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ASSISTENZA AL PAZIENTE

CON PATOLOGIA
POLMONARE
POLMONITE
 Processo infiammatorio del parenchima polmonare causato da un
microrganismo patogeno.
 Distinguiamo quattro categorie di polmoniti: di comunità, ospedaliere,
da immunodepressione, da aspirazione
 La polmonite interferisce sia sulla ventilazione che sulla perfusione.
Infatti si realizza una reazione infiammatoria a livello alveolare; i
neutrofili riempiono gli alveoli normalmente pieni di aria; si produce
edema della mucosa e secrezioni che ostruiscono le vie aeree, con
riduzione della pressione parziale di ossigeno alveolare; può comparire
broncospasmo. L’ipoventilazione determina alterazione del rapporto
ventilazione-perfusione.
 Broncopolmonite: polmonite distribuita in modo irregolare in più aree
dei bronchi estendendosi al parenchima polmonare circostante
 Polmonite lobare: che interessa uno o più lobi polmonari
POLMONITE
FATTORI DI RISCHIO.
DIFESE IMMUNITARIE COMPROMESSE (AIDS)
SCOMPENSO CARDIACO
BPCO
DIABETE
STRATEGIE DI PREVENZIONE (CDC)
ISTRUZIONE DEL PERSONALE E SORVEGLIANZA DELLE INFEZIONI
INTERRUZIONE DELLA TRASMISSIONE INTERUMANA E TRAMITE
APPARECCHIATURE
MODIFICA DEL RISCHIO DI INFEZIONE DELL’OSPITE
INDICAZIONE A VACCINAZIONE ANTIPNEUMOCOCCICA
PERSONE OVER 65 ANNI
PERSONE CON PATOLOGIA CRONICA PREDISPONENTE
ASPLENIA FUNZIONALE O ANATOMICA
IMMUNODEPRESSIONE
CONTESTO AMBIENTALE A RISCHIO ELEVATO
SINTOMATOLOGIA
Febbre
Dolore toracico
Tachipnea , dispnea, ortopnea
Cefalea
Mialgie
Faringite
Cianosi periferica
Facile stancabilità, inappetenza
Crepitii, aumento del FVT, tumori respiratori, ottusità
alla percussione
DIAGNOSI
La diagnosi di polmonite viene posta attraverso :
Anamnesi
Esame obiettivo
Rx torace
Esame colturale dell’espettorato, emocoltura
Terapia
Terapia antibiotica mirata in seguito alla risposta dell’antibiogramma; in
caso non venisse isolato un batterio specifico responsabile, si imposta una
terapia antibiotica empirica.
La scelta del trattamento antibiotico empirico deve tener conto di:
farmacoresistenza, prevalenza degli agenti eziologici, fattori di rischio del
paziente, costi e disponibilità dei farmaci utilizzati
Nelle polmoniti virali la terapia è fondamentalmente di supporto; gli
antibiotici sono indicati solo quando si instaurano sovrainfezioni
batteriche a livello polmonare, bronchiale o dei seni nasali. Il paziente
deve essere idratato; vengono somministrati antipiretici, sedativi della
tosse, decongestionanti ed antistaminici. Va osservato il riposo a letto; se si
sviluppa ipossia si somministra ossigeno
Nell’anziano le infezioni polmonari sono più difficili da riconoscere e da
trattare, ed hanno una mortalità più alta che nei giovani. Per questo si
consiglia di effettuare in questi pazienti la vaccinazione anti-influenzale ed
antipneumococcica
COMPLICANZE
Shock e insufficienza respiratoria – Il trattamento in questo caso può
comprendere un supporto emodinamico e ventilatorio, per garantire
ossigenazione e pressione arteriosa; possono essere somministrati
cortisonici per combattere lo shock e la tossicità
Atelectasia e versamento pleurico – l’atelectasia si crea ogni volta che
un bronco si ostruisce e si riempie di catarro; il versamento si verifica
nel 40% delle polmoniti batteriche e può essere non complicato,
complicato ed empiema. Il trattamento prevede la toracentesi, per
l’evacuazione del liquido e l’antibiogramma; in caso di empiema può
essere applicato un drenaggio toracico, oppure ricorrere all’intervento
chirurgico
Superinfezione – si verifica prevalentemente in pazienti che hanno
ricevuto numerosi cicli antibiotici, e che hanno sviluppato
farmacoresistenza.
