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16 SUPPLEMENTO A VITA IN CAMPAGNA 2/2007

opportuno ricordare che le gemme


si formano allascella delle foglie
del germoglio che sta crescendo
durante la primavera e linizio dellesta-
te; poi, in estate mentre il germoglio ar-
resta la propria crescita, le gemme entra-
no in quiescenza, perdono cio per un
certo periodo la facolt di svilupparsi a
loro volta in germoglio. Si parla allora di
gemme dormienti. Analogamente a quel-
lo che succede ai semi, anche nelle gem-
me si instaura un equilibrio ormonale
che ne impedisce lo sviluppo, in questo
caso, fno alla successiva primavera.
Questa caratteristica fa s che le gem-
me, durante questo periodo, siano facil-
mente utilizzabili per effettuare degli in-
nesti che prendono appunto il nome di
innesti a gemma dormiente.
Possiamo aggiungere subito che, pri-
ma di diventare dormienti, le gemme
possono in certi casi svilupparsi in ger-
mogli, hanno cio la possibilit di ve-
getare (sono dette infatti gemme pron-
te o gemme vegetanti e danno luogo ai
cosiddetti germogli anticipati o femmi-
nelle); si possono pertanto utilizzare per
eseguire alcuni innesti a gemma vege-
tante. Di due di questi innesti, che inte-
ressano in modo particolare i nostri let-
tori amanti della vite e quelli del Meri-
dione, daremo la descrizione alla pagi-
ne 21 e 22.
Il prelievo delle marze
per gli innesti estivi
Le marze vanno prelevate da rami
sani di medio vigore e da piante adulte,
e vanno conservate in modo idoneo
I rami che devono fornire le gemme
per gli innesti estivi (innesti a gemma
dormiente) devono essere rami di un an-
no di medio vigore e sani; solo nel caso
in cui si utilizzi un mazzetto di maggio
si preleva una branchetta di maggiore
et (2-3 anni). Assolutamente da evitare
sono i rami troppo vigorosi e quelli trop-
po deboli. I migliori sono quelli cresciu-
ti in piena luce, ad altezza duomo, su
piante adulte, non vecchie n giovani.
Le marze prelevate su piante vecchie
possono infatti essere mal nutrite e pro-
durre poi sviluppo stentato; quelle rac-
colte su piante giovani danno luogo a
vegetazione di elevato vigore che ritar-
der lentrata in produzione.
Si elimina la parte terminale del ra-
mo, di solito poco lignifcata; lo stesso si
fa con la parte basale, ove le gemme so-
no molto ravvicinate fra loro e, nelle
drupacee, possono essere tutte a fore.
Appena raccolti i rami, li si deve su-
bito privare delle foglie, rispettandone
per il picciolo, come verr descritto pi
avanti nel paragrafo dedicato agli inne-
sti a gemma dormiente
Se le gemme non si possono utilizza-
re subito, si devono riunire i rami in fa-
scetti, legandoli senza stringere troppo,
si deve avvolgerli in carta o stracci ba-
gnati e riporli in un luogo fresco e al buio
mantenendoli in posizione verticale. Si
possono anche conservare nel frigorifero
di casa alla temperatura di 3-4 C. Se le
varie operazioni sono state rapide, e se la
conservazione avviene in modo idoneo,
la vitalit delle marze si mantiene piena
per qualche giorno. Poi, prima di comin-
ciare le operazioni di innesto, si immer-
ge la base delle marze in acqua per qual-
che ora e le si mantiene cos durante le
operazioni di innesto; se queste dovesse-
ro durare a lungo, opportuno rinnovare
lacqua ogni due-tre ore.
Se la conservazione delle marze non
stata perfetta, i piccioli delle foglie,
quando si comincia a maneggiare le
gemme, si staccano con estrema facilit.
In questo caso indispensabile prelevare
nuovo materiale.
Linnesto
a gemma dormiente
Per la sua praticit questo innesto
consigliabile per i nostri lettori,
ma uno dei pi diffusi e dei pi usati
anche dagli innestatori di professione
Linnesto a gemma dormiente si ese-
gue nella tarda estate (generalmente tra
met agosto e met settembre) ed uno
dei pi utilizzati dai vivaisti per produr-
re nuove piante. anche chiamato a
occhio dormiente, a scudo, a scu-
detto, a T o a bollettino.
Consiste in pratica nellinserire una
gemma sotto la corteccia di un ramo.
Occorre pertanto che la corteccia si stac-
chi facilmente, cosa che accade quando
la pianta in succhio o in linfa,
cio in attiva vegetazione. Se la cortec-
cia non si distacca facilmente vuol dire
che la pianta in una fase di vegetazio-
ne rallentata, che pu tuttavia essere rav-
vivata attraverso due-quattro irrigazioni
effettuate a due-tre giorni di distanza
luna dallaltra.
