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Adenoidite acuta
È un infiammazione acuta della tonsilla faringea; può essere di natura virale (adenovirus, rinovirus)
o batterica.
Semeiotica - è caratterizzata da iperpiressia, ostruzione nasale con respirazione prevalentemente
orale, roncopatia e apnee notturne; rinorrea con secrezione sierosa nelle forme virali e pureulenta
in quelle batteriche. Nelle forme virali la febbre dura in media per 48 ore, in quelle batteriche 4-5
giorni. Le complicanze delle adenoiditi sono dovute allʼestendersi della patologia a organi vicini, e
sono costituite da interessamento auricolare per il passaggio di virus e batteri lungo la tuba di
Eustachio (otite acuta sierosa o purulenta con ipoacusia, otodinia, otorrea), adenopatia
laterocervicale, flogosi delle vie aereo-digestive (faringiti, tonsilliti, laringiti, trachiti, bronchiti e
polmoniti, ascessi. Allʼesame obiettivo il quadro può simulare quello di una rinite, lʼendoscopia
rileva adenoidi di aspetto ipertrofico, iperemico, con presenza di secrezioni muco-purulente.
Terapia - si basa sullʼutilizzo di farmaci sintomatici (FANS, antipiretici, analgesici) nelle forme virali;
in quelle batteriche è necessario associare antibiotici per os per almeno 5 giorni.
Ipertrofia adenoidea
È una patologia caratterizzata da un cronico aumento di volume dellʼadenoide che determina una
sindrome ostruttiva respiratoria.
Etiologia - lʼipertrofia adenoidea è favorita da alcune condizioni ambientali, quali soggiorni in clima
umido e freddo, ed è sostenuta da fattori flogistici acuti ricorrenti o locali in soffetti affetti da una
particolare predisposizione costituzionale; il tutto mediato da una relativa insufficienza del sistema
immunitario che si ipertrofizza al fine di far fronte alla necessità di produzione di immunoglobuline.
Semeiotica - si caratterizza con una sindrome ostruttiva respiratoria nasale cronica alla quale si
possono asspciare sintomi generali (sindrome adenoidea, OSAS). Lʼendoscopia è necessaria per
valutare e quantificare il grado di ipertrofia. Nel caso in cui si verifichi una continua e cronica
ostruzione respiratoria nasale da ipertrofia adenoidea si verifica un complesso quadro clinico
definito come sindrome adenoidea caratterizzata da riniti ricorrenti, otiti ricorrenti o croniche,
disturbi respiratori del sonno, facies adenoidea (bocca semiaperta, naso affilato, labbro superiore
sollevato), malocclusione dentaria, torace carenato, patologie flogistiche ricorrenti a carico delle
vie aereo-digestive, micropoliadenopatia laterocervicale, disturbi generali quali pallore, scarso
sviluppo ponderale e ridotto accrescimento, inappetenza, scarsa resistenza alla fatica fisica,
scarso rendimento scolastico, distrazione e apparente disinteressamento rispetto allʼambiente
esterno, tics.
Terapia - nei casi di significativa e prolungata ostruzione respiratoria da ipertrofia adenoidea
soprattutto se complicata da sindrome adenoidea o da importante patologia auricolare si pone
indicazione allʼintervento di adenoidectomia in narcosi, eventualmente associata a posizionamento
di tubi di ventilazione transtimpanici in caso di otite.
Faringite acuta
Si tratta di un processo infiammatorio a carico della mucosa orofaringea.
Etiologia - per la maggior parte sono forme su base virale (soprattutto da Adenovirus, virus
influenzali e parainfluenzali), meno frequentemente di natura batterica e micotica. Lʼinfezione può
manifestarsi attraverso il contagio o per lʼattivarsi di virus normalmente presenti sulla mucosa e
che divengono virulenti per diminuzione delle difese immunitarie (freddo, stress, terapie
antibiotiche prolungate, etc.)
Semeiotica - è caratterizzata da faringodinia spesso associata a iperpiressia; può esservi anche
adenopatia satellite laterocervicale dolente, a rapida insorgenza. Allʼesame obiettivo si evidenzia
unʼiperemia a carico della mucosa faringea, con possibili secrezioni catarrali e, nelle forme
batteriche, purulente.
Terapia - in assenza di farmaci antivirali efficaci la terapia è essenzialmente aspecifica sintomatica
con antipiretici e antinfiammatori. Nelle forme batteriche è necessario associare terapia antibiotica
per os.
Faringite cronica
Si tratta di un processo infiammatorio a carico della mucosa orofaringea di lunga durata e
associato ad alterazioni croniche dellʼepitelio.
Etiologia - la faringite cronica si instaura spesso in soggetti affetti da patologie gastro-intestinali,
renali e da diabete; si ritiene che una delle cause più frequenti di tale patologia sia il reflusso
gastro-esofageo. A queste condizioni generali si sovrappongono spesso fattori che agiscono
localmente come ad esempio il continuo passaggio di secrezione mucopurulenta dal naso in
faringe in soggetti affetti fa sinusite cronica, lʼabuso di alcol e di tabacco, particolari condizioni
ambientali di vita e di lavoro (in clima secco o in ambienti surriscaldati o contenti polveri o vapori),
processi infiammatori cronici o acuti recidivanti adenoidei o tonsillari, gli esiti di tonsillectomia.
Semeiotica - è caratterizzata da faringodinia non intensa ma continua o episodica con frequenti
ricorrenze soprattutto nei mesi invernali. Senso di secchezza, di corpo estraneo (globo faringeo),
di solletico o di vellichio. I pazienti sentono la necessità di deglutire (la deglutizione non è dolorosa)
e di raschiare la gola. La tosse, talvolta violenta stizzosa e prolungata è presente soprattutto al
mattino per la necessità di espelle le secrezioni faringee rapprese in croste durante la notte.
- Nella forma catarrale la mucosa faringea è congesta, di colo rosso scuro con irregolarità
soprattuto dovute allʼipertrofia delle ghiandole mucipare. È spesso presente una secrezione
mucosa, o mucopurulenta sotto forma di piccole chiazze disseminate.
- Nella forma ipertrofica si osservano numerose formazioni rilevate, di vario diametro, costituite da
ammassi di tessuto linforeticolare (faringite granulosa). Dietro i pilastri posteriori possono
comparire due orletti a forma di cordone verticale, formati da tessuto linforeticolare ipertrofico.
In altri casi si ha unʼipertrofia diffusa della mucosa orofaringea che appare ispessita, aspetto
laccato oppure sollevata in pieghe.
Terapia - migliorare le condizioni generali e le abitudini di vita del paziente; in caso di sindrome da
reflusso gastro-esofageo è necessario instaurare una terapia con inibitori della pompa protonica o
nei casi in cui vi sia unʼimportante incontinenza dello sfintere esofageo inferiore, si poptrà porre
indicazione chirurgica. La crenoterapia sulfurea trova utile indicazione nelle forme catarrali ed
ipertrofiche, mentre nelle forme atrofiche si usa di solito quella salsoiodica. I colluttori e le
inalazioni con sostanze balsamiche possono aiutare a ridurre la sintomatologia locale. Nei casi in
cui vi sia dolore o flogosi importante si può ricorre a cicli di FANS.