ASSISTENZA INFERMIERISTICA
ACCERTAMENTO
Rilevazione dei sintomi e segni della polmonite: febbre, dispnea,
fatigue, dolore toracico, tosse con espettorato.
L’infermiere controllerà:
Cambiamenti della TC e del polso arterioso
Quantità e qualità delle secrezioni
Frequenza e intensità della tosse
Grado di tachipnea o dispnea
Modificazione dei dati dell’ispezione ed ascultazione
Cambiamenti dei reperti rx torace
Nell’anziano potrebbero sussistere stato confusionale, scompenso
cardiaco, disidratazione.
ASSISTENZA INFERMIERISTICA
DIAGNOSI INFERMIERISTICHE
Inefficace liberazione delle vie aeree correlata ad
abbondanti secrezioni bronchiali
Intolleranza all’attività correlata ad alterazione della
funzione respiratoria
Rischio di disidratazione correlata a febbre e dispnea
Nutrizione inferiore al fabbisogno
Insuffiente conoscenza del regime terapeutico e delle
misure preventive
ASSISTENZA INFERMIERISTICA
OBIETTIVI
Favorire la pervietà delle vie aeree
Garantire il riposo per conservare le energie
Garantire un giusto apporto di liquidi e nutrienti
Favorire la conoscenza del protocollo terapeutico e
delle misure preventive
Prevenire le complicanze
ASSISTENZA INFERMIERISTICA
INTERVENTI
Migliorare la pervietà delle vie aeree – favorire
l’assunzione di liquidi, umidificare le vie aeree
attraverso l’inalazione di aria calda umidificata
sollecitare l’espettorazione attraverso la produzione di
tosse efficace, attivare esercizi di fisioterapia
respiratoria, effettuare broncoaspirazione
all’occorrenza, somministrare l’ossigeno dietro
prescrizione medica; rilevare il miglioramento
dell’ossigenazione attraverso pulsossimetria o
emogasanalisi
ASSISTENZA INFERMIERISTICA
Promuovere il riposo e la conservazione dell’energia – posizione
semi-Fowler con cambi frequenti di lato per favorire l’eliminazione
delle secrezioni; raccomandare il riposo a letto e di evitare sforzi
eccessivi
Favorire un’adeguata assunzione di liquidi – la tachipnea e la febbre
comportano un aumento della dispersione di liquidi , pertanto è
opportuno far assumere almeno 2000ml di liquidi al giorno
Mantenere la nutrizione – l’astenia provoca inappetenza; è
importante proporre bevande nutrienti o, in alternativa,
somministrare e.v. liquidi con elettroliti
Promuovere la conoscenza – il paziente deve essere istruito
chiaramente sulle sue condizioni cliniche, sul programma
terapeutico e sulle misure preventive delle complicanze
ASSISTENZA INFERMIERISTICA
Controllare e trattare le potenziali complicanze – verificare la
rispondenza al trattamento antibiotico attraverso il
miglioramento dei sintomi e segni della malattia e l’evoluzione
dei reperti rx; rilevare tempestivamente i segni e sintomi di
shock ed insufficienza respiratoria (PV, pulsossimetria e
monitoraggio emodinamico) ed attivare gli interventi urgenti
(somministrazione di liquidi, intubazione); in caso di
versamento pleurico, collaborare con il medico per effettuare la
toracentesi o per controllare il funzionamento del drenaggio
toracico; evidenziare il peggioramento della sintomatologia, che
può essere indizio di superinfezione; rilevare segni di
confusione mentale che può essere indicativa di ipossiemia,
disidratazione, febbre, sviluppo di sepsi
ASSISTENZA INFERMIERISTICA
Promuovere l’assistenza domiciliare e di comunità.
Quando la fase acuta della malattia è superata, il paziente può essere
dimesso e continuare la terapia antibiotica per os a casa. E’ importante
garantire la continuità assistenziale e l’aderenza al regime terapeutico.
