Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
SERVIZIO DI CONSULENZA PER LA GESTIONE DEL VERDE PUBBLICO CORSO DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE EDIZIONE 2012
Mauro Zambon
Esperienze lavorative: guardia del Corpo Forestale Regionale del FVG (alberi in foresta), ispettore presso Servizio fitosanitario del FVG (patologia del legno, organismi nocivi associati al legno e alle piante arboree). Ultimamente come impresa artigiana: utilizzazioni forestali, manutenzione territorio, prodotti xiloenergetici
0 - 1 = fusto
1 - 3 = branche principali 3 - 5 = ramificazioni secondarie > 5 = chioma (gemme, foglie, germogli, apici vegetativi, rametti)
Antracnosi
Cancri corticali rameali del cipresso delle rosacee delle pomacee 2 - Ramificazioni secondarie grafiosi dellolmo fusariosi verticilliosi Tracheomicosi tipiche (anche su
branche principali e fusto)
Carie bianca
Carie bruna
Malattie della chioma (su gemme, foglie, germogli, apici vegetativi, rametti)
OIDIO DELLE QUERCE (Microsphaera alphitoides) Su querce caducifoglie e sempreverdi (rovere, roverella, farnia, cerro, leccio, sughera, ecc..) La Farnia particolarmente colpita Favorito da clima caldo-umido estivo
Malattie della chioma (su gemme, foglie, germogli, apici vegetativi, rametti)
OIDIO DELLACERO (Uncinula bicornis e Uncinula (=Sawadaea) tulasnei) Su Acero montano e riccio (e sua variet Krimson king) Favorito da clima caldo-umido estivo Quando presente in abbondanza sul fogliame, ne deprime leffetto estetico
Preoccupa solo in vivaio o su piante giovani Riduzione dellattivit fotosintetica, compromissione (relativa) delleffetto estetico delle piante Trattamenti con zolfo o con fungicidi sistemici (IBS- triazoli). Lotta biologica con Ampelomyces quisquialis. In ambiente urbano chiedere consulenza a Provincia o al Servizio fitosanitario in merito ai prodotti impiegabili.
Malattie della chioma (su gemme, foglie, germogli, apici vegetativi, rametti)
OIDIO DEL LAUROCERASO (Sphaerotheca pannosa) Su Lauroceraso Favorito da clima caldo-umido primaverile-estivo Provoca larresto della crescita dei giovani germogli e causa deformazione e perforazione delle foglie
Prevenzione: no potature drastiche, no concimazioni eccessive per non avere vegetazione troppo morbida, facilmente aggredibile
Trattamenti con zolfo o con fungicidi sistemici (IBS- triazoli). Lotta biologica con Ampelomyces quisquialis. In ambiente urbano chiedere consulenza a Provincia o al Servizio fitosanitario in merito ai prodotti impiegabili.
Malattie della chioma (su gemme, foglie, germogli, apici vegetativi, rametti)
ANTRACNOSI DEL PLATANO (Apiognomonia veneta) Su Platano Favorita da umidit- pioggia e non alte temperature (9-16 C) in primavera e inizio estate. Provoca laccecamento delle gemme appena schiuse, il disseccamento di giovani germogli e la successiva riemissione di nuovi germogli di sostituzione, con scopazzi e irregolare accrescimento del ramo. Necrosi su foglie non completamente sviluppate e piccoli cancri rameali
Trattamenti endoterapici con tiabendazolo (si pu abbinare linsetticida contro la tingide del platano). In ambiente urbano chiedere consulenza a Provincia o al Servizio fitosanitario in merito ai prodotti impiegabili.
Malattie della chioma (su gemme, foglie, germogli, apici vegetativi, rametti)
ANTRACNOSI DELLIPPOCASTANO (Guignardia aesculi) Su Ippocastano Favorita da umidit- pioggia in primavera - inizio estate I sintomi si evidenziano sulle foglie con macchie irregolari sparse sul lembo. Queste macchie dapprima sono decolorate, poi diventano verde intenso, avvizziscono, infine disseccano trasformandosi in tacche necrotiche rosso-brunastre dotate spesso di un alone giallo. Le tacche tendono ad estendersi sulla lamina fogliare e a confluire fra loro. Trattamenti per aspersione con triazoli o endoterapici in abbinamento a insetticida contro Cameraria ohridella. In ambiente urbano chiedere consulenza a Provincia o al Servizio fitosanitario in merito ai prodotti impiegabili.
