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CAPITOLO 34 DISPNEA
Luis M. Lovato
Sono poche le malattie che richiedono una valutazione e un trattamento più pron-
ti ed efficaci della dispnea acuta. In accordo con il principio universale pervie-
tà delle vie aeree/respirazione/circolazione (ABC, airway, brething, circulation),
appare chiaro come sia estremamente importante stabilizzare le condizioni del
paziente. I pazienti con dispnea acuta grave spesso vanno incontro molto rapida-
mente a deterioramento delle condizioni cliniche, se non vengono messi in atto
interventi tempestivi nel corso della prima valutazione.
Molte sono le cause di dispnea acuta che possono costituire un rischio per la
sopravvivenza. A causa della severità dei sintomi raccogliere una anamnesi det-
tagliata non sempre è possibile. Per i segni clinici critici legati alla dispnea (Tab.
34.1), bisogna intervenire durante o immediatamente dopo l’ABC. Una volta che
il paziente è stato stabilizzato, diventa possibile prendere in esame la diagnosi
differenziale per la dispnea acuta, basata su una anamnesi maggiormente detta-
gliata, sull’esame obiettivo e sulla risposta all’intervento iniziale. Questo capitolo
pone l’accento sulle cause comuni di dispnea acuta, classificate per eziologia:
polmonare, cardiovascolare, ostruttiva, sistemica, ambientale, neuromuscolare e
psichiatrica. Numerose importanti cause di dispnea (sindrome coronarica acuta,
embolia polmonare, polmoniti) vengono discusse in altri capitoli.
POLMONARE
ASMA
La diagnosi di asma si basa su (1) sintomi episodici di ostruzione delle vie respira-
torie durante l’espirazione, (2) parziale reversibilità, ed (3) esclusione di diagnosi
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SINTOMI
• Dispnea; quando è grave preclude la possibilità di parlare
• Tosse
• Difficoltà di respiro
SEGNI
• Tachipnea
• Tachicardia
• Dispnea o riduzione dei rumori respiratori (nessun rumore respiratorio in con-
dizioni gravi)
• Lavoro respiratorio: postura, uso dei muscoli accessori, dilatazione delle narici
• Ipossia con o senza cianosi (reperto tardivo)
• Alterazione dello stato di coscienza (agitazione, confusione, stupore) da iper-
capnia o ipossia
ITER DIAGNOSTICO
• La severità dell’esacerbazione in acuto è dimostrata mediante valutazione cli-
nica della capacità del paziente di ventilare e ossigenarsi adeguatamente (Tab.
34.2).
• Pulsossimetria: generalmente l’ossigenazione è mantenuta fin quando la venti-
lazione non sia gravemente compromessa.
• Picco di flusso espiratorio: quantifica la severità dell’ostruzione iniziale e la
risposta alla terapia. Tuttavia i valori normali di picco di flusso variano spesso
a seconda dello strumento, dell’etnia, dello sforzo e della posizione. Risulta
utile comparare il picco di flusso espiratorio misurato presso il DEA con quello
personale migliore del paziente. Diverse esacerbazioni non richiedono ulterio-
ri diagnosi.
• L’equilibrio acido-base risulta utile solo nel caso in cui la diagnosi clinica di
insufficienza respiratoria sia incerta o vi sia necessità di valutare lo stato se-
guendo i valori dell’equilibrio acido-base e della CO2 per un periodo di tempo
prolungato.
• ECG e monitoraggio cardiaco: si considerino in caso di moderate e gravi esacer-
bazioni con un uso aggressivo di beta-agonisti, in caso di ipossia incoercibile,
concomitante rischio di ischemia o nelle esacerbazioni atipiche.
402
• I test di laboratorio routinari (leucociti, potassio ecc.) spesso non risultano utili.
• Livelli di teofillina: controllare se il paziente stia assumendo teofillina, in
quanto tale farmaco presenta una ristretta finestra terapeutica, frequenti effetti
collaterali gravi, e i livelli risultano spesso al di fuori del range terapeutico.