Va stimolata la lenta ma costante e progressiva ripresa dell’attività
fisica, l’attuazione di esercizi di ginnastica respiratoria, l’effettuazione
di controlli radiografici e clinici. Promuovere un’alimentazione
adeguata, far comprendere al paziente la necessità di smettere di
fumare, di evitare sbalzi di temperatura e l’eccessiva assunzione di
alcool.
I pazienti debilitati non possono provvedere all’autocura, ma vanno
assistiti a domicilio, accertando l’aderenza alla terapia, l’eventuale
comparsa di complicanze, educando la famiglia ad attuare interventi di
prevenzione di ricadute e complicanze
ASSISTENZA INFERMIERISTICA
Risultati attesi
Miglioramento dell’attività respiratoria e
dell’ossigenazione
Recupero dell’energia fisica eattraverso il riposo
Mantenimento dell’idratazione e dell’apporto nutritivo
Il paziente conosce e descrive le strategie terapeutiche
, aderisce al programma e agli interventi di
prevenzione delle complicanze
Il paziente non presenta complicanze
TUBERCOLOSI
Malattia infettiva che colpisce prevalentemente il parenchima polmonare, ma ch
può colpire anche reni, ossa, linfonodi, meningi.
Il responsabile dell’infezione è il Mycobacterium tubercolosis, germe aerobico
acido-resistente, a lenta crescita e sensibile al calore e ai raggi ultravioletti
La tubercolosi è strettamente associata a povertà, malnutrizione, sovraffollamento e
ad assistenza sanitaria inadeguata. Dal 1985 il numero dei casi è aumentato, ed è’
causa di morte nei pazienti HIV+.
Si trasmette per via aerea attraverso le goccioline di Flugge. I bacilli si depositano
negli alveoli, e vengono trasportati nelle altre parti del corpo attraverso il sistema
circolatorio e linfatico. Il sistema immunitario reagisce attraverso i neutrofili e i
macrofagi, determinando reazione tissutale, accumulo di essudato negli alveoli,
broncopolmonite. Si formano dei granulomi, il cui contenuto diventa necrotico,
che vanno incontro a calcificazione.
Successivamente, per compromessa risposta immunitaria o per reinfezione, il
granuloma si ulcera, versando il contenuto caseoso nei bronchi, flogosi e
successiva cicatrizzazione del tessuto. In questo modo la malattia si estende
progressivamente al parenchima
TUBERCOLOSI
Sintomatologia. Febbricola, tosse, sudorazione notturna,
fatigue, calo ponderale; la tosse può essere produttiva, può
presentarsi emottisi. La localizzazione extrapolmonare
colpisce il 16% dei pazienti, e il 70% degli HIV+
Accertamento.
Anamnesi completa
Esame obiettivo
Intradermoreazione di Mantoux
Coltura dell’espettorato
Rx torace
TUBERCOLOSI
Intradermoreazione di Mantoux. L’estratto del bacillo
tubercolare viene iniettato per via intradermica, attraverso
una siringa da insulina, per 0,1 ml, creando un ponfo. La zona
di iniezione viene contrassegnata con la penna, e vengono
registrati il nome del prodotto, il lotto, la data e l’ora. Il
risultato viene letto dopo 48-72 ore, stimando la dimensione
dell’indurimento del tessuto e la presenza di eritema.
Una reazione di diametro pari o superiore a 5mm è considerata
significativa, ovvero il paziente è venuto a contatto con il
micobatterio della tubeercolosi.
Una reazione non significativa non esclude completamente la
possibilità di malattia nei soggetti immunodepressi.
TUBERCOLOSI
Trattamento. I farmaci utilizzati sono chemioterapici,
somministrati per un periodo prolungato per
assicurare l’eradicazione del microrganismo e
prevenire le recidive. Il problema maggiore è
rappresentato dalla resistenza del bacillo agli
antibiotici. I farmaci di prima scelta utilizzati sono:
Isoniazide
Rifampicina
Pirazinamide
etambutolo
ASSISTENZA INFERMIERISTICA
Accertamento.
