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di produzione biologico
e d a cc e d e r e a g l i a i u t i d e l PSR .
UNIONEEUROPEA
FondoEuropeoAgricolo
perloSviluppoRurale:
lEuropainvestenellezonerurali
Il presente Vademecum stato realizzato, sia per i contenuti tecnici sia per la veste grafica,
nellambito delle Azioni 2 e 3 della Misura 511 Assistenza tecnica del
Programma regionale di Sviluppo Rurale (PSR) 2007-2013.
Si ringrazia per gli archivi fotografici:
Diateca agricoltura della Regione Emilia-Romagna (Fabrizio DellAquila e Massimo Fornaciari) e
Stefano Radaelli
Indice
Introduzione
Capitolo 1
Capitolo 2
1
Obblighi tecnici per le produzioni biologiche
a. Il terreno
b. La fertilizzazione
c. Avvicendamenti e rotazioni
d. Sementi e materiale di propagazione
e. Difesa fitosanitaria
f. Controllo malerbe
g. Mezzi tecnici
g.1 Sementi e materiale di propagazione
g.2 Fertilizzanti
g.3 Prodotti fitosanitari
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a. Successioni colturali
b. Fertilizzazione
c. Irrigazione
d. Gestione del suolo (rischi di erosione e frane)
e. Difesa e controllo delle infestanti
f. Taratura irroratrici
g. Gestione delle tare e Gestione aziendale
Capitolo 3
a. Modalit di adesione
b. Notifica di Attivit con Metodo Biologico e Notifica di Variazione
c. Cos' AgriBio
d. Periodo di conversione
e. Programma Annuale di Produzione Vegetale
f. Schede per le registrazioni
g. Deroghe al materiale di riproduzione
h. Gestione documenti amministrativi
i. Etichettatura prodotti
Capitolo 4
Controlli
A. Chi fa i controlli per le produzioni biologiche (Organismi di Controllo)
B. Cosa controllano gli Organismi di Controllo (OdC)
C. Chi fa i controlli per la domanda di contributo (Enti Delegati)
D. Cosa controlla AGREA tramite gli Enti Delegati
E. Problemi di coerenza tra produzioni biologiche e PSR
F. Individuazione delle violazioni di impegni e dei livelli di gravit, entit e durata
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Appendice
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Allegati
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Introduzione
Il presente Vademecum finalizzato a facilitare gli operatori agricoli che intendono applicare
lAgricoltura Biologica e in particolare a quelli che hanno presentato o intendono presentare
domanda alla Pubblica Amministrazione per ladesione alla Misura 214, Azione 2 Produzione
biologica, del PSR 2007-2013, in coerenza con le norme previste dal Reg. (CE) 834/2007 e dalle
relative normative nazionali e regionali.
Si tratta di un testo divulgativo che illustra ma non sostituisce i testi delle norme comunitarie,
nazionali e regionali di riferimento che sono ampiamente citate e alle quali si rimanda, per
garantire la corretta e completa applicazione delle norme.
LAzione 2 Produzione biologica, Misura 214 Pagamenti agro-ambientali del
Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 (di seguito brevemente PSR) si propone di consolidare
ed estendere le tecniche di produzione agricola con caratteristiche di maggiore sostenibilit
ambientale, anche alla luce dei positivi risultati ottenuti nelle precedenti programmazioni,
sotto il profilo ambientale (riduzione impiego input e minori impatti quali - quantitativi su
acque e suolo), qualitativo (sanitario e organolettico) ed economico (soprattutto in termini
di valorizzazione commerciale). Questa Azione ha come obiettivo operativo il sostegno
alladozione di tecniche di produzione biologica finalizzate alla conservazione della fertilit
dei suoli, alla tutela della qualit della risorsa idrica, nonch alla riduzione dei rischi di dissesto
idrogeologico e di erosione.
In considerazione della complessit delle norme e dei requisiti cui devono sottostare le
aziende aderenti alla Misura 214, Azione 2, si ritenuta opportuna la realizzazione di specifici
supporti tecnici finalizzati a semplificarne lapplicazione. Tali strumenti intendono facilitare
ladesione alla specifica misura, soprattutto in rapporto agli onerosi obblighi derivanti
dallassoggettamento al Reg. (CE) 834/2007 e successive modifiche ed integrazioni, nonch alle
ulteriori norme tecniche a cui le aziende beneficiarie sono tenute ad adeguarsi in ottemperanza
di quanto prescritto nellambito del PSR.
A tal fine stata prevista anche la realizzazione di questo Vademecum, che ha lobbiettivo
specifico di aiutare i potenziali beneficiari nel superamento di problemi legati specificatamente
sia alla sfera delle norme tecnico-agronomiche-ambientali, sia alla sfera delle procedure
burocratico-amministrative.
Capitolo 1
b. La fertilizzazione
Ai sensi del Regolamento, lagricoltore biologico deve adottare tecniche di lavorazione del terreno,
pratiche colturali e rotazioni colturali volte a incrementare o mantenere il contenuto in sostanza organica
del suolo. Qualora le tecniche di lavorazione non consentano il raggiungimento dellobiettivo, il ricorso
a fertilizzanti deve essere comunque giustificato, cio lazienda deve disporre di documenti, come ad
esempio una relazione tecnico-agronomica, le analisi del terreno, la carta dei suoli, da conservare nel
dossier di documentazione giustificativa prevista dallart. 63 del Reg. (CE) 889/2008, che attesti lesigenza
di procedere ad una concimazione. La documentazione giustificativa motiva le concimazioni eseguite
successivamente e non indispensabile giustificare il singolo intervento.
I fertilizzanti utilizzabili sono quelli indicati nellAllegato I al Regolamento CE 889/2008 (riportato negli
allegati del presente testo); essi devono essere utilizzati nelle limitazioni previste dal regolamento stesso.
Purtroppo, per, non esiste una perfetta corrispondenza tra le denominazioni utilizzate nellallegato e
quelle previste dalle norme italiane sui fertilizzanti. Il problema non provoca particolari difficolt per i
fertilizzanti di origine minerale, come il solfato di potassio e le fosforiti, ma si presenta soprattutto per i
fertilizzanti di origine organica, per i quali la normativa italiana particolarmente stringente. Per questo
motivo lunico modo sicuro per sapere se limpiego di un certo fertilizzante commerciale sia ammesso
accertarsi che sullimballaggio del prodotto sia riportata lindicazione Consentito in Agricoltura Biologica.
La definizione di una quantit massima di azoto impiegabile riguarda solo alcuni fertilizzanti organici:
quando si impiega letame, letame essiccato e pollina, effluenti di allevamento compostati inclusa la
pollina, letame compostato ed effluenti di allevamento liquidi (liquame o liquiletame) non mai possibile
superare i 170 kg di azoto ad ettaro per anno. Nel caso di impiego di altri fertilizzanti organici, i limiti
massimi di azoto sono quelli determinati dalla normativa regionale e possono variare a seconda della
localizzazione dellazienda e dei suoi terreni (zone vulnerabili ai nitrati, ecc.).
c. Avvicendamenti e rotazioni
Il Regolamento stabilisce che la fertilit e lattivit biologica del suolo devono essere mantenute e
potenziate, oltre che con limpiego di fertilizzanti organici, anche mediante la rotazione pluriennale
delle colture. In questo avvicendamento devono essere comprese le leguminose e/o le colture da sovescio.
Le indicazioni di carattere generale fornite dalla norma europea sono state spiegate in modo pi puntuale
dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali che ha stabilito, tramite il Decreto n. 18354
del 27/11/2009, che le colture annuali possano essere ripetute sul medesimo appezzamento solo dopo
lavvicendarsi di almeno due specie differenti, una delle quali deve essere una leguminosa o una coltura da
sovescio e che questultima deve restare in campo per almeno 70 giorni.
Un esempio al riguardo aiuta a comprendere meglio. Ripetere la coltivazione del pomodoro da industria
in pieno campo possibile se la coltivazione stata seguita da un cereale autunno vernino e dalla soia
(leguminosa), ma non possibile se al posto della soia stato coltivato del mais. La ripetizione possibile
anche se, dopo il cereale, stato coltivato un sovescio, ad esempio senape o grano saraceno, purch queste
colture siano rimaste in campo almeno 70 giorni.
Per alcune colture sono previste eccezioni:
i cereali autunno-vernini e il pomodoro in coltura protetta possono succedere a loro stessi per
due cicli colturali;
il riso e gli ortaggi da foglia a ciclo breve, possono succedere a se stessi per tre cicli colturali.
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Terminati i cicli in monosuccessione permessi si applica la norma generale, cio i cereali, il riso e il pomodoro
in coltura protetta, possono essere coltivati sul medesimo appezzamento solo dopo lavvicendarsi di almeno due
specie differenti, una delle quali deve essere una leguminosa o una coltura da sovescio. In successione agli ortaggi da
foglia a ciclo breve, deve invece seguire una coltura da radice/tubero, oppure una coltura da sovescio. Questa stessa
successione obbligatoria anche per le colture da taglio.
Lapplicazione di queste norme, tuttavia, complicata perch le situazioni di campo sono complesse e non sempre
schematizzabili, nonostante il Ministero abbia prodotto alcune Circolari interpretative per fornire i chiarimenti
necessari. E pertanto sempre consigliabile, prima di procedere alla semina, confrontarsi con i tecnici ispettori
degli Organismi di Controllo, sottoponendo loro le informazioni circa le precessioni colturali adottate.
Le richieste di deroga possono essere inviate tramite posta, fax o mail ai recapiti sotto indicati:
E.N.S.E. Ente Nazionale Sementi Elette
Via Ugo Bassi, 8 - 20159 Milano
Telefono: 02/690120.1
Fax: 02/690120.49
Indirizzo mail: deroghe.bio@ense.it
Sito web: http://www.ense.it/
Da poco possibile presentare la richiesta tramite Internet collegandosi al sito http://ense.i-office.it dopo
aver richiesto le credenziali di accesso. Questo nuovo sistema informatizzato consente anche di poter ottenere
notizie sulla disponibilit di sementi certificate biologiche.