Il momento giusto per effettuare que-
sto innesto si verifca di solito in un cer-
to ordine cronologico: prima nel susino,
poi nel pero, quindi nel melo, nel cilie-
gio e nel pesco, infne nel mandorlo.
Nel vivaio linnesto a gemma dor-
miente si effettua nella parte bassa di un
semenzale o di una barbatella (pi o me-
no a 10-12 cm da terra), parte che si pre-
para preventivamente togliendo i germo-
glietti che si trovano in quella zona, al f-
ne di rendere pi comoda e rapida lope-
razione (1). Ma un innesto di questo ge-
nere pu anche essere effettuato su un ra-
mo di una pianta adulta, sempre che si
verifchi la condizione del distacco faci-
le della corteccia, cosa che negli alberi di
una certa et di molte specie viene a
mancare piuttosto presto nella stagione,
Gli innesti a gemma
Appena raccolti, i rami che devono for-
nire le gemme per gli innesti estivi, li si
deve subito privare delle foglie, rispet-
tando per il picciolo
Prima di iniziare le operazioni di inne-
sto, si immerge la base dei rami in acqua
per qualche ora, mantenendoveli anche
durante le operazioni di innesto; se que-
ste dovessero continuare a lungo, occor-
re rinnovare lacqua ogni due-tre ore
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pur con variazioni dipendenti dalle con-
dizioni ambientali. Per operare quindi su
piante adulte occorre farsi unesperienza
diretta e, comunque, operare sempre sui
rami o, al pi, sulle branchette di due an-
ni; oppure ricorrere ad altri tipi di inne-
sto, come linnesto a scheggia (vedi pag.
19) oppure a marza.
Si sceglie un punto del portinnesto li-
scio e privo di nodi; in quel punto si ef-
fettua unincisione longitudinale (lunga
circa 2 cm) sulla corteccia, fno a rag-
giungere il legno, e poi unincisione tra-
sversale pi corta, in modo che le due
incisioni formino una T maiuscola
(per questa ragione questo innesto viene
anche detto innesto a T). Nellesegui-
re questi tagli sulla corteccia si deve
cercare di non incidere il legno.
Ci fatto, occorre prelevare la gem-
ma da innestare; ricordiamo che questa
va presa da un ramo staccato dalla pian-
ta madre possibilmente lo stesso giorno
in cui si decide di effettuare linnesto.
tuttavia possibile che intercorra anche
qualche giorno tra il prelievo del ramo e
lesecuzione dellinnesto; non bisogna
dimenticare di eliminare immediata-
mente le foglie, rispettando per tutto il
loro picciolo o buona parte di esso.
Al momento del prelievo della gemma
per linnesto, linnestatore tiene il ramo
preferibilmente con la punta rivolta verso
di s e poi, con il coltello da innesti ben
afflato, preleva la gemma con una por-
zione di corteccia; per fare questo, il ta-
glio va iniziato non meno di 1,5 cm al di
sotto della gemma e, con andamento qua-
si parallelo allasse del ramo, terminato
circa 2-3 cm sopra la stessa. Ne deve ri-
sultare una sorta di scudo con la gemma
pi o meno al centro o leggermente spo-
stata verso la parte in cui si cominciato
il taglio. Per questa somiglianza ad un
piccolo scudo dal contorno ovale, questo
innesto viene anche chiamato a scudo
o a scudetto.
Lo scudetto deve ora essere inflato
sotto la corteccia preparata con il taglio
a T. Si solleva la corteccia nella parte
alta del taglio longitudinale in modo da
potere, appunto, inflare sotto di essa lo
scudetto; questo sollevamento si effettua
molto bene con lunghia del coltello
da innesti. Introdotto cos lo scudetto
sotto la corteccia lo si spinge in basso
(se la pianta bene in succhio la gemma
si fa strada da s anche se il taglio longi-
tudinale breve) fnch la gemma venga
a trovarsi un centimetro circa pi in bas-
so del taglio trasversale.
Si pu spingere in basso lo scudetto
anche con la punta del coltello, o con la
sua unghia, premendo sulla parte supe-
riore dello scudetto stesso. A questo
punto si taglia la parte superiore dello
scudetto in corrispondenza del taglio
trasversale operato sul soggetto, in mo-
do che vada a combaciare con la cortec-
cia del soggetto stesso.
Nella pratica vivaistica si preferisce
in genere applicare due scudetti sullo
stesso soggetto, uno sopra e uno sotto
sulla stessa linea verticale o, meglio, su
due linee verticali quasi opposte, in mo-
do che, se uno di essi fallisce, si possa
fare affdamento sullaltro.