Anamnesi completa con esame obiettivo: rilevazione
delle manifestazioni cliniche quali febbre,
inappetenza, calo ponderale, fatigue, tosse,
sudorazione notturna. Valutazione dei linfonodi
dolenti tramite palpazione. Verifica degli ambinti e
della conoscenza – disponibilità ad apprendere della
malattia
ASSISTENZA INFERMIERISTICA
Diagnosi infermieristiche.
Liberazione inefficace delle vie aeree correlata ad abbondanti
secrezioni tracheobronchiali
Insufficiente conoscenza del regime terapeutico e delle misure
sanitarie profilattiche
Intolleranza all’attività correlata a fatigue
Problemi collaborativi/complicanze.
Malnutrizione
Effetti collaterali della terapia farmacologica (epatite, alterazioni
neurologiche, disturbi gastrointestinali, eritema cutaneo)
Resistenza farmacologica
Diffusione dell’infezione tubercolare
ASSISTENZA INFERMIERISTICA
Interventi.
Promuovere la liberazione delle vie aeree, attraverso la
somministrazione di liquidi, il drenaggio posturale,
l’areosolterapia
Sostenere l’adesione al regime terapeutico, sia per quanto riguarda la
regolare assunzione dei farmaci, che per l’osservanza dei principi
igienici indispensabili a prevenire il propagare dell’infezione
(igiene del cavo orale, utilizzo di fazzoletti monouso e la copertura
di naso e bocca quando si tossisce o starnutisce, il lavaggio
frequente delle mani)
Promuovere l’attività in modo progressivo e una nutrizione adeguata
attraverso un piano nutrizionale che preveda pasti piccoli e
frequenti e l’uso eventuale di integratori alimentari
ASSISTENZA INFERMIERISTICA
Controllare e trattare le complicanze
Effetti collaterali della terapia farmacologica: i farmaci vanno assunti a stomaco
vuoto, un’ora prima dei pasti; in caso di assunzione di isoniazide è necessario
evitare alimenti che contengono tiramina e istamina (tonno in scatola,
formaggio stagionato, vino rosso, salsa di soia, estratti di lievito). La
rifampicina può aumentare il metabolismo di betabloccanti, anticoagulanti
orali, digossina, corticosteroidi, ipoglicemizzanti orali. Va monitorato il
lilvello degli enzimi epatici, azotemia e creatinina.
Resistenza multifarmacologica: monitorare i parametri vitali, la TC e la
respirazione, le colture dell’espettorato.
Diffusione dell’infezione tubercolare (tubercolosi miliare). Si può manifestare
con febbre alta, oppure febbre modesta, anemia e debilitazione. Possono
sopraggiungere, a seconda della localizzazione, alterazioni cognitive o della
funzione renale.
Promuovere l’assistenza domiciliare e di continuità
ASSISTENZA INFERMIRISTICA
Risultati attesi
E’ mantenuta la pervietà delle vie aeree
Il paziente dimostra un adeguato livello di conoscenza
della malattia, della necessità di adesione al regime
terapeutico e delle misure di prevenzione per evitare il
divulgarsi dell’infezione
Non presenta complicanze
Agisce per minimizzare gli effetti collaterali dei
farmaci.
BPCO
Malattia caratterizzata da una riduzione del flusso di aria
che non è completamente reversibile. Può
comprendere malattie che caucano l’ostruzione del
flusso dell’aria (p.e. enfisema, bronchite cronica) o
una combinazione di queste patologie; la BPCO può
coesistere con l’asma bronchiale.
Le persone affette da BPCO diventano sintomatiche
nella mezza età, e l’incidenza della malattia aumenta
con l’età, e il fisiologico deperimento della funzionalità
respiratoria che si realizza con l’avanzare degli anni,
viene accelerato e accentuato dalla malattia.
BCPO
Nella BPCO si ha una risposta infiammatoria anomala dei polmoni alle
particelle di gas nocivi, che interessa tutto il parenchima, la
vascolarizzazione polmonare e le vie aeree. La reazione
infiammatoria determina restringimento delle vie piccole vie aeree;
squilibri delle proteinasi e antiproteinasi, liberate dal processo
infiammatorio nel polmone, possono ulteriormente ridurre il flusso
d’aria e danneggiare il parenchima polmonare. La risposta
infiammatoria determina cambiamenti precoci della
vascolarizzazione polmonare, con ispessimento delle pareti dei vasi.