Il modulo necessario per la richiesta di deroga viene fornito in allegato. Ulteriori dettagli ed informazioni si
trovano sul sito http://www.ense.it/biologico-indice/biologic.html
Ulteriori e pi ampie deroghe a quanto sopra riportato sono ammesse solo per scopi di ricerca e sperimentazione,
su scala ridotta o per scopi di conservazione della variet.
e. Difesa fitosanitaria
In agricoltura biologica la protezione delle colture da parassiti e infestanti si deve basare, ai sensi del
Regolamento 834/2007, su adeguate misure preventive, vale a dire su:
protezione degli organismi utili;
scelta di specie e variet tolleranti o resistenti;
rotazione delle colture;
tecniche agronomiche adeguate;
metodi meccanici e fisici.
Luso di prodotti fitosanitari ammesso solo quando queste misure non assicurano una protezione adeguata
alle colture, ma ogni intervento deve essere adeguatamente motivato, lagricoltore deve tenere a disposizione
dellOrganismo di Controllo e dellAutorit di Controllo un documento giustificativo del trattamento eseguito.
E possibile utilizzare una Relazione Tecnica per giustificare i trattamenti. In questo caso la dimostrazione
della indispensabilit dellintervento deve basarsi su uno dei seguenti strumenti:
relazione fitopatologica;
bollettini meteorologici e fitosanitari;
modelli fitopatologici previsionali;
registrazione delle catture su trappole entomologiche.
In ogni caso, gli interventi devono essere eseguiti esclusivamente con i prodotti fitosanitari autorizzati dal
Ministero della Salute e contenenti sostanze attive indicate nellAllegato II del Regolamento CE 889/2008.
Si tratta di principi attivi di origine vegetale o animale (piretro, azadiractina, ecc.), di prodotti microbiologici
(Bacillus, granulovirus, ecc.), di sostanze prodotte da microorganismi (Spinosad) e di altre sostanze di uso
tradizionale in agricoltura biologica (rame, zolfo, ecc.). A queste si aggiungono sostanze da utilizzare solo
in trappole e/o distributori automatici (feromoni, ecc.) e di preparati da spargere in superficie tra le piante
coltivate (ortofosfato di ferro).
Prima del loro utilizzo lagricoltore deve anche controllare che i prodotti impiegati siano registrati per
limpiego sulla coltura e per il parassita contro cui sono utilizzati.
possibile anche usare alcune sostanze, definite come corroboranti o potenziatori delle difese naturali
dei vegetali, che non sono soggette ad autorizzazione per limmissione in commercio. Si tratta di: bicarbonato
di potassio, lecitina, propoli, sapone di Marsiglia o sapone molle, aceto, calce viva, gel di silice, oli vegetali
alimentari, polvere di pietra e preparati biodinamici. Questi prodotti non devono essere venduti con nomi di
fantasia.
Per alcuni principi attivi sono previste ulteriori limitazioni, che riguardano il loro impiego (fungicida o
insetticida), le modalit duso (esclusivamente in trappole o solo per impieghi specifici) e le quantit massime
consentite. Questultimo il caso del rame che pu essere utilizzato nella quantit massima di 6 kg/anno di
rame metallo per ettaro. Questo limite pu essere superato quando la Regione adotta, nei territori di propria
competenza, un provvedimento di deroga motivato da condizioni climatiche favorevoli allo sviluppo di alcune
patologie fungine. In ogni caso la quantit media effettivamente applicata nei singoli appezzamenti nellarco
dei cinque anni (comprensivi dellanno considerato e dei quattro anni precedenti) non deve superare i 6 kg di
rame metallo.
Invece lo pinosad, il principio attivo ottenuto dal batterio Saccharopolyspora spinosa, pu essere usato solo
dopo aver adottato misure rivolte a minimizzarne gli effetti sullentomofauna utile e a ridurre il rischio di
insorgenza di fenomeni di resistenza nei parassiti.
f. Controllo malerbe
Anche per il controllo delle malerbe il Regolamento 834/2007 prevede la necessit di applicare misure preventive,
come la scelta di specie e variet adeguate e resistenti e la rotazione delle colture.
Sono ammessi anche gli interventi di carattere meccanico e fisico, come le sarchiature, le rincalzature e le vibro
rincalzature, limpiego del pirodiserbo e della pacciamatura. invece vietato luso dei diserbanti.
LAllegato II del Regolamento CE 889/2008 prevede che gli oli vegetali possano essere impiegati come inibitori della
germogliazione, ma attualmente non esiste nessun prodotto a base di questi principi attivi che sia registrato e che,
di conseguenza, possa essere usato dallagricoltore.
g. Mezzi tecnici
Fatto salvo il divieto assoluto di impiego di materiale OGM o derivato da OGM, la coltivazione biologica prevede
limitazioni nellimpiego di tre categorie di mezzi tecnici: le sementi e il materiale di propagazione, i fertilizzanti e i
prodotti fitosanitari.
g.1 Sementi e materiale di propagazione
Come gi scritto, le sementi comprendono le sementi propriamente dette e i tuberi-seme di patata, mentre il
materiale di propagazione comprende molte tipologie di materiale vegetale.
I riproduttori di seme, le ditte sementiere e le ditte vivaistiche hanno lobbligo di comunicare allE.N.S.E. le variet
per le quali sono disponibili sementi, tuberi-seme di patata e materiale di moltiplicazione vegetativa. Queste
informazioni sono raccolte in una banca dati informatizzata, il cui accesso disponibile gratuitamente via
Internet a tutti gli interessati.
In Italia questa banca dati gestita dal Settore sementiero dellINRAN (ex E.N.S.E.) ed consultabile ad uno dei
seguenti indirizzi:
http://www.ense.it/biologico-indice/disponibilita.html
http://ense.i-office.it
Limpiego di sementi e materiali di propagazione soggetto a deroghe quando le variet che lagricoltore intende
coltivare sono irreperibili sul mercato biologico. In ogni caso sementi e tuberi-seme di patata non devono essere
trattati con prodotti non conformi al Regolamento.
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g.2 Fertilizzanti
Attualmente esiste solo un modo per sapere se un fertilizzante commerciale utilizzabile in agricoltura biologica: verificare
che sullimballaggio del prodotto il produttore abbia specificato lindicazione che consentito in agricoltura biologica. Le norme
prevedono che il Ministero pubblichi un Registro dei fertilizzanti, che indichi i prodotti consentiti in agricoltura biologica.
possibile anche impiegare un fertilizzante commerciale dopo essersi accertati che le matrici che lo costituiscono siano
unicamente quelle indicate dallallegato I del Regolamento (CE) 889/2008, ma la mancata corrispondenza fra le denominazioni
utilizzate per definire le matrici nel Regolamento del biologico e nella legislazione italiana sui fertilizzanti, inducono a consigliare
di applicare questa procedura solo in casi eccezionali e comunque con la consulenza di un esperto e dopo avere interpellato il
proprio Organismo di Controllo.
Unazienda ha la possibilit di utilizzare anche fertilizzanti non commerciali, cio acquistati sfusi presso unazienda
zootecnica, a base di letame e deiezioni animali. Il loro impiego ammesso solo se questi fertilizzanti contengono unicamente,
da soli o in miscela:,
letame;
letame essiccato e pollina;
effluenti di allevamento compostati compresi pollina e stallatico compostato;
effluenti liquidi di allevamento.
Questi prodotti, tuttavia, non sono consentiti se provengono da allevamenti industriali, cio quelli in cui si verifica almeno
una delle due seguenti condizioni:
1) gli animali sono tenuti in assenza di luce naturale o in condizioni di illuminazione controllata
artificialmente per tutta la durata del loro ciclo di allevamento;
2) gli animali sono permanentemente legati o stabulati su pavimentazione esclusivamente
grigliata o, in ogni caso, durante tutta la durata del loro ciclo di allevamento non dispongono
di una zona di riposo dotata di lettiera vegetale.
Pertanto, quando si acquista un fertilizzante da un allevamento convenzionale, bisogna richiedere al fornitore una dichiarazione
attestante che la produzione degli stessi sia avvenuta in allevamenti in cui non si sono verificate le condizioni sopra indicate. La
dichiarazione fa parte del dossier di documentazione giustificativa, prevista dallart. 63 del Reg. (CE) 889/2008, che deve essere
tenuta a disposizione dellOrganismo di Controllo e delle Autorit competenti.
Su terreni condotti con il metodo biologico sono sempre utilizzabili, invece, i fertilizzanti provenienti da allevamenti biologici. A
tal riguardo, giova sottolineare che gli allevamenti biologici possono stipulare accordi scritti di cooperazione, ai fini dellutilizzo
dei propri effluenti eccedentari, solo con altre aziende ed imprese che rispettano le norme di produzione biologica.
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Capitolo 2
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b. Fertilizzazione
Per la fertilizzazione, il PSR dellEmilia Romagna e le relative schede tecniche applicative non prevedono alcun impegno
aggiuntivo rispetto a quanto gi contemplato dalle norme di produzione biologica definite dal Regolamento comunitario
834/2007 e successive modifiche ed integrazioni e dalle disposizioni per la condizionalit. Si mette in evidenza come, nel
caso delle produzioni biologiche, non sia mai possibile superare il limite delle 170 unit di azoto ad ettaro, neanche
nelle zone considerate ordinarie ai fini degli spandimenti. Infine si ricorda che tutte le pratiche di fertilizzazione vanno
riportate nel registro relativo alle operazioni colturali rilasciato dallOrganismo di Controllo per le produzioni biologiche.
c. Irrigazione
Chi procede allirrigazione delle proprie colture tenuto ad adeguarsi alle norme previste anche per le produzioni
integrate e che includono ladozione del metodo del bilancio idrico semplificato, per la definizione delle epoche e
dei volumi massimi di acqua distribuibili. Tali parametri sono basati sulle condizioni meteo climatiche e pedologiche
aziendali e su quanto divulgato tramite i bollettini provinciali. Se lazienda non proceda allelaborazione di un bilancio
idrico semplificato, deve attenersi a volumi massimi di adacquamento, per ogni singola irrigazione, in base alle condizioni
pedologiche aziendali ed ai vincoli riportati nei bollettini provinciali. Lobiettivo quello di incrementare il risparmio
della risorsa acqua, evitando sprechi e di ridurre la lisciviazione dei nutrienti e le problematiche fitosanitarie.
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f. Taratura irroratrici
Nel caso di impiego di irroratrici, queste devono essere soggette ad un controllo e ad una taratura a cadenza
periodica, come previsto nella Deliberazione della Giunta regionale dr. 1202/1999 e successive modificazioni
ed aggiornamenti, pari: al massimo ogni 5 anni per le attrezzature aziendali; al massimo 2 anni nel caso
dei contoterzisti.
