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Il metodo
Simonit&Sirch -
Preparatori d’uva
per la potatura
secca della vite:
osservazioni
teoriche
e guida pratica
per Guyot
e cordone
speronato
«Potatura soffice»
in allevamento e in produzione
R
ecentemente una ricerca svizzera ha accertato la dieci anni fa, mi chiamarono in Friuli per farmi vedere i vi-
qualità migliore nei vini prodotti da viti di 40-50 gneti sui quali stavano applicando la loro intuizione. Iniziai
anni rispetto a piante di 7-8 anni, soprattutto in subito le mie osservazioni e in breve mi convinsi che poteva
vitigni a bacca rossa, in virtù del maggior equilibrio essere molto interessante per il futuro della nostra viticol-
che manifestano, che consente loro di tollerare meglio gli ef- tura. Così iniziai a far conoscere ai vignaioli italiani il loro
fetti del cambiamento climatico e in particolare la mancanza metodo innovativo, che si ispirava all’alberello.
prolungata di acqua. Quindi porsi l’obiettivo – come se lo so- Prendendo due esempi, apparentemente molto distanti, gli
no posti i due agronomi friulani Marco Simonit e Pierpaolo alberelli del Sulcis e le alberate di Taurasi, si nota che in am-
Sirch – di aiutare la vite a invecchiare bene è quanto mai me- bedue i casi la potatura esclude tagli sul fusto o comunque
ritorio, oltre che necessario. Marco Simonit e Pierpaolo Sirch, sul legno di più anni ed è invece realizzata solo su tralci di
infatti, hanno messo a punto un metodo di potatura proprio due anni. Nell’alberello questo taglio è fatto sullo sperone,
con questo scopo: gestire la vite con potature sempre su le- nell’alberata avellinese su un tralcio a ricadere, di più anni,
gno giovane per portarla a una felice vecchiaia. Sono stato portato da un cordone alto permanente. Con queste moda-
testimone dell’evoluzione di questo lavoro in quanto, ancora lità di potatura, che possono essere applicate a qualsiasi for-
«Potatura soffice»
contro il deperimento dei vigneti
•
Osservando i principi di potatura dei vecchi viticoltori in vigneti
stanza tra i ceppi era di almeno 1,0-1,2
m; i nuovi Guyot invece hanno distan-
longevi, è stato messo a punto il metodo Simonit&Sirch - Preparatori ze tra i ceppi che variano mediamente
d’uva. La salvaguardia della struttura fisica della vite garantisce da 0,7 a 0,9 m e difficilmente supera-
no il metro. Un unico modello vitico-
una continuità vascolare che ne influenza positivamente lo dunque si è consolidato in tutto il
l’equilibrio e, quindi, la qualità della produzione territorio nazionale.
di Marco Simonit,
• Questo sistema a «geometrie fisse» ha
amplificato i problemi legati all’acrotonia
fosco, che tradizionalmente sono stati della vite. Se le tradizionali forme espan-
Pierpaolo Sirch allevati a doppio capovolto sono passati se permettevano lo sviluppo di branche
N
alla potatura a Guyot; lo stesso passag- che si allontanavano dal fusto poiché la
egli ultimi trent’anni in vi- gio ha subito il Sangiovese in Toscana, singola pianta aveva un certo spazio di-
ticoltura si è verificato un che da capovolto è passato a cordone sponibile per il suo sviluppo, passando a
cambiamento fondamentale speronato. In Trentino la tradizionale sesti d’impianto molto fitti questa libertà
per quanto riguarda le forme pergola trentina è stata in parte sosti- di fatto si è molto ridotta (figura 2).
di allevamento. In tutta Italia, seppur tuita con il Guyot. Lo stesso passaggio A distanza di 30 anni dall’introdu-
con dinamiche diverse, si è passati dalle è avvenuto in Campania per le tennec- zione di queste forme appaiono eviden-
forme tradizionali, più o meno espan- chie (foto 3), in Sicilia e in Puglia, dove ti ormai in tutto il territorio nazionale
se, alle forme a controspalliera. Sempre i tendoni e gli alberelli sono stati sosti- i problemi legati al contenimento del-
più frequentemente i vigneti sono sta- tuiti con le due forme di allevamento a l’acrotonia della vite.