• La radiografia del torace non costituisce un esame di routine. È da prendere in
considerazione in caso di esacerbazioni gravi, inadeguata risposta a una terapia
aggressiva, nel caso in cui la diagnosi di asma sia nuova, o se vengano sospettati
polmonite, pneumotorace, corpi estranei o altra comorbilità (HIV, tumore).
403
404
BIBLIOGRAFIA
Adams BK, Cydulka RK: Asthma evaluation and management, Emerg Med Clin North Am
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SINTOMI
• Dispnea
• Tosse
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SEGNI
• Tachipnea
• Tosse, in particolare associata ad aumento dell’espettorato
• Dispnea o riduzione dei rumori respiratori (nessun rumore respiratorio in con-
dizioni severe)
• Cianosi
• Clubbing delle dita (di frequente osservazione in caso di ipossia cronica legata
a patologia polmonare)
• Alterazione dello stato di coscienza (agitazione, confusione, stupore) determi-
nato dall’ipercapnia o dall’ipossia
ITER DIAGNOSTICO
• La pulsossimetria dimostra l’ipossia, che in tale stato è generalmente cronica,
eccezion fatta per le disfunzioni acute.
• Picco di flusso espiratorio.
• La radiografia del torace solitamente non è necessaria nelle riacutizzazioni lie-
vi. Deve essere eseguita nei pazienti in età avanzata, con manifestazioni atipi-
che, in coloro che richiedono il ricovero, in caso di scarsa risposta alla terapia,
o per escludere altre diagnosi (per esempio, scompenso cardiaco congestizio,
polmonite).
• Monitoraggio cardiaco ed ECG: devono essere eseguiti per le riacutizzazioni
da moderate a severe, nei pazienti anziani, in caso di rischio concomitante di
cardiopatia ischemia o in caso di manifestazioni atipiche.
• L’esame dei gas arteriosi o venosi deve essere richiesto per i pazienti con gravi
riacutizzazioni o alterazione dello stato di coscienza, così da valutare il grado
di acidosi respiratoria o la risposta alla VNiPP.
406
BIBLIOGRAFIA
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Wood-Baker RR, Gibson PG, Hannay M, et al: Systemic corticosteroids for acute exacerba-
tions of chronic obstructive pulmonary disease, Cochrane Database Syst Rev v (1), 2005.
407
SINTOMI
• Dispnea
• Stanchezza
• Sintomi legati alle sottostanti condizioni patologiche che causano il danno pol-
monare
SEGNI
• Tachipnea
• Ipossia a dispetto di una abbondante somministrazione di ossigeno
• Crepitii umidi
• Alterazione dello stato di coscienza
• Non si evidenziano terzo tono cardiaco, reflusso epatogiugulare o edemi peri-
ferici
• Normale pressione venosa delle giugulari
• Segni associati alle patologie sottostanti, come febbre, ipotensione, dolore ad-
dominale, insufficienza multiorgano
ITER DIAGNOSTICO
• Radiografia torace: la prima Rx toracica spesso risulta normale, con successiva
rapida insorgenza di infiltrati bilaterali (necessari per porre la diagnosi). Le
dimensioni cardiache sono nella norma.
• Equilibrio acido-base: la PaO2 deve essere misurata per definire precisamente
DPA o ARDS.
• La cateterizzazione dell’arteria polmonare è utilizzata in alcuni casi per misu-
rare la pressione capillare di incuneamento e indirizzare la terapia nell’Unità
di Terapia Intensiva.
BIBLIOGRAFIA
Perina DG: Noncardiogenic pulmonary edema, Emerg Med Clin North Am 21:385, 2003.
The Acute Respiratory Distress Syndrome Network: Ventilation with lower tidal volumes as
compared with traditional tidal volumes for acute lung injury and the acute respiratory
distress syndrome, N Engl J Med
d 342:1301, 2000.
408
VERSAMENTO PLEURICO
La dispnea associata a versamento pleurico può essere causata dal versamento
stesso o dalle condizioni mediche a esso correlate (per esempio, polmonite, scom-
penso cardiaco congestizio). In base alla toracentesi diagnostica, i versamenti
vengono classificati come trasudativii o essudativi, in modo tale da identificarne
la probabile eziologia. I versamenti trasudativi sono comunemente associati a pa-
tologie non polmonari e non infiammatorie, scompenso cardiaco congestizio in
primo luogo, ma anche cirrosi e sindrome nefrosica. I versamenti essudativi sono
associati a patologie pleuriche e condizioni infiammatorie, incluse polmoniti, al-
tre infezioni, patologie maligne, pancreatiti, patologie del collagene vascolare e
uremia. L’embolia polmonare può presentarsi sia con un versamento trasudativo
che con uno essudativo.
