si formano allascella delle foglie del germoglio che sta crescendo durante la primavera e linizio dellesta- te; poi, in estate mentre il germoglio ar- resta la propria crescita, le gemme entra- no in quiescenza, perdono cio per un certo periodo la facolt di svilupparsi a loro volta in germoglio. Si parla allora di gemme dormienti. Analogamente a quel- lo che succede ai semi, anche nelle gem- me si instaura un equilibrio ormonale che ne impedisce lo sviluppo, in questo caso, fno alla successiva primavera. Questa caratteristica fa s che le gem- me, durante questo periodo, siano facil- mente utilizzabili per effettuare degli in- nesti che prendono appunto il nome di innesti a gemma dormiente. Possiamo aggiungere subito che, pri- ma di diventare dormienti, le gemme possono in certi casi svilupparsi in ger- mogli, hanno cio la possibilit di ve- getare (sono dette infatti gemme pron- te o gemme vegetanti e danno luogo ai cosiddetti germogli anticipati o femmi- nelle); si possono pertanto utilizzare per eseguire alcuni innesti a gemma vege- tante. Di due di questi innesti, che inte- ressano in modo particolare i nostri let- tori amanti della vite e quelli del Meri- dione, daremo la descrizione alla pagi- ne 21 e 22. Il prelievo delle marze per gli innesti estivi Le marze vanno prelevate da rami sani di medio vigore e da piante adulte, e vanno conservate in modo idoneo I rami che devono fornire le gemme per gli innesti estivi (innesti a gemma dormiente) devono essere rami di un an- no di medio vigore e sani; solo nel caso in cui si utilizzi un mazzetto di maggio si preleva una branchetta di maggiore et (2-3 anni). Assolutamente da evitare sono i rami troppo vigorosi e quelli trop- po deboli. I migliori sono quelli cresciu- ti in piena luce, ad altezza duomo, su piante adulte, non vecchie n giovani. Le marze prelevate su piante vecchie possono infatti essere mal nutrite e pro- durre poi sviluppo stentato; quelle rac- colte su piante giovani danno luogo a vegetazione di elevato vigore che ritar- der lentrata in produzione. Si elimina la parte terminale del ra- mo, di solito poco lignifcata; lo stesso si fa con la parte basale, ove le gemme so- no molto ravvicinate fra loro e, nelle drupacee, possono essere tutte a fore. Appena raccolti i rami, li si deve su- bito privare delle foglie, rispettandone per il picciolo, come verr descritto pi avanti nel paragrafo dedicato agli inne- sti a gemma dormiente Se le gemme non si possono utilizza- re subito, si devono riunire i rami in fa- scetti, legandoli senza stringere troppo, si deve avvolgerli in carta o stracci ba- gnati e riporli in un luogo fresco e al buio mantenendoli in posizione verticale. Si possono anche conservare nel frigorifero di casa alla temperatura di 3-4 C. Se le varie operazioni sono state rapide, e se la conservazione avviene in modo idoneo, la vitalit delle marze si mantiene piena per qualche giorno. Poi, prima di comin- ciare le operazioni di innesto, si immer- ge la base delle marze in acqua per qual- che ora e le si mantiene cos durante le operazioni di innesto; se queste dovesse- ro durare a lungo, opportuno rinnovare lacqua ogni due-tre ore. Se la conservazione delle marze non stata perfetta, i piccioli delle foglie, quando si comincia a maneggiare le gemme, si staccano con estrema facilit. In questo caso indispensabile prelevare nuovo materiale. Linnesto a gemma dormiente Per la sua praticit questo innesto consigliabile per i nostri lettori, ma uno dei pi diffusi e dei pi usati anche dagli innestatori di professione Linnesto a gemma dormiente si ese- gue nella tarda estate (generalmente tra met agosto e met settembre) ed uno dei pi utilizzati dai vivaisti per produr- re nuove piante. anche chiamato a occhio dormiente, a scudo, a scu- detto, a T o a bollettino. Consiste in pratica nellinserire una gemma sotto la corteccia di un ramo. Occorre pertanto che la corteccia si stac- chi facilmente, cosa che accade quando la pianta in succhio o in linfa, cio in attiva vegetazione. Se la cortec- cia non si distacca facilmente vuol dire che la pianta in una fase di vegetazio- ne rallentata, che pu tuttavia essere rav- vivata attraverso