Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
Polmonite
• Processo infiammatorio del parenchima polmonare causato da
un microrganismo patogeno, è caratterizzata da una reazione
infiammatoria a livello alveolare dovuta a virus, batteri o altri
microrganismi;
• Quando la polmonite interessa uno o più lobi polmonari, può
provocare una reazione infiammatoria a livello alveolare dovuta
ai leucociti neutrofili che riempiono gli alveoli producendo
edema della mucosa e secrezioni che ostruiscono le vie aeree,
riducendo la pressione parziale di ossigeno alveolare;
• Si parla di broncopolmonite quando l’infiammazione è
distribuita in modo irregolare in più aree dei bronchi
estendendosi al parenchima polmonare circostante
• Distinguiamo quattro categorie di polmoniti:
• di comunità, ospedaliere, da immunodepressione, da
aspirazione
3
DIAGNOSI e terapia
• Esame obiettivo
• Rx torace
• Esame colturale dell’espettorato, emocoltura
• Terapia:
• Antibiotica mirata in seguito alla risposta dell’antibiogramma
• Nelle polmoniti virali la terapia è fondamentalmente di supporto; gli
antibiotici sono indicati solo quando si instaurano sovrainfezioni
batteriche a livello polmonare, bronchiale o dei seni nasali.
• Il paziente deve essere idratato; vengono somministrati antipiretici,
sedativi della tosse, decongestionanti ed antistaminici. Va osservato il
riposo a letto; se si sviluppa ipossia si somministra ossigeno
• Nell’anziano le infezioni polmonari sono più difficili da riconoscere e
da trattare, ed hanno una mortalità più alta che nei giovani. Per
questo si consiglia di effettuare in questi pazienti la vaccinazione anti-
influenzale ed antipneumococcica
5
Complicanze
• Shock e insufficienza respiratoria –
• Il trattamento in questo caso può comprendere un supporto
emodinamico e ventilatorio, per garantire ossigenazione e
pressione arteriosa; possono essere somministrati cortisonici per
combattere lo shock e la tossicità
• Atelectasia e versamento pleurico – l’atelectasia si crea ogni
volta che un bronco si ostruisce e si riempie di catarro; il
versamento si verifica nel 40% delle polmoniti batteriche e può
essere non complicato, complicato ed empiema.
• Il trattamento prevede la toracentesi, per l’evacuazione del liquido
e l’antibiogramma; in caso di empiema può essere applicato un
drenaggio toracico, oppure ricorrere all’intervento chirurgico
• Superinfezione – si verifica prevalentemente in pazienti che
hanno ricevuto numerosi cicli antibiotici, e che hanno sviluppato
farmacoresistenza.
6
ASSISTENZA INFERMIERISTICA
• Rilevazione dei sintomi e segni della polmonite:
• febbre, dispnea, fatica, dolore toracico, tosse con espettorato.
• Vanno valutati:
• Cambiamenti della TC e del polso arterioso
• Quantità e qualità delle secrezioni
• Frequenza e intensità della tosse
• Grado di tachipnea o dispnea
• Nell’anziano potrebbe sussistere stato confusionale e
disidratazione che vanno rilevati all’esame obiettivo.
7
PROBLEMI e D.I.
• Inefficace liberazione delle vie aeree correlata ad
abbondanti secrezioni bronchiali
• Intolleranza all’attività fisica correlata ad alterazione della
funzione respiratoria
• Rischio di disidratazione correlata a febbre e dispnea
• Nutrizione inferiore al fabbisogno
• Insufficiente conoscenza del regime terapeutico e delle
misure preventive
8
OBIETTIVI
• Favorire la pervietà delle vie aeree
• Garantire il riposo per evitare stress ed ulteriore
affaticamento;
• Garantire un giusto apporto di liquidi e nutrienti
• Favorire la conoscenza del protocollo terapeutico e delle
misure preventive
• Prevenire le complicanze
9
RISULTATI ATTESI
• Miglioramento dell’attività respiratoria e dell’ossigenazione
• Recupero dell’energia fisica attraverso il riposo
• Mantenimento dell’idratazione e dell’apporto nutritivo
• Il paziente conosce e descrive le strategie terapeutiche,
aderisce al programma e agli interventi di prevenzione
delle complicanze
• Il paziente non presenta complicanze
10
Interventi
• Favorire un’adeguata assunzione di liquidi: la tachipnea e la febbre
comportano un aumento della dispersione di liquidi , pertanto è
opportuno far assumere almeno 2000ml di liquidi al giorno
• Posizionare il paziente in posizione semi-Fowler (30-45°) con cambi
frequenti di lato per favorire l’eliminazione delle secrezioni; raccomandare
il riposo a letto e di evitare sforzi eccessivi