Affinch la corteccia del soggetto
venga serrata sullo scudetto al di sotto e
al di sopra della gemma, si completa il
lavoro legando il tutto con un nastro di
plastica suffcientemente elastico che ar-
rivi a coprire qualche millimetro al di
sopra del taglio trasversale e al di sotto
di quello longitudinale.
Dopo di che conviene coprire linne-
sto con carta di una certa robustezza (le-
gata sopra e sotto a manicotto) per pro-
teggerlo da possibili attacchi parassitari.
Quando si parlato della necessit di
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Innesto a gemma dormiente. Si preleva lo scudetto dalla varie-
t desiderata eseguendo un taglio che inizia 1,5-2 cm sotto la
gemma (1) e termina circa 3 cm sopra di essa (2). Si stacca lo
scudetto dal ramo (3). Si effettua unincisione a T sul portin-
nesto eseguendo un taglio verticale lungo 2-2,5 cm (4) ed uno
orizzontale lungo 1,5 cm (5) e se ne allargano i labbri (questa
operazione pu essere fatta facilmente usando lunghia del
coltello da innesti) (6). Si inserisce lo scudetto sotto i labbri del-
lincisione (7) e se ne taglia la parte superiore (8) in modo che
questa combaci con lincisione trasversale (9). Quindi si lega
con un nastro di plastica suffcientemente elastico (10); nel caso
raffgurato nella foto si utilizzato un nastro biodegradabile
18 SUPPLEMENTO A VITA IN CAMPAGNA 2/2007
eliminare subito le foglie, al momento
del prelievo del ramo che dovr fornire
le gemme per linnesto, si consigliato
di rispettare il picciolo. La presenza di
questo, infatti, non solo pu facilitare il
maneggio dello scudetto quando lo si in-
troduce sotto la corteccia, ma soprattut-
to servir a dare una prima indicazione
dellattecchimento dellinnesto. Infatti,
se questo avvenuto, lo scudo conserva
la sua vitalit e, allepoca in cui cadono
le foglie della pianta da cui la gemma
era stata prelevata, il picciolo si stacca
facilmente dallo scudo appena lo si toc-
ca. Se invece linnesto non attecchito,
il picciolo si secca ma non si distacca.
Verso la fne dellinverno si procede
alleliminazione della legatura per evita-
re che, con la ripresa vegetativa, si veri-
fchi una strozzatura nel punto di inne-
sto; se per si nota che la saldatura non
buona, allora bene rifare la legatura
rimandandone leliminazione a vegeta-
zione iniziata.
Dopo il germogliamento la crescita
del nesto potrebbe essere rallentata o ad-
dirittura ostacolata da altri germogli che
si sviluppano sul soggetto. Bisogna allo-
ra provvedere alla loro progressiva eli-
minazione, intervenendo due o tre volte
con la scacchiatura: conviene eliminare
i germogli gradualmente per non distur-
bare la pianta e il nesto che cresce.
* * *
Abbiamo parlato fin qui generica-
mente di un innesto eseguito con una
gemma. Naturalmente, nel caso delle
drupacee, questa deve essere sicuramen-
te una gemma a legno; nel caso delle po-
macee sempre preferibile che sia una
gemma a legno ma potrebbe anche esse-
re utilizzata una gemma mista dato che,
insieme allinforescenza, da questa si
sviluppa anche un germoglio. In que-
stultimo caso baster che, allinizio del
germogliamento dellinnesto attecchito,
si provveda ad eliminare subito i fori
che compaiono e si lasci via libera al
germoglio che li accompagna.
Analogamente, si pu utilizzare un
dardo fruttifero per il mandorlo, per il
susino, per lalbicocco e per il ciliegio
poich nei dardi fruttiferi di queste spe-
cie esiste sempre una gemma a legno.
Linnesto a gemma viene utilizzato
per moltissime specie, ma occorre fare
attenzione ad alcuni casi in cui, distac-
cando la corteccia per introdurre lo scu-
detto sotto di essa, si distacca anche il
tessuto cambiale. Ne segue che que-
stultimo verr a trovarsi a contatto con
la superfcie esterna dello scudetto e non
con il tessuto cambiale di questo. In
condizioni simili lattecchimento non
pu avere luogo. questo il caso, per
esempio, del diospiro (kaki), per il qua-
le si ricorre agli innesti a marza, e parti-
colarmente a quello a triangolo (vedi a
pagina 26).
Per evitare linconveniente descritto,
si pu anche grattare leggermente la
corteccia dello scudetto in modo da met-
tere allo scoperto almeno un po di tes-
suto cambiale e quindi favorirne il con-
tatto con il tessuto cambiale rimasto
aderente alla corteccia del soggetto.