due-quattro irrigazioni effettuate a due-tre giorni di distanza luna dallaltra. Il momento giusto per effettuare que- sto innesto si verifca di solito in un cer- to ordine cronologico: prima nel susino, poi nel pero, quindi nel melo, nel cilie- gio e nel pesco, infne nel mandorlo. Nel vivaio linnesto a gemma dor- miente si effettua nella parte bassa di un semenzale o di una barbatella (pi o me- no a 10-12 cm da terra), parte che si pre- para preventivamente togliendo i germo- glietti che si trovano in quella zona, al f- ne di rendere pi comoda e rapida lope- razione (1). Ma un innesto di questo ge- nere pu anche essere effettuato su un ra- mo di una pianta adulta, sempre che si verifchi la condizione del distacco faci- le della corteccia, cosa che negli alberi di una certa et di molte specie viene a mancare piuttosto presto nella stagione, Gli innesti a gemma Appena raccolti, i rami che devono for- nire le gemme per gli innesti estivi, li si deve subito privare delle foglie, rispet- tando per il picciolo Prima di iniziare le operazioni di inne- sto, si immerge la base dei rami in acqua per qualche ora, mantenendoveli anche durante le operazioni di innesto; se que- ste dovessero continuare a lungo, occor- re rinnovare lacqua ogni due-tre ore SUPPLEMENTO A VITA IN CAMPAGNA 2/2007 17 pur con variazioni dipendenti dalle con- dizioni ambientali. Per operare quindi su piante adulte occorre farsi unesperienza diretta e, comunque, operare sempre sui rami o, al pi, sulle branchette di due an- ni; oppure ricorrere ad altri tipi di inne- sto, come linnesto a scheggia (vedi pag. 19) oppure a marza. Si sceglie un punto del portinnesto li- scio e privo di nodi; in quel punto si ef- fettua unincisione longitudinale (lunga circa 2 cm) sulla corteccia, fno a rag- giungere il legno, e poi unincisione tra- sversale pi corta, in modo che le due incisioni formino una T maiuscola (per questa ragione questo innesto viene anche detto innesto a T). Nellesegui- re questi tagli sulla corteccia si deve cercare di non incidere il legno. Ci fatto, occorre prelevare la gem- ma da innestare; ricordiamo che questa va presa da un ramo staccato dalla pian- ta madre possibilmente lo stesso giorno in cui si decide di effettuare linnesto. tuttavia possibile che intercorra anche qualche giorno tra il prelievo del ramo e lesecuzione dellinnesto; non bisogna dimenticare di eliminare immediata- mente le foglie, rispettando per tutto il loro picciolo o buona parte di esso. Al momento del prelievo della gemma per linnesto, linnestatore tiene il ramo preferibilmente con la punta rivolta verso di s e poi, con il coltello da innesti ben afflato, preleva la gemma con una por- zione di corteccia; per fare questo, il ta- glio va iniziato non meno di 1,5 cm al di sotto della gemma e, con andamento qua- si parallelo allasse del ramo, terminato circa 2-3 cm sopra la stessa. Ne deve ri- sultare una sorta di scudo con la gemma pi o meno al centro o leggermente spo- stata verso la parte in cui si cominciato il taglio. Per questa somiglianza ad un piccolo scudo dal contorno ovale, questo innesto viene anche chiamato a scudo o a scudetto. Lo scudetto deve ora essere inflato sotto la corteccia preparata con il taglio a T. Si solleva la corteccia nella parte alta del taglio longitudinale in modo da potere, appunto, inflare sotto di essa lo scudetto; questo sollevamento si effettua molto bene con lunghia del coltello da innesti. Introdotto cos lo scudetto sotto la corteccia lo si spinge in basso (se la pianta bene in succhio la gemma si fa strada da s anche se il taglio longi- tudinale breve) fnch la gemma venga a trovarsi un centimetro circa pi in bas- so del taglio trasversale. Si pu spingere in basso lo scudetto anche con la punta del coltello, o con la sua unghia, premendo sulla parte supe- riore dello scudetto stesso. A questo punto si taglia la parte superiore dello scudetto in corrispondenza del taglio trasversale operato sul soggetto, in mo- do che vada a combaciare con la cortec- cia del soggetto stesso. Nella pratica vivaistica si preferisce in genere applicare due scudetti sullo stesso soggetto, uno sopra e uno sotto sulla stessa linea