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Un batterio può essere definito patogeno, in prima approssimazione, quando esso si dimostri
capace di invadere i tessuti di un organismo e di moltiplicarvisi, danneggiando in modo più o meno
grave il normale funzionamento dellʼorganismo ospite con la produzione di una o più sostante
tossiche specifiche. Capacità di moltiplicazione in vivo e tossigenicità sono quindi le due
componenti fondamentali del potere patogeno.
Virulenza: misura della patogenicità complessiva di un microrganismo.
Invasività: capacità di moltiplicazione in vivo di un microrganismo.
Il potere patogeno di un batterio è la risultante sia della capacità di moltiplicazione in vivo sia della
tossigenicità.
Esotossine
- mantengono gli antigeni anche in seguito a denaturazione (vaccini)
- possono essere specifiche o selettive
- possono agire a livello della membrana o del citosol
Le tossine attive a livello del citosol si suddividono in due porzioni: tossina a e tossina b.
La tossina B è la porzione binding, ovvero la porzione che si lega alla membrana cellulare
dellʼospite e che consente lʼesportazione allʼinterno, nel citosol, della porzione a. La tossina A infatti
è la porzione attiva, ovvero il componente tossico vero e proprio.
Le varie tossine possono agire:
- alterando il signalling della membrana
- impedendo il traffico intracellulare ed il normale funzionamento delle vescicole che contengono
peculiari neurotrasmettitori
- bloccando lʼapparato proteico-sintetico della cellula
- alterando alcuni componenti fondamentali del citoscheletro
Indipendentemente dal meccanismo,quasi sempre lʼazione della tossina si traduce nella morte, per
apoptosi o per necrosi, della cellula bersaglio.
Tossina esfoliativa
La tossina esfoliativa è una tossina monomerica prodotta da staphylococcus aureus, della quale
sono note due varietà antigeniche (tossina esfoliativa A e tossina esfoliativa B). La tossina
esfoliativa è la causa fondamentale della cosiddetta sindrome della cute pseudo-ustionata da
stafilococco (o malattia di Ritter o malattia di Lyell).
La patologia essenziale dellʼaffezione che interessa soprattutto neonati o bambini della prima
infanzia o anche adulti predisposti (immunodepressi), è rappresentata dallo scollamento di più o
meno ampie zone di epidermide in seguito a stimoli meccanici di assoluta modestia. La tossina,
indipendentemente dalla sede di colonizzazione stafilococcica raggiunge attraverso il circolo
ematico, diffondendo attraverso i capillari del derma, lo strato granuloso dellʼepidermide, tessuto al
quale la tossina si fissa. La tossina è in grado di provocare la rottura delle proteine della matrice
intercellulare dello strato granuloso dellʼepidermide (agendo in particolare sulla desmogleina-1)
con il conseguente facile scollamento di ampi lembi di epidermide al minimo insulto meccanico.
La tossina pertossica (da bordetella pertussis) ha come bersaglio (inibendolo) la subunità-αi della
proteina-G-inibitoria che regola negativamente lʼattività dellʼadenilato ciclasi, che si traduce in un
più elevato livello dellʼenzima stesso. La tossina pertossica diffonde dalla mucosa tracheo-
bronchiale nellʼorganismo provocando una serie di diverse manifestazioni, in conseguenza delle
differenti prestazioni fisiologiche delle cellule bersaglio e dei diversi effetti che in esse vengono
indotti dall'incremento della concentrazione intracellulare di AMP-c
Tossine del secondo gruppo sono ad esempio la adenilato-ciclasi di bordetella pertussis o la
adenilato-ciclasi carbonchiosa.
Tossina botulinica
La tossina botulinica è lʼunico strumento di patogenicità di Clostridium botulinum, un batterio
sporigeno, anaerobio obbligato le cui spore, largamente diffuse nellʼambiente, possono
contaminare diversi alimenti nei quali, in presenza di condizioni di parziale o totale anaerobiosi,
possono germinare dando luogo alle forme vegetative che producono una potentissima tossina
che, pur essendo distrutta dalla esposizione a 80°C per 30 min, è relativamente resistenze
allʼazione dei succhi gastrici. La tossina, una volta introdotta con lʼalimento, si assorbe
nellʼintestino (si tratta quindi di una intossicazione di origine alimentare e non di una infezione) e
diffonde nellʼorganismo con un bersaglio specifico a livello del sistema nervoso periferico
impedendo il rilascio di acetilcolina a livello della sinapsi colinergica delle giunzioni
neuromuscolari, con conseguente paralisi flaccida, sovente seguita da morte per la paralisi della
muscolatura respiratoria. Della tossina botulinica si conoscono almeno sette tipi antigenici (A-G)
tutti comunque accomunati dallo stesso meccanismo di azione molecolare. Anche la tossina
botulinica viene sintetizzata come un un unico peptide poi scisso in un due frammenti H e L, con
questo ultimo frammento L enzimaticamente attivo e che agisce a livello della terminazione
nervosa nella giunzione neuromuscolare. Anche il componente A della tossina botulinica è
rappresentato da una zincopeptidasi che ha il suo bersaglio sempre in proteine coinvolte nel
processo di rilascio esocitosico del neurotrasmettitore, in questo caso acetilcolina, e rappresentate
dalla sinaptobrevina o dalla sintaxina presente nella membrana sinaptica, e anchʼessa coinvolta
nella esocitosi del neurotrasmettitore. La inibizione della normale esocitosi di acetilcolina blocca la
trasmissione dellʼimpulso nervoso alla muscolatura, con la conseguente paralisi flaccida.