Questo accorgimento pu essere messo
in atto in qualunque caso e per qualun-
que specie quando non si ha la certezza
che il distacco della corteccia del portin-
nesto sia avvenuto lasciando al suo po-
sto il tessuto cambiale.
Linnesto intermedio
e a doppio scudo
Si ricorre a questa tecnica
quando non c affnit
tra il portinnesto e il nesto
Abbiamo detto, allinizio dellespo-
sizione, che una delle condizioni fonda-
mentali per la riuscita dellinnesto laf-
fnit fra i due bionti. Se questa non esi-
ste, bisogna ricorrere ad un innesto in-
termedio, bisogna cio innestare sul
soggetto una variet sicuramente affne
e poi, su quella, innestare la variet che
si vuole coltivare. Per esempio, se si
vuole coltivare il pero Kaiser su cotogno
(al fne di avere alberi di mole ridotta e
di pi rapida entrata in produzione) oc-
corre usare un intermediario poich il
pero Kaiser non cresce su cotogno. Lo
stesso vale per William e, in certi casi,
per Abate Ftel.
Il metodo classico prevede linnesto,
per esempio a gemma dormiente, di una
variet che funge da intermediario (Bu-
tirra Hardy o Curato o Passacrassana) su
una barbatella di cotogno in vivaio; suc-
cessivamente, dopo che lintermediario
cresciuto nella primavera ed estate
successive, si innesta su questultimo,
ancora a gemma dormiente, la variet
defnitiva. Occorre attendere lautunno
dellanno seguente per avere pronto
lastone da porre a dimora.
Si comprende che il metodo appena
illustrato comporta un lasso di tempo
molto lungo: un anno per avere pronta la
barbatella di cotogno, un altro anno per
fare crescere lintermediario, un terzo
anno, o quasi, per avere pronto lastone.
Per risparmiare un anno, si pu pro-
cedere in questo modo: su rami di un an-
no di Curato o di Butirra Hardy o di Pas-
sacrassana si innesta il pero Kaiser a
gemma dormiente; nel febbraio succes-
sivo si prelevano i rami con le gemme
attecchite e si innesta il cotogno a trian-
golo (vedi a pag. 26).
Ma c un metodo che pu consenti-
re un maggiore risparmio di tempo, an-
che se loperazione non proprio fa-
cile e quindi pu non dare sempre ri-
sultato pieno: si tratta dellesecuzione
dellinnesto a doppio scudo, che per-
mette di risolvere il problema con una
doppia operazione effettuata in un uni-
co momento. In questo caso si preleva
da un ramo di un anno dellintermedia-
rio scelto (con un taglio simile a quello
per il prelevamento dello scudo) una lin-
gua di legno, provvista di corteccia ai la-
ti, che si inserisce sotto la corteccia ta-
gliata a T del soggetto; su quella lin-
gua si inserisce poi lo scudo della varie-
t voluta.
Innesto a doppio scudo. 1-Sul ramo che
deve fornire lintermediario si effettua un
primo taglio (come se si dovesse preleva-
re uno scudetto per un innesto a gem-
ma). 2-Si preleva una lingua di legno,
foggiata come nella fgura, che rappre-
senta lintermediario. 3-Si inserisce lin-
termediario, prima dello scudetto della
variet desiderata, sotto i labbri dellin-
cisione a T; lo scudetto deve poi pog-
giare sullintermediario e non aver alcun
contatto con i tessuti del soggetto
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SUPPLEMENTO A VITA IN CAMPAGNA 2/2007 19
Una variante
dellinnesto a gemma
dormiente
E un innesto a gemma che consente
di ottenere ottimi risultati anche
se il soggetto non in succhio
Si pu considerare variante dellin-
nesto a gemma dormiente linnesto a
scheggia o a scaglia (assimilabile al-
linnesto alla maiorchina della vite, cos
detto perch introdotto in Italia da viti-
coltori dellisola spagnola di Maiorca)
al quale si ricorre non solo per la vite,
ma anche per altre specie quando a fne
estate il soggetto non pi in succhio e
la corteccia non si distacca facilmente.
Per questo innesto si preleva lo scudetto
iniziando il taglio 1-1,5 cm al di sopra
della gemma e staccandolo poi, un paio
di centimetri sotto la gemma, con taglio
obliquo verso il basso. Il soggetto si pre-
para come mostrano le foto qui a fanco
e la base dello scudetto, foggiata a zep-
pa, viene inserita nel taglio preparato
sul soggetto stesso. Quindi si lega in
modo che lo scudetto venga serrato be-
ne al soggetto sopra e sotto la gemma.