SINTOMI
• Dispnea
• Tosse
• Dolore toracico pleuritico
• Sintomi legati alle patologie sottostanti (per esempio, dolore toracico, febbre,
dolore addominale, ascite, calo ponderale)
SEGNI
• Tachipnea
• Ipossia
• Riduzione dei rumori respiratori
• Ottusità plessica
ITER DIAGNOSTICO
• Radiografia del torace: è necessaria la presenza di almeno 200 ml di fluido nel
versamento pleurico affinché esso risulti chiaramente identificabile all’Rx del
torace in ortostatismo.
• Radiografia toracica in decubito laterale o ecografia: l’indicazione alla toracen-
tesi è costituita da un versamento libero, non separato in loculi, di ampiezza
superiore ai 10 mm; non deve essere sospettato uno scompenso cardiaco con-
gestizio.
• La TC torace è spesso utile per l’identificazione delle sottostanti cause scate-
nanti il versamento, e deve essere utilizzata per guidare il posizionamento del
catetere nei versamenti con loculi.
• In pazienti stabili, la toracentesi a scopi primariamente diagnostici è affidata
allo specialista pneumologo o ad altri specialisti. Se richiesti in un DEA, gli
appropriati studi diagnostici dovrebbero includere i livelli di proteine totali e
lattato deidrogenasi (LDH) nel siero e nel liquido pleurico. È necessario con-
trollare il liquido pleurico e l’albumina sierica. Nei casi clinici adeguati, tra
cui versamenti massivi, grandi volumi di liquido possono essere inviati per
l’esame citologico alla ricerca di elementi di malignità. I criteri di Lightt (Tab.
34.3) sono utilizzati per classificare il tipo di versamento, ma in alcuni casi
409
BIBLIOGRAFIA
Light RW: Pleural effusion, N Engl J Med
d 346:1971, 2002.
BRONCHIOLITE
La bronchiolite è una infezione acuta virale delle vie aeree inferiori, di solito cau-
sata dal virus respiratorio sinciziale (RSV). La bronchiolite da RSV è altamente
contagiosa, spesso si manifesta in epidemie durante i mesi invernali, di solito in
bambini con meno di 2 anni. In molti pazienti, la bronchiolite è autolimitante. È
caratterizzata da rinorrea profusa, congestione nasale e asma (specialmente quando
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SINTOMI
• Dispnea
• Rinorrea e congestione nasale
• Febbre
SEGNI
• Tachipnea
• Dilatazione delle narici e utilizzo dei muscoli accessori
• Asma
• Crepitii umidi
• Spossatezza
• Ipossia con o senza cianosi
ITER DIAGNOSTICO
• Un campione di muco nasale per un rapido test per RSV.
• Radiografia del torace: può mostrare atelettasie, iperinflazione, cuffie peribron-
chiali o infiltrati interstiziali diffusi, ma spesso appare nella norma. L’Rx toraci-
co è utile anche per escludere diagnosi alternative, come quella di polmonite.
• Gli esami laboratoristici di routine (emocromo, chimici, urinari, colture emati-
che) non sono utili per la diagnosi di bronchiolite, ma possono essere impostati
in base all’aspetto generale, al rialzo termico, alla severità della patologia e alle
similitudini con altre condizioni patologiche.
BIBLIOGRAFIA
Hartling L: Epinephrine for bronchiolitis, Cochrane Database Syst Rev v (1), 2004.
Patel H, Platt R, Lozano JM, et al: Glucocorticoids for acute viral bronchiolitis in infants and
young children, Cochrane Database Syst Rev v (3), 2004.
Viswanathan M, King VJ, Bordley C: Management of bronchiolitis in infants and children,
AHRQ Publication No. 03-E014, 2003. Available on line at www.ahrq.gov.