Malattie della chioma (su gemme, foglie, germogli, apici vegetativi, rametti)
DISSECCAMENTI SU CONIFERE - Disseccamento dei getti dei pini Diplodia pinea (=Sphaeropsis sapinea) Specialmente su Pinus, ma anche su molte altre conifere (Abies, Araucaria, Chamaecyparis, Cedrus, Cupressus, Juniperus, Larix, Picea, Pseudotsuga e Thuya) Fungo endofita (la sua presenza non genera sintomi esteriori), pu diventare causa di veloce deperimento in seguito ad eventi che debilitino temporaneamente lospite e favoriscano la sua proliferazione ( favorito spesso dalle grandinate, caso dei pini domestici di Pordenone, anno 2004). Arrossamento della chioma, disseccamento dei getti, caduta degli aghi; nei casi pi gravi disseccamento dei rami e deperimento delle piante (attacco di insetti, ecc.) Prima dellimpianto di pini, valutare la presenza di fattori ambientali causa di stress. Quando gi esistenti, pulizia dei residui di vegetazione al suolo (aghi e pigne). In ambiente urbano chiedere consulenza a Provincia o al Servizio fitosanitario in merito ai prodotti impiegabili.
Malattie della chioma (su gemme, foglie, germogli, apici vegetativi, rametti)
DISSECCAMENTI SU CONIFERE - Disseccamento a spot di singoli getti o rami (Pestalotiopsis funerea) Su diverse conifere (Chamaecyparis, Cryptomeria, Cupressocyparis, Cupressus, Juniperus, Pseudotsuga, Taxus, Thuya) Fungo da endofita a debole patogeno, a seconda dellospite (varie razze-ceppi). Provoca disseccamenti di singoli apici vegetativi e talora di intere branche. Stress da freddo ne possono favorire la diffusione
Quando colpisce singoli apici dei rametti compromette lestetica della pianta colpita. Se diffuso su interi rami, specie alla base, pu debilitare sensibilmente lospite e farlo deperire. Trattamenti con prodotti cuprici (ossicloruro). Importante lasportazione dei rametti colpiti e gi disseccati). In ambiente urbano chiedere consulenza a Provincia o al Servizio fitosanitario in merito ai prodotti impiegabili.
CANCRI CORTICALI - Cancro del cipresso (Seiridium cardinale) Su diverse specie di cipresso (in Italia su C. sempervirens) Causa cancri corticali con emissione di resina. E veicolato da uno scolitide (Phloeosinus aubei). I rami colpiti disseccano e il fungo continua linfezione nel tronco, avanzando verso il basso. Quando colpisce singoli rami compromette lestetica della pianta colpita. Se diffuso su gran parte della chioma, fa deperire e sfigura irrimediabilmente lospite. Impiego di cloni di cipresso resistenti. Su impianti esistenti interventi fitosanitari eseguiti da ditte specializzate. In ambiente urbano chiedere consulenza a Provincia o al Servizio fitosanitario in merito ai prodotti impiegabili.
CANCRI CORTICALI - Cancro delle Rosacee (Sphaeropsis malorum) Su vari generi di Rosacee (frequente su Lauroceraso) Causa cancri corticali con modesta emissione di gomma. Sopra il cancro i rami colpiti disseccano e il fungo continua linfezione, meno rapidamente, avanzando verso il basso.
In genere colpisce singoli rami compromettendo lestetica della pianta. Pu interessare anche grosse branche, difficilmente il fusto. Rimuovere subito i seccumi. Trattamenti cuprici come prevenzione. Evitare potature in epoca sbagliata, disinfettare spesso gli arnesi da taglio. In ambiente urbano chiedere consulenza a Provincia o al Servizio fitosanitario in merito ai prodotti impiegabili.
TRACHEOMICOSI Grafiosi dellolmo (Ophiostoma (=Ceratocystis) ulmi - Graphium ulmi) Su varie specie di Olmo (campestre, montano, ciliato) Causa ostruzione dei vasi linfatici con morte del ramo-fusto al di sopra del punto dinizio dellinfezione (quando procede dallalto in basso). Se trasmesso per anastomosi radicale da soggetto malato a soggetto sano, levoluzione di solito veloce e letale (colpo apoplettico). E veicolato da insetti coleotteri scolitidi che colonizzano i tessuti sottocorticali. Nei rami colpiti si nota un anello necrotico nellalburno (ife fungine nei vasi linfatici). Prevenzione: nuovi impianti con cloni resistenti o specie non suscettibili. Distanze dimpianto tra soggetti che impediscano il contatto/anastomosi radicale. Rimuovere subito piante colpite e loro residui. In ambiente urbano chiedere consulenza a Provincia o al Servizio fitosanitario in merito ai prodotti impiegabili.
TRACHEOMICOSI Fusariosi e Verticilliosi (Fusarium spp. - Verticillium spp.) Su varie specie arboree (aceri, noci, tigli, ecc) Causano ostruzione dei vasi linfatici con morte del ramo-fusto al di sopra del punto dinizio dellinfezione. Fusarium veicolato da scolitidi xilematici, Verticillium terricolo e penetra attraverso lesoni radicali. Casi riscontrati nelle nostre zone: Fusarium su noce comune, Verticillium su aceri.