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Capitolo 3
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e le misure che loperatore intende intraprendere per evitare contaminazioni alle proprie colture; oppure le
procedure che si intendono adottare per evitare di mescolare prodotti conformi al regolamento con prodotti
non conformi, nel caso di aziende non completamente convertite allagricoltura biologica.
Se la valutazione della prima visita positiva, lazienda riceve dallOdC il cosiddetto Documento
Giustificativo che descrive le caratteristiche dellazienda ed attesta il suo inserimento nel sistema di
controllo e certificazione. Il documento indica i tempi del periodo di conversione per ciascun appezzamento.
Dal momento dellinvio della notifica lazienda deve:
coltivare secondo il metodo biologico;
assicurare il continuo aggiornamento della documentazione per il controllo;
richiedere formalmente eventuali deroghe per limpiego di materiale di riproduzione non biologico;
garantire la disponibilit della documentazione amministrativa agli incaricati del controllo;
rispettare le norme e le procedure per letichettatura dei prodotti.
LOdC verifica il rispetto degli obblighi e delle prescrizioni a cui tenuta lazienda attraverso personale
appositamente incaricato, garantendo lesecuzione di almeno un sopralluogo in azienda durante lanno solare.
per liscrizione allelenco ufficiale degli operatori dellagricoltura biologica. E inoltre opportuno tenere a disposizione
unulteriore copia presso la sede aziendale.
Ogni cambiamento relativo ai dati di chi esegue la dichiarazione o del rappresentante legale ed ogni modifica delle
unit produttive (acquisizione o cessione di nuovi terreni, variazioni della superficie coltivabile delle singole parcelle,
localizzazione dei magazzini, ecc.), deve essere comunicato alla Regione e allOdC compilando una Notifica di Variazione.
In questi casi sufficiente linvio in via telematica alla Regione, mentre un modulo cartaceo firmato dallagricoltore, deve
pervenire comunque allOdC perch, come visto, la notifica svolge anche funzioni impegnative e contrattuali. Le notifiche
di variazione non prevedono mai lapposizione della marca da bollo.
Ulteriori informazioni sulle modalit di compilazione ed invio della Notifica di attivit con il metodo biologico sono
reperibili al seguente indirizzo web:
http://www.ermesagricoltura.it/Sportello-dell-agricoltore/Come-fare-per/Produrre-nel-rispetto-dell-ambiente/Fareagricoltura-biologica
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c. Cos AgriBio
AgriBio un programma informatico a cui si accede dal portale ER/Agricoltura. Serve alla compilazione delle notifiche di
inizio attivit e di variazione e ne consente linvio allAmministrazione regionale, nei casi consentiti, unicamente per via
telematica. Il suo impiego stato reso obbligatorio a partire dal 2010.
Laccesso al programma possibile per tutte le aziende iscritte allanagrafe delle aziende agricole della Regione EmiliaRomagna, utilizzando una smart card (certificato digitale) che serve ad identificare univocamente lutente; la smart
card (o sistema analogo) rilasciato al titolare o al legale rappresentante dellazienda da una autorit di certificazione
riconosciuta. Lazienda pu anche affidare la compilazione della notifica ai soggetti accreditati al Servizio Informativo
Agricolo Regionale (SIAR) conferendo loro un mandato specifico. Questi soggetti possono essere i Centri di Assistenza
Agricola (CAA), le cantine sociali, le organizzazioni di produttori, i consorzi di tutela e gli studi professionali, e tutti i
professionisti che forniscono servizi in agricoltura.
AgriBio permette di inserire nella notifica tutti i dati relativi ai terreni condotti dallazienda, cos come figurano nel
fascicolo aziendale al momento della compilazione che pertanto deve essere sempre precedentemente aggiornato. La
notifica, infatti, deve contenere tutti i possessi attivi dellazienda al momento della compilazione, indipendentemente
dal sistema di produzione adottato (biologico, in conversione, convenzionale) e da eventuali domande di finanziamento.
Quando intervengono modifiche nella situazione di possesso dei terreni, queste devono essere inserite prima nel fascicolo
aziendale e poi importate per la compilazione di una notifica di variazione su AgriBio, perch la notifica di variazione non
si genera automaticamente ad ogni variazione del fascicolo. Laccesso allarchivio delle notifiche di AgriBio consentito,
anche agli Organismi di Controllo, limitatamente alle aziende da loro controllate.
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d. Periodo di conversione
Linserimento nel sistema di controllo e certificazione delle produzioni biologiche permette immediatamente
laccesso ai benefici previsti dal PSR (Misura 214 Azione 2); infatti al momento della presentazione delle
domande sufficiente aver notificato linizio dellattivit e riportato tutti i terreni aziendali (ma uneventuale
bocciatura della richiesta, da parte dellOdC, comporterebbe per la perdita dei benefici). Tale condizione
non consente comunque di vendere subito le proprie produzioni come biologiche. A partire dalla data di invio
della notifica ha inizio, infatti, un periodo di conversione durante il quale lazienda inizia a rispettare il
Regolamento; i suoi prodotti per non possono fregiarsi da subito della denominazione biologica.
Il periodo di conversione varia a seconda delle colture. I primi raccolti che possono utilizzare la denominazione
biologica sono:
per i seminativi e le orticole quelli ottenuti da semine o trapianti realizzati al termine della
conversione che ha durata di due anni;
per i foraggi quelli raccolti o pascolati almeno due anni dopo linizio della conversione;
per le colture perenni, diverse dai foraggi, quelli raccolti almeno tre anni dopo linizio della
conversione.
In casi eccezionali possibile ridurre questa tempistica. Labbreviazione o lannullamento del periodo
di conversione sono concessi dalla Regione, su richiesta dellazienda e sentito il parere dellOdC, nel caso si
possano riconoscere retroattivamente periodi precedenti allinvio della notifica. A tale scopo lagricoltore deve
presentare allOdC, che provvede poi ad inoltrarla alla Regione, una domanda che contiene la descrizione delle
coltivazioni e dei metodi produttivi adottati, corredata da documenti che dimostrino il mancato impiego di
mezzi tecnici vietati in agricoltura biologica nei tre anni precedenti linvio della notifica, negli appezzamenti
interessati.
Gli agricoltori controllati possono vendere le loro produzioni vegetali con la dicitura prodotto in conversione
allagricoltura biologica trascorsi dodici mesi dallinizio del periodo di conversione. Questa possibilit vale
solo per i prodotti freschi e per i trasformati ottenuti da un unico ingrediente vegetale di origine agricola,
come, ad esempio, la farina di frumento o la passata di pomodoro.
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come gli estratti di mappa catastale, le dichiarazioni e richieste di vario genere, di solito da compilare su modulistica
predisposta dallOdC, ecc.
Le modalit di funzionamento di AgriBio hanno sgravato invece gli agricoltori dalla necessit di dimostrare allOdC il
possesso di terreni e fabbricati aziendali, attraverso visure catastali, atti di propriet, contratti di affitto o comodato, ecc.
La notifica e le notifiche di variazione, infatti, acquisiscono queste informazioni direttamente dal fascicolo aziendale la
cui gestione affidata, tramite apposita convenzione, ai (CAA) prescelti da ciascuna azienda.
i. Etichettatura prodotti
Tutti i termini, le diciture, le indicazioni, i marchi di fabbrica, i nomi commerciali, le immagini o i simboli riguardanti:
imballaggi, documenti, avvisi, etichette, cartoncini, nastri o fascette che accompagnano o si riferiscono a un prodotto
sono considerati, a norma di legge, facenti parte delletichettatura.
Il Regolamento stabilisce le denominazioni protette in ogni Stato membro (in Italia il termine impiegato biologico
ma, ad esempio, in Germania si usano le indicazioni kologisch o biologisch e in Inghilterra organic) e afferma che questi
termini, nonch i derivati e le abbreviazioni, quali bio e eco, possono essere utilizzati solo nelletichettatura e nella
pubblicit di prodotti che soddisfino le prescrizioni del Regolamento 834/2007, vale a dire che siano stati ottenuti in
modo biologico e siano stati sottoposti al sistema di controllo.
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Quando i prodotti sono venduti sfusi il documento di trasporto o la fattura accompagnatoria devono indicare
che il prodotto biologico e devono riportare i riferimenti del certificato aziendale, il codice dellOdC e il
codice di controllo dellazienda attribuito dallOdC stesso. Alcuni OdC richiedono di affiancare al documento
contabile un documento di transazione.
Per il confezionamento di un prodotto riportante lindicazione biologica, letichetta deve contenere:
il logo comunitario (obbligatorio);
lindicazione del luogo dorigine del prodotto (UE oppure NON UE, lo Stato Membro se il prodotto
proviene unicamente da quello Stato Membro).
i codici dellOdC e dellazienda (numero operatore controllato).
Di seguito si riporta lesempio di una etichetta con lindicazione degli elementi sopra riportati:
PRODOTTO BIOLOGICO
(da agricoltura biologica)
Agricoltura ITALIA
Organismo di Controllo
Autorizzato dal MiPAAF
IT BIO XXX
Operatore
Controllato
n. XXXX
Lindicazione di origine deve essere collocata immediatamente sotto il logo comunitario e deve riportare
una delle indicazioni seguenti: Agricoltura UE o Agricoltura NON UE. I termini UE o NON UE possono
essere sostituiti o integrati dallindicazione di un Paese nel caso in cui tutte le materie prime agricole di cui il
prodotto composto siano state coltivate in quel Paese. Linserimento del logo comunitario obbligatorio e
pu essere affiancato da loghi nazionali o privati. Non permesso lutilizzo del logo comunitario per i prodotti
in conversione e per i prodotti composti, in cui solo un ingrediente sia di origine biologica e linformazione
sia inserita nellelenco degli ingredienti (limitandosi ad evidenziare, per esempio con un asterisco e relativa
dicitura, quale degli ingredienti rispetti le norme di produzione biologiche).
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Capitolo 4
Controlli
a. Chi fa i controlli per le produzioni biologiche
(Organismi di Controllo)
Nelle normative emanate dallUnione Europea che regolano lagricoltura biologica stabilito
come il controllo e la certificazione possano essere condotti direttamente dallAutorit Pubblica
oppure da organismi privati autorizzati dalla medesima Autorit.
