CN0904@008_editoriale.
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e d i t o r i a l e
Non possono
convivere
I l tema della coesistenza tra colture
geneticamente modificate e tradizionali
è di grande attualità. Un interessante
contributo al dibattito è arrivato nelle
scorse settimane da Percy e Louise Sch-
meiser, una coppia canadese di agricol-
tori ormai vicini agli ottant’anni, che
hanno partecipato a un ciclo di
incontri organizzati da associazioni
e distributori del biologico italiano.
I coniugi Schmeiser sono noti per la
loro battaglia a difesa delle coltivazioni
tradizionali. Hanno vissuto una storia
paradossale: i loro campi di colza da
olio sono stati accidentalmente conta-
minati da colza Ogm, e la multinazio-
nale che ne detiene il brevetto, la
Monsanto, invece di risarcirli del
danno li ha citati in giudizio per
detenzione illecita di materiale brevet-
tato, chiedendo ben 120.000 dollari
di risarcimento. La causa, che si è
protratta per sei anni, si è conclusa
con la condanna degli Schmeiser.
in copertina (foto di Luca Colombo)
Ecco i punti principali e le conseguenze
Pappardelle in crema di taccole e aglietti
pagina 41 della sentenza, così come li ha raccontati
l’anziano agricoltore. “Innanzitutto, non
importa come una pianta geneticamente
modificata entri nel capo di un conta-
dino. Il modo più comune in cui può
avvenire è l’impollinazione, o il trasporto
dei semi da parte del vento, di uccelli o
altri animali. Dal momento che avviene la
contaminazione, il raccolto e le sementi
non sono più sue. L’intero raccolto dei
nostri campi di colza del 1998 è andato
alla Monsanto. Il giudice decise anche
8 aprile 2009
che non avevamo il diritto di riutilizzare di
nuovo le nostre sementi: i semi che noi
avevamo impiegato 50 anni a selezionare
non erano più nostri. Questo è quello che
sconvolge gli agricoltori di tutto il mondo
quando ne parlo: che un contadino che
utilizza metodi convenzionali o biologici
può perdere tutto da un giorno all’altro”.
I coniugi Schmeiser hanno ribadito la
non-reversibilità della scelta di coltivare
gli organismi geneticamente modificati in
un paese. “Non può esserci la co-esi-
stenza. Dalla mia esperienza di mezzo
secolo da agricoltore, so che se viene
introdotto un gene modificato in un qual-
siasi organismo, questo gene sarà domi-
nante. Alla fine il gene modificato prevarrà.
Non è possibile avere allo stesso tempo in
un paese coltivazioni Ogm e biologiche o
convenzionali. Il rischio è che alla fine
tutto diventerà Ogm. Credetemi, gli agri-
coltori biologici nelle prairies del Canada
non possono più coltivare la soia o la
colza. Tutti i nostri semi adesso sono con-
taminati da Ogm. La possibilità di scelta è
stata tolta sia agli agricoltori biologici che a
quelli convenzionali.” E in Italia? Siamo
ancora in tempo per evitare che questo
accada. E gli anziani contadini sono venuti
a raccomandarsi perché non si ripeta
anche qui la loro assurda storia.
venetia.villani@tecnichenuove.com