• Umidificare le vie aeree attraverso l’inalazione di aria calda umidificata
• sollecitare l’espettorazione attraverso la produzione di tosse efficace,
• attivare esercizi di fisioterapia respiratoria,
• effettuare bronco aspirazione all’occorrenza
• somministrare l’ossigeno su prescrizione medica;
• rilevare il miglioramento dell’ossigenazione attraverso pulsossimetria o
l’emogasanalisi
• Mantenere la nutrizione – l’astenia provoca inappetenza; è importante
proporre bevande nutrienti o, in alternativa, somministrare e.v. liquidi con
elettroliti
11
Interventi
• Verificare la rispondenza al trattamento antibiotico attraverso il
miglioramento dei sintomi e segni della malattia e l’evoluzione dei
reperti rx;
• Rilevare tempestivamente i segni e sintomi di shock ed insufficienza
respiratoria (pulsossimetria e monitoraggio emodinamico) ed attivare
gli interventi urgenti (somministrazione di liquidi, intubazione);
• In caso di versamento pleurico, collaborare con il medico per
effettuare la toracentesi o per controllare il funzionamento del
drenaggio toracico;
• evidenziare il peggioramento della sintomatologia, che può essere
indizio di superinfezione; rilevare segni di confusione mentale che
può essere indicativa di ipossiemia, disidratazione, febbre, sviluppo di
sepsi
12
ASSISTENZA DOMICILIARE
• E’ importante garantire la continuità assistenziale e
l’aderenza al regime terapeutico.
• Va stimolata la lenta ma costante e progressiva ripresa
dell’attività fisica, l’attuazione di esercizi di ginnastica
respiratoria, l’effettuazione dei controlli strumentali e clinici
prescritti.
• Promuovere un’alimentazione adeguata, far comprendere
al paziente la necessità di smettere di fumare, di evitare
sbalzi di temperatura e l’eccessiva assunzione di alcool.
• I pazienti debilitati non possono provvedere all’autocura,
ma vanno assistiti a domicilio, accertando ,l’eventuale
comparsa di complicanze, educando la famiglia ad attuare
interventi di prevenzione di ricadute e complicanze
13
LA TUBERCOLOSI
• E una malattia infettiva causata da vari ceppi di micobatteri (Mycobatterium
tuberculosis o Bacillo di Koch) che colpisce principalmente i polmoni, può
anche essere trasmessa ad altre parti del corpo, incluse le meningi, i reni,
le ossa e i linfonodi. Si trasmette attraverso via aerea.
• La tubercolosi è strettamente associata a povertà, malnutrizione,
sovraffollamento e ad assistenza sanitaria inadeguata.
• Si trasmette per via aerea attraverso le goccioline di Flugge. I bacilli si
depositano negli alveoli, e vengono trasportati nelle altre parti del corpo
attraverso il sistema circolatorio e linfatico.
• Il sistema immunitario reagisce attraverso i neutrofili e i macrofagi,
determinando reazione tissutale, accumulo di essudato negli alveoli,
broncopolmonite. Si formano dei granulomi, il cui contenuto diventa
necrotico, che vanno incontro a calcificazione
• Successivamente, per compromessa risposta immunitaria o per
reinfezione, il granuloma si ulcera, versando il contenuto caseoso nei
bronchi, flogosi e successiva cicatrizzazione del tessuto. In questo modo
la malattia si estende progressivamente al parenchima
14
Epidemiologia
• E’ una patologia relativamente rara in Italia (l'incidenza nell'ultimo decennio
si è mantenuta costantemente sotto i 10 casi/100.000 abitanti, soglia considerata
per definire un paese come a bassa prevalenza), come molti paesi dell'Europa
occidentale.
• Globalmente si stima che 1,7 miliardi di persone siano infettate con
Mycobacterium tuberculosis e il 5–15% di queste svilupperà la malattia attiva
nel corso della propria vita. Pertanto, le persone con infezione tubercolare
latente rappresentano un grande “serbatoio umano” per la malattia.
• La TBC è endemica in tutto il mondo, ma i paesi ad alta endemia si trovano nel
Sud-Est Asiatico, Pacifico e Africa.
• Gli anziani sono i più colpiti, mentre tra gli immigrati la Tbc colpisce
prevalentemente la fascia di età tra i 25 e i 34 anni
• La reinfezione è il meccanismo più probabile nelle aree dove la tubercolosi è
prevalente e i pazienti sono esposti a un grande inoculo di bacilli.
• La Tb si diffonde per via respiratoria, tramite la tosse o gli starnuti di persone
infette.
Sintomi
Esame obiettivo
• Rilevazione delle manifestazioni cliniche quali febbre,
inappetenza, calo ponderale, fatigue, tosse,sudorazione
notturna.
• Valutazione dei linfonodi dolenti tramite palpazione.
