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STRUTTAMENTO DEGLI ANIMALI A LA PERICOLOSITA’ DEGLI ALLEVAMENTI INTENSIVI NEI

CONFRONTI DELL’AMBIENTE
Le condizioni di sfruttamento tipiche degli allevamenti intensivi causano agli animali molteplici sofferenze.
Tra queste, la difficoltà di deambulazione che riguarda in particolare mucche, polli e scrofe, è un problema
ancora poco approfondito, ma assolutamente comune .Gli animali negli allevamenti intensivi sono vittime di
terribili violenze quotidiane, ma oltre a questo, sono moltissime le problematiche conseguenti alle
condizioni di estremo sfruttamento a cui sono condannati. Tra queste la difficoltà di deambulazione è
purtroppo molto comune.

Il caso delle “mucche a terra”

Il sollevamento di mucche agonizzanti è vietato in Italia, eppure nel 2019 i nostri investigatori hanno
documentato più volte l’uso di questa pratica

Per la produzione del latte, le mucche sono trattate come macchine. Vengono fecondate artificialmente in
modo continuo e costrette a partorire un vitello ogni anno, così da ottimizzare al massimo la produzione .A
queste condizioni, non possono resistere a lungo, a maggior ragione visto che parliamo di razze create con
una selezione genetica sempre più ottimizzata per produrre tanto in poco tempo – basti pensare che oggi le
mucche producono in media circa 28 litri di latte al giorno contro i 18 del 1985.Maltrattamenti e violenze su
vitelli e mucche da latte in allevamenti italiani tratta di animali che, devastati dalle condizioni estreme a cui
sono costretti, non riescono più a reggersi sulle zampe.

Un pollo non più in grado d’alzarsi o malato, non viene mai curato dagli operatori in quanto, dal punto di
vista economico, conviene lasciarlo morire. I polli broiler , razza da carne creata tramite selezione genetica,
ingrassano a tal punto da raggiungere il peso adatto alla macellazione in soli 40 giorni. L’alta velocità di
accrescimento fa sì che la dimensione del loro petto aumenti in modo esponenziale. Viene meno la
proporzione del corpo e gli arti, messi a dura prova dal peso, sono soggetti a diverse patologie.

Un altro esempio di volativi sfruttati sono le galline rinchiuse in gabbie strettissime con a disposizione
sempre cibo, la luce sempre accesa per fargli fare più uova possibili; infatti, in media una gallina fa un uovo
al giorno, mentre all’interno degli allevamenti intensivi una gallina in media fa 2-3 uova al giorno.

Un altro esempio sono i maiali molto sfruttati.

Ad esempio, le scrofe costrette in gabbia che trascorrono praticamente metà della loro vita in gabbie che
non permettono nemmeno di girarsi su loro stesse. Ciò le condanna a sofferenze psicofisiche crudeli e
inaccettabili. Le scrofe, infatti, imprigionate tra le sbarre, non possono compiere alcun movimento e sono
soggette a piaghe per lo sfregamento con le sbarre .Dopo il parto la gabbia non permette loro alcuna
possibilità di interagire con i cuccioli e anzi le porta non di rado a schiacciarli.

Molte delle problematiche per gli animali negli allevamenti non vengono portate alla luce e le persone non
ne sono ancora pienamente consapevoli. Ma per cambiare le cose, prima bisogna conoscerle.

Bisogna combattere tutto questo sfruttamento nei confronti di quei poveri animali condannati, nella
maggior parte dei casi, a vivere tutta la vita rinchiuse in gabbie.

Inoltre l’allevamento intensivo inquina i terreni, le acque, e i mari, contaminando la natura con tossine
potenzialmente mortali. Con migliaia di animali ammassati in luoghi chiusi, questi allevamenti intensivi
possono creare una gamma di agenti inquinanti, molto pericolosi per l’ambiente.

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