità di Ca2+ che entra nella cellula
a determinare la forza di contrazione.
• Nel muscolo liscio multiunitario, ogni bra è strettamente associata a un terminale
assonico e può essere stimolata indipendentemente. In questo caso c'è un controllo
molto ne della contrazione, attraverso l'attivazione selettiva delle singole cellule
muscolari e, per aumentare la forza muscolare, si reclutano ulteriori bre, così come
nel muscolo scheletrico. Il muscolo liscio multiunitario si trova nell'iride e nel corpo
ciliare dell'occhio, in parte del tratto genitale maschile e nell'utero, ad eccezione del
periodo del travaglio e del parto. Infatti, le bre multiunitarie della muscolatura uterina
cambiano e diventano unitarie durante la fase nale della gravidanza. Si ipotizza infatti
che i geni che codi cano per la sintesi della connessione delle giunzioni comunicanti
si attivino per e etto degli ormoni della gravidanza. La presenza di giunzioni
comunicanti nelle membrane delle cellule muscolari dell'utero sincronizza i segnali
elettrici e consente alla muscolatura uterina di contrarsi in maniera più e cace
durante l'espulsione del nascituro. Altri muscoli lisci multiunitari sono i muscoli
piloerettori, gli s nteri del tubo digerente, la muscolatura dei bronchi e del dotto
deferente del testicolo, la muscolatura delle arteriole.
La divisione in muscolo multiunitario e unitario ri ette anche la modalità con la quale le
bre vengono eccitate:
• il muscolo multiunitario è neurogeno, cioè la contrazione è innescata da stimoli
nervosi (SNA);
• il muscolo unitario è miogeno, cioè autoeccitabile, non richiede stimolazione
nervosa. Queste non hanno un potenziale a riposo costante, ma il loro potenziale
oscilla in modo intrinseco. Il SNA può solo modulare tale attività autonoma.
Perciò, il SNA innerva tutto il muscolo liscio, ma nel multiunitario innesca la
contrazione, mentre nell’unitario non innesca la contrazione, la modula.
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TONICO O FASICO
Il muscolo liscio può essere classi cato in base alla modalità di contrazione in
muscolo liscio di tipo fasico o di tipo tonico.
• Le cellule muscolari di tipo fasico presentano attività contrattile intermittente o
ritmica, cioè alternano stati di rilasciamento e contrazione; ad esempio la peristalsi
gastrointestinale o urogenitale;
• le cellule muscolari lisce di tipo tonico presentano attività contrattile continua, ad
esempio, i vasi sanguigni, vie aeree, gli s nteri dell’esofago o della vescica, la cui
funzione è quella di chiudere l'apertura di un organo cavo.

