Nel mese di febbraio giunge in pronto soccorso un uomo di 71 anni in seguito alla
comparsa di una sintomatologia caratterizzata da febbre elevata e tosse secca. Il
paziente, ex fumatore, riferisce la diagnosi, posta 4 anni prima, di asbestosi con un
quadro di fibrosi polmonare; è inoltre affetto da ipertrofia prostatica benigna e diabete
mellito in trattamento discontinuo con ipoglicemizzanti orali. Al colloquio presso il
triage il paziente riferisce di aver accusato 3 giorni prima, durante la notte, una
sintomatologia caratterizzata da sensazione di freddo, brividi e malessere generale. Al
risveglio erano presenti mialgie, soprattutto agli arti inferiori, cefalea frontale,
faringodinia e tosse non produttiva. Sulla base di tale sintomatologia ha assunto di
propria iniziativa paracetamolo con scarso giovamento. In terza giornata, per la
persistenza della febbre e la comparsa di astenia, anoressia e alvo diarroico, il paziente
è stato visitato a domicilio dal medico di base, il quale ne ha disposto il ricovero in
ambito ospedaliero per iperpiressia (TC 39,3 °C) e presenza di rantoli crepitanti alle
basi polmonari bilateralmente. Sulla richiesta di ricovero era specificato che il paziente
non aveva effettuato la vaccinazione antinfluenzale e pertanto il sospetto diagnostico di
una sindrome influenzale era elevato.
Qualora fosse stato possibile, quali strumenti diagnostici sarebbero stati utili nella
pratica clinica per confermare rapidamente un’eziologia influenzale?
1) La diagnosi di influenza viene essenzialmente posta sulla base di criteri clinici ed
epidemiologici pertanto non sono necessari ulteriori approfondimenti laboratoristici.
Risposta errata
2) La diagnosi di influenza viene essenzialmente posta sulla base di criteri clinici ed
epidemiologici giacché a tutt’oggi, nella pratica clinica, non sono disponibili metodiche
di laboratorio efficaci a migliorare le capacità diagnostica. Risposta corretta*
3) Test sierologici rapidi. Risposta errata
4) Colture virali. Risposta errata
*
Attualmente è possibile l’utilizzo di vari metodiche di laboratorio (test rapidi e
colture virali) per confermare la diagnosi eziologica. I test rapidi, in caso di
positività, consentono di utilizzare tempestivamente i trattamenti specifici
antinfluenzali che vanno iniziati entro 24 ore dalla comparsa dei sintomi. Le linee
guida non raccomandano tuttavia l’uso di routine dei test rapidi disponibili per la
diagnosi di influenza; infatti la capacità predittiva positiva è bassa e una risposta
negativa non è sufficiente a escludere la diagnosi in casi sospetti. La diagnosi di
certezza dell’influenza è quindi affidata alla coltura virale che però fornisce la
risposta solo dopo 3 giorni di incubazione. Pertanto la diagnosi di influenza viene
essenzialmente posta sulla base di criteri clinici ed epidemiologici.