ti convertiti a Guyot o a cordone spe- controspalliera. Anche in Veneto per-
ronato. Queste due forme permettono gole, Sylvoz e Casarsa spesso sono stati La vite è una liana
l’infittimento dei vigneti ricercato per convertiti in Guyot o cordoni sperona-
ridurre la produzione media per pianta ti (figura 1). In natura, la vite si può sviluppare an-
e ottenere miglioramenti qualitativi. In Nelle tradizionali forme a contro- che per diversi metri proprio per la sua ca-
alcuni casi l’omologazione dei sistemi spalliera, ad esempio i capovolti, la di- ratteristica di essere una pianta acrotona,
viticoli ha portato an-
che a sensibili modifi-
che del paesaggio sem-
plificandolo e riducen-
do quella diversità che
dovrebbe caratterizzare
un particolare territorio
(foto 1 e 2).
In Friuli, ad esempio,
il Tocai friulano e il Re-
1
Foto 1 e 2 -
Confrontando
un sistema viticolo
«complesso» (1)
con uno
«semplificato» (2) si
ha la misura
del cambiamento Foto 3 - Tra le forme di allevamento
che l’omologazione tradizionali sostituite
dei sistemi viticoli dalle controspalliere le tennecchie
2 ha sul paesaggio in Campania
Internodo
Sperone Branca Tralcio franca
Fusto o Tronco a
Fusto orizzontale Bourillon
Fusto verticale Gemme
Radici di corona
Radici
b
Foto 5 - Evidenti piaghe da taglio.
Queste ferite sono il risultato
di una potatura troppo severa
7
7
Foto 6 a, b - Tre viti provenienti dallo stesso vigneto potato a Guyot,
della stessa varietà e coetanee risultano esternamente sane.
Osservando la sezione longitudinale dei tre fusti si rileva, invece,
il danneggiamento del legno nei ceppi b e c.
Foto 7 - A sinistra: tre fusti di viti asintomatiche potate a cordone speronato.
6b Sulla destra: sezione longitudinale dei tre fusti di viti asintomatiche
Piaghe di potatura
Taglio grosso Legno morto Legno morto
Taglio piccolo (più di 3 anni di età)
(1 o 2 anni di età)
c e h
b
a f i
g
Legno morto d 8
FIGURA 3 - L’entità del disseccamento interno per un taglio è direttamente proporzionale alla sua dimensione
In evidenza i danni da taglio piccolo ( figure a, b, c) e più profondi ed estesi causati da una grossa ferita ( figure d, e, f). Quando diverse piaghe
da taglio si concentrano sulla testa della vite ( figura g e foto 8) si ha una riduzione della porzione di legno sano ( figura h) con la convergenza
dei coni di disseccamento e la conseguente riorganizzazione del tragitto della linfa nelle porzioni di legno sano ( figura i).
qualora, oltre al tempo, intervengano an- diverse per forma ma simili per aspetto,
che delle cause esterne, per citarne alcu- non mostrando alcun sintomo partico-
ne: attacchi patogeni irreversibili, virosi lare di malattia. Una volta eseguita la
particolarmente gravi, periodi di stress sezione longitudinale dei fusti è apparso
più o meno prolungati, inefficienze a li- evidente il diverso «stato di salute» tra
vello fisiologico, potature indiscriminate le tre viti. In due di queste piante (b e c)
o altro ancora. la porzione di legno sano interessato dal
Spesso, osservando dall’esterno una sistema di trasporto è ridotta in maniera
vite che non mostra sintomi particolari, considerevole (foto 6b).