Wright RB, Pomerantz WJ, Luria JW: New approaches to respiratory infections in children:
bronchiolitis and croup, Emerg Med Clin North Am 20:93, 2002.
411
POLMONITE,, PNEUMOTORACE
Vedi Capitolo 7, Dolore toracico.
CARDIOVASCOLARE
SCOMPENSO CARDIACO CONGESTIZIO
ED EDEMA POLMONARE ACUTO
Lo scompenso cardiaco congestizio (SCC) può essere distinto in sistolico e dia-
stolico. Lo scompenso cardiaco sistolico cronico è caratterizzato da una ridotta
frazione di eiezione ed è più spesso dovuto a pregresso infarto del miocardio. La
disfunzione di pompa peggiora quando viene aggravata da un sovraccarico di vo-
lume. La ridotta gittata cardiaca porta a una diminuzione della pressione sangui-
gna e a una vasocostrizione compensatoria, che peggiora ulteriormente la funzione
di pompa cardiaca. Lo scompenso cardiaco diastolico si caratterizza per una nor-
male frazione di eiezione, ma un ridotto rilassamento del miocardio. Risulta più
frequentemente dovuto all’ipertensione cronica. La distinzione tra le due forme di
insufficienza cardiaca può risultare difficile in DEA. Fortunatamente il trattamen-
to iniziale in genere è lo stesso, in quanto la ritenzione idrosalina è comune a en-
trambe le forme. L’edema polmonare acuto (EPA), la forma più grave di scompenso
cardiaco congestizio, è spesso precipitata da una sindrome coronarica acuta.
SINTOMI
• Dispnea, spesso aggravata dallo sforzo fisico ++++. I pazienti di solito si pre-
sentano presso i reparti di emergenza quando la loro dispnea è peggiorata fino
a essere presente anche a riposo ++++
• Dispnea parossistica notturna +++
• Ortopnea ++
• Spossatezza e ridotta tolleranza all’esercizio fisico
• Tosse; in caso di edema polmonare acuto potrebbe osservarsi un espettorato
rosato e schiumoso
• Angina: una sindrome coronarica acuta è comune nei pazienti dei DEA con
scompenso cardiaco congestizio e/o edema polmonare acuto, particolarmente
quando i sintomi sono iperacuti.
SEGNI
• Segni vitali: tachipnea e tachicardia
• Ipossia
• Terzo suono di galoppo auscultabile nella disfunzione sistolica ++ (specificità
>90%)
• Quarto suono di galoppo auscultabile nella disfunzione diastolica ++ (specifi-
cità >90%)
• Dilatazione delle vene giugulari (specificità >90%)
• Crepitii umidi, forse anche sibili
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ITER DIAGNOSTICO
• ECG: può dimostrare ipertrofia ventricolare sinistra con o senza dilatazione,
ma spesso risulta normale. Bisogna cercare segni di ischemia acuta.
• Radiografia del torace: vanno ricercati cardiomegalia, congestione vascolare
polmonare, ridistribuzione del flusso ematico polmonare, versamento pleurico
bilaterale, strie B di Kerley (linee orizzontali corte a livello delle regioni laterali
del polmone).
• Elettroliti: risultano spesso alterati a causa di insufficienza renale o uso di diu-
retici e ACE-inibitori. È importante ripristinare i livelli basali, in quanto una
diuresi aggressiva costituisce parte della terapia.
• Marker cardiaci
• Ecocardiogramma: può essere d’aiuto nel guidare la terapia nel caso in cui si
osservino disfunzioni valvolari o anomali movimenti in punti focali delle pa-
reti miocardiche suggestivi per ischemia.
• In molti casi la diagnosi di scompenso cardiaco congestizio viene ipotizzata
in base all’esame clinico e confermata dall’Rx torace. In alcuni casi il peptide
natriuretico di tipo B (BNP) può essere utile, in quanto risulta elevato nei pa-
zienti con scompenso cardiaco congestizio, e può predire morbilità e mortalità
a lungo termine. L’utilità di tale parametro per gli aggiustamenti terapeutici nei
DEA in pazienti con dispnea acuta appare ancora incerta.