La maggior parte dei paesi, tra cui lItalia, ha scelto la seconda opzione e quindi il Ministero
delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali (MiPAAF) ha autorizzato degli Organismi di
Controllo (OdC) privati a svolgere tale funzione. Queste strutture sono sottoposte alla vigilanza
del Ministero, delle Regioni e delle Provincie Autonome.
Attualmente sono 13 gli OdC che possono operare su tutto il territorio nazionale, oltre ad altri
3 autorizzati ad operare nella sola Provincia di Bolzano. Il sistema di controllo e certificazione
non riguarda solo la produzione agricola ma tutta la filiera fino alla commercializzazione:
anche i negozi che vendono prodotto biologico sfuso, sono infatti tenuti a farsi controllare.
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Di seguito si riporta lelenco degli Organismi di Controllo (OdC) accreditati dal Ministero corredato dal loro codice
identificativo:
n
28
Logo
Codice
identificativo
Sede nazionale
Territorio
di competenza
IT BIO 002
Codex S.r.l.
Scordia (CT)
Italia
IT BIO 003
Italia
IT BIO 004
Italia
IT BIO 005
BIOS S.r.l.
Marostica (VI)
Italia
IT BIO 006
Italia
IT BIO 007
BioAgriCert S.r.l.
Casalecchio di Reno (BO)
Italia
IT BIO 008
Italia
IT BIO 009
CCPB S.r.l.
Bologna
Italia
IT BIO 010
BioZoo S.r.l.
Sassari
Italia
10
IT BIO 012
Sidel S.p.a.
Bologna
Italia
11
IT BIO 013
ABCert S.r.l.
Terlano (BZ)
Italia
12
IT BIO 014
QC S.r.l.
Monteriggioni (SI)
Italia
13
IT BIO 015
Valoritalia S.r.l.
Roma
Italia
14
IT BIO 001 BZ
BIKO Kontrollservice
Tirol - Innsbruck (Austria)
Provincia BZ
15
IT BIO 002 BZ
IMO Gmbh
Weinfelden (Svizzera)
Provincia BZ
16
IT BIO 003 BZ
Provincia BZ
Operatore
biologico
Operatori biologici
Regioni e Provincie
autonome
Comunica, attraverso la Notifica,
linizio delle attivit di produzione
biologiche, assumendosi la
responsabilit e lobbligo di
rispettare le norme e di registrare
tutte le proprie operazioni (acquisti
di mezzi di produzione, trattamenti,
vendite, operazioni colturali, ecc.)
in apposite schede (Quaderni di
Campagna) fornite dallOrganismo
di Controllo.
Ad ogni variazione di propri dati
strutturali (terreni, allevamenti,
responsabile legale, tipologia di
attivit, ecc.) deve procedere al
loro aggiornamento tramite la
compilazione di una Notifica di
Variazione.
Provvede a garantire la tracciabilit
di tutti i prodotti che immette in
commercio
Organismi di Controllo
Comunica, attraverso la Notifica, linizio
delle attivit di produzione biologiche,
assumendosi la responsabilit e
lobbligo di rispettare le norme e di
registrare tutte le proprie operazioni
(acquisti di mezzi di produzione,
trattamenti, vendite, operazioni
colturali, ecc.) in apposite schede
fornite dallOrganismo di Controllo.
Assicura il libero accesso agli ispettori
incaricati dei controlli.
Tutti gli anni comunica il proprio
programma di produzione (PAP).
Ad ogni variazione di propri dati
strutturali (terreni, allevamenti,
responsabile legale, tipologia di
attivit, ecc.) deve procedere al loro
aggiornamento tramite la compilazione
di una Notifica di Variazione.
29
SOGGETTO
INCARICATO
Operatori biologici
Regioni e Provincie
autonome
Organismi
di Controllo
(OdC)
Organismi di Controllo
SOGGETTO
INCARICATO
Operatori biologici
Controlla lattivit degli OdC, anche
tramite sopralluoghi presso gli
operatori controllati dagli OdC stessi.
Accredia (*)
Regioni e Provincie
autonome
Organismi di Controllo
Controlla gli OdC con apposite ispezioni
annuali in modo da garantire il rispetto
della Norma Europea 45011 o delle linee
guida ISO 65 e per il mantenimento
dellaccreditamento per la norma,
trasmettendo il risultato del controllo alle
Autorit competenti pubbliche.
(*) ACCREDIA Ente Italiano di Accreditamento lunico organismo nazionale autorizzato dallo Stato a svolgere attivit di
accreditamento.
30
SOGGETTO
INCARICATO
Operatori biologici
Regioni e
Provincie
autonome
SOGGETTO
INCARICATO
Corpi speciali
Carabinieri
(NAS, NAC)
Operatori biologici
Regioni e Provincie
autonome
Coordina le attivit di vigilanza
sugli organismi di controllo
delle Regioni e delle Provincie
autonome.
Regioni e Provincie
autonome
Organismi di Controllo
Vigilano sullattivit egli OdC che hanno sede nel
territorio di competenza tramite ispezioni presso
i loro uffici ed anche tramite sopralluoghi presso
gli operatori controllati dagli OdC stessi.
Operatori biologici
Organismi di Controllo
Regioni e Provincie
autonome
Organismi di Controllo
Le normative relative allagricoltura biologica stabiliscono quindi che la certificazione sia sottoposta ad una fitta rete di verifiche
incrociate e definiscono con chiarezza anche chi controlla i controllori. Tra tutte le certificazioni esistenti, le norme di produzione
per le produzioni biologiche (cio il disciplinare da seguire) sono stabilite per Regolamento 834/2007 mentre per le produzioni
DOP-IGP, ad esempio, esse sono redatte in modo autonomo dai consorzi di produzione e poi approvate dalla Autorit competenti.
Lattivit degli OdC consiste nel recarsi presso tutti gli operatori della filiera biologica (aziende agricole, aziende
zootecniche, trasformatori, importatori, commercianti, negozi) ed accertare che vengano rispettate le norme. Gli ispettori
verificano che loperatore compili correttamente i registri a loro consegnati durante la prima visita. Le aziende agricole dovranno
obbligatoriamente dare evidenza della conformit al Regolamento 834/2007 di tutti gli acquisti di materie prime (concimi,
antiparassitari, piantine, sementi, ecc.), delle tecniche adottate durante la coltivazione delle proprie produzioni e delle vendite
dei propri prodotti. Lispettore potr anche richiedere tutti i documenti relativi alla contabilit per verificare che non ci sia n
acquisto di materie prime non ammesse, n commercializzazione di prodotti non sotto controllo.
Durante i sopralluoghi possono essere anche raccolti campioni delle produzioni su cui verranno poi effettuate analisi
da laboratori specializzati e riconosciuti, per verificare leventuale presenza di sostanze attive non ammesse. Nel caso di
trasformatori, lorganizzazione la stessa, per controllare: limpiego delle tecniche utilizzate, le materie prime, gli ingredienti e
gli additivi utilizzati per la trasformazione.
31
Nel caso di rilievo di irregolarit, o di infrazioni, sono emessi dallOdC dei provvedimenti che fanno scattare delle penalit
a carico delloperatore. Tra queste vanno elencate: il richiamo, la diffida, la soppressione delle indicazioni sui lotti su cui
stata rilevata la non conformit, la sospensione della certificazione di un determinato appezzamento o di unarea produttiva o
dellintera attivit, fino ad arrivare allesclusione delloperatore dal sistema di controllo.
Le non conformit rilevate dagli OdC riguardano, nella maggior parte dei casi, inadempienze amministrative, ad esempio ritardi
e/o omissioni nella presentazione di documentazione, il ritardo nella spedizione del Programma Annuale di Produzione o il
mancato aggiornamento delle registrazioni aziendali.
32
Il percorso, in via schematica, che unimpresa deve quindi percorrere per il rilascio della certificazione segue queste fasi:
1. loperatore si informa su quali cambiamenti deve apportare ai metodi produttivi usuali, per essere in linea con le
normative vigenti;
2. sceglie un OdC cui assoggettarsi per il controllo;
3. compila una domanda di assoggettamento al sistema di controllo (Notifica di Attivit di Produzione), facendola avere
allAutorit competente (Regioni o Provincie autonome) e allOdC prescelto;
4. lOdC esamina preliminarmente la domanda e pianifica lispezione della fase di avvio;
5. lispettore esegue il sopralluogo della fase di avvio e riporta i dati raccolti al proprio OdC, oltre a consegnare alloperatore
tutto il materiale necessario, comprese le Schede di Registrazione (Quaderni di Campagna);
6. lOdC valuta lidoneit delloperatore ad entrare nel sistema di controllo tramite propri organi valutativi;
7. lOdC delibera lidoneit delloperatore allassoggettamento al sistema di controllo rilasciando il Documento
Giustificativo, che dimostra linserimento dellOperatore nel sistema di controllo;
8. lOdC pianifica le ispezioni di controllo per la sorveglianza successiva e gli eventuali campionamenti sulla base della
classe di rischio cui appartiene loperatore;
9. lispettore esegue le visite di controllo e gli eventuali campionamenti;
10. lOdC valuta la conformit delloperatore ai sensi della normativa in seguito alle visite ispettive succedutesi nel tempo;
11. loperatore richiede allOdC il Certificato di Conformit, che elenca le produzioni oggetto di certificazione e la cui
emissione, permette alloperatore di rilasciare ai propri clienti la dichiarazione di conformit al Regolamento del biologico
delle proprie produzioni (direttamente sulla documentazione fiscale oppure rilasciando un Documento di Transazione,
oppure permette alloperatore di utilizzare le diciture relative al metodo biologico sulle Etichette di Confezionamento);
12. lOdC, dopo aver valutato la congruit della richiesta, rilascia il Certificato di Conformit e/o lAutorizzazione alla
Stampa Etichette di Confezionamento;
13. ottenuto il Certificato di Conformit, loperatore rilascia le dichiarazioni di conformit per tutte le vendite di prodotti
non etichettabili, oppure per i prodotti confezionati, stampa etichette conformi al regolamento, utilizzando tra laltro
il proprio codice operatore ed il codice di autorizzazione dellOdC stesso.
14. lOdC effettua con diversi sistemi le verifiche sul rilascio delle dichiarazioni di conformit da parte degli operatori
controllati ed adotta provvedimenti in caso di non conformit.