Il fumo di sigaretta e l’uso di prodotti a base di tabacco possono


predisporre a queste alterazioni, determinando la liberazione di
mediatori chimici dell’infiammazione
BPCO
Bronchite cronica.
Presenza di tosse con espettorato che dura almeno tre mesi
l’anno per due anni consecutivi. Fumo ed altri inquinanti
ambientali irritano le vie aeree, dando luogo a
ipersecrezione di muco ed infiammazione. L’irritazione
costante provoca iperplasia delle ghiandole caliciformi
mucipare, la riduzione funzionale delle ciglia,
l’iperproduzione di muco, l’ispessimento delle pareti
bronchiali e la restrizione del lume bronchiale. Gli alveoli
vanno incontro a fibrosi, e viene alterata anche la funzione
dei macrofagi alveolari, con predisposizione alle infezioni
respiratorie ricorrenti.
BPCO
Enfisema polmonare.
Dilatazione anomala degli spazi aerei distali dei bronchioli, con
distruzione dei setti alveolari. La distruzione delle pareti degli alveoli
determina una riduzione della superficie di scambio alveolo-capillare,
con aumento dello spazio morto, compromissione della diffusione
dell’ossigeno, ipossiemia. In fase avanzata è compromessa anche
l’eliminazione dell’anidrite carbonica, con ipercapnia e acidosi
respiratoria. La riduzione del letto dei capillari alveolari determina
ipertensione dell’arteria polmonare, con scompenso cardiaco dx che si
manifesta con congestione, edemi declivi, turgore delle vene del collo,
dolore in regione epatica. Il paziente con enfisema polmonare presenta
torace a botte, dispnea da sforzo e calo ponderale; l’espirazione diventa
un atto attivo che richiede sforzo muscolare; può presentarsi cianosi
centrale ed edemi periferici.
BPCO
Fattori di rischio.
Esposizione al fumo di tabacco
Fumo passivo
Esposizione professionale
Inquinamento ambientale
Anomalie genetiche, carenza di alfa 1 antitripsina
BPCO
Manifestazioni cliniche.
Tosse
Produzione di espettorato
Dispnea da sforzo
Accertamento.
Anamnesi completa che accerti: tipologia, durata, intensità dei
sintomi, pregresse patologie respiratorie (asma, poliposi nasale,
sinusite, infezioni respiratorie), familiarità per patologie
respiratorie croniche, evoluzione della sintomatologia, esposizione
ai fattori di rischio, presenza di comorbilità
Spirometria
Emogasanalisi
Rx torace
BPCO
Diagnosi differenziale:
asma – esordio precoce della sintomatologia, storia familiare di asma,
riduzione del flusso di aria reversibile, insorgenza quotidiana o
temporizzata dei sintomi.
Scompenso cardiaco
Bronchiectasia
tubercolosi
Complicanze
Insufficienza respiratoria acuta o cronica
Polmonite
Atelectasia
Pneumotorace
Cuore polmonare
BPCO
Terapia
Smettere di fumare
Broncodilatatori mediante nebulizzazione, inalazione o per via sistemica:
alleviano il broncospasmo, e riducono l’ostruzione delle vie aeree, migliorando
la ventilazione polmonare
Corticosteroidi mediante inalazione o per via sistemica
Antibiotici, mucolitici e sedativi della tosse
Vaccinazione anti-influenzale ed antipneumococcica
Ossigenoterapia, per migliorare l’ossigenazione; deve essere somministrata
controllando la pulsossimetria e l’emogasanalisi, per verificare che l’ossigeno
non sopprima lo stimolo alla respirazione determinando ipercapnia
Trattamento chirurgico: bollectomia o riduzione chirurgica del volume
polmonare nei pazienti in stadio avanzato, con enfisema bolloso o
localizzazione della malattia in una singola area del polmone. Trapianto
polmonare, nell’enfisema in stadio terminale.
Riabilitazione polmonare
ASSISTENZA INFERMIERISTICA
Accertamento.