413
BIBLIOGRAFIA
Jessup M, Brozena S: Heart failure, N Engl J Medd 348:2007, 2003.
Maisel AS, Krishnaswamy P, Nowak RM: Rapid measurement of b-type natriuretic peptide
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Nava S, Carbone G, DiBattista N, et al: Noninvasive ventilation in cardiogenic pulmonary
edema, Am J Respir Crit Care Med d 168:1432, 2003.
TAMPONAMENTO CARDIACO,
INFARTO MIOCARDICO ED EMBOLIA POLMONARE
Vedi Capitolo 7, Dolore toracico.
OSTRUTTIVA
ANAFILASSI
Le reazioni allergiche sono determinate dal rilascio di mediatori intracellulari da
parte di mastociti e basofili. I sintomi possono variare da un lieve rash pruriginoso
a una rapida ostruzione delle vie aeree e alla morte. Sebbene le definizioni pos-
sano variare, l’anafilassi può essere considerata una reazione allergica associata
a sintomi sistemici. L’anafilassi è un processo immunologico (mediato da IgE),
mentre le reazioni anafilattoidi non lo sono. L’anafilassi e le reazioni anafilattoi-
di sono simili dal punto di vista clinico, vengono trattate nello stesso modo, e
verranno di seguito discusse come un’unica entità. La dispnea da anafilassi è do-
vuta al coinvolgimento sia delle vie aeree superiori (edema facciale, della lingua
o della laringe) sia di quelle inferiori (broncospasmo e broncorrea). Le comuni
cause scatenanti includono farmaci come aspirina, FANS, penicilline, puntura di
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SINTOMI
• Prurito
• Rash o tumefazioni, arrossamento +++
• Alterazione della voce, raucedine, senso di ostruzione della gola
• Dispnea, difficoltà respiratoria
• Stordimento
• Stridore respiratorio
• Edemi facciale, orale e cutaneo generalizzato
• Possono manifestarsi nausea, vomito e diarrea
SEGNI
• Tachipnea
• Tachicardia
• Ipotensione
• Eritemi pallidi od orticarioidi ++++
• Raucedine
• Stridore respiratorio o asma
• Sincope
• Edemi diffusi, di solito a livello di labbra, lingua, ugola, faccia, mani
ITER DIAGNOSTICO
• Pulsossimetria
• Monitoraggio ECG
415
BIBLIOGRAFIA
Anchor J, Settipane RA: Appropriate use of epinephrine in anaphylaxis, Am J Emerg Med
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Kemp SF, Lockey RF: Anaphylaxis: a review of causes and mechanisms, J Allergy Clin Im-
munoll 110:341, 2002.
ANGIOEDEMA
L’angioedema è una reazione infiammatoria focale del derma, che spesso interessa
il volto e le vie aeree superiori, e può essere di natura allergica o meno. L’angioe-
dema non allergico può essere ereditario, acquisito o legato a determinate sostan-
ze (specialmente ACE inibitori); può manifestarsi con segni sistemici minimi, fin
quando le vie aeree superiori non risultano quasi completamente ostruite.
SINTOMI
• Edema spesso di viso, labbra, lingua o ugola
• Dispnea
SEGNI
• Edemi diffusi a margini mal definiti
• Dispnea
• Tachipnea
• Stridore respiratorio
• Orticaria (in caso di causa allergica di angioedema)
416
BIBLIOGRAFIA
Agostoni A, Aygoren-Pursen E, Binkley KE, et al: Hereditary and acquired angioedema:
problems and progress: proceedings of the third C1 esterase inhibitor deficiency work-
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Sondhi D, Lippmann M, Murali G: Airway compromise due to angiotensin-converting en-
zyme inhibitor-induced angioedema, Chestt 126:400, 2004.