E prevista inoltre la possibilit di procedere anche a prelievi di campioni. Il pagamento a saldo del contributo viene
effettuato solo dopo che siano state portate a termine le visite in azienda sul campione dei controlli in loco. AGREA
pu decidere di erogare inizialmente un pagamento parziale fino al 75% dellaiuto richiesto, dopo il compimento dei
controlli amministrativi precedentemente descritti.
35
36
Altra differenza rilevata, per quanto concerne il raffronto tra normativa per le produzioni biologiche e vincoli propri del
PSR per quanto riguarda la Misura 214 Azione 2, quella relativa alla contemporanea presenza di colture biologiche
e di colture convenzionali nella stessa azienda. Il regolamento comunitario per le produzioni biologiche la considera
ammissibile purch non si verifichi una situazione di colture parallele, non cio possibile che nellambito della stessa
azienda sia presente la stessa coltura (intesa come variet; se non nettamente riconoscibile intesa come specie) sia in
biologico che in convenzionale; inoltre i magazzini dei mezzi tecnici devono essere nettamente distinti ed i macchinari
impiegati adeguatamente puliti.
Per quanto riguarda invece il PSR le modalit di gestione sono differenti. In questo caso viene inserito il concetto di
corpo separato, cio quella parte della superficie aziendale separata da elementi fisici extra-aziendali che determinano
separazioni nel fondo. Tali elementi possono essere rappresentati da: strade almeno comunali, linee ferroviarie, canali
di bonifica, fiumi e torrenti, corpi fondiari extra-aziendali. Ladesione con gestione biologica su parte dellazienda
possibile solo per le aziende con corpi separati e di superficie complessiva superiore a 50 ettari di SAU, oppure di 10
ettari per aziende a indirizzo frutticolo/viticolo a PLV maggiore di 4.000 /ettaro. Sulle superfici dei corpi non soggetti
allaiuto lazienda tenuta comunque ad applicare gli adempimenti della condizionalit. Nel caso lazienda
non dovesse ricadere in questa condizione, tenuta, in base alle norme del PSR, ad adottare il sistema di
produzione biologica su tutta la superficie aziendale. Per esempio, unazienda costituita da un solo corpo
con colture seminative di 100 ettari e con un solo ettaro di frutteto, dovrebbe gestire questultimo in modo
biologico, anche se nella sua intenzione fosse interessata a coltivarlo in modo convenzionale.
37
Se la differenza addirittura superiore al 50%, il beneficiario escluso, ancora una volta, dallaiuto per un
importo che pu ammontare fino alla differenza tra la superficie dichiarata nella domanda di pagamento e la
superficie determinata.
Per quanto riguarda il contributo per la zootecnia biologica, questo viene erogato sulle superfici a foraggere
che rispettano un determinato rapporto UBA/SAU che varia a seconda della localizzazione dellazienda in
pianura, collina o montagna. Gli animali vengono controllati sulla base della BDN e di quanto rilevato in
azienda. Ai fini della loro individuazione si fa riferimento a registro di stalla, fogli rosa e marchi auricolari; nel
caso lanimale avesse perso uno dei due marchi auricolari viene considerato accertato, purch sia chiaramente
e individualmente identificato dagli altri elementi del sistema di identificazione e di registrazione. In caso
di irregolarit riguardanti dati inesatti, iscritti nel registro o nei passaporti degli animali, i capi in questione
sono considerati non accertati solo se tali inesattezze sono rinvenute in occasione di almeno due controlli
effettuati nellarco di 24 mesi. In tutti gli altri casi, gli animali in questione sono considerati non facenti parte
degli animali accertati dopo la prima constatazione di irregolarit.
Laiuto viene ridotto, o del tutto revocato, nel caso non vengano rispettati gli impegni descritti per la misura
delle produzioni biologiche e descritti nei capitoli precedenti. Inoltre nel caso dellAzione 2, essendo costituita
da un impegno di tipo pluriennale, le riduzioni, le esclusioni e i recuperi degli aiuti si applicano anche agli
importi gi versati per limpegno in questione nel corso degli anni precedenti.
Limporto della riduzione dellaiuto viene stabilito in base alla gravit, allentit e al carattere permanente
dellinadempienza constatata. La gravit dellinadempienza dipende, in particolare, dalla rilevanza delle
conseguenze in base agli obiettivi dei criteri che non sono stati rispettati. Lentit di uninadempienza
dipende dai suoi effetti sulloperazione nel suo insieme. La natura permanente di uninfrazione dipende dal
lasso di tempo nel corso del quale ne perdura leffetto o dalla possibilit di eliminare tale effetto con mezzi
ragionevoli. Se linadempienza imputabile a irregolarit commesse deliberatamente, il beneficiario escluso
dalla misura in questione per lanno civile dellaccertamento e per lanno civile successivo.
38
Qualora si accerti che un beneficiario ha reso deliberatamente una falsa dichiarazione, la domanda in
questione esclusa dal sostegno del PSR e si procede al recupero degli importi gi versati per tale operazione.
Inoltre, il beneficiario escluso dal sostegno nellambito della stessa misura per lanno civile dellaccertamento
e per lanno civile successivo.
Appendice
39
b. Localizzazione
LAzione, che riconosce il pagamento di un premio per chi pratica lagricoltura biologica, pu essere adottata
su tutto il territorio regionale.
Nellambito regionale sono state per individuate delle aree preferenziali cui, per la predisposizione delle
graduatorie, sono stati attribuiti punteggi di priorit regionali. Tali aree vengono cos contraddistinte:
Zone vulnerabili ai sensi della Direttiva n. 91/676/CEE (conosciuta semplicemente come Direttiva
Nitrati);
Zone di Protezione Speciale (Z.P.S.) e Siti di Importanza Comunitaria (S.I.C.).
Ulteriori priorit subordinate sono state assegnate a livello provinciale nei singoli Programmi Rurali
Integrati Provinciali (PRIP) ad altre aree ritenute preferenziali e cos individuate:
Zone di Rispetto dei punti di captazione/derivazioni delle acque sotterranee e superficiali destinate
al consumo umano;
Zone di protezione delle acque sotterranee in territorio collinare e montano;
Zone di protezione delle acque sotterranee in territorio pedecollinare e di pianura;
Zone di tutela dei caratteri ambientali di laghi, bacini e corsi dacqua;
Zone di tutela dei corpi idrici superficiali e sotterranei;
Pertinenze idrauliche dei principali canali di bonifica;
Parchi nazionali e regionali e riserve naturali istituiti ai sensi della Legge nr 394/91 e della L.R. nr
6/2005;
Reti ecologiche di cui alla L.R. nr 20/2000 e L.R. nr 6/2005;
Oasi di protezione della fauna, centri di produzione della fauna allo stato naturale e aziende
faunistico-venatorie individuate ai sensi della legislazione vigente in materia.
40
c. Condizioni di accesso
Come detto nel precedente paragrafo, gli aiuti sono riconosciuti alle imprese agricole che conducono aziende
collocate sul territorio regionale. Ma oltre a ci bisogna ricordarsi che possibile assumere impegni per questa
azione solo se stata presentata la notifica di produzione biologica, nei tempi e nei modi dovuti.
La notifica, allinterno della quale devono comparire tutti i terreni e gli allevamenti per i quali viene fatta
richiesta di contributo, va infatti presentata impiegando lapposito sistema informatico messo a punto dalla
Regione Emilia-Romagna, denominato AgriBio (https://agri.regione.emilia-romagna.it/AgriBio/jsp/index.
jsp), e prima della presentazione della domanda di aiuto. Al fine di poter correttamente compilare la notifica
indispensabile che la posizione aziendale nellAnagrafe Regionale delle aziende agricole sia debitamente
aggiornata e validata.
La notifica va inviata sia, alla Direzione Generale Agricoltura regionale, sia allOrganismo di Controllo (OdC)
prescelto. Per quanto riguarda la Regione linvio cartaceo risulta indispensabile solo nei seguenti casi:
Prima Notifica, in quanto richiede lapposizione di apposita marca da bollo da 14,62 ;
ogni volta in cui il tecnico incaricato per linvio telematico previsto dal sistema informatico
AgriBio non disponga di un mandato completo per la compilazione e la trasmissione telematica di
istanze, dichiarazioni, comunicazioni di competenza per la Regione Emilia Romagna (in allegato
viene fornito apposito modulo per la richiesta di mandato), senza quindi delega alla firma.
Linvio alla Direzione Generale Agricoltura della notifica cartacea opportuno che venga fatto per raccomandata
a/r. Lindirizzo il seguente:
Regione Emilia-Romagna
Assessorato Agricoltura
Direzione Generale Agricoltura
Viale della Fiera, 8
40127 Bologna
Nelle altre situazioni linvio del cartaceo alla Regione non risulta pi indispensabile. In teoria, visto lutilizzo
di AgriBio, non dovrebbe pi essere necessario neanche linvio della notifica cartacea agli OdC, in quanto lo
stesso sistema informatico organizzato in modo tale dal consentire a tali strutture laccesso ai dati. Gli OdC
in genere per richiedono comunque di disporre del documento cartaceo in modo da poter avere la firma del
titolare o del rappresentante legale dellazienda sui vari impegni presi. Linvio va effettuato secondo le norme
vigenti per lOdC prescelto.
Tornando alle domande di aiuto, queste non sono ammissibili se fanno riferimento ad aziende e terreni per i
quali la notifica sia stata inviata oltre i termini previsti. Il mancato ottenimento dellidoneit aziendale per
quanto riguarda il sistema di controllo delle produzioni biologiche comporta la decadenza e la revoca totale o
parziale, a seconda delle situazioni, della domanda di aiuto.
41
d. Condizioni di ammissibilit
Per quanto riguarda le condizioni di ammissibilit, in genere viene richiesta ladesione totale dellazienda agli
impegni previsti dallazione. Ladesione su parte dei terreni aziendali possibile solo nel caso si verifichi una
condizione particolare e cio quando lazienda presenti dei corpi separati ed una superficie complessiva con una
SAU (Superficie Agricola Utilizzabile) superiore ai 50 ettari; tale limite di superficie scende a 10 ettari nel caso di
aziende ad indirizzo frutticolo/viticolo con una PLV (Produzione Lorda Vendibile) media aziendale superiore a 4.000
/ettaro.
Il corpo separato costituito da una parte di superficie aziendale separata mediante elementi fisici extraaziendali dal resto del fondo. Esempi di tali elementi sono rappresentati da: strade di valenza almeno
comunale, linee ferroviarie, canali di bonifica, fiumi e torrenti, corpi fondiari extra-aziendali. Sulle superfici
non soggette allaiuto lazienda tenuta comunque ad applicare gli adempimenti relativi alla condizionalit.