Successivamente la pianta innestata
va trattata come quella innestata a gem-
ma dormiente.
Linnesto a gemma
vegetante
Si esegue a primavera e la gemma
vegeta subito dopo lattecchimento
A questo tipo di innesto si pu ricor-
rere per rimediare alle fallanze dellin-
nesto a gemma dormiente; viene infatti
eseguito a primavera, mediamente in
aprile nel Settentrione, cio subito dopo
la ripresa vegetativa.
Si utilizza una gemma che si preleva
da un ramo staccato dallalbero in pieno
inverno (gennaio-primi di febbraio) e
conservato in frigorifero alla temperatu-
ra di 1-3 C, chiuso in un sacchetto di
plastica senza carta n straccio bagnati.
La gemma, avendo esaurito la quie-
scenza, germoglia (vegeta) subito dopo
lattecchimento. Da ci il nome dellin-
nesto. Anche in questo caso il soggetto
deve essere in succhio (in linfa), in
modo che la corteccia si distacchi bene.
Questo avviene facilmente poco dopo la
ripresa vegetativa del soggetto stesso.
Le modalit di esecuzione sono uguali a
quelle descritte per linnesto a gemma
dormiente.
Per quanto riguarda le cure successi-
ve allinnesto, dopo 12-14 giorni dalla
sua esecuzione si asporta tutta la parte di
soggetto al di sopra del punto di innesto
e, con la scacchiatura, si eliminano pro-
gressivamente i germogli del soggetto.
Poich in primavera il fusso di linfa
discendente nel soggetto potrebbe essere
molto abbondante e potrebbe annegare
lo scudetto incuneandosi fra questo e il
cambio del portinnesto, qualcuno consi-
glia di effettuare lincisione a T rove-
sciata. Diversamente, la linfa che scende
attraverso la corteccia potrebbe uscire
dalla parte superiore del taglio trasversale
e penetrare, appunto, tra scudetto e cam-
bio del soggetto impedendo la saldatura.
Agli innesti a gemma vegetante ap-
partengono anche gli innesti erbacei del-
la vite e del pesco che, come vedremo
pi avanti (vedi pag. 21), si effettuano
utilizzando una gemma appena formata.
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Innesto a scheggia (o a scaglia). Si preleva lo scudo iniziando il taglio 1-1,5 cm al
di sopra della gemma (1) e staccandolo poi, un paio di centimetri sotto la gemma
stessa, con un taglio obliquo verso il basso (2). Gli scudi appena staccati dal ramo
(3) si devono porre in acqua per evitare perdite di umidit (4). Dal soggetto si
asporta uno scudo analogo con una uguale operazione (5 e 6). Si inserisce la scheg-
gia nellalloggiamento predisposto sul portinnesto (7 e 8). Infne si effettua la lega-
tura con un nastro che, in questa foto, del tipo biodegradabile (9)
Innesto a gemma vegetante con in-
cisione a T rovesciata. Con questo
espediente si cerca di evitare che la
linfa discendente si insinui tra nesto e
soggetto impedendo la saldatura
20 SUPPLEMENTO A VITA IN CAMPAGNA 2/2007
Varianti dellinnesto
a gemma vegetante
Si possono considerare varianti
dellinnesto a gemma vegetante
anche linnesto a scheggia eseguito
a fne inverno, linnesto a pezza
e linnesto ad anello
Per effettuare linnesto a scheggia a
fne inverno (con uno scudetto staccato
da un ramo prelevato in gennaio e ben
conservato) si opera come gi illustrato
nel caso della sua esecuzione di fine
estate (gemma dormiente) ma bene co-
prire con un velo di mastice le parti del-
lo scudetto eventualmente non coperte
dalla legatura; questo per evitare lessic-
cazione dei tessuti in quei punti e la pos-
sibile fallanza dellinnesto. In genere si
consiglia di effettuare questo innesto
prima della ripresa vegetativa, asportan-
do tutto il soggetto sopra il punto di in-
nesto, subito dopo aver eseguito lopera-
zione; ma buoni risultati sono stati otte-
nuti per il ciliegio con esecuzione del-
linnesto 20-30 giorni dopo il germo-
gliamento del soggetto. In questo caso
per eliminare la parte superiore del sog-
getto consigliabile:
spezzarla, dopo una decina di gior-
ni, 20 cm circa sopra il punto di innesto,
senza asportarla;
tagliare completamente il soggetto
subito sopra il punto di innesto dopo al-
tri dieci giorni circa.