SINTOMI
• Soffocamento a insorgenza improvvisa ++++
• Tosse: specie se fa seguito a un episodio di soffocamento ++++, può risultare
intrattabile
• Dispnea
• Dolore al collo o alla gola, o sensazione di presenza di un corpo estraneo
• I pazienti occasionalmente risultano asintomatici
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ITER DIAGNOSTICO
• Radiografia del torace: molti corpi estranei (specie particelle alimentari) risul-
tano radiotrasparenti, per cui l’Rx iniziale appare normale. I reperti possono
comprendere atelettasie; polmoniti; segni di barotraumi, come pneumotora-
ce, pneumomediastino e presenza di aria sottocutanea; intrappolamento aereo
(specialmente nei bambini) che si manifesta come iperinflazione unilaterale
durante l’espirazione o quando il paziente è in decubito laterale sul lato inte-
ressato. Nei bambini i corpi estranei di solito si trovano nelle vie aeree supe-
riori, mentre quando sono in quelle inferiori si trovano ugualmente distribuiti
a destra e sinistra. Negli adulti i corpi estranei si ritrovano più spesso nelle vie
aeree inferiori, e più di frequente a destra.
• TC del torace.
• La broncoscopia svolge funzioni sia diagnostiche che terapeutiche.
BIBLIOGRAFIA
Baharloo F, Veyckemans F, Francis C, et al: Tracheobronchial foreign bodies: presentation
and management in children and adults, Chestt 115:1357, 1999.
Ciftci AO, Bingol-Kologlu M, Senocak ME, et al: Bronchoscopy for evaluation of foreign
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418
SINTOMI
• Tosse rude, spesso peggiore durante la notte
• Dispnea
• Febbre
SEGNI
• Tosse abbaiante
• Stridore respiratorio, specialmente con tosse e agitazione, caratteristico quan-
do si verifica a riposo
• Tachipnea
• Dilatazione delle narici, retrazioni intercostali
• Ipossia
• Febbre
ITER DIAGNOSTICO
• Spesso non è necessaria una diagnosi.
• Si può ricorrere ad una Rx toracica o cervicale laterale se si sospetta inalazione
di un corpo estraneo, ascessi o epiglottiti. L’Rx del torace può mostrare un re-
stringimento sublaringeo della colonna d’aria (steeple sign).
419
BIBLIOGRAFIA
Rittichier KK, Ledwith CA: Outpatient treatment of moderate croup with dexamethasone:
intramuscular versus oral dosing, Pediatricss 106:1344, 2000.
Russell K, Wiebe N, Saenz A, et al: Glucocorticoids for croup, Cochrane Database Syst Rev
(1), 2004.
EPIGLOTTITE
L’epiglottite è una infezione acuta dell’epiglottide e delle vie aeree superiori. È
prevedibilmente più comune nei bambini, ma le vaccinazioni routinarie dell’in-
fanzia contro Haemophilus influenzae e di tipo b e lo pneumococco hanno quasi
interamente eliminato tale patologia nei bambini. Attualmente si riscontra prin-
cipalmente negli adulti, e può essere dovuta a infezioni batteriche (Hib, Strepto-
coccus spp, e Haemophilus parainfluenzae) o ad altre infezioni, ma molto spesso
l’eziologia resta sconosciuta.
SINTOMI
• Mal di gola +++++
• Odinofagia ++++
• Febbre ++++
• Dispnea ++++
• Disfagia ++++
• Alterazioni della voce
SEGNI
• Tachipnea
• Posizione a tripode: postura scomoda con il corpo anteriormente poggiato con
le braccia estese, il collo leggermente esteso e spesso la lingua protrusa.
• Scialorrea
• Stridore respiratorio
• Dolore o eritema della parte anteriore del collo ++
• Raucedine o voce smorzata ++
• Linfoadenopatie cervicali ++
ITER DIAGNOSTICO
• Una radiografia laterale dei tessuti molli del collo è utile come screening per i
pazienti stabili, ma spesso risulta non definitivo. I rilevamenti possono inclu-
dere il “segno del pollice”, per cui l’epiglottide perde la sua normale forma
allungata e assume la morfologia di un pollice di un adulto; e il “segno della
vallecola”, per cui la vallecola è abnormemente stretta, angolata od obliterata
(la vallecola normale è una profonda colonna d’aria radiotrasparente tra la lin-
gua e l’epiglottide, parallela alla colonna d’aria faringotracheale).
420
BIBLIOGRAFIA
Carey MJ: Epiglottitis in adults, Am J Emerg Medd 14:421, 1996.