42
Di seguito viene anche descritto il meccanismo adottato per calcolare la PLV media aziendale. Per le aziende a indirizzo frutticolo
o viticolo prevalente, a ciascuna delle colture presenti in azienda viene assegnato il valore standard medio di PLV del gruppo
di colture di appartenenza (riportati nella tabella seguente). La PLV media aziendale viene ottenuta moltiplicando le singole
superfici delle diverse colture per i valori sottostanti e dividendo il valore di PLV totale per la SAU totale aziendale.
Seminativi e
Foraggere
Bietola
Ortive e
altre annuali
Olivo e
Castagno
Vite e fruttiferi
minori
Arboree
principali
900
2400
4600
2200
4200
6900
Per poter attuare ladesione solo su parte dei terreni aziendali, come detto, nel caso delle produzioni biologiche tale
valore deve essere superiore a 4.000 /ettaro e la SAU superiore ai 10 ettari.
43
Bietola
Ortive e
altre annuali
Olivo e
Castagno
Vite e fruttiferi
minori
Arboree
principali
156
296
390
469
625
750
Introduzione Produzione Biologica (IPB) nelle aree della Rete Natura 2000
Seminativi e
Foraggere
Bietola
Ortive e
altre annuali
Olivo e
Castagno
Vite e fruttiferi
minori
Arboree
principali
171
325
429
511
687
825
44
Zootecnia da carne
Zootecnia da latte
363
418
Bietola
Ortive e
altre annuali
Olivo e
Castagno
Vite e fruttiferi
minori
Arboree
principali
142
270
355
426
568
682
Mantenimento Produzione Biologica (MPB) nelle aree della Rete Natura 2000
Seminativi e
Foraggere
Bietola
Ortive e
altre annuali
Olivo e
Castagno
Vite e fruttiferi
minori
Arboree
principali
142
270
355
426
568
682
Zootecnia da latte
330
385
45
I premi maggiorati relativi alla zootecnia biologica, sono erogati solo sulle superfici occupate dalle colture
foraggere. Nel caso in unazienda siano presenti sia la zootecnia biologica da carne sia quella da latte, il
premio verr stabilito sulla base della tipologia prevalente quantificata in UBA (Unit Bestiame Adulto). Sono
considerati allevamenti da latte solo quelli bovini o ovi-caprini con presenza di razze a prevalente attitudine
latte; sono considerati allevamenti da carne anche quelli con suini da riproduzione, avicoli di galline ovaiole,
cunicoli da riproduzione ed equini. Il premio per la zootecnia biologica da carne viene riconosciuto solo se
gli animali sono destinati al consumo oppure destinati ad altri allevamenti che completano il ciclo in filiera.
Possono inoltre accedere al premio per la zootecnia biologica solo le superfici foraggere per le quali venga
rispettato un rapporto UBA/SAU non inferiore a 1 in pianura, a 0,8 in collina e a 0,6 in montagna. Inoltre la
superficie minima a colture foraggere non deve essere inferiore a 3 ettari e il carico animale non inferiore
a 6 UBA; il carico massimo da rispettare quello previsto dalla normativa per le produzioni zootecniche
biologiche e dalla direttiva nitrati. Infine si mette in evidenza come il sostegno alle foraggere venga concesso
prioritariamente alle produzioni inserite in una filiera biologica.
46
Per la compilazione ci si pu rivolgere ad un CAA convenzionato con AGREA ed al quale necessario conferire
apposito mandato, oppure possibile farsi rilasciare da AGREA stessa un codice utente ed una password riferiti
al singolo beneficiario, che consentono di poter gestire e consultare le pratiche relative al proprio singolo
CUAA (Codice Unico di identificazione dellAzienda Agricola). Per poter compilare la domanda comunque condizione
necessaria da assolvere preventivamente che lazienda sia iscritta allAnagrafe Regionale delle aziende agricole e che
la sua posizione sia debitamente validata. I dati in anagrafe saranno riportati anche in domanda e non saranno qui
modificabili al fine di garantire luniformit di informazione. In ogni caso, oltre alla presentazione telematica della
domanda tramite sistema informatico regionale SOP, si rende necessaria anche la presentazione del documento cartaceo
sottoscritto dal beneficiario richiedente e da protocollare presso lEnte Delegato competente per territorio entro i termini
prescritti. Domande compilate manualmente su supporto cartaceo o non correttamente predisposte e presentate tramite
SOP vengono dichiarate non ricevibili dallEnte Delegato. E comunque possibile procedere alla regolarizzazione di tali
pratiche entro i termini delle scadenze previste.
g. Cumulabilit
Per la cumulabilit della Misura 214 Azione 2 con altri interventi di sostegno pubblico, bisogna sottolineare come i
pagamenti da questa prevista siano cumulabili sia con la Misura 114 Utilizzo di servizi di consulenza che con la Misura
132 Partecipazione degli agricoltori ai sistemi di qualit alimentare; infatti in entrambi i casi i relativi costi di applicazione
non si sovrappongono e pertanto non si corre alcun rischio di doppia compensazione.
LAzione relativa alle produzioni biologiche applicabile anche sulle medesime superfici oggetto di applicazione
dellAzione 3 Copertura vegetale per contenere il trasferimento di inquinanti dal suolo alle acque ed inoltre applicabile
anche in concomitanza con gli impegni previsti dallAzione 5 Agrobiodiversit: tutela del patrimonio di razze autoctone
del territorio emiliano romagnolo a rischio di abbandono. Infatti gli impegni previsti per lapplicazione dellAzione
2 Produzione biologica non sono oggetto di sostegno nelle altre due azioni citate e pertanto anche in questo caso
non esistono possibilit di doppie compensazioni. Medesimo discorso pu essere fatto per quanto riguarda lAzione 6
Agrobiodiversit: tutela del patrimonio di variet autoctone del territorio emiliano romagnolo minacciate di erosione.
In questi casi lunica attenzione da porre riguarder il fatto di non dover superare i limiti massimi di aiuto per unit di
superficie o di UBA imposti da Regolamento Comunitario e PSR.
Nel caso lazienda abbia gi in corso degli impegni solo su parte della superficie per altre azioni facenti parte della Misura
214 ma non comprese fra quelle sopra elencate e per le quali il Programma di Sviluppo Rurale non prevede esplicitamente
la possibilit di cumulabilit, lobbligo di adesione allAzione 2 limitato alla SAU residua.
47
Per quanto riguarda la cumulabilit degli aiuti previsti dalla presente azione con gli aiuti connessi alla
applicazione dellart. 68 del Regolamento (CE) n. 73/09 (pagamenti diretti), al momento non esiste alcuna
sovrapposizione; infatti le norme previste per lapplicazione dellart. 68 non sono oggetto di sostegno anche
dellazione 2 della Misura 214. Qualora venissero finanziati interventi anche solo parzialmente sovrapponibili,
verr applicata o una esclusione del doppio finanziamento o un ricalcolo degli aiuti allo scopo di evitare
doppie compensazioni.
Per quanto riguarda invece la Disciplina ambientale relativa ai programmi operativi delle OP/AOP
(Organizzazioni di Produttori/Associazioni di Organizzazioni di Produttori), le superfici interessate dalle
relative colture possono godere degli aiuti esclusivamente in applicazione dellazione 2 della Misura 214.
Infine possibile cumulare i sostegni previsti dalle azioni della Misura 211 Indennit a favore degli agricoltori
delle zone montane o della Misura 212 Indennit a favore degli agricoltori delle zone caratterizzate da
svantaggi naturali, diverse dalle zone montane con la Misura 214 Pagamenti agroambientali ma senza
superare i massimali di aiuto previsto dal regolamento comunitario. Inoltre le superfici coltivate a foraggio o
a prato/pascolo sono oggetto di un ulteriore specifico tetto, pari a 420 Euro per ettaro; di conseguenza chi
percepisce gli aiuti per la zootecnia biologica non pu nel contempo beneficiare del sostegno per le superfici
Praticoltura avvicendata + zootecnia e/o Pascolo Prato permanente + zootecnia previsto dalle Misure 211 e
212. Tali superfici potranno beneficiare solo degli aiuti previsti per le superfici Praticoltura avvicendata e/o
Pascolo Prato permanente di montagna.
48
49
l. Trasferimento impegni
Nel corso di un impegno comunque possibile procedere alla cessione di questo tramite una procedura
di cambio di beneficiario. Tale trasferimento di impegni pu essere sia parziale che totale ma richiede
naturalmente il rispetto di una serie di procedure.
Come prima cosa lazienda subentrante deve regolarizzare la propria situazione per quanto riguarda
lAnagrafe delle Aziende Agricole dellEmilia Romagna rivolgendosi al proprio CAA e fornendogli la
documentazione necessaria. Inoltre deve inviare allEnte Delegato competente per territorio una domanda
di subentro per impegni in corso impiegando apposita modulistica messa a disposizione da AGREA. Tali
procedure devono essere portate a termine entro 30 giorni dal momento del cambio di possesso dei terreni.
Contemporaneamente il beneficiario subentrante deve regolarizzare la propria situazione anche per quanto
riguarda il controllo dellazienda relativamente al sistema di produzione biologico. Di conseguenza, nei
medesimi termini temporali, deve procedere ad inviare notifica o notifica di variazione corredata da tutti gli
allegati necessari allOrganismo di Controllo prescelto.
Lazienda subentrante, con il cambio di beneficiario, si assume lobbligo di rispettare gli impegni previsti
fino al loro termine e contestualmente acquisisce il diritto a beneficiare dei relativi pagamenti. Perch ci
possa avvenire deve possedere tutti i requisiti prescritti e riportati nei capitoli precedenti. Nel caso non
dovesse portare a termine gli impegni assunti originariamente il beneficiario subentrante, fatti salvi i casi
di forza maggiore, tenuto alla restituzione di tutti i pagamenti erogati anche se percepiti dal precedente
beneficiario.
I casi di forza maggiore ed eventuali situazioni di riordino fondiario che si dovessero verificare tali da
determinare variazioni aziendali che non consentano la prosecuzione degli impegni assunti vanno comunicati
immediatamente allEnte Delegato competente per territorio.