verticale o, meglio, su due linee verticali quasi opposte, in mo- do che, se uno di essi fallisce, si possa fare affdamento sullaltro. Affinch la corteccia del soggetto venga serrata sullo scudetto al di sotto e al di sopra della gemma, si completa il lavoro legando il tutto con un nastro di plastica suffcientemente elastico che ar- rivi a coprire qualche millimetro al di sopra del taglio trasversale e al di sotto di quello longitudinale. Dopo di che conviene coprire linne- sto con carta di una certa robustezza (le- gata sopra e sotto a manicotto) per pro- teggerlo da possibili attacchi parassitari. Quando si parlato della necessit di 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 Innesto a gemma dormiente. Si preleva lo scudetto dalla varie- t desiderata eseguendo un taglio che inizia 1,5-2 cm sotto la gemma (1) e termina circa 3 cm sopra di essa (2). Si stacca lo scudetto dal ramo (3). Si effettua unincisione a T sul portin- nesto eseguendo un taglio verticale lungo 2-2,5 cm (4) ed uno orizzontale lungo 1,5 cm (5) e se ne allargano i labbri (questa operazione pu essere fatta facilmente usando lunghia del coltello da innesti) (6). Si inserisce lo scudetto sotto i labbri del- lincisione (7) e se ne taglia la parte superiore (8) in modo che questa combaci con lincisione trasversale (9). Quindi si lega con un nastro di plastica suffcientemente elastico (10); nel caso raffgurato nella foto si utilizzato un nastro biodegradabile 18 SUPPLEMENTO A VITA IN CAMPAGNA 2/2007 eliminare subito le foglie, al momento del prelievo del ramo che dovr fornire le gemme per linnesto, si consigliato di rispettare il picciolo. La presenza di questo, infatti, non solo pu facilitare il maneggio dello scudetto quando lo si in- troduce sotto la corteccia, ma soprattut- to servir a dare una prima indicazione dellattecchimento dellinnesto. Infatti, se questo avvenuto, lo scudo conserva la sua vitalit e, allepoca in cui cadono le foglie della pianta da cui la gemma era stata prelevata, il picciolo si stacca facilmente dallo scudo appena lo si toc- ca. Se invece linnesto non attecchito, il picciolo si secca ma non si distacca. Verso la fne dellinverno si procede alleliminazione della legatura per evita- re che, con la ripresa vegetativa, si veri- fchi una strozzatura nel punto di inne- sto; se per si nota che la saldatura non buona, allora bene rifare la legatura rimandandone leliminazione a vegeta- zione iniziata. Dopo il germogliamento la crescita del nesto potrebbe essere rallentata o ad- dirittura ostacolata da altri germogli che si sviluppano sul soggetto. Bisogna allo- ra provvedere alla loro progressiva eli- minazione, intervenendo due o tre volte con la scacchiatura: conviene eliminare i germogli gradualmente per non distur- bare la pianta e il nesto che cresce. * * * Abbiamo parlato fin qui generica- mente di un innesto eseguito con una gemma. Naturalmente, nel caso delle drupacee, questa deve essere sicuramen- te una gemma a legno; nel caso delle po- macee sempre preferibile che sia una gemma a legno ma potrebbe anche esse- re utilizzata una gemma mista dato che, insieme allinforescenza, da questa si sviluppa anche un germoglio. In que- stultimo caso baster che, allinizio del germogliamento dellinnesto attecchito, si provveda ad eliminare subito i fori che compaiono e si lasci via libera al germoglio che li accompagna. Analogamente, si pu utilizzare un dardo fruttifero per il mandorlo, per il susino, per lalbicocco e per il ciliegio poich nei dardi fruttiferi di queste spe- cie esiste sempre una gemma a legno. Linnesto a gemma viene utilizzato per moltissime specie, ma occorre fare attenzione ad alcuni casi in cui, distac- cando la corteccia per introdurre lo scu- detto sotto di essa, si distacca anche il tessuto cambiale. Ne segue che que- stultimo verr a trovarsi a contatto con la superfcie esterna dello scudetto e non con il tessuto cambiale di questo. In condizioni simili lattecchimento non pu avere luogo. questo il caso, per esempio, del diospiro (kaki), per il qua- le si ricorre agli innesti a marza, e parti- colarmente a quello a triangolo (vedi a pagina 26). Per evitare linconveniente