Da quanto tempo il paziente ha dispnea? Qual è la tolleranza all’attività
fisica? Ha avuto conseguenze per quanto riguarda l’alimentazione e il
sonno? Vi è stata una esposizione al fumo o ad altri inquinanti? Quali
stimoli scatenano le crisi?
Quale posizione assume preferibilmente il paziente? Qual è la frequenza del
polso e del respiro? Quali caratteristiche ha il respiro? Vengono contratti i
muscoli addominali durante l’ispirazione, e i muscoli accessori delle spalle
e del collo per respirare? L’espirazione è prolungata? E’ presente cianosi
centrale? Le vene del collo sono turgide? Sono presenti edemi periferici?
Se il paziente tossisce, quali sono le caratteristiche dell’espettorato? Sono
presenti dita a bacchetta di tamburo? Quali tipi di rumori respiratori si
ascultano? Quali sono le condizioni del sensorio del paziente? E’ presente
sopore, alterazioni della memoria a breve o lungo termine?
ASSISTENZA INFERMIERISTICA
Diagnosi infermieristiche.
Compromissione degli scambi gassosi e della pervietà delle vie
aeree correlata a variazioni del rapporto ventilazione-perfusione
Liberazione inefficace delle vie aeree correlata a
broncocostrizione, aumentata produzione di muco, tosse
inefficace, infezione broncopolmonare ed altre complicanze
Modello di respirazione inefficace correlato a dispnea, muco,
broncocostrizione, sostanze irritanti delle vie aeree
Intolleranza all’attività correlata a fatigue, modelli respiratori
inefficaci e ipossiemia
Coping inefficace correlato a diminuito livello di attività e
inabilità al lavoro, ansia, depressione
ASSISTENZA INFERMIERISTICA
Obiettivi
Cessazione del fumo
Miglioramento degli scambi gassosi e della pervietà
delle vie aeree
Miglioramento del modello respiratorio
Miglioramento della tolleranza all’attività
Aderenza al regime terapeutico
Assenza di complicanze
ASSISTENZA INFERMIERISTICA
Interventi
Promuovere la cessazione dell’abitudine al fumo
Migliorare gli scambi gassosi attraverso la puntuale somministrazione di
broncodilatatori e cortisonici
Ottenere la pervietà delle vie aeree e migliorare gli scambi gassosi educando il
paziente alla tosse efficace, eliminando tutte le sostanze irritanti per i polmoni,
promuovendo la fisioterapia respiratoria e il drenaggio posturale, l’apporto di
liquidi e l’areosol
Migliorare la tolleranza all’attività attraverso terapie riabilitative ad intensità
progressiva
Potenziare la cura di sé, rispettando uno stile di vita regolare, un’attività
moderata, l’adesione al regime terapeutico, evitando il fumo
Rilevare e gestire le possibili complicanze, controllando le variazioni dei
parametri vitali e dello stato cognitivo, l’aspetto dell’espettorato, il sopraggiungere
di sintomi nuovi (dolore, dispnea improvvisa, edemi, cianosi, fame d’aria)
ASSISTENZA INFERMIERISTICA
Risultati attesi
Il paziente dimostra di conoscere i pericoli del fumo ed
è ben disposto a smettere di fumare
Migliora lo scambio gassoso , la pervietà delle vie aeree
e il modello respiratorio
E’ mantenuta una corretta idratazione
Dimostra di conoscere le strategie per la cura di sé e
per aumentare la tolleranza all’attività
Usa un coping efficace per fronteggiare la malattia
Evita o riduce le complicanze
CASO CLINICO
Il sig. Bruno è affetto da alcuni anni da BPCO. La malattia è
in stato avanzato; presenta dispnea, abbondanti
secrezioni bronchiali, rientramenti espiratori, che
ostacolano il regolare svolgimento delle attività
quotidiane di vita. Lamenta senso di affaticamento.
Formula le seguenti Diagnosi Infermieristiche con i relativi
piani di assistenza.
Diagnosi Infermieristica reale modello Attività ed
esercizio fisico
Diagnosi Infermieristica reale modello Percezione di sé-
concetto si sé

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