Fusarium spp.
Prevenzione: sito dimpianto idoneo alla specie, evitare stress delle piante. La successione coltura agraria-orticola con coltura arborea aumenta la pos-sibilit di sviluppo di queste malattie. In ambiente urbano chiedere consu-lenza a Provincia o al Servizio fito-sanitario in merito ai prodotti impiegabili.
Verticillium spp.
FUNGHI VASCOLARI - FORME INTERMEDIE Deperimento - moria del frassino (Chalara fraxinea) Su Frassino maggiore e ossifillo Causa disseccamento di getti dellannata, con estensione poi al ramo sottostante. Gli attacchi ripetuti nel tempo debilitano la pianta e la possono portare a morte. Diffusasi in Polonia negli anni 90, si espansa al resto dellEuropa fino a sud delle Alpi (1 caso in Italia nel 2009, lungo il confine con la Slovenia). Gi presente in alcuni impianti da legno in provincia di PN Prevenzione: Non risultando gi diffusa in ambiente urbano, si raccomanda di segnalare ogni caso sospetto alla Provincia o direttamente al Servizio fitosanitario, competente in materia.
Sintomi interni
FUNGHI VASCOLARI - FORME INTERMEDIE Cancro colorato del platano (Ceratocystis fimbriata f. s. platani) Su Platano Grave malattia che causa inizialmente cancri corticali pi o meno estesi (il colorito lilacino sottostante traspare molto spesso dalla corteccia). Il decorso pu essere rapido, se su chioma e in piena stagione vegetativa, portando a morte il soggetto nellannata. Spesso il decorso pi lento e il deperimento pu continuare per 2-3 anni prima della morte. Molto contagiosa, malattia di quarantena soggetta a lotta obbligatoria (DM 17 aprile 1998)
Prevenzione: La diffusione avviene per ferite sulle piante. Le periodiche potature sono un potente veicolo di diffusione. Disinfezione attrezzi, monitoraggio impianti. Sentire sempre Provincia o Servizio fitosanitario prima di Abbattimento seeseguire lavori o in caso di sospetti sintomi.condo prescrizioni
CARIE DEL LEGNO - Carie Bianca (numerosi funghi coinvolti, a prevalente azione ligninolitica) Su qualsiasi specie arborea, pi esposte quelle a legno tenero e indifferenziato, a rapido accrescimento (pioppi, salici, tigli, aceri, ippocastani, ecc)
I funghi agenti di carie bianca demoliscono le pareti cellulari che costituiscono le cellule del legno, aggredendo principalmente la lignina. Questultima, volendo immaginare la parete cellulare come un muro di cemento armato, paragonabile al cemento (resistenza alla compressione), mentre la cellulosa assimilabile al ferro (resistenza alla trazione). Viene cos compromessa la tenuta meccanica del legno, con possibilit di schianto al suolo di intere branche o dellintera pianta
CARIE DEL LEGNO - Carie Bianca (numerosi funghi coinvolti, a prevalente azione ligninolitica) Su qualsiasi specie arborea, pi esposte quelle a legno tenero e indifferenziato, a rapido accrescimento (pioppi, salici, tigli, aceri, ippocastani, ecc)
Vi sono funghi che determinano carie bianca con una progressione piuttosto rapida, colonizzando e degradando il legno rapidamente e in profondit, mentre altri sono meno veloci nel loro lavoro. In ambiente urbano pu essere utile conoscere, oltre alla cosa pi importante che il tipo di carie presente, anche il fungo che la sta causando, almeno nei casi in cui sono presenti i carpofori. Alcuni agenti di carie bianca: Armillaria spp., Ganoderma spp., Inonotus spp., Meripilus giganteus, Perenniporia fraxinea, Phellinus spp., Polyporus squamosus, Rigidoporus ulmarius
CARIE DEL LEGNO - Carie Bruna (o cubica): coinvolti solo basidiomiceti Specialmente su conifere, poco frequente su latifoglie (castagno)
Rapida rimozione di cellulosa ed emicellulose, lignina modificata. Degradazione delle pareti cellulari di tutte le componenti in maniera generalizzata. Effetto visivo: colore bruno (dato dalla lignina parzialmente modificata), fratture ortogonali che mostrano il legno separato in cubetti o parallelepipedi. Perdita quasi totale della resistenza meccanica.