descritto, si pu anche grattare leggermente la corteccia dello scudetto in modo da met- tere allo scoperto almeno un po di tes- suto cambiale e quindi favorirne il con- tatto con il tessuto cambiale rimasto aderente alla corteccia del soggetto. Questo accorgimento pu essere messo in atto in qualunque caso e per qualun- que specie quando non si ha la certezza che il distacco della corteccia del portin- nesto sia avvenuto lasciando al suo po- sto il tessuto cambiale. Linnesto intermedio e a doppio scudo Si ricorre a questa tecnica quando non c affnit tra il portinnesto e il nesto Abbiamo detto, allinizio dellespo- sizione, che una delle condizioni fonda- mentali per la riuscita dellinnesto laf- fnit fra i due bionti. Se questa non esi- ste, bisogna ricorrere ad un innesto in- termedio, bisogna cio innestare sul soggetto una variet sicuramente affne e poi, su quella, innestare la variet che si vuole coltivare. Per esempio, se si vuole coltivare il pero Kaiser su cotogno (al fne di avere alberi di mole ridotta e di pi rapida entrata in produzione) oc- corre usare un intermediario poich il pero Kaiser non cresce su cotogno. Lo stesso vale per William e, in certi casi, per Abate Ftel. Il metodo classico prevede linnesto, per esempio a gemma dormiente, di una variet che funge da intermediario (Bu- tirra Hardy o Curato o Passacrassana) su una barbatella di cotogno in vivaio; suc- cessivamente, dopo che lintermediario cresciuto nella primavera ed estate successive, si innesta su questultimo, ancora a gemma dormiente, la variet defnitiva. Occorre attendere lautunno dellanno seguente per avere pronto lastone da porre a dimora. Si comprende che il metodo appena illustrato comporta un lasso di tempo molto lungo: un anno per avere pronta la barbatella di cotogno, un altro anno per fare crescere lintermediario, un terzo anno, o quasi, per avere pronto lastone. Per risparmiare un anno, si pu pro- cedere in questo modo: su rami di un an- no di Curato o di Butirra Hardy o di Pas- sacrassana si innesta il pero Kaiser a gemma dormiente; nel febbraio succes- sivo si prelevano i rami con le gemme attecchite e si innesta il cotogno a trian- golo (vedi a pag. 26). Ma c un metodo che pu consenti- re un maggiore risparmio di tempo, an- che se loperazione non proprio fa- cile e quindi pu non dare sempre ri- sultato pieno: si tratta dellesecuzione dellinnesto a doppio scudo, che per- mette di risolvere il problema con una doppia operazione effettuata in un uni- co momento. In questo caso si preleva da un ramo di un anno dellintermedia- rio scelto (con un taglio simile a quello per il prelevamento dello scudo) una lin- gua di legno, provvista di corteccia ai la- ti, che si inserisce sotto la corteccia ta- gliata a T del soggetto; su quella lin- gua si inserisce poi lo scudo della varie- t voluta. Innesto a doppio scudo. 1-Sul ramo che deve fornire lintermediario si effettua un primo taglio (come se si dovesse preleva- re uno scudetto per un innesto a gem- ma). 2-Si preleva una lingua di legno, foggiata come nella fgura, che rappre- senta lintermediario. 3-Si inserisce lin- termediario, prima dello scudetto della variet desiderata, sotto i labbri dellin- cisione a T; lo scudetto deve poi pog- giare sullintermediario e non aver alcun contatto con i tessuti del soggetto 1 2 3 SUPPLEMENTO A VITA IN CAMPAGNA 2/2007 19 Una variante dellinnesto a gemma dormiente E un innesto a gemma che consente di ottenere ottimi risultati anche se il soggetto non in succhio Si pu considerare variante dellin- nesto a gemma dormiente linnesto a scheggia o a scaglia (assimilabile al- linnesto alla maiorchina della vite, cos detto perch introdotto in Italia da viti- coltori dellisola spagnola di Maiorca) al quale si ricorre non solo per la vite, ma anche per altre specie quando a fne estate il soggetto non pi in succhio e la corteccia non si distacca facilmente. Per questo innesto si preleva lo scudetto iniziando il taglio 1-1,5 cm al di sopra della gemma e staccandolo poi, un paio di centimetri sotto la gemma, con taglio obliquo verso il basso. Il soggetto si pre- para come mostrano le foto qui a fanco e la base dello scudetto, foggiata a