si dice che «è sana». In realtà le osserva- La stessa osservazione si può fare sul-
zioni circa lo stato esterno della pianta le piante di diversa età allevate a cordone
ci danno un’idea parziale della sua «sa- speronato (foto 7): esteriormente tutte e
lute» generale. Attraverso un’osserva- FIGURA 4 - Accrescimento tre sembrano «sane», mentre all’interno
dell’alberello
zione dello stato esterno del legno, per due di esse (b e c) presentano necrosi in
esempio, non possiamo fare una valuta- La forma ad alberello ha un corrispondenza degli speroni e una dra-
zione sull’integrità del sistema vascolare accrescimento lineare e continuo delle stica riduzione del sistema vascolare.
di trasporto. branche, quindi un percorso lineare Queste osservazioni confermano
Le tre piante nella foto 6a, per esempio, della linfa all’interno delle quattro quanto riportato ampiamente in lette-
branche (a sinistra; frecce nere).
sono coetanee, della stessa varietà e dello Particolare dell’accrescimento di una ratura circa le cause principali di que-
stesso vigneto potato a Guyot. In vigneto branca grazie ai tagli su legno di uno sto deperimento interno, che sono da
risultavano produttive ed esternamente e di due anni di età (a destra, tratteggio). ascrivere alle piaghe da taglio che com-
9 10
FIGURA 5 - Esempio di disomogeneità generale FIGURA 6 - Esempio di omogeneità generale
Germogliamento disforme lungo il capo a frutto, produzione Germogliamento uniforme lungo il capo a frutto, produzione
disomogenea, differente morfologia dei grappoli, maturazione omogenea, omogenea morfologia dei grappoli, omogenea
scalare dei grappoli sulla stessa pianta, differente vigore maturazione dei grappoli sulla stessa pianta, equilibrato
dei tralci lungo il capo a frutto. Probabilmente questa vite vigore dei tralci lungo il capo a frutto. Probabilmente
ha una sezione trasversale del fusto (b) con una ridotta questa vite ha una sezione trasversale del fusto (b) con legno
porzione di legno sano. integro e sano.
promettono l’efficienza del sistema con- trasporto integro è più uniforme di quel- Genesi del metodo
duttore. Dopo l’eliminazione di un tral- la di una pianta che ha una conduzione
cio, i vasi che lo alimentano diventano compromessa. Questa omogeneità è rico- Compreso quanto sia fondamentale ese-
inutilizzabili e si seccano formando un noscibile su germogliamento, fertilità, fasi guire correttamente la potatura invernale,
cono di disseccamento che si estende fenologiche, maturazione, lignificazione il passo successivo è stato quello di cercare
nel legno vivo. Tanto più i tagli sono di (figure 5 e 6 e foto 9 e 10). Si tratta di quel- i vigneti più longevi e osservare i principi
grossa dimensione ed eseguiti su legno l’equilibrio della pianta, e più in generale di potatura che si adottavano. In questo
vecchio, tanto più i disseccamenti si del vigneto, da sempre ricercato come ga- percorso abbiamo visitato un’infinità di
espandono rapidamente e si approfon- ranzia per una produzione di qualità. vigneti europei e ci siamo confrontati con
discono nel legno (figura 3a-f ). Alla luce di queste osservazioni, la po- i potatori più anziani, analizzando accu-
L’entità del disseccamento interno in tatura – operazione agronomica fonda- ratamente il loro modo di potare e lo stato
corrispondenza di un taglio e il cono di mentale – si configura come una prati- di salute delle loro piante. Abbiamo così
disseccamento risultano direttamente ca «delicata» vista l’entità dei danni che potuto constatare che le vigne più longe-
proporzionali alla dimensione del taglio può provocare alla pianta se eseguita in ve erano quelle allevate ad alberello nella
stesso. Se nel corso degli anni vengono modo errato. sua forma più classica. Il sistema di col-
eseguiti numerosi tagli di potatura, la
vite risponde con l’abbandono naturale
di una buona parte di fusto. Le piaghe
si concentrano sulla testa del tronco e il
tragitto della linfa si modifica rapida-
mente a causa della convergenza dei coni
di disseccamento. L’efficienza del sistema
di trasporto, in queste condizioni, risulta
compromessa (figura 3g-i e foto 8).