• Verifica delle condizioni ambientali di provenienza.
Trattamento
TBC attiva: richiede l'assunzione di antibiotici multipli per ridurre la
possibilità che i batteri sviluppino una resistenza;
TBC latente: utilizza invece un singolo antibiotico (chemioprofilassi
preventiva).
Rispetto al breve periodo di cure di antibiotici tipicamente utilizzato
per altre infezioni batteriche, la TBC necessita di periodi molto più
lunghi (dai 6 ai 12 mesi) per eliminare completamente i micobatteri
dall'organismo.
Fase iniziale, o battericida: viene eliminata la maggior parte dei bacilli
tubercolari, i sintomi si risolvono e il paziente cessa di essere
contagioso;
Fase di mantenimento, o sterilizzante: necessaria al fine di eliminare i
micobatteri persistenti e prevenire le recidive.
La prevenzione si basa su programmi di screening e vaccinazione.
Assistenza infermieristica
al paziente affetto da TBC
in particolare:
•deve indossare una protezione respiratoria efficace (è necessario
adottare un filtrante facciale di categoria FFP2S, la sola
mascherina chirurgica è insufficiente)
•fare indossare all’utente una mascherina di tipo chirurgico,
sempre che le condizioni cliniche lo permettano, e
accompagnarlo in un locale adibito a camera
d’isolamento, o, se non è possibile usufruire di tale locale,
allontanarlo dagli altri utenti in attesa
MASCHERE DI PROTEZIONE
Le mascherine che garantiscono una maggiore protezione sono
quelle appartenenti ai livelli FFP1, FFP2 e FFP3 (filtering face
piece). Tale classificazione dei filtri si basa sull’efficacia protettiva
contro particelle di diverse dimensioni (al massimo 0,6 μm). Nelle
mascherine FFP2, l’efficacia minima è pari al 95 per cento, mentre
in quelle FFP3 al 99 per cento. L’effetto filtrante è dato da fibre con
carica elettrostatica, la cui efficacia diminuisce con l’usura e in
caso di umidità dell’aria superiore all’80 per cento. Le mascherine
FFP si inumidiscono dopo circa 8 ore.
Nei casi in cui sia necessario trasportare il soggetto al di fuori dell’area
d’isolamento, come avviene, ad esempio, per l’esecuzione degli esami
bisogna:
D.I.
Liberazione inefficace delle vie aeree correlata ad abbondanti secrezioni
tracheobronchiali
• Obiettivi:
• Mantenere la pervietà delle vie aeree
• Adesione del paziente al regime terapeutico, alimentare e alle
misure igieniche di prevenzione per evitare il divulgarsi
dell’infezione
• Evitare le complicanze
• Minimizzare gli effetti collaterali dei farmaci.
29
Interventi
• Promuovere la liberazione delle vie aeree, attraverso la
somministrazione di liquidi, il drenaggio posturale,
l’areosol terapia
30
Interventi
• Adesione al regime terapeutico, farmacologico e
all’osservanza dei principi igienici indispensabili a
prevenire il propagare dell’infezione:
• (igiene del cavo orale,
• utilizzo di fazzoletti monouso,
• copertura di naso e bocca quando si tossisce o starnutisce,
• lavaggio frequente delle mani)
• Promuovere l’attività fisica in modo progressivo a una
nutrizione adeguata con pasti piccoli e frequenti e l’uso
eventuale di integratori alimentari
31
Embolia polmonare
• L’ostruzione acuta, completa o parziale di uno o più rami
dell’arteria polmonare.
• E’ generalmente, causata da un coagulo di sangue, anche
se la formazione di emboli e l’ostruzione arteriosa
possono originare anche dalla presenza di altre sostanze.
• Per il 90% il coagulo ha origine da TVP per il resto può avere
origine cardiaca.
• Può essere dovuta all'introduzione di un corpo estraneo
nel torrente ematico, solitamente con iniezione
endovenosa di sostanze inorganiche e l’embolo raggiunge
direttamente i pomoni
• Non trombotica: (gas – liquidi o grasso)
33
Fattori di rischio
34
Sintomi
Paziente “critico” :
• Dispnea intensa persistente o recidivante
• Recente sincope
• Instabilità emodinamica (ipotensione,arresto
cardiocircolatorio, shock)
Paziente “non critico”:
• Dispnea/tachipnea lieve
• Emodinamica stabile
• Dolore toracico simil-pleuritico
35
Problemi
◻ Respirazione inefficace;
◻ Difficoltà ad assumere la posizione
corretta;
◻ Dolore Toracico
◻ Motilità compromessa;
◻ Alterazione ritmi sonno-veglia;
◻ Stato confusionale
◻ Comunicazione a volte irregolare;
36
Respirazione inefficace e compromissione della
mobilità
• Obiettivi • Interventi
BPCO
• Malattia cronica prevenibile e trattabile caratterizzata da una
riduzione del flusso di aria nei polmoni
• Causata da malattie che provocano l’ostruzione del flusso
dell’aria (enfisema, bronchite cronica) o una combinazione di
queste patologie;
• Il fumo di sigaretta e l’uso di prodotti a base di tabacco
possono predisporre a queste alterazioni, determinando la
liberazione di mediatori chimici dell’infiammazione
• Nella BPCO si ha una infiammazione dei polmoni, che
interessa tutto il parenchima, la vascolarizzazione e le vie
aeree.