zep- pa, viene inserita nel taglio preparato sul soggetto stesso. Quindi si lega in modo che lo scudetto venga serrato be- ne al soggetto sopra e sotto la gemma. Successivamente la pianta innestata va trattata come quella innestata a gem- ma dormiente. Linnesto a gemma vegetante Si esegue a primavera e la gemma vegeta subito dopo lattecchimento A questo tipo di innesto si pu ricor- rere per rimediare alle fallanze dellin- nesto a gemma dormiente; viene infatti eseguito a primavera, mediamente in aprile nel Settentrione, cio subito dopo la ripresa vegetativa. Si utilizza una gemma che si preleva da un ramo staccato dallalbero in pieno inverno (gennaio-primi di febbraio) e conservato in frigorifero alla temperatu- ra di 1-3 C, chiuso in un sacchetto di plastica senza carta n straccio bagnati. La gemma, avendo esaurito la quie- scenza, germoglia (vegeta) subito dopo lattecchimento. Da ci il nome dellin- nesto. Anche in questo caso il soggetto deve essere in succhio (in linfa), in modo che la corteccia si distacchi bene. Questo avviene facilmente poco dopo la ripresa vegetativa del soggetto stesso. Le modalit di esecuzione sono uguali a quelle descritte per linnesto a gemma dormiente. Per quanto riguarda le cure successi- ve allinnesto, dopo 12-14 giorni dalla sua esecuzione si asporta tutta la parte di soggetto al di sopra del punto di innesto e, con la scacchiatura, si eliminano pro- gressivamente i germogli del soggetto. Poich in primavera il fusso di linfa discendente nel soggetto potrebbe essere molto abbondante e potrebbe annegare lo scudetto incuneandosi fra questo e il cambio del portinnesto, qualcuno consi- glia di effettuare lincisione a T rove- sciata. Diversamente, la linfa che scende attraverso la corteccia potrebbe uscire dalla parte superiore del taglio trasversale e penetrare, appunto, tra scudetto e cam- bio del soggetto impedendo la saldatura. Agli innesti a gemma vegetante ap- partengono anche gli innesti erbacei del- la vite e del pesco che, come vedremo pi avanti (vedi pag. 21), si effettuano utilizzando una gemma appena formata. 1 2 3 4 5 6 7 8 9 Innesto a scheggia (o a scaglia). Si preleva lo scudo iniziando il taglio 1-1,5 cm al di sopra della gemma (1) e staccandolo poi, un paio di centimetri sotto la gemma stessa, con un taglio obliquo verso il basso (2). Gli scudi appena staccati dal ramo (3) si devono porre in acqua per evitare perdite di umidit (4). Dal soggetto si asporta uno scudo analogo con una uguale operazione (5 e 6). Si inserisce la scheg- gia nellalloggiamento predisposto sul portinnesto (7 e 8). Infne si effettua la lega- tura con un nastro che, in questa foto, del tipo biodegradabile (9) Innesto a gemma vegetante con in- cisione a T rovesciata. Con questo espediente si cerca di evitare che la linfa discendente si insinui tra nesto e soggetto impedendo la saldatura 20 SUPPLEMENTO A VITA IN CAMPAGNA 2/2007 Varianti dellinnesto a gemma vegetante Si possono considerare varianti dellinnesto a gemma vegetante anche linnesto a scheggia eseguito a fne inverno, linnesto a pezza e linnesto ad anello Per effettuare linnesto a scheggia a fne inverno (con uno scudetto staccato da un ramo prelevato in gennaio e ben conservato) si opera come gi illustrato nel caso della sua esecuzione di fine estate (gemma dormiente) ma bene co- prire con un velo di mastice le parti del- lo scudetto eventualmente non coperte dalla legatura; questo per evitare lessic- cazione dei tessuti in quei punti e la pos- sibile fallanza dellinnesto. In genere si consiglia di effettuare questo innesto prima della ripresa vegetativa, asportan- do tutto il soggetto sopra il punto di in- nesto, subito dopo aver eseguito lopera- zione; ma buoni risultati sono stati otte- nuti per il ciliegio con esecuzione del- linnesto 20-30 giorni dopo il germo- gliamento del soggetto. In questo caso per eliminare la parte superiore del sog- getto consigliabile: spezzarla, dopo una decina di gior- ni, 20 cm circa sopra il punto di innesto, senza asportarla; tagliare completamente il soggetto subito sopra il punto di innesto dopo al- tri dieci giorni circa. Linnesto a pezza e quello ad anello, molto usati su piante