Ducic Y, Hebert PC, MacLachlan L, et al: Description and evaluation of the vallecula sign: a
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Miller K, Chang A: Acute inhalational injury, Emerg Med Clin North Am 21:533, 2003.
SISTEMICO
ACIDOSI METABOLICA
L’aumento della ventilazione/minuto rappresenta una risposta compensatoria alla
acidosi metabolica, dovuta a una riduzione del valore del pH nel sangue e nel
LCS. Viene incrementata l’escrezione del biossido di carbonio attraverso i pol-
moni (alcalosi respiratoria compensatoria) così da mantenere il valore di pH in
un range di normalità. Se l’acidosi metabolica è acuta e grave, come accade in
molte forme patologiche di acidosi con gap anionico, il paziente spesso appare
dispnoico.
Le quattro cause principali di acidosi respiratoria con gap anionico sono: che-
toacidosi, acidosi lattica, ingestione di tossici e insufficienza renale. Gli indizi
clinici spesso portano il medico a correggere la causa dell’acidosi molto prima che
se ne abbia conferma dai risultati dei test.
421
AMBIENTALE
Vedi nel Capitolo 40, Trauma, ustioni, Lesioni da inalazioni.
NEUROMUSCOLARE
I pazienti con cause neuromuscolari di insufficienza respiratoria spesso manife-
stano maggiori sintomi neurologici, tra cui debolezza, come primi disturbi (vedi
Capitolo 44, Astenia e affaticamento). I principali segni e sintomi respiratori,
come tachipnea e ipossia, spesso non sono presenti anche quando l’insufficienza
respiratoria risulta imminente. Le informazioni anamnestiche possono suggeri-
re come processo eziologico una recente infezione, contatto con agenti patoge-
ni (botulismo, intossicazione da metalli pesanti), recenti viaggi (tick paralysis,
poliomielite, difterite), storia di episodi simili (miastenia gravis, porpora acuta
intermittente), o storia di vaccinazioni incomplete (poliomielite, difterite). I segni
dell’incombente insufficienza respiratoria neuromuscolare comprendono tachip-
nea, ipossia, ipercapnia, o secrezioni di difficile trattamento. I pazienti con tale
insufficienza respiratoria devono essere tenuti sotto monitoraggio (spesso in Unità
di Terapia Intensiva), con controllo spirometrico seriale presso il loro letto, stretta
osservazione, e trattamento di supporto finché non vengano risolte le condizioni
patologiche sottostanti.
La sindrome di Guillain-Barré è la causa più comune di insorgenza di insuffi-
cienza respiratoria su base neuromuscolare. Nei pazienti con Guillain-Barré, una
capacità vitale (CV) inferiore a 20 ml/kg, una riduzione della CV maggiore del
30% in controlli seriati, e sintomi bulbari, risultano tutti associati alla necessità
della ventilazione meccanica.
BIBLIOGRAFIA
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lain-Barré syndrome, Arch Neuroll 58:893, 2001.
PSICHIATRICO
La dispnea è un sintomo somatico frequentemente associato all’ansia. Tuttavia, bi-
sogna essere cauti nell’attribuire la dispnea a una causa psichiatrica, specialmente
se si tratta del primo episodio riferito dal paziente. Gli indizi clinici suggestivi
per una dispnea di origine psichiatrica includono disturbi d’ansia e dell’umore,
stimoli interpretati come stressanti che precedono l’attacco dispnoico, parestesie
periorali, parestesia carpopedale con o senza spasmo o un pattern respiratorio ir-
regolare. Si può ipotizzare una causa psichiatrica solo dopo una accurata anamne-
si e un attento esame obiettivo, osservando le risposte agli interventi (se vengono
fornite), e procedendo a una ragionevole diagnosi in base alla probabilità di altre
forme eziologiche. Un paziente dispnoico giovane con simili episodi precedenti,
precedente diagnosi di disturbo ansioso, esame obiettivo nella norma, e risposta
positiva alla somministrazione di benzodiazepine può non richiedere ulteriori
422
BIBLIOGRAFIA
Merritt TC: Recognition and acute management of patients with panic attacks in the emer-
gency department, Emerg Med Clin North Am 18:289, 2000.
423