Per avere un sistema conduttore effi-
ciente bisogna costruire una canalizza- 12a
zione interna senza interruzioni dovute
ai coni di disseccamento. È importante
non fare tagli di grossa dimensione ope-
rando con tagli piccoli su legno giovane
di 1 o 2 anni di età. Questo accrescimen-
to lineare è proprio dell’alberello in cui si 11
pota sempre sulla sommità delle branche Foto 11 e 12 a, b - L’alberello
che portano gli speroni (figura 4). è longevo perché si pota
Un sistema di trasporto efficiente si ma- su legno giovane (11)
nifesta esteriormente in termini di equi- e si sviluppa creando
diramazioni del fusto
librio della pianta. L’espressione vegeto- principale (12 a, b) 12b
produttiva di una pianta con il sistema di
7° International Workshop on Grapevine Trunk Diseases Santa Cruz, Chile 17-21 January 2010
Dal 17 al 21 gennaio 2010 si svolgerà a Santa Cruz, in Cile, il 7° International Workshop on Grapevine Trunk Diseases, organizzato dall’International Council
on Grapevine Trunk Diseases (www.icgtd.org), un gruppo di ricerca internazionale che vede la partecipazione di ricercatori, provenienti da tutte le zone viticole
del mondo, che si occupano di malattie del legno della vite e in particolare del mal dell’esca. Il precedente workshop si era svolto a Firenze nel 2008 e i lavori
presentati a Firenze e ai precedenti convegni sono raccolti in volumi speciali della rivista Phytopathologia Mediterranea (www.fupress.com/pm).
Per informazioni: www.icgtd.org
tivazione ad alberello è particolarmente – in particolare dai più intensivi sistemi delle ferite di potatura. In secondo luogo,
longevo perché si pota sempre su legno di coltivazione a spalliera, come il Guyot evitando di eseguire tagli grossi e potando
giovane, fino ai 2 anni di età (foto 11) e si e il cordone speronato. solo i tralci giovani, si raggiungeranno gli
sviluppa creando diramazioni del fusto Questo percorso – durato oltre vent’an- obiettivi di riduzione delle superfici di ta-
principale (foto 12 a e b), non venendo ni spesi a osservare, provare e lavorare glio e di costruzione della canalizzazione
mai eliminate porzioni vecchie e vitali confrontandoci con i vecchi potatori – ci continua dei vasi di trasporto.
della pianta. Tale sistema non ha costri- ha portato a scoprire che il loro approc- Le ferite di piccole dimensioni, in par-
zioni di spazio e può crescere liberamente cio era sostanzialmente diverso da quello ticolare quelle a carico del legno di uno
nelle tre dimensioni. adottato e divulgato in Italia. o due anni, possono essere assorbite dal-
La maggiore difficoltà delle nostre ri- L’approccio corretto in potatura inver- l’accrescimento del legno. Ciò si ottiene
cerche è stata quella di trasferire le tecni- nale mette al centro la salvaguardia della più facilmente eseguendo un taglio «pu-
che di taglio dell’alberello nella moderna struttura fisica della vite. In primo luogo lito», che non asporti le gemme della co-
viticoltura, rappresentata – come detto si dovrà cercare di diminuire il numero rona localizzate alla base del legno di uno
e di due anni di età (foto 13).
a Foto 13 - È importante posizionare Si tratta, inoltre, di attenzioni e di pra-
in maniera corretta le forbici per tiche che potrebbero limitare l’ingresso
non asportare le gemme della corona di funghi patogeni nelle ferite e quindi
con il taglio (a, b). Un taglio eseguito
correttamente senza asportazione favorire il mantenimento dell’integrità
delle gemme della corona (c) fisica del legno all’interno del fusto.