Linnesto a pezza e quello ad anello,
molto usati su piante di olivo o di fco
gi a dimora, pur utilizzando una gem-
ma formatasi nellanno precedente, ri-
chiedono il perfetto distacco della cor-
teccia anche nel ramo da cui si deve pre-
levare il nesto. Si effettuano perci in
primavera quando tanto la pianta da cui
si preleva la gemma quanto il soggetto
sono in attiva vegetazione e quindi in
succhio.
Per linnesto a pezza si procede nel
modo seguente: si preleva la gemma con
un rettangolo di corteccia (pezza) e, sul
soggetto, si toglie un rettangolo di cor-
teccia uguale a quello che porta la gem-
ma da innestare; si applica quindi il ret-
tangolo con la gemma nel vano pratica-
to sul soggetto e poi si fa la legatura
(sempre superando di uno o due milli-
metri i labbri dellincastro) in modo che
la pezza si mantenga ben aderente al
soggetto. Quando la gemma, ad attec-
chimento avvenuto, comincia a vegeta-
re, la legatura viene tolta; ma, se la sal-
datura non appare perfetta, va subito ri-
pristinata e mantenuta fnch il germo-
glio del nesto appaia bene sviluppato.
Per una migliore protezione del nesto
fno al suo attecchimento si pu prepara-
re il soggetto come segue: anzich aspor-
tare lintero rettangolo di corteccia, lal-
loggio si prepara staccando, a partire da
sopra, due strisce di corteccia (ciascuna
pari a met del rettangolo) e rovescian-
dole provvisoriamente in basso; poi, do-
po avere applicato il nesto, si ripongono
le due strisce nella posizione che aveva-
no, badando a non coprire la gemma. In
pratica si copre lo scudo innestato con la
corteccia del soggetto in modo da pro-
teggerlo dalle perdite di umidit. Ci
non toglie, ovviamente, che la legatura
debba essere eseguita con uguale cura.
Nellinnesto ad anello (o a zufolo) il
nesto rappresentato, come dice il no-
me, da un anello di corteccia, alto circa
1,5 cm, che reca ovviamente una gem-
ma. Si preleva lanello da un ramo del-
la pianta madre effettuando, ad eguale
distanza dalla gemma, due tagli paral-
leli, uno sopra e uno sotto di essa, e poi
un taglio verticale fno a raggiungere il
legno, in modo da poter staccare facil-
mente il tutto. Il punto nel quale lanel-
lo sar applicato sul soggetto deve avere
un diametro uguale (o appena superio-
re) a quello che ha il ramo da cui lanel-
lo stato prelevato, in modo che il ne-
sto si applichi in modo preciso. In quel
punto si toglie un uguale anello di cor-
teccia che verr sostituito con quello che
funziona da nesto. Il soggetto pu anche
avere un diametro leggermente pi pic-
colo del ramo da cui viene prelevato il
nesto; in questo caso bisogna ridurre un
poco la circonferenza dellanello aspor-
tando un po di corteccia in corrispon-
denza del taglio verticale.
Si esegue quindi la legatura, sempre
superando di un millimetro o due, sopra
e sotto, i punti in cui combaciano le due
cortecce. Per eliminare la legatura ci si
regola come per linnesto a pezza.
Anche per linnesto ad anello si pu
preparare il soggetto come per linnesto
a pezza, staccando dallalto alcune stri-
Innesto a pezza. 1-Si preleva una pezza di corteccia (senza
intaccare il legno) di forma rettangolare con una gemma pi o
meno al centro. 2-Si prepara sul soggetto un alloggiamento
delle stesse dimensioni della pezza. 3-Si applica la pezza
nellalloggiamento preparato. 4-Si lega con nastro di plastica
Innesto a pezza (variante). 5-Si preleva una pezza di for-
ma rettangolare con una gemma pi o meno al centro. 6-Si
prepara sul soggetto un alloggiamento delle stesse dimen-
sioni della pezza ma senza asportare la corteccia che, di-
visa in due lembi, viene rovesciata verso il basso. 7-Si ripor-
tano i lembi di corteccia a coprire la pezza lasciando li-
bera la gemma e si lega con nastro di plastica
Innesto a pezza, effettuato
su ramo di fco, da cui si sviluppato
un bel ramo nuovo
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SUPPLEMENTO A VITA IN CAMPAGNA 2/2007 21
sce di corteccia che vengono poi riporta-
te a coprire lanello-nesto.
Anche in questo caso, dopo linnesto,
la parte di soggetto soprastante viene
eliminata progressivamente.