Nel caso invece lazienda subentrante nel possesso dei terreni dovesse decidere da subito di non proseguire
nellimpegno preso dallazienda cedente, il beneficiario che cessa gli impegni dovr procedere alla restituzione
dei pagamenti agroambientali percepiti fino a quel momento.
50
b. Misura 133
Altra misura di interesse per le aziende biologiche, seppur in via indiretta, la numero 133 del PSR che prevede un
sostegno alle associazioni di produttori, in qualsiasi forma giuridica, per attivit di informazione e promozione riferite
ai prodotti che rientrano nei sistemi di qualit alimentare. In questo caso, quindi, i beneficiari non sono rappresentati
direttamente dalle aziende agricole, bens dalle organizzazioni di produttori coinvolte attivamente in un sistema
di qualit, tra cui quello relativo alle produzioni biologiche. Sono invece escluse le organizzazioni professionali e/o
interprofessionali.
Questa Misura, che intende sensibilizzare i consumatori circa le produzioni di qualit al fine di aumentarne la diffusione
ed il consumo, agisce in sinergia con la Misura 132 precedentemente descritta. Nel caso delle produzioni biologiche,
limportanza dellinformazione viene accresciuta dalla trasmissione dei valori relativi al rispetto dellambiente e delle
risorse disponibili.
La Misura 133 prevede la concessione di un aiuto per le attivit di informazione e promozione esclusivamente rivolte al
consumatore e tese ad incentivare lacquisto dei prodotti agroalimentari di qualit mediante la diffusione di informazioni
su: caratteristiche intrinseche, aspetti nutrizionali e salutistici, sicurezza alimentare, etichettatura, rintracciabilit,
metodi di produzione, standard di benessere animale e rispetto dellambiente.
Le attivit di informazione e promozione realizzabili comprendono: la divulgazione di conoscenze scientifiche e
tecnologiche relative ai prodotti ammessi; lorganizzazione e la partecipazione a fiere ed esposizioni ed analoghe
iniziative nel settore delle relazioni pubbliche.
51
I progetti presentati devono avere una dimensione di spesa ammissibile compresa tra un minimo di 50.000 ed un
massimo di 300.000,00. Il contributo, erogato in conto capitale, risulta pari al 70% della spesa massima dichiarata
ammissibile.
52
Lobiettivo quello di tutelare la salute degli animali al fine di ottenere nel medio-lungo periodo ricadute positive
sul miglioramento quanti-qualitativo delle produzioni derivate, compresi gli aspetti igienico-sanitari, e, quindi, sulla
redditivit complessiva degli allevamenti. In questo modo si vuole concorrere allobiettivo generale di
accrescere la competitivit del sistema regionale attraverso una gestione agricola sostenibile. Il miglioramento
del benessere animale viene verificato attraverso dei criteri di valutazione oggettivi e misurabili relativi
ad alcuni parametri agronomico/zootecnici ed il premio viene diversificato in base agli impegni presi, alla
tipologia di allevamento, ed alla sua localizzazione. Lentit del sostegno determinata dalla sommatoria dei
singoli pagamenti relativi ai singoli impegni e non pu superare un tetto massimo stabilito per ogni specie
allevata. Gli impegni possono essere o di nuova introduzione o di mantenimento; in questo caso il sostegno
riconosciuto pari al 50% di quello pieno. Stante la complessit del provvedimento, per maggiori dettagli si
rimanda ai documenti regionali specifici per la Misura 215.
Anche nellAsse 1 possibile trovare delle Misure cui le aziende biologiche possono accedere senza timore di
avere una sovrapposizione di impegni e quindi di doppie compensazioni rispetto alla Misura 214.
Come riportato nei paragrafi precedenti, bisogna sottolineare come i pagamenti previsti dalla Misura 214
siano cumulabili sia con la Misura 114 Utilizzo di servizi di consulenza che con la Misura 132 Partecipazione
degli agricoltori ai sistemi di qualit alimentare in quanto in entrambi i casi i relativi costi di applicazione
non sono stati considerati ai fini del calcolo del premio da erogare per limpegno dellagricoltura biologica.
Ma oltre che a queste, le aziende biologiche possono liberamente accedere ai sostegni relativi alla Misura 111
Formazione professionale e azioni di informazione, alla Misura 112 Insediamento di giovani agricoltori ed
alla Misura 121 Ammodernamento delle aziende agricole. Si ritiene utile anche mettere in evidenza come
sia possibile, se non auspicabile, nel caso dellinsediamento di un giovane, ladesione simultanea a pi misure
dellAsse 1, accrescendo il valore dellintervento e il significato della ricaduta del sostegno concesso.
53
biologiche, in base alle loro esigenze. In particolare tale impostazione rilevabile nellambito dei punteggi applicati
per la Misura 121 relativa agli investimenti aziendali. In altri casi la priorit inizialmente accordata al biologico stata
perduta nel tempo, in seguito ad un processo di semplificazione delle disposizioni, come per esempio nel caso della
Misura 114 relativa alla consulenza. Sempre nellAsse 1 presente una priorit per le produzioni biologiche nei progetti
di filiera, seppure tale preferenza risulti in un posizione di subordine rispetto ad altri criteri.
La Misura 132 deputata allobiettivo specifico di Favorire la partecipazione degli agricoltori a sistemi di qualit
alimentare, incentivando il mantenimento o laccesso dei produttori ai sistemi di certificazione di qualit; la priorit
assoluta in questo caso data proprio alla produzione biologica. Questa misura inserita a livello di filiera pu contribuire
alla priorit strategica dellAsse 1 di accrescere e consolidare il grado di integrazione delle filiere.
Per quanto riguarda lAsse 2 invece, le priorit vengono stabilite sulla base di parametri di tipo territoriale, tecnico
e soggettivo in ordine progressivo. La priorit territoriale viene assegnata a superfici agricole che ricadono in aree
preferenziali, come per esempio le aree vulnerabili per quanto riguarda i nitrati di origine agricola o le aree Rete Natura
2000. Quelle tecniche vengono assegnate sulla base di interventi specifici destinati al perseguimento di particolari
obiettivi di tutela ambientale. Quelle soggettive vengono individuate in relazione alle caratteristiche aziendali, tra cui
ladesione al sistema di produzione biologico.
Infine, anche nellAsse 3, sono rilevabili a livello delle misure presenti rivolte alle aziende agricole priorit per le aziende
biologiche tali da favorire ladesione alle misure per lagriturismo e per le energie rinnovabili.
54
Reg. (CE) n. 73/2009 del Consiglio che stabilisce norme comuni relative ai regimi
di sostegno diretto nellambito della politica agricola comune ed istituisce taluni
regimi di sostegno a favore degli agricoltori.
Si tratta del regolamento che stabilisce le norme comuni alla base dei regimi di sostegno
diretto agli agricoltori nellambito della politica agricola comune (PAC)alcuni regolamenti
precedenti (n. 1290/2005, n. 247/2006, n. 378/2007; n. 1782/2003 abrogato); in
pratica il regolamento alla base del regime di pagamento unico.
Reg. (UE) n. 65/2011 della Commissione che stabilisce modalit di applicazione del Regolamento
(CE) n. 1698/2005 del Consiglio per quanto riguarda lattuazione delle procedure di controllo e della
condizionalit per le misure di sostegno dello sviluppo rurale.
E il regolamento comunitario che definisce le modalit per procedere al controllo della condizionalit
e delle domande di finanziamento nellambito del PSR.
Decreto Ministeriale del 22/12/2009, n. 30125 recante la disciplina del regime di condizionalit ai
sensi del Reg. (CE) n. 73/2009 e delle riduzioni ed esclusioni per inadempienze dei beneficiari dei
pagamenti diretti e dei programmi di sviluppo rurale.
Si tratta del Decreto Ministeriale appositamente adottato in seguito allapprovazione delle
nuove norme regolamentari, per via della complessit e dellampia articolazione delle norme
in materia di condizionalit, riduzioni ed esclusioni dei pagamenti dello sviluppo rurale; il decreto
stato redatto a fini di semplificazione, unificando il quadro normativo.
Decreto Ministeriale del 13/05/2011, n. 10346 relativo alla modifica al D.M. n. 30125 del 22
Dicembre 2009.
Decreto Ministeriale del 22/12/2011, n. 27147 relativo alla modifica al D.M. n. 30125 del 22 Dicembre
2009, come modificato dal D.M. n. 10346/2011.
55
Testo Consolidato del Decreto n. 30125 del 22 dicembre 2009, modificato dal Decreto n. 10346 del 13
maggio 2011 e dal Decreto n. 27417 del 22 dicembre 2011.
Trattasi di documenti a modifica ed aggiornamento del precedente decreto.
Disposizioni regionali per lattuazione della condizionalit di cui al Reg. (CE) 73/2009 in Regione
Emilia-Romagna a decorrere dal 2012.
Si tratta della Delibera di Giunta n. 94/2012 della Regione Emilia Romagna predisposta al fine di
completare lelenco dei criteri di gestione obbligatori e delle norme quadro per il mantenimento
dei terreni in buone condizioni agronomiche e ambientali allo scopo di costituire il quadro di
regolamentazione degli impegni di condizionalit.
56
Azienda agricola multifunzionale - la gestione della sicurezza nellimpiego delle macchine (Convegno
EIMA International 2006).
Adeguamento dei trattori agricoli di vecchio tipo per il rischio di ribaltamento (Convegno EIMA
International 2008).
Appendici alle linee guida ISPESL sui ROPS per trattori - Linstallazione dei dispositivi di protezione in caso di
ribaltamento nei trattori agricoli o forestali (adeguamento di specifici modelli di trattori).
Accordo tra la Regione Emilia-Romagna e INAIL in materia di sicurezza sul lavoro in agricoltura (siglato il 15
novembre 2006).
Approvazione dei piani regionali 2011-2013 di prevenzione degli infortuni nel settore delle
costruzioni e in agricoltura e silvicoltura.
Accordo Stato - Regioni del 22/02/2012 sulle specifiche abilitazioni degli operatori di attrezzature di
lavoro.
58
Allegati
e. Prodotti impiegati come corroboranti, potenziatori delle difese naturali dei vegetali
(DM n. 18354 del 27/11/2009)
59
Allegato a.