La rara presenza di vigneti vecchi in
c Italia è – a nostro parere – imputabile an-
che alla scarsa conoscenza attuale delle
tecniche di potatura che, peraltro, non
vengono più insegnate.
b Alla fi ne siamo arrivati alla conclu-
sione che si dovesse ricercare una nuo-
va maniera di gestire la pianta, che per-
metta di mantenerne integra la strut-
tura permanente. È nato così il metodo
Simonit&Sirch - Preparatori d’uva di
«potatura soffice», che viene illustrato
nell’articolo successivo. •
Marco Simonit, Pierpaolo Sirch
Preparatori d’uva srl
Corno di Rosazzo (Udine)
preparatoriuva@preparatoriuva.it
L
a struttura permanente della vi- b
te è costituita dal tronco o fusto
e dall’apparato radicale. L’effi-
cienza e la salute di questi or-
gani sta alla base di un corretto funzio-
namento della pianta.
Consuetudini di potatura a
Le forme di allevamento a controspal- Foto 1 - Guyot.
liera maggiormente utilizzate negli ultimi Testa di salice.
anni sono due: il Guyot e il cordone spero- L’ingrossamento che si
forma alla fi ne del fusto dopo
nato. Esamineremo di seguito gli interven- qualche anno di potatura
ti di potatura consueti e quelli del metodo tradizionale sul Guyot (a).
Simonit&Sirch - Preparatori d’uva. Progressivo innalzamento
della testa di salice (b).
Evidenti piaghe da taglio
Guyot sulla testa di salice (c) c
La potatura invernale del Guyot consiste
nel mantenere un tralcio per la produzione, prodotto l’anno precedente, e il «taglio del sto un ingrossamento spesso denomina-
detto anche capo a frutto, e uno sperone presente», con il quale si scelgono tra i due to «testa di salice» che dovrebbe generare
più in basso per il rinnovo (figura 1a). tralci che si sono sviluppati dallo sperone, continuamente germogli (foto 1a).
Nella pratica si eseguono i seguenti ta- il nuovo capo a frutto e il nuovo sperone L’obiettivo del potatore è quello di man-
gli: il cosiddetto «taglio del passato», con (figura 1b). Operando in questo modo, an- tenere la «testa» 15-20 cm sotto il filo, cioè
il quale si asporta il capo a frutto che ha no dopo anno, si formerà alla fine del fu- a una distanza utile per agevolare la piega-
tura del capo a frutto, operando un con-
tinuo rinnovo in questa zona senza dover
eseguire grossi tagli di ritorno. Tuttavia
nel corso degli anni si assiste allo sviluppo
di branche a partire dalla testa e al pro-
gressivo innalzamento del fusto, con la
conseguente difficoltà di piegatura e per-
dita di gemme fruttifere (foto 1b). A segui-
to di ferite e piaghe che annualmente ven-
a b gono prodotte sulla testa di salice si verifi-
ca una chiusura progressiva e costante dei
flussi linfatici che servono ad alimentare
FIGURA 1 - Guyot classico (a) e schema di potatura (b)
il capo a frutto e lo sperone. Ne consegue
20-25 cm
20-25 cm
a b c d e f
FIGURA 4 - Metodo Simonit&Sirch - Preparatori d’uva. Potatura di allevamento per Guyot
La barbatella dopo la potatura verde (a). Alla fine del primo anno di vegetazione (b). Lo sperone con due germogli (c). Il tralcio potato
al fi lo di piegatura (d). Vite dopo la scelta dei germogli (e). Piegatura a chiudere del tralcio ( f ).
20-25 cm
pratica si terranno i due dello sperone e
i primi due alla base del capo a frutto. Il
numero dei germogli da lasciare sul capo
a frutto varierà in funzione degli obiet-
tivi aziendali, ambientali, genetici, ecc. 5b 5c 5d
(figura 5c).
Questa operazione, ripetuta anno do-
po anno, consentirà il consolidamento e
lo sviluppo controllato dei due canali (fi-
gura 5e; foto 8).
L’accrescimento dei canali orizzonta-
li, nel tempo, darà la possibilità di pas-
sare anche al Guyot bilaterale (figura 5f;
foto 9a, b).
Potatura 5e
7 8
del cordone speronato
Nella costruzione della pianta valgo-
no esattamente le stesse premesse sotto-
lineate per la potatura del Guyot, come
pure in questo caso è fondamentale par-
tire con un approccio metodico fin dalla
prima potatura.