Gli innesti erbacei
Linnesto a gemma vegetante si pu
effettuare innestando una gemma
appena formata su un germoglio in
fase di crescita
Linnesto a gemma vegetante pu an-
che essere effettuato con una gemma
pronta, cio con una gemma che si
appena formata su un germoglio dellan-
nata e che si pu innestare pure su un
germoglio in fase di crescita; si tratta in
pratica di un innesto cosiddetto erba-
ceo. facile comprendere che un inne-
sto del genere richiede molta delicatezza
sia nel prelievo della gemma che nella
preparazione del soggetto; in particolare
occorre evitare che la marza perda umi-
dit e quindi un innesto del genere pu
avere successo solo se possibile effet-
tuarlo immediatamente dopo avere pre-
levato il nesto.
Innesti di questo tipo sono rappresen-
tati dallinnesto erbaceo della vite e dal
cosiddetto innesto di giugno.
Per linnesto erbaceo della vite (che
pu essere utilizzato su barbatelle di
portinnesti, cos come per reinnestare
viti adulte) condizione molto importan-
te che il diametro del soggetto, nel
punto dinnesto, sia uguale a quello del
nesto. Infatti come se si effettuasse un
innesto a spacco inglese semplice (vedi
pi avanti, a pag. 25). Per assicurare
questa condizione si procede in questo
modo: allepoca della potatura inverna-
le, il tralcio sui cui germogli si vuole
praticare pi tardi linnesto viene taglia-
to a sperone di due gemme; alla ripresa
vegetativa dallo sperone si avr lo svi-
luppo di due germogli, dei quali si sce-
glier il migliore, preferendo, se possi-
bile, quello inserito pi in basso e ci-
mando laltro.
Linnesto si esegue quando i tessuti
di questo germoglio e quelli del germo-
glio che deve fornire il nesto sono gi
abbastanza consistenti, cosa che si veri-
fca pi o meno tra maggio e giugno a
seconda delle latitudini.
Il germoglio del soggetto si taglia, a
met di un internodo, a becco di luc-
cio, cio con un taglio obliquo che de-
ve essere lungo allincirca 2 volte e mez-
zo il diametro del germoglio; nello stes-
so tempo si cimano le sue femminelle.
In maniera analoga si prepara il nesto; si
preleva infatti un tratto di germoglio che
comprende un nodo, tagliandolo 3-4 cm
sotto questultimo, con un taglio obli-
quo come quello praticato sul soggetto.
La foglia che accompagna il nodo dove
si trova la gemma si elimina rispettando
per un pezzo del suo picciolo. A questo
punto si appoggia la superfcie tagliata
del nesto sulla superfcie di taglio del
soggetto in modo tale che le due super-
fci combacino perfettamente e si fssa il
tutto con una legatura effettuata con un
nastrino di gomma (o di plastica molto
elastica) alto 4-6 mm. Se linnesto attec-
chisce, dopo pochi giorni il pezzo di pic-
ciolo cadr al primo tocco (come si vi-
sto per linnesto a gemma dormiente) e
si avr subito lo sviluppo di un germo-
glio dalla gemma esistente in corrispon-
denza del nodo della marza.
Nel caso di un reinnesto di vite adulta,
questo tipo di innesto pu essere pratica-
to anche su un succhione nato sul fusto.
Linnesto di giugno si adotta per gli
alberi da frutto (pi che altro per il pe-
sco, ma anche per altre specie, come
mandorlo e albicocco, che possono uti-
lizzare il pesco come portinnesto) nelle
zone meridionali, dove il periodo di ve-
getazione attiva abbastanza lungo. Con
questo innesto si inserisce, su un semen-
zale in crescita nato a fne inverno o su
un giovane soggetto ottenuto con la col-
tura in vitro (vedi riquadro a pag. 12),
una gemma prelevata da un germoglio
della pianta da moltiplicare. Loperazio-
ne si pratica a fne maggio-primi di giu-
gno e, se linnesto attecchisce, si riesce
a fare sviluppare a suffcienza il nesto
entro lautunno in modo da avere un pic-
colo astone pronto per la piantagione ad
Innesto ad anello (o a zufolo). 1-Si preleva il nesto (a) costituito da un anello di
corteccia, munito di una gemma (due nellolivo). 2-Il portinnesto si pu prepa-
rare asportando un anello delle stesse dimensioni oppure, come in fgura, ta-
gliando delle strisce di corteccia, alte quanto lanello, senza asportarle. 3-In
questo caso si riporta la corteccia a coprire lanello lasciando libera la gem-
ma. 4-Si lega con nastro di plastica
Innesto erbaceo della vite. 1-Il nesto (a) costituito da un segmento di germo-
glio provvisto di un nodo (in corrispondenza del quale si trova sempre una gem-
ma); lo si applica su un germoglio del soggetto (b), di uguale diametro (dopo
averne eliminate le femminelle nei punti indicati dalla freccia), con un innesto
in tutto simile a quello a spacco inglese semplice. 2-La legatura deve essere ef-
fettuata con un nastrino elastico
1
2 3 4
1 2
a
b
a
22 SUPPLEMENTO A VITA IN CAMPAGNA 2/2007
il soggetto viene reciso 6-10 cm sopra il
punto di innesto (in modo che restino 2-
3 foglie sopra quel punto). La recisione
defnitiva del soggetto sopra il punto di
innesto verr effettuata dopo 10-14 gior-
ni dallinnesto, quando cio la gemma
innestata avr cominciato a vegetare o
star per farlo. Nel frattempo si dovran-
no cimare tutti i germogli eventualmen-
te sviluppatisi sul soggetto in modo da
frenarne la crescita. Questi germogli do-
vranno poi essere completamente elimi-
nati quando il nesto avr raggiunto
unaltezza di 15-20 cm. Se ne rinascono,
si dovr intervenire di nuovo.