di olivo o di fco gi a dimora, pur utilizzando una gem- ma formatasi nellanno precedente, ri- chiedono il perfetto distacco della cor- teccia anche nel ramo da cui si deve pre- levare il nesto. Si effettuano perci in primavera quando tanto la pianta da cui si preleva la gemma quanto il soggetto sono in attiva vegetazione e quindi in succhio. Per linnesto a pezza si procede nel modo seguente: si preleva la gemma con un rettangolo di corteccia (pezza) e, sul soggetto, si toglie un rettangolo di cor- teccia uguale a quello che porta la gem- ma da innestare; si applica quindi il ret- tangolo con la gemma nel vano pratica- to sul soggetto e poi si fa la legatura (sempre superando di uno o due milli- metri i labbri dellincastro) in modo che la pezza si mantenga ben aderente al soggetto. Quando la gemma, ad attec- chimento avvenuto, comincia a vegeta- re, la legatura viene tolta; ma, se la sal- datura non appare perfetta, va subito ri- pristinata e mantenuta fnch il germo- glio del nesto appaia bene sviluppato. Per una migliore protezione del nesto fno al suo attecchimento si pu prepara- re il soggetto come segue: anzich aspor- tare lintero rettangolo di corteccia, lal- loggio si prepara staccando, a partire da sopra, due strisce di corteccia (ciascuna pari a met del rettangolo) e rovescian- dole provvisoriamente in basso; poi, do- po avere applicato il nesto, si ripongono le due strisce nella posizione che aveva- no, badando a non coprire la gemma. In pratica si copre lo scudo innestato con la corteccia del soggetto in modo da pro- teggerlo dalle perdite di umidit. Ci non toglie, ovviamente, che la legatura debba essere eseguita con uguale cura. Nellinnesto ad anello (o a zufolo) il nesto rappresentato, come dice il no- me, da un anello di corteccia, alto circa 1,5 cm, che reca ovviamente una gem- ma. Si preleva lanello da un ramo del- la pianta madre effettuando, ad eguale distanza dalla gemma, due tagli paral- leli, uno sopra e uno sotto di essa, e poi un taglio verticale fno a raggiungere il legno, in modo da poter staccare facil- mente il tutto. Il punto nel quale lanel- lo sar applicato sul soggetto deve avere un diametro uguale (o appena superio- re) a quello che ha il ramo da cui lanel- lo stato prelevato, in modo che il ne- sto si applichi in modo preciso. In quel punto si toglie un uguale anello di cor- teccia che verr sostituito con quello che funziona da nesto. Il soggetto pu anche avere un diametro leggermente pi pic- colo del ramo da cui viene prelevato il nesto; in questo caso bisogna ridurre un poco la circonferenza dellanello aspor- tando un po di corteccia in corrispon- denza del taglio verticale. Si esegue quindi la legatura, sempre superando di un millimetro o due, sopra e sotto, i punti in cui combaciano le due cortecce. Per eliminare la legatura ci si regola come per linnesto a pezza. Anche per linnesto ad anello si pu preparare il soggetto come per linnesto a pezza, staccando dallalto alcune stri- Innesto a pezza. 1-Si preleva una pezza di corteccia (senza intaccare il legno) di forma rettangolare con una gemma pi o meno al centro. 2-Si prepara sul soggetto un alloggiamento delle stesse dimensioni della pezza. 3-Si applica la pezza nellalloggiamento preparato. 4-Si lega con nastro di plastica Innesto a pezza (variante). 5-Si preleva una pezza di for- ma rettangolare con una gemma pi o meno al centro. 6-Si prepara sul soggetto un alloggiamento delle stesse dimen- sioni della pezza ma senza asportare la corteccia che, di- visa in due lembi, viene rovesciata verso il basso. 