Modulo E.N.S.E. richiesta deroga sementi o materiali di moltiplicazione convenzionali
Data
Nome Azienda ______________________________________________________________________________________________________________________
Indirizzo _____________________________________________________________________________________________________________________________
CAP ___________________ Comune _____________________________________________________________________ Provincia _________________
Tel. __________________________________________ Fax: __________________________________ Partita IVA ___________________________________
E-mail ________________________________________________________________________________________________________________________________
Alla Direzione Generale ENSE
Via Ugo Bassi 8
20159 MILANO
Tel: 02 6901201 - Fax: 02 69012049
E-mail deroghe.bio@ense.it
Oggetto: Richiesta di deroga per lutilizzo di sementi o materiali di moltiplicazione convenzionali in agricoltura biologica
Ai sensi * dellarticolo 6 comma 4 del D.M ... con la presente si chiede la deroga per lutilizzo di semente/materiale di
moltiplicazione vegetativo non proveniente da agricoltura biologica precisando che la data prevista per la semina/impianto
: _________________________
Il materiale richiesto il seguente:
Sementi
Astoni, Barbatelle
Tuberi
Bulbi
Piantine ortive destinate a pianta porta-seme
Altro (Descrivere) _______________________________________________________________________________________________________________
Specie
Variet
AVVERTENZA: la rispondenza delle sementi ai requisiti previsti dall** art. 4 Paragrafo 2 reg. (CE) 889 del 18 settembre 2008
prodotti fitosanitari ammessi dovr essere verificata a cura del richiedente la deroga.
Spazio riservato allENSE
NOTA EX ENSE
* = dellarticolo 7 comma 5 del D.M 18354 del 27 novembre 2009
** = art. 45 Paragrafo 2 reg. (CE) 889/ 2008
60
Allegato b.
Mandato per la compilazione e la trasmissione telematica di istanze, dichiarazioni, comunicazioni
di competenza della Regione Emilia Romagna
MODELLO DI MANDATO PER LA COMPILAZIONE E LA TRASMISSIONE TELEMATICA DI ISTANZE/DICHIARAZIONI/
COMUNICAZIONI DI COMPETENZA DELLA REGIONE EMILA-ROMAGNA. (1)
Il sottoscritto legale rappresentante / munito del potere di rappresentanza C.F. _______________________________________________________
dellimpresa iscritta allAnagrafe regionale delle aziende agricole (Reg. RER n.17/2003) con CUAA __________________________--_______
CONFERISCE
lincarico allAssociazione / CAA / Societ di servizi / libero professionista (singolo o associato) ___________________________________
C.F. ________________________________________________ ad effettuare, per mio conto, la compilazione e la trasmissione telematica alla
Regione Emilia-Romagna nei modi e termini di legge, del/dei sotto indicati adempimenti:
(barrare le dichiarazioni che interessano)
1. Domanda di ammissione al beneficio fiscale sui carburanti impiegati in agricoltura
2. Istanza relativa a procedimenti del settore viticolo (espianti, reimpianti ecc.)
3. Domanda di rimborso per danni dovuti a calamit naturali
4. Notifiche di attivit biologica per lacquisizione della qualifica di operatore biologico
5. Comunicazioni relative agli utilizzi agronomici degli effluenti zootecnici
6. Presentazione dichiarazione di produzione per aziende florovivaistiche
Dichiara che il presente documento conservato in originale presso la sede in cui opera il mandatario e che le copie dei documenti,
consegnati dallinteressato per lespletamento dellincarico, sono corrispondenti agli originali.
DELEGA PER LA FIRMA (barrare solo una delle due opzioni mutuamente esclusive)
Il mandato comprende lautorizzazione espressa alla sottoscrizione, per conto del mandante, con le formalit stabilite
ex lege, dellatto e di ogni necessaria documentazione da parte di un incaricato nominativamente designato allatto
PRIVACY
Presa visione dellinformativa per il trattamento dei dati personali ex art.13 del D. Lgs. n. 196/2003, ho autorizzato il trattamento dei
dati personali da parte del mandatario, esteso alla comunicazione alla Regione Emilia-Romagna, per leffettuazione di operazioni
di trattamento mediante il collegamento con il Sistema informativo agricolo regionale (SIAR) per lespletamento del/degli adempimenti
amministrativi riferiti allincarico conferito.
Il consenso stato reso: (2)
1. (A) per i procedimenti riguardanti la dichiarazione di vendemmia e denuncia delle uve a denominazione dorigine anche ai fini
della consultazione della banca dati potenziale viticolo;
2. (B) per le attivit connesse allapplicazione del regolamento (CE) n.1234/07 O.C.M. ortofrutta, anche ai fini della consultazione
del fascicolo anagrafico, in base allart. 17 reg. regionale n.2/2007.(2)
Luogo __________________________________
Data __________________________________
Firma autografa del mandante __________________________________
NOTE SUPPLEMENTARI:
(1) Il testo del mandato contiene le disposizioni minime vincolanti da trasmettere allAmministrazione Regionale. Il modello acquisito con scansione con
allegata copia fronte/retro di un valido documento didentit del sottoscrittore (pdf o p7m).
(2) I mandatari incaricati per i procedimenti indicati alle lettere (A) e (B) sono esentati dalla compilazione delle parti concernenti i procedimenti di competenza
della Regione Emilia-Romagna.
61
Allegato c.
Concimi, ammendanti e nutrienti ammessi in agricoltura biologica (Allegato I Reg. (CE) n. 834/2007)
DENOMINAZIONE
PRODOTTI COMPOSTI O CONTENENTI UNICAMENTE
LE SOSTANZE ELENCATE
Letame
La composizione iniziale del substrato deve essere limitata ai prodotti del presente
allegato
Guano
Miscela di materiali vegetali compostata o
fermentata
I prodotti o i sottoprodotti di origine animale
di seguito elencati: farina di sangue, di zoccoli,
Ottenuti da miscele di materiali vegetali sottoposte a compostaggio o a fermentazione anaerobica
di corna, di ossa ( anche degelatinata), di
per la produzione di biogas
pesce e di carne; pennone, lana, pellami, pelli
e crini,
prodotti lattiero-casearii
Cortecce compostate
Cenere di legno
Fosfato allumino-calcico
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Ottenuto dalla macinazione di fosfati naturali teneri e contenente come componenti essenziali
fosfato tricalcico e carbonato di calcio; prodotto come definito nel Reg. (CE) n. 2003/2003; tenore
di cadmio inferiore o pari a 90 mg/kg di P2O5
Ottenuto in forma amorfa mediante trattamento termico e macinazione, contenente come
componenti essenziali fosfati di calcio e di alluminio; prodotto come definito nel Reg. (CE) n.
2003/2003; tenore di cadmio inferiore o pari a 90 mg/kg di P2O5; impiego limitato ai terreni basici
(pH > 7,5)
Scorie di defosforazione
Ottenuto in siderurgia mediante trattamento della ghisa fosforosa e contenente come componenti
essenziali silicofosfati di calcio; prodotto come definito nel Reg. (CE) n. 2003/2003
Ottenuto a partire da sali grezzi di potassio; prodotto come definito nel Reg. (CE) n. 2003/2003
Ottenuto da sale grezzo di potassio mediante un processo di estrazione fisica e che pu contenere
anche sali di magnesio
Solo di origine naturale (ad esempio: creta magnesiaca, magnesio macinato, calcare)
Trattamento fogliare su melo, dopo che sia stata evidenziata una carenza di calcio
Solo di origine naturale; prodotto come definito nel Reg. (CE) n. 2003/2003
Fanghi industriali derivanti dalla produzione di Sottoprodotto della produzione di sale mediante estrazione per dissoluzione da salamoie naturali
sale mediante estrazione per dissoluzione
presenti in zone montane
Prodotto d'origine naturale od industriale pi o meno raffinato; prodotto come definito nel Reg.
Zolfo elementare
(CE) n. 2003/2003
Microelementi inorganici come elencati nel Reg. (CE) n. 2003/2003: boro, cobalto, rame, ferro,
Oligoelementi
manganese, molibdeno, zinco
Cloruro di sodio
Unicamente salgemma
Note:
(*) autorizzati a norma del Reg. CEE nr 2092/91 e prorogati dal Reg. CE nr 834/07
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Allegato d.
Antiparassitari - prodotti fitosanitari ammessi in agricoltura biologica
(Allegato II Reg. (CE) n. 834/2007)
1. Sostanze di origine vegetale o animale
Descrizione, requisiti di composizione,
condizioni per luso
Denominazione
Azadiractina estratta da Azadirachta indica (Albero del
Neem)
Insetticida
Cera d'api
Protezione potatura
Gelatina
Insetticida
Proteine idrolizzate
Sostanze attrattive, solo in applicazioni autorizzate in combinazione con altri prodotti adeguati del presente elenco
Lecitina
Fungicida
Insetticida
Insetticida, repellente
Insetticida
Denominazione
Microrganismi (batteri, virus e funghi)
Denominazione
Insetticida; solo quando sono adottate misure volte a minimizzare il rischio per i principali parassitoidi e il rischio di
sviluppo di resistenza
Spinosad
Denominazione
Fosfato di di ammonio
Feromoni
Sostanze attrattive; sostanze che alterano il comportamento sessuale; solo in trappole e distributori automatici
Insetticida; solo in trappole con sostanze specifiche attrattive; solo contro Bactrocera oleae e Ceratitis capitata Wied
Denominazione
Fosfato ferrico (ortofosfato di ferro (III))
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Molluschicida
Insetticida
Olio di paraffina
Insetticida, acaricida
Oli minerali
Insetticida, fungicida; solo in alberi da frutta, viti, ulivi e colture tropicali (ad es. banani)
Permanganato di potassio
Sabbia di quarzo
Repellente
Zolfo
7. Altre sostanze
Descrizione, requisiti di composizione,
condizioni per luso
Denominazione
Idrossido di calcio
Fungicida; solo in alberi da frutta, compresi i vivai, per combattere la Nectria galligena
Bicarbonato di potassio
Fungicida
Note:
A: autorizzati a norma del Reg. CEE nr 2092/91 e prorogati dal Reg. CE nr 834/07
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Allegato e.
Prodotti impiegati come corroboranti, potenziatori delle difese naturali dei vegetali (DM n. 18354
del 27/11/2009)
Denominazione del prodotto
Propolis
Bicarbonato di sodio
Gel di silice
Preparati biodinamici
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Di vino e frutta
Calce viva
UNIONEEUROPEA
FondoEuropeoAgricolo
perloSviluppoRurale:
lEuropainvestenellezonerurali
www.ermesagricoltura.it