(1) Leliminazione dei germogli nella
zona del fusticino conviene effettuarla al
momento dellinnesto, oppure un mese
prima allincirca, poich, dopo questa
operazione, la pianta arresta tempora-
neamente la vegetazione attiva e non
permette il distacco della corteccia.
8-9 mesi dalla nascita del soggetto. Si ri-
sparmia cos un anno rispetto allinnesto
a gemma dormiente.
Per linnesto di giugno lo scudet-
to deve essere costituito dalla sola cor-
teccia (o buccia) e si prepara come det-
to di seguito: prelevato il germoglio dal-
la pianta madre, si eliminano le foglie
rispettando una porzione di picciolo;
quindi si appoggia la lama del coltello
da innesti (perfettamente afflata) circa 2
cm al di sotto della gemma prescelta, si
fa penetrare la lama pochissimo nel tes-
suto parzialmente lignifcato del germo-
glio e si taglia parallelamente alla super-
fcie fno a circa 10-15 mm dalla punta
della gemma; a questo punto si stacca lo
scudetto, lo si capovolge e, delicatamen-
te, con la punta o con lunghia del coltel-
lo, si toglie la leggera porzione di legno
che rimasta attaccata allo scudo; se
loperazione ben fatta, sul germoglio
rimane, in corrispondenza del punto in
cui era la gemma, un piccolo, quasi im-
percettibile, avvallamento; se invece vi
rimane un piccolo rigonfamento, allora
loperazione fallita, poich la gemma
rimasta priva del tessuto cambiale indi-
spensabile per lattecchimento. Bisogna
perci ricominciare da capo.
Un altro sistema per prelevare lo scu-
detto pu essere il seguente: si incide la
corteccia lungo i contorni dello scudetto
immaginato; poi con le dita si stacca lo
scudetto stesso facendolo scivolare late-
ralmente. Anche in questo caso occorre
controllare che sotto la gemma non resti
un vuoto, indice della mancanza del tes-
suto cambiale.
La gemma deve essere applicata sul
soggetto ad unaltezza da terra tale che
vi siano almeno 3-4 foglie al di sotto di
essa. La legatura deve essere effettuata
con un nastrino di gomma o di plastica
molto elastica.
Dopo tre-quattro giorni dallinnesto,
Produzione di un astone di pesco con il metodo tradizionale. Con il metodo tradizionale linnesto sul semenzale nato a
fne marzo viene effettuato a gemma dormiente in agosto-settembre e il nesto si sviluppa durante lanno successivo. Pertan-
to dalla nascita del semenzale allottenimento dellastone pronto per la messa a dimora passano in questo caso allincirca
18 mesi anzich 9
Fine
marzo
Primavera-estate
Fine
agosto
Novembre
Inizio
marzo
Aprile
Fine
maggio
Estate Novembre
Inizio
marzo
Inizio
giugno
Prima met
di giugno
Estate Novembre
Produzione di un astone di pesco con linnesto di
giugno. Con questo metodo in un ambiente meridiona-
le possibile ottenere in soli 9 mesi un piccolo astone
pronto per essere posto a dimora. 1-Nascita del semen-
zale. 2-Sul semenzale, suffcientemente cresciuto, si ef-
fettua linnesto a gemma vegetante ad unaltezza tale
da lasciare 3-4 foglie sotto il punto dinnesto. 3-Dopo
3-4 giorni si recide il soggetto 6-10 cm sopra linnesto
in modo che restino 2-3 foglie sopra quel punto. 4-Do-
po altri 7-10 giorni si elimina il tratto rimasto. 5-Lin-
nesto vegeta tra luglio e settembre. 6-In autunno il pic-
colo astone pronto per il trapianto. Per altri dettagli
si veda il testo
2007 2008
1
4
3 5
2
innesto
innesto
6

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