7-Si ripor- tano i lembi di corteccia a coprire la pezza lasciando li- bera la gemma e si lega con nastro di plastica Innesto a pezza, effettuato su ramo di fco, da cui si sviluppato un bel ramo nuovo 1 2 3 4 5 6 7 SUPPLEMENTO A VITA IN CAMPAGNA 2/2007 21 sce di corteccia che vengono poi riporta- te a coprire lanello-nesto. Anche in questo caso, dopo linnesto, la parte di soggetto soprastante viene eliminata progressivamente. Gli innesti erbacei Linnesto a gemma vegetante si pu effettuare innestando una gemma appena formata su un germoglio in fase di crescita Linnesto a gemma vegetante pu an- che essere effettuato con una gemma pronta, cio con una gemma che si appena formata su un germoglio dellan- nata e che si pu innestare pure su un germoglio in fase di crescita; si tratta in pratica di un innesto cosiddetto erba- ceo. facile comprendere che un inne- sto del genere richiede molta delicatezza sia nel prelievo della gemma che nella preparazione del soggetto; in particolare occorre evitare che la marza perda umi- dit e quindi un innesto del genere pu avere successo solo se possibile effet- tuarlo immediatamente dopo avere pre- levato il nesto. Innesti di questo tipo sono rappresen- tati dallinnesto erbaceo della vite e dal cosiddetto innesto di giugno. Per linnesto erbaceo della vite (che pu essere utilizzato su barbatelle di portinnesti, cos come per reinnestare viti adulte) condizione molto importan- te che il diametro del soggetto, nel punto dinnesto, sia uguale a quello del nesto. Infatti come se si effettuasse un innesto a spacco inglese semplice (vedi pi avanti, a pag. 25). Per assicurare questa condizione si procede in questo modo: allepoca della potatura inverna- le, il tralcio sui cui germogli si vuole praticare pi tardi linnesto viene taglia- to a sperone di due gemme; alla ripresa vegetativa dallo sperone si avr lo svi- luppo di due germogli, dei quali si sce- glier il migliore, preferendo, se possi- bile, quello inserito pi in basso e ci- mando laltro. Linnesto si esegue quando i tessuti di questo germoglio e quelli del germo- glio che deve fornire il nesto sono gi abbastanza consistenti, cosa che si veri- fca pi o meno tra maggio e giugno a seconda delle latitudini. Il germoglio del soggetto si taglia, a met di un internodo, a becco di luc- cio, cio con un taglio obliquo che de- ve essere lungo allincirca 2 volte e mez- zo il diametro del germoglio; nello stes- so tempo si cimano le sue femminelle. In maniera analoga si prepara il nesto; si preleva infatti un tratto di germoglio che comprende un nodo, tagliandolo 3-4 cm sotto questultimo, con un taglio obli- quo come quello praticato sul soggetto. La foglia che accompagna il nodo dove si trova la gemma si elimina rispettando per un pezzo del suo picciolo. A questo punto si appoggia la superfcie tagliata del nesto sulla superfcie di taglio del soggetto in modo tale che le due super- fci combacino perfettamente e si fssa il tutto con una legatura effettuata con un nastrino di gomma (o di plastica molto elastica) alto 4-6 mm. Se linnesto attec- chisce, dopo pochi giorni il pezzo di pic- ciolo cadr al primo tocco (come si vi- sto per linnesto a gemma dormiente) e si avr subito lo sviluppo di un germo- glio dalla gemma esistente in corrispon- denza del nodo della marza. Nel caso di un reinnesto di vite adulta, questo tipo di innesto pu essere pratica- to anche su un succhione nato sul fusto. Linnesto di giugno si adotta per gli alberi da frutto (pi che altro per il pe- sco, ma anche per altre specie, come mandorlo e albicocco, che possono uti- lizzare il pesco come portinnesto) nelle zone meridionali, dove il periodo di ve- getazione attiva abbastanza lungo. Con questo innesto si inserisce, su un semen- zale in crescita nato a fne inverno o su un giovane soggetto ottenuto con la col- tura in vitro (vedi riquadro a pag. 12), una gemma prelevata da un germoglio della pianta da moltiplicare. Loperazio- ne si pratica a fne maggio-primi di giu- gno e, se linnesto attecchisce, si riesce a fare sviluppare a suffcienza il nesto entro lautunno in modo da avere un pic- colo astone pronto per la piantagione ad Innesto ad anello (o a zufolo). 1-Si preleva il nesto (a) costituito da un anello di corteccia, munito di una gemma (due nellolivo). 2-Il portinnesto si pu prepa- rare asportando un anello delle stesse dimensioni oppure, come in fgura, ta- gliando delle strisce di corteccia, alte quanto lanello, senza asportarle. 3-In questo caso si riporta la corteccia a coprire lanello lasciando libera la gem- ma. 4-Si lega con nastro di plastica Innesto erbaceo della vite. 1-Il nesto (a) costituito da un segmento di germo- glio provvisto di un nodo (in corrispondenza del quale si trova sempre una gem- ma); lo si applica su un germoglio del soggetto (b), di uguale diametro (dopo averne eliminate le femminelle nei punti indicati dalla freccia), con un innesto in tutto simile a quello a spacco inglese semplice. 