Durante il primo anno di vegetazione
dalla barbatella partiranno diversi ger-
mogli. Con la potatura verde si scelgono 5f
i due germogli più verticali. Con la po- 9a 9b
tatura invernale solitamente si sceglie il FIGURA 5 - Metodo Simonit&Sirch – Preparatori d’uva per Guyot - Apertura
tralcio più verticale che verrà speronato dei canali orizzontali in Guyot.
ad una gemma franca (figura 6a, b).
Nel secondo anno di vegetazione dal- Tralci alla base del capo a frutto inseriti sullo stesso livello ( figura 5a, foto 6).
la barbatella e dallo sperone partiranno Inizio apertura dei due canali orizzontali ( figura 5b). Scelta germogli al quinto anno
di vegetazione ( figura 5c). Consolidamento e sviluppo controllato dei due canali
diversi germogli. Con la potatura verde orizzontali ( figura 5d e foto 7). Consolidamento e sviluppo controllato dei due canali
si tengono solamente i due germogli pro- orizzontali ( figura 5e e foto 8). Risultato dopo 20 anni di applicazione del metodo
venienti dallo sperone, garantendo così ( figura 5f, foto 9a, b). La sanità del ceppo si apprezza dalla sezione longitudinale.
la continuità nei vasi di trasporto. In in-
verno, dopo la caduta delle foglie, avremo dal fusto appena costruito. Il più impor- cioè piegandolo dalla parte opposta al la-
quindi due tralci. Tra questi due si sceglie tante è quello posizionato attorno ai 25 cm to di crescita. Come già ricordato la pie-
il tralcio più verticale che verrà tagliato sotto il fi lo di piegatura (figura 6e). gatura a chiudere ha l’effetto di ridurre
al fi lo di piegatura (figura 6c, d). In potatura secca si sceglie il tralcio in l’acrotonia e ottenere un germogliamen-
Al germogliamento del terzo anno di posizione utile (circa 25 cm sotto il fi lo), to più uniforme. Durante la piegatura si
vegetazione si imposta la potatura verde che verrà piegato avendo l’accortezza di cercherà di posizionare la prima gemma
lasciando quattro germogli che partono effettuare una piegatura «a chiudere», rivolta verso l’alto vicino al tutore per
25 cm
25 cm
a b c d e f
FIGURA 6 - Metodo Simonit&Sirch - Preparatori d’uva. Potatura di allevamento per cordone speronato.
Barbatella dopo la potatura verde (a). Alla fine del primo anno di vegetazione (b). Lo sperone con due germogli (c). Il tralcio potato al filo
di piegatura (d). Vite dopo la scelta dei germogli (e). Impostazione del cordone ( f ).
a b 10
b c d e
f
11a 11b
FIGURA 7 - Metodo Simonit&Sirch - Preparatori d’uva per Guyot.
Impostazione dei collettori secondari in cordone speronato. Vite dopo la potatura verde ( figura a). Impostazione degli speroni (figura b).
Vite con i due germogli provenienti dagli speroni ( figura c). Vite potata ( figura d). Consolidamento e sviluppo controllato dei collettori
secondari ( figura e, foto 10). Risultato dopo 20 anni di applicazione del metodo ( figura f, foto 11a, b). La sanità del ceppo si apprezza
dalla sezione longitudinale.
14
Le Scuole di potatura
Nascono dalla necessità di insegnare – o sperimentale, che si sono tenute
meglio reinsegnare – a potare la vite. Ci alla Facoltà di scienze gastrono-
siamo trovati di fronte al problema di miche di Pollenzo (Bra, Cuneo) in
formare le maestranze addette alla pota- Piemonte e alla Fondazione Enzo
tura in tutte le aziende che seguivamo. Morganti presso l’Agricola San
Esperienza che ci ha portato, in breve, Felice a Castelnuovo Berar-den-
a varare – nel 2008 – il progetto no pro- ga in Chianti Classico (Siena). I
fit delle Scuole di potatura della vite te- risultati sono an-dati oltre ogni
so a valorizzare la figura del potatore per rosea previ-sione e, quindi, ab-
ridare dignità a un’arte antica, a un me- biamo impostato altre Scuole di
stiere che negli ultimi 30 anni era stato potatura in altre regioni.