• L’incidenza della malattia aumenta con l’età, e con il fisiologico
deperimento della funzionalità respiratoria che si realizza con
l’avanzare degli anni.
SINTOMI
• Tosse
• Produzione di espettorato
• Dispnea da sforzo
• PROBLEMI:
• Compromissione degli scambi gassosi e della pervietà delle vie aeree
• Liberazione inefficace delle vie aeree correlata a broncocostrizione,
aumentata produzione di muco, infezione broncopolmonare
• Respirazione inefficace correlato a dispnea, muco, broncocostrizione,
irritazione delle vie aeree
• Intolleranza all’attività correlata a fatigue, a respirazione inefficace e
ipossiemia
• Coping inefficace correlato a diminuito livello di attività e inabilità al lavoro,
ansia, depressione
40
ESAME OBIETTIVO
• Valutare se il paziente è dispnoico e da quanto tempo
• Quali stimoli scatenano le crisi dspnoiche?
• Qual è la sua tolleranza all’attività fisica?
• Se riesce a riposare e ad alimentarsi correttamente
• Se fuma o se è stato esposto ad altri agenti inquinanti;
• Quale posizione assume preferibilmente al letto.
• Controllare:
• FC e respiratoria con caratteristiche del respiro
• La contrazione dei muscoli addominali durante l’ispirazione, e i muscoli
delle spalle e del collo per respirare.
• I tempi di espirazione
• Il colorito cutaneo, la presenza di edemi periferici, le caratteristiche
dell’espettorato.
• Le condizioni del sensorio del paziente, se vi è alterazione della memoria
Obiettivi
Interventi
• Posizionare correttamente il paziente
• Controllare le variazioni dei parametri vitali, dello stato cognitivo,
l’aspetto dell’espettorato, il sopraggiungere di sintomi nuovi (dolore,
dispnea improvvisa, edemi, cianosi, fame d’aria).
• Somministrare broncodilatatori e cortisonici per aiutare la
respirazione e migliorare gli scambi gassosi
• Educare il paziente ad esercizi di tosse efficace, promuovere la
fisioterapia respiratoria e il drenaggio posturale.
• Somministrare liquidi ed effettuare areosol terapia
• Migliorare la tolleranza all’attività attraverso terapie riabilitative ad
intensità progressiva
• Educare ad uno stile di vita regolare e all’adesione al regime
terapeutico,
• Promuovere la cessazione dell’abitudine al fumo e/o l’allontanamento
da eventuali sostanze irritanti
43
Edema Polmonare
E’ una patologia caratterizzata da un eccesso di liquido nel
polmone, negli spazi interstiziali o negli alveoli.
Cause:
• Malattie cardiache (insufficienza acuta del ventricolo
sinistro, infarto del miocardio, stenosi aortica, malattia
grave della valvola mitralica, ipertensione, scompenso
cardiaco);
• Lesioni polmonari (inalazione di fumo, shock del polmone,
embolia o infarto polmonare);
• Patologie del SNC (ictus e trauma cranico);
• Allergie ;
• Infezioni (polmonite)
44
Esame obiettivo
1. Dispnoico
2. Movimento e assunzione di posizione adeguata: ha
difficoltà ad assumere una corretta posizione
3. Ritmi sonno-veglia irregolari
4. Febbre
5. Se il paziente ha deficit motorio prevenire i pericoli
dell’ambiente:
45
PROBLEMI
Obiettivi
Interventi
• Interventi: monitoraggio di parametri respiratori
(saturazione e frequenza respiratoria), EGA arterioso,
pressione arteriosa, mantenimento posizione ortopnoica
• Ossigenoterapia su prescrizione.
• Monitoraggio del bilancio idrico(entrate e uscite),
monitoraggio peso corporeo e livelli elettrolitici(sodio e
potassio)
• Mantenimento posizione di Fowler alta, saturimetria
notturna, monitoraggio del paziente
• Mantenimento posizione ortopnoica, gestione corretta di
eventuali cateteri venosi e/o di altri dispositivi
(ossigenoterapia).
• Mobilizzazione attiva del paziente con esercizi isometrici.
48