2-La legatura deve essere ef- fettuata con un nastrino elastico 1 2 3 4 1 2 a b a 22 SUPPLEMENTO A VITA IN CAMPAGNA 2/2007 il soggetto viene reciso 6-10 cm sopra il punto di innesto (in modo che restino 2- 3 foglie sopra quel punto). La recisione defnitiva del soggetto sopra il punto di innesto verr effettuata dopo 10-14 gior- ni dallinnesto, quando cio la gemma innestata avr cominciato a vegetare o star per farlo. Nel frattempo si dovran- no cimare tutti i germogli eventualmen- te sviluppatisi sul soggetto in modo da frenarne la crescita. Questi germogli do- vranno poi essere completamente elimi- nati quando il nesto avr raggiunto unaltezza di 15-20 cm. Se ne rinascono, si dovr intervenire di nuovo. (1) Leliminazione dei germogli nella zona del fusticino conviene effettuarla al momento dellinnesto, oppure un mese prima allincirca, poich, dopo questa operazione, la pianta arresta tempora- neamente la vegetazione attiva e non permette il distacco della corteccia. 8-9 mesi dalla nascita del soggetto. Si ri- sparmia cos un anno rispetto allinnesto a gemma dormiente. Per linnesto di giugno lo scudet- to deve essere costituito dalla sola cor- teccia (o buccia) e si prepara come det- to di seguito: prelevato il germoglio dal- la pianta madre, si eliminano le foglie rispettando una porzione di picciolo; quindi si appoggia la lama del coltello da innesti (perfettamente afflata) circa 2 cm al di sotto della gemma prescelta, si fa penetrare la lama pochissimo nel tes- suto parzialmente lignifcato del germo- glio e si taglia parallelamente alla super- fcie fno a circa 10-15 mm dalla punta della gemma; a questo punto si stacca lo scudetto, lo si capovolge e, delicatamen- te, con la punta o con lunghia del coltel- lo, si toglie la leggera porzione di legno che rimasta attaccata allo scudo; se loperazione ben fatta, sul germoglio rimane, in corrispondenza del punto in cui era la gemma, un piccolo, quasi im- percettibile, avvallamento; se invece vi rimane un piccolo rigonfamento, allora loperazione fallita, poich la gemma rimasta priva del tessuto cambiale indi- spensabile per lattecchimento. Bisogna perci ricominciare da capo. Un altro sistema per prelevare lo scu- detto pu essere il seguente: si incide la corteccia lungo i contorni dello scudetto immaginato; poi con le dita si stacca lo scudetto stesso facendolo scivolare late- ralmente. Anche in questo caso occorre controllare che sotto la gemma non resti un vuoto, indice della mancanza del tes- suto cambiale. La gemma deve essere applicata sul soggetto ad unaltezza da terra tale che vi siano almeno 3-4 foglie al di sotto di essa. La legatura deve essere effettuata con un nastrino di gomma o di plastica molto elastica. Dopo tre-quattro giorni dallinnesto, Produzione di un astone di pesco con il metodo tradizionale. Con il metodo tradizionale linnesto sul semenzale nato a fne marzo viene effettuato a gemma dormiente in agosto-settembre e il nesto si sviluppa durante lanno successivo. Pertan- to dalla nascita del semenzale allottenimento dellastone pronto per la messa a dimora passano in questo caso allincirca 18 mesi anzich 9 Fine marzo Primavera-estate Fine agosto Novembre Inizio marzo Aprile Fine maggio Estate Novembre Inizio marzo Inizio giugno Prima met di giugno Estate Novembre Produzione di un astone di pesco con linnesto di giugno. Con questo metodo in un ambiente meridiona- le possibile ottenere in soli 9 mesi un piccolo astone pronto per essere posto a dimora. 1-Nascita del semen- zale. 2-Sul semenzale, suffcientemente cresciuto, si ef- fettua linnesto a gemma vegetante ad unaltezza tale da lasciare 3-4 foglie sotto il punto dinnesto. 3-Dopo 3-4 giorni si recide il soggetto 6-10 cm sopra linnesto in modo che restino 2-3 foglie sopra quel punto. 4-Do- po altri 7-10 giorni si elimina il tratto rimasto. 5-Lin- nesto vegeta tra luglio e settembre. 6-In autunno il pic- colo astone pronto per il trapianto. Per altri dettagli si veda il testo 2007 2008 1 4 3 5 2 innesto innesto 6