completamente dimenticato. L’idea delle Scuole ha anche una
Complice la meccanizzazione, le tecni- notevole valenza ambientale: il
che di potatura si sono fatte molto invasi- paesaggio viticolo viene infat-
ve, infliggendo alle piante ferite a cui non ti rispettato e curato nella sua
sono in grado di reagire. Non esistono più Foto A - Lezione pratica in vigneto specificità, lontano dall’omolo-
potatori che si soffermano davanti a ogni gazione delle potature meccani-
vite per intervenire secondo le sue esigenze specifiche. Noi ab- che, che rendono tutti uguali i vigneti italiani, non rispettan-
biamo lavorato e sperimentato per trasferire la loro tradizione do le tipologie di coltivazione tradizionali, diverse da regione
all’oggi, cambiando l’approccio alla vite. a regione.
Da qui la necessità di scuole di formazione territoriali perma- In più la Scuola, oltre a rivalutare un mestiere, potrebbe crea-
nenti ( foto A). re uno sbocco lavorativo per i giovani nel campo dei lavori
Abbiamo ideato le prime Scuole di potatura della vite, in via eco-verdi. •
Il recupero dei «collettori secondari» o mazione di un cordone speronato come ro ed efficacia di esecuzione siano neces-
punti vegetativi avviene attraverso una se fosse una pianta giovane. sari almeno tre anni di applicazione del
potatura invernale che elimini tutti i tral- metodo.
ci superflui e un tempestivo intervento Formazione L’iter di formazione prevede un corso
di scacchiatura. L’eliminazione dei tral- teorico e pratico sull’applicazione del me-
ci superflui, cioè quelli che stanno al di del personale aziendale todo all’inizio di ogni annata agraria a
fuori di un’ordinata distribuzione nello tutto il personale aziendale.
spazio del cordone orizzontale, consente Riteniamo che per ottenere un buon Durante le potature viene effettuato un
la ripartizione più equilibrata degli sforzi risultato in termini di qualità del lavo- tutoraggio continuo ai potatori per cor-
della pianta, che si concentrano sugli reggere gli errori commessi.
speroni lasciati dal potatore. I responsabili aziendali vengono
Importante è l’eliminazione degli coinvolti attivamente nella fase di
speroni rivolti verso il basso. Questo tutoraggio, con l’obiettivo di diven-
lavoro determina un migliore e uni- tare il futuro riferimento aziendale
forme germogliamento delle posizio- nella gestione della potatura secon-
ni dei punti vegetativi prescelti. do il metodo.
Un altro importante aiuto al con- Benché possa sembrare complica-
solidamento dei punti vegetativi è to, la realizzazione di un taglio ra-
fornito da una tempestiva scacchia- gionato e rispettoso è alla portata di
tura, che concentri l’energia data tutte le persone che hanno una suf-
dalle sostanze di riserva nella pro- ficiente sensibilità pratica.
duzione di germogli solo nei punti La formazione del personale e le
definiti durante la potatura inverna- ore dedicate al lavoro in vigneto
le. Ripetuti e consecutivi interventi per raggiungere una buona cono-
di questo genere consentono nella scenza sono un importante inve-
maggior parte dei casi recuperi in- stimento per ridurre la mortalità
sperati (foto 15). dei ceppi e allungare la vita delle
Nel caso in cui si decida di effet- piante. •
tuare la ricostituzione del fusto, co- Marco Simonit
me nel caso del Guyot, si deve alle- Pierpaolo Sirch
vare un pollone alla base del fusto Preparatori D’Uva srl
appena sopra il punto d’innesto (fo- Foto 16 - Ricostituzione del fusto su cordone Corno di Rosazzo (Udine)
to 16) e poi seguire il percorso di for- speronato preparatoriuva@preparatoriuva.it