CONTRAZIONE DEL MUSCOLO LISCIO


La contrazione del muscolo liscio inizia quando uno stimolo elettrico o chimico induce
l’apertura dei canali del Ca2+ presenti sulla membrana plasmatica e sul reticolo
sarcoplasmatico. Il potenziale di membrana delle bre muscolari lisce è inferiore rispetto a
quello delle bre muscolari scheletriche (circa–50/-60 mV). La contrazione causata dal
segnale elettrico è de nita accoppiamento elettro-meccanico, mentre quella innescata da
segnali chimici è detta accoppiamento farmaco-meccanico; in ogni caso, la contrazione è
Ca2+-dipendente.
1. Un aumento della concentrazione del Ca2+ citoplasmatico è il segnale di inizio della
contrazione. Questo Ca2+ proviene non solo dal reticolo sarcoplasmatico ma in molti
casi proviene anche dal liquido extracellulare.
2. Il Ca2+ si lega alla calmodulina, una proteina che lega il calcio presente nel
citoplasma. Il complesso Ca2+-calmodulina attiva la chinasi della catena leggera della
miosina (MLCK), un enzima che utilizza l’ATP per fosforilare una delle catene leggere
della testa della miosina.
3. Il complesso Ca2+- calmodulina fosforila anche caldesmone e calponina riducendo la
loro a nità per l’actina e favorendo i ponti trasversi.
4. Quando la catena leggera della miosina è fosforilata dalla chinasi, viene attivata la
funzione catalitica della miosina che interagisce con l’actina. Quando l'attività
ATPasica della miosina è elevata, i legami actomiosinici e il ciclo dei ponti trasversi
aumentano la tensione generata dal muscolo. L'isoforma della miosina ATPasica nel
muscolo Iiscio è molto più lenta di quella del muscolo scheletrico, e,
conseguentemente, lo è anche la velocità dei cicli dei ponti trasversi.
Gli eventi molecolari implicati nella contrazione del muscolo liscio sono per molti aspetti
simili a quelli del muscolo scheletrico, ma ci sono importanti di erenze:
‣ nel muscolo liscio, il Ca2+ si lega alla calmodulina nel citosol, mentre nel muscolo
scheletrico, si lega alla troponina sui lamenti sottili;
‣ nel muscolo liscio, il complesso Ca2+-calmodulina si lega alla MLCK, che fosforila i
ponti trasversi della miosina, che si legano all’actina; nel muscolo scheletrico, invece,
il cambiamento di conformazione della troponina sposta la tropomiosina dalla
posizione di blocco e i ponti trasversi di miosina si legano all’actina;
‣ nel muscolo liscio, il Ca2+ entra dal LEC oltre al RS, mentre nel muscolo scheletrico la
fonte è solo intracellulare;
‣ nel muscolo liscio, il legame del Ca2+ alla calmodulina è solo il primo passo per
l’innesco della contrazione, mentre, nel muscolo scheletrico, il legame del Ca2+ alla
troponina avvia immediatamente la contrazione.

RILASSAMENTO DEL MUSCOLO LISCIO


Il rilassamento non dipende solo dalla riduzione del calcio intracellulare, ma richiede
anche una fosfatasi della catena leggera della miosina (MLCP), che defosforila la miosina
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riducendone l’attività ATPasica. Il rilasciamento nella cellula muscolare liscia è un
processo a più fasi. Come nel muscolo scheletrico:
1. il Ca2+ libero è rimosso dal citoplasma per mezzo di una Ca2+-ATPasi che lo
sequestra nuovamente dentro il reticolo sarcoplasmatico. Inoltre, una parte del calcio
è riportata nel mezzo extracellulare per mezzo di una Ca2+-ATPasi e di uno
scambiatore Na+-Ca2+ (NCX);
2. una riduzione del Ca2+ libero nel citoplasma causa il distacco del Ca2+ dalla calmo-
dulina. In assenza di Ca2+-calmodulina la chinasi della catena leggera della miosina è
inattivata. Quando si riduce l'attività di MLCK, la fosfatasi della catena leggera della
miosina defosforila la miosina. L'attività ATPasica della miosina diminuisce e il
muscolo si rilascia;
3. la miosina fosfatasi defosforila anche caldesmone e calponina aumentando la loro
a nità per l’actina e impedendo i ponti trasversi.
La defosforilazione della catena leggera della miosina da parte dell'enzima fosfatasi della
catena leggera della miosina riduce I'attività ATPasica della miosina, ma non si traduce
automaticamente nel rilasciamento. Infatti, con meccanismi non del tutto noti, la miosina
defosforilata può restare attaccata all'actina per un certo tempo: in questo caso si parla di
stato bloccato della miosina. Questa condizione mantiene la tensione della cellula
muscolare con uno scarso consumo di ATP. Questo è un aspetto importante in relazione
alla capacità del muscolo liscio di restare contratto senza mostrare fatica.

L’attività di contrazione o rilassamento del muscolo liscio è regolata da diversi stimoli


chimici:
• il neuroormone simpatico adrenalina, che causa la contrazione del muscolo liscio
quando si lega ai recettori alfa-adrenergici e il rilassamento quando si lega a recettori
beta-adrenergici;
• l’Ach, un neurotrasmettitore che può avere azione diretta e indiretta sul muscolo liscio:
l’azione indiretta ha come e etto il rilassamento, dovuto ad un aumento della quantità
di Ach in circolo, che si legherà alle cellule endoteliali, provocando la liberazione, da
queste, del fattore rilassante ossido nitrico, mentre l’azione diretta ha, invece, come
e etto la contrazione, in quelle regioni del muscolo liscio in cui l’endotelio vascolare è
danneggiato;
• diversi ormoni che incrementano l’IP3 nel muscolo liscio, facendolo contrarre, tra cui
l’angiotensina II, la vasopressina e l’endotelina, oltre ai neurotrasmettitori del
simpatico e del parasimpatico;
• l’adenosina, liberata dal muscolo durante periodi di intensa attività, che di onde e
promuove vasodilatazione.
Contrazione e rilassamento dipendono, inoltre, dal grado di fosforilazione delle catene
leggere regolatrici, operato da due enzimi che agiscono in maniera opposta: la chinasi
delle catene leggere (MLCK) e la fosfatasi delle catene leggere (MLCP). L’attivit
fosfatasica della MLCP controllata per via fosforilativa dalla Rho-chinasi (Rho-K) e
l'inibitore della proteina fosfatasi miosina CPI-17. Questo enzima attivato dalla proteina
G monomerica RhoA, che passa dallo stato inattivo (Rho-GDP) a quello attivo (Rho-GTP).
La ROK inibisce la miosina-fosfatasi (MP) mediante fosforilazione della subunità legante la
miosina (MBS) della MP. La ROK inibisce anche indirettamente la MP mediante
fosforilazione/attivazione della proteina CPI-17, un inibitore di 17 kDa della MP. L'e etto
netto della fosforilazione della ROK è una riduzione dell'attività della MP, che determina
un aumento del livello di fosforilazione della catena leggera della miosina (MLCP), con
conseguente maggiore sviluppo di forza di contrazione per una data [Ca**] intracellurare.
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CARATTERISTICHE FUNZIONALI DEL MUSCOLO LISCIO
1. Lentezza della contrazione a causa di:
• maggiore durata del PdA;
• minore velocità di propagazione per mancanza dei tubuli T;
• minore velocità ponti trasversi;
• minore attività ATPasica della testa della miosina (scorrimento + lento: una
contrazione dura circa 3000 ms contro i 100 ms del m. scheletrico).
2. Contrazione più duratura nel tempo senza a aticamento:
A causa della lentezza dei cicli dei ponti trasversi, questi restano legati più a lungo al
lamento sottile. Questo fenomeno, detto di latch, permette al muscolo liscio di
mantenere uno stato di tensione consumando meno ATP (ogni ciclo consuma un ATP).
3. Relazione forza-velocità del muscolo liscio, la velocità di accorciamento dipende dal
grado di fosforilazione.
4. Relazione lunghezza-tensione del muscolo liscio, il muscolo liscio è in grado di
sviluppare tensione entro un ambito più ampio di lunghezze iniziali del sarcomero.

PdA ad onde lente o pacemaker


I muscoli lisci possono produrre depolarizzazioni spontanee accompagnate o meno da
PdA:
• potenziali ad onde lente, in cui le oscillazioni non sempre raggiungono la soglia, tipici di
strutture che si contraggono ritmicamente, come la muscolatura intestinale;
• potenziali pace-maker, in cui le oscillazioni raggiungono sempre la soglia per cui si
innesca la contrazione.
Le onde lente dipendono da variazioni intracellulari di ATP che regolano l’apertura/
chiusura di canali K+ATP-dipendenti presenti sul sarcolemma.
• Se aumenta l’ATP, i canali si chiudono e si ha depolarizzazione.
• Se diminuisce l’ATP, i canali si aprono e si ha iperpolarizzazione.
I PdA ad onde lente si registrano solo nel muscolo liscio del digerente, dove uttua
spontanemanente di 10-20mV ed è in uenzato da stimoli nervosi e locali associati
all’ingestione di cibo.
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