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Melioidosi
(Malattia di Whitmore)

Di Larry M. Bush , MD, FACP, Charles E. Schmidt College of Medicine, Florida Atlantic University;
Maria T. Vazquez-Pertejo , MD, FACP, Wellington Regional Medical Center
Revisionato/Rivisto apr 2022
La melioidosi è un'infezione causata dai batteri Gram-negativi Burkholderia (precedentemente noto come Pseudomonas)
pseudomallei. I quadri clinici comprendono polmonite, setticemia e infezione localizzata in diversi organi. La diagnosi si
basa sulla colorazione e sulla coltura. La terapia con antibiotici, come la ceftazidima, è prolungata.

Il Burkholderia pseudomallei può essere isolato dal terreno e dall'acqua ed è endemico nel Sud-Est asiatico; in
Australia; in Africa centrale, occidentale e orientale; in India; in Medio Oriente e in Cina. Il rischio di contrarre la
melioidosi è più alto per i viaggiatori avventurosi, gli ecoturisti, il personale militare, i lavoratori edili, i minatori e
altre persone il cui contatto con terreno o acqua contaminati possono esporli ai batteri in un'area endemica.

L'uomo può contrarre la melioidosi per contaminazione di abrasioni cutanee o di ustioni, per ingestione o per
inalazione ma non direttamente da animali infetti o da altri uomini.

Nelle aree endemiche, la melioidosi può verificarsi con facilità nei pazienti con

Diabete

Disturbo da uso di alcol

Malattia renale cronica

Immunocompromissione, incluso AIDS

La melioidosi è anche un possibile agente di bioterrorismo.

Sintomatologia della melioidosi


La melioidosi, dopo una fase primaria inapparente, può manifestarsi in fase acuta o rimanere latente per anni. La
mortalità è < 10%, tranne che nella melioidosi setticemica acuta, che è spesso fatale.

L'infezione polmonare acuta è la forma più frequente. Essa varia da una forma di polmonite lieve fino a una forma
necrotizzante gravissima. L'esordio può essere improvviso o graduale, con cefalea, anoressia, dolore toracico o
pleuritico sordo e mialgia generalizzata. La febbre è in genere > 39° C. Tosse, tachipnea e rantoli sono caratteristici.
L'escreato può essere striato di sangue. La RX torace mostra di solito un consolidamento del lobo superiore, spesso
con cavitazioni e somigliante alla tubercolosi. Possono anche manifestarsi lesioni nodulari, cisti a parete sottile e
versamento pleurico. La conta dei globuli bianchi va da un numero normale fino a 20 000/mcL (20 × 109/L).

L'infezione setticemica acuta inizia in maniera improvvisa, con shock settico e coinvolgimento di più organi e si
manifesta con disorientamento, dispnea estrema, cefalea grave, faringite, coliche nella regione addominale
superiore, diarrea e lesioni cutanee pustolose. Sono presenti febbre alta, ipotensione, tachipnea, un rossore
eritematoso brillante, e cianosi. La dolorabilità muscolare può essere impressionante. A volte compaiono segni di
artrite o meningite. I segni polmonari possono essere assenti o comprendere rantoli, ronchi e sfregamenti pleurici.

L'infezione suppurativa localizzata può verificarsi in quasi tutti gli organi però risulta più comune in
corrispondenza del sito di inoculazione nella pelle (o nei polmoni) e linfonodi associati. Tipici siti di infezione
metastatici sono il fegato, la milza, i reni, la prostata, l'osso e il muscolo scheletrico. La parotite suppurativa acuta è
comune tra i bambini in Thailandia. I pazienti possono essere apiretici.

Diagnosi della melioidosi

Colorazione e coltura
B. pseudomallei può essere identificata negli essudati con la colorazione al blu di metilene o di Gram e mediante
esame colturale. Le emocolture rimangono spesso negative, tranne quando vi è contrassegnata batteriemia (p. es.,
nella setticemia). I test sierologici sono spesso inaffidabili nelle aree endemiche, perché la positività può essere
dovuta a un'infezione precedente.

La RX torace mostra spesso addensamenti nodulari irregolari (circa 4-10 mm) ma può anche mostrare infiltrati
lobari, broncopolmonite bilaterale o lesioni cavitarie.
L'ecografia o TC dell'addome e della pelvi devono probabilmente essere effettuate per evidenziare ascessi che
possono essere presenti a prescindere dalla manifestazione clinica. Fegato e milza possono essere palpabili. Gli
esami epatici, l'aspartato aminotransferasi, e la bilirubina sono spesso alterati. L'insufficienza renale e la
coagulopatia possono essere presenti nei casi più gravi. La conta dei globuli bianchi è normale o lievemente
aumentata.

Trattamento della melioidosi

Per i pazienti sintomatici, diverse settimane di antibiotici EV seguiti da un prolungato decorso di un farmaco
orale
La melioidosi asintomatica non richiede terapia.

Nei pazienti sintomatici si somministra ceftadizima 30 mg/kg EV ogni 6 h per 2-4 settimane (imipenem, meropenem
e piperacillina sono alternative accettabili), poi antibiotici per via orale (una compressa a dose doppia di
trimetoprim/sulfametossazolo 2 volte/die o doxiciclina 100 mg 2 volte/die) per 3-6 mesi. Nei bambini < 8 anni e le
donne incinte, amoxicillina/clavulanato 25/5 mg/kg 3 volte/die è usato al posto di doxiciclina.

Punti chiave

La melioidosi è acquisita dal contatto con la pelle, da ingestione o da inalazione; non viene acquisita
direttamente da animali infetti o persone.

La manifestazione più comune è un'infezione polmonare acuta (talvolta grave), ma le lesioni


suppurative possono verificarsi nella pelle e/o in molti altri organi; può derivare una setticemia che
ha un alto tasso di mortalità.

Diagnosticare attraverso colorazione e coltura; vengono eseguite le emocolture ma spesso risultano


negative tranne che nella setticemia grave.

Trattare i pazienti sintomatici con ceftazidime EV seguito da un ciclo di trattamento prolungato di


trimetoprim/sulfametossazolo orale o doxiciclina; nei bambini < 8 anni e nelle donne in gravidanza,
utilizzare amoxicillina/clavulanato al posto della doxiciclina.

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