Alcuni agenti di carie bruna: Fomitipsis pinicola, Fomitopsis rosea, Phaeolus schweinitzii, Laetiporus sulphureus, Daedalea quercina
Carpoforo di Phaeolus schweinitzii su conifera
CARIE DEL LEGNO - Carie Bianca e Carie Bruna Prevenzione in ambiente urbano
I funghi agenti di carie del legno si insediano attraverso le ferite, in qualsiasi modo provocate (danni da eventi atmosferici o da interventi umani potature). Importantissimo adottare tecniche di potatura atte a ridurre al minimo linstaurarsi di fenomeni di carie del legno sulle piante dopo le potature. Importanza del periodo adatto, delle tecniche di taglio, della disinfezione degli attrezzi. Il taglio sconsiderato di branche di grosse dimensioni e la pratica della capitozzatura favoriscono enormemente gli agenti di carie, poich la pianta non risece a rimarginare le ferite procuratele. Interventi di potatura su alberi adulti solo se necessari ed effettuati da personale qualificato, con esperienza dimostrabile.
Laetiporus sulphureus
MARCIUME RADICALE FIBROSO DELLE RADICI DI SOSTEGNO (Armillaria spp.) Su qualsiasi pianta legnosa
Armillaria spp. specie polifaga, attaccando numerosissime piante legnose, non solo arboree. Causa una carie bianca fibrosa di tipo selettivo, inizialmente a carico delle radici e quindi delle parte basale del fusto. Il fungo penetra nelle radici dellospite quando questo denota sofferenza. Una volta penetrato, produce rizomorfe sottocorticali e si diffonde anche nel legno, provocando carie bianca selettiva (non altera la cellulosa). La crescita avviene anche per digestione delle sostanze di riserva dellospite (amido). Avvenuta la colonizzazione, compaiono i carpofori (i chiodini) e continua a vivere come saprofita.
Carpofori di Armillaria
Rizomorfe di Armillaria
MARCIUME DELLE RADICI ASSORBENTI - (Phytophthora spp.) Su varie specie di piante, anche non legnose
Phytophthora spp. un genere di Oomiceti rappresentato da parecchie specie, per lo pi polifaghe, attaccando numerosissime piante, non solo arboree. Causa un marciume a carico delle radici assorbenti (capillizio), con totale blocco fisiologico della pianta ospite e conseguente esito letale. Dalle radici assorbenti il fungo colonizza lintero apparato radicale e ragiunge la zona del colletto, dove manifesta la sua presenza, a livello sottocorticale, con evidenti fiammatutre. Il fungo favorito dalla permanenza di acqua sul suolo (inondazioni, allagamenti) e in tali circostanze i grado di muoversi e interessare grandi superfici. Fondamentale la prevenzione: non creare condizioni favorevoli al fungo. Lotta: in genere quando ci si accorge della presenza troppo tardi.
Solo su Rosacee Pomoidee: Malus, Pyrus, Cydonia, Amelanchier, Chaenomeles, Cotoneaster, Pyrachantha, Sorbus, Crataegus, Mespilus, Eriobotrya
Causa cancri rameali umidi, con emissione di essudati, improvviso avvizzimento e disseccamento di vegetazione allo stato erbaceo (giovani germogli, foglie, fiori,frutti, ecc.). Malattia molto contagiosa, nel 2007 ha causato parecchio allarme in frutticoltura
SINTOMI :
Colpo di fuoco batterico: COSA FARE ? In caso di sospetti sintomi della malattia su piante ornamentali urbane (ma anche in tutti gli altri casi), segnalare il caso allERSA - Servizio fitosanitario e chimico e attendere lintervento del loro personale tecnico, che sar tempestivo. Non prendere mai alcuna iniziativa in completa autonomia, perch la malattia molto infettiva e pu essere facilmente trasmessa ad altre piante, anche a notevole distanza dal luogo in cui stata scoperta. LOTTA OBBLIGATORIA disciplinata da: DM 10 settembre 1999, n. 356 "Regolamento recante misure per la lotta obbligatoria contro il colpo di fuoco batterico (Erwinia amylovora), nel territorio della Repubblica".
Bibliografia
Bernicchia A., 1995. Funghi e carie del legno: esperienze ed indagini in giardini ed alberate della citt di Bologna. Relazione presentata alle Prime Giornate Internazionali Meranesi con tema LAlbero in citt. Merano, 4-6 aprile 1995 Govi G., 1986. Introduzione alla micologia. Edagricole, Bologna Montecchio L., 2005. Lezioni del corso di Difesa del legno parte II (appunti personali). UniPD, A.A. 2004-2005 Nicolotti G., Gonthier P., Pecollo D., 2004. Ecologia e grado di preferenza dospite dei funghi agenti di carie. ACER, 2: 59-67 Ragazzi A., 2000. Glossario di patologia vegetale. Calderini Edagricole, Bologna Shigo Alex L., Larboricoltura moderna - Compendio. Ristampa in lingua italiana del testo Modern arboriculture. 7 